Progetto Educativo - Comune di Spilimbergo

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Progetto Educativo - Comune di Spilimbergo
Progetto
Educativo
Nido familiare
“LA CASA DELLE MERAVIGLIE”
Via Mazzini 54, b
33097 Spilimbergo
(Pordenone)
[email protected]
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Progetto Educativo del servizio domiciliare “La casa delle Meraviglie”
di Spilimbergo
1. Introduzione
Il Servizio Educativo Domiciliare promuove l’educazione e garantisce la cura dei bambini di
età compresa fra i 3 mesi e i 36 mesi.
Nel Servizio Educativo Domiciliare viene accolto un piccolo gruppo di bambini, al fine di
favorire la crescita serena e globale, attraverso stimoli e attività, proposte in base alle
esigenze del singolo e del gruppo.
In tale servizio i bambini crescono assieme, socializzando, come dei fratellini, imparando a
rispettarsi reciprocamente, prendendosi cura l’uno dell’altro, collaborando e, nello stesso
tempo, grazie all’ambiente familiare proprio del Servizio Educativo Domiciliare che fa
sentire il bambino sereno e sicuro, perché come “a casa sua”.
2. Finalità del servizio
a. Il Servizio Educativo Domiciliare, fa parte dei servizi integrativi per l’infanzia, normati
dal regolamento 0230/2011, Legge Regionale n. 20/2005.
b. Elaborazione di un progetto educativo specifico, in accordo e con il supporto dei servizi
territoriali competenti e con la famiglia, per l’integrazione dei bambini in situazioni di
svantaggio psicofisico e sociale.
c. Definizione dei criteri, delle modalità di collegamento e degli interventi con gli altri
servizi educativi, con il sistema integrato e con i servizi sociali. Il Servizio si impegna a
mantenere attivo un sistema di comunicazione efficace ed efficiente, capace di
rispondere alle aspettative delle famiglie ed esposte sulla bacheca. L’educatrice si rende
disponibile a svolgere colloqui ed incontri con le docenti delle scuole dell’infanzia dove
andranno i bambini e con i servizi sanitari e sociali del territorio.
3. Riferimenti adottati
Il Servizio Educativo Domiciliare non fa riferimento a precise e definite teorie educative, ma
si avvale della formazione di base dell’educatrice, della sua esperienza e della sua
formazione continua. Nello svolgimento di tutte le attività quotidiane il Servizio Educativo
Domiciliare in questione fa riferimento alle seguenti fonti:
a. “Fino a tre” (Il mestiere di educatore al Nido e nei servizi per l’infanzia/Progetti ed
attività al Nido e nei servizi per l’infanzia), di Maria Cristina Stradi; Edizione Juvenilia.
b. “Progetto guida” (Guida didattica per la scuola dell’infanzia con progetti e percorsi
integrati), di Ivonne Serallegri Radi; Raffaello edizioni.
c. “Guida in progress” (Professione insegnante); Giunti Scuola.
d. “I giochi musicali dei piccoli”, di Carlo de Simone, Lella Gandini, Laura Mancini;
Edizione Junior.
e. “Benessere al nido” (Guida didattica per le strutture della prima infanzia) di Tiziano
Loschi; Nicola Milano Editore.
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3.1. Idea di servizio, bambino, genitore, ecc.
Idea del bambino: competente dalla nascita; soggetto attivo nel suo apprendimento; sa
esprimere i propri bisogni con molti linguaggi; apprende e conosce dalla e nella
relazione.
Idea del genitore: collaboratori consapevoli e attivi del progetto educativo.
Idea dell’educatore: responsabile di costruire offerte educative consapevoli e pensate;
crea le occasioni affinché l’esplorazione e la scoperta avvengano; capace di un ascolto
permanente che alimenta riflessione, accoglienza e apertura verso sé e l’altro; capace di
accogliere dentro di se le emozioni e i bisogni del bambino per restituirgliele trasformate
in pensiero; deve agire con intenzionalità e rispetto; offre contesti diversificati di
relazioni (gruppo eterogeneo/adulti altri).
Idea di servizio: Un luogo di crescita e di confronto sia con i pari che con adulti altri;
uno dei primi ambiti di socializzazione extra familiare dove avvengono le prime
esperienze di condivisione e scoperta; un ambiente appositamente studiato e progettato
dove i bambini scoprono il piacere dell’apprendimento in una dimensione ludica e
relazionale; un ambiente che offre al bambino l’opportunità di arricchire la propria
crescita grazie al valore speciale ed unico dato dalla condivisione della vita collettiva,m
dalla ricchezza e dalla varietà delle proposte ludiche e relazionali offerte; un luogo dove
i bambini imparano a gestirsi sviluppando la loro autonomia; un luogo dove nulla
avviene per caso: alla base di ogni agire dell’educatrice c’è un pensiero pedagogico ben
preciso nel totale rispetto del bambino.
4. Metodologie impiegate per:
4.1. La stesura del Progetto Educativo.
Il Progetto Educativo del Servizio Educativo Domiciliare, è formalizzato dall’educatrice,
avvalendosi della supervisione psicopedagogica. Esso tiene conto delle esigenze dei
bambini, che sono sempre diverse, e fa parte di un progetto più ampio che è quello
dell’Associazione di riferimento.
4.2. L’organizzazione delle attività didattiche.
E’ totalmente gestita dalla educatrice che organizza spazi e tempi in base ai bisogni dei
bambini e agli obiettivi educativi.
4.3. Le modalità di osservazione e di verifiche attuate.
Il Progetto Educativo viene elaborato dopo una fase di osservazione del bambino e del
gruppo, di colloqui con la famiglia e in coordinamento con il Progetto dell’Associazione.
Le modalità di osservazione si avvalgono di rilevazioni trimestrali che vengono
documentate anche con fotografie nel quadernone personale di ciascun bambino. Le
rilevazioni fanno riferimento al quadro degli obiettivi programmati (Allegato A) per ogni
singolo e per il gruppo. Tale quadro è ad esclusivo uso personale, ed aiuta l’educatrice,
viste le età miste dei bambini, a monitorare le conquiste o meno del singolo e del
gruppo.
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4.4. Il lavoro del Gruppo di lavoro.
L’educatrice partecipa agli incontri programmati di supervisione pedagogica e
psicologica organizzati dall’Associazione, una volta al mese per un totale di tre ore circa
ad incontro.
L’educatrice s’impegna annualmente a partecipare a corsi di aggiornamento
professionale promossi dall’Associazione e dalla Regione.
4.5. L’educatore di riferimento.
Le tappe dello sviluppo sono influenzate in modo notevole dal rapporto che il bambino
instaura con gli adulti. La figura dell’educatrice domiciliare assume quindi una notevole
importanza, in quanto affianca la famiglia nel processo di educazione e formazione del
bambino, prendendosi cura di lui fin dai primi mesi di vita. L’educatrice, osservando il
bambino, è in grado di coglierne gli stati d’animo e i reali bisogni, soddisfacendo
adeguatamente ed amorevolmente le sue richieste esplicite e non. L’educatrice è in
grado di offrire al bambino quanto più strumenti possibili di crescita personale, sia sul
piano educativo, sia su quello affettivo, tenendo in considerazione le caratteristiche
individuali, nel rispetto dei suoi ritmi e dei suoi tempi.
4.6. L’inserimento e l’ambientamento.
L’inserimento è la fase con cui si permette al bambino, alla famiglia e all’educatrice, di
instaurare un rapporto felice e di benessere e fiducia che sarà alla base di tutto il
percorso al nido. L’inserimento è necessario per dare benessere al bambino e fargli
conoscere persone e ambienti nuovi, riuscendo a rimanere sereno anche quando la figura
familiare non è al suo fianco, ed inoltre, per creare fiducia e sicurezza, sia al bambino,
sia alla famiglia, sia all’educatrice.
Le modalità di inserimento sono le seguenti:
Prima settimana: il bambino permarrà al nido un’ora al giorno. L’orario preciso verrà
stabilito dall’educatrice, e comunicato per tempo alla famiglia.
Lunedì e Martedì, il bambino sarà inserito nell’ambiente dalla rispettiva figura
familiare, giocando con lei e mostrandogli l’ambiente.
Mercoledì, Giovedì e Venerdì, il bambino sarà inserito nell’ambiente dalla figura
familiare, che successivamente lascerà spazio all’educatrice, che inizierà a farsi
conoscere, interagendo con il bambino, mentre la figura familiare starà a fianco del
bambino, rimanendo osservatrice.
Seconda settimana: il bambino aumenterà di giorno in giorno le ore di frequenza al
nido. L’orario preciso verrà stabilito dall’educatrice, e comunicato per tempo alla
famiglia.
Lunedì, Martedì e Mercoledì, il bambino verrà consegnato all’educatrice e starà con lei,
da solo, per un’oretta, fino al ricongiungimento con la figura familiare.
Giovedì e Venerdì, il bambino verrà consegnato all’educatrice e starà con lei 3 ore,
ricongiungendosi al familiare prima del pasto.
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La terza e la quarta settimana :Se il bambino si mostrerà pronto vi sarà
l’ambientamento totale. Il piccolo, quindi, verrà inserito nel gruppo, tramite attività
proposte dall’educatrice, giochi, momenti di routine ecc. imparerà le regole di
condivisione con il gruppo e i ritmi di vita al nido, ambientandosi e facendo sue le
regole e la vita del nido familiare.
4.7. Le relazioni con la famiglia.
Durante tutto l’anno i genitori partecipano attivamente alla vita del Servizio Educativo
Domiciliare attraverso i seguenti colloqui:
Colloquio iniziale: prima dell’inserimento del bambino verrà organizzato un primo
colloquio per conoscere le esigenze della famiglia, colloquio che continuerà e andrà
nello specifico, durante l’inserimento del bambino.
Colloqui giornalieri: al momento dell’accoglienza e del ricongiungimento ci saranno
scambi di informazioni tra genitori ed educatrice sullo svolgimento della giornata.
Colloqui in caso di necessità: in caso di problemi verrà chiesto un colloquio specifico
con la famiglia per esporre il problema e trovare assieme una soluzione.
Colloqui finali: a fine anno, con la consegna del quadernone ad ogni bambino, verranno
elencate le conquiste ed i progressi di ciascuno, nonché eventuali punti da rafforzare.
Durante l’anno i genitori verranno invitati a partecipare a corsi d’aggiornamento
organizzati dall’Associazione o dal territorio.
5. Obiettivi in relazione alle attività educative proposte.
Si ritiene che gli obiettivi, suddivisi per aree, siano comunque interdipendenti e attuati in
ciascuna attività proposta.
5.1. Emotiva-affettiva-sociale.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Accettare il distacco dai familiari.
Accettare il contatto fisico e la cura da parte di persone diverse dai familiari.
Distinguere i ruoli degli adulti.
Orientarsi negli spazi interni ed esterni.
Riconoscere i momenti della giornata e collegarli ad attività ed esperienze specifiche.
Riconoscere elementi dell’ambiente esterno.
5.2. Percettiva-sensoriale-motoria.
a.
b.
c.
d.
e.
Compiere movimenti (gattonare, deambulare con sostegno).
Riconoscere le destinazioni funzionali degli spazi principali dell’ambiente.
Utilizzare alcuni concetti spaziali (dentro, fuori, sopra, sotto, aperto, chiuso…).
Imitare il movimento di alcuni animali.
Compiere percorsi complessi superando ostacoli.
f. Utilizzare i principali spazi interni ed esterni del Servizio Educativo Domiciliare
secondo la loro destinazione fondamentale.
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5.3. Comunicativa-espressiva.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Imitare gesti e azioni prodotti da un adulto o da un compagno.
Usare suoni per esprimere emozioni e stati d’animo.
Usare parole per accompagnare azioni.
Scarabocchiare, tracciare segni.
Comprendere e utilizzare codici gestuali sempre più ampi.
Sperimentare forme personali di scrittura.
5.4. Cognitiva.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Esplorare con la manipolazione e la percezione sensoriale.
Riconoscere le principali caratteristiche di oggetti d’uso quotidiano.
Riconoscere semplici situazioni di causa-effetto.
Accettare semplici regole.
Fare corrispondere oggetti per forma, colore, dimensione.
Utilizzare alcune relazioni causa-effetto.
6. Programmazione delle attività educative.
6.1. Giornata tipo.
- Ore 08:00 – 09:00
- Ore 09:00 – 10:00
- Ore 10:00 – 10:30
- Ore 10:30 – 12:00
- Ore 12:00 – 13:00
- Ore 13:00 – 13:30
- Ore 16:00
- Ore 16:30
- Ore 17:00
accoglienza/gioco libero.
attività strutturate in base all’età (simbolico, motorio, grafico…).
merenda.
passeggiata/gioco area esterno.
pasto.
prima uscita/riposino.
seconda uscita.
merenda/gioco libero.
ultima uscita.
Gli orari dei pasti e della nanna, per i bambini più piccoli, variano in base alle loro necessità.
6.2. Organizzazione degli spazi.
Le stanze e gli angoli di gioco sono spazi pensati, nel rispetto dell’età e delle necessità
del bambino, affinché nulla possa essere casuale.
Ingresso: è il luogo dell’accoglienza, della separazione e, anche, del ricongiungimento
con mamma e papà. In uno spazio attrezzato i bambini, con l’aiuto dei genitori o da soli,
si svestono, indossano gli antiscivolo e salutano i genitori e poi si avviano nella stanza
dei giochi dove vengono accolti.
Il Bagnetto: si utilizza il bagno dell’asilo adattato con un riduttore per il wc per i più
grandicelli. Le operazioni di igiene personale avvengono nel lavandino e nel bidet come
nel contesto di casa.
Momento del riposo: gli spazi di riposo sono differenziati e variano secondo le
esigenze dei bambini. Tenendo conto che il momento del riposo è ricco di risvolti
emotivi e di valenza affettiva si cerca di personalizzare la risposta al dine di renderlo
sereno e autonomo.
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Momento del pasto: i pasti si consumano nella stanza di appartenenza con modalità
diverse in base all’età e all’autonomia personale. Il pasto è un altro momento importante
perché è vissuto affettivamente e in base ai diversi approcci al cibo, diventa quindi
essenziale la relazione tra bambino ed educatrice.
Spazio esterno: E’ caratterizzato da vari giochi tra cui una casetta con palline, una
piscinetta per i giochi acquatici estivi, tricicli e vari giocattoli che possono stimolare la
motricità e la manualità
Passeggiata: la passeggiata è un momento molto importante. Il bambino incontra altri
bambini, incontra persone anziane, al panificio e dal giornalaio. I bambini vengono
“riconosciuti” e riconoscono gli abitanti della zona con i quali scambiano gesti di saluto.
Durante le passeggiate il bambino ha la possibilità di esplorare e sviluppare i propri sensi
sia con i materiali dedicati sia con gli elementi del contesto: gli alberi, le foglie, i fiori, i
sassolini e anche piccoli animali. I bambini partecipano direttamente ad alcune attività (
raccogliere foglie e fiori per i lavoretti, dar da mangiare alle paperette…)
La stanza dei giochi: caratterizzata da uno spazio di giochi dedicato ai bambini con
ampia flessibilità organizzativa. Gli spazi di attività si strutturano via via secondo l’età,
le proposte e il numero dei bambini. Tutte le attività ludiche trovano svolgimento siano
esse l’ascolto di fiabe o di musica, la produzione di suoni, il canto e i ballo, i
travestimenti e giochi di ruolo, le attività manipolative e il gioco libero. I momenti
ludico sono pianificati e mai casuali.
6.3. Attività di cura (routines).
Le routines costituiscono una serie di momenti che si ripetono nell’arco della giornata in
maniera costante e ricorrente (entrata, pasto, sonno, igiene, ricongiungimento).
Prevalentemente legate al soddisfacimento dei bisogni fisiologici del bambino,
costituiscono un notevole elemento di orientamento rispetto ai tempi e al succedersi
delle diverse situazioni nella giornata. La ripetitività dà sicurezza e aiuta i bambini a
comprendere la realtà che li circonda: il ripetersi dei momenti di routine va visto quindi
come condizione di rafforzamento delle abilità cognitive e comportamentali sollecitate.
Obiettivi:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
Identificare costanti e ripetitività di alcune situazioni.
Identificare spazi e luoghi.
Individuare una sequenza temporale.
Sperimentare esperienze individuali e generalizzate.
Condividere una situazione sociale.
Acquisire abilità e consapevolezza delle proprie azioni.
Accettare e condividere regole e divieti.
Soddisfare autonomamente le proprie necessità.
6.4. Materiali usati.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Materiali didattici: giochi strutturati (puzzle, legno, incastri…).
Materiali comuni e di riciclo: (pasta, farina, legumi…).
Materiali per l’area esterna: tricicli, cavallucci, casetta con palline.
Passeggini, seggiolini e strumenti d’uso per pranzi e merende.
Giocattoli: peluches, bambole, macchinine, tavolini interattivi.
Libri di vario formato e materiale.
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6.5. Descrizione delle attività attuate.
a. Travasi con pasta, farina, mais, fagioli ecc…; manipolazione di varie paste, tipo das,
pongo, pasta di sale; attività di strappo con giornali di vario spessore; attività
sensoriali; attività con l’acqua.
b. Pittura a dita, a rullo, con pennelli e con vari strumenti; incollaggio di carta e di altri
materiali; attività musicali, ascolto di racconti di letture e apprendimento di
filastrocche, canzoncine e giochi linguistici e di versi di animali (attività linguistiche
ed espressive).
c. Collane con la pasta, incastri, puzzle di vario livello, lego di vari materiali e
grandezza; la fattoria sonora, il memory, il domino, per l’apprendimento dei colori,
forme, dimensioni e relazioni spaziali; il gioco simbolico, il trascorrere delle
stagioni osservando le modifiche dell’ambiente esterno durante le passeggiate e i
diversi indumenti indossati (Attività Cognitive).
d. Lavarsi, vestirsi, mangiare e bere autonomamente; camminare, saltare, correre,
giochi di schema corporeo; gioco simbolico, travestimenti, giochi di gruppo e di
cooperazione; passeggiate e uscite nel paese, entrando a contatto con la realtà
esterna al nido, utile a imparare i nomi dei mestieri ecc… (Attività di identità e
sociale).
e. Strisciare, gattonare, camminare, saltare, correre, giochi di movimento sia nell’area
interna che in quella esterna (Attività motorie).
f. Lezioni di musica tenute da un insegnante diplomata conservatorio, che attraverso
l’uso di strumenti classici ed alternativi inizierà i bimbi alla musicalità.
7. Strumenti di verifica adottati.
7.1. Per il raggiungimento degli obiettivi educativi.
Le schede di Kuno Beller consentono di verificare gli obiettivi educativi, mentre la
riproposizione sistematica delle attività permette di verificare l’acquisizione delle
competenze e dei risultati conseguiti.
7.2. Per le proposte di attività.
Il criterio generale è la situazione emotiva, affettiva e relazionale dei bambini. In base
alla loro disponibilità e al loro interesse di partecipare a giochi singoli o di gruppo,
vengono proposte varie attività. L’osservazione delle attività da parte dell’educatrice, le
premette di valutare:
1. Il raggiungimento o meno degli obiettivi stabiliti.
2. L’adeguatezza ai bisogni dei bambini.
3. Il piacere del fare e dell’agire dei bambini.
4. L’adeguatezza o meno degli spazi e dei materiali.
8. Progetti educativi annuali.
8.1 Il piacere di stare insieme a tavola.
Il ritrovarsi a tavola dopo il gioco della mattinata, diventa per il bambino, un momento
privilegiato di comunicazione verbale e di condivisione dell’esperienza olfattiva e
gustativa.
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I bambini partecipano attivamente alla preparazione di questo momento, aiutando le
educatrici a preparare la tavola, sistemare le sedioline, quando è possibile preparare
insieme il pasto, prendere la bavaglia per sé e per gli amici più piccoli.
Per mantenere costante il clima di tranquillità durante il pranzo è necessario pian piano
introdurre delle regole, poche, chiare e costanti:
- aspettare il proprio turno;
- non alzarsi se non tutti hanno finito di pranzare;
- non portare giochi a tavola;
- riporre la propria bavaglia a fine pasto.
8.2 Progetto biblioteca.
I bimbi hanno la possibilità di partecipare ad uscite presso la biblioteca comunale “B.
Partenio” con cadenza settimanale avvalendosi della preziosa collaborazione della
bibliotecaria che organizza per la “Casa delle Meraviglie” mattinate con lettrici ed una
selezione di testi adatti all’età dei partecipanti.
Il progetto è finalizzato a:
- conoscere persone nuove in un ambiente diverso dal nido;
- imparare a relazionarsi con estranei;
- appassionarsi sempre di più alla lettura ed all’ascolto con modalità giocosa.
8.3 Progetto di attività esplorativa sonora.
Attraverso strumenti sonori costruiti con materiali diversi nelle forme e nelle
dimensioni, facili da manipolare, che producono suoni interessanti, verrà stimolata la
produzione spontanea di suoni con scoperta ed invenzioni musicali.
Con l’uso di strumenti musicali veri e propri invece, verrà favorito il coordinamento
audio-oculo-manuale.
Con la sperimentazione e la riproduzione continua dei suoni si attua il potenziamento
della capacità ritmica e di coordinamento motorio.
8.4 Progetto “per le vie di Spilimbergo”.
Il progetto fa sì che i bambini partecipino alla vita cittadina incontrando e conoscendo
altri bambini, persone anziane, e tutta una serie di figure professionali che fanno parte
del tessuto sociale di Spilimbergo:
- la cartoleria che fornisce i materiali per i lavoretti;
- il fornaio che ci fornisce il pane quotidiano;
- i venditori del mercato contadino del giovedì che ci forniscono verdure e frutta di
stagione e simpaticamente lasciano conoscere gli ortaggi dei loro banchi ai bambini;
- gli esercizi commerciali di Corte Broili che non mancano mai di salutare
affettuosamente i bambini regalando loro un biscottino;
- la biblioteca dove i bimbi si recano ogni settimana.
I bambini vengono riconosciuti dagli abitanti del paese con i quali scambiano gesti,
saluti e sorrisi. Questo progetto ha la finalità di far percepire al bambino la comunità, la
differenza fra le varie figure professionali e inserirlo con fiducia in un contesto extrafamiliare ma sempre controllato dalle educatrici.
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8.5 Progetto “piccoli esploratori”.
Tra le offerte formative facoltative, questo nuovo progetto, prevede laboratori
esperienziali e sensoriali per bambini accompagnati da mamme, papà o nonni, per
stimolare la curiosità e lo sviluppo cognitivo. Alla scoperta di colori, tessuti, profumi e
con la magia di luci e suoni, ogni incontro sarà una nuova avventura.
Ad ogni incontro, canzoncine, ninne ninne e nursery rhymes in lingua inglese
stimoleranno lo straordinario e quanto mai ricettivo orecchio dei bambini e
permetteranno di introdurre suoni e parole in modo divertente e naturale.
8.6 Progetto formazione.
Ogni anno i genitori dei bambini iscritti saranno invitati a partecipare ad una serie di
incontri che toccheranno temi come:
- primo soccorso pediatrico;
- affrontare le difficoltà familiari come la separazione dei genitori;
- svezzamento e dieta prima infanzia;
Questi incontri, ed altri in fase di programmazione, sono organizzati sia in sede che
presso l’associazione di riferimento a Udine. Gli incontri sono gratuiti e tenuti da
personale altamente specializzato.
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