ROMEO E GIULIETTA MONOLOGO GIULIETTA Atto IV, sc. 3
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ROMEO E GIULIETTA MONOLOGO GIULIETTA Atto IV, sc. 3
ROMEO E GIULIETTA MONOLOGO GIULIETTA Atto IV, sc. 3 GIULIETTA: Sola, devo essere sola per recitare la mia lugubre scena. Vieni, o fiala! E se questa mistura non agisse? Allora, sarei sposa domattina? E se fosse un veleno che il frate avesse preparato con astuzia per farmi morire, piuttosto che avere disonore da queste nozze, perché proprio lui mi aveva già unita con Romeo? E se mi svegliassi nella tomba prima dell’arrivo di Romeo? Non resterei soffocata nel sepolcro, in quella bocca fetida ove non entra un soffio d’aria pura e non morrei là prima che giunga il mio Romeo? E se resto viva non può darsi che l’orribile pensiero della morte e della notte nell’antica cripta, dove si alzano in cumuli le ossa dei miei antenati, non può darsi che svegliandomi troppo presto in mezzo al nauseabondo lezzo di morte e a urla lamentose, io diventi pazza fra questi terrori sovrumani? E così pazza da mettermi a giocare con le ossa dei miei padri? E non strapperò dal sudario le membra di Tebaldo? Eccomi Romeo! Bevo per te.