AmpersAnd stA ArrivAndo FrAnA Al ponte storto Problemi di viabilità

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AmpersAnd stA ArrivAndo FrAnA Al ponte storto Problemi di viabilità
30 Settembre 2009 http://castelpoggio.typepad.com
Anno 4 Vol. 9
L’allarme cinghiali non è finito
Mercoledì 23 settembre è salita a Castelpoggio una rappresentanza della
Provincia di Massa-Carrara. Motivo della visita l’allarme cinghiali che
ormai da mesi assilla il paese. Dopo una chiacchierata con i cacciatori e gli
agricoltori è stato effettuato un sopralluogo in alcuni fondi agricoli di Noceto
e Castelpoggio per verificare i danni subiti. Ormai i raccolti di patate degli altri
ortaggi e la produzione dell’uva sono stati irrimediabilmente compromessi.
Speriamo che la visita non sia stata vana e che questa volta si attivino tutti
gli strumenti necessari per per far si che questa stagione di caccia sia più
prolifica del solito in modo da riportare la popolazione dei cinghiali ad un
numero tale da non compromettere per sempre la secolare tradizione agricola
del paese.
Ampersand sta arrivando
Castelpoggio poteva esere già coperto
dal segnale ma l’ente parco ha
richiesto all’azienda spezzina onerose
e complesse documentazioni aggiuntive
che pero verranno presentate a giorni.
Ampersand in dirittura di arrivo, sta per
portarci la banda larga.
Il sito dell’operatore spezzino:
www.ampersand.it
Notizie dell’ultima ora
Il nostro concittadino MAURO
PUCCIARELLI ha reso disponibili,
sulla piattaforma picasaweb, le
copertine delle sue opere. Tra queste
anche l’immagine che qui mostriamo:
Roma: Lungotevere Vaticano.
Uno degli striscioni che, nella Capitale
per diversi giorni, hanno annunciato,
in modo solenne, la cerimonia della
presentazione del libro Esercito e
Tradizioni, di Mauro Pucciarelli.
Frana al Ponte Storto
Problemi di viabilità nella Provinciale tra Gragnana e Castelpoggio (località “Ponte Storto”, ndr) a causa di una frana che a
metà mattinata ha invaso la strada con massi ceduti improvvisamente dalla parete rocciosa soprastante. La Polizia Municipale
si è subito precipitata sul luogo della frana pericolante ed ha chiesto l’immediato intervento dei tecnici e operai della
Provincia che si sono subito messi al lavoro per ripristinare la circolazione. Non è un caso isolato per la strada che conduce
a Castelpoggio con gli abitanti che già in
passato avevano sollecitato l’intervento
a chi di competenza per la sicurezza
del paese. Infatti già negli anni scorsi si
erano verificati episodi di frane e tutt’ora
all’ingresso del paese di Castelpoggio
c’è allarme per il cedimento di una parte
di muro che dal mese di Giugno ha
pericolosamente ridotto la carreggiata.
Gli abitanti sollecitano infine l’intervento
per la pulizia dei fossi e dei muretti che
costeggiano la strada provinciale prima
della stagione autunnale e della pioggia
che sta arrivando e potrebbe creare seri
problemi.
Di Andrea Giromini
Dal quotidiano LA NAZIONE
(cronaca di Carrara)
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MANIFESTO per lo sviluppo del
TURISMO in MONTAGNA
Identità multipla, fondata nella valorizzazione delle specificità
e delle differenze, conservate e rivendicate come una
opportunità piuttosto che non un vincolo, rappresentazione di
un “meglio” che non può essere standard.
Alterità, accettazione delle diversità curate ed amate che
diventano sostanza dell’identità e della riconoscibilità,
elemento strutturante e valore della marca della montagna nel
suo insieme e delle specifiche marche locali, componente della
comunicazione interna ed esterna.
Rarefazione e spazio, cifra distintiva di un impegno del
territorio montano in quanto diverso, peculiare rapporto tra
il vuoto e il pieno, che diventa valore distintivo ed economico,
elemento di richiamo.
Innovazione e conservazione, poli compresenti e dinamici,
nuovo sistema fondante che garantisce il tempo lungo e la resa
differita, mantiene le risorse a portata del territorio, valorizza
il consumo locale ed il raggiungimento dei luoghi come
esperienza.
Ambiente come risorsa, contesto naturale come riferimento
primario, archetipo di cui rivendicare il passato e l’evoluzione,
la tutela come investimento di lungo periodo, anche a confronto
con il territorio che montano non è.
Ritmo, limite, silenzio, qualificata fruizione del tempo che
scorre, scansione della vita vista come dimensione ideale,
accettazione dei limiti insiti nella natura degli uomini e delle
cose, rivendicazione del silenzio protetto come una risorsa.
Semplicità di vita e di filiera connessa alla tracciabilità
dei processi produttivi, alla mancanza di sofisticazione, al
recupero delle materie prime, all’abbattimento delle distanze
fino al chilometro zero.
Sicurezza e affidabilità, connaturate al modo di vivere,
arricchite dalla buona gestione delle cose sociali, culturali,
economico-produttive, ambientali, corroborata dalla
partecipazione delle comunità.
Una versione estesa del presente “Manifesto per lo Sviluppo
del Turismo in Montagna” è disponibile sul sito www.slea.it.
Il “Manifesto per lo Sviluppo del Turismo in Montagna” è
stato redatto da UNCEM e SL&A su invito di Confesercenti
e presentato alla BITM di Trento il 25 settembre 2009.
Il Manifesto è stato sottoscritto da Reinhold Messner.
da http://ottopassi.splinder.com
Anno 4 Vol. 9
Prof. Bad Trip - La rivoluzione visuale di
Gianluca Lerici
L’arte di Gianluca Lerici, l’indimenticato
“Professor Bad Trip” scomparso nel 2006,
fa ingresso al CAMeC della Spezia. La
mostra presso il Centro d’Arte Moderna e
Contemporanea, promossa dall’Istituzione
per i Servizi Culturali del Comune della
Spezia, rende omaggio al genio creativo di
uno dei più importanti artisti underground
degli ultimi vent’anni, tra i massimi talenti
dell’arte visuale contemporanea.
Sabato 26 settembre (ore 17,30) aprirà i battenti al piano terra del museo
la personale a lui dedicata: il progetto espositivo, curato da Doriana
Carlotti e Jenamarie Filaccio (con allestimento e progetto grafico di
Roberto Pertile, Fabio Bonini e Filippo Giorgi), si articola in tre sale
e nel corridoio presentando un’ampia selezione di dipinti, disegni e
collage. Ma anche sculture, indumenti dipinti a mano e oggetti di design.
La città avrà così occasione di scoprire (e riscoprire) le opere di uno dei
rari talenti cristallini dell’arte visuale contemporanea, noto e apprezzato
sia in Italia che all’estero: lo dimostrano le quasi 5000 firme raccolte
nei mesi scorsi con una petizione on line e cartacea, per chiedere che il
lavoro di Gianluca Lerici trovi casa in una sala a lui dedicata presso il
Centro di Arte Moderna e contemporanea della Spezia.
La sottoscrizione per Bad Trip, nata su iniziativa del gruppo a lui
dedicato sul social network Facebook, promossa dall’Associazione
AltraCultura e dal sito di E. “Gomma” Guarneri (www.gomma.tv) è
stata consegnata nel maggio scorso alla Presidente dell’Istituzione per
i Servizi Culturali Cinzia Aloisini, che ha subito accolto la proposta di
allestire una personale al piano terreno del CAMEC.
Gianluca Lerici, in arte Prof. Bad Trip (1963-2006) è stato uno dei
migliori artisti sperimentali italiani nel campo dell’illustrazione. Si è
cimentato ad alto livello con il disegno a china, la pittura, il fumetto, la
fotocopia, il collage, il design di interni e di oggetti.
Come scrive Matteo Guarnaccia nel testo critico, “il suo marchio di
fabbrica è un classico bianco e nero da xilografia, erede diretto della
potente iconografia protestante tedesca, specialmente di quella legata
alla Danza della morte, madre di tutte le devianze underpop e così cara
agli Espressionisti. Sbrigativamente etichettato negli anni Novanta
come artista cyber-punk (a dispetto della sua ostilità verso i computer)
è da considerarsi a tutti gli effetti come un perfetto esponente dell’arte
popolare a sfondo sociale”.
La mostra ospita anche una videoproduzione dedicata all’artista,
realizzata da Romano Guelfi.
In occasione dell’apertura le terrazze del CAMeC ospiteranno un dj-set
con Francesco Zappalà e Emiliano Ponzanelli.
All’esposizione si affiancano 4 incontri il sabato mattino, che vedono
protagonisti esponenti del mondo dell’arte e della comunicazione. Ecco
il programma:
• 3 OTTOBRE ORE 10,30 - Carlo Branzaglia (Prof. Bad Trip:
exemplum di un’attività culturale) e Matteo Guarnaccia (Gianluca
Lerici tra arte pop e arte di popolo)
• 10 OTTOBRE ORE 10,30 - E. “Gomma” Guarneri (Prof. Bad Trip:
dal punk al cyberpunk e ritorno - con Second Life live performance)
• 31 OTTOBRE ORE 10,30 - Romano Guelfi (Re Vulcano: underground
arte classica!) e Susanna Tesconi (Parlando del Professore…)
• 14 NOVEMBRE ORE 10,30 - Vittore Baroni (Il Prof. Bad Trip e la
musica)
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Le miniere di Manganese
Percorrendo il sentiero che dalla
Gabellaccia conduce verso Monzone
(segnavia CAI n. 185 e poi segnavia n.
40), prima di giungere alla nota località
del Cardeto, è facile riconoscere
tra la vegetazione l’imbocco di una
galleria. Quello che rimane è uno
degli ingressi della miniere chiamate
di “Scortico” - Canale d’Arpa dove veniva estratto il manganese.
L’imbocco della miniera è purtroppo
ostruito da una frana, ma fino a pochi
anni fa si poteva entrare per alcune
decine di metri nella montagna,
camminando sotto le caratteristiche
impalcature in legno che sostenevano
la volta della galleria; un altro
imbocco della miniera è posto poche
decine di metri più in basso, in mezzo
alla folta vegetazione (pertanto non
è facilmente individuabile). Anche
tale imbocco è ostruito da una frana.
Quindi l’interno della miniera non è
visibile, ma in compenso si possono
osservare le strutture e gli edifici a
servizio dell’attività estrattiva.
Lungo il sentiero si osservano, in
particolare, due edifici ormai diroccati
che forse rappresentavano depositi
per le attrezzature ed i macchinari;
con grande tristezza, ma anche con
estrema curiosità ed attenzione per lo
stato dei luoghi, è possibile entrare in
tali edifici. Un’altra costruzione, di
dimensioni maggiori è quasi del tutto
crollata e si individua nel fitto del bosco
poco sotto al sentiero. Probabilmente,
vista la struttura dell’edificio e la sua
ubicazione, fungeva da dormitorio per
i minatori. Fuori dall’imbocco della
miniera si trova un piccolo piazzale,
ricoperto dal caratteristico minerale
che vi era estratto.
La miniera è stata coltivata tra il
1939-1943 da alcune società private,
ma probabilmente il sito era già
conosciuto in precedenza. Il minerale
veniva calato tramite una teleferica
(nel bosco si ritrova ancora una
struttura in legno che forse era parte
della teleferica) poche centinaia di
metri più in basso, presso un piazzale
ampio dove tutt’oggi è visibile una
grossa costruzione in cemento e
pietra che probabilmente fungeva da
deposito di raccolta. Il piazzale in
questione si trova nei pressi di una
vecchia cava abbandonata (ex cava
Peghini) ed era collegato tramite una
lunga strada sterrata che conduceva al
passo della Gabellaccia e quindi alla
rete stradale. Quindi il minerale, una
volta estratto, seguiva un percorso
abbastanza lungo ma nel complesso
funzionale e ben organizzato. Non è
chiaro poi dove venisse lavorato, ossia
in quale sito industriale era estratto il
manganese dalla roccia.
Il manganese è un metallo che in Italia
era ricercato soprattutto in altre località
minerarie (Liguria, Val d’Aosta,
Piemonte, Toscana Meridionale)
con risultati economicamente più
vantaggiosi, ma in epoca “autarchica”
fra le due guerre, anche piccoli
giacimenti erano utili e quindi
sfruttati.
Sulle Alpi Apuane l’importanza
economica di queste ricerche e
sfruttamenti ha avuto momenti di
una certa importanza soltanto nel
periodo compreso tra le due guerre
mondiali in un momento storico
dove le risorse economiche nazionali
vennero valorizzate per esigenze
“autarchiche”.
Sulla miniera di “Scortino” si
trovano pochissimi approfondimenti,
con alcune ricerche a carattere
Anno 4 Vol. 9
universitarie pubblicate tra il 1956 e
il 1967 e recentemente grazie ad una
tesi di laurea di un geologo: Sergio
Mancini. Da tale interessante tesi si
rileva che il giacimento in questione
è un giacimento a Carbonati, silicati e
ossidi di Mn, con filone stratiforme di
potenza variabile da 0.5 a 3 metri, con
immersione media 25° SE e lunghezza
in affioramento seguibile per circa
300 metri. Il tenore era mediamente
del 40% di resa di Manganese. La
quantità di minerale estratto non è
stato abbondante, ma dalla lettura dei
dati presenti nella ricerca si rileva una
escavazione accertata di circa 10.000
tonnellate su riserve stimate di circa
100.000. Si citano alcuni passi del
lavoro di tesi: “Il giacimento presenta
un andamento planare, parallelo alla
foliazione S1, composto da rocce nere
e verdi cupo con notevole fenomeno
di boudinage dei livelli a fillosilicati
(in prevalenza manganesiferi) e
del minerale rosa (Rodocrosite,
Rodonite). Le fasi mineralogiche
accertate con analisi diffrattometriche
a raggi X e chimiche EDS con
microscopia elettronica a scansione
sono state : Rodocrosite, Kutnohorite,
Rodonite, Piroxmangite, Granato
Spessartite, Manganocummingtonite
(Anfibolo monoclino di Mn), Epidoti
anche di terre rare, Barite, Tefroite,
Silicati Idrati di Mn”.
Quindi si consiglia una visita al sito,
adottando le opportune precauzione
in considerazione degli edifici ormai
pericolanti. Con un po’ di attenzione
è possibile trovare qualche minerale
dal caratteristico colore scuro (verde
– nero). Se alla curiosità per i vecchi
siti archeominerari si aggiunge la
voglia di camminare, si raccomanda
di proseguire fino alla vicina località
del Cardeto e salire sulla Rocca
di Tenerano oppure sulla Torre di
Monzone, dalle quali è possibile
osservare un ampio panorama che
spazia dalla Lunigiana al mare.
A cura di Guido Iacono
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Gino Fiorini post-macchiaiolo a Castelpoggio
Prendiamo spunto dalla mostra dei macchiaioli toscani
“Il nuovo dopo la macchia” in corso a Montecatini Terme
dal 16 luglio 2009 al 18 gennaio 2010, per presentare un
artista, Gino Fiorini, ed un suo dipinto su Castelpoggio.
Anarchia
Il comunicato anarchico apparso sul numero 13 del 17
aprile 2005, Anno 85 di Umanità Nova in occasione della
sua scomparsa:
Gino Fiorini
Il pittore labronico scomparso nel 2005 era una artista
facente parte a pieno titolo della “Vecchia Guardia” dei
pittori legati alla tradizione post-macchiaiola. I suoi quadri
sono caratterizzati da un linguaggio accessibile e personale
e raccolgono gli insegnamenti del suo maestro ispiratore
G. March. Molto apprezzato ed amato dal collezionismo,
soprattutto dopo la sua morte i suoi lavori sono diventati
introvabili.
Ricordando… Gino Fiorini
La Federazione Anarchica Livornese comunica la
scomparsa del compagno Gino Fiorini.
Di famiglia anarchica, si avvicinò alla Federazione
giovanissimo e non è mai mancato il sostegno alle nostre
iniziative e alla stampa. I funerali si sono svolti in forma
civile, e il corpo è stato cremato.
Una piccola cerimonia si è tenuta al cimitero comunale
di Livorno, a cui hanno partecipato i familiari, amici e
compagni.
Castelpoggio macchiaiolo
Il quadro in foto è proprietà della famiglia Bonanni alla
quale venne regalato dell’artista, assiduo cliente della
pizzeria, per “pagare” il consumo di vino e birra. Il dipinto
raffigura il campanile, la chiesa e la porta in arenaria del
borgo antico visti dalla scalinata di Via Vasco Venturelli. Il
quadro senza cornice è firmato in basso a sinistra.
Siglata la nuova convenzione per il gas
L’atto è stato stipulato in Comune, alla presenza del sindaco Angelo
Zubbani, del presidente del Comitato Paritetico per il Gas consigliere
Massimo Menconi, del direttore generale Marco Tonelli e di Orazio Fabio
Leone, responsabile Area Nord della Società Italgas. Si tratta di un vero
e proprio nuovo contratto di concessione per la gestione del pubblico
servizio di distribuzione del gas, per il quale è stato stabilito un nuovo
termine di scadenza, fissato al 31 dicembre 2012. Il provvedimento si è
reso necessario perché, a fronte della concessione in essere con Italgas,
la cui scadenza era prevista per il 2038, la nuova normativa ha, nel
frattempo, regolamentato in maniera diversa il servizio di distribuzione
del gas, prevedendo una durata delle concessioni in essere sino al 31
dicembre 2009, con possibilità di estensione sino al 31 dicembre 2012.
Come è noto Italgas gestisce questo importante servizio sin dal 1978, con
un’azione efficiente e valida, avendo assicurato negli anni l’estensione
della rete di distribuzione del gas a più del 90 per cento del territorio
comunale. L’Amministrazione ha, quindi, ritenuto opportuno, al fine di
garantire la continuità del servizio, di avvalersi della proroga prevista
dalla normativa, provvedendo ad approvare una apposita delibera
del Consiglio Comunale n.72 del 27/07/09. Italgas si è impegnata a
riconoscere al Comune un corrispettivo pari a un milione e 400 mila euro
e ad effettuare un ulteriore ampliamento dell’attuale rete di distribuzione
del gas in zone del territorio comunale non ancora servite dal servizio,
con un’estensione ulteriore di circa 7,5 km, al fine di rispondere ancora
meglio alle esigenze della collettività. Le nuove località interessate
saranno indicate dal Comune, anche tramite segnalazione del Comitato
Paritetico. Con questo successivo ampliamento della rete si tende ad
arrivare ad avere una copertura quasi totale del territorio comunale:
per le due frazioni più decentrate di Colonnata e Castelpoggio, le parti
si sono impegnate a individuare soluzioni tecniche e economiche che
consentano la futura espansione del servizio gas metano, senza gravare
nel frattempo gli utenti di costi ulteriori. La convenzione sottoscritta
ribadisce il proficuo rapporto tra Comune e Italgas con prospettive di
rafforzamento e di nuove forme di collaborazione: una di queste è già
stata anticipata dall’Amministrazione, che ha proposto alla società di
diventare sponsor delle iniziative culturali organizzate in città.
Fonte: U.O. comunicazione/u.r.p/partecipazione e trasparenza
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Castelpoggio 30 Settembre 2009 - Giannarelli Emiliano, Via Vasco Venturelli n.7 -