L. Stephen Buchanan - Studio Castellucci

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L. Stephen Buchanan - Studio Castellucci
L’INFORMATORE
ENDODONTICO
Estratto dal Vol. 2 n° 2, 1998
La quarta dimensione:
notizie dal fronte mentre il novo millennio
si avvicina
L. STEPHEN BUCHANAN, DDS, FICD, FACD
IL TRIDENTE
EDIZIONI ODONTOIATRICHE
La quarta dimensione:
notizie dal fronte mentre il nuovo
millennio si avvicina
L. Stephen Buchanan, DDS
Circa tre anni or sono avevo scritto un
articolo per una rivista americana, esattamente con lo stesso titolo. La quarta
dimensione è il tempo ed il mio articolo
descriveva il passato, il presente ed il
futuro nel campo dell’Endodonzia. Nella
sezione riguardante il “futuro” avevo
predetto sette progressi che mi aspettavo
sarebbero stati fatti in Endodonzia entro
la fine del secolo. Avevo predetto che
entro l’anno 2000 sarebbero diventati
disponibili, in ordine cronologico, i
seguenti strumenti per i dentisti che
esercitano l’Endodonzia:
1) dei manipoli endodontici dalla progettazione ulteriormente migliorata
2) un sistema tipo “onda continua” per
l’otturazione apico-coronale o backfilling
3) lime dalla sezione completamente
diversa
4) un sistema interamente digitale per
tenere le cartelle dei pazienti
5) un metodo tecnologicamente più avanzato per eseguire l’irrigazione canalare
6) un sistema computerizzato per ricostruire tridimensionalmente alla poltrona le strutture dentali del paziente
7) la possibilità di insegnare su simulatori usando la realtà virtuale.
Ne sono passati solo poco più di tre dei
cinque anni che ci separavano dal nuovo
millennio ed ora vale la pena di fare il
punto della situazione su questi pronostici.
Manipoli endodontici dalla progettazione ulteriormente migliorata
Tre anni fa avevo ancora le mie riserve
circa i manipoli ruotanti per l’Endodonzia e pensavo che forse il manipolo
endodontico dei nostri sogni avrebbe
comportato una testina estremamente
sofisticata, specificatamente disegnata
per l’Endodonzia, che probabilmente
avrebbe permesso di muovere le lime o
con il movimento tipo “caricamento di
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orologio” o secondo la tecnica delle forze
bilanciate. A quei tempi si fratturavano
moltissimi strumenti ruotanti ed io pensavo che forse sarebbe stato preferibile
usare strumenti non ruotanti.
Tre anni dopo, sappiamo molto di più
sulle caratteristiche delle lime in nichel
titanio e sulla loro azione all’interno del
sistema dei canali radicolari. E’ ormai
evidente che la maggior parte di noi usa
un classico manipolo da bassa velocità,
purché eroghi una velocità costante di
150 giri al minuto, per sperimentare le
ultimissime novità in fatto di lime endodontiche.
Mentre da una parte non esiste differenza tra i manipoli ad aria e quelli elettrici
per attivare le lime in nichel titanio,
dall’altra secondo la mia opinione il
nuovo manipolo elettrico Kavo è veramente degno di nota. Questo manipolo
è infatti il migliore che si possa oggi
trovare sul mercato, in quanto consente
di variare la velocità da 17 a 225.000
giri, per cui permette di eseguire la
sagomatura endodontica alla velocità
ultra lenta che noi desideriamo (ancora
una volta, la mia raccomandazione è di
non superare i 150 giri al minuto) così
come ci dà la possibilità di eseguire
delle accurate preparazioni in conservativa, assicurando all’operatore una finissima sensibilità tattile usando l’alta
velocità ed un torque costante.
In conclusione, questo pronostico circa
un manipolo significativamente diverso
per l’Endodonzia ha perso di importanza
in quanto sono migliorate le nostre lime
e le nostre tecniche. In questo campo
non c’è bisogno di nuovi giocattoli.
L’otturazione apico-coronale con
un’onda continua
L’aspetto meno importante della tecnica
di Condensazione Verticale e della tecnica dell’Onda Continua, la fase cioè api-
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co-coronale dell’otturazione o backfilling, è sempre stata, stranamente, la
parte più difficile da eseguire in maniera
ideale, evitando cioè di avere dei vuoti.
Quando feci il mio secondo pronostico,
prevedevo una risposta complessa. Tre
anni fa stavo lavorando alla progettazione di un nuovo sistema per il backfilling, alimentato dalla sorgente di calore
System B, che avrebbe dovuto eseguire
questa fase dell’otturazione con un movimento unico, così come la tecnica dell’Onda Continua di Condensazione ottura tutti gli spazi endodontici con un singolo movimento in direzione coronoapicale.
La mia sorpresa è stata scoprire una più
facile soluzione a questo problema, soluzione che avrebbe comportato solo delle
innovazioni tecniche estremamente semplici per risolvere un problema che sembrava richiedere un nuovo strumento. In
altre parole, abbiamo trovato delle
maniere migliori di utilizzare gli stessi
strumenti che già avevamo.
Attualmente ci sono due metodi entrambi eccellenti per eseguire il backfilling dopo che l’otturazione corono-apicale è stata eseguita. La tecnica che ho
utilizzato più a lungo è quella che prevede l’uso della siringa Obtura (Fig. 1)
con un movimento unico, come spiegato
di seguito. Questo trucco l’ho imparato
dal Dr. Carl Nehammer del Lister House Group di Londra e, devo dire, nella
sua semplicità è un metodo elegante.
1
L’altra tecnica che si sta diffondendo
sempre di più prevede invece l’uso del
System B e dei coni per back-filling
“Autofit” (Figg.2a, 2b), tecnica che
verrà anch’essa descritta di seguito nel
presente articolo.
Backfilling con la Siringa Obtura
Il metodo che io utilizzavo inizialmente
per eseguire il backfilling con la siringa
Obtura comportava spesso dei vuoti a
livello della zona più apicale del backfilling, per cui il risultato finale era che
con la siringa eseguivo solo un riempimento segmentale. Usare tre iniezioni di
guttaperca e due o tre plugger di Schilder era comunque più facile e rapido
rispetto all’utilizzo di piccoli segmenti
di coni di guttaperca pre-tagliati, di un
portatore di calore e di tre plugger (come avveniva nella classica tecnica di
Schilder).
Tuttavia, come spesso succede quando si
insegna, io ho imparato una tecnica molto efficace durante uno dei miei corsi pratici a Santa Barbara. Il Dr. Nehammer mi
ha insegnato il semplice trucco per eseguire il backfilling con la siringa Obtura
con un solo movimento e senza produrre
dei vuoti: facendolo cioè lentamente. Il
Dr. Nehammer ha immaginato che i
vuoti si verificassero quando l’ago veniva
introdotto all’interno del canale e il grilletto veniva azionato immediatamente,
spingendo così la guttaperca fuori dall’ago che nel frattempo si era raffreddato
2a
Figura 1
La siringa Obtura II è costruita per
portare in modo efficace segmenti
uniformemente preriscaldati di
guttaperca termoplastica nel sistema
dei canali radicolari. E’, a tutt’oggi, il
sistema più diffuso per eseguire il
“back-filling”.
Figura 2a
La sorgente di calore System B.
Figura 2b
I coni di guttaperca Autofit per
l’otturazione apico-coronale.
2b
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PROFILO DELL’AUTORE . Il Dr. Buchanan è diplomato dall’American Board of Endodontics,
è membro dell’International e dell’American College of Dentistry e dell’Accademia Pierre
Fauchard. Insegna presso la University of the Pacific School of Dentistry, San Francisco,
California e presso l’University of Southern California. È fondatore del Dental Education
Laboratories, un centro nato a Santa Barbara per l’insegnamento dell’Endodonzia.
a contatto delle pareti canalari. Ricordiamoci che le pareti del canale radicolare sono a 37° C mentre la punta dell’ago
è a circa 160° C (200° C sono nella camera di riscaldamento, con una leggera
caduta della temperatura verso la punta
dell’ago). Quando questo tocca la parete
canalare, la temperatura dell’ago d’argento dell’Obtura e della guttaperca in
esso contenuta scende immediatamente,
spesso ad un valore al quale la gutta
perde la sua plasticità, incoraggiando
così la formazione di vuoti.
Il suggerimento del Dr. Nehammer consiste semplicemente nell’introdurre l’ago
nel canale ed aspettare circa cinque secondi prima di iniettare la guttaperca.
Questo consente sia all’ago che alla guttaperca presente nel canale di riscaldarsi
nuovamente e al tempo stesso trasmette
una minima quantità di calore alle pareti canalari. Tutti questi eventi termodinamici riducono le possibilità di produrre dei vuoti.
La tecnica di Nehammer si esegue nella
seguente maniera:
1) Si inserisce l’ago all’interno del canale
radicolare fino a che non si impegna e si
attendono cinque secondi.
2) Si preme il grilletto della siringa Obtura in maniera graduale ma al tempo
stesso decisa, mentre si mantiene l’ago
nella stessa posizione. Inizialmente non
ci sarà alcun movimento della punta
dell’ago, mentre lo spazio esistente tra
l’ago e la massa di guttaperca apicale si
riempie con il materiale che inizialmente protrude fuori dall’ago. Appena quello spazio si è riempito, l’ago viene ad
essere spinto fuori.
3) Continuando ad esercitare una certa
pressione apicale sulla siringa, si continua a premere il grilletto lentamente e
lasciamo che l’ago venga spinto fuori
fino a livello dell’orifizio del canale, il
tutto in circa quindici secondi.
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4) Un volta arrivati a livello dell’imbocco canalare, si deve esitare ancora per
altri cinque secondi, dopodiché la siringa può essere rimossa. A questo punto è
necessario condensare la guttaperca a
livello dell’orifizio con un plugger di
ampie dimensioni, fino a che il materiale non è raffreddato ed indurito.
Backfilling con un’onda continua
eseguita con il System B
Un altro strumento oggi disponibile per
eseguire con una nuova tecnica l’otturazione apico-coronale con un’onda unica
di condensazione è rappresentato dalla
sorgente di calore System B. Quando si
esegue l’otturazione corono-apicale in
un canale diritto che non necessita di un
perno, la fase vera e propria dell’otturazione termina dopo la spinta sostenuta
di otto/dieci secondi, ruotando semplicemente il plugger per liberarlo dalla
guttaperca esistente nel canale, senza
eseguire la cosiddetta fase di riscaldamento di separazione.
Estraendo semplicemente il plugger
senza rimuovere dalle pareti canalari la
guttaperca compattata in maniera ideale
insieme al cemento, l’otturazione apicocoronale o backfilling può essere completata con un’onda unica di condensazione. Nello spazio lasciato dal plugger,
infatti, si introduce un cono di guttaperca rivestito di cemento (ricordiamo che i
plugger sono disegnati e costruiti nella
stessa forma e misura dei coni di guttaperca); il cono viene quindi sezionato a
livello dell’imbocco canalare dopodiché
si completa l’otturazione con una spinta
sostenuta, utilizzando sempre lo stesso
plugger montato sul System B.
L’intera fase dell’otturazione, dall’inizio
della fase corono-apicale fino al completamento della fase apico-coronale,
richiede solo un totale di circa 47 secondi: 2 secondi di riscaldamento iniziale,
Il Dr. Buchanan è noto per le sue presentazioni multi-immagine, per le sue ricerche sull’anatomia endodontica eseguite attraverso ricostruzioni tridimensionali al computer di denti umani
scannerizzati, per i suoi articoli in campo endodontico, per il successo degli strumenti da lui
ideati. Il Dr. Buchanan vive a Santa Barbara, California, dove insegna ed esercita
la sua attività di Endodontista.
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per scendere alla fine del livello di condensazione corono-apicale (Figg. 3, 4);
8/10 secondi di spinta sostenuta (Fig.
5); 10 secondi per liberare il plugger
dalla guttaperca circostante, estrarlo e
porgerlo alla nostra assistente (Fig. 6);
10 secondi per prendere ed introdurre
nel canale il cono di guttaperca rivestito
di cemento per eseguire l’otturazione
apico-coronale (Fig. 7); 5 secondi per
sezionarlo a livello dell’imbocco canalare
(Fig. 8) ed infine 10 secondi per com-
pattarlo (Fig. 9). Niente male per una
tecnica che garantisce un’otturazione
tridimensionale!
Nei canali stretti e curvi, dopo aver eseguito la fase di condensazione coronoapicale è di solito impossibile estrarre il
plugger senza contemporaneamente
rimuovere anche la guttaperca dalle
pareti canalari, per cui nei canali con
questo tipo di anatomia è sempre corretto eseguire il cosiddetto riscaldamento
di separazione. Dopo aver estratto il
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Figura 3
Dopo aver sezionato l’eccesso di guttaperca che sporge dall’imbocco canalare, la punta del System B inizia la sua
discesa in direzione apicale.
Figura 4
Dopo due secondi, la punta del plugger
è scesa a 3-4 mm dal punto di impegno.
Figura 5
Mantenendo una spinta sostenuta per
circa 8-10 secondi, il plugger arriva quasi
a toccare il punto di impegno: mentre la
massa apicale di guttaperca si indurisce,
le forze di condensazione compensano
la retrazione che essa subirebbe durante
il suo raffreddamento.
Figura 6
Il plugger è stato appena rimosso,
portandosi dietro la guttaperca che
aveva attorno. Tutte le porte di uscita
sono ora sigillate ed il canale è pronto
per l’otturazione apico-coronale o per
l’alloggiamento del perno.
Figura 7
Nel canale è stato inserito un cono di
guttaperca Autofit per l’otturazione
apico-coronale.
Figura 8
L’eccesso di guttaperca è stato sezionato a livello dell’orifizio canalare.
3
4
5
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7
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Figura 9
La compattazione della guttaperca è
completata.
9
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notizie dal fronte mentre il nuovo millennio si avvicina
plugger con l’eccesso di guttaperca attorno, si introduce all’interno del canale
il primo cono rivestito di cemento che
viene quindi condensato in una volta
sola con lo stesso plugger, dopo aver
regolato la temperatura a 100°C. A questo punto il plugger viene ruotato per
liberarlo dalla guttaperca circostante
senza rimuoverla e viene quindi estratto
dal canale. Si introduce poi il secondo
cono di guttaperca e la fase di otturazione apico-coronale è così completata.
Se il System B richiede nella maggior
parte dei canali stretti l’utilizzo di due
coni di guttaperca per completare l’otturazione apico-coronale, d’altra parte è pur
vero che si tratta sempre di un unico strumento che comporta minori acquisti e
quindi minori spese per il dentista generico. Tuttavia per coloro i quali nel loro studio fanno molta endodonzia, l’acquisto
della siringa Obtura rappresenta una spesa
che si ripaga da sé con il risparmio di
tempo e la facilità dell’esecuzione.
E’ interessante sapere che non dobbiamo
aspettare fino all’anno 2000 per poter
utilizzare questa nuova tecnica, ed è
forse ancora più interessante scoprire che
molti di noi sono già in grado di eseguire l’otturazione apico-coronale con questo nuovo strumento.
Lime dalla sezione
completamente diversa
Anche questa mia previsione è già nelle
nostre mani. Circa tre anni fa i “Files of
Greater Taper” sono stati presentati
dalla Tulsa Dental Products e dalla Kerr
al Mid-Winter Meeting di Chicago del
1966. Si trattava di lime completamente
differenti dalle altre esistenti in commercio per la loro diversa gamma di
conicità e per il fatto che esse creavano
una forma canalare predefinita, riuscendo così a standardizzare la conicità delle
nostre preparazioni.
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La lima costruita dalla Tulsa Dental Products era la GT file (Figg. 10a, 10B),
una lima di sezione triangolare con le
lame orientate in senso contrario e con
un grosso manico fatto a forma di pera.
La lima costruita dalla Kerr era la Safety
Hedstrom File in Nichel Titanio, una
lima di Hedstrom con un lato non
tagliente da utilizzarsi con il manipolo
Kerr M4, che dava agli strumenti il
movimento di va e vieni tipo caricamento di orologio (Figg. 11a, 11b).
Dal momento della loro introduzione
sul mercato, si è imparato molto su questi strumenti. Si è ad esempio capito
qual è il sistema più efficace per romperli, così come si sono messe a punto le
tecniche che evitano in maniera prevedibile la loro rottura e che consentono il
loro utilizzo in tutte le varie anatomie
canalari. Abbiamo altresì visto come
nelle mani di migliaia di dentisti questi
nuovi file lavorano in maniera eccellente
all’interno dei canali radicolari.
All’inizio, abbiamo addirittura visto
come molti canali potevano essere sagomati utilizzando una sola lima! Un solo
strumento anziché diciotto! Sfortunatamente però, la nostra meraviglia partiva
dalla errata assunzione che si potesse
“cavalcare” una di queste lime fino al
termine di quasi ogni canale. In seguito
è invece emerso che queste lime lavorano molto meglio insieme a pochi altri
strumenti per sagomare per l’intera lunghezza la maggior parte dei canali sottili, mentre d’altra parte il loro uso eccessivo può causare la loro rottura, esattamente come per ogni altro tipo di lima
endodontica.
La tecnica insegnata per l’uso di questi
Files of Greater Taper è una sola, nel
senso che con essa ci possiamo prendere
cura di quasi tutti i vari tipi di canali radicolari, larghi o stretti, diritti o curvi.
E’ una tecnica semplice, che richiede
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Endodontico
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Figura 10a
I GT file, prodotti dalla Tulsa Dental
Products.
10a
10b
Figura 10b
Si notino il gambo dalla tipica forma a
pera, le diverse conicità (.06, .08, .10,
.12) e le diverse lunghezze lavoranti.
Figura 11a
Il manipolo Kerr M4 e le lime
Kerr Safety Hedstrom File.
11a
l’uso di otto o anche meno strumenti e
che di solito con un massimo di tredici
passaggi consente di creare delle forme
coniche ideali, predefinite, in un tempo
che varia dai 45 secondi ai 5 minuti e
mezzo. Questo metodo è meglio descritto come “crown-down”, “step-back”,
“crown-down”.
I GT Files: una tecnica semplice
I Files of Greater Taper (GT Files) si
usano inizialmente secondo la tecnica
“crown-down”, dal più grande al più
piccolo (.12, .10, .08, .06). Se una di
queste lime arriva a lavorare alla lunghezza di lavoro di un canale radicolare,
quel canale è già finito di essere sagomato, a meno che non si desideri aumentarne la conicità. Alcuni canali larghi possono essere sagomati completamente in
11b
Figura 11b
Si noti il lato non tagliente della lima.
meno di un minuto utilizzando una sola
lima, ma è importante ricordare che questa è l’eccezione e non certo la regola.
Se, come spesso accade nei canali sottili,
al termine della prima fase “crowndown” la lima con conicità .06 arriva a
lavorare corta rispetto alla lunghezza di
lavoro, si devono mettere da parte queste lime per prendere quelle da utilizzare per la preparazione apicale. Una volta
completata la prima fase “crown-down”,
la preparazione apicale è facile da eseguire in quanto le lime che ora vengono
utilizzate si impegnano solo alla loro
estremità, aumentando così il nostro
controllo in questa zona anatomicamente delicata. La preparazione apicale viene
eseguita utilizzando le lime dalla n° 15
alla 35, scalandole ciascuna di 1/4 - 1/2
mm una dall’altra.
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Figura 12
I coni di guttaperca Autofit, dalle
conicità corrispondenti ai quattro
GT File, manuali e ruotanti, ai plugger
del System B, ai coni di carta Autofit,
rispettivamente .06, .08, .10, .12.
Figura 13
I coni di carta Autofit
Figura 14
I GT Rotary in Nichel Titanio.
Fermarsi corti rispetto alla lunghezza di
lavoro, introdurre la routinaria tecnica
“step-back” per poi terminare la preparazione, ha realmente risolto l’ultima difficoltà che si incontrava nell’utilizzo di
queste lime. Non solo infatti la routinaria fase “step-back” completa la preparazione apicale, ma anche libera la punta
del GT File, così che questo può lavorare
in maniera sicura ed efficace alla lunghezza di lavoro nell’ultima fase “crowndown”. Anche quando è necessario eseguire questa tecnica in tutta la sua interezza, non richiede mai più di 5 minuti.
L’aspetto più importante di questo metodo consiste nel fatto che esso ha praticamente eliminato il rischio di fratturare i
Files of Greater Taper.
I tanto attesi coni di guttaperca Autofit
(Fig. 12), che si adattano perfettamente
alle preparazioni eseguite con i GT
Files, sono finalmente disponibili dalla
metà del ‘98, prodotti dalla Analytic
Endodontics, e oggi sono disponibili anche i coni di carta Autofit (Fig. 13).
Infine prima dell’anno 2000 saranno disponibili anche i perni dalla forma corrispondente alla sagomatura predefinita
eseguita da questi strumenti.
L’ultima novità riguardante questi nuovi
13
12
Pag. - 10
14
file sta nel fatto che sono già in commercio, prodotti dalla Tulsa Dental Products e dalla Dentsply Maillefer, i nuovi
GT Files nella loro ultima versione, già
ampiamente testata da un ampio numero di esperti così come di novizi. Si tratta dei GT Rotary (Fig. 14), i Files of
Greater Taper ruotanti in nichel titanio
da utilizzare montati su manipolo. Hanno la sezione degli “U-file”, con le lame
piatte come le lime .04 taper; lavorano
ruotando in senso orario e si utilizzano
montati sullo stesso manipolo a 150 giri
al minuto, così come gli altri strumenti
ruotanti in nichel titanio prodotti dalla
Tulsa o dalla Maillefer. I vantaggi che
derivano dall’uso dei GT Rotary possono
essere riassunti nel fatto che essi tagliano più rapidamente, si stressano meno e
comportano una più breve curva di apprendimento.
Altre lime sono andate e venute in questi ultimi tempi, come le lime Canal
Master e i Quantec con la punta lavorante. Altri ancora si affacceranno sul mercato e pochi di essi resteranno. I criteri
per giudicare i nuovi strumenti comprendono:
- comportano essi un numero minore di
strumenti, meno passaggi per completa-
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Vol. 2, Nr. 2
re il lavoro ed una curva di apprendimento minore?
- consentono di creare una sagomatura
predefinita che garantisca un ottimo
controllo apicale dell’otturazione?
- si possono otturare questi canali così
sagomati con strumenti e materiali standardizzati?
Il grande aumento di idealismi e produttività ottenuto con queste lime ruotanti in nichel titanio rappresenta senza
ombra di dubbio una grande rivoluzione
nel nostro campo, che inaugurerà una
nuova età d’oro dell’endodonzia. Questa
parte del nostro futuro è già qui.
Un sistema interamente digitale per
tenere le cartelle dei pazienti
Lo studio odontoiatrico “privo di carta”
consente oggi di archiviare un numero
infinito di immagini radiografiche, di
immagini prese attraverso il microscopio, di sequenze video, con la possibilità
di accedere a tutti i dati per consultare,
trattare, fare analisi di ricerca, o per trasmettere i dati per posta elettronica.
Oggi tutto ciò è possibile e facile, se si
pensa che un personal computer può
archiviare milioni di immagini o ore di
video su di un disco DVD da 7 Gb.
Un’immagine scattata attraverso il microscopio vale più di mille parole.
Un metodo tecnologicamente più
avanzato per eseguire l’irrigazione
canalare
Questa previsione non ha visto nessun
progresso in termini di nuovi prodotti
presentati sul mercato. Tuttavia le ricerche che vengono condotte in questo
campo sono piuttosto eccitanti. Entro i
prossimi due anni saranno disponibili
uno o più di questi strumenti, che accorceranno drammaticamente il tempo
richiesto per detergere interamente il
complesso sistema dei canali radicolari:
dagli attuali 30 minuti o più a meno di
5 minuti, con risultati sicuramente migliori. Questi strumenti agiranno mediante la cavitazione dell’ipoclorito di
sodio, migliorando il suo ingresso nei
canali laterali e negli istmi esistenti tra i
canali. La cavitazione sarà creata attraverso uno dei seguenti due metodi.
Un sistema su cui si sta lavorando richiede la creazione di un sistema chiuso
nello spazio canalare, nel quale si possano alternare aumenti e diminuzioni di
pressione ad alta frequenza per alcuni
minuti. Questa tecnica è molto efficace
nei due terzi coronali del sistema canalare, mentre è meno efficace nel terzo apicale, proprio nella regione che è più
importante detergere. Tutte le ricerche
su questo strumento sono state fatte utilizzando canali non sagomati, per cui
non conosciamo a tutt’oggi la sua efficacia nei canali già sagomati e pronti a
ricevere l’otturazione in guttaperca.
Presto si troveranno in letteratura informazioni su questo nuovo strumento che
per ora chiamiamo “l’aspira-polpa”.
L’altro sistema classico per sottoporre a
cavitazione l’ipoclorito di sodio consiste
nell’utilizzo degli ultrasuoni applicati
ad una lima endodontica o ad una semplice sonda. Questo metodo ha dimostrato di essere in grado di migliorare la
detersione degli istmi e di accorciare i
tempi. D’altra parte molti aspetti della
detersione canalare eseguita con gli
ultrasuoni non sono ancora stati esaminati. Per esempio, si deve ancora determinare qual è la sagomatura ottimale
per la sonda ultrasonica e se l’utilizzo di
una sonda conica migliora la sua funzione. Inoltre, questa tecnologia non è stata
ancora incorporata in uno strumento per
irrigazione che ci fornisca gli irriganti
necessari (NaClO e EDTA) nella maniera che noi desideriamo.
Sicuramente il miglioramento delle atPag. - 11
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tuali sorgenti di ultrasuoni per poter
portare gli irriganti nei canali radicolari
e per fornire loro la necessaria energia,
rappresenta la strada da percorrere. E’
interessante notare che la velocità con cui
gli irriganti detergono i canali radicolari
non era assolutamente un problema
prima che la rivoluzione avvenuta nelle
lime per la sagomatura ci consentisse di
sagomare e provare il cono in un canale
in meno di cinque minuti. Improvvisamente, ci siamo trovati davanti a casi
in cui i canali venivano sondati, la lunghezza di lavoro veniva determinata, il
canale veniva perfettamente sagomato ed
il cono provato, dopodiché avevamo
ancora bisogno di 25 minuti affinché
l’ipoclorito completasse la sua azione
detergente. Quando eravamo soliti impiegare mezzora o anche di più per sagomare un canale, questo risultava sempre
ben deterso quando si arrivava ad essere
pronti per eseguire l’otturazione.
Posso in tutta confidenza prevedere che
la rivoluzione nel campo della detersione
canalare con l’aiuto di nuovi e più efficaci strumenti per l’irrigazione arriverà
prima dell’anno 2000 ed arriverà appena
in tempo. Ora che impieghiamo meno di
5 minuti per sagomare un canale e renderlo pronto ad essere otturato, sarebbe
bello impiegare altri 3 minuti solamente
per detergerlo definitivamente e procedere quindi alla sua otturazione. Se riusciremo a completare una terapia endodontica
in così poco tempo, i nostri pazienti penseranno che noi siamo degli dei!
Un sistema computerizzato per
ricostruire tridimensionalmente
alla poltrona le strutture dentali
del paziente
Prendiamo ora in esame la più eccitante
delle possibilità dateci dalla radiografia
digitale: la tridimensionalità. Sicuramente non ci vuole uno scienziato per
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elaborare un programma in grado di eseguire ricostruzioni sagittali di radiografie digitali prese con angolazione radiale. E’ solo una questione di danaro. Forse
nei prossimi due anni, ma sicuramente
entro i prossimi cinque, saremo in grado
di scattare quattro radiografie digitali
secondo angoli predefiniti, immagazzinare le immagini nel nostro computer e
dopo un paio di minuti potremo muovere il nostro mouse avanti e indietro per
ruotare la ricostruzione tridimensionale
della mandibola e dei denti del nostro
paziente. Questa previsione è a lunga
scadenza, in quando attualmente non
esistono case intenzionate a fare dei seri
investimenti in questo campo.
La possibilità di insegnare su
simulatori usando la realtà virtuale
Anche questa previsione è a lunga scadenza, ma non perché la tecnologia sia
ancora inesistente, come una tela vuota.
Tutta la tecnologia necessaria per creare
un simulatore per l’insegnamento dell’endodonzia con realtà virtuale esiste
già da cinque anni. Indossate i vostri
occhiali ed i vostri guanti da realtà virtuale, prendete un caso endodonticamente complesso dalla biblioteca digitale di anatomia e dirigete le lime che
avete fra le vostre dita dentro a questo
sistema di canali radicolari!
In realtà, l’unico ostacolo che rimane da
superare perché questo diventi fattibile è
trovare qualche persona o qualche istituto disponibile ad investire del denaro in
questo progetto.
Succederà tutto questo? Staremo a vedere.
Altri progressi
Come faccio sempre in questi articoli
prognostici, devo anche menzionare i
progressi che sono avvenuti negli ultimi
tre anni e che non mi aspettavo.
Uno è sicuramente rappresentato dal
L’Informatore
Endodontico
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“Mineral Trioxide Aggregate” (MTA)
(Fig. 15), messo a punto da Mahmoud
Torabinejad e il Royal College of
Surgeons di Londra. L’MTA può essere
considerato il materiale per incappucciamento pulpare e per otturazione retrograda più biocompatibile che mai sia
esistito in endodonzia. In pratica, si
tratta del Cemento di Portland e come
tale aderisce molto bene alle superfici
umide (come la dentina). L’MTA ha un
pH simile a quello della dentina, per cui
provoca la migrazione dei cementoblasti
e degli odontoblasti al di sopra della sua
superficie, determinando la deposizione
rispettivamente di cemento e di dentina.
Molte gravi perforazioni radicolari hanno mostrato di guarire perfettamente e
così molti casi che prima sarebbero sicuramente andati perduti.
Il Mineral Trioxide Aggregate ha funzionato perfettamente nei casi di apice
immaturo, mostrando delle guarigioni
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Figura 15
Il nuovo materiale per otturazioni
retrograde, per incappucciamenti
diretti e per riparare le perforazioni,
il Mineral Trioxide Aggregate,
prodotto dalla Dentsply.
totali in soli 1-3 mesi. Se solo si riuscisse a fabbricare un cemento endodontico
con la composizione di questo “stucco
per mattonelle”, noi avremmo delle
fibre del legamento parodontale connesse al cemento radicolare al di sopra dei
nostri eccessi di cemento endodontico.
Per quanto riguarda l’anno 2000, questo
sarà l’età d’oro dell’endodonzia ed io non
vedo l’ora. Naturalmente, continuerò a
dare notizie dal fronte mentre il nuovo
millennio si avvicina.
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