Mentori Persone, non curricula

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Mentori Persone, non curricula
Mentori
Persone, non curricula
di Enzo Argante
Presidente di Nuvolaverde
Alessio Romeo
Ingegnere di esperienza
manageriale internazionale dal 2003 al 2009,
quando accetta la sfida
di dirigere l’R&D, una importante start up hi-tech
americana che decide
di investire in Italia nel
settore delle energie alternative. Raggiungerà la
fase di industrializzazione
alla fine del 2013. 
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Non sono solo i 9 milioni di disoccupati
dei 18 milioni definiti sottoccupati o
il 43-44% di tasso di disoccupazione
giovanile a farci riflettere. Né che un
italiano su quattro sotto i trent’anni sia
diventato neet (non sono impegnati
in percorsi di istruzione o formazione,
non hanno e non cercano un lavoro). È
il concetto stesso di lavoro a sembrare
inadeguato, ancorato com’è a schemi
obsoleti e ormai inefficaci: curriculum,
collocamento, lavoro dipendente. Sta
accadendo qualcosa di profondo e
rivoluzionario, che ha avviato trasformazioni irreversibili su tutti i fronti e a
tutti i livelli, che non si può continuare
a ignorare. I segnali che arrivano da
tutto il mondo sono chiari e forti: la
giapponese Uniqlo propone ai propri
dipendenti di ridurre a quattro le giornate di lavoro settimanali, rassegnata al
peso crescente della vita privata; Virgin
invece lascia liberi i propri collaboratori
di lavorare da qualsiasi luogo, casa e
spiaggia compresa, purché raggiungano
il proprio obiettivo professionale. Solo
alcuni significativi esempi per proporre
una rivisitazione del rapporto personalavoro, che sta assumendo i contorni di
una vera e propria rivoluzione: mentre
Federico Pistono, giovanissimo guru
italiano che prevede un futuro di robot,
prefigura “nel disaccoppiare il reddito
dal lavoro, ridefinendo cosa significa
lavorare e vivere in una società, […] la
più grande sfida sociale dell’umanità”, il
Mit di Boston avverte che “entro il 2020
il 40-60% circa della forza lavoro sarà
indipendente, cioè senza contratto di
assunzione e lavorerà per diversi clienti”. Questo è il futuro, bisogna cambiare
il presente: rivisitare competenze; ridisegnare strategie e obiettivi; rifondare il
rapporto con partner e datori di lavoro.
È necessario cambiare le regole del
gioco con una visione (gestione flussi di
conoscenza) e un’azione (accelerazione
dei contatti) che sia globale e profonda.
Alessio Romeo ha innescato il meccanismo in pochi mesi. Con Face4Job:
“Il luogo di eccellenza funzionale a
chi prepara, propone o cerca persone
e competenze; a chi ha referenze ed
esperienze per analizzare, indagare ed
elaborare schemi innovativi sia a livello
nazionale sia internazionale; a chi propone servizi al sistema. Un luogo caldo
e partecipato, strutturato e coinvolgente
che avvia concretamente sulla strada
della nuova cultura del lavoro. Un luogo
accessibile dove imparare e crescere; conoscere e farsi conoscere; fare
squadra e costruire insieme le nuove
opportunità”.
Con un approccio analitico. Tanto per
cominciare propone i dati globali (ma
anche solo italiani) sulle richieste del lavoro, per dare un’angolatura di visuale
reale. Per esempio: “Il mese di agosto
2015, solitamente poco reattivo a causa delle vacanze estive e delle chiusure
aziendali propone un quadro sorprendente: +93% rispetto al mese di luglio a
livello globale; +56% in Italia”. Dati pre-
“Il lavoro cambia, cambiamo le regole del lavoro. Nel modo e nei metodi.
Disintermediazione, relazione diretta, formazione in corso d’opera.
Ma soprattutto: generare e rigenerare nuove competenze e leadership.
Face4Job e Alessio Romeo ci vogliono provare e con le analisi periodiche
propongono i fatti del lavoro, non le parole”
cisi e pesanti perché Face4Job è in grado di mappare e classificare gli annunci
di lavoro e i posti vacanti direttamente
pubblicati nei siti web delle aziende
di tutto il mondo. Ma come funziona
Face4Job? Legge le offerte di lavoro
pubblicate nei siti di tutto il mondo e li
propone a chi lo cerca. Elementare. E
si leggono cose mai viste. Per esempio:
“Dai dati un’ulteriore conferma che c’è
un mercato del lavoro in grado di rivitalizzare l’economia del nostro Paese.
Ma va alimentato con scelte innovative
e coraggiose, soprattutto con l’aiuto
della rete, per uscire dagli schemi e
puntare a una nuova cultura del lavoro.
È necessario un cambiamento radicale
in cui i vantaggi della disintermediazione si accompagnino a formazione e
orientamento oltre a nuove dinamiche
nella relazione domanda-offerta. Un
portale che taglia fuori ogni intermediario in favore del contatto diretto fra
aziende e chi cerca lavoro. Le aziende
pagano circa un euro a operazione, per
chi cerca lavoro è tutto gratuito”. Tutte
le operazioni avvengono in ambiente
digitale, compreso il primo contatto in
video “che non è un videocurriculum –
chiarisce Romeo – ma un videotalent
dove il candidato risponde alle domande poste dall’azienda in un tempo determinato. Quindi si passa al colloquio
vero e proprio in streaming senza dover
scaricare programmi aggiuntivi, ma soprattutto senza muoversi da casa e con
la possibilità di ricevere degli alert sulle
novità che interessano chi offre o cerca
lavoro”. Il cerchio si chiude, insomma,
sui dati di fatto. Ma ci sono altri mondi
da attivare per completare l’opera di
rigenerazione: trasformazioni che vanno
intercettate, capite e proposte a chi
deve strutturare o ristrutturare la propria vita, a chi agisce a monte del lavoro
(imprese), a coloro che sono attivi nelle
funzioni di servizio e sostegno; alle
scuole, università, all’associazionismo.
Ovviamente alla politica e alle istituzioni. “Serve reincontrare i nuovi protagonisti dell’economia, della finanza, della
cultura, del sociale, del no profit, esperti di geopolitica e di sviluppo sostenibile: per cambiare angolatura di visuale
e leggere il nuovo sistema economico
globale; dare motivazioni, competenze
e obiettivi sul proprio futuro di lavoro
e impresa; contribuire alla nascita di
una leadership innovativa, sostenibile,
internazionale; valorizzare la relazione
tra giovani, imprese, professionisti, pubblica amministrazione. Osservatori che
orienteranno con le loro analisi e i loro
commenti sul lavoro e l’impresa, ma
anche con indirizzi operativi sui grandi
temi dell’economia internazionale: il
cambiamento digitale e l’innovazione
urbana; lo sviluppo sostenibile ed energetico; la responsabilità d’impresa e la
comunicazione responsabile; l’impresa
al femminile e la valorizzazione del
patrimonio culturale”.
Face4Job work in progress...
 Gli incontri con
studiosi e scienziati internazionali che hanno
dedicato la propria carriera alle risorse umane
e agli studi di settore,
unitamente a un’attenta
analisi del presente – ma
non convincente – nel
panorama telematico,
sono stati determinanti
per il concepimento delle
specifiche e logiche di
funzionamento di
Face4Job
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