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Confederazione Generale Italiana del Lavoro
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Breve sintesi sulle principali iniziative in tema di pari opportunità adottate a
livello europeo anche alla luce della nuova programmazione comunitaria.
La recente pubblicazione della Road Map per l’uguaglianza tra uomini e donne della Commissione
Europea, assieme al Patto europeo per l’uguaglianza di genere, alla creazione dell’Istituto
Europeo di Genere e al Rapporto della Commissione sull’uguaglianza tra le donne e gli uomini
2006 hanno dato nuovo impeto al dibattito sul raggiungimento di una reale uguaglianza di genere.
Durante l’incontro informale dei leader dell’Unione Europea tenutosi ad Hampton Court il 27
Ottobre 2005 sul tema “Le opportunità e le sfide della globalizzazione”, è stata evidenziata la
necessità di promuovere specifiche politiche per il raggiungimento sostanziale degli obiettivi della
Strategia di Lisbona:
• assicurare che le donne e gli uomini partecipino equamente e pienamente al mercato del lavoro e
collaborino insieme per lo sviluppo di una società competitiva e dinamica;
• elaborare politiche finalizzate a promuovere l’impiego delle donne e ad assicurare pari
opportunità tra uomini e donne nella conciliazione tra vita lavorativa e vita privata;
• promuovere misure per rispondere concretamente alle sfide proposte dal cambiamento
economico e demografico, sia a livello Europeo che nazionale.
Considerate tali premesse, i Capi di Stato e di Governo di Francia, Svezia, Spagna, Finlandia,
Repubblica Ceca e Danimarca propongono, attraverso una lettera sottoscritta e sottoposta a
tutti gli Stati Membri del Consiglio Europeo , la firma di un Patto Europeo per l’uguaglianza
di genere, che servirà a promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sulla
base di una sostanziale uguaglianza di opportunità tra uomini e donne. Il Patto sosterrà, accanto ai
già esistenti obiettivi della strategia di Lisbona, la costituzione di una Roadmap per le future
politiche di genere europee, non prevedendo, dunque, nuovi strumenti finanziari o procedurali.
In generale, tale Patto è finalizzato a :
• porre in essere i propositi in tema di uguaglianza di genere contenuti negli articoli 2 e 3 (par.2)
del Trattato CE;
• favorire il pieno impiego del potenziale produttivo del mercato del lavoro e colmare il divario di
genere esistente nel lavoro e nella protezione sociale;
• affrontare le sfide demografiche attraverso la promozione di una migliore conciliazione tra vita
familiare e lavorativa.
Le misure proposte sono le seguenti:
1. Misure per combattere le differenze e gli stereotipi di genere nel mercato del
lavoro (per esempio: paga eguale per eguale lavoro, promozione dell’imprenditoria femminile,
sviluppo di iniziative miranti all’uguaglianza di genere da parte delle parti sociali e delle imprese);
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2. Misure a favore della conciliazione tra vita familiare e lavorativa (per esempio: promozione
dei congedi parentali e delle politiche per l’infanzia, scambio di esperienze e buone prassi tra gli
Stati Membri sulla conciliazione tra vita lavorativa e familiare);
3. Misure per il rafforzamento della governance attraverso le politiche di gender
mainstreaming ed un loro migliore monitoraggio (per esempio: elaborazione di statistiche e
indicatori distinti per genere, diffusione del Rapporto Annuale sull’uguaglianza di genere, pieno
impiego delle opportunità offerte dalla creazione dell’Istituto Europeo di genere);Nello specifico la
Road Map è stata elaborata dall'esecutivo dell'Unione europea per combattere la "disparità" tra gli
uomini e le donne, a casa e sul lavoro, entro il 2010. Il progetto, che ha lo scopo di sensibilizzare i
"Venticinque" sul tema, prevede la revisione dell'intera legislazione comunitaria sull'eguaglianza di
genere per ottenere un livellamento dei salari tra uomini e donne.
Nella roadmap sono indicati i settori prioritari di azione per i prossimi cinque anni:
• indipendenza economica per uomini e donne;
• conciliazione nella vita professionale, familiare, e privata;
• rappresentanza nella presa di decisioni;
• sradicamento di ogni forma di violenza e tratta di esseri umani basata sul genere;
• eliminazione degli stereotipi uomo-donna nella società;
• promozione dell'eguaglianza tra i sessi all'esterno dell'Ue.
Parte delle azioni indicate nella roadmap saranno realizzate attraverso il programma "Progress",
con uno stanziamento di 650milioni di euro. Altri finanziamenti arriveranno dai fondi strutturali
europei. Saranno passate in rassegna, poi, le legislazioni nazionali in materia di eguaglianza di
genere, per verificare l'esistenza, al loro interno, di norme che assicurino le pari opportunità in tutti
gli Stati membri.
Sarà dato un impulso nuovo anche agli organismi nazionali che si occupano di pari opportunità,
lottando contro le discriminazioni sessuali, che andranno a formare una vera e propria rete.
Sul tema del divario salariale, infine, la Commissione pubblicherà una specifica comunicazione.
Inoltre, inizierà il primo gennaio 2007 l'"Anno europeo delle pari opportunità per tutti".
Un anno dedicato alla lotta contro le discriminazioni basate sul genere, sulla razza, sull'origine
etnica, sulla religione, sulla diversità di opinione, sulla disabilità, sull'età, sugli orientamenti
sessuali.
Quattro saranno i temi principali del 2007: i diritti; la rappresentanza; il riconoscimento; il rispetto.
L'iniziativa, promossa dal Consiglio e dal Parlamento europeo, è tesa a rendere tutti i cittadini più
consapevoli del proprio "diritto di godere di un uguale trattamento e di vivere una vita libera da
qualsiasi discriminazione".
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365 i giorni, dunque, per discutere e riflettere sui benefici delle diversità nell'Unione stessa e 15 i
milioni di euro stanziati per finanziare, tra le altre iniziative, una campagna di informazione su scala
europea, un sondaggio di Eurobarometro su i temi legati alla discriminazione e un "Summit sulle
pari opportunità".
La Commissione europea intende attivare, come anticipato, entro il primo gennaio 2007 – "Anno
europeo per le pari opportunità" – l'Istituto europeo per l'eguaglianza tra i sessi (la cui
creazione era stata proposta dal Consiglio europeo nel giugno del 2004) nel quadro della stessa
roadmap.
All'Istituto spetterà anzitutto analizzare i dati disponibili e stimolare la ricerca di nuovi. Dovrà
istituire e coordinare una Rete europea per lo scambio di informazioni e sensibilizzare i cittadini,
ma anche diffondere buone prassi e fornire consulenze a enti pubblici e privati nonché
raccomandazioni alle istituzioni UE.
La proposta della Commissione, elaborata dopo una lunga gestazione che ha consentito un
esame approfondito della questione, intende costituire un'agenzia operante come centro di
eccellenza a livello europeo, autonoma nell'adempimento dei propri compiti e dotata delle
competenze necessarie ad operare come sostegno tecnico delle istituzioni della Comunità e degli
Stati membri nella lotta contro le discriminazioni fondate sul sesso.
Presentato al Consiglio e al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al
Comitato delle Regioni, il Rapporto della Commissione europea sull'uguaglianza tra le donne
e gli uomini 2006 presenta una visione d'insieme dei principali progressi registrati dall'Unione
europea durante il 2005 nel campo dell'uguaglianza di genere e fornisce le indicazioni strategiche
da seguire nel futuro per l'attuazione delle politiche di parità.
L'Unione europea ha riaffermato il suo pieno impegno a favore dell'uguaglianza tra uomini e donne
all'interno dell'agenda sociale, per il periodo 2005-2010, che completa e rafforza la strategia di
Lisbona per lo sviluppo e il lavoro.
Nelle nuove linee guida, che tendono verso la realizzazione d'una crescita più forte e duratura e
alla creazione di posti d'impiego più numerosi e di qualità migliore, l'uguaglianza di genere viene
considerata come essenziale per risolvere i problemi del mercato del lavoro.
Il rapporto prevede la volta di misure specifiche sull'impiego delle donne e l'integrazione della
questione delle pari opportunità in tutte le azioni condotte.
Secondo l'Unione europea l'uguaglianza di genere non deve avere confini e, per questo motivo,
sostiene da sempre il programma d'azione di Pechino e ha ribadito la sua partecipazione attiva a
favore della sua piena realizzazione.
In conclusione, quindi, il periodo attuale è cruciale per la definizione della futura programmazione,
sia per quanto riguarda la definizione delle strategie che l’allocazione delle risorse finanziarie. Per
questa ragione il Comitato Consultivo sulle Pari Opportunità della Commissione Europea il 7
luglio 2006 ha deciso di produrre un Parere che fornisce raccomandazioni e identifica importanti
elementi e future priorità per i Fondi Strutturali in una prospettiva di genere: “
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IL GENDER MAINSTREAMING NELLA PIANIFICAZIONE DELLE POLITICHE DI COESIONE
2007-2013”.
Il Parere si propone di fornire:
1. Background della prospettiva di genere nei Fondi Strutturali;
2. Informazioni sulle Pari opportunità e gender mainstreaming nei nuovi Regolamenti e nelle nuove
linee guida della Commissione;
3. Raccomandazioni generali per assicurare l’internalizzazione della prospettiva di genere in tutte
le fasi del nuovo periodo di programmazione dei Fondi Strutturali ed il suo supporto con efficaci
meccanismi istituzionali;
4. Raccomandazioni specifiche in relazione ad aree che richiedono una particolare attenzione.
(a cura di Dhebora Mirabelli)
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