commento a sportellizzazioni non contrattate

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commento a sportellizzazioni non contrattate
POSTE – nelle Marche l’Azienda predica bene… peccato razzoli male!!!
La firma del complesso accordo dello scorso 16 luglio, con molta responsabilità porta un po’ di ossigeno
in sportelleria. Si sarebbero anche create le condizioni per dare qualche risposta al mondo del recapito.
Solo nella nostra regione sono ancora diverse centinaia i colleghi che, legittimamente, aspirano a cominciare
un percorso di sviluppo professionale. Sennonché il percorso relazionale è cominciato male:
l’azienda sembra essersi dimenticata improvvisamente dei problemi della nostra regione,
e aver modificato improvvisamente la propria posizione.
Dopo mesi durante i quali il Management locale ha negato la necessità di fare sportellizzazioni, specie nelle
province di Macerata e Ancona; …udite, udite!!! Poste ieri ha frettolosamente deciso di cominciare ad
immettere, motu proprio neanche a dirlo, qualche unità nel settore della sportelleria. Dove? …nella provincia
di Ancona!!! Chi? …una risorsa che non proviene né dal recapito, né da alcuna delle strutture che sono
oggetto di riorganizzazione!!!
Non possiamo che stigmatizzare e prendere le distanze da un simile comportamento.
Lo riteniamo ingiustificabile e provocatorio; considerato che la delegazione sindacale
regionale è stata convocata per il prossimo 22 luglio per discutere le ricadute dell’accordo.
Ma vogliamo tranquillizzare l’azienda: non interromperemo le relazioni industriali, anzi saremo
puntualmente al tavolo per fare emergere tutte le contraddizioni e le mancate assunzioni
di responsabilità che abilmente si tenta di scaricare sul mondo della rappresentanza.
Secondo l’azienda: la situazione occupazionale nella sportelleria è stata pressoché in linea con le
“desiderata” aziendali per tutto il 2008. Tanto che sono rimasti inascoltati, nonostante li avessimo richiesti,
gli interventi a sostegno della sportelleria, nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro e Ascoli.
Macerata perché la trasformazione del CPO in CLR insieme a quella del Centro Contabile e del PCG \
Postvendita avrebbe dovuto naturalmente riequilibrare i livelli occupazionali che nel 2008 erano stati ritenuti
addirittura eccedentari di circa una decina di unità.
Ancona, allo stesso modo, avrebbe dovuto gestire la riorganizzazione di alcune strutture amministrative.
Pesaro, che già dal 2008 avrebbe avuto necessità di aumentare di qualche unità le risorse applicate in
sportelleria, in realtà non ha avuto nessun beneficio neanche dalla razionalizzazione del CLR, mentre una
sola risorsa è transitata nei servizi di staff.
Ascoli \ Fermo avrebbero potuto dover fronteggiare le ricadute di un accorpamento delle filiali.
Teniamo a precisare che ripetutamente la struttura RU ha lamentato i danni che derivano dai
fenomeni dell’assenteismo e delle inidoneità nel recapito, biasimando quanti li assecondassero.
Su questo tema, come SLP-Cisl, non solo abbiamo cercato di sensibilizzare i colleghi ad assumere
comportamenti eticamente e professionalmente coerenti con il valore del lavoro per la persona.
Ricorrendo persino alla stampa per condannare il fenomeno dell’assenteismo che produce ricadute negative
su coloro che vanno a lavorare tutti i giorni. Ma abbiamo anche evidenziato al tavolo regionale
che una parte di questo fenomeno dipende - senza ombra di dubbio - dalla mancata
disponibilità aziendale a continuare processi di mobilità provinciale, regionale e nel perimetro
del Country Centro Nord; oltre che dal rigido rifiuto ad autorizzare le applicazioni temporanee,
richieste dalle colleghe nel corso del primo anno di vita dei propri figli.
Per quanto attiene le inidoneità, fermo restando che le singole situazioni vanno attentamente valutate e
tutelate, crediamo che la scelta massimalista di trasferire gli inidonei al recapito al CMP, oltre
che ad essere un intervento gestionale inutile perché il fenomeno non diminuisce; sopratutto
produca effetti devastanti rispetto alla gestione delle risorse ed alla qualità delle lavorazioni.
Per quanto ci riguarda sollecitiamo l’azienda ad un confronto che porti alla ricollocazione del personale
inidoneo: nelle lavorazioni interne, il cui dimensionamento è individuato virtualmente sugli scarti
di lavorazione del CMP piuttosto che sulle reali esigenze della ripartizione finalizzata ai portalettere;
nella consegna delle inesitate, nel recapito a piedi, attraverso interventi riorganizzativi che si
potrebbero attuare direttamente ai tavoli tecnici sul territorio e nella sportelleria in coerenza con percorsi
trasparenti e condivisi.
Grave sarebbe se fosse proprio l’azienda a far passare l’idea che “assenteismo e inidoneità”
possano diventare, ipso facto, il trampolino di lancio per la sportelleria. Ci insospettisce che
nella provincia dove l’azienda non riteneva di immettere personale nella sportelleria, ora si
attuino di fretta provvedimenti in controtendenza. La prossima mossa che ci aspettiamo,
e che certamente non potremo condividere sarà che a fronte di una riorganizzazione che impatta
livelli B A2 e A1; a qualche “benpensante” potrà venire in mente di mettere qualcuno in
progressione di carriera, prima di ricollocare il personale sposizionato sul territorio.
Segreteria Regionale SLP-Cisl Marche