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Diagnostic Update Aprile 2010 Diagnostic Update Case report Case report Da colleghi a colleghi: Bibliografia: BURK, R.L. und N. ACKERMANN, Lehrbuch und Atlas der Kleintierradiologie. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1991) Hill RC, Van Winkle TJ. Acute necrotizing pancreatitis and acute suppurative pancreatitis in the cat. A retrospective study of 40 cases (1976-1989). J Vet Intern Med 7:25–33, 1993 La pancreatite acuta nel gatto anziano Hines BL, Salisbury SK, Jakovljevic S et al. Pancreatic pseudocyst associated with chronic-active necrotizing pancreatitis in a cat. J Am Anm Hosp Asssoc 32: 147-152, 1996 vo, la palpazione e auscultazione non hanno aggiunto alcuna informazione circa la patologia in atto. KEALY, J. Röntgendiagnostik bei Hund und Katze. 2. Aufl. Enke, Stuttgart (1991) Kitchell BE, Strombeck DR, Cullen J, Harrold D. Clinical and pathologic changes in experimentally induced acute pancreatitis in cats. Am J Vet Res 47:1170–1173, 1986 Diagnostica KOCH, T. und R. BERG. Lehrbuch der Veterinär- Anatomie. 4. Aufl. Bd 2. Eingeweidelehre. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1990) KÖNIG, H. E. Anatomie der Katze. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1992) Dott. Michael Streicher, Ambulatorio veterinario per gatti, Oberursel Mansfield CS, Jones BR. Review of feline pancreatitis part two: clinical signs, diagnosis and treatment. J Feline Med Surg 3:125–132, 2001 MC CLURE, R., M. J. DALLMAN und P. D. GARRET. Cat Anatomy an atlas, text and dissection guide. Lea & Febiger, Philadelphia (1973) Owens JM. Pancreatic disease in the cat. J Am Anim Hosp Assoc 11:83–89, 1975 Scherk M. Pancreatic disease. In: Lappin MR. Feline internal Medicine secrets. 1st ed., Hanley & Belfus, Philadelphia: 167-171, 2001 Simpson KW. Feline pancreatitis. J Feline Med Surg. 4: 183-184, 2002 Anamnesi Simpson KW, Shiroma JT, Biller DS. Antemortem diagnosis of pancreatitis in four cats. J Small Anim Pract 35:93–99, 1994 Steiner JM, Williams DA, Davis A. Feline pancreatitis. Comp Contin Educ Pract Vet 19:590–601, 1997 Steiner JM, Goggerle U. Pankreatitis bei der Katze. Kleintierprax 43: 885-8973, 1998 Steiner JM. Small animal gastroenterology. Schlütersche, 2008 Steiner JM, Williams DA. Feline Trypsin-like Immunoreactivity in Feline Exocrine Pancreatic Disease. Comp Contin Educ Pract Vet 18:543–547, 1996 Washabau RJ. Feline acute pancreatitis – important species differences. J Feline Med Surg 3:95-98, 2001 Williams D. Diagnosis and management of pancreatitis. J Small Anim Pract 35:445–454, 1993 Sei mesi fa è stata portata nel nostro ambulatorio una gatta di razza europea a pelo corto di 14 anni di età. La gatta viveva in casa ma poteva uscire liberamente anche all’esterno ed era stata portata in alcune occasioni in una pensione per animali. Alla visita clinica presentava vomito intermittente, diarrea e segni di dimagrimento. Da tre giorni si rifiutava completamente di mangiare. Questa sintomatologia era iniziata da circa due anni ma la gatta era stata portata per la prima visita solo sei mesi fa. L’esame delle feci (batteriologico, micologico e giardia) non ha consentito di stabilire la causa della malattia. Gli esami ecografici e radiografici non hanno evidenziato nulla di anomalo; la gastroscopia con prelievo di tessuti bioptici in diversi punti della mucosa dello stomaco ha fornito risultati nella norma. I profili ematico e biochimico eseguiti quattro mesi fa (parametri epatici e renali) non hanno evidenziato alcun valore anomalo. Visita clinica IDEXX Vet•Med•Lab Al momento della visita la gatta pesava 4,5 kg. Secondo le indicazioni del proprietario, due anni prima il peso di questo animale era di 7,5 kg. Ultimamente aveva iniziato a vomitare ogni giorno una schiuma giallognola ma solo raramente il cibo. Nei tre giorni precedenti la visita aveva smesso di alimentarsi e beveva solo piccolissime quantità d’acqua. Il proprietario aveva l’impressione che la gatta non fosse più così attiva e vivace come in passato e che tendesse ad isolarsi. Inoltre, presentava episodi di diarrea intermittente circa 2 – 5 volte al mese anche se al momento le feci risultavano normali. L’esame clinico non ha rivelato alcun problema particolare, fatta eccezione per una leggera disidratazione. L’esame visi- Vet•Med•Lab Divisione di IDEXX Laboratories s.r.l. Via Quasimodo, 46 40013 Castel Maggiore (BO) Tel: 051 - 70 94 701 Fax: 051 - 70 94 702 [email protected] www.idexx.it I148-0310 E’ stato eseguito il test SNAP Giardia sulle feci con esito negativo. L’esame del sangue effettuato direttamente in ambulatorio (vedere la Tabella 1: Profilo generale – esame emocromocitometrico completo, T4 ed elettroliti rilevati con analizzatore IDEXX VetTest®, analizzatore IDEXX SNAP® Reader, analizzatore ematologico IDEXX VetAutoread™, IDEXX VetLyte® Analizzatore per Elettroliti) non ha evidenziato alcuna anomalia, fatta eccezione per la leucocitosi e iperglicemia. Accertamenti radiografici ed ecografici non hanno rilevato la presenza di alcuna patologia. Campioni di sangue sono stati inviati a IDEXX Vet·Med·Labor per determinare la concentrazione della lipasi specifica del pancreas felino, il livello di fruttosamine nonché la presenza di coronavirus nelle feci tramite PCR (vedere la Tabella 2). Trattamento Considerata l’inappetenza e la disidratazione si è deciso per il ricovero del paziente. La somministrazione dei liquidi (NaCI 0,9%) è avvenuta per via endovenosa. In base all’esito dell’esame clinico e ai risultati dell’esame del sangue, solo in parte disponibili, non è stato possibile pronunciare una diagnosi al momento del ricovero. Secondo l’anamnesi e gli accertamenti effettuati fino a quel momento (ecografia, radiografia e gastroscopia) si è giunti ad una diagnosi di sospetta pancreatite cronica recidivante. Si è deciso di trattare il paziente somministrando 2,5 mg/kg di prednisolone per via sottocutanea e 10 mg/kg di metronidazolo 2 volte al giorno per via orale. Quest’ultimo è stato scelto per le sue proprietà antibiotiche ed immunomodulanti. A causa del suo sapore amaro, il metronidazolo è stato somministrato nel contesto dell’alimentazione forzata insieme ad alimenti umidi ipoallergenici. Ad oggi non è stata ancora definita una correlazione tra allergeni alimentari e pancreatite cronica, quindi non è strettamente necessario somministrare alimenti ipoallergenici. Secondo la mia esperienza è però consigliabile preferire questo tipo di cibi. Decorso della malattia lone è stato ridotto a 1 mg/kg una volta al giorno. Nel corso delle prime 24 ore di ricovero nella nostra struttura, la gatta non ha avuto alcun episodio di vomito e ha trattenuto anche il cibo che le era stato somministrato. Dopo 24 ore abbiamo ricevuto l’esito della determinazione della concentrazione della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®): il referto ha evidenziato un valore estremamente elevato di 30 µg/l (range normale ≤ 3,5 µg/l) che ci ha consentito di pronunciare una diagnosi di pancreatite. A questo punto la gatta ha ripreso a mangiare in maniera autonoma e dopo 3 giorni è stata dimessa dall’ambulatorio. Diagnosi Controllo della terapia L’accertamento dei valori della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®) è avvenuto ad intervalli di 4 settimane. Tabella 3: R isultati degli esami condotti con il test Spec fPL® (range normale ≤ 3,5 g/l) Giorno del prelievo Risultato Giorno del ricovero 30 µg/l 4a settimana 17 µg/l 8a settimana 9 µg/l 12a settimana 5 µg/l Il paziente era affetto da pancreatite cronica. Decorso della malattia Terapia successiva La terapia è proseguita con la somministrazione di 2 mg/kg di prednisolone due volte al giorno. Considerata la riluttanza dell’animale a continuare con la dieta ipoallergenica, dopo la sua dimissione il proprietario è passato ad un alimento per gatti tradizionale. Dopo due settimane il dosaggio di predniso- La gatta è stata portata nuovamente in ambulatorio sei mesi dopo la prima visita. Il suo stato di salute non era buono e il valore rilevato con il test Spec fPL® è risultato di 15 µg/l. Considerata l’età avanzata della gatta e la prognosi negativa, si è proceduto con l’eutanasia dell’animale su richiesta del proprietario. ALB 32 g/l 23 – 39 ALKP 68 U/l 14 – 111 ALT 48 U/l 12 – 130 AMYL 657 U/l 500 – 1500 Ca 2,39 mmol/l 1,95 – 2,83 CHOL 2,13 mmol/l 1,68 – 5,81 CREA 175 µmol/l 71 – 212 GLOB 43 g/l 28 – 51 GLU 11,55 mmol/l 3,94 – 8,83 PHOS 1,21 mmol/l 1 – 2,42 TBIL 2 µmol/l 0 – 15 TP 75 g/l 57 – 89 UREA 9,4 mmol/l 5,7 – 12,9 CL 118 mmol/ll 112 – 129 K 4,1 mmol/l 3,5 – 5,8 Na 158 mmol/l 150 – 165 T4 13 – 64 WBC 32,0 x 109/l 5 – 18,9 HGB 9,5 g/dl 8 – 15 Hkt 31,3 % 24 – 45 MCHC 30,40 g/dl 30 – 36,9 PLT 148 K/µl 175 – 500 22,6 x 109/l 2,5 – 12,5 GRANS %GRANS 70,6 % LYM %LYM 9,4 x 109/l 29,0 % 1,5 – 7,8 Tabella 2: Referto dell’esame del sangue effettuato presso IDEXX Vet-Med-Labor nell’ambito della prima visita Fruttosamine 254 µmol/l - 390 Spec fPL® 30 µg/l ≤ 3,5 Coronavirus-PCR Il pancreas del gatto ha una lunghezza di circa 12 cm, una larghezza compresa tra 1 e 2 cm, pesa in media 8-10 g e rappresenta circa lo 0,27% della massa corporea totale. Ha una forma a V e si trova tra i foglietti sierosi del grande omento e il mesoduodenum descendens. Consiste di un segmento intermedio, corpus pancreatis, posto nella flexura duodeni cranialis, da cui partono due lobi, uno rivolto a destra (lobus dexter pancreatis) ed uno a sinistra (lobus sinister pancreatis). Sono presenti due dotti escretori per il deflusso dei succhi pancreatici. Il ductus pancreaticus sbocca, insieme al dotto epatico principale, ductus choledochus, nella papilla duodeni major nella ampulla hepatopancreatica, circa 2 – 3 cm dal piloro in direzione caudale. Nella papilla duodeni minor, che si trova a 1,5 – 2 cm dalla papilla duodenale maggiore in direzione caudale, sbocca il ductus pancreaticus accessorius costituito da numerosi piccoli dotti di cui alcuni anastomizzati con il ductus pancreaticus. È presente in circa il 20% dei gatti. In casi rari vi è inoltre una vescica pancreatica che si trova accanto alla cistifellea e in grado di comunicare con questa.. Rappresentazione del pancreas Tabella 1: Esami del sangue alla prima visita 26 nmol/l IL PANCREAS DEL GATTO negativo La densità radiografica del pancreas normale è uguale a quella dei tessuti molli ed è impossibile, o quasi, identificarlo mediante indagini radiografiche poiché si tratta di un organo di piccole dimensioni sovrapposto ad altri organi molli. È pertanto difficile rilevare radiograficamente patologie pancreatiche. Per quanto concerne la pancreatite sono state descritte diverse alterazioni evidenziabili all’indagine radiografica, anche se nessuno di questi segni risulta attendibile. Le alterazioni più frequenti risultano una velata opacità ed immagini radiografiche meno dettagliate dell’addome craniale destro. Tale esito va valutato in maniera critica in quanto risultati simili si ottengono nella maggioranza degli animali sani. Questo fenomeno è dovuto alla sovrapposizione di numerose strutture che presentano la stessa densità dei tessuti molli e che sono molto vicine e si toccano. Nella regione pancreatica è possibile identificare con maggiore accuratezza processi che richiedono spazio in quanto questi causano lo spostamento del colon transversum e del duodenum descendens rispettivamente in direzione caudale e laterale. Il pancreas normale nel gatto è difficilmente rilevabile ecograficamente. Nello stomaco e/o nel duodeno sono spesso presenti quantità di gas talmente elevate da formare opacità sulle immagini ecografiche. Dal punto di vista fisiologico, il pancreas è un organo slanciato e non ben delineato ed è normalmente avvolto da tessuto adiposo. È fisiologicamente più ecogeno della corteccia renale e del fegato. La differenziazione tra stato patologico acuto e cronico può essere stabilita solo con esame istologico di campioni bioptici prelevati dal pancreas. La pancreatite cronica La pancreatite cronica nel gatto è una malattia molto frequente. Si può manifestare in forma grave associata ad un elevato tasso di mortalità. Si tratta di un processo infiammatorio permanente di eziologia sconosciuta. Si distinguono due forme di questa patologia: pancreatite cronica con decorso progressivo lento risultante in fibrosi pancreatica e pancreatite con decorso cronico-recidivante o cronico-attivo con ricadute. Sintomi I sintomi sono aspecifici come nel caso della pancreatite acuta. La maggioranza dei proprietari di gatti riporta episodi più frequenti di vomito, apatia e perdita di peso. Dal punto di vista statistico, i sintomi riportati di seguito si presentano con frequenza decrescente: inappetenza, letargia, disidratazione, perdita di peso, ipotermia, vomito, ittero, febbre, dolori addominali e diarrea. In caso di progressione della malattia, la pancreatite cronicarecidivante può comportare la necrosi del pancreas proprio come la pancreatite acuta. A livello di diagnosi differenziale in caso di sospetta pancreatite acuta occorre sempre considerare la possibilità che si tratti di pancreatite cronica. La perdita di tessuto pancreatico causata dallo stato infiammatorio dell’organo può comportare, in casi molto rari, l’insorgenza di insufficienza pancreatica esocrina ed endocrina nello stadio finale, accompagnata dai corrispondenti sintomi di gravi disturbi digestivi e di diabete mellito. Diagnosi La diagnosi rappresenta spesso un problema per il veterinario in quanto i sintomi accusati non indicano necessariamente la presenza di disturbi in questo organo. Il quadro clinico dei gatti affetti da pancreatite risulta chiaramente più aspecifico rispetto a quello del cane. Gli esami radiografici ed ecografici possono dare qualche indicazione, ma anche gatti che presentano sintomi acuti e gravi di pancreatite spesso non mostrano anomalie nei referti ecografici e radiografici. Referti di laboratorio Gli esiti dei test di laboratorio standard possono risultare normali o aspecifici nei gatti affetti da pancreatite. Le attività sieriche dell’amilasi e della lipasi non risultano utili ai fini della diagnosi di pancreatite nel gatto. La determinazione della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®) rappresenta il test più sensibile per la diagnosi di pancreatite. Essa offre una sensibilità del 100% per la pancreatite medio–grave e del 54% per la pancreatite lieve. Ne risulta quindi una sensibilità totale del 67%. La specificità per il gatto sano è del 100%. Negli animali sintomatici con pancreas privo di alterazioni istologiche la specificità è del 67%. La specificità totale risulta del 91%. Decorso della malattia lone è stato ridotto a 1 mg/kg una volta al giorno. Nel corso delle prime 24 ore di ricovero nella nostra struttura, la gatta non ha avuto alcun episodio di vomito e ha trattenuto anche il cibo che le era stato somministrato. Dopo 24 ore abbiamo ricevuto l’esito della determinazione della concentrazione della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®): il referto ha evidenziato un valore estremamente elevato di 30 µg/l (range normale ≤ 3,5 µg/l) che ci ha consentito di pronunciare una diagnosi di pancreatite. A questo punto la gatta ha ripreso a mangiare in maniera autonoma e dopo 3 giorni è stata dimessa dall’ambulatorio. Diagnosi Controllo della terapia L’accertamento dei valori della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®) è avvenuto ad intervalli di 4 settimane. Tabella 3: R isultati degli esami condotti con il test Spec fPL® (range normale ≤ 3,5 g/l) Giorno del prelievo Risultato Giorno del ricovero 30 µg/l 4a settimana 17 µg/l 8a settimana 9 µg/l 12a settimana 5 µg/l Il paziente era affetto da pancreatite cronica. Decorso della malattia Terapia successiva La terapia è proseguita con la somministrazione di 2 mg/kg di prednisolone due volte al giorno. Considerata la riluttanza dell’animale a continuare con la dieta ipoallergenica, dopo la sua dimissione il proprietario è passato ad un alimento per gatti tradizionale. Dopo due settimane il dosaggio di predniso- La gatta è stata portata nuovamente in ambulatorio sei mesi dopo la prima visita. Il suo stato di salute non era buono e il valore rilevato con il test Spec fPL® è risultato di 15 µg/l. Considerata l’età avanzata della gatta e la prognosi negativa, si è proceduto con l’eutanasia dell’animale su richiesta del proprietario. ALB 32 g/l 23 – 39 ALKP 68 U/l 14 – 111 ALT 48 U/l 12 – 130 AMYL 657 U/l 500 – 1500 Ca 2,39 mmol/l 1,95 – 2,83 CHOL 2,13 mmol/l 1,68 – 5,81 CREA 175 µmol/l 71 – 212 GLOB 43 g/l 28 – 51 GLU 11,55 mmol/l 3,94 – 8,83 PHOS 1,21 mmol/l 1 – 2,42 TBIL 2 µmol/l 0 – 15 TP 75 g/l 57 – 89 UREA 9,4 mmol/l 5,7 – 12,9 CL 118 mmol/ll 112 – 129 K 4,1 mmol/l 3,5 – 5,8 Na 158 mmol/l 150 – 165 T4 13 – 64 WBC 32,0 x 109/l 5 – 18,9 HGB 9,5 g/dl 8 – 15 Hkt 31,3 % 24 – 45 MCHC 30,40 g/dl 30 – 36,9 PLT 148 K/µl 175 – 500 22,6 x 109/l 2,5 – 12,5 GRANS %GRANS 70,6 % LYM %LYM 9,4 x 109/l 29,0 % 1,5 – 7,8 Tabella 2: Referto dell’esame del sangue effettuato presso IDEXX Vet-Med-Labor nell’ambito della prima visita Fruttosamine 254 µmol/l - 390 Spec fPL® 30 µg/l ≤ 3,5 Coronavirus-PCR Il pancreas del gatto ha una lunghezza di circa 12 cm, una larghezza compresa tra 1 e 2 cm, pesa in media 8-10 g e rappresenta circa lo 0,27% della massa corporea totale. Ha una forma a V e si trova tra i foglietti sierosi del grande omento e il mesoduodenum descendens. Consiste di un segmento intermedio, corpus pancreatis, posto nella flexura duodeni cranialis, da cui partono due lobi, uno rivolto a destra (lobus dexter pancreatis) ed uno a sinistra (lobus sinister pancreatis). Sono presenti due dotti escretori per il deflusso dei succhi pancreatici. Il ductus pancreaticus sbocca, insieme al dotto epatico principale, ductus choledochus, nella papilla duodeni major nella ampulla hepatopancreatica, circa 2 – 3 cm dal piloro in direzione caudale. Nella papilla duodeni minor, che si trova a 1,5 – 2 cm dalla papilla duodenale maggiore in direzione caudale, sbocca il ductus pancreaticus accessorius costituito da numerosi piccoli dotti di cui alcuni anastomizzati con il ductus pancreaticus. È presente in circa il 20% dei gatti. In casi rari vi è inoltre una vescica pancreatica che si trova accanto alla cistifellea e in grado di comunicare con questa.. Rappresentazione del pancreas Tabella 1: Esami del sangue alla prima visita 26 nmol/l IL PANCREAS DEL GATTO negativo La densità radiografica del pancreas normale è uguale a quella dei tessuti molli ed è impossibile, o quasi, identificarlo mediante indagini radiografiche poiché si tratta di un organo di piccole dimensioni sovrapposto ad altri organi molli. È pertanto difficile rilevare radiograficamente patologie pancreatiche. Per quanto concerne la pancreatite sono state descritte diverse alterazioni evidenziabili all’indagine radiografica, anche se nessuno di questi segni risulta attendibile. Le alterazioni più frequenti risultano una velata opacità ed immagini radiografiche meno dettagliate dell’addome craniale destro. Tale esito va valutato in maniera critica in quanto risultati simili si ottengono nella maggioranza degli animali sani. Questo fenomeno è dovuto alla sovrapposizione di numerose strutture che presentano la stessa densità dei tessuti molli e che sono molto vicine e si toccano. Nella regione pancreatica è possibile identificare con maggiore accuratezza processi che richiedono spazio in quanto questi causano lo spostamento del colon transversum e del duodenum descendens rispettivamente in direzione caudale e laterale. Il pancreas normale nel gatto è difficilmente rilevabile ecograficamente. Nello stomaco e/o nel duodeno sono spesso presenti quantità di gas talmente elevate da formare opacità sulle immagini ecografiche. Dal punto di vista fisiologico, il pancreas è un organo slanciato e non ben delineato ed è normalmente avvolto da tessuto adiposo. È fisiologicamente più ecogeno della corteccia renale e del fegato. La differenziazione tra stato patologico acuto e cronico può essere stabilita solo con esame istologico di campioni bioptici prelevati dal pancreas. La pancreatite cronica La pancreatite cronica nel gatto è una malattia molto frequente. Si può manifestare in forma grave associata ad un elevato tasso di mortalità. Si tratta di un processo infiammatorio permanente di eziologia sconosciuta. Si distinguono due forme di questa patologia: pancreatite cronica con decorso progressivo lento risultante in fibrosi pancreatica e pancreatite con decorso cronico-recidivante o cronico-attivo con ricadute. Sintomi I sintomi sono aspecifici come nel caso della pancreatite acuta. La maggioranza dei proprietari di gatti riporta episodi più frequenti di vomito, apatia e perdita di peso. Dal punto di vista statistico, i sintomi riportati di seguito si presentano con frequenza decrescente: inappetenza, letargia, disidratazione, perdita di peso, ipotermia, vomito, ittero, febbre, dolori addominali e diarrea. In caso di progressione della malattia, la pancreatite cronicarecidivante può comportare la necrosi del pancreas proprio come la pancreatite acuta. A livello di diagnosi differenziale in caso di sospetta pancreatite acuta occorre sempre considerare la possibilità che si tratti di pancreatite cronica. La perdita di tessuto pancreatico causata dallo stato infiammatorio dell’organo può comportare, in casi molto rari, l’insorgenza di insufficienza pancreatica esocrina ed endocrina nello stadio finale, accompagnata dai corrispondenti sintomi di gravi disturbi digestivi e di diabete mellito. Diagnosi La diagnosi rappresenta spesso un problema per il veterinario in quanto i sintomi accusati non indicano necessariamente la presenza di disturbi in questo organo. Il quadro clinico dei gatti affetti da pancreatite risulta chiaramente più aspecifico rispetto a quello del cane. Gli esami radiografici ed ecografici possono dare qualche indicazione, ma anche gatti che presentano sintomi acuti e gravi di pancreatite spesso non mostrano anomalie nei referti ecografici e radiografici. Referti di laboratorio Gli esiti dei test di laboratorio standard possono risultare normali o aspecifici nei gatti affetti da pancreatite. Le attività sieriche dell’amilasi e della lipasi non risultano utili ai fini della diagnosi di pancreatite nel gatto. La determinazione della lipasi specifica del pancreas felino (Spec fPL®) rappresenta il test più sensibile per la diagnosi di pancreatite. Essa offre una sensibilità del 100% per la pancreatite medio–grave e del 54% per la pancreatite lieve. Ne risulta quindi una sensibilità totale del 67%. La specificità per il gatto sano è del 100%. Negli animali sintomatici con pancreas privo di alterazioni istologiche la specificità è del 67%. La specificità totale risulta del 91%. Diagnostic Update Aprile 2010 Diagnostic Update Case report Case report Da colleghi a colleghi: Bibliografia: BURK, R.L. und N. ACKERMANN, Lehrbuch und Atlas der Kleintierradiologie. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1991) Hill RC, Van Winkle TJ. Acute necrotizing pancreatitis and acute suppurative pancreatitis in the cat. A retrospective study of 40 cases (1976-1989). J Vet Intern Med 7:25–33, 1993 La pancreatite acuta nel gatto anziano Hines BL, Salisbury SK, Jakovljevic S et al. Pancreatic pseudocyst associated with chronic-active necrotizing pancreatitis in a cat. J Am Anm Hosp Asssoc 32: 147-152, 1996 vo, la palpazione e auscultazione non hanno aggiunto alcuna informazione circa la patologia in atto. KEALY, J. Röntgendiagnostik bei Hund und Katze. 2. Aufl. Enke, Stuttgart (1991) Kitchell BE, Strombeck DR, Cullen J, Harrold D. Clinical and pathologic changes in experimentally induced acute pancreatitis in cats. Am J Vet Res 47:1170–1173, 1986 Diagnostica KOCH, T. und R. BERG. Lehrbuch der Veterinär- Anatomie. 4. Aufl. Bd 2. Eingeweidelehre. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1990) KÖNIG, H. E. Anatomie der Katze. Gustav Fischer, Stuttgart, Jena (1992) Dott. Michael Streicher, Ambulatorio veterinario per gatti, Oberursel Mansfield CS, Jones BR. Review of feline pancreatitis part two: clinical signs, diagnosis and treatment. J Feline Med Surg 3:125–132, 2001 MC CLURE, R., M. J. DALLMAN und P. D. GARRET. Cat Anatomy an atlas, text and dissection guide. Lea & Febiger, Philadelphia (1973) Owens JM. Pancreatic disease in the cat. J Am Anim Hosp Assoc 11:83–89, 1975 Scherk M. Pancreatic disease. In: Lappin MR. Feline internal Medicine secrets. 1st ed., Hanley & Belfus, Philadelphia: 167-171, 2001 Simpson KW. Feline pancreatitis. J Feline Med Surg. 4: 183-184, 2002 Anamnesi Simpson KW, Shiroma JT, Biller DS. Antemortem diagnosis of pancreatitis in four cats. J Small Anim Pract 35:93–99, 1994 Steiner JM, Williams DA, Davis A. Feline pancreatitis. Comp Contin Educ Pract Vet 19:590–601, 1997 Steiner JM, Goggerle U. Pankreatitis bei der Katze. Kleintierprax 43: 885-8973, 1998 Steiner JM. Small animal gastroenterology. Schlütersche, 2008 Steiner JM, Williams DA. Feline Trypsin-like Immunoreactivity in Feline Exocrine Pancreatic Disease. Comp Contin Educ Pract Vet 18:543–547, 1996 Washabau RJ. Feline acute pancreatitis – important species differences. J Feline Med Surg 3:95-98, 2001 Williams D. Diagnosis and management of pancreatitis. J Small Anim Pract 35:445–454, 1993 Sei mesi fa è stata portata nel nostro ambulatorio una gatta di razza europea a pelo corto di 14 anni di età. La gatta viveva in casa ma poteva uscire liberamente anche all’esterno ed era stata portata in alcune occasioni in una pensione per animali. Alla visita clinica presentava vomito intermittente, diarrea e segni di dimagrimento. Da tre giorni si rifiutava completamente di mangiare. Questa sintomatologia era iniziata da circa due anni ma la gatta era stata portata per la prima visita solo sei mesi fa. L’esame delle feci (batteriologico, micologico e giardia) non ha consentito di stabilire la causa della malattia. Gli esami ecografici e radiografici non hanno evidenziato nulla di anomalo; la gastroscopia con prelievo di tessuti bioptici in diversi punti della mucosa dello stomaco ha fornito risultati nella norma. I profili ematico e biochimico eseguiti quattro mesi fa (parametri epatici e renali) non hanno evidenziato alcun valore anomalo. Visita clinica IDEXX Vet•Med•Lab Al momento della visita la gatta pesava 4,5 kg. Secondo le indicazioni del proprietario, due anni prima il peso di questo animale era di 7,5 kg. Ultimamente aveva iniziato a vomitare ogni giorno una schiuma giallognola ma solo raramente il cibo. Nei tre giorni precedenti la visita aveva smesso di alimentarsi e beveva solo piccolissime quantità d’acqua. Il proprietario aveva l’impressione che la gatta non fosse più così attiva e vivace come in passato e che tendesse ad isolarsi. Inoltre, presentava episodi di diarrea intermittente circa 2 – 5 volte al mese anche se al momento le feci risultavano normali. L’esame clinico non ha rivelato alcun problema particolare, fatta eccezione per una leggera disidratazione. L’esame visi- Vet•Med•Lab Divisione di IDEXX Laboratories s.r.l. Via Quasimodo, 46 40013 Castel Maggiore (BO) Tel: 051 - 70 94 701 Fax: 051 - 70 94 702 [email protected] www.idexx.it I148-0310 E’ stato eseguito il test SNAP Giardia sulle feci con esito negativo. L’esame del sangue effettuato direttamente in ambulatorio (vedere la Tabella 1: Profilo generale – esame emocromocitometrico completo, T4 ed elettroliti rilevati con analizzatore IDEXX VetTest®, analizzatore IDEXX SNAP® Reader, analizzatore ematologico IDEXX VetAutoread™, IDEXX VetLyte® Analizzatore per Elettroliti) non ha evidenziato alcuna anomalia, fatta eccezione per la leucocitosi e iperglicemia. Accertamenti radiografici ed ecografici non hanno rilevato la presenza di alcuna patologia. Campioni di sangue sono stati inviati a IDEXX Vet·Med·Labor per determinare la concentrazione della lipasi specifica del pancreas felino, il livello di fruttosamine nonché la presenza di coronavirus nelle feci tramite PCR (vedere la Tabella 2). Trattamento Considerata l’inappetenza e la disidratazione si è deciso per il ricovero del paziente. La somministrazione dei liquidi (NaCI 0,9%) è avvenuta per via endovenosa. In base all’esito dell’esame clinico e ai risultati dell’esame del sangue, solo in parte disponibili, non è stato possibile pronunciare una diagnosi al momento del ricovero. Secondo l’anamnesi e gli accertamenti effettuati fino a quel momento (ecografia, radiografia e gastroscopia) si è giunti ad una diagnosi di sospetta pancreatite cronica recidivante. Si è deciso di trattare il paziente somministrando 2,5 mg/kg di prednisolone per via sottocutanea e 10 mg/kg di metronidazolo 2 volte al giorno per via orale. Quest’ultimo è stato scelto per le sue proprietà antibiotiche ed immunomodulanti. A causa del suo sapore amaro, il metronidazolo è stato somministrato nel contesto dell’alimentazione forzata insieme ad alimenti umidi ipoallergenici. Ad oggi non è stata ancora definita una correlazione tra allergeni alimentari e pancreatite cronica, quindi non è strettamente necessario somministrare alimenti ipoallergenici. Secondo la mia esperienza è però consigliabile preferire questo tipo di cibi.