Siete una KiaviKa

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Siete una KiaviKa
www.chiaiamagazine.it
Anno IV - n.5 maggio 2009
Distribuzione gratuita
m a ga z i n e
CHIAIA
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
IUPPITER EDIZIONI
SIETE UNA
KIAVIKA
Chiamiamoli con il loro nome.
Impuniti, scatenati, balordi:
i grafomani deturpano monumenti,
chiese, palazzi. Infliggono guasti
gravi al patrimonio, all’immagine,
al turismo. Nessuno li ferma.
Nemmeno la recente ordinanza
sulla sicurezza e il decoro urbano,
in pratica inapplicabile per la carenza
di uomini e mezzi.
SOS CHIAIA
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
AI NOSTRI LETTORI
Invitiamo i nostri lettori
a indicarci cosa non va
nel quartiere e a proporci
soluzioni per rendere
più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
[email protected]
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
POLIZIA STRADALE
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE ACI
Numero verde 803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
VIGILI DEL FUOCO 115
GUARDIA DI FINANZA 117
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
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IL PUNTO. PER COMMERCIO E TURISMO UN’ALTRA NOTTATA
di NINO DE NICOLA
Un sussulto di dignità nell'inerzia amministrativa che azzanna Napoli, un alt secco alla città peggiore, quella stracciona e fuorilegge che, ammazzando le regole, ammazza
sé stessa e la parte sana della metropoli: sulla carta l'ordinanza sindacale del 6 maggio è un miraggio di perfezione. Prevede maxicastighi per parcheggiatori selvaggi, abusivi del
suolo pubblico, centauri sui marciapiedi, imbrattatori di muri, mendicanti professionali che sfruttano i bimbi, clochard assortiti, spacciatori
e ubriaconi al volante. Un esercito di fuorilegge di serie B che, non ba-
Via Nicotera,
spazzini fantasma
stasse la camorra, ha trasformato la città in una fogna, tagliando ad
esempio le gambe a qualunque resurrezione turistica. Un esercito per
cui ci vorrebbe un altro esercito, quello dei buoni in divisa che, però, con
la fame atavica che si ritrova il Comune, è messo assai male. E non è il
solo dubbio. L'altro riguarda le nuove regole sui gazebo, contenute nell'ordinanza. Gazebopoli ce la ricordiamo: assenza di regole, conflitti di
competenza tra enti. Risultato: il tiro a bersaglio su imprenditori della
movida e ristoratori. Le nuove norme invece sono rigide e chiare. Ma
con un vizio di fabbrica: un'isteria burocratica che pretende di disciplinare e restringere ogni dettaglio anche minimo. E ora chi vuole investire
denaro, è terrorizzato. Per commercio e turismo un'altra nottata.
La vignetta di Malatesta
Giacomo Omodeo
Spettabile redazione, protesto
contro il servizio di spazzamento che viene effettuato a via
Nicotera, Gradoni di Chiaia e
vicinanze. E' evidente che c'è un
criterio a due velocità: le stradevetrina come via Chiaia, piazza
Trieste Trento, via dei Mille etc
godono di un trattamento
almeno decente per gli standard
napoletani. Ma basta prendersi
l'ascensore di Chiaia e farsi un
giretto nella parte alta di
Chiaia, dove io abito, per verificare lo schifo e l'abbandono in
cui versano queste zone. Ho
parlato con i netturbini e mi
dicono che ad esempio per via
Nicotera è previsto in teoria lo
spazzamento tutti i giorni, ma
che in realtà, per vari motivi, il
numero degli spazzini è sempre
insufficiente. Gira anche la voce
che è proprio il Comune ad aver
deciso di privilegiare le zonebene, e solo dopo, se c'è personale, di spazzare il resto di Chiaia.
E meno male che si tratta di
una giunta di sinistra.
Quando verrà attivata
la videosorveglianza?
Gioacchino Marra
Viale Gramsci, festival
delle emergenze
Vi scrivo dalla terra di nessuno
di viale Gramsci e dintorni per
segnalarvi alcune situazioni
sulle quali il Comune è vergognosamente assente. Il primo
punto riguarda le carcasse dei
motorini abbandonati, probabilmente rubati: la zona è diventata un cimitero di relitti, ce ne
sono dappertutto, da viale
Gramsci a Santa Maria della
piombano in una pericolosa
oscurità per chi ci cammina.
Neve, e stanno lì da mesi. Il mio
appello e quello degli altri
residenti è che il servizio rimozione intervenga a porre fine a
questo scempio. La seconda
irregolarità che ho notato è che
stanno spuntando sui marciapiedi alcuni pali metallici con
insegne abusive che reclamizzano ristoranti e bar della zona:
questo soprattutto in via Giordano Bruno. Anche in questo
caso chi di dovere, intervenga
per rimuoverli e multare i
responsabili. Sempre in via
Giordano Bruno faccio notare
che alcuni pali del filobus
appaiono pericolosamente
incurvati e non vorremmo che si
verificasse qualche tragico
evento. Urge un controllo immediato. Infine faccio presente un
problema esistente in Villa
Comunale: qui i punti dell'illuminazione sono posti molto in
alto rispetto al suolo e a volte
anche al di sopra degli alberi
con il risultato che di sera i viali
Gentile direttore, sul problema
della videosorveglianza in città
si è sempre fatto un gran parlare al quale però le istituzioni
non hanno mai fatto seguire i
fatti. Purtroppo le statistiche sui
giornali confermano come a
Napoli stia crescendo ulteriormente il livello di criminalità,
scippi e rapine sono all’ordine
del giorno e i drammatici
omicidi avvenuti nella zona di
Posillipo non fanno che aumentare la sensazione di paura tra i
cittadini. Spesso, passeggiando
in centro, noto che in alcune
zone sono state installate delle
telecamere per il controllo del
traffico. Non sono riuscita a
capire se effettivamente sono
funzionanti ma se così fosse non
capisco come mai risulti così
difficile monitorare la zona di
Posillipo, soprattutto i viali che
di sera sono bui ed isolati.
Dobbiamo vivere aspettando di
essere rapinati sull’uscio di casa
o mentre portiamo a spasso il
cane? Dobbiamo attendere che
altre persone vengano ammazzate nelle loro case? Personalmente, ho due figli adolescenti e
di sera non mi sento tranquilla
finché non rientrano a casa.
Senza invocare ronde o cose
simili, vorrei solo cercare di
richiamare l’attenzione su una
misura di sicurezza che ci
aiuterebbe a non vivere più nel
terrore.
Simona Palma
m a ga z i n e
CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno IV n.5 - maggio 2009
Direttore Editoriale
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Redazione
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Quelli di Chiaia Magazine
Leo Aruta, Antonio Biancospino,
Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti,
Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,
Malatesta, Renato Rocco, Francesco Ruggieri,
Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta,
Tommy Totaro, Umberto Zacca
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
2
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
LA POVERA VILLA REALE
el 1778 Ferdinando IV di Borbone dispose che fra la
N
Riviera e la spiaggia di Chiaja venisse ricavata una Villa
che potesse servire per il Real Passeggio. L'idea venuta al Re
in effetti partiva da quella, anteriore di un secolo, di Luigi
della Cerda duca di Medinaceli, vicerè di Carlo II di Spagna.
Si voleva abbellire il lungomare e consentire le passeggiate ai
nobili napoletani così come avveniva nella Villa di Poggio
Reale. Il Duca si limitò a far selciare la riviera e a far piantare
una lunga fila di salici e qualche fontana. Il Re volle affidare
l'incarico di progettare l'opera all'architetto Carlo Vanvitelli,
e non appena ebbe la sua relazione l'approvò immediatamente. La villa fu dichiarata sito reale e fu disposto che si
permettesse l'ingresso alle persone «civilmente e decentemente vestite», con esclusione di «genti di livrea, poveri,
scalzi ed impropriamente vestiti». Fu vietato l'ingresso ai
venditori ambulanti. Ora certamente non credo sia il caso di
arrivare a rimedi così estremi , ma vedere un pezzo della
nostra storia e unico polmone di questa parte del centro
della nostra città ridotta di nuovo in uno stato che dire
pessimo è come definire un killer un bravo ragazzo. Giardinetti colmi di una comunità di stranieri che bivacca in
costume, con ossa di pollo al minimo lasciate ben nascoste
tra le piante. E mi hanno anche riferito che nella serata la
zona dei giardinetti in prossimità dell'acquario è un punto
di riferimento per la prostituzione maschile mentre la parte
all'altezza di piazza S.Pasquale è anche zona di spaccio di
stupefacenti. Non ho visto personalmente questi moderni
frequentatori della Villa ma, come si dice, voce di popolo
voce di Dio. Quello che io ho visto personalmente, oltre ai
pic nic nei giardinetti, è anche quel bellissimo mercatino
rionale della frutta che i nostri cari assessori hanno organizzato per le mattinate domenicali. Un mercatino organizzato
dalla Coldiretti che propone i suoi prodotti e che tra un po’
consiglierei di far coltivare direttamente in villa. Oltre al
fatto che i prezzi sono da normale mercatino rionale non ho
ancora capito il fine di queste «manifestazioni». La villa della
domenica fa da cornice alla spiaggia del lido Mappatella, al
mercato del pesce della rotonda Diaz, alle bancarelle di via
Caracciolo di una nuova comunità di colore che, producendosi pure nell'accattonaggio, ha invaso tutta la zona di
Chiaia (non so se ve ne siete accorti). La cosa “bella” della
nostra città è che l'illegalità è nella normalità delle cose e
quindi, ad un certo punto, senza accorgertene, ti svegli una
mattina, scendi di casa e ti ritrovi a vivere nelle Favelas di Rio
de Janeiro. Il problema è che Napoli va riprogettata in ogni
sua parte. Aspettiamo le nuove prime elezioni alla Provincia
sperando di non vedere più le solite facce che hanno ridotto
anche Chiaia in tale miserabile stato. E ricordandoci di non
votare per chi ha trasformato Villa Reale in Villa Comunale.
PRIMO PIANO
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
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Monumenti sfregiati, vandali scatenati
DECORO URBANO. Scritte murali: dilaga lo scempio. Napoli maglia nera dell’arte
oltraggiata. Danni gravi al patrimonio ed al turismo. Una maxiordinanza da burla
IL CORSIVO
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
I «DIMENTICATORI»
al 4 al 28 giugno, con la benedizione
D
della Regione Campania, c'è il Teatro
Festival Italia, festilenza da 100 milioni di
1
2
Alvaro Mirabelli
ncolumità dei cittadini, sicurezza, decoro della città: i 3
pilastri di uno scenario urbano civile. Erosi, però, alla base da
una serie di flagelli in apparenza minori, tipici delle grandi metropoli: barboni al bivacco, accattoni seriali con minori al guinzaglio, imbrattatori armati di
spray, motorini selvaggi, abusivi
del suolo pubblico, parcheggiatori mafiosi. Un caos tamarro
che negli ultimi anni ha viaggiato a ritmi esponenziali: e così l'emergenza, sottovalutata soprattutto a Napoli da una compassione buonista che ha regalato solo patenti di strafottenza,
ora si è trasformata in una deriva che fa guasti pesanti. Se n'era
accorto il ministro Maroni quando con la legge del 24 luglio 2008
ha attribuito più poteri ai sindaci per consentire loro di intervenire d'urgenza proprio in queste
materie. E il 6 maggio 2009 si è
svegliata anche la sindaca Iervolino che, cogliendo l'opportunità inventata da Maroni, ha varato l'ordinanza n.483. Dentro di
tutto, di più: compreso il pugno
di ferro. Tra i giri di vite previsti,
ad esempio, c'è quello contro
scritta selvaggia, ormai straripante e per un mucchio di cause: impunità garantita, repressione inesistente, ripulitura dei
muri assente, senso civico sotto
lo zero. Con l'ordinanza di maggio, invece, il Comune fa la faccia feroce e aggrava le sanzioni:
I
3
4
5
6
Chiaia-S. Ferdinando-Posillipo: non
c’è scampo dagli imbecilli armati di
bomboletta spray.
1. Maschio Angioino: il rinascimentale Arco di Trionfo aragonese. 2.
Chiesa di S. Francesco di Paola in
piazza Plebiscito: il basamento del
leone. 3. Fontana del Gigante a S.
Lucia: scorcio posteriore del fornice
con la statua di un dio marino. 4.
Via Caracciolo: basamento del
monumento equestre al generale
Armando Diaz. 5. Piazza Amendola
riqualificata un anno fa: i nuovi
sedili di marmo. 6. Lungomare:
basamento della celebre Colonna
Spezzata, più volte ripulita e restaurata anche di recente.
«E' vietato imbrattare o deturpare edifici pubblici, monumenti,
attrezzi, strumenti ovvero oggetti e cose di arredo urbano, - dice il provvedimento - e in caso di
violazione si applica la sanzione
da 200 a 500 euro». 200 se il graffitaro è beccato la prima volta e
500 se l’infame ci ricasca entro 5
anni. Nulla di nuovo, però, visto
che c’è ancora il vecchio articolo 639 del Codice Penale che i
graffiti già li contempla da un
pezzo come reato, e non è da buttar via: se il grafomane infatti si
sfoga su un muro qualunque,
scatta la multa di 103 euro e solo in caso di querela, ma se aggredisce i monumenti si procede
d'ufficio con una multa di 1.032
euro e la reclusione fino ad un
anno. C'è solo un ma: il 639 è lettera morta da sempre. In ogni caso sia l'articolo 639 che l'Ordinanza Iervolino hanno le settimane contate. In arrivo c'è la
nuova legge sulla sicurezza, ora
al vaglio del Parlamento, che
contro i writer, ad esempio, usa
la mano pesante, inasprendo
multe e reclusioni con procedura d’ufficio. Una normativa antisfregi che, però, a Napoli rischia
di restare teoria. La repressione
infatti toccherebbe ai vigili urbani, di fatto disarmati contro i
lazzari del graffito da una tragica penuria di mezzi. Alla fine
due sole certezze: per ora tocca
tenersi gli orrori murali e continuare ad abbassare la testa. A
proposito: a Barcellona multa di
7 mila euro per tre graffitari.
483, ordinanza sul
filo del tragicomico
L'ordinanza n. 483 inasprisce i
castighi per vandali, parcheggiatori,
grafomani, accattoni, motorini,
abusivi del suolo pubblico e intensifica il controllo su consumatori di
alcol e spacciatori. Era ora. Ma il
problema è tradurla in pratica. Tutto
ricade su una Polizia Municipale
alla canna del gas: 1.400 agenti su
2.135 sono over 50. In media sono
fuori uso 20 auto su 100 e 20 moto
su 60. Su 33 carri gru 19 sono rotti.
Le radio sulle vetture funzionano
solo a motore spento. Le divise
sono le stesse dal 2004. Le auto
sono sporche perché non è previsto
il lavaggio. Le fotocopiatrici degli
uffici spesso sono fuori uso. Etc.
euro, passerella di operatori culturali che
tra spettacoli sicuramente validi ed eventi
certamente inutili costerà alla nostra già
sgarrupata comunità 4 milioni di euro al
giorno. Avremmo preferito un party
futurista (per i cento anni del movimento
fondato da Marinetti ci saremmo aspettati
a Napoli almeno una celebrazione), economico e strabiliante, rivoluzionario e
spiazzante con, ad esempio, la riproposizione del Teatro della Sorpresa, ideato dal
napoletanissimo Roberto De Angelis, il cui
battesimo avvenne proprio a Napoli, al
Mercadante, nell'autunno del 1921. Tra le
sorprese e gli incidenti studiati dal De
Angelis per sbalordire lo spettatore c'era la
vendita della stessa poltrona a molti
acquirenti (cosa che in politica avviene
ancora), lo scoppio di dramma nel loggione con conseguente lancio di due fantocci
avvinghiati e l'istituzione del «dimenticatore» ovvero un antisuggeritore che aveva il
compito di stravolgere qualsiasi dialogo
suggerendo pazzie a volontà per produrre
inquietudine negli spettatori. Nel teatrino
della politica, soprattutto in piena campagna elettorale, sembra che si abbia a che
fare esclusivamente con «dimenticatori», i
quali, consapevoli di non essere credibili, si
rifugiano in dichiarazioni incredibili. La
compagnia della dimenticanza è trasversale, priva di autoironia e fantasia, fischia
per non essere fischiata, suggerisce pazzie
per scordare le proprie, distribuisce ricette
per il futuro non sapendo ancora dove
scovare gli ingredienti. Ciò che ripropone è
un futurismo depresso, finto, senza appeal.
Appilato, suggerirebbe il futurista Totò. I
«dimenticatori» politici, quasi tutti, non
sorprendono nonostante le cose “pazze” che
dicono. La platea, soprattutto la nostra,
non s'inquieta, impegnata com'è a sopravvivere. «L'homo neapolitanus - scriveva
Max Vairo, autentico dispensatore di
sorprese - inghiottisce, rumina, metabolizza: scompare per riapparire sempre
uguale e indistruttibile. Egli non è protagonista ma spettatore: sia l'applauso che il
dissenso sono per lui quelli del pubblico
che torna a casa dopo il teatro, si toglie le
scarpe e cena in cucina».
PRIMO PIANO
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
La Galleria degli intoppi
RESTAURI. E’ ripartito il recupero del monumento
umbertino. Intanto c’è chi invoca le cancellate
Rita Giuseppone
ono ripartite alla fine di
aprile le operazioni di
recupero all’interno
della Galleria Umberto I. I
lavori di restauro delle vetrate
poste sulle volte, che presero
il via un anno e mezzo fa,
sono stati bloccati per quasi
due mesi a causa dell’endemica carenza di fondi nelle
casse dell’Ente Comunale. In
realtà già nello scorso ottobre
Chiaia Magazine aveva denunciato la situazione di rallentamento dei lavori che interessavano i bracci della struttura
di fine ‘800, causando fortissimi disagi ai commercianti ed
una preoccupante emergenza
igienico-sanitaria: i senzatetto della zona, infatti, usavano
i ponteggi come minialloggi
dove mangiare, dormire ed
espletare funzioni corporali.
Inoltre, il persistere delle
impalcature per un così
lungo periodo influiva negativamente sulle entrate delle
attività commerciali presenti
in Galleria.
In quell’occasione il Comitato
Commercianti Galleria Umberto I, guidato da Antonio
Barbaro, e l’Ascom Napoli
ottennero, grazie all’intervento dell’ex assessore all’edilizia
Felice Laudadio, la firma di
un documento nel quale il
Comune, insieme alla ditta
S
appaltatrice, s’impegnava a
garantire la fine dei lavori
entro dicembre 2008. Una
missione impossibile, in
quanto in soli due mesi gli
operai avrebbero dovuto
completare il restauro della
cupola.
Questi lunghi ritardi hanno
mandato in fumo i fondi
europei che finanziavano il
progetto e, nel momento in
cui il Comune ha dovuto
ricorrere ai propri, i lavori si
sono fermati del tutto per
riprendere a fine aprile,
quando l’Amministrazione ha
firmato un nuovo contratto
con la società Leime che ha
garantito la fine delle operazioni entro luglio.
Intanto, mentre permangono
i vecchi disagi, se ne aggiungono di nuovi: il sabato di
Pasqua è crollata l’aquila
decorativa dell’ingresso di via
Toledo (nella foto), fortunatamente senza conseguenze per
i passanti, e a marzo i vandali
hanno dato fuoco ad un
motorino parcheggiato all’entrata di fronte al San Carlo,
provocando, a causa del
calore, il rialzamento dei
marmi della pavimentazione
e in più l’annerimento dei
muri (nella foto). E se l’assessore Nicola Oddati spinge
perchè il restauro della pavimentazione (già approvato
nel progetto preliminare da
una delibera del Comune del
12 marzo 2005) venga inserito
nell’opera di recupero del
centro storico, il presidente
della I Municipalità, Fabio
Chiosi, ribadisce la sua proposta di chiudere la Galleria
nelle ore notturne per preservarla da atti vandalici e scempi. Ma come? Basterebbe
l’installazione di semplici
cancellate ad ogni ingresso,
come proposto da Chiosi,
oppure l’avveneristica opzione delle porte di vetro, paventata dallo stesso Oddati.
L’idea si ispira alla Galleria
Alberto Sordi di Roma ed è
attualmente al vaglio della
cabina di regia per il Centro
Storico.
RIFLESSIONI
di MIMMO DELLA CORTE
SPESE PAZZE PER LE ELEZIONI
egione Campania: tra le
R
206 iniziative previste dal
Fedelissimi contro pentiti.
Maggioranza regionale alla resa dei conti. Tutti convinti che
l'era Bassolino sia finita, ma
convinti che un certo sistema
di potere possa sopravvivergli
ed essere conservato. Solo che
i primi mirano a riprodurre
uno scenario in cui il governatore possa giocare ancora
un ruolo importante, ma defilato; i secondi, invece, puntano ad una soluzione alla Bassolino ma senza di lui.
In ogni caso Bassolino ed i suoi
supporter, sanno benissimo
che, perché il loro sogno possa avverarsi, devono superare,
quantomeno indenni, rispetto
ai loro avversari interni, l'appuntamento elettorale di giugno. Ed hanno deciso di provarci. Sicché, in appena 17
giorni, dal 7 al 24 aprile, proprio nel momento in cui la
campagna elettorale cominciava ad entrare nel vivo, hanno annunciato elargimenti
“sparsi” per 1.133,5milioni di
euro. Cui vanno sommati i
fondi destinati, in precedenza, ai teatri, all'editoria e ad
altro, nonché i 259mila euro
(di cui quasi 100mila, attribuiti all'Istituto Italiano per
gli Studi Filosofici) annunciati via stampa il 5 maggio, agli
Enti ed alle Fondazioni culturali.
Ecco il dettaglio. 7/4/09: 17mln
per rifinanziamento Astir ex
Recam; 09/04/09: 100mln a Napoli Teatro festival Italia;
11/04/09: 130mln (80 di fondi
strutturali per la realizzazione
programmi di edilizia pubblica residenziale e 50 di risorse
regionali per il sostegno a fitti e mutui acquisti nuove case
per lavoratori in difficoltà);
15/04/09: 2mln per finanziamento progetti fino a 50mila
euro di ricercatori universitari under 45; 15/04/09: 16mln al
Consorzio Asi di Napoli (3,5
per la riqualificazione e messa insicurezza della viabilità
nei comuni di Castello di Cisterna, Pomigliano d'Arco ed
Acerra - bretella; 2,5 per gli
Iuppiter Edizioni presenta
IL MIO NOME È BODE di FABRIZIO TAVASSI
Viaggio nel mondo dei videogiochi tra dipendenza e competizione
Nelle migliori librerie di Napoli e Provincia a soli 10 euro
Per acquistare il volume e per informazioni: 081.19361500
“A volte è proprio vero: il gioco è bello quando dura poco. Forse.”
stessi motivi e a comuni parzialmente interessati allo svincolo area industriale; 1 mln
per efficientamento rete idrica a servizio area produttiva
Caivano; 9,0 acquisizione di
aree agglomerato industriale
Acerra); 17/04/09: 165mln per
il piano sociale regionale;
17/04/09: 170mln di fondi
strutturali europei (144 per i
comuni inferiori a 50mila abitanti e 26 per quelli superiori);
21/04/09: 25mln alle Pmi fondi Fers per promuovere l'innovazione organizzativa di
processo e di prodotto mediante tecnologie Ict; 22/04/09;
1,4mln per la realizzazione
del satellite di monitoraggio
ambientale Benevento;
22/04/09: 80mln per la manutenzione ed il miglioramento
di edifici scolastici della Campania; 23/04/09: 6,5mln per i
distretti industriali nei settori
dell'aerospazio e biotecnologie; 23/04/09: 119milioni per
l'eliminazione passaggi a livello Circumvesuviana a Pompei cui vanno aggiunti i costi
non ancora quantificati per le
trasformazioni in opere d'arte
delle stazioni Circum della città del Santuario; 24/04/09:
300milioni per pagamenti debiti Asl a partire dal 1° gennaio 2007; 24/04/09: 1,6mln
per la realizzazione di un centro specializzato contro l'obesità infantile.
Il 6 maggio, poi, l'assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Cozzolino, candidato al Parlamento europeo,
ha annunciato di aver destinato agli editori televisivi campani, per agevolarne il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, 5 milioni di euro. E, a dimostrazione
che tra il cosiddetto “nuovo
che avanza” (Morando, Nicolais, ecc.) ed il “vecchio che
non intende arretrare” (Bassolino, Cozzolino, ecc.) non c'è
alcuna differenza, la constatazione che i primi, che pure
fingono di accusare i secondi
di approssimazione e sperperi, di fronte a queste spese non
hanno battuto ciglia.
4
PRIMO PIANO
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
5
Casina del Boschetto, O.K. con riserva
IL CASO. Dopo tre anni di stop, imminente la ripresa dell’operazione di recupero
della struttura. Stanziati 600mila euro. Dubbi sulla trasparenza dei lavori passati
Oscar Medina
l nome, Casina del Boschetto, almeno quello
è rimasto. Ed è rimasto
anche il boschetto, che sarebbe la Villa Comunale. Invece la Casina, edificio realizzato in stile razionalista
da Luigi Cosenza, beh! quello dovete andare a cercarvelo nelle foto di qualche
anno fa. Ciò che adesso sopravvive è un rudere moribondo sia dentro che fuori,
saccheggiato, vandalizzato,
uno schiaffo alla dignità
della Villa Reale, un testimonial infame di malapratica amministrativa.
Disabitata dal '99, infatti,
la Casina si è poi trasformata nello scenario di un
recupero architettonico occasionale e caotico, condizionato dalla precarietà dei
fondi disponibili, e che invece di «recuperare», ha affossato definitivamente
l'immobile e le sue pertinenze fino al colpo di scena di tre anni fa quando imprese e relative maestranze hanno abbandonato il
cantiere. Un preambolo
che porta dritto al presente. Con una certezza e alcuni dubbi.
La certezza è che, nel Bilancio Preventivo 2009, il
Comune ha ratificato una
spesa di 600mila euro per
riprendere l'opera di riqualificazione della struttura, un tempo sede del-
I
Quelle favole del governatore e del sindaco
Nel novembre 2001, nel corso della conferenza stampa di presentazione degli interventi per la valorizzazione del patrimonio
culturale e artistico di Napoli finanziati
dalla Regione con fondi europei (94 miliardi delle vecchie lire), in cui ricadeva anche
il restauro e la rifunzionalizzazione della
Casina del Boschetto, il governatore
Bassolino dichiarò: «Le opere finanziate
con i fondi europei hanno ottenuto l'intero
ammontare necessario per il loro completamento: si volta pagina rispetto all'epoca
dei finanziamenti a singhiozzo, parziali e
da fonti diverse, che hanno causato ritardi
e attese interminabili» Favole.
Non sappiamo se il sindaco Iervolino sa
che, se si cerca «Casina del Boschetto» sul
sito del Comune di Napoli, si arriva ad una
scheda (S11) in cui nella voce «Tempi» leggiamo che il restauro dell'ex Circolo della
Stampa è «in corso di realizzazione e sarà
ultimato in 10 mesi» e che «per l'esecuzione del lotto delle sistemazioni esterne la
durata è di circa 12 mesi dall'assegnazione
dell'appalto». Ancora favole.
l'Ordine dei Giornalisti napoletani prima dello sfratto imposto dal proprietario,
il Comune di Napoli, ed eseguito nel '98. Il dubbio invece è legato al fatto che
Marcello D'Aponte, assessore al Patrimonio, ha già
messo le mani avanti con
una premessa tutta da decifrare: «Il prestito da
600mila euro della Cassa
Depositi e Prestiti, con cui
il Municipio finanzia il progetto di restauro, - ha detto
D'Aponte - non basterà cer-
to a sovvenzionare tutti i lavori necessari a completare
l'opera». Un'ovvietà che tuttavia D'Aponte ha affidato
strategicamente ai media
qualche giorno fa, un po'
forse per parare in anticipo le obiezioni sull'esiguità
della somma messa in
campo, un po' magari per
lanciare messaggi, nemmeno tanto in codice, ad
eventuali sponsor disposti a
posare sul tavolo il resto dei
fondi occorrenti. Il fatto è
che D'Aponte, quando pen-
sa agli sponsor, in realtà si
riferisce all'Ordine dei giornalisti. E non a caso. Ordine e assessorato, infatti,
stanno lavorando a un'intesa il cui scopo, a lavori
conclusi, coinvolge la nuova destinazione d'uso della
Casina: vale a dire il rientro,
dopo 11 anni, dei giornalisti nella loro vecchia sede.
Un'opzione che, fin da
gennaio, Ottavio Lucarelli, presidente dei giornalisti
partenopei, ha fatto autorevolmente valere presso
sindaco ed assessori, suggerendo che «una nuova
“convenzione” tra Ordine e
Comune dovrà regolare la
presenza dei giornalisti nella Casina del Boschetto perché la struttura non dovrà
più essere, rispetto al passato, una sala per ricevimenti, ma la Casa dei Giornalisti e della Cultura». Suggestione cui l'assessore D'Aponte ha fatto da sponda,
confermando che, sul futuro della Casina, il Comune considera l'Ordine dei
giornalisti un interlocutore
privilegiato e che i futuri
assetti sono già chiari: il primo piano toccherà ai giornalisti e il secondo resterà
a disposizione del Comune, il tutto nel segno di una
convivenza all'insegna della cultura. Sulla prospettiva
,però , si addensa un'incognita tutta da approfondire, quella cioè che si agita
nell'idea di D'Aponte di
chiedere un sostegno economico all'Ordine, magari
da detrarre poi dal fitto della Casina. Di sicuro, in ogni
caso, una soluzione soddisfacente dovrà mettere insieme le ragioni di entrambe le parti. Così come
è altrettanto certo che, se
c'è chi si proietta legittimamente verso il futuro,
c'è anche chi non ha nessuna intenzione di concedere sconti al recente passato della Casina e alle ombre che ancora vi abitano:
come nel caso del consigliere comunale di Forza
Italia, Ciro Signoriello. Dopo un sopralluogo nel sito
insieme all'architetto Giancarlo Ferulano, dirigente
del Servizio Valorizzazione
Città Storica e responsabile
gestionale dell'opera di recupero della Casina del Boschetto, Signoriello ha chiesto al tecnico comunale il
dettaglio progettuale e contabile di quanto speso finora per l'edificio.
QUARTIERISSIME
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
7
Francesco de Giovanni e la Grande Napoli
ELEZIONI PROVINCIALI. Il giovane politico di Chiaia alla conquista di un seggio
nel Consiglio dell’Ente locale. Con un’idea: rifondare le strade metropolitane
Alvaro Mirabelli
a nuova generazione che
bussa alla porta della grande politica ha il volto di un
chiaiese doc. Francesco de Giovanni. 45 anni, sposato con prole, di professione bancario, diploma all'Umberto, laurea in
Economia e Commercio, di
tempo libero ne ha decisamente poco e lo dedica alla famiglia o ai viaggi. Già perché l'altro baricentro della sua vita è
appunto la politica: è infatti alla sua 2° consiliatura presso la
Municipalità Chiaia-PosillipoSan Ferdinando dove presiede
la Commissione Manutenzione.
La cura delle strade cittadine,
infatti, malgrado le difficoltà
operative di un Parlamentino
di quartiere, è il suo chiodo fisso e la sua competenza l'ha conquistata sul campo. Una passione che ora intende trasferire
su larga scala: de Giovanni, infatti, che proviene da Alleanza
Nazionale, è candidato al Consiglio Provinciale, tra le file del
PdL, nel Collegio 16 (che comprende parte di Chiaia, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto).
Le priorità della sua sfida nella prossima competizione
elettorale?
In cima alla lista c'è la manutenzione delle strade. E trasportare questo impegno da
Chiaia al vasto scenario provinciale è il mio primo obiettivo. La rete stradale provinciale
L
Francesco de Giovanni, candidato per il Pdl nelle elezioni provinciali (Collegio 16)
è enorme: intervenire su essa
significa gestirne le condizioni, curando anche pertinenze e
dipendenze come segnaletica e
alberature, e supervisionare attività amministrative delicate
come approvazione di opere e
progetti. Dopo la malagestione
delle trascorse amministrazioni, sarà arduo.
Sono note, infatti, le passività
delle casse provinciali e l'esiguità dei fondi destinati alla
manutenzione: è una storia di
governo sgangherato delle risorse, di debiti costanti, di storni disperati dei fondi relativi
ad altri capitoli di spesa o di
prelievi ai fondi di riserva.
LO SPORTELLO
di FERNANDO LUDIONE*
SUI CONTRATTI FLESSIBILI
a alcuni mesi lo Studio è impegnato a fornire
consulenza legale ad un ente amministrativo,
che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale,
ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di
lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o
per i quali non era possibile utilizzare personale interno all'amministrazione. Tale condotta, invero diffusa in tutte le amministrazioni pubbliche, ha determinato negli anni un condizionamento sulle scelte gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il
loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni, anche di origine sindacale, che ne sono derivate.
Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla
proliferazione del precariato, degenerazione dovuta
all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici (part time, contratti a termine, collaborazioni
parasubordinate) nel pubblico impiego. Al fine di
porre un freno alla diffusione di tali tipologie contrattuali il legislatore è intervenuto a più riprese da
una parte per limitare il prolificare del lavoro precario, dall'altro per regolarizzare i rapporti di lavoro solo formalmente autonomi che negli anni le amministrazioni hanno posto in essere con diversi soggetti. In quest'ottica devono segnalarsi le disposizioni
contenute nelle ultime leggi finanziarie (2007 e 2008)
che di seguito saranno esaminate e da ultimo un questionario rivolto alle Pubbliche Amministrazioni,
compresi gli Enti previdenziali, inviato nelle scorse settimane dal Ministro Brunetta allo scopo di individuare i percorsi che possano eventualmente portare
alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari
D
Con risultati devastanti: sulle
strade provinciali si rischia la
vita.
Infatti. Un dato su tutti: nel
2008 i dissesti della rete, provocati dall'inerzia colpevole della Giunta di centrosinistra guidata da Di Palma, sono costati
all'Ente ben 2.150.000 euro di
indennizzi alle vittime di incidenti per dissesti stradali. Ma cito altre cifre: nel 2003 ci sono
state 592 richieste di risarcimento, nel 2004 altre 567, con
punte nel 2005 e nel 2006 con
747 e 788 richieste, mentre nel
2007 e nel 2008 sono state rispettivamente 674 e 591. Con
ricadute economiche inaudite:
*Picozzi & Morigi - Studio Legale
Napoli, piazza Piedigrotta, 15
Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465
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attraverso concorsi pubblici. Appare pertanto utile descrivere in questa sede, seppur a grandi linee, il quadro normativo relativo alla costituzione dei rapporti
di lavoro con la Pubblica Amministrazione ed alla disciplina delle stabilizzazioni, come delineata nell'ambito delle leggi finanziarie del 2007 e 2008, tenuto
conto, però, che il quadro richiamato ha carattere
transitorio ed eccezionale, governato com'è da scelte
di politica occupazionale in continuo mutamento.
I. Il contratto di lavoro flessibile con la pubblica amministrazione
In ordine alle diverse tipologie contrattuali di lavoro
stipulabili con la Pubblica Amministrazione possono
avanzarsi brevi riflessioni di carattere generale. La
legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria
2008) ed il successivo decreto legge 25 giugno 2008
n. 112 (cd. decreto Brunetta) sono intervenuti con varie disposizioni in materia di pubblico impiego, adottando anche misure volte ad evitare il rischio del precariato a causa di un utilizzo improprio ed ingiustificato delle forme contrattuali flessibili. La finalità
strategica del legislatore si è concretizzata con misure restrittive sull'utilizzo di tali tipologie contrattuali, in ossequio all'esigenza di prevenire, per il futuro,
il formarsi di situazioni irregolari conseguenza di un
uso distorto del lavoro «atipico», ribadendo, quindi,
la centralità dell'assunzione a tempo indeterminato
e del concorso pubblico.In quest'ottica va inserita la
novella all'art. 36 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, rubricato come «Utilizzo di contratti di
lavoro flessibile» : la nuova disciplina limita l'uso del
lavoro flessibile di tipo subordinato a circoscritti casi specificamente individuati. (continua...)
la Provincia ha risarcito più di
7 milioni di euro che potevano
essere spesi altrimenti per recuperi seri. I numeri evidenziano, invece, un collasso permanente della rete stradale e
un fattore-rischio abnorme che
insidia l'incolumità dei cittadini e che va cancellato. La via
d'uscita? Gestione severa dei
fondi e investimenti calibrati
nella rete infrastrutturale.
Manutenzione: parente stretta
del nodo ambiente.
Certo. E' un'altra grande opzione del progetto di buongoverno
del Popolo della Libertà. La
chiave di volta è la formazione
dei giovani fin dalle scuole primarie. Penso a campagne di
sensibilizzazione sui comportamenti ecologici, come il rispetto del patrimonio ambientale o l'insegnamento dei criteri della raccolta differenziata:
obiettivi da perseguire con linguaggi efficaci sui ragazzi, come spot e prodotti multimediali. Ma occorre investire di
più. La vecchia Provincia, infatti, ha sempre destinato non
più del 4% del bilancio alla tutela ambientale. Penso invece
ad ulteriori risorse da indirizzare sul fronte fondamentale
dello smaltimento rifiuti, delle
bonifiche dei territori devastati, dell’incentivazione di energie pulite e rinnovabili.
Investimenti significa anche
uso virtuoso e produttivo dei
Fondi europei?
Senza dubbio. Basta con sprecopoli ed elargizioni a cascata
di denaro. Ogni centesimo dei
Fondi strutturali va impiegato
con austerità. Il primo passo è
la rifondazione dell'Ufficio Politiche Comunitarie, finora lento e poco trasparente, con uno
specialista responsabile per
ogni fase operativa: dalla progettazione all'esecuzione, dalla gestione ai rendiconti. Insomma: meno burocrazia, più
efficienza.
Magari anche creando la «Città Metropolitana»?
Il progetto della «Grande Napoli», formulato da Luigi Cesaro e sostenuto dal mondo delle
imprese e delle professioni, è
un ponte verso il futuro. Si tratta di una grande area metropolitana dallo sviluppo policentrico che favorisce le vocazioni locali, nell'interesse della
stessa città di Napoli. Ed è un pilastro del nostro programma.
Si impone, però, un ricambio
politico e generazionale.
Il Popolo della Libertà ne è un
esempio concreto. Non si tratta
dei trucchetti elettorali tipici
della sinistra ma è cultura profonda del nostro partito. Ed è
quanto hanno attuato i leader
di centrodestra, puntando sulle nuove generazioni. Lo stesso
premier Silvio Berlusconi, al recente Congresso di Roma, è stato esplicito: più donne e più giovani in politica. Facce nuove,
insomma, per il futuro.
LA FOTO
UN ALTRO ALBERO MORIBONDO. Ci siamo già occupati della malandata palma accanto alla chiesa di Santa
Teresa a Chiaia, segnalando una sospetta infestazione
da Punteruolo Rosso, il parassita delle palme. Ora c'è
un'altra vittima illustre: la monumentale magnolia al
centro di piazza Amedeo. Il killer, però, non è una larva,
ma l'uomo: cioè il “genio” che, nel corso della riqualificazione della piazza, ha deciso di tumulare in un cono
di cemento e pietra la base dell'albero, soffocandolo
spietatamente e castrando lo sviluppo delle radici. Per
gli esperti la sofferenza della magnolia murata viva è
evidente dal progressivo ingiallimento della chioma:
uno scempio che grida vendetta. A piazza Amedeo sono
neri: «Resisteva da 60 anni: ed è arrivato il Comune. Li
avevamo avvertiti. Se ne sono fregati. Ma adesso la
magnolia va liberata. Una volta va bene, ma due è
imperdonabile». Se “il genio” ci sta leggendo, si regoli.
QUARTIERISSIME
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
La videosorveglianza non può attendere
IL CASO. I recenti fatti di cronaca riaprono la polemica sui sistemi di controllo
Chiosi indica le priorità: «Sorvegliare la Ztl, i parchi e la marina di Posillipo»
Rita Giuseppone
l salotto buono di Napoli è tornato a macchiarsi di sangue per la
seconda volta in un mese.
Due delitti, di cui uno duplice, due episodi di brutale efferatezza. Uno il
movente possibile: la rapina. Un imprenditore, un
pensionato, stili e tenori
di vita agli antipodi, in comune solo la zona dove
conducevano le loro vite,
la collina di Posillipo.
Ambrosio e D’Angelo forse si erano fidati delle persone sbagliate, le stesse
che non hanno esitato a
percorrere quelle strade
così isolate e scarsamente
illuminate, ad insinuarsi,
senza essere visti, tra le villette di altri residenti per
rubare, per uccidere.
Gaiola, Marechiaro, Riva
Fiorita: per quanto elitaria, la zona di Posillipo si
scopre in linea col resto
della città dove avvengono più rapine e più omicidi che in tutto il Paese,
quella dove le strade sono
illuminate da sei punti luce ogni cento abitanti, secondo quanto emerge dalle statistiche di questi
giorni. Dati che, balzati
adesso agli onori della cronaca, insieme al coro delle istituzioni che invoca-
I
no più sicurezza e controlli, hanno il sapore
amaro delle classiche lacrime del coccodrillo. Intanto chi conosce realmente le esigenze del territorio, è rimasto a lungo
inascoltato, come il presidente della I Municipalità,
Fabio Chiosi, che da tempo ormai aveva più volte
sollecitato l’installazione
e l’attivazione di sistemi
di telecamere per vigilare
sul quartiere. «La videosorveglianza - spiega Chiosi - è un validissimo strumento di controllo del territorio, sia per la prevenzione dei reati ma anche
per la successiva repres-
sione con la prova video.
Alcune telecamere sono
già in funzione, soprattutto per la viabilità. Altre, seppur installate, non
sono ancora in funzione
a causa di problemi con
la società che vinse l'appalto e che doveva gestirle». L’ultimo inghippo, in
ordine di tempo, riguarda
una sentenza del Tar del
Lazio dello scorso 28 gennaio che, di fatto, ha giudicato irregolare la gara
d’appalto di 13 milioni di
euro varata dal Comune a
seguito del ricorso presentato da una delle società non comprese tra
quante avevano parteci-
pato alla gara «ristretta»
avviata dall’amministrazione. Intanto la Municipalità continua a lavorare a stretto contatto con
la Prefettura per determinare il posizionamento
delle videocamere che verranno installate. Di recente c’è stato un incontro con l’assessore Agostino Nuzzolo per segnalare
ulteriori aree da sorvegliare: «Si è pensato al controllo della ZTL Chiaia. rende noto Chiosi - dei vicoli dove, tra l'altro, ultimamente si è verificata
una rissa, dei Quartieri
Spagnoli, dei parchi urbani (Villa Comunale e
Virgiliano) e delle marine
di Posillipo (Marechiaro,
Riva Fiorita e Gaiola) che
sono molto isolate, e dove
si sono verificati gli ultimi
delitti». Intanto, nell’attesa che il Comune avvii
una nuova gara d’appalto, l’associazionismo civico di Posillipo si è già mobilitato con una fiaccolata in nome della legalità,
partita da Marechiaro pochi giorni dopo l’ultimo
delitto: ad essa hanno
partecipato esponenti istituzionali ma soprattutto
cittadini comuni con l’intento di portare un po’ di
luce nelle proprie strade
assediate dal buio.
LA SEGNALAZIONE
di MASSIMO GALLOTTA
CAOS VIA GALIANI
ia Galiani e via CampanelV
la: due piccole ma preziose
arterie che uniscono viale
Gramsci a via Caracciolo. Ma
da 6 mesi via Caracciolo è
bloccata all'altezza di via
Galiani : ciò impedisce alle
auto provenienti da Posillipo
di imboccarle per dirigersi
verso Fuorigrotta o c.so Vittorio Emanuele. L'alternativa:
andare fino a Piazza Vittoria e
tornare indietro per la Riviera
di Chiaia. La soluzione: invertire subito il senso di via Campanella.
SANITÀ
PREVENZIONE ALLA MEDITERRANEA
Nel 60° anniversario della sua fondazione, la
Clinica Mediterranea ha promosso una campagna di prevenzione cardiovascolare: a maggio,
per tre sabati consecutivi i medici specialisti
hanno visitato gratuitamente gli over 40 che
hanno voluto verificare lo stato di salute del
proprio cuore. La Clinica, centro cardiologico
di eccellenza, ha deciso di offrire una opportunità di prevenzione nella principale area di
rischio per mortalità in Campania. È un dato,
infatti, che oltre 21mila campani perdono la
vita ogni anno a causa di infarto ed altre malattie che potrebbero essere in parte evitate
con controlli specifici.
messaggio elettorale
LETTERA APERTA DEL MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE*
Le ragioni della nostra scelta
committente responsabile: Paolo Santanelli
Q
uesto momento - che a
Napoli coincide purtroppo
con il record ineguagliabile
dei peggiori disastri amministrativi
mai toccati nella storia repubblicana
dalle nostre tre massime istituzioni
locali Comune, Regione e Provincia
- ora può e deve trovare il suo deciso, definitivo superamento nel voto
amministrativo di giugno con un
primo obiettivo: favorire il progetto di
una grande Napoli, di una Provincia
nuova cioè Metropolitana, moderna
e adeguata alle esigenze della globalizzazione, attraverso un voto di
grande svolta, di cambiamento e di
sviluppo, nel senso auspicato dalla
maggioranza dei napoletani, dei
campani e dallo stesso Paese, che
hanno assistito in diretta tv al declino
inesorabile di Napoli.
Il voto alla Provincia non sarà allora
solo un voto ad una istituzione che si
rinnova ma il primo appuntamento
elettorale dopo la vicenda dei rifiuti
ed è bene che ciò lo si ricordi affinché possa esservi un conseguente
giudizio di condanna.
E' questo un imperativo morale che
ci spinge, ci impone a essere presenti in questa battaglia elettorale
nel segno di un motto inequivocabile: “Primum mundare, deinde aedificare”, “prima fare pulizia, poi ricostruire”, che, per essere onorato e
raggiungere l'obiettivo prefissato,
deve rifuggire da ogni tentazione di
sterile neutralità, di sdegnoso isolamento.
Noi, come “Movimento Società
Civile” lo vogliamo e lo favoriremo dando la nostra preferenza al
Popolo della Libertà rappresentato dal candidato a Presidente
Luigi Cesaro perché, in ragione di
quanto detto e coerentemente con le
nostre battaglie, il nostro consenso
al di là delle ideologie di appartenenza, non può andare che alla sola,
seria e legittimata alternativa che per
numeri e contenuti si connota come
la più idonea per contrastare il potere della casta di “Palazzo”. La nostra
è una scelta libera, non contrattata e
che mai lo sarà per il valore che
diamo alle nostre idee, alla nostra
libera elaborazione di un giudizio
politico, al rispetto di tante sensibilità
militanti nel nostro Movimento. Una
scelta che non ci lega ad alcun vincolo, senza baratti di voti o di poltrone ma nel segno esclusivo del bene
di Napoli e della cacciata politica dei
suoi nemici.
Non chiediamo nulla, siamo gente
libera con idee di destra e di sinistra,
che vive del proprio lavoro, che ha
deciso di votare non per il male
minore ma contro i mali maggiori
rappresentati da un centro-sinistra di
facciata che in questi anni di gestione ha bloccato il nostro futuro, ucciso ogni speranza, facendo di Napoli
una terra bruciata da clientelismo, da
trame di potere e assenza totale di
progettualità.
Come dicevamo, in cambio non
chiediamo nulla anzi, in caso di vittoria del Popolo della Libertà, ci impegniamo davanti ai cittadini ad esercitare, con critica attenzione, un continuo e puntuale monitoraggio delle
attività dell'Ente Provincia e del comportamento della nuova coalizione
eletta affinché vengano rispettate le
premesse e le promesse per la “politica del buon governo”. Avremo così
anche un valido metro di valutazione
per i prossimi appuntamenti elettorali
di modo tale da poter dare consenso
a chi sia degno della fiducia e della
stima di un popolo che nulla chiede
se non di riprendersi quella dignità
che la storia antica gli aveva conferito ma che quella recente gli ha ingiustamente rubato.
MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE
Il Direttivo
Paolo Santanelli, Nino De Nicola,
Ciro Auricchio, Gianni Cotarelli,
Paolo D'Angelo, Giovanni Pasero,
Vittorio Stassano
* Il Movimento Società Civile nasce dalla
esperienza positiva di “Chiaia per Napoli”,
un comitato di cittadini che il 10 novembre
del 2007 si pose all'attenzione del Paese
con una lunga e civile marcia di protesta
contro i responsabili del grave degrado
della città di Napoli: “I 3000 di Chiaia”.
Per info: 3355622224
[email protected]
www.chiaiapernapoli.org
8
QUARTIERISSIME
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
Pausylipon, la villa degli imperatori
ARCHEOLOGIA. Dopo un accurato restauro, riaperta al pubblico la residenza
di Vedio Pollione. Fasti e ozi di duemila anni fa sul promontorio degli Augusti
Umberto Zacca
a buona notizia. Apre definitivamente al pubblico il Parco Archeologico di Pausylipon, dopo il lungo restauro effettuato dalla Sovrintendenza Archeologica. Al complesso posillipinosi accede dalla Grotta di Seiano, la lunga galleria di epoca romana, ai piedi della discesa di Coroglio. Il sito è il più ampio complesso archeologico in città: il nucleo è costituito dalla villa di Publio Vedio Pollione, lussuosa residenza di età imperiale, cui si aggiungono il «teatro grande»,
l'«odeion» (teatro coperto) e i resti
delle terme. La visita al Parco, senza guide specializzate, è consentita dal lunedì al sabato (festivi
esclusi) nei seguenti orari: 9.30 10.30 - 11.15. D’obbligo la prenotazione al numero 081.2301030.
Di domenica (ore 9 - 10.30 - 12.30),
è inoltre possibile la visita con au-
L
silio della guida ed occorre prenotare al numero 081.2301030:
questo servizio è disponibile fino
al 4 giugno.
Una storia gloriosa. Inizi del I° secolo dopo Cristo: è l'alba dell'Impero. Su questo spicchio temporale si concentra agli esordi del
suo libro, «Napoli Imperiale», il
giornalista Sandro Castronuovo
per raccontare una fiaba vera,
quella della magia che aleggia sulla dolce collina a picco sui campi
flegrei. Apprendiamo così che il
luogo che i greci chiamavano
«Pausylipon» (trad. pausa dagli affanni) piacque subito al magnate
Publio Vedio Pollione. E qui volle
la sua villa, da cui si domina l'isolotto della Gaiola, che lui già immaginava circondato da peschiere in cui guizzavano crostacei e
murene. E non badò a spese per
realizzare il progetto che consolidava la sua posizione tra i poten-
ti di Roma, molti dei quali già avvano un posto al sole nel raggio di
pochi chilometri, nel golfo di Pozzuoli. «Pausylipon» era l'ultima
conquista di un beneventano che
aveva fatto strada. Liberto d'origine, aveva raggiunto il rango equestre, infine fu governatore dell'Asia, una tra le più importanti province di Roma. E intanto aveva accumulato una gran fortuna. Una
bella scalata. Alla sua morte il
complesso fu ereditato da Augusto
e, fino ad Adriano, si consolidò come splendida residenza imperiale,
con continuo potenziamento delle già imponenti strutture volute
da Pollione. Il sito tramontò insieme all'Impero. E fu oblio per secoli. In epoca borbonica fu in parte riportata alla luce. Poi di nuovo
un lungo sipario sulla sua memoria. Solo in epoca recente è stato intrapreso uno scavo meticoloso e
complesso che ha visto in questa
primavera 2009 il suo approdo definitivo. La villa propone ora tutte le sue strutture più insigni. Tra
esse appunto un teatro da 10mila
posti, poi l'«odeion», le strutture
termali e, valore aggiunto fondamentale, lo splendido belvedere
panoramico sulla baia di Napoli in
dotazione alla villa che testimonia il talento per la «dolce vita» e
l'amore per l'«otium», coltivati dai
grandi aristocratici romani. Ultimo fascinoso tassello dello scenario, che completa mirabilmente il
percorso, è poi la lunga grotta di
Seiano che collega il Parco a Coroglio ed ai campi flegrei, e che
adesso costituisce l'accesso al
«promontorio degli imperatori».
L’ORA LEGALE
di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI
MANUTENZIONE STRADALE
sentenza n. 1691 del 23.1.09, emessa dalla CassazioLva anecustodia
Civile, relativa al dissesto delle strade e alla cattida parte del Comune, è importante per
Napoli, funestata da incidenti (e relativi danni) che
capitano a chi passeggia in città. Secondo la sentenza
«la presunzione di responsabilità, salvo il ricorso del
caso fortuito, per il danno cagionato dalle cose che si
hanno in custodia ex art. 2051 c.c. è applicabile nei
confronti dei Comuni - proprietari delle strade del
demanio comunale - pur se tali beni siano oggetto di un
uso generale e diretto da parte dei cittadini, qualora la
loro estensione sia tale da consentire l'esercizio di un
continuo ed efficace controllo che sia idoneo ad impedire l'insorgenza di cause di pericolo per terzi. E - ecco
la novità - la responsabilità presunta del Comune, quale
proprietario del demanio stradale, per i danni a terzi,
non viene a cessare per averne l'Ente affidato la pulizia
a terzi, costituendo l'appalto lo strumento tecnico
giuridico per la realizzazione di un proprio obbligo
istituzionale a norma dell'art. 14 del Codice della Strada». Pertanto, la Cassazione ha ribadito, come in altre
sentenze, la responsabilità dell'Ente proprietario della
strada per il danno cagionato dalle cose custodite. Ma
aggiunge che questa responsabilità c'è anche se l'Ente
abbia stipulato un appalto con terzi per la manutenzione perché, in tal caso, la manutenzione comporta un
maggior grado di possibilità di sorveglianza e di controllo sui beni demaniali, con conseguente responsabilità del Comune per i danni da essi cagionati, salva
l'ipotesi, pure prevista dalla legge, del caso fortuito. Il
contratto stipulato dalla PA non esclude in ogni caso la
responsabilità del Comune committente nei confronti
dell'utente. La reazione è duplice: gioia perché è giusto
che un danneggiato si veda risarcito; rabbia perché
questo tipo di danno innesca possibili speculazioni o, se
non c'è speculazione, sperpero di denaro: quello mal
speso nella manutenzione e quello del risarcimento.
9
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Arte a sorpresa a Passeggiata Colonna
L’EVENTO. Le opere di 35 creativi, esposte alla promenade tra piazza Amedeo e via
Colonna, hanno conquistato il pubblico con la mostra «Di-vagando tra le muse»
Alice Gatto
rte, mondanità, tempo libero,
cultura, business: tutto questo e
molto di più si è concentrato
nella deliziosa promenade di Passeggiata Colonna in occasione della serata
inaugurale di «Di-vagando tra le muse».
La collettiva d’arte, che ha riunito 35
artisti d’arte contemporanea dal 6 al
12 maggio, ha infatti attirato al proprio vernissage circa 600 visitatori che
dalle 18 fino a sera inoltrata, hanno
animato il suggestivo percorso pedonale tra piazza Amedeo e via Vittoria
Colonna. Piaceri estetici a cui si sono
aggiunti quelli del palato, grazie al
ricco buffet targato Perrotta, con tanto
di fritturine eseguite al momento.
Insomma, una serata di gloria per i
bon vivant e una piacevole sorpresa
per molti passanti che, incuriositi
dall’animazione, si sono poi allegramente mischiati agli invitati.
Un successo confermato nei giorni
seguenti dal regolare afflusso di visitatori, semplici appassionati o noti
esperti d’arte, tanto da convincere gli
organizzatori e gli artisti a procrastinare di due giorni la durata dell’esposizione. Centrato, quindi, pienamente
l’obiettivo degli ideatori di Passeggiata
Colonna, in primis l’imprenditore
Renato Bruno e la moglie Francesca
Brancaccio, coordinatrice del progetto
(nella foto accanto insieme all’artista Lello
Esposito). Lo scopo, infatti, era quello di
restituire alla città un suo illustre
frammento urbano, coniugando con
sapiente alchimia arte e commercio,
così come fecero in Inghilterra, alla
fine dell’‘800, i creativi di «Arts and
Crafts», autentici apripista del liberty.
Le opere hanno infatti trovato alloggio
sia nei locali che affacciano sulla
strada, destinati a breve scadenza ad
ospitare negozi e boutique di alto
profilo, sia «en plein air».
Un allestimento non convenzionale, la
cui formula «on the road» ha propiziato l’avvicinamento del pubblico all’arte
con frizzanti seduzioni bohèmienne:
gli artisti, infatti, stimolati dal clima e
armati di cavalletto e pennello, si sono
abbandonati all’ispirazione, e hanno
cominciato a dipingere all’aria aperta,
come fossero a Montmatre. Tanti i
linguaggi espressivi riuniti in un’au-
A
tentica sinfonia: dal concettuale al
figurativo, dal simbolico al surreale,
dal ritratto al design, dalla scultura
alla net-art fino ad una performance di
body painting.
Ma le ambizioni dei patron non si
fermano qui: non solo eventi d’arte,
ma anche musica, teatro, moda, gastronomia. Tutte attività destinate ad
animare mensilmente la Passeggiata,
in un’ottica imprenditoriale decisamente inedita per la città di Napoli.
L’arrivo delle boutique, infatti, non
ridimensionerà l’identità creativa
programmata per la piccola via. La
pensa così anche Giorgio Ricciardi
(foto in basso a destra), il primo ad aver
aperto un negozio a Passeggiata Colon-
na e ad essere convinto della bontà
dell’operazione. Il connubio eventi e
commercio, insomma, si prospetta
come l’autentico pilastro del futuro
operativo del nuovo spazio urbano.
In questo senso, intanto, il cantiere
delle idee è già in fermento. Tra le fitte
maglie del riserbo è trapelata un’indiscrezione sulle prossime mosse. Sembra infatti che i promotori siano orientati su un appuntamento gastronomico in grande stile o su un defilè di
moda. E non è detto che a più lunga
scadenza, magari dopo l’estate, non
ritornino molti dei protagonisti che
hanno esposto le proprie opere a «Divagando tra le muse»: e a questo punto
non possiamo sottrarci al rito delle
menzioni d’onore. Ecco i loro nomi:
Marco Abbamondi; Teresa Apicella;
Giovanni Boccia; Ambrogio Bosco;
Dindina Burgos; Flavia Cavaniglia;
Giuseppe Clemente; Lilliana Comes;
Aldo De Francesco; Carmine Dello
Ioio; Antonio Del Prete; Paola Del
Prete; Raffaele Esposito; Fosca; Janamè; Antonio Januario; Loris Lombardo; Imma Maddaloni; Adele Montella;
Ilaria Mugnaini; Oscar Ndedi; Luigi
Giuseppe Oliva; Silia Pellegrino;
Bruno Quattromani; Angela Raimondi; Roberto Rizzo; Luciano Romualdo;
Chantal Ruggiero; Marco Salerno;
Paolo Silvestrini; Attilio Sommella;
Marilena Sorrentino; Floriana Testa;
Paolo Uttieri; Katalin Visky.
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MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
11
Apre Guess, sotto il segno del glamour
Laura Cocozza
naugurazione all'insegna delle celebrities
sabato 9 maggio, per il Guess store di via dei
Mille 31, il primo dei quattro negozi del
marchio che faranno capo all'imprenditore
Giuseppe Nardelli e a suo figlio Marco. Dopo
Napoli, infatti, sono previste altre nuove
aperture del monomarca anche al Centro
Commerciale Campania di Marcianise, ad
Avellino e a Salerno. Nardelli, che è già
licenziatario del marchio «Lui Jo», ha
recentemente chiuso un accordo anche con
«Blumarine» per le linee Blugirl e Blugirl Folie,
dedicate alle teenager e caratterizzate da uno
spirito scanzonato e irriverente.
Per la prima settimana di settembre è già in
calendario il debutto dei due marchi in via
Filangieri, nel negozio dove ora sono in vendita
gli accessori Lui Jo. Tornando a Guess, in linea
con la tradizione della griffe, che ha sempre
scelto testimonial di grande appeal, (Claudia
Schiffer, Laetitia Casta, Jason Lewis, Charlize
Teron, Drew Barrymore, Naomi Campbell, Carla
Bruni, Paris Hilton, e Emily Didonato), non
potevano mancare al battesimo del nuovo punto
vendita napoletano facce note dello star system
italiano. Ce n'erano per tutti i gusti: il primo ad
arrivare, in mattinata, è stato Ferdi, il
montenegrino vincitore a sorpresa dell'ultima
edizione del Grande Fratello, che ha posato
assieme ai tanti giovanissimi fan assiepati
davanti al negozio, un tempo di Blasi, in attesa
I
del suo arrivo. Dopo questo primo assaggio, il
pieno di vip e di pubblico c’è stato nel
pomeriggio, quando si sono succeduti
nell'ordine: Adriana Volpe, Manuela Arcuri,
Maria Mazza e Peppino di Capri. Tra giornalisti,
fotografi scatenati, calici di spumante,
prelibatezze culinarie e fan in piacevole
contemplazione di tanta bellezza femminile
messa assieme, la direttrice Anna Pianese
mostrava ai primi clienti le diverse linee della
collezione donna primavera-estate 2009 Guess by
Marciano. Una moda fresca, solare e sexy,
dall’ottimo rapporto prezzo-qualità, declinata in
tre stili: Ocean Resort, per una viaggiatrice che
non ama le costrizioni e preferisce una
vestibilità comoda e super-chic; Urban Everyday
dallo stile deciso ed elegante, Urban Elegance
espressione di un gusto ben definito che guarda
agli anni '50. A complemento, tutta una serie di
accessori, tra cui grossi e vistosissimi bangles
con logo squadrato, anelli, collane e bracciali
con charms, orecchini e ciondoli da appendere
al cellulare. E poi borse colorate con logo a vista
e scarpe con tacchi a stiletto, decise e grintose,
nuove armi di seduzione della donna disegnata
da Marciano.
Nelle foto di Pippo by Capri: Manuela Arcuri,
Peppino di Capri e Maria Mazza; Manuela Arcuri
assieme a Giuseppe Nardelli (alla sua destra); Maria
Mazza, Marco Nardelli e Adriana Volpe.
BUON COMPLEANNO FABIOLA
Al Circolo Rari Nantes, compleanno a ritmo di
musica per Fabiola Morano, (nella foto con Luca
Langella, Aldo Tramontano e Paolo Leperino),
l’esuberante responsabile commerciale di Chiaia
Magazine. Dopo una cena a bordo mare, sotto un
cielo incandelato di stelle, complice un venticello
inebriante, Fabiola si è scatenata nelle danze,
assieme ai tanti amici che l’hanno raggiunta al
Circolo, in occasione della serata targata “La
Garçonne”. A rallegrare gli animi, cocktail a base
di vodka, frutta esotica, spumante a fiumi e
l’immancabile e imperiale torta, su cui
campeggiava il numero 30. Tutta la compagnia ha
ballato fino all’alba con la gioia nel cuore.
TESTE IN FESTA PER PACO
Paco e Company, premiata ditta dell'hairstyling
chiaiese, ha inaugurato la nuova sede in via
Alabardieri 13 (foto di G.Cossu). Paco, noto stilista del
look femminile, ha accolto oltre 300 ospiti nei 150
metri quadri del locale dedicato alla bellezza e al
benessere femminili, concepito dall'architetto Peppe
Savarese e arredato con i dipinti di Viviana Vitelli.
Un corner per ogni esigenza: l'angolo capelli, quello
per le mani, quello per il trucco etc. Poi un angolo
buffet ed un servizio di ristoro, per gustare, durante i
trattamenti, uno snack o una bevanda. Costante il
sottofondo musicale e un pianoforte a disposizione. E
poi le riviste e un terrazzino fiorito per il relax. Dice
Paco: «Ogni giovedì, dalle 19 alle 22, i miei stilisti
preparano le ragazze alla movida del week-end».
I 100 E 1 COLORI DI HERMÈS
Se per taluni la cravatta è un obbligo, altri la
considerano come l'emblema del piacere e, sensibili
all'umore specifico di ogni giornata, dopo averla
scelta con accuratezza, amano indossarla come
manifesto quotidiano di
una irriducibile
singolarità.
Per questi appassionati,
convinti di non avere mai
il colore appropriato nel
loro armadio, Hermès ha
rieditato la sua cravatta
Façonnée H in seta, in
una gamma di cento e
uno colori: cento come le
variazioni del celebre
modello a cinque pieghe
già proposte nel corso
degli ultimi vent'anni e
uno come unico,
personalissimo, ovvero il
colore che ciascun cliente può ordinare su misura per
sé. Poche settimane di tempo e il pezzo unico sarà
confezionato negli ateliers della maison, a Lione, poi
firmato con la dicitura «Colore su misura». Hermès
ha infatti inaugurato un nuovo servizio per questa
edizione di cravatte, scenograficamente presentate in
un baule creato appositamente e realizzato in fibra
vulcanizzata (la stessa della nuova linea di valigeria
Faubourg Express), e che per una settimana è stato
protagonista indiscusso all'interno della boutique
Hermès di via Filangieri. (foto di Pippo by Capri) l.c.
LDV UOMO PER ABIO
«La solidarietà ha un volto»: questo il nome
dell'iniziativa di sostegno che la Fondazione ABIO
(Associazione per il bambino in ospedale) ha di
recente promosso a favore dei piccoli pazienti,
costretti a superare il
trauma della
permanenza in
ospedale. E il volto è
anche quello dei tanti
cittadini che hanno già
risposto agli appelli di
questa Onlus che ha
scelto un obiettivo così
delicato del panorama
assistenziale, aiutando
ogni anno in Italia
1.254.000 bambini. E tra
quanti hanno aderito
c'è stato anche LDV
UOMO, noto store
dell'eleganza maschile
in via Filangieri, che sabato 16 maggio ha
organizzato nei propri spazi una giornata dedicata
alla difficile condizione dei bimbi ospedalizzati: per
l'occasione la boutique ha allestito una vetrina a
tema con fiori e palloncini colorati per accogliere e
sensibilizzare, con un buffet e tanti sorrisi, i tanti
amici intervenuti con i propri figli. Un clima di
allegria ma anche di concretezza: chi ha acquistato
una pochette di Cucinelli ha infatti contribuito a
realizzare un progetto ABIO. (foto Marino De Falco)
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MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
12
Garzya, antologia in memoria di Fanny
CULTURA. «Pensare è non pensare» è l’opera in versi del professore napoletano
dedicata alla figlia scomparsa un anno fa. «È un’occasione per ritrovare il passato»
Antonella Carlo
na scrittura poetica
che palpita di antichità e memoria: Giacomo Garzya, professore e
fotografo, esperto cultore di
storia sociale e religiosa, ha
appena pubblicato la silloge
in versi «Pensare è non pensare» (Bibliopolis, 2009). La
raccolta perfeziona un lungo lavoro di scavo nella dimensione della letteratura,
come testimoniano le precedenti opere «Solaria»
(1998), «Maree» (2001), «Passato e presente» (2002), «Il
mare di dentro» (2005): oggi,
con la tragica maturità legata alla scomparsa dell'adorata figlia Fanny, Garzya
ritrova un'ispirazione nuova, che fonde scrittura e sapere, esperienza diretta e
cultura classica. Manifesto
dell'intera antologia è, come
dice lo stesso Garzya, il componimento «Forse oggi la natura non vedo più», in cui lo
scrittore riflette la visione di
un cosmo costellato da intimi desideri: in questa prospettiva, luoghi come la toscana Cala Violina e la nostra vicina Marina del Cantone diventano paesaggi sur-
U
Giacomo Garzya, autore del libro «Pensare è non pensare»
reali di un viaggio suggestivo e simbolico. «L'esperienza di fotografo - dice Garzya
- mi fa immaginare la letteratura come un'occasione
per andare innanzi grazie a
scatti diversi, spostandomi
dai luoghi esterni agli angoli labirintici della sensibilità individuale». Per il lettore
che affronta l'affascinante
parabola di «pensare è non
pensare», ecco un iter particolarissimo, capace di ritrovare le matrici originarie della natura: se Miseno rimanda al patrimonio della mitologia classica, anche l'isola
di Capri nasconde musicali
ed antiche leggende popolari, mai dimenticate alle soglie del terzo millennio.
«Questo libro - continua lo
scrittore napoletano - si è innestato su una tragedia privata, che ha sconvolto la mia
famiglia. Eppure la scrittura è stata un'occasione per
ritrovare il passato, per dare
un tributo alla figura straordinaria di mia figlia, una ragazza solare ed appassionata, negli studi così come nella vita». Scorrendo le pagine
della raccolta ci si ritrova
quasi spiazzati da uno stile
lineare e chiarissimo, che rispecchia, con dotta armo-
nia, una profonda e sapiente fisionomia culturale. «In
tutto ciò che scrivo, - racconta Garzya - traspongo i
retaggi di esperienze per me
fondamentali, come i viaggi
in Europa compiuti da piccolo con una famiglia che
era, nella sua stessa struttura, cosmopolita. La mia opera letteraria è, pertanto, un
tributo amorevole a quanto
mi ha fatto crescere, nella
cultura e negli affetti». La bella prefazione, che il professor Eugenio Mazzarella dedica alla raccolta è, dunque,
un ulteriore tributo all'armonia limpida della parola
di Garzya: grazie a questa
geometria, che contiene dolore e dramma, lo scrittore ci
regala un unicum letterario,
in grado di rimanere sospeso tra gli abissi sentimentali
dell'animo umano. La semplicità delle passioni, trasposte con saggezza sulla pagina letteraria, è il vero valore dell'opera di Garzya: a
chi legge resta il privilegio
di abbandonarsi all'incanto,
lasciandosi trasportare sull'onda di venti eterni, che
spirano con la stessa e suadente forza dai tempi del Pelide Achille.
ORIGINALE GUIDA
101 cose da fare a Napoli tra tradizione e ironia
La «guida» che Agnese Palumbo ci
presenta è un lavoro a più mani,
come la stessa autrice sottolinea,
ed è molto intrigante in quanto
non è la solita presentazione della
città della pizza e mandolino. La
Campania possiede un patrimonio naturalistico tra i più interessanti d’Europa e Napoli custodisce
testimonianze storiche, tradizioni
e cultura, risorse territoriali ed
economiche come poche città
hanno. Da «101 Cose da fare a Napoli
almeno una volta nella vita (Ed.
Newton Compton) emerge un’impostazione originale
nell’approccio alla cultura locale che incontra annotazioni
di ricordi, vivacità di persone che creano veri e propri
luoghi dell’anima. Vi è linearità nella narrazione, si avverte
la voce della gente nelle varie piazze, da quella Mercato a
quella del Gesù a S. Domenico Maggiore, si percepisce il
modo di vivere in questa città molto problematica. Se noi ci
soffermiamo poi sulla collina di Posillipo, da dove lo sterminator vesevo offre uno spettacolo a due bocche che, per
quanto noto a noi napoletani, ci lascia sempre col fiato
sospeso, vediamo questo quadro mozzafiato mutare in
continuazione non solo per il mutare delle stagioni ma nel
corso di una stessa giornata. Infine va sottolineato che in
questa guida sono presenti non solo le bellezze naturali ed
umane ma anche l’architettura della città, l’arte, la letteratura, le tradizioni degli antichi mesteri, luci, colori e feste
popolari. Imperdibili, inoltre, le curiosità riguardanti la
nota gastronomia partenopea, come il fiordilatte di Abu
Tabela, taralli e birra in riva al mare, e, ovviamente, rendere
omaggio alla sfogliatella. (aurora cacòpardo)
IN REDAZIONE CON...
CARLO DE CESARE
Carlo De Cesare, giornalista di Rai Tre e curatore della rubrica “Lo Scaffale”, racconta le sorprese di una
Napoli piena di verve creativa e di tenacia letteraria
La cultura a Napoli oggi...
È un momento in cui, ad un apparente torpore della componente intellettuale della città,
fa riscontro un forte movimento creativo che
si muove secondo logiche diverse ed autonome
rispetto ai meccanismi editoriali tradizionali.
Quali sono le figure letterarie nostrane che
risaltano nel resto d'Italia?
Gli editori napoletani si trovano sempre più
stretti nella morsa di una crisi economica e di
sistema nazionale, ma gli scrittori partenopei
sono e rimangono attivi protagonisti del panorama letterario, riscuotendo spesso successi con
sigle di altre parti d'Italia. Ne deriva una moltitudine espressiva che impedisce di individuare
un unico referente più significativo degli altri.
E le realtà letterarie più attive in città?
È molto vivo il tessuto amatoriale della scrittura
creativa, con un proliferare di laboratori sempre più accurati (penso al Laboratorio di Scrittura Umoristica “Achille Campanile”), da cui
emergono talenti che trovano una loro strada.
Primo tra tutti Maurizio de Giovanni, autore
Fandango, che, con la quadrilogia dedicata all'ispettore Ricciardi ed ambientata nella Napoli degli anni '30, è ormai pronto al salto: le
sue opere saranno pubblicate anche in altri
paesi europei, primo fra tutti la Germania
Qual è lo scrittore che ha influenzato maggiormente la sua formazione?
Non parlerei di uno scrittore in particolare
quanto dell'importanza del senso del movimento, che è connaturato all'editoria. La sensazione che provo è quella di avere un osservatorio privilegiato su un segmento culturale
animato spesso dalla passione di molti operatori, grandi e piccoli. Mi fa piacere onorare la
loro dedizione, regalando un pizzico di fisiologica attenzione mediatica. (a.c.)
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MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
NUMERI E OMBRELLONI. Alla tabaccheria Postiglione di
Largo Ferrandina a Chiaia il gran caldo è arrivato. I ventilatori vanno a mille e gli inseguitori degli ambi non sono da
meno. Alberto Postiglione, con il suo consueto sorriso, dalla
sua postazione dei sogni, propone i numeri della speranza:
«Congliglio in questo periodo di giocare il terno di Sant’Antonio 37 - 80 - 13 almeno per tutto il mese di giugno sulle ruote
&
terni favole
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
di Napoli e Roma. Per chi, invece, è amante degli ambi, da
non perdere di vista quello delle elezioni che fa 1 (l’Italia) e
90 (il popolo)». Eppure i numeri più caldi il nostro Postiglione
ce li consegna sempre alla fine: «Giugno è un mese particolare in cui i numeri pari escono più dei dispari. Per questo
motivo consiglio a tutti gli appassionati del lotto di giocare
l’ambo 2 e 22 e il terno 42 - 54 - 68. In più da non disprezzare
la combinazione 14 - 18 da giocare a Napoli, Roma e sulla
ruota Nazionale. Infine, per chi tenta il colpo grosso, ecco la
quaterna dell’ombrellone: 8 - 40 - 68 - 2, da giocare per tutta
l’estate su Napoli e tutte». Non ci resta che giocare. Il sole
della fortuna può donarci il suo sorriso vincente.
13
Quello è uno che cerca
nuovi equilibri
nell’estremismo.
I ricordi
viaggiano solo
in prima classe.
Renato Rocco
ARTISTI EMERGENTI/MICHELANGELO DELLA MORTE
Creativi in mostra tra passato e futuro
CONCERTI IN VILLA PIGNATELLI
illa Pignatelli sta ospitando nella Veranda, da
V
decenni ormai sala musica di suggestione
notevole e bene augurante, la consueta rassegna
concertistica di Primavera del «Maggio della
Musica», con la direzione artistica di Sandro De
Palma. Lo stesso De Palma, insieme con il soprano Maria Chiara Pavone, è il protagonista acclamato del secondo concerto di questa tranche
ricca ed articolata della programmazione che ha
luogo negli spazi del «Polo Museale». Dopo l'inaugurazione a Sant'Elmo con Roberto Cominati, il più lanciato tra i giovani pianisti napoletani, e l'esordio stagionale Pignatelli con Catherine Spaak, Massimo Mercelli e Corrado de Bernardt, in una serata che evocava i salotti francesi
dell'Ottocento e del primo Novecento, in attesa
della serata «Verdurin» con Jeffrey Swann sul
medesimo tema, c' stato il concerto di Philip
Bianconi. A seguire, ogni giovedì (escluso il 3
giugno) si terranno gli altri appuntamenti del
ciclo dedicato alla musica francese, ispirati al
libro di Mario Bortolotto, edito da Adelphi,
«Dopo una battaglia» che si richiama ad uno dei
maggiori capolavori di Proust, « All'ombra delle
fanciulle in fiore». A tal proposito, Renaud Capucon e Frank Braley proporranno la sonata di
Franck che si dice abbia ispirato le più belle
pagine proustiane, dopodiché sarà la volta del
Quartetto Fauré con Bruno Canino, Gianpiero
Sobrino e Michele Campanella. Nei sabati di
maggio, ancora, gli altri concerti del «Polo Museale» e del «Maggio della Musica» renderanno
più intensa ed attraente la vita del Museo, che
ospita l'attesa mostra delle opere dell’artista
Vincenzo Gemito.
Umberto Zacca
Quattordici giovani creativi
alla ricerca di spazio vitale per
testimoniare alla città i nuovi
fermenti dell'arte napoletana:
e a loro, con lodevole lungimiranza, concede un'opportunità
la «Carige Vita Nuova» (Studio
Michelangelo) che nei propri
ambienti, in via Santa Brigida
51, ospita una singolare «collettiva», curata da Salvatore
Passeggio e intitolata «Maniera
d'oggi». Intrigante alchimia,
intanto, quella tra il contenitore (i locali della società assicurativa di banca Carige) e il
contenuto (un corposo concentrato di opere d'arte): miscela
LIBRIDINE
Shoah, viaggio verso l’inferno
Aurora Cacopardo
Nico Pirozzi, giornalista e sociologo, con
questo saggio «Napoli Salonicco Auschwitz» (Edizioni Cento Autori) offre una riflessione che nasce dall’esigenza di chiarire alcuni aspetti della Shoah che forse si
vanno perdendo per il trascorrere del tempo e per la nascita del cosiddetto negazionismo. Il sottotitolo, «Cronaca di un
viaggio senza ritorno», sottolinea il rigore di una ricerca e l’attenzione per una
prosa semplice e facilmente comprensibile, espressamente rivolta al lettore comune per fornirgli una bussola, per comprendere e valutare ciò che avvenne dal lu-
di dimensioni eterogenee che
non è certo una novità quella
di strutture finanziarie spazialmente allargate ad una
insolita funzionalità espositiva, ma che a Napoli si è diffusa
solo negli ultimi tempi. In
«Maniera d'oggi» il comune
denominatore dei codici
espressivi presenti in mostra è
un pittoresco cross over tra
segni diversi: quello manierista della tradizione, quello
essenziale dell'arte moderna e
quello concettuale/intuitivo
della cultura post-moderna. Il
tutto, appunto, risolto all'insegna di un inedito manierismo
contemporaneo.
E a proposito di autori, convin-
glio 1938 in Italia e particolarmente a Napoli. Attraverso un’ampia prospettiva storica, l’autore ci narra le vicende di una famiglia di ebrei di Salonicco, la famiglia
Hasson, la quale emigra in Italia e poi si
stabilisce a Napoli dopo il famoso incendio del 1917 che, appunto, distrusse la capitale macedone. Qui, a Napoli, dove credevano di poter vivere in tranquillità, vengono colpiti dalla tragica notizia dell’emanazione delle leggi sulla razza da parte del regime fascista nel novembre del
1938. Così, ancora una volta, gli Hasson sono costretti a ripartire e, beffa del destino,
ritornano a Salonicco, la città dalla quale
erano partiti oltre vent’anni prima ed ancora, beffa delle beffe, vi giungono alla vigilia dell’invasione della Grecia da parte
dell’Italia. Nico Pirozzi descrive con molta puntigliosità la condizione tragica de-
ce il tocco plastico e poderoso
del 26enne Michelangelo
Della Morte, titolare credibile
di diverse tecniche pittoriche
abilmente declinate in immagini, non a caso, «michelangiolesche» da cui emerge tra
l'altro la padronanza conoscitiva dell'anatomia umana. Un
talento vivido quello del giovane napoletano che già tradisce
insospettata maturità sia sul
piano dei temi che su quello
dei risultati pittorici: lo dimostra il nutrito curriculum di
mostre (ben 25 dal 2004 al
2008) in possesso di Della
Morte, prova evidente dell'attenzione che l'artista riscuote
in ambito critico.
gli ebrei discriminati e rassegnati ad un
destino disumano che li avrebbe condotti
alle camere a gas ed anche il clima di ambiguità che circolava in Italia. Fortunatamente, come moltissimi casi hanno dimostrato, nel nostro Paese vi erano anche
persone pronte a disubbidire ed ascoltare
la voce della propria coscienza. Il saggio è
importante non solo per il racconto di episodi significativi avvenuti in Auschwitz,
quanto per la testimonianza di persone
costrette a vivere in un inferno, in un mondo sospeso tra lager e vita normale, ed un
tempo che è tregua dall’orrore e dall’incubo che l’orrore possa tornare. Antonio
Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, ci ricorda che l’intolleranza si previene lottando giorno dopo giorno, perciò il
culto della memoria va preservato, alimentato, diffuso.
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PAUSA BLOG
MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE
http://leoaruta.simplicissimus.it
FRIENDFEED.COM
Il proliferare dei servizi del web 2.0 quali: blog,
social network, feed reader eccetera, sta determinando una mole enorme di informazioni
da gestire quotidianamente. Se ci piace un
blog possiamo seguirlo iscrivendoci al suo feed
rss (una tecnologia che ci permette di «abbonarci» ad un sito/blog), ovviamente siamo
iscritti a Facebook e magari siamo iscritti
anche a Twitter, un altro social che sta diventando molto diffuso grazie al fatto che permette di inviare brevi messaggi, detti twit, ad un
gruppo di «seguaci» detti followers e di seguire
noi stessi i messaggi di questi ultimi. Per
motivi professionali abbiamo pubblicato un
nostro profilo su Linkedin, siamo iscritti a
Viadeo, Xing, Badoo eccetera. Se ci piacciono le
foto allora saremo iscritti a Flickr, se amiamo i
libri e vogliamo condividere i nostri titoli con
altri appassionati di lettura, allora saremo
iscritti anche ad Anobii. Come gestire tutte
queste informazioni? Friend Feed ci permette
di aggregare informazioni da piu' fonti. È un
servizio gratuito che consente di seguire da
un'unica pagina tutto ciò che i propri contatti
e i loro amici hano deciso di condividere, dai
post del blog, alle foto di Flickr, dai video di
Youtube, ai messaggi di Twitter, sia dal sito
Web sia da un feed RSS, e tutto può essere
anche commentato. La visualizzazione e la
ricerca possono essere filtrate per tipo di fonte.
Si possono quindi aggregare tutte le fonti di
un individuo, e costruire quel «Centralized
Me» che genera tante discussioni. E' possibile
commentare ogni elemento di contenuto,
importato da qualunque fonte e definire la
lista degli account amici. Anzi, a questo riguardo, viene creato direttamente da Friend Feed
un elenco di amici raccomandati, da cui farsi
ispirare quando si va in cerca di nuovi utenti.
E' possibile infatti creare delle «stanze» dove
restringere tutte le funzionalità ad un sottoinsieme di fonti e utenti. Ma le funzionalità di
Friend Feed non possono essere racchiuse in
questo spazio, per tanto vi invito ad iscrivervi.
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Cervantes (via N. Sauro 23). Fino al 28 maggio: «Agrafismos. Disegni di José Miguel Ullàn». In mostra 216
opere su carta del poeta Ullàn che ai suoi lavori di
piccolo formato attribuisce valore lirico e documentale. 27 maggio: presentazione del libro «Generaciòn
Erasmus», di Davide Faraldi. Infotel 081. 19563311.
Grenoble (via F. Crispi 85). 25 maggio alle ore 19:
incontro con Marc Fumaroli, 77 anni, membro dell'Académie francaise, illustre storico della letteratura e
della civiltà francesi del '600 e del '700, in occasione
della pubblicazione del suo libro «Chateaubriand.
Poesia e terrore» (Ed. Adelphi). Infotel 081.669665.
MITI E SCORCI NAPOLETANI
MISS PIN UP CHIAIA
Passeggiando per l’Anticaglia
Claudia Letizia
È nelle viscere dei Decumani che abita la testimonianza più vivida di «Napoli nobilissima»: un'eredità di pietre, gioielli e misteri da riscoprire ed
apprezzare per poi edificarvi sopra
l'immagine ed il futuro economicoculturale della città, spodestando
dall’immaginario collettivo delitti,
«monnezze» e altre infamie della malanapoli. In sintesi è questo lo spirito che anima la penna di Aurelio De
Rose nel saggio «L'Anticaglia - Passeggiando per il Decumano cuore
della Napoli antica» (Ed. Stamperia
del Valentino), che sarà presentato al
pubblico giovedì 4 giugno, alle ore
18.00, nella Saletta Rossa della Li-
breria Guida a Port'Alba. Il volume è
dedicato appunto ad una «fibra antica» del millenario «corpo» di Napoli: si tratta del Decumano Superiore, popolarmente ribattezzato Anticaglia probabilmente perché atteggiato ad uno scrigno di tesori antichi tra i quali, ad esempio, i resti del
teatro greco-romano in cui si esibì
l'imperatore Nerone. L'opera, tributo
di un napoletano purosangue ad
una radice remota del territorio quale è l'Anticaglia, si dipana intrigante tra storia, spiragli documentali e
aneddoti illuminanti, offrendosi però al contempo come vibrante viatico per la riqualificazione urbanistica dell'illustre ma fatiscente percorso urbano. Pagine affabulatorie in
cui inevitabilmente aleggia un «respiro» mitico, suggerito naturalmente dal «genius loci» perchè l'Anticaglia è nucleo primigenio della
Neapolis greca al punto da coincidere con l'Acropoli della città. Ed è
con orgoglio che l'autore evidenzia
come sia in assoluto la prima volta
che un libro venga consacrato integralmente al Decumano Superiore,
indagato a 360 gradi con lodevole
scrupolo monografico.
FRESCHI DI STAMPA
Arte e Medicina, armonie rinascimentali
Rita Giuseppone
Il ritorno agli ideali classici,
alla natura e all'uomo come
centro di essa sono tra i
concetti chiave della corrente
umanistica che impregnò dal
'500 in poi tutti i campi del
sapere dell'uomo «moderno»:
dall'arte alla medicina, dalla
scienza alla filosofia, dalla
letteratura alla politica.
Questa nuova visione del
mondo permea l'uomo
rinascimentale e lo spinge
verso i criteri di una ricerca
empirica, i cui risultati sono
quelli che conosciamo e
ammiriamo sia nell'arte che
nella medicina. Ma in cosa
consiste davvero l'anello di
congiunzione che le lega a
doppio filo? Il breve saggio
redatto a quattro mani dalla
scrittrice Aurora Cacopardo
e dal dottor Vincenzo Ciruzzi, cardiologo e nefrologo,
intitolato «Arte e Medicina
nel Rinascimento» (Graus
Editore), pone l'accento su
come il progresso di entrambe le discipline sia stato
fortemente influenzato da
un nuovo interesse per il
corpo umano come massima
espressione della natura. Il
lavoro dei due autori è com-
Goethe (via Riviera di Chiaia 202). 28 maggio alle ore
17: reading e discussione intorno alla figura di Uwe
Timm, uno tra i più interessanti scrittori tedeschi
attuali, in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo intitolato «Halbschatten». L'opera è dedicata agli
ultimi 200 anni della storia tedesca e, attraverso l'espediente letterario di dar voce a personaggi defunti,
(generali, gerarchi, poeti, attori, cittadini) edifica una
testimonianza corale del passato della Germania.
Interviene l'autore. Segue una proiezione di «Der
Freund und der Fremde», documentario girato da
Timm sulla morte di uno studente ucciso dalla polizia
durante i moti di piazza del '67. Infotel 081.411923.
DA NON PERDERE
di LEO ARUTA
plementare in quanto dimostra quanto l'arte rinascimentale sia stata influenzata
dalle nuove scoperte scientifiche, dallo studio dell'anatomia, così come la medicina,
al tempo stesso, ruppe gli
argini delle teorie dogmatiche di Galeno, promulgando
nuove scoperte in termini di
fisiologia e farmacologia. La
Cacopardo individua già
nella letteratura ariostesca il
germe del cambiamento:
L’Orlando Furioso, secondo la
scrittrice, è permeato da un
«antropocentrismo laico ed
ironico che riassume superbamente nella perfetta armonia della forma la tensione
creativa del primo Rinascimento». Il dottor Ciruzzi,
invece, pone in evidenza
l’aspetto secondo cui l'arte
rinascimentale abbandonò le
medievali figure stilizzate
per rappresentare un uomo
nel pieno delle sue passioni
ed emozioni, nella sua totale
fisicità. Egli ricorda che per
fare ciò un artista ignoto,
dovendo scolpire un crocefisso, chiese il permesso al
priore del convento che
glielo aveva commissionato,
di poter togliere la pelle ad
un cadavere, in modo da
poter studiare l’anatomia
muscolare, infrangendo così
il tabù cristiano dell’inviolabilità della salma. Da allora
tutti i più grandi artisti come
Michelangelo, Raffaello e,
più degli altri, Leonardo
studiarono l'anatomia dell'uomo, sezionarono cadaveri
per cogliere i segreti della
pelle, dei muscoli, dei tendini e dei loro movimenti,
accompagnando così il
cammino di scienziati come
Paracelso, Vesalio, Harvey,
che, grazie ai loro esperimenti, svilupparono teorie che
rappresentano i fondamenti
della Medicina come la
conosciamo ancora oggi.
14
La Miss Pin Up Chiaia di maggio è nata a
Pompei trent’anni fa e si chiama Claudia
Letizia. Alta un metro e 70 centimetri, ha le
misure perfette (90-60-90) per il lavoro di
modella e fotomodella. Ma Claudia, un’ariete doc, è anche attrice e ballerina, ama la
vita e nel tempo libero si diletta con hobby
quali sport, disegno e, ovviamente, lo shopping. Patrizia Pepe, Cavalli, LJ, Gucci e
Armani sono le sue griffe preferite, mentre
per divertirsi sceglie locali quali La Mela, La
Garçonne e lo Chez Moi. Decisa, dallo
sguardo dolce ma sexy al tempo stesso,
Claudia odia l’ipocrisia e la falsità nelle
persone e ama vivere la vita giorno per
giorno con tanta passione per il suo lavoro.
(a cura di Fabio Tempesta)
SGUARDI LONTANI
di FRANCESCO IODICE
QUANDO MIGLIARO CADDE IN VILLA
a Villa Comunale, che dona verde e ombra alla passeggiata nei
pressi del mare e si estende tra la piazza della Repubblica e piazza
LVittoria,
é attualmente recintata, con varchi di accesso laterali e l'ingresso principale in piazza Vittoria. A Napoli è l'unico spazio in cui
senza correre pericoli, gli anziani possono passeggiare ed i bambini
scorazzare; in più si ha il vantaggio di potersi riposare su una panchina.
Ma non sempre fu così. Il pittore Vincenzo Migliaro, tra i più significativi della Napoli tradizionale, rappresenta l'eccezione: nel 1938, già
abbastanza anziano, mentre passeggiava nel viale principale, fu investito da una automobilina-giocattolo guidata da un bambino. Purtroppo, l’artista rimase a lungo con una gamba fuori uso e da quell'incidente non si riprese mai più. L'incarico di costruire il nuovo Real
Passeggio di Chiaia fu affidato all'architetto Carlo Vanvitelli il 9 giugno 1778 e l'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 luglio 1781 con la
festa della Fiera. La villa, formata da cinque viali piantati di tigli, giungeva fin dove ora è la Cassa armonica e ogni estate veniva rischiarata
con innumerevoli fanali e vi si ergeva nel mezzo un'orchestra che suonava sinfonie e notturni fin dopo mezzanotte. In quegli anni la buona società napoletana - manifestando la sua caratteristica subordinanza
esterofila - diede alla villa il nome di Tuglieria, che scimmiottava il
francese Tuileries, i giardini pubblici di Parigi (anche se quegli stessi
nobili erano molto pensosi dei loro panciotti di seta a fiorami, perché
dai pergolati cadevano molto spesso chicchi d'uva che ungevano del
loro succo i preziosi indumenti). La villa ebbe un regolamento severissimo: era aperta solo «a persone decentemente vestite», erano esclusi dall'accesso “i poveri e gli scalzi”. Sulla sua fontana maggiore fu posto il gruppo originale del «Toro Farnese», direttamente trasportato
da Roma. Al ritorno dei Borbone, il gruppo fu sostituito da una grande vasca di porfido rinvenuta a Paestum e che fu affettuosamente chiamata “La fontana delle paparelle”. Oggi la villa è stata riportata agli
antichi splendori, dopo l'abbandono degli anni '70 e '80, con importanti lavori di recupero: si è rinnovata la pavimentazione, costruiti
quattro chioschi, restaurate le statue e gli arredi, creato un impianto
di illuminazione, e ripristinata la cancellata (pur tra roventi polemiche per il suo aspetto moderno), al fine di preservare i giardini dal degrado e renderne più sicura la frequentazione.
INIZIATIVE
DI
CHIAIA MAGAZINE
LA BACHECA DI
EVENTI&MEDICINA
Master E.C.M. e corsi di aggiornamento in Oftalmologia
È partito il 27 maggio il Master Universitario di II livello in «Chirurgia Refrattiva e Patologia del Segmento Anteriore» presso il Dipartimento di Scienze Oftalmologiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II. Il master,
della durata di 12 mesi, oltre alla partecipazione di
25 laureati in Medicina e Chirurgia selezionati tra coloro che hanno presentato domanda, prevede anche dei corsi aperti a 100 medici oculisti e a 50 ortottisti che vi si potranno iscrivere gratuitamente. I
corsi, realizzati con la partecipazione di Théa e di
Med Instrument, sono organizzati da Giovanni Cennamo e Antonio Del Prete che presenteranno i convegni e interverranno in qualità di esperti. Gli incontri si terranno nell’Aula Magna della sede di via
Partenope 36, il 17 e il 24 giugno. Il primo corso si
svolgerà sul tema «Il Glaucoma e la superficie»,
mentre nel secondo incontro verrà presentata la
«Metodica chirurgica-riabilitativa IOL-VIP». Per maggiori informazioni contattare lo 081 19361500
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15
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INFORMAZIONI SUL DVD «E IO TI SEGUO»
Successo dell’iniziativa di marzo a aprile di Chiaia
Magazine che è sbarcato nelle edicole di Napoli
e Provincia con in allegato il film su Giancarlo Siani «E io ti seguo», scritto, prodotto e diretto da
Maurizio Fiume. Richieste del dvd sono arrivate
anche dal resto d’Italia grazie al tam tam mediatico che ha supportato l’iniziativa. Il dvd dal 30
aprile non è più nelle edicole. Chi desidera averne una copia (al prezzo di 3,90 euro) o è interessato a organizzare una proiezione pubblica, può
telefonare al numero 08119361500.
• DOVE PUOI TROVARCI
In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique, studi
professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli
sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani. Distribuzione palazzo per palazzo; gazebi
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