ottobre
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ottobre
Preghiamo con testi ispirati agli Scritti di Madre Elisabetta In preghiera… al Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. Tu sei Padre buono, amoroso, tenerissimo: - vigila e conserva puro il cuore dei giovani. Tu sei il mio Padre diletto, io tua figlia diletta: - poni in me le tue compiacenze e posa amorosamente il tuo sguardo su tutte le creature. Tu sei Sapienza somma e io ignoranza perfetta: - attirami come ferro alla calamita e la tua sapienza sarà la mia. Tu sei potente e io impotente: - prestami il tuo cuore e sarai il solo paradiso dell’anima mia. Tu sei Padre e Madre, provveditore dei più teneri affetti e delle più sollecite cure materne: - fa’ che i giovani ti sentano centro, vita e bene unico della loro anima. Preghiamo O Padre, Creatore, principio e fine; centro unico degli affetti, dal quale veniamo e al quale andiamo, posa il tuo sguardo amorosamente su di noi e rendici figlie dilette per il dono della tua misericordia. Canto finale per la riposizione del Santissimo. ottobre 2012 Sì, che diverrete sante all'ombra di quel tabernacolo! Istr 5,4 Nel nome del PADRE La nostra professione di fede inizia con lo sguardo rivolto a Dio Padre, Creatore del cielo e della terra, fonte della vita e di ogni bene. “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6), ci dice Gesù. Da Lui desideriamo lasciarci condurre al Padre; alla sua Parola vogliamo attingere fiducia nella bontà e provvidenza di Colui che sa ciò di cui abbiamo bisogno; con Lui, presente nel Pane eucaristico consegniamo la nostra vita nelle mani del Padre, rinnoviamo la nostra risposta al suo amore che chiama e manda, prendiamo a cuore i giovani che ci affida. Canto di esposizione: Le lodi di Dio altissimo Rit. Grande e ammirabile, Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore! Ti ringrazio, o mio Signore, perché fai cosa stupende. Laudato si’, o mi’ Signore! Tu sei santo, tu sei forte, tu sei grande, tu sei l’Altissimo. Laudato si’, o mi’ Signore! Laudato si’! Rit. Re del cielo e della terra, Padre santo onnipotente. Laudato si’, o mi’ Signore! Tu sei Trino, tu sei uno, tu il bene, il sommo bene. Laudato si’, o mi’ Signore! Laudato si’! Rit. Dal libro dei Salmi 127 (126) L’opera di Dio sostiene la città e la famiglia. È presente nel mondo, partecipa alla vita quotidiana di ogni singolo uomo. Chiede che gli lasciamo spazio per compiere opere grandi anche con le nostre scarse capacità. Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno. Adorazione silenziosa Ecco, eredità del Signore sono i figli, è sua ricompensa il frutto del grembo. Dal Diario di Madre Elisabetta Vendramini Come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza. (6,25-33) Gesù non ci spiega come o quando si fa presente la Provvidenza; semplicemente ci invita ad abbandonarci nelle mani del nostro Padre-Madre Dio, perché i suoi figlie e figlie sono le creature più importanti di tutta la creazione. Così sarà possibile passare dall’angustia alla confidenza che porta necessariamente all’impegno nel Regno. 25 D778 Elisabetta nuota in Dio come in acque vitali e riposa in Lui con tutta se stessa. Dio è Padre e Madre che genera continuamente vita e lei gode di essere figlia creatura e sposa. Beato l’uomo che ne ha piena la faretra: non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici. Dal Vangelo secondo Matteo 28 allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non 29 faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con 30 tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà 31 molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa 32 indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il 33 Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non 27 valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può Fui novellamente sì favorita di lumi che dir posso di avere goduto un paradiso in terra. Versarono questi lumi sull'amore di Dio Padre a segno di darci il suo Verbo. Oh pensiero! Mare vastissimo, tu mi soffochi... Io era dolcemente perduta in una tal vista, vista chiara come il sole; immersa mi trovava in questa; in questo mare nuotava ed ancora in questo riposavano dolcemente i miei affetti, i miei stupori, le mie lacrime; i miei trasporti erano non dissimili alla bella luce che mi possedeva di tal bontà. Li cuori in uno io possedeva di figlia, di creatura e di sposa, ma in quel modo che i lumi lo ingrandivano. Che vista vivificante è quella bontà! che trasporti, che entusiasmi destò nell'anima mia! Oh Essere! inconcepibile sei quanto inconcepibile è la tua bontà. Oh bontà! oh Dio! Silenzio, parla tu ciò che non può una lingua. Adorazione silenziosa