a11rl forestale - Comune di Bollate

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a11rl forestale - Comune di Bollate
CITTÀ DI BOLLATE
Provincia di Milano
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DIFESA SPONDALE E MANUTENZIONE
DEL TORRENTE PUDEGA
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RELAZIONE FORESTALE
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2.
PREMESSE
La presente relazione integra il progetto esecutivo di difesa spondale e
manutenzione del torrente Pudega, redatto dall’Ing. Calcaterra di
Vimodrone, al fine di mettere in sicurezza l’alveo del torrente.
Scopo della relazione forestale è quello di fornire le indicazioni per il
ripristino del bosco, che verrà distrutto durante l’esecuzione dei lavori di
messa in sicurezza, per poter ottenere dalla Provincia di Milano
l’autorizzazione alla trasformazione delle aree boschive ai sensi del
decreto legislativo n° 42 del 22.01.04 s.m.i.
La relazione forestale ed i suoi allegati forniranno: la descrizione delle
caratteristiche del bosco interessato dai lavori; l’individuazione delle aree
da ripristinare a bosco; l’indicazione degli interventi da eseguire per il
ripristino e le loro modalità di esecuzione; i prezzi da utilizzare per i lavori
forestali; il preventivo di spesa (computo metrico estimativo) dei lavori di
ripristino.
AREA INTERESSATA DAI LAVORI
Relazione Forestale
L’area interessata dai lavori, come evidenziato nella planimetria allegata,
(vedere tav. n° 1) si trova nel territorio comunale di Bollate, all’interno del
Parco Regionale delle Groane. A Sud - Ovest dell’area si segnala la
presenza della ferrovia Milano – Saronno delle F. N. M. ed a Sud - Est il
canale scolmatore di Nord – Ovest. Ferrovia e canale scolmatore
rappresentano, a tratti, anche i confini Sud - Ovest e Sud – Est dell’area.
La superficie considerata è di 3.903 m². In realtà l’area effettivamente
interessata dalla distruzione del bosco è minore; si è considerata la misura
sopra indicata perché, a titolo prudenziale, si è voluto attribuire una maggior
superficie per l’allestimento del cantiere e per il movimento dei mezzi
operativi.
Come indicato nelle planimetrie allegate (vedere allegato n° 1 tavola n° 2) il
PTCP non segnala la presenza di particolari vincoli sull’area in esame;
tuttavia trovandosi questa in prossimità di un corso d’acqua, ha una discreta
importanza come corridoio ecologico.
Il Piano regolatore della città di Bollate inserisce l’area interessata dai lavori
nel terreno agricolo (vedere tavola n° 3)
3.
DECRIZIONE DEL BOSCO INTERESSATO DAI LAVORI
Il Piano di settore Boschi del Parco delle Groane, redatto nel 1993, alla
tavola O - fg2, definisce il bosco che verrà distrutto per l’esecuzione dei
lavori di rettifica dell’alveo del torrente Pudega come ceduo semplice di
Robinia (Robinia pseudoacacia) con funzione produttiva.
A distanza di 15 anni il bosco in esame è ancora un ceduo di Robinia, ma
variamente invecchiato (dei tratti di ceduo semplice, si alternano ad altri più
vecchi) e piuttosto rado. Oltre alla Robinia sono presenti, in modo
abbastanza sporadico, giovani soggetti di Ciliegio tardivo (Prunus serotina).
Il sottobosco e rappresentato dal Sambuco (Sambucus nigra) e dai Rovi
(Rubus spp.) spesso infestanti. Molti sono gli alberi avviluppati dal Luppolo
(Humulus lupulus) e, in prossimità dell’alveo del torrente, è stata rilevata
una notevole presenza di Reynoutria japonica.
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Relazione Forestale
L’aspetto fenotipico degli alberi non è, nel complesso, molto buono; sono
presenti numerosi soggetti storti o contorti oppure con chioma malformata.
Il bosco non risulta da anni interessato da utilizzazioni forestali, né,
tantomeno, da cure colturali.
Nell’area non risultano presenti specie botaniche, né tane o nidi di animali di
particolare rilevanza.
Si vuole far notare che la distruzione del bosco è temporanea; durante
l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza dell’alveo del torrente il terreno
non verrà pavimentato o comunque reso inadatto ad ospitare l’insediamento
e lo sviluppo delle piante e, anche senza i lavori di ripristino, l’evoluzione
naturale porterà comunque alla formazione di un bosco con caratteristiche
simili a quelle attuali. Di diverso (e peggiorativo) si assisterebbe,
probabilmente, ad una maggiore la presenza del Ciliegio tardivo.
4.
INTERVENTI PROPOSTI
Gli interventi di seguito indicati andranno eseguiti dopo che saranno stati
ultimati tutti i lavori previsti dal progetto dell’Ing. Calcaterra, con le relative
opere di ripristino, e sarà sgomberato il cantiere. Si ipotizza cioè di trovare
un terreno in gran parte privo di vegetazione consolidata, ma ricoperto con
vegetazione di recente colonizzazione, con qualche soggetto di Robinia e,
eventualmente, ricacci provenienti dalle ceppaie degli alberi tagliati.
Il bosco che verrà realizzato con l’esecuzione degli interventi di ripristino
risulterà, dal punto di vista ecologico, naturalistico e paesaggistico, migliore
di quello attualmente presente perché sarà costituito da specie tipiche locali
presenti in numero più elevato. Ciò potrà garantire maggiori possibilità di
vita ad un numero più consistente di specie animali e vegetali.
Gli interventi proposti sono i seguenti:
• taglio della vegetazione ;
• fornitura e posa di piantine forestali;
• cure colturali.
Il taglio della vegetazione comprende il taglio di tutta la vegetazione
erbacea ed arbustiva, perlopiù di tipo sinantropico che sarà cresciuta dopo
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Relazione Forestale
l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza dell’alveo del torrente Pudega;
il taglio dei soggetti di Robinia e Sambuco, eventualmente rilasciati, che
sono stati in vario modo danneggiati durante l’esecuzione dei lavori idraulici;
il diradamento dei ricacci di Robinia nel caso presenti sulle ceppaie.
La fornitura e posa di piantine forestali ha lo scopo di ricostituire il bosco
eliminato.
Le cure colturali, previste per un anno dopo la piantagione, servono per
garantire l’attecchimento delle piantine forestali.
5.
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI RIPRISTINO
PROPOSTI
Vengono riportate in questo paragrafo le modalità cui la ditta incaricata dei
lavori di ripristino forestale si dovrà attenere per l’esecuzione dei lavori
stessi.
5.1.
TAGLIO DELLA VEGETAZIONE
Il taglio della vegetazione consiste nel taglio, eseguito rispettando tutte le
prescrizioni fornite in sede esecutiva dei lavori dalla D.L., di tutta la
vegetazione erbacea ed arbustiva o arborea infestante (Rovi e Ciliegio
tardivo) cresciuta dopo l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza
dell’alveo. Particolare attenzione dovrà essere posta al taglio della
Reynoutria che dovrà avvenire rasente, il più possibile, al terreno.
Dovranno essere tagliati anche i soggetti di Robinia e Sambuco in
precedenza rilasciati, ma in vario modo danneggiati durante l’esecuzione
dei lavori idraulici, e diradati i ricacci che possono essersi originati dalle
ceppaie di alberi (Robinia) ed arbusti (Sambuco) tagliati.
Il legname derivante dagli abbattimenti rimane a disposizione della Ditta che
dovrà comunque provvedere ad allontanarlo dall'area di cantiere. Il
materiale di risulta derivante dal taglio della vegetazione se di piccole
dimensioni potrà essere rilasciato in loco purché ben sparpagliato; quello di
dimensioni maggiori (ramaglia) dovrà essere allontanato dall’area di
cantiere.
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Relazione Forestale
L’intervento di taglio della vegetazione va effettuato poco prima (al massimo
qualche giorno prima) dell’intervento di fornitura e messa a dimora delle
piantine forestali e, quindi, nel periodo di riposo vegetativo
5.2
FORNITURA E MESSA A DIMORA DI PIANTINE FORESTALI
Le piantine forestali dovranno essere fornite e messe a dimora rispettando
quanto segue:
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Scavo di buche. Le buche per la piantagione vanno scavate con una
larghezza ed una profondità di 20 x 20 cm.
Posa di piantine forestali, alberi ed arbusti, forniti a radice nuda allo
stadio di trapianto con altezza, in relazione alla specie, mediamente
nell'ordine 0,80 - 1,00 m. I soggetti appartenenti alle specie arboree
dovranno già essere conformati ad alberello, mentre quelli appartenenti a
specie arbustive dovranno possedere più fusti (almeno 3) o comunque
possedere una chioma espansa. La specie dovrà risultare
tassativamente quella richiesta. Tali piantine saranno scelte dalla D.L. in
cantiere che potrà rifiutare i soggetti di cattiva qualità. La piantina dovrà
essere posta nella buca in modo che il colletto sia sullo stesso livello del
terreno circostante ed il reinterro dovrà avvenire avendo cura di
compattare parte della terra in prossimità della zolla e parte lasciandola
soffice intorno al colletto; le piantine dovranno risultare ben diritte e
secondo la verticale dell'apice vegetativo. Le piantine, una volta interrate,
dovranno essere innaffiate e concimate utilizzando prodotti indicati od
approvati dalla D.L. Tutte le disposizioni della D.L. riguardanti le modalità
di impianto del postime dovranno essere scrupolosamente osservate,
comprese le indicazioni riguardanti la localizzazione e distribuzione delle
piantine, come di seguito indicato.
Fornitura e posa cannette segnaletiche in bambù. A tutte le piantine
che verranno messe a dimora dovrà essere affiancato un tutore che
fungerà da segnalatore della presenza delle piantine stesse. Si
utilizzeranno cannette di bambù lunghe 1,50- 2 m e con diametro di
almeno 0,8-1 cm, posizionate in prossimità della base della piantina
(senza danneggiarne le radici) ed interrate per almeno 30 cm; la parte
interrata dovrà essere bagnata con catramina, quella apicale verniciata in
rosso. Durante il posizionamento della cannetta bisognerà, infine,
“fissare” la rete antiroditore.
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Relazione Forestale
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Fornitura e posa di rete antiroditore, la rete antiroditore potrà essere
realizzata in materiale plastico o di altro tipo indicato od approvato dalla
D.L. Invece della rete potrà essere utilizzato un contenitore “chiuso”
sempre che venga preventivamente approvato dalla D.L. L’altezza della
rete dovrà essere di almeno 30 cm, preferibilmente di 40 - 50 cm. (La
rete verrà posizionata alla base delle piantine forestali per evitare che
queste vengano danneggiate da conigli od altri roditori. Come già indicato
in precedenza la rete dovrà risultare ancorata al terreno per mezzo della
cannetta segnaletica. (La cannetta andrà impiantata nel terreno
all’interno della rete).
Distribuzione delle specie: le piantine appartenenti a specie arbustive
dovranno, di preferenza essere poste in prossimità dell’alveo o nelle zone
perimetrali, quelle appartenenti a specie arboree nelle zone centrali. La
D.L. fornirà, in sede esecutive dei lavori indicazioni più precise su dove
posizionare le piantine e sul sesto d’impianto da utilizzare che, a titolo
indicativo, sarà di una piantina ogni 7 – 8 m². Le piantine, infine, non
dovranno essere posizionate in vicinanza di soggetti di Robinia,
Sambuco oppure ricacci di queste due specie eventualmente presenti.
Certificazione o dichiarazione della provenienza. L’Impresa
appaltatrice o, in Sua vece, la Ditta vivaistica che fornirà le piantine
forestali dovrà certificare oppure dichiarare per iscritto che il seme da cui
derivano le piantine che verranno utilizzate, nell’ambito del appalto in
oggetto, proviene da boschi dell’Italia Settentrionale. In mancanza di
detta dichiarazione la D.L. non potrà accettare il materiale fornito.
L’Impresa dovrà inoltre dichiarare, sempre per iscritto, pena la mancata
accettazione del materiale vegetale, che le specie fornite sono quelle
richieste. La D.L. potrà sempre accertare, fino alla redazione del
certificato di regolare esecuzione, che le piantine fornite appartengano
effettivamente alle specie richieste. Se verrà verificata la presenza di
piantine appartenenti a specie (e varietà) non richieste l’Impresa dovrà
immediatamente asportarle e sostituirle, con quelle stabilite. La
sostituzione dovrà avvenire anche al di fuori del periodo di riposo
vegetativo e l’Impresa dovrà, inoltre, fornire tutte le garanzie di
attecchimento.
Garanzie di attecchimento. Tutte piante morte dovranno essere
sostituite a totale carico dell’impresa appaltatrice comprese quelle morte
per malattia od attacchi parassitari e quelle morte perché impiantate in
periodo non idoneo, come stabilito nel punto precedente. La sostituzione
dovrà avvenire con altre piante che dovranno possedere tutte le
caratteristiche indicate nel presente paragrafo, complete di tutore e rete
anti roditore pure forniti e posizionati a carico dell’impresa appaltatrice.
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Relazione Forestale
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La Ditta incaricata dell'esecuzione dei lavori dovrà altresì garantire, fino
alla redazione del certificato di regolare esecuzione, la stabilità
(verticalità) delle piantine e raddrizzare i soggetti eventualmente stortati
dal vento o da altre avversità meteoriche.
Specie e quantità da utilizzare:
Specie arboree:
- Ciliegio (Prunus avium)
n° 40
- Ciliegio a grappoli (Prunus padus)
n° 40
- Farnia (Quercus robur)
n° 40
- Frassino (Fraxinus excelsior)
n° 40
- Ontano nero (Alnus glutinosa)
n° 40
- Pioppo nero (Populus nigra)
n° 30
- Salicone (Salix capraea)
n° 30
- Salice bianco (Salix alba)
n° 30
- Tiglio selvatico (Tilia cordata)
n° 30
--------n° 320
=====
Specie arbustive:
- Berretta da prete (Euonimus europaeus)
- Biancospino (Crataegus monogyna)
- Nocciolo (Corylus avellana)
- Pallon di maggio (Viburnum opulus)
- Sanguinella (Cornus sanguinea)
Totale
Totale alberi ed arbusti
n° 40
n° 40
n° 40
n° 40
n° 40
-------n° 200
=====
n° 520
La messa a dimora delle piantine forestali va eseguita nei periodo di riposo
vegetativo, possibilmente nei mesi di novembre, dicembre (prima che il
terreno sia gelato) oppure in febbraio.
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Relazione Forestale
5.3.
CURE COLTURALI
Le cure colturali consistono in due tagli annuali della vegetazione infestante,
eseguiti nell’area dove sono state messe a dimora le piantine forestali
evitando accuratamente di danneggiarle. In pratica dovrà essere tagliata
tutta la vegetazione presente nell’area ad eccezione, otre che delle piantine
forestali messe a dimora, dei soggetti di Robinia e Sambuco e dei ricacci di
tali specie eventualmente presenti. Particolare cura dovrà essere posta per
eliminare tutta la vegetazione epifita (Convulvulus arvensis, Calystegia
sepium, Humulus lupulus, Clematis vitalba, ecc.) quando avvolgente le
piantine, i Rovi e la Reynoutria, nonché eventuali ricacci e la rinnovazione
naturale di Ciliegio tardivo.
Il materiale di risulta potrà essere sparpagliato e rimanere sul terreno, salvo
quello di maggiori dimensioni che, su indicazione della D.L., verrà allontanato
dall'area di cantiere senza ulteriore compenso.
6.
PREVENTIVO DI SPESA
Il preventivo di spesa per l’esecuzione degli interventi di ripristino, meglio
dettagliato nel computo metrico, ammonta I.V.A. compresa ad e ad €
6.460,78.
Bollate, 19 dicembre2008
Il Progettista
(Mario Paganini)
Il Collaboratore
(Paolo Alleva)
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Relazione Forestale
Allegati:
Allegato n° 1 – Planimetrie
Tavola n° 1: - aree interessate dagli interventi di
ripristino (stato di fatto)
Tavola n° 2: - inquadramento territoriale con
riferimento alle tavole 3 – 4 e 5 del PTCP
Tavola n° 3: - inquadramento territoriale con
riferimento al PRG vigente
Tavola n° 4: - interventi di ripristino
Allegato n° 2 – Elenco Prezzi Unitari degli interventi di ripristino
Allegato n° 3 - Computo metrico estimativo degli interventi di
ripristino
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