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Aprile 2008
Anno XXXVIII—N. 22
NOTIZIARIO DELL'UNIONE PROVINCIALE C.I.S.L. DI UDINE - Via T.Ciconi 16
Aut. Trib. Udine n. 267 del 7.12.1970 - Direttore Responsabile: Amos D’antoni
Spedizione in abbonamento postale. Non contiene pubblicità.- Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. L. 27.02.04 n.46) art.1 comma 2 DCB Udine
Sempre peggio!
Le colpe del Management e della Politica.
N
on accenna a migliorare la
drammatica situazione in cui è
precipitata la nostra Azienda, un po’
ovunque, ma soprattutto nella nostra
Regione.
Ma ciò che maggiormente preoccupa ormai tutti gli osservatori di questo sfacelo, è la sconcertante apparente calma o rassegnazione con cui
la Dirigenza periferica pare assecondare questo drammatico ed inesorabile declino.
Negli ultimi tempi non v’è stata una
riunione del vertice Aziendale o una
convention nella quale qualche Dirigente abbia tirato fuori il coraggio
per rappresentare le gravissime difficoltà con cui sono costretti a gestire le loro Filiali e soprattutto le insopportabili condizioni di lavoro
che sono costretti ad imporre ai propri collaboratori.
E’ paura? E’ un legittimo timore di
essere spostati o esautorati? Oppure
Sindacale
A Trieste è giunta
l’eco della sommossa che monta e …...
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Sezione di Udine
negare anche l’evidenza e soprattutto le difficoltà (specie se pesano
sugli altri) è semplicemente il modo più conveniente per apparire comunque all’altezza del compito?
Ma quanto potrà durare ancora?
Nella condizione in cui hanno ridotto i settori della sportelleria e del
recapito, ormai in tutta la Regione,
non passa giorno che non perdiamo
qualche pezzo importante del nostro
mercato.
Continuando di questo passo, fra
non molto i nostri problemi non saranno più la carenza di personale, le
code agli sportelli o la mancanza
delle scorte e gli abbinamenti nel
recapito; continuando così, fra non
molto negli Uffici saremo davvero
in esubero perché la clientela, stufa
di vedere sportelli chiusi e code
sempre più lunghe, non entrerà più
nei nostri Uffici. E nel recapito, ancora peggio, avremo probabilmente
Uffici Postali
Maledette zone di
servizio
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il drammatico problema di non avere abbastanza posta per riempire le
borse dei postini.
Ma a Roma hanno deciso che in
compenso potenzieremo le sale consulenze…. o come diavolo decideranno che possono chiamarsi.
Non che non siamo consapevoli di
quanto prezioso sia il lavoro fatto
nelle sale consulenze, ma siamo altrettanto consapevoli che senza curare con l’attenzione dovuta quel
particolare target di clientela che da
sempre è affezionata ai nostri Uffici,
anche il prezioso lavoro dei commerciali rischia di essere completamente vanificato.
Così si distrugge tutto ciò che è stato costruito in quindici anni di immani fatiche sopportate soprattutto
dai lavoratori.
Per evitare tutto ciò non servono
grandi strateghi; serve soltanto qualcuno che spieghi a Sarmi e company
Uffici Postali
Uffici Postali
Recapito
Recapito:
il miglior modo per
ringraziare i portalettere…. è autorizzare le loro ferie
Sui giornali ci trattano come spacciatori di soldi falsi…… e l’Azienda
tace!
Indagine conoscitiva per la mobilità
nel recapito
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Pagina 1
Continua dalla prima pagina
cosa sta realmente accadendo negli
Uffici postali e nel recapito e soprattutto che lo spieghi al potere politico, affinché qualcuno finalmente
capisca che parte del gigantesco utile
di bilancio realizzato dalla nostra
Azienda, dovrebbe essere utilizzato
soprattutto per consolidare la nostra capacità di presidiare il nostro mercato di riferimento, soprattutto in vista dell’imminente processo di liberalizzazione del merca-
to postale.
E per presidiare quel mercato ci servono soprattutto sportellisti e portalettere da inserire subito negli organici ormai dissanguati.
Ma forse il problema è proprio questo: perché Sarmi è solo interessato a
esaltare sui media le straordinarie
perfomarce delle poste del nostro
bilancio, nella speranza (flebile) di
essere confermato; mentre la matrigna politica è più interessata ad uti-
lizzare i nostri utili per sanare
l’ennesimo deficit di Alitalia.
Noi del SLP-CISL non ci stiamo!
Già a fine anno, nel recapito abbiamo dimostrato di essere in grado di
mettere a ferro e fuoco l’intero paese.
Siamo pronti a riprendere le ostilità e
questa volta il terreno di scontro sarà
la sportelleria, perché in quel settore
ormai abbiamo superato ogni limite
di umana sopportazione.
A Trieste è giunta l’eco della sommossa che monta e….
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altre 8 sportellizzazioni;
altre 8 assunzioni di CTD per il recapito;
disponibilità a definire modalità e regole per le trasferte e per i passaggi chiavi;
impegno a predisporre un resoconto analitico delle indennità di trasferte erogate.
D
opo tante inutili riunioni dove
non abbiamo mai potuto decidere alcunché, venerdì scorso per la
prima volta a Trieste abbiamo concordato qualcosa.
La riunione era stata provocata
dall’ennesimo conflitto di lavoro
aperto per le gravi difficoltà che attanagliano la sportelleria ed il recapito
e soprattutto per porre rimedio
all’abominevole decisione assunta
dall’Azienda in merito alla distribuzione di quelle misere 10 sportellizzazioni che erano state attribuite alla
nostra Regione.
Tanto per sollecitare la memoria di
qualcuno le ricordiamo :
1 a Tolmezzo, 2 a Udine, 3 a Pordenone e 4 a Pordenone.
Su questa questione abbiamo ottenuto un discreto successo: altre 8 sportellizzazioni, che l’Azienda ripartirà
tra le Filiali di Tolmezzo Udine e
Pordenone.
Sempre per la sportelleria abbiamo
concordato che in tempi brevissimi
si attivi una specifica sessione negoziale per definire modalità e regole
certe per la gestione dei distacchi,
introducendo un accettabile limite
per gli stessi e soprattutto definendo
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con chiarezza le modalità per effettuare i passaggi di consegna degli
Uffici.
Insomma, i Servizi Sportelli, o come
diavolo si chiamano adesso, dovranno smetterla di giocare con la nostra
vita privata e dovranno anche loro
attenersi alle regole.
Abbiamo inoltre strappato l’impegno
a definire una chiara modalità per
rendicontare analiticamente ciò che viene
erogato a titolo di trasferte, verosimilmente
allegando alla busta paga un analitico resoconto
di ciascuna trasferte effettuata.
Per il Recapito abbiamo
ottenuto un ulteriore
contingente di personale
flessibile di 8 unità da
assumere nel periodo
maggio/giugno e soprattutto abbiamo posto le
basi per attuare in tempi brevi una
mobilità nell’ambito di tutti i CPD/
CSD della Regione.
Abbiamo inoltre concordato con
l’Azienda l’opportunità di far rientrare in Regione tutti i colleghi por-
talettere neo assunti dalla famosa
graduatoria nazionale e che sono
finiti fuori regione a causa della
mancata messa a disposizione dei
posti liberi nella nostra.
Siamo perfettamente consapevoli
che questi risultati sono solo briciole
rispetto a ciò che servirebbe a questa
Regione per superare i problemi che
da anni attanagliano il nostro territorio.
Ma quando si è prossimi a
soccombere per fame o
per sete, anche un misero
bicchiere d’acqua assume
la valenza di un buon bicchiere di Brunello di
Montalcino.
Ovviamente la dichiarazione di guerra che abbiamo presentato non è ritirata!
E’ solo sospesa in attesa
di ulteriori sviluppi in ambito regionale e soprattutto in attesa dell’esito della ormai
annosa trattativa sul CDMA che ancora langue nel palazzo Romano.
E’ bene tenere i fucili opportunamente oliati.
Sezione di Udine
Maledette Zone di servizio minori…………..
S
ono otto mesi che ci prendono in
giro e adesso è davvero troppo.
In verità non abbiamo ancora capito
se la locale Dirigenza ci fa o lo è
davvero……...!
Resta il fatto che su questa vicenda si rischia di
pregiudicare definitivamente ogni possibilità di
implementare quel progetto con l’accordo del
sindacato e quindi con un
minimo di pace sociale.
Di più……., su questa
vicenda l’Azienda, almeno a livello regionale, rischia di pregiudicare ogni possibile dialogo con
le OO.SS. su tutti gli altri scottanti
temi che dovranno essere affrontati
nei prossimi mesi.
Questa è l’ultima volta che lo riba-
diamo: o si mette in naftalina quel
progetto fino alla conclusione della
trattativa per la definizione del
nuovo fabbisogno, così come è stato concordato al tavolo
negoziale centrale, o
SLP-CISL non siederà
più al tavolo Regionale.
E ancora una volta ricordiamo agli incauti Direttori di Filiali che non
perdono occasione per
sostenere che nessun impegno dell’Azienda in tal
senso vi sarebbe, che
questo provocatorio atteggiamento
potrebbe costar loro molto caro.
Lo ricordiamo soprattutto ai titolari
delle relazioni industriali, perché non
pensino che i Sindacati siano disposti a prendere ogni giorno calci sui
denti dai Tiberto o dai Marzari, piuttosto che dalle Sacerdotesse o dalle
Direttrici Carniche, senza manifestare reazioni.
Al contrario, da che mondo è mondo
il mal di denti provoca reazioni spesso incontrollate che possono perfino
degenerare in azioni sconsiderate.
Attenzione dunque!
Se si vuole gestire la delicatissima
prossima stagione negoziale con un
minimo di tranquillità e soprattutto
con un minimo di pace sociale, qualcuno spieghi ai Direttori di Filiale
cosa s’intende per “affidamenti definiti al tavolo negoziale centrale”.
E soprattutto spieghi loro che smentire o mettere in dubbio ciò che viene riferito dal Sindacato può essere
molto pericoloso.
Recapito:
il miglior modo per ringraziare i portalettere…. è autorizzare
le loro ferie e evitare di imporre improponibili abbinamenti,
anche dove le zone sono state fatte con i piedi.
I portalettere magari hanno anche
apprezzato la lettera di ringraziamento diramata dai Capi del recapito
con l’apprezzamento per
l’encomiabile lavoro da loro
fatto durante le recenti elezioni.
Lo abbiamo apprezzato anche noi, anche se avremmo
preferito
che
l’apprezzamento di quel lavoro fosse stato più tangibilmente
riconosciuto
magari
con
l’assunzione di un congruo numero
di CTD, utili a garantire loro quelle
ferie che sistematicamente vengono
loro negate.
Non è così che si ringrazia chi in
occasione delle elezioni ha dimostrato un senso di responsabilità e soprattutto un senso di appartenenza
davvero encomiabile.
Sezione di Udine
Ma se le ferie non vengono concesse, o nella migliore delle ipotesi vengono concesse con il contagocce e
quasi sempre senza sostituzione, in compenso vengono ogni
giorno richieste le famose
flessibilità
operative
(abbinamenti), anche in quelle
realtà dove a fatica i portalettere riescono nel normale orario a recapitare tutta la corrispondenza della loro pesante zona.
Insomma, quella bella lettera noi
l’abbiamo interpretata piuttosto come una beffarda presa in giro!
Intanto sono iniziate le danze per
rimettere mano al modello organizzativo, che come ricorderete dovrà
essere interamente rivisitato sulla
scorta di significativi interventi di
rivalutazione dei coefficienti prima
utilizzati.
Dalle notizie che ci pervengono dai
territori dove hanno attuato le prime
nuove implementazioni, abbiamo
conferma che si riesce a recuperare
qualche zona, almeno nelle realtà più
tragiche.
Purtroppo, parte del recupero di zone
che deriverebbe dall’applicazione
dei nuovi coefficienti, sarà in parte
fagocitato dalla scellerata decisione
a suo tempo voluta da chi sapete, di
cedere alle Agenzie private il recapito delle raccomandate nelle grandi
città, ivi compresa la nostra Trieste.
Quest’ultima rogna ci preoccupa non
poco, perché rischia di condizionare
pesantemente tutto il processo di
rivisitazione che dovremo governare.
Staremo a vedere!
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Indagine conoscitiva per il recapito
UDINE
Via Ciconi, 16
Tel.: 0432-246551-2
Fax: 0432-246420
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
Poiché la comunicazione diramata dall’Azienda come al solito non è per
niente chiara, spieghiamo alcune cose:
Questa indagine non è una vera interpellanza per la mobilità, ma unicamente un’indagine conoscitiva per quantificare le dimensioni della mobilità che
si dovrà organizzare.
Ciascun portalettere, pertanto, può segnalare in quale CPD/CSD sarebbe
interessato ad essere trasferito, nell’ambito di tutta la regione.
Successivamente saranno individuati i posti da mettere a disposizione e saranno definiti i criteri e le modalità per dare attuazione al vero processo di
mobilità.
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Siamo su in l.it
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www.slp-c
C.i.p. in Via Ciconi, 16
Ultimissime da Roma
Nulla di fatto nella riunione del 16.4 con l’Azienda nella trattativa
per definire una intesa sulla metodologia per la determinazione degli
organici degli uffici postali (CDMA) e complessivamente del settore.
La posizione dell’Azienda rende la trattativa più difficile e complessa di quanto si potesse ipotizzare e stiamo operando ogni sforzo per
individuare una soluzione positiva e condivisa.
Proseguiremo su questo obiettivo e se non sarà possibile raggiungere una intesa, assieme al Comitato Esecutivo decideremo quali azioni intraprendere per migliorare le difficili condizioni di lavoro degli
sportellisti.
Sui giornali ci trattano come spacciatori di
soldi falsi…… e l’Azienda tace!
E
’ un’autentica vergogna!
Un giorno qualcuno si sveglia
con il piede sbagliato e scrive sul più
diffuso quotidiano locale che i nostri
colleghi negli Uffici Postali spacciano banconote
false.
E l’Azienda cosa fa? Tace!
Chi ha letto
quell’infamante articolo,
ha sicuramente pensato
che quell’incauto giornalista sarebbe inevitabilmente finito in Tribunale insieme al Signore che quelle infamanti accuse aveva riferito.
Noi stessi avevamo pensato la stessa
cosa, tant’è che abbiamo perfino
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valutato la possibilità di costituirci
parte civile nella causa, ritenendo
che come rappresentanti dei lavoratori anche noi avevamo l’obbligo di
tutelare
l’onorabilità e la
dignità dei colleghi
così ingiustamente
accusati.
Non è successo
invece nulla di tutto
ciò.
Al contrario,
l’Azienda, pure
tempestivamente
informata dell’accaduto e pur disponendo di un apposito Ufficio legale
nonché di un Ufficio Stampa, né ha
querelato il Giornale e tanto meno ha
replicato qualcosa a quell’infamante
articolo.
E’ una cosa estremamente grave,
perché se pure la matrigna Azienda
non volesse preoccuparsi di difendere e tutelare i propri dipendenti (e
già questo è semplicemente vergognoso), avrebbe dovuto almeno preoccuparsi di difendere e tutelare la
propria immagine.
E poi pretenderebbero di infondere a
noi il senso di appartenenza?
Noi abbiamo inviato copia di quella
vergognosa pagina di giornale al
Responsabile Centrale di Risorse
Umane, accompagnandola da una
nostra durissima nota di protesta.
Sezione di Udine