Sodoma - Chiaia Magazine
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www.chiaiamagazine.it Anno III - n.6 giugno 2008 Distribuzione gratuita maaga gazziinnee m CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Edizioni Iuppiter Group DALLA CITTÀ DI NAPOLI SODOMA FESTIVAL DELLO SPRECO a luglio arriva CHIAIAtour Inserto Speciale su A R T E • M O D A • R E L A X • PA S S I O N I • E V E N T I • T U R I S M O • P E R S O N A G G I Prenota il tuo spazio pubblicitario • Tel. 081 19361500 SOS CHIAIA GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: AI NOSTRI LETTORI Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7644876 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 [email protected] IL PUNTO. CAOS TRAFFICO, A CHIAIA SERVONO I PARCHEGGI di NINO DE NICOLA C’è poco da fare: senza parcheggi Chiaia è destinata a soffrire perennemente il traffico. Con gran parte delle vie occupate dai cantieri, poi, il caos è raddoppiato. La riqualificata via Filangieri - restyling che ha comportato l’allargamento dei marciapiedi e il restringimento della carreggiata, - è diventata un’area di sosta incontrollata. E la stessa cosa si teme accadrà, a cantieri chiusi, anche nella nuova via dei Mille. Insomma, servono i parcheggi pertinenziali e di interscambio, chiesti a gran voce dal popolo di Chiaia. Il Comune di Napoli, però, di parcheggi al centro non Un giorno di ordinaria raccolta differenziata Da alcuni mesi il nostro ufficio ha aderito al «Progetto Cartaufficio», promosso dall’Asìa e destinato agli studi professionali che intendono adoperarsi per la raccolta differenziata della carta e del cartone. L'entusiasmo iniziale per il progetto, tuttavia, si è subito raffreddato. L'amministratore del condominio ha vietato di collocare il bidoncino nell'atrio del palazzo che, quindi, è stato posizionato in strada. Inoltre, poiché la raccolta differenziata si svolge il giovedì, ogni mercoledì dobbiamo trasportare a braccia (e per le scale, poiché non entra nell'ascensore) il contenitore che, da pieno, è estremamente pesante (l'Asia, infatti, non ha fornito il bidone per uso ufficio ma quello condominiale) e collocarlo in strada. Come se non bastasse, l'Asia non ha mai provveduto a svuotare il bidoncino (nonostante continui solleciti), per cui siamo costretti a risalirlo in ufficio ogni volta. A ciò si aggiunge la totale indifferenza dei condomini e dei responsabili del condominio i quali, anzi, ci hanno più volte sollecitati a «lasciar perdere». Pertanto, chiediamo all'amministrazione comunale: perché a Napoli la raccolta differenziata non è obbligatoria e dobbiamo essere ostacolati dagli amministratori di condominio semplicemente perché vogliamo una città pulita e civile? Perché l'Asia non svuota il bidoncino il giovedì mattina come dovrebbe? Lo staff della Riformed ne vuole sapere. Eppure il sindaco Iervolino, tempo fa, dimostrò un’apertura sull’argomento, dovuta anche al fatto che aveva ottenuto quei tanto declamati poteri speciali in materia di traffico e viabilità che le avrebbero consentito decisioni più rapide. Niente. I poteri speciali scadono il 31 dicembre di quest’anno e sul fronte parcheggi tutto è fermo. Sono anni e anni che combattiamo questa battaglia perché desideriamo che Chiaia migliori e soprattutto diventi più vivibile. Anni e anni di proteste di piazza (vedi la manifestazione di alcuni mesi fa per la vergognosa vicenda del garage Morelli) e di incontri con le istituzioni (l’ultimo dei quali con il citymanager Luigi Massa), brave a promettere e bravissime a rimandare. Siamo stanchi di aspettare. Non stanchi, però, di combattere. La vignetta di Malatesta conclusione (vedi Bagnoli!) e i lavori si sarebbero fermati indefinitamente. Il presidente Usa Theodore Roosevelt, volendo realizzare rapidamente il canale di Panama, suscitò una rivoluzione in loco preferendo (son parole sue!) avere prima il canale e poi dieci anni di discussioni, piuttosto che dieci anni di discussioni e poi, forse, il canale. Sono perfettamente cosciente delle accuse che potrò prendermi di reazionario, antidemocratico, autoritario, ma penso che l’eccesso di discussione paralizzi il paese. Post scriptum: sospetto che le varie istituzioni fossero d’accordo con l’Ansaldo nel condurre la faccenda nel modo in cui è stata condotta. Un «bravo» anche a loro. Elio De Simone Via Posillipo: strisce blu occupate abusivamente S.Maria degli Angeli: mi congratulo con l’Ansaldo Sono un vecchio ingegnere costruttore (una volta si diceva speculatore edile), pratico di questioni legate all’edilizia e non posso che congratularmi con la dirigenza Ansaldo per il modo con il quale ha affrontato il problema dell’inizio dei lavori della stazione della Linea 6 a Montedidio. Prima si è procurati tutti i permessi senza destare allarmi; poi, appena avuta la consegna dei lavori, ha subitaneamente abbattuto gli alberi. Mi chiedo che cosa sarebbe accaduto se, prima di abbattere gli alberi, avesse avvisato il pubblico instaurando un dibattito per convincerlo della necessità ed opportunità dell’abbattimento. Sarebbero sorti d’incanto i vari soloni, ambientalisti, «professori», centri sociali. architetti etc., i quali avrebbero discusso per anni senza arrivare a una Voglio segnalare la situazione paradossale a cui ho assistito di recente in via Posillipo: verso le 17 di un mercoledì un gruppo di vigili urbani stava giustamente multando e mettendo le ganasce alle auto che sostavano sul marciapiede lato mare. Solo che le strisce blu, destinate al posteggio, erano occupate abusivamente da contenitori, tavolini, fioriere, sedili e perfino da vecchi motorini che gli esercenti mettono davanti ai negozi per impedire alle auto di posteggiare! Ho più volte segnalato questo problema in Municipalità, al comando dei vigili, ma senza risultati visibili. E se mettiamo le ganasce agli esercenti? Maria Cristina Caria m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III n. 6 - giugno 2008 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Concessionaria pubblicitaria Dedacom Via Vecchia delle Vigne, 5/d - 80078 Pozzuoli Tel.: 081 19303427 - Fax: 081 3031473 Quelli di Chiaia Magazine Beppe Airoldi, Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Malatesta, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Nadia Russo, Nicola Sellitti, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 2 IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO GUERRA E PACE o sconcerto, l’insofferenza repressa per quello che siamo Ldendo destinati a vivere ed a subire ogni giorno, ci stanno renla vita arida e senza prospettive di miglioramento. Non riusciamo più a capire il nostro tempo: vi faccio un esempio. Avete mai chiesto ad un anziano che cosa ha significato per lui vivere in tempo di guerra? Provate a farlo. Vi risponderà che la guerra è un’esperienza di vita da non augurare a nessuno anche se, in fondo in fondo, nei suoi racconti riesce sempre ad affiorare una vena di positività, motivata dalla speranza di una generazione che aspettava, pur combattendola, la fine della guerra per poi riconquistare una vita “normale”. Di sicuro, comunque, vi dirà che in quel periodo c’era la guerra! Oggi nelle nostre strade, invase di centri commerciali e supermercati, trovi di tutto come il traffico del sabato sera dove tanta gente chiusa nelle auto si lascia coccolare da sediolini come divani, musica ed aria condizionata di serie. Auto dove con comodità si raggiungono località di montagna o spiagge piene di gente incremata come neonati dalla mamma, sotto un cielo e un mare che sempre più ci appaiono come una corsia preferenziale zeppa di aerei e barche di ogni genere, dove tutti corrono per andare e tornare da qualche parte o spesso senza meta. Tutto questo sembrerebbe provare che si vive in un momento di pace. Dovrebbe essere chiaro che il nostro è un tempo di pace. Provate, però, a farvi questa domanda, se siamo in tempo di guerra o di pace, dopo aver visto solo un telegiornale. Provate a fare questa domanda ai familiari dei tanti nostri eroi morti ammazzati per mafia o investiti da un’auto pirata o uccisi in una rapina. Provate, ad esempio, a domandarlo soprattutto ai familiari del giornalista Siani, dei magistrati Falcone, Borsellino, dell'imprenditore di Casal di Principe Orsi o del tenente dei Carabinieri Pittoni se questo è un periodo di guerra o di pace. Provate a chiederlo a quegli imprenditori che continuano a pagare il pizzo o a chi domani sarà scippato, rapinato. Provate a chiederlo a quelle famiglie destinate a convivere con l'immondizia sotto casa, a causa di istituzioni che hanno saputo solo sperperare il denaro pubblico per produrre solo altra immondizia, anche morale. Proviamo a chiederlo allo Stato se siamo in guerra o in pace . Provate a chiederlo a quello Stato che cerca la pace ma che da troppi anni chiede ai suoi cittadini, che al massimo hanno fatto un anno da militare, di combattere questa guerra sommersa completamente da soli. Provate a fermare un rapinatore o un camorrista solo con le mani anche se sei un carabiniere! Il nostro è un tempo che produce eroi di una guerra che in tempo di pace nessuno vuole. Avremmo tanto voluto vedere lo Stato con il nostro esercito a presidiare le zone di guerra e non le discariche, ma si sa il nostro è un tempo di “guerra e pace”. PRIMO PIANO GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 3 Comune, il flagello dei piccoli sprechi IL CASO. Palazzo San Giacomo: lo sperpero delle risorse pubbliche non è fatto solamente di esempi eclatanti. Cinque mesi di microspese senza pubblica utilità Alvaro Mirabelli i numeri del bilancio preventivo 2008 del Comune di Napoli le opposizioni non hanno risparmiato un'impietosa autopsia. Quel pareggio di conti, messo su dall'assessore al Bilancio Enrico Cardillo, sfodera cifre imponenti: quest'anno, infatti, l'importo della Finanziaria di Palazzo San Giacomo (nel dettaglio: 3 miliardi e 38 milioni di euro di entrate e 3 miliardi e 38 milioni di euro di uscite) è il doppio, più o meno, di quello del 2007. Ma la manovra, secondo le critiche, maschera un vero e proprio crac finanziario: lo dice il taglio da 175 milioni di euro inflitto alla spesa corrente. Il balletto dei numeri. I detrattori contestano la scarsa attendibilità delle entrate e ribadiscono che il documento di previsione si regge su fragili artifici contabili, come quello di calcolare tra gli incassi le entrate derivanti da ICI, Tarsu e Condono, voci che a Napoli registrano picchi di evasione stellare, e quelle prodotte da multe e sanzioni in una città dove il meccanismo della riscossione è allo sfascio. In due parole: proventi incertissimi. Di sicuro, intanto, nel Bilancio 2008 colpisce il taglio all'Asìa, società deputata alla raccolta rifiuti: il baraccone a partecipazione comunale si è ingoiato nel 2007 173 milioni di euro coi brillanti risultati che tutti conoscono. Adesso invece, nel 2008, all'Asìa sono stati destinati 140 milioni di euro: la sforbiciata è di 30 milioni di euro. Con questi chiari di luna, allora, il minimo a breve termine è un'azienda ambientale sull'orlo del suicidio. E vengono i brividi solo a immaginare le ricadute sull'efficienza del servizio, già ai suoi minimi storici. Assenze record. Interrogarsi però sul crac gestionale del Municipio partenopeo, serve a A poco se non si parte da un dato: ogni mese 2000 assenti per malattia su un organico di 12.505 unità. Un delirio tutto napoletano: uno smacco senza appello per l'amministrazione comunale che il fenomeno ora lo prende finalmente sul serio visto che nel Bilancio 2008 Cardillo ha tuonato di fannulloni da licenziare, di sprechi da arginare, di controlli severi. L'andazzo, però, andava avanti da anni: e adesso chi ripaga i contribuenti napoletani dei danni finanziari e amministrativi, prodotti dall'assenteismo a tutto gas elevato a sistema da tempo immemorabile? E anche l'inedito giro di vite è una magra consolazione. Francamente tardivo. E francamente fa solo incazzare. La pratica indegna del «mal d'ufficio», con le sue dimensioni eclatanti, esisteva anche prima, ma uno straccio di provvedimento contro i furbastri non è mai arrivato. Probabilmente una questione tabù per i politici di casa nostra. Le briciole dello spreco. La sprecopoli comunale però non è solo grandi numeri. C'è il capitolo delle briciole, spese con la delicatezza di un intramuscolo “indolor”. Centinaia di piccoli contributi, microfinanziamenti a malapena av- vertibili: cifre che non navigano in superficie, ma che restano sotto la soglia di visibilità, a meno che uno non vada a far pelo e contropelo, ad esempio, alle delibere della giunta Iervolino da gennaio ad oggi. Dal mucchio imponente delle decisioni di giunta, infatti, fanno sistematicamente capolino tante spesucce a diverso titolo che hanno un solo difetto: non convincono sul piano della pubblica utilità. Spendi e spandi. Vediamo. 24 gennaio: la giunta delibera un finanziamento di 7.500 euro ai promoter del concerto di Antonio Onorato e Toninho Horta. Con tutto il rispetto, era proprio indispensabile? 15 febbraio: la giunta finanzia la «Conferenza Europea della Società dell'Informazione» con 20mila euro. Qualcuno ne ha saputo qualcosa? 20 marzo: la giunta offre un contributo di 10mila euro agli organizzatori della II edizione di «Innamorarsi a Napoli». Non ci sono parole. 23 aprile: la giunta concede un contributo di 47mila euro al «Servizio Gestione Eventi Pubblici» da spendere in tappezzeria per palchi e addobbi. Retaggi di grandeur borbonica o cos'altro? 17 aprile: la giunta finanzia con 114.500 euro la partecipazione del Comune di Napoli, con un suo stand, al «Forum della Pubblica Amministrazione» (Roma, 12-15 maggio). Praticamente una trasferta imperiale: di questi tempi, però, potevano risparmiarsela. 22 maggio: la giunta, su richiesta dell'assessore al Turismo Valeria Valente, stanzia 109.500 euro per iniziative collegate al 59esimo «Gran Premio Lotteria» e, sempre su richiesta della Valente, delibera una spesa di 836mila euro per iniziative turistiche. Spesi bene? Spesi male? Boh! Ma la cifra lascia di stucco. 29 maggio: la giunta, su proposta dell'assessore Valente, eroga 20mila euro a MTV per la 2° edizione di «TRL Music Awards 2008». Più che Music Awards è il festival delle mani bucate. Austerità. Il disagio, allora, rimane intatto: spese che non persuadono, spese magari minime ma che con la logica fanno a cazzotti, finanziamenti modesti ma corrosivi che vengono concessi un mese dopo l'altro, 12 mesi su 12, come sa chi è abituato a frugare nell'archivio delibere del Comune di Napoli (vedi il sito www.comune.napoli.it). Il punto, allora, è quello della manica larga, dei criteri affrettati e scarsamente virtuosi che governano alcuni impegni di spesa, soprattutto alla luce della disastrata situazione di cassa del Municipio partenopeo e alla luce di quello che la stessa sindaca va ripetendo a destra e a manca da sempre con una formuletta che è ormai proverbiale: «Non c'è un centesimo». Che non è una novità per i contribuenti napoletani, abituati a stringere la cinghia, ma che una cosa adesso la vogliono: austerità, partendo dall'alto. A Napoli, infatti, con gente che per campare si arrangia con un assegno mensile di 350 euro (il contributo comunale per le famiglie sotto la soglia di povertà), il problema si pone. Questione di priorità. Questione morale. IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO LA GARA DELL’OSCENITÀ l cinema danno Gomorra, in città danno A Sodoma. Mentre l’estate tarda a scoppiare, eventi recenti hanno dato il via a una delle più sbalorditive gare dell’oscenità. Due i punti-chiave del regolamento: vince il peggiore; escluso dalla competizione il governatore Bassolino perché avrebbe vinto facile. I bookmaker, mai come in queste ore, danno per favorita la squadra di Palazzo San Giacomo, capitanata da un’elettrica Iervolino. La quota della sindaca, secondo gli scommettitori, è destinata a scendere ancora. Il motivo? A breve dovrà decidere dove piazzare (o non piazzare) il termovalorizzatore a Napoli. Intanto, mentre la Iervolino pensa, il suo team sbraca. Sul personale più caro d’Italia salasso annuo che si aggira sui 473milioni di euro - veniamo a sapere che una sua scalpitante rappresentativa invece di lavorare amava smanettare su internet, tra scommesse sportive e supercoiti online. Se la videosorveglianza non parte in città poco importa: ciò che conta è che le webcam dei siti hard siano in funzione. La libidine dei cellulari, poi, è tra le priorità dei consiglieri comunali: 600mila euro all’anno è la somma che il Comune di Napoli sgancia per la telefonia mobile. La Finanza indaga e i 60 esponenti politici dell’assemblea municipale, chi più e chi meno, con lo scandalo delle bollette d’oro, di oscenità in oscenità hanno recuperato terreno nei confronti degli (h)arditi dipendenti. Un’altra perversione, però, zitta zitta, guadagna posizioni nella corsa all’osceno: i preparativi per il Forum delle culture. L’evento che si terrà nel 2013 in una Napoli, si spera, senza più monnezza e con un inceneritore all’avanguardia, si preannuncia come il fuoriclasse degli sprechi. I compagni di pizzetto Nicola Oddati (assessore comunale al Forum) e Corrado Gabriele (assessore regionale al Lavoro) a maggio hanno già inaugurato il primo corso di formazione professionale legato all’evento. Per cinque anni, 160 docenti insegneranno ai giovani i 5 temi della miracolosa kermesse: la pace, lo sviluppo sostenibile, la conoscenza, la diversità culturale e la memoria del futuro. Costo della prima fase del progetto: un milione e 200mila euro (soldi regionali girati al Comune). I corsi sulla pace hanno convinto gli allibratori a rivedere le quote. Occhio al Forum, quindi. E vinca il peggiore. PRIMO PIANO L’INTERVENTO Città immobilizzata dai vegetariani dell’edilizia Antonio Guizzi negli ultimi anni. Insomma direi che l'urbanistica è la grande Quindici anni di incompiuta e la città altro che regime bassoli- capitale di cultura e dell'arte coniano hanno pro- me sbandierava Bassolino, piutdotto il disastro tosto è la capitale del caos. economico che non è stato però Bisogna dar ragione ad Ermanavvertito dai più se non quando no Rea che parla del «nodo Nal'emergenza rifiuti ha trovato poli, un garbuglio dove tante spazio sulla stampa internazio- questioni vanno a intrecciarsi; nale e sulle televisioni di mezzo lavoro, criminalità, urbanistica, mondo. La spiegazione è sem- gruppi di potere». Ma bisogna teplice: giornalisti cortigiani non ner conto delle continue insihanno avuto il coraggio di pro- die che vengono anche da quei cedere ad una analisi delle dis- nichilisti che vedono ogni cosa economie sempre crescenti e ad in negativo. Sul Corriere del Mezuna critica severa delle respon- zogiorno nello scorso aprile si sabilità dei governanti cittadi- sono scatenati Guido Donatoni. La deindustrializzazione non ne, presidente di Italia Nostra ha riguardato soltanto i grandi (dietro il vessillo niente) e l'arcomplessi, come l'Italsider o chitetto Luigi De Falco plaul'Ansaldo, ma anche le piccole dendo alla bocciatura, da parte fabbriche. Abbiamo perduto della Sopraintendenza, del procentri decisionali come la S.M.E. getto di un maxi parcheggio sotfinanziaria, la Cirio, il Banco di to piazza del Plebiscito. Essi atNapoli e la GS e finanche La Ri- tribuivano alla Municipalità nascente. Ma la situazione eco- Chiaia la redazione di questo nomica è stata esasperata prin- progetto, ignorando che la mucipalmente dai vegetariani del- nicipalità aveva presentato alla l'edilizia: Bassolino, Iervolino, pubblica opinione e non alla Sogli esponenti dei Verdi e di Ri- praintendenza o al Comune un fondazione comunista che han- semplice progetto-idea per la no determinato una gravissima realizzazione di 5000 posti aucrisi economica e di conse- to nel tratto che va dal largo guenza anche sociale, giacché Sermoneta a Piazza Vittoria e per Napoli l'edilizia era l'attivi- nulla sotto Piazza del Plebiscito. tà primaria che incideva per il Secca la smentita della municiventi per cento nell'economia palità: il progetto idea è stato cittadina, contro il dieci per reso noto nel febbraio 2008 cento di Roma e di Milano. Que- mentre la bocciatura della Sosto blocco ha provocato la chiu- praintendenza di un progetto sura dei cantieri, la disoccupa- di cui ignoriamo l'esistenza è zione operaia e professionale, datata 2007. Nel finale della lolo stallo degli investimenti da ro lettera De Falco e Donatone parte di operatori economici e mettono in guardia il Sindaco di imprese, lo stop ai restauri e dall'esercitare quei poteri spealla ristrutturazione edilizia; ciali di cui è stato dotato un aninsomma si è verificato il crollo no fa in materia di mobilità e di un intero comparto e del suo parcheggi, evitando in particoindotto. Eppure si sarebbe po- lare ogni deroga. Monito inutituto mettere in moto la mac- le, giacché la Iervolino nulla ha china dell'edilizia per la riqua- deciso nell'anno che è già tralificazione delle squallide peri- scorso e dei sei mesi che restano ferie, per il risanamento del tes- alla scadenza del suo mandato suto edilizio pre e postnovecen- commissariale senza tener contesco, per la realizzazione di par- to d’agosto che esiste solo sul cacheggi di interscambio e di po- lendario, il sindaco potrà vesti auto per i residenti per libe- dersi bocciato a dicembre anrare le strade dalle macchine. E che come commissario con poinvece non è stato fatto niente teri speciali mai esercitati. GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 4 OPERE IN ATTESA SOGNI&CANTIERI. Dalla Casina del Boschetto al Monte Echia: apriamo il libro dei propositi del Comune di Napoli. I progetti di recupero già approvati, ma senza copertura finanziaria Massimiliano De Francesco ul sito del Comune di Napoli, se si digita «Casina del Boschetto» nello spazio «cerca», si arriva a una scheda sull’immobile in cui leggiamo che il restauro dell’ex Circolo della Stampa è «in corso di realizzazione e sarà ultimato in 10 mesi». Favole. Siamo nel capitolo «Iniziative in corso nella città di Napoli», sezione «il miglioramento dell’offerta di servizi e spazi pubblici e della qualità residenziale». Siamo nel libro dei sogni, una carrellata di opere in attesa di restyling tra progetti, costi complessivi e coperture (poche) finanziarie. Se ci limitiamo al solo territorio della prima Municipalità, i sogni sono rimasti tali. La realtà, infatti, toglie ogni dubbio. Vedi la Casina del Boschetto, opera razionalista di Luigi Cosenza nel cuore della Villa Comunale: il cantiere è fermo da oltre un anno. Il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex Circolo della Stampa - l’operazione maquillage della struttura, cofinanziata dall’Unione Europea, rientra nel cosiddetto «Progetto Integrato Napoli Grande Attrattore culturale» con un costo totale di 2.065.8oo euro - doveva terminare in un primo momento nell’ottobre 2005, poi, stando al cartello «modificato» dei lavori, la consegna doveva avvenire nell’autunno 2007. A giugno 2008 S la Casina è ancora un cantiere abbandonato. La Giunta comunale, intanto, con la delibera 286 del 15 febbraio scorso, ha approvato «la perizia di variante tecnica con aumento di spesa rispetto al progetto principale concernente i lavori di restauro della Casina del Boschetto (...). Approvazione del nuovo quadro economico - si legge nell’oggetto della delibera - relativo ai suindicati lavori, della maggior spesa di 172.829.66 euro del maggior importo netto per lavori di 115.000,19 oltre IVA, nonché dell’Elenco Nuovi Prezzi e del Verbale di concordamento nuovi prezzi». L’ultimo aumento di spesa risaliva al 25 maggio 2006 ed era di quasi 298mila euro. Sulla destinazione finale dell’immobile, poi, c’è confusione. Secondo il PI Grande Attrattore Napoli la struttura è destinata a sede di convegni ed esposizioni temporanee; il vicesindaco Tino Santangelo, invece, in una lettera inviata a Fabio Chiosi, presidente della prima Municipalità, specifica che «nulla è stato stabilito». Da una Casina a un’altra: quella Pompeiana, sempre in Villa Comunale, edificio di fine Ottocento, finora location di mostre ed eventi culturali, il cui progetto di restauro, come si evince dal sito del Comume ,«prevede la realizzazione di un centro di documentazione per la musica contemporanea». Tempi di realizzazione: 24 mesi, stando al libro dei sogni dell’amministrazione comunale. Il 2 agosto del 2007 la Giunta ha deliberato l’approvazione del progetto esecutivo dell’intervento di restauro della Casina Pompeiana dall’importo complessivo di 597.962,48 euro. L’immobile, futuro Museo della musica, è già cantierato. Sulla collina di Posillipo c’è un’opera che merita di essere recuperata: il mausoleo Schilizzi. Progettato a fine Ottocento dall’architetto Alfonso Guerra in memoria dei familiani del banchiere Matteo Schilizzi, l’edificio fu acquistato dal Comune di Napoli nel 1921che decise di adattarlo a Mausoleo per i caduti della città. La struttura monumentale, costruita in stile neo-egizio, rientra nel grande libro dei propositi dell’amministrazione comunale, ma mancano i fondi. Il progetto di restyling, ci fa sapere la scheda scaricabile dal sito comunale, è stato affidato a Marco Dezzi Bardeschi, «esperto di chiara fama nel mondo degli interventi di restauro» e approvato nel 2005 dalla Giunta comunale con una delibera in linea tecnica. Insomma, c’è il progetto, ma non c’è la copertura. Un intervento che, sulla carta, ha un costo complessivo di 2.974.400 euro. Da Posillipo a Santa Lucia: cambiano le opere, ma l’attesa è sempre la stessa. Anzi, qui è in- PRIMO PIANO finita. Mentre in alcuni tratti del Pallonetto l’impianto d’illuminazione va sistemato ex novo e in altri va revisionato perché fatiscente, è notte fonda, invece, per il recupero del Monte Echia. Il celebre contrafforte che spaventa il Chiatamone con i suoi 80 metri d’altezza, è il simbolo della sindrome da bradipo che attanaglia l’amminstrazione comunale. La spesa complessiva per l’«Operazione Monte Echia è, allo stato attuale, di 17.663.370 euro. I fondi disponibili sono, però, 5.147.550 euro. Operazione che, si legge sul sito del Comune, comprende 4 progetti definitivi: restauro del costone tufaceo (importo di 1.773.000 euro, senza copertura finanziaria); riqualificazione del Belvedere e realizzazione dell’ascensore (importo di 4.800.000 euro, copertura parziale con un mutuo di 1,807.000 euro; restauro di Villa Ebe (importo di 5.840.000 euro, copertura parziale con 3.340.000 euro, garantiti dalla Regione con fondi POR 2000/2008); recupero Rampe di Pizzofalcone (importo di 5.250.000, niente copertura). Dodici milioni e rotti mancano all’appello per il sogno Monte Echia. Sogno che poteva essere realizzato prima se a Palazzo San Giacomo non avessero perso 11 milioni di finanziamenti europei per un errore di superficialità amministrativa. Per incassare il flusso benedet- GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE to, infatti, al Comune dovevano indire il bando di gara per affidare i lavori entro il 31 dicembre 2006. Ma nessuno ebbe l’accortezza di farlo. Fondi a perdere e territorio ancora una volta offeso. In conclusione, una breve parentesi sulle vie di Chiaia che attendono il restyling. Questione Gradoni di Chiaia: servono 900mila euro. 600mila già sono disponibili grazie all’intervento della Fondazione San Paolo. Il Comune deve solo inoltrare la richiesta ufficiale all’Istituto torinese, altrimenti i fondi si perdono come quelli del Monte Echia. Per gli altri 300mila l’auspicio è che la giunta Iervolino deliberi lo stanziamento. Da una speranza a un’altra: approvata la delibera in linea tecnica per la riqualificazione della parte bassa di via Palizzi. Costo dell’operazione: 300mila euro. Aspettano la riqualificazione, infine, Via Alabardieri, vicoletto Belledonne, via San Pasquale, via Bisignano, via Cappella Vecchia. Elisabetta Gambardella, ex assessore all’Arredo e Decoro urbano, aveva promesso, pubblicamente, di interessarsi a queste vie che erano state «tagliate» dal restyling in corso a Chiaia. Dopo la defenestrazione della Gambardella, vedremo se il neoassessore Luigi Imperlino prenderà a cuore queste vie o le chiuderà in un altro libro dei sogni. 5 SCUOLA DE AMICIS Lavori fermi. Il mistero delle travi Da sinistra: l’ingresso della palestra del III Circolo Didattico De Amicis e gli interni in corso di ristrutturazione Come nel gioco dell'Oca, un passo avanti e due indietro, i lavori di ristrutturazione della palestra del III circolo Didattico De Amicis si trascinano stancamente da mesi. Un andamento lento che fa temere il peggio: diventa infatti davvero a rischio la consegna della struttura ultimata che sulla carta è fissata per il prossimo 31 agosto. L'ennesimo stop è avvenuto il 6 giugno e la ragione è la stessa che fermò il cantiere il 21 marzo, ovvero, l'eterna attesa dell'arrivo delle due nuove travi perimetrali del solaio di copertura. Il ritardo di consegna dei due elementi portanti, secondo le informazioni provenienti dall'architetto Antonella Pane, portavoce delle mamme dell'Istituto scolastico, sarebbe dovuto a due fattori. Innanzitutto, i concomitanti lavoriper la riqualificazione di via Bausan, su cui si affaccia l'ingresso secondario della De Amicis che permette l'accesso alla palestra. Un problema che adesso risulta superato dalla conclusione del recupero della strada. L'altra questione, per la quale si bloccarono i lavori anche lo scorso marzo, riguardava il trasporto delle due travi, ciascuna di 13,30 metri di lunghezza, all'interno della palestra: operazione che inizialmente pareva proibitiva, data l'impossibilità di utilizzare autoarticolati nella strettissima via Bausan. Un nodo che pare sia stato sciolto da poco, optando per un sistema misto: arrivare fino all'ingresso di via Bausan con l'autoarticolato e poi effettuare il resto del trasporto «a braccia» fino alla palestra. Una soluzione che lascia quantomeno perplessi, non solo per il peso consistente delle due travi ma anche perchè, nel frattempo, sono stati inaugurati i cantieri della linea 6 della metropolitana, su Largo Pignatelli. Circostanza che elimina ogni possibilità di far sostare l'autoarticolato all'ingresso di via Bausan. La matassa, insomma, invece di sciogliersi, si ingarbuglia ulteriormente. Ma non basta. Lo scenario, secondo l'architetto Pane, presenta altri rischi. Visto e considerato che attualmente la palestra è priva di tetto, e che le nervature di ferro del cemento armato sono a cielo aperto, le piogge preannunciate dai metereologi per questa estate potrebbero indebolire la già compromessa struttura. Al punto da rendere necessaria una demolizione, più che una ristrutturazione. Laura Cocozza QUARTIERISSIME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 6 Mobilità, l’assessore: «Ascolterò tutti» EMERGENZA TRAFFICO. Agostino Nuzzolo si misura con i cantieri della Riviera di Chiaia. Intanto promette di consultare la società civile sui futuri provvedimenti Oscar Medina iabilità napoletana: materia che scotta. Chi, a palazzo San Giacomo, si è avvicendato alla gestione del traffico negli ultimi 40 anni ci ha spesso rimesso il sonno e la reputazione. Ora, sulla poltrona dell'assessorato alla Mobilità, ci siede da qualche mese Agostino Nuzzolo. E sembra che non si accontenti del ruolo di outsider: l'esordio del professore sull'asfalto rovente della città si inaugura con un nuovo piano del traffico con epicentro in una Riviera di Chiaia, cantierata al delirio. Al di là dei contenuti, però, il timore è che altre future iniziative ricalchino vecchi metodi, che insomma i nuovi ritocchi alla viabilità cittadina, ma- V gari nel salotto buono di Chiaia, calino dall’alto senza concertazione col territorio. Un'impressione che lo stesso Nuzzolo ci tiene a smentire: «Il piano traffico non è materia rigida. Ho in programma una serie di incontri con le realtà civiche e produttive che insistono sul territorio interessato alle novità: tutti i contributi saranno valutati con grande rispetto». Una disponibilità che è ovviamente attesa alla controprova dei fatti, ma che tradisce in ogni caso volontà di apertura. Non è, però, solo una questione di stile. L’altro dubbio è di carattere tecnico: residenti e commercianti di Chiaia, scottati dal passato, si augurano che non riaffiori il solito vizio di rimpastare alla cieca i sensi di marcia per L’INIZIATIVA Arriva «La famiglia Lindi» la edufiction dei Cannavale Tv e dintorni. E' stata presentata, lo scorso 16 giugno, al cinema Filangieri la nuova «edufiction» dal titolo «La Famiglia Lindi», ideata da Alessandro Cannavale (autore e regista insieme a Francesco Prisco) e prodotta dalla Run Comunicazione di Andrea Cannavale. Tra i protagonisti Justine Mattera (nella foto), Tonino Taiuti, Adele Pandolfi e Giancarlo Cosentino. La nuova situation comedy in salsa partenopea andrà in onda dalla fine di giugno sulla nota emittente campana Canale 9. Il plot narrativo riecheggia l'attualità: in una Napoli ancora in balia dell'emergenza rifiuti si alternano, infatti, le vicende di due famiglie, i Lindi e i Porcaro, che tra situazioni paradossali e gag divertenti cercano di dispensare consigli utili per ridurre la produzione di immondizia. Diffondere, infatti, i princìpi ecologici attraverso un «medium» così popolare come la televisione è proprio uno degli obiettivi alla base del progetto «La Famiglia Lindi»: lo conferma il fatto che la education comedy dei fratelli Cannavale, nel pieno rispetto dell'ambiente e ancor prima di essere trasmessa, ha aderito a «Clean Planet», un sistema volontario di compensazione e contenimento dell'anidride carbonica, gestito da Asja, azienda internazionale di energia pulita, e sostenuto dai partner Enel, Climax e Fratelli La Bufala. il gusto di fare e disfare senza benefici reali. L’allusione è alla paventata inversione del senso di marcia sull’asse via Morelli-via Filangieri-via dei Mille: idea che l’ex titolare al Traffico Gennaro Mola, 2 anni fa, riuscì anche a mettere in pratica per poi rimangiarsi il provvedimento nel giro di qualche mese. La rivoluzione, infatti, non funzionò: e fu bocciatura a furor di popolo. Nuzzolo, però, non sembra intenzionato a irrigidirsi e avverte che «qualunque provvedimento nella zona di Chiaia decollerà solo dopo la definitiva chiusura di tutti i cantieri». Tempi lunghi allora visto che la riqualificazione dell'asse Filangieri-dei Mille durerà fino a gennaio 2009. Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei Mille», non transige su un punto: «L'assessore dovrà ascoltarci, ma le sue dichiarazioni di apertura sono una buona partenza. A lui gireremo l'idea dell'isola pedonale di sabato sulla tratta Filangieri-dei Mille. Sappia, inoltre, da subito che quella dei parcheggi, da quelli interrati al mistero del garage Morelli, è vertenza per noi ineludibile». Incoraggiante la replica di Nuzzolo: «Col manager Luigi Massa, soggetto attuatore dei parcheggi interrati, garantisco il massimo interessamento a verificarne la fattibilità in zona Chiaia. Su Garage Morelli ho disposto indagini e verifiche con i tecnici e il concessionario. Poi trarrò le conseguenze dovute». Solo un dettaglio: Massa rischia di far le valigie. Le opposizioni vogliono le sue dimissioni. NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE news • INTESA CON BANCA DELLA CAMPANIA Si informano gli iscritti alle «Nuove Botteghe dei Mille» che di recente Nino De Nicola, presidente dell'Associazione, ha concluso con la Banca della Campania un'intesa, riservata appunto ai soli soci e relativa a condizioni di tenuta di conto corrente (tassi, spese, valuta etc.) che si presentano decisamente interessanti. L'accordo contempla anche una nuova linea di accesso agevolato al prestito o al mutuo con possibilità di un comodo rimborso. Ulteriori informazioni e chiarimenti sono disponibili presso il personale dell'Agenzia 1 della Banca delle Campania alla Riviera di Chiaia 286 (tel. 081.2451338). • PARTONO I SALDI ESTIVI Il 2 luglio inizia la stagione dei saldi estivi, la cui durata è di tre mesi. L’ORA LEGALE di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI QUESTIONI DI CONDOMINIO opo vari contrasti giurisprudenziali, la Cassazione a D Sezioni Unite con la sentenza n. 9148 dell'8.4.2008, ha precisato in materia condominiale che «…la responsabilità dei condòmini per le obbligazioni assunte dal condominio verso terzi, non ha natura solidale. Ciascuno risponde dell'impegno preso collettivamente solo in proporzione delle rispettive quote millesimali». Questo principio pone fine anche a frequenti e furibonde liti condominiali determinate dal forzoso adempimento da parte di un condomino dei debiti contratti - e non pagati - dall'Ente Condominio per le obbligazioni contratte verso terzi. Il caso esaminato dalla Suprema Corte, nella sentenza appena citata, riguarda il mancato pagamento da parte di un Condominio delle obbligazioni assunte con un contratto di appalto. Fino allo scorso mese di aprile, secondo la giurisprudenza dominante, l'appaltatore poteva chiedere il pagamento del corrispettivo dovutogli, a volte anche rilevantissimo, ad un solo condomino che, solo successivamente ed a seguito dell'adempimento dell'intero impegno, poteva poi recuperarlo dagli altri condòmini. Secondo questa sentenza, invece, la responsabilità dei condòmini è retta dal criterio della «parziarietà» che trova il suo fondamento nell'art.1123 c.c. (quello che regola la ripartizione tra i condòmini delle spese condominiali): di conseguenza, anche rispetto al terzo (in questo caso l'appaltatore), ognuno risponde per la singola quota di appartenenza e non per il «tutto». Va anche detto che questo principio, se da una parte elimina tante ed annose liti condominiali ed i conseguenti piccoli dispetti tra condòmini (rottura di piante del vicino, graffi alla macchina, «casuale» caduta di acqua dal balcone al passaggio del vicino), di fatto non avvantaggerà il creditore che, sin dalla sottoscrizione del contratto o comunque dal sorgere del credito, avrà necessità della specifica collaborazione dell'amministratore per conoscere preventivamente le quote di spettanza di ciascuno condomino e, in caso di mancato pagamento del corrispettivo, dovrà recuperarlo pro quota da ciascuno dei singoli partecipanti con inevitabile aggravio di spese e ulteriore….proliferazione di giudizi. QUARTIERISSIME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 7 Viale Gramsci, le foto dello scandalo ESCLUSIVA. Le palme infestate dal punteruolo rosso dovevano essere distrutte mesi fa, ma non è stato così. Preoccupanti omissioni nella procedura del taglio Alvaro Mirabelli unteruolo rosso: una brutta rogna lasciata a marcire nel dimenticatoio. Del parassita la cui larva divora le palme e le uccide, Chiaia Magazine si è già occupata nel mese di marzo: e il quadro emerso sulla sfida tra istituzioni locali e coleottero killer non è stato incoraggiante. A Napoli, infatti, il temibile insetto sembra aver messo davvero in ginocchio le Autorità competenti. Questione di finanze alla canna del gas. Vecchia storia. Perché la forza d'urto del punteruolo è ad altissimo impatto epidemico e su un'efficace azione di contrasto occorrerebbe investire cifre stellari che il Comune non ha. Le cifre ufficiali, intanto, riferiscono, nel solo 2008, di 28 palme abbattute e di 54 sottoposte Incappucciate e abbandonate P Come risulta dalla foto, 4 mesi fa le palme di viale Gramsci, infestate dal parassita killer, furono decapitate e incappucciate. Lo imponeva la profilassi fitosanitaria. Ma il protocollo imponeva, ed impone, anche in tempi strettissimi l'asportazione e la distruzione delle piante malate. E’ estate ormai piena: i monconi sono ancora lì. Va, intanto, ribadito che i privati (o titolari di ditte e vivai) che riscontrino la presenza del micidiale coleottero nei propri giardini hanno l'obbligo di avvertire il Servizio Fitosanitario Regionale (tel. 081.7967208-081.7967206-081.7967214). Il mancato rispetto dell'obbligo comporta sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del decr. Leg. 214/2005 a prof ilassi preventiva: ma è come svuotare il mare col cucchiaino visto che il flagello dilaga a macchia d'olio nell'intera area urbana. Che l'allarme sia rosso lo conferma il decreto del 9 novembre 2007 con cui il Ministero dell'Agricoltura ha imposto come obbligatoria la lotta all'insetto, aggiungendo che può persino «rappresentare un grave pericolo - recita la disposizione - per l'incolumità dei cittadini». Messaggio rivolto soprattutto alle pubbliche amministrazioni cui il decreto ministeriale ricorda anche che l'omissione dell'intervento non innesca solo i rigori dell'art. 500 del codice penale ma anche le sanzioni amministrative dal decreto legislativo n.214 del 2005. Norme severe, insomma, che a Na- poli, tuttavia, sono finite sul solito binario morto, quello dei conti in rosso. Lo sanno bene al servizio Giardini che dipende dall'assessorato comunale all'Ambiente. A marzo i responsabili del Servizio, cui tocca la competenza delle bonifiche, dichiararono a Chiaia Magazine: «E' da dicembre che bussiamo a denari: ma la Giunta non ha le disponibilità economiche necessarie per pro- teggere le 2400 palme di Napoli». La città, però, se ne era già accorta. A Chiaia soprattutto: in molti ci segnalarono, ad esempio, che proprio a viale Gramsci il trattamento delle 5 palme infette individuate, effettuato a febbraio, si era risolto in realtà in uno sgangherato bricolage di misure-tampone. Girammo i dubbi al Servizio Giardini che replicò: «Come da prassi, i tronchi sono stati tagliati, asportando le parti superiori infestate che sono state distrutte e gli apici dei monconi sono stati incappucciati e sigillati con un telone di plastica per impedire il contagio». All'obiezione che la profilassi prevede, però, anche la distruzione immediata dei tronchi superstiti, il Servizio rispose: «Provvederemo al più presto». Sono passati 4 mesi: i tronchi sono ancora lì. Secondo i residenti, però, ci sarebbe stato di peggio: al momento del taglio, infatti, la ditta non avrebbe coperto con un telone di plastica l'area sottostante le palme (misura che, come prevede la legge, serve per raccogliere i residui infetti e impedirne la dispersione) col risultato che, dopo l'intervento, viale Gramsci era un tappeto di bozzoli e larve. La replica del Servizio Giardini fu notarile: «La ditta ci ha assicurato di aver usato i teloni protettivi alla base delle piante trattate, di aver raccolto con le dovute cautele i residui infetti e di averli poi eliminati». Ebbene, forse non è andata così. Qualcuno quel giorno ha fotografato la situazione: e sono scatti (vedi foto in alto) che adesso raccontano di precauzioni beffate e di larve in libera uscita, capaci di divorarsi anche le verità ufficiali. QUARTIERISSIME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 8 S.Anna di Palazzo, mercatino in agonia L’IDEA. Dalla scuola del gusto alla proposta di un asilo nido: sulla struttura, ormai abbandonata, convergono progetti e speranze di recupero. Ma servono fondi ta lì, nelle viscere dei quartieri spagnoli, tumore di cemento nel cuore del quartiere San Ferdinando, casermone senza arte né parte, trapianto infelice di architettura modernista nel presepe popolare di Chiaia, spaccato esemplare della pubblica negligenza, crocevia di traffici sospetti e strafottenze assortite. Inaugurato nel 2001, il mercato di Sant'Anna di Palazzo è la fotografia imbarazzante di una fregatura da manuale: appena nato, insomma, il difetto di fabbrica ce lo aveva già dentro. Doveva ospitare con i suoi 26 ministand rivendite alimentari, artigiane, commerciali, sistemando anche gli ambulanti di zona: doveva far da volano al commercio, doveva ripulire gli scorci plebei e terzomondisti di un'area turbolenta e caotica, S La struttura del mercatino di Sant’Anna di Palazzo facendo giustizia del pittoresco ciarpame da cartolina cui i Quartieri Spagnoli sono inchiodati da secoli. La verità invece è uscita fuori subito dopo il taglio inaugura- le del nastro. Quei box, appunto, erano fuorilegge: cubature campate in aria, aperture anguste, spazi al di fuori di ogni normativa prevista, praticamente inservibili. 5 miliardi delle vecchie lire buttati. Insomma un bidone infame, nato sbagliato e proseguito peggio visto che, persa la funzione cui era stato destinato, nessuna amministrazione ha poi abbozzato in seguito uno straccio di recupero per la struttura. La prima Municipalità di recente ha ripulito e palettato lo slargo antistante. Ma a far rabbia è l'inerzia colpevole degli amministratori comunali: marciscono, infatti, nella scrivania dell'assessorato al Commercio le proposte di farne una scuola del gusto, di insediarci un centro di accoglienza per ragazzi difficili, di crearci un doposcuola. Nulla da fare: pratiche sconfitte in partenza perché la replica di Palazzo San Giacomo è quella di rito: mancano i fondi. E mancano pure i controlli visto che all'interno succede di VIA NISCO: QUEL TABELLONE PUBBLICITARIO DA ABBATTERE VASARI RESTAURATO: A OTTOBRE MOSTRA AL MASCHIO ANGIOINO Continuano ad arrivare in redazione segnalazioni di tabelloni pubblicitari collocati in posti assurdi. A via Nisco - stradina già invasa da auto e motorini - c’è un’installazione pubblicitaria che è diventata un autentico problema per i pedoni. E’ posizionata, infatti, vicino a una pianta (vedi foto), alla fine del marciapiede, creando una barriera che ostacola decisamente il passaggio. L'associazione Atlantide Ritrovata, con sede a Mergellina, presieduta da Clara Tucci, dopo aver provveduto al restauro del ciclo sacro di 16 dipinti, firmati da Giorgio Vasari, annuncia orgogliosa che le 16 gemme pittoriche saranno le protagoniste di una mostra organizzata, a partire dal 3 ottobre, nella Sala Palatina del Maschio Angioino. I 16 capolavori saranno poi trasferiti al Museo di Capodimonte. CONCERTO DI FINE ANNO SCOLASTICO nissimi musicisti, c’erano la preside, professoressa Giovanna Esposito, e tutto il corpo docente della scuola. Particolare commozione ha destato l’esecuzione dell’inno nazionale italiano, con cui i piccoli orchestrali hanno aperto il concerto (proseguito poi con musiche di Offenbach, Ciaikowskij, etc.), riscuotendo calorosi applausi. Tra i solisti, che si sono esibiti nel corso del secondo tempo, bravissimi i violinisti Roberto Colli e Riccardo Zamuner, le chitarriste Sara Raia e Claudia Campese, i flautisti Monica Angeloni e Adriano Pappalardo, le pianiste Giordana Perrotta e Domitilla Gaeta. Tito Livio, l’orchestra delle meraviglie Nello storico cortile della scuola si è svolto il sorprendente concerto di fine anno scolastico dell’orchestra della Scuola Media «Tito Livio» (nella foto). Un attento pubblico ha seguito l’evento degli alunni dell’istituto di Chiaia che, nel rispetto della tradizione musicale che ha sempre contraddistinto la Tito Livio, si sono esibiti con entusiasmo, competenza e tanta emozione. In prima fila ad applaudire i giova- tutto. Chi mastica più bile di tutti, però, è Fabio Chiosi, presidente del governo di Chiaia, che adesso ha perso la pazienza e chiede a Mario Raffa, neoassessore comunale al Commercio, di darsi una mossa e di chiudere la struttura definitivamente in attesa di un progetto decente, sfrattando una volta per tutte anche l'unico esercente, un commerciante di casalinghi, che è riuscito abusivamente ad insediarsi all'interno. Sul recupero del casermone a beneficio dei residenti non ha nessuna intenzione di mollare neanche Alessandra Lancellotti, presidente della Commissione Ambiente del parlamentino di Chiaia: il suo progetto è quello di riconvertire l'edificio in asilo nido per i bimbi di San Ferdinando. Lodevoli i contributi di altri allievi come, ad esempio, Lorenza Saviano, Marcella Guida, Federica Trotta, Antonio Isaia, Francesca Russo, Lorenza Strano, Valeria Duraccio, Cristina Rocca. Tra un marcia e una fotografia, a ricevere carovane di baci, abbracci e complimenti sono stati quei docenti che, con grande professionalità ed entusiasmo, hanno preparato gli alunni per questa spettacolare esibizione: Stefano Albano (pianoforte), Clara Campese (chitarra), Rossana de Rogatis (flauto), Antonio Palazzo (violino). Una squadra vincente, decisamente in sintonia. QUARTIERISSIME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 9 La Tito Lucrezio Caro riscopre i miti flegrei BUONE NOTIZIE. Presentato a piazza dei Martiri, nella sede dell’Acen, un libro di storia e archeologia curato dagli studenti del liceo scientifico di via Manzoni Rita Giuseppone n tempo la storia antica si poteva studiare solo sui libri di scuola. Qualche visita guidata a Cuma o a Pompei contribuivano a fissare il ricordo di pitture, resti, testimonianze di culture lontanissime che rappresentavano un piacevole intermezzo tra la merenda e la partitella a pallone sul prato. Oggi, in tempi di Programma Operativo Nazionale, la scuola può trasformare i propri studenti in tanti giovani Indiana Jones, com'è avvenuto con gli alunni del Liceo Scientifico Tito Lucrezio Caro di via Manzoni, risvegliando in loro l'interesse per la storia, la cultura, le tradizioni, le usanze e le vestigia dell'antica Puteoli e dei Campi Flegrei. Il progetto, coordinato dal Dirigente Scolastico Carmela Liana Nunziata e dalla docente Angela Palmentieri, ha portato, grazie anche al contributo dell'Associazione Costruttori Edili di Napoli, al patrocinio dell'Unione Europea, del Ministero della Pubblica Istruzione e del Comune di Napoli, alla pubblicazione di un volumetto «Alla scoperta dei Campi Flegrei»: in esso vengono descritte, con l'ausilio di tavole dell'epoca ed un'accuratissima bibliografia, le ricchezze storiche e culturali del territorio percorso dall'antica via che da Neapolis giungeva fino a Puteoli, porto della Roma imperiale, passando per l'Arco Felice, scavato nel monte Grillo lungo l'an- LA SEGNALAZIONE U di MASSIMO GALLOTTA LA DISCARICA DI PIAZZA S. PASQUALE iqualificata non molto R tempo fa, teatro di scontri tra baby gang, piazza San Pasquale, purtroppo, è diventata, in breve tempo, una tica via Domitiana per permettere un più rapido accesso alla città di Cuma, uno dei primi insediamenti magnogreci. Il tutto arricchito da cenni archeologici, curiosità antropologiche e brani dei maggiori storici romani. Il lavoro è stato presentato all'ACEN di piazza dei Martiri dove la Dirigente d'Istituto, fiera e un po' emozionata ha commentato: «L'aspetto più importante di questo progetto è stato quello di far riavvicinare i ragazzi al loro territorio, seguendo il fil rouge che da sempre lega Napoli e Pozzuoli, riscoprendo la sua importantissima funzione di porto e, quindi, di scambio non solo commerciale ma anche culturale con la Roma imperiale». Tutto ciò ha impegnato gli alunni della Tito Lucrezio Caro non soltanto sui libri di storia e su internet, ma soprattutto in numerose ricerche sul campo. Spiega Angela Palmentieri, coordina- trice del progetto: «Il laboratorio, durato 50 ore, ha visto i ragazzi protagonisti di numerose uscite, visite a scavi archeologici, rilievi di monumenti, stratigrafie e altro». La presentazione del lavoro, inoltre, è stata anche la sede di importanti anticipazioni svelate da Paola Miniero, della Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, sul nuovo museo archeologico dei Campi Flegrei, in fase di allestimento nel Castello di Baia, che dovrebbe aprire al pubblico entro la fine dell'anno con sale tematiche contenenti reperti inediti provenienti da Pozzuoli, Cuma, Literno e il Rione Terra. Tra i relatori della manifestazione c’erano anche Rossana Valenti, Matteo D’Acunto, Ivan Varriale, Alessia Siniscalchi e Alberto Bottino, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il quale ha posto l'accento sull'importanza della ri- qualificazione del territorio: «In questi scenari di immondizia e criminalità - ha dichiarato Bottino - è importante affrontare la tematica della scoperta del territorio, magari proponendola anche l'anno venturo, invitando le scuole del Nord Italia a visitare le nostre ricchezze». Intervenuti all’incontro anche il direttore della Municipalità I Angelo Sacco e il presidente Fabio Chiosi, il quale ha definito l'iniziativa «didatticamente importante in quanto la genesi degli spazi è fondamentale, bisogna conoscere il nostro passato per guardare al futuro e il coinvolgimento dell'ACEN in questo tipo d'iniziative è il segnale di un'unione tra imprenditoria napoletana e cultura che dev'essere senza dubbio incoraggiata». In alto, foto a sin: il tavolo dei relatori; foto a destra: il Dirigente Scolastico Carmela Liana Nunziata. discarica. Certo, in questi tempi di emergenza ambientale, dove Napoli e la provincia sono ancora invase da ogni tipo di monnezza, sembra, ma non lo è, un piccolo problema quello dei rifiuti che riempiono le aiuole (nella foto) della rinnovata e già disastrata piazza. Non è un piccolo problema perché è dai dettagli che si capisce se una città funziona. E i dettagli napoletani sono un vero vero disastro. QUARTIERISSIME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 10 Municipalità 1, avanti con il fotovoltaico L’ACCORDO. Patto di collaborazione tra il governo di Chiaia e l’Anea per sostenere le energie rinnovabili. Decolla una campagna di promozione rivolta ai condomini etrolio agli sgoccioli, debito energetico, effetto serra: l'Italia ci ripensa e riscopre l'atomo. Proprio quello che fa quadrare i conti e non sporca l'ambiente, ma che patisce un'incognita: dove smaltire le scorie delle centrali? Di sicuro, però, la tecnologia atomica di terza generazione, con i suoi ampi margini di sicurezza, si è decisamente sdoganata dalla sindrome Chernobyl. Oggi, tuttavia, incassano grosse aperture di credito da parte della gente comune anche le energie rinnovabili: non più ipotecate dall'ambientalismo ultrà, infatti, le fonti alternative ormai piacciono a tutti. E, soprattutto al Sud, sono a portata di mano: alle nostre latitudini, ad esempio, il sole appare davvero la più radicale e definitiva delle opzioni energetiche. Lo sa bene l'Agenzia Napoletana Energia e Ambiente che, sulle tecnologie che utilizzano l'energia solare, è all'avanguardia e che proprio con la Municipalità1 ha siglato un patto all'insegna dell'energia pulita. Così, dal feeling sbocciato tra Francesca de Sanctis, presidente della Commissione Ambiente del parlamentino di Chiaia, affiancata dal consigliere Flavio Lojodice, e l'ANEA nasce una campagna di sensibilizzazione, rivolta ai privati, sull'adozione di impianti alternativi nei condominii, a cominciare dai pannelli fotovoltaici. Ed ecco perché, lo scorso 29 maggio, al confronto intito- P BREVI PARCO GRIFEO: COMITATO CIVICO IN CAMPO lato «Impianti ad energia alternativa: davvero possibile in città?», tenutosi nella sede della Municipalità1, l'ANEA e il governo di quartiere hanno cercato un'intesa con i diretti interessati, vale a dire i rappresentanti dell'ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali). Obiettivo: convertire i padroni di casa, laddove è possibile, al «solare fotovoltaico», quello cioè che, con l'installazione di pannelli sui tetti degli edifici, è in grado di produrre elettricità ecosostenibile. Tutti d'accordo gli intervenuti che il fotovoltaico è il futuro, malgrado le attuali controindicazioni. Quali? I costi ancora alti e le difficoltà di installazione degli impianti in quartieri come quello di Chiaia dove gran parte degli edifici è severamente blindata da vincoli architettonici e paesaggistici. «Ostacoli seri, ma non proibitivi - ha sostenuto Francesca de Sanctis -, ma a patto che privati, Comune e Sovrintendenze formulino in futuro regole comuni». Sul piano operativo, intanto, ANEA e ANACI produrranno un vademecum di consigli tecnico-giuridici, compresa una lista di ditte specializzate in grado di assicurare i dovuti parametri di garanzia. L'altro nervo scoperto della scelta fotovoltaica è il costo elevato degli impianti: in 8/10 anni, tuttavia, la spesa potrebbe essere ammortizzata, e da quel momento, visto che non esistono costi di manutenzione, tutta la fornitura elettrica sarebbe praticamente gratuita. (a.b.) Parco Grifeo: condòmini sul piede di guerra. L'elegante enclave residenziale sconta una paradossale situazione amministrativa: fino al numero civico 38, infatti, il suolo è pubblico, ma dal 38 in poi, fino alla fine del parco, la via diventa privata. Un'identità double face con conseguenze sgradevoli per i residenti che adesso scendono in campo con la costituzione di un comitato di autodifesa. Sotto accusa, per i cittadini di Parco Grifeo, è l'amministrazione comunale, responsabile di inerzia colpevole e insopportabile opportunismo. Spiega il consigliere municipale Francesco Salerno, che, nelle prime battute della polemica, si è incaricato di svolgere il ruolo di portavoce del Parco presso la prima Municipalità: «Da qualunque prospettiva la si consideri, la vicenda va puntualmente a svantaggio dei condòmini. Se il tratto fino al civico 38 è pubblico, non si capisce perché le spese di illuminazione stradale siano caricate nelle bollette condominiali. I responsabili comunali non si sono mai sbilanciati in una risposta. Ma non basta. Se il tratto che va dal civico 38 in su, fino alla fine del Parco, è privato, è incomprensibile l'iniziativa di vigili e vigilini che puntualmente martellano di multe le auto parcheggiate lungo la carreggiata: se questa è privata, le multe sono illegittime». Insomma, comprensibile la rabbia della gente del posto che alla pubblica amministrazione contesta anche il comportamento omissivo tenuto a proposito del costone tufaceo che insiste nel Parco: la parete è a rischio smottamenti. «Ma nemmeno l'esigenza della pubblica incolumità - dice l'avvocato Salvatore Meo, amministratore del civico 6 - ha convinto il Comune ad eseguire i dovuti controlli statici». TITO LIVIO: APPROVATO IL PROGETTO DI RECUPERO Edilizia scolastica a Chiaia. Buone notizie per la Scuola Media Statale Tito Livio in largo Ferrandina a Chiaia 2. Il 29 maggio scorso la giunta Iervolino ha approvato, con una delibera, il progetto esecutivo di recupero dell'Istituto e i relativi lavori di manutenzione straordinaria dell'edificio scolastico che è di proprietà comunale. Il progetto è stato redatto dal Servizio Tecnico della prima Municipalità. Nel provvedimento di giunta viene, inoltre, disposta la copertura economica dell'operazione: l'importo complessivo previsto ammonta a 182mila euro. CIAO AFRICA di BEPPE AIROLDI QUEL FAVOLOSO MONDO DEL CAFFÈ (CIMMINO) iva la rivoluzione! Quella francese, naturalmente; non fosse altro perché ha V inventato i ristoranti e i caffè. La cosa è andata così: i rappresentanti della nuova classe emergente (la borghesia) avevano bisogno di incontrare altre persone (spesso per la prima volta) per intessere affari, perciò abbisognavano di luoghi atti allo scopo. Così facendo rivoluzionarono il concetto nobiliare di ospitalità, perché i signori ricevevano solo propri pari a casa loro o, al massimo, in circoli esclusivi (dove cioè potevano entrare solo i nobili). I ristoranti e i caffè sono invece aperti a tutti: égalité! A Napoli non ci sono né ristoranti né caffè (vedi la Guida Michelin) perché la nobiltà è resistita più a lungo (al referendum del '48 vinse la monarchia) e non c'è mai stata la borghesia (i palazzinari non sono imprenditori). Parentesi sociale: nei luoghi sopracitati si impara a rispettare il prossimo, proprio perché non esistono privilegi. Parentesi culturale: sempre là si va anche per mangiare e bere, ma soprattutto per starci: per leggere e scrivere (Sartre a Deux-Magots), parlare di calcio (Gianni Brera al Jamaica), progettare (Adolf Loos al Cafè Central) o cercare di studiare il prossimo, osservando- lo (Beppe Airoldi da Cimmino). Ebbene sì: se si vuole capire alcunché dei napoletani di oggi, basta sedersi ad un tavolino di via Filangieri (attenti ai piccioni!). Colà staziona una campionatura della popolazione partenopea statisticamente significativa. Ma la vera attrattiva è rappresentata dal personale: da Luciano, il direttore, (che è quasi meglio di Ernesto, il suo predecessore) a tutti quelli che lavorano dentro. Bravi, gentili e spiritosi; insomma non sono dei barristi. E poi fuori c'è Gerardo, il giovane Clark Gable dei poveri (molto considerato dalle adolescenti, vestite come le loro mamme e cioè da…) e Pippo, che deve servire con il permesso di soggiorno in tasca perché sembra un bielorusso; ma soprattutto Franco, che ha un unico limite: era troppo giovane per recitare nel film La Cage aux Folles insieme a Tognazzi e Michel Serrault. Chiudo con una nostalgia, un augurio ed un addio. La prima è per Raffaella, cassiera della Caffettiera, che purtroppo non c'è più. Il secondo è per Ciro (il grande) barman del neonato Mexico di via Chiaia. Ed il terzo è per me, novello Hemingway: il mio amico Felice Piccinino, grande epatologo, mi ha ordinato di non bere più. Perciò addio alle… no: agli Armagnac. Diciamo arrivederci. c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Ecologia, ispirazione contemporanea ITINERARI. Dal Trip alla Not Gallery: l’arte tra impegno ambientale, nichilismo e malizia. Inaugurato il laboratorio «Entropyart in progress» con la mostra di Forest Laura Cocozza apertura di nuovi spazi espositivi e un calendario fitto di eventi artistici confermano Chiaia come luogo d'elezione dell'arte contemporanea. Trattandosi di arte del presente, non stupisce che alcune gallerie abbiano scelto le performance di artisti che traggono ispirazione dalla drammatica “questione rifiuti”. È il caso, ad esempio, della Entropyart/in/progress, centro espositivo recentemente inaugurato in via San Pasquale, 48, sulle scale che conducono al Parco Margherita. Il nuovo laboratorio artistico interattivo, ideato e realizzato da Mauro Paparo Filomarino e da Giuseppe Napolitano, ha debuttato ospitando l'opera multimediale di Fred Forest, artista che da più di 40 anni opera nel sociale e che, provocatoriamente, invita i napoletani a trasformarsi in avatar e a sbarazzarsi dei rifiuti su Second life, gettandoli in un «disintegratore mistico» installato sulla Promenade des Anglais a Nizza. Sullo stesso filone il Trip in via Martucci 64 che, dopo la mostra fotografica «Il sole sopra i rifiuti», mercoledì 2 luglio proporrà le «Differenziazioni» di Federica Rispoli. Durante l'incontro, nell'ambito della campagna «Torna a casa PET», i lavori artistici, composti di materiale da riciclare, dopo essere stati “consumati dallo sguardo”, saranno smontati e depositati in appositi contenitori, assieme al materiale plastico portato dagli invitati. È invece il Mediterraneo il principio ispiratore del ciclo di acquerelli che Christian Flamm espone fino al 25 luglio alla galleria Fonti, in via Chiaia 229, col titolo «Per un motivo». L'artista, all'inizio dell'anno ha chiesto al gallerista di raccogliere per lui un barattolo di acqua di mare del Mediterraneo, che poi gli è stata spedita a Londra dove abita, e utilizzata come spunto creativo. Ed è sempre all'insegna del british style, la collettiva proposta da Changing Role di via Chiatamone 26 fino al 12 settembre. Sono 13, infatti, i creativi inglesi coinvolti nella mostra intitolata «The past is history-part 2», concepita in collaborazione con Zavier ASSOCIAZIONE ALUMNI IPE 2008 L’ Un premio a Siciliano A sin.: «Le foglie» di Federica Rispoli. A destra: Sarah McGinity «Teenager with Plaits» Ellis e Samuel Rumley, curatori indipendenti. Nelle opere si riscontra il riflesso di un’esistenza sviluppata sotto l'influenza di culture fantasy-horror, gothic, elettronica neopunk e sicuramente nichilista. E se in questo caso, il passato è cosa conclusa, per Gian Marco Montesano è invece materia ancora da esplorare. Con «La Canzone del maleHistorikerstreit», ovvero 12 coppie di tavole esposte nello spazio Umberto Di Marino in via Alabardieri fino al 15 settembre, l'artista ripropone, in un affascinante viaggio tra estetica ed iconografia, altrettanti manifesti provenienti dalla Germania e dalla Russia tra gli anni '30 e '40, rielaborati sulla scorta degli originali. Sarebbe invece di sicuro interesse per le eroine di Sex and the city, la mostra di 4 artiste, curata da Francesca Referza fino al 16 luglio alla NOTgallery in piazza Trieste e Trento 48, dall’ironico titolo «LetMeDrawIt4U». Il titolo tradotto suona più o meno «Lascia che te lo disegni». Un modo per dire che certi aspetti dell'immaginario delle donne contemporanee sono incomprensibili all'uomo e, piuttosto che spiegarli, sarebbe bene disegnarli. Si è svolta lo scorso 6 giugno, nell'Aula Magna dell'IPE (Istituto per ricerche e attività educative), la tradizionale cerimonia di consegna del «Premio Associazione Alumni», ormai approdato alla sua terza edizione. Anche quest'anno, infatti, l'«Associazione Alumni IPE», sodalizio che promuove e rinsalda i rapporti tra studenti e docenti che abbiano frequentato nel tempo le varie edizioni dei Master dell'IPE, ha inteso premiare una personalità distintasi nell'impegno a favore dello sviluppo culturale ed economico del Sud e nella valorizzazione dei giovani talenti. Stavolta il riconoscimento è stato attribuito al giovane ingegnere napoletano Bruno Siciliano, ordinario di Automatica alla Federico II, presidente dell'«Institute of Electrical and Electronics Engineers» ed autore di autorevoli pubblicazioni in materia. Nell'occasione Gaetano Vecchione, presidente del sodalizio degli ex allievi diplomati ai master targati IPE, ha tenuto una relazione dal titolo «Robot: dalle fabbriche alle nostre case». L'«Associazione Alumni» vanta al suo attivo un'intensa attività convegnistica e culturale che ben riflette l'intento statutario di animare un'ideale arena di confronto tra le esperienze professionali vissute in Italia o all'estero dagli ex alunni dell'IPE. Il fulcro didattico dell'Istituto, con sede alla Riviera di Chiaia, è costituito dal Master in Finanza Avanzata (alla 6° edizione) e dal Master in Bilancio (alla 2° edizione), corsi ad altissimo tasso di placement. NUOVO ALBUM DI FRANCO NICO Da Amalfi con amore Il sodalizio artistico tra il cantautore Franco Nico e la vocalist Pina Cipriani ha sempre prodotto frutti sontuosi, contaminando la naturale vena compositiva con gli accenti di un Sud sognante, direttamente collegato al magistero antico della canzone meridionale. E se al genio di un binomio così prolifico, ormai consegnato alla ribalta più blasonata del canzoniere partenopeo, si intreccia l'estro lirico dialettale di Peppino Liuccio, l'approdo creativo non potrà che essere vincente È questa la magica alchimia che sovrintende a «Le canzoni di Amalfi», l'album nuovo di zecca sfornato da Franco Nico. Un miracolo semplice in cui le partiture del musicista carezzano rispettose le elegie dell'autore cilentano e la vocalità colta della Cipriani. 10 i brani in cui è decisivo l'apporto di un set strumentale di alto profilo, quello formato da Paolo Raffone (piano), Egidio Mastrominico (violino), Marco Gesualdi (chitarra), Riccardo Veno (Sax), Giosi Cincotti (fisarmonica), Paolo Cimmino (batteria), Mauro Squillante (mandolino), Giacomo Pedicini (basso) e Marco De Tilla (contrabbasso). Spiega Nico: «Il nuovo cd completa il ciclo delle mie canzoni «turistiche», quelle che dagli anni '60 ho dedicato a Ischia, Capri, Sorrento, Positano e Massalubrense». Intanto il pezzo «A’ regata», inserito nel cd, è stato di recente eseguito ad Amalfi in occasione della celebre regata storica. SOCIETÀ&COSTUME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 12 I 50 anni di Lucarelli tra jazz e cocktail Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha festeggiato i cinquant’anni con un megaparty da Farinella, in via Alabardieri. All’evento hanno partecipato oltre 400 invitati tra giornalisti, politici, imprenditori ed esperti di comunicazione. Ricco buffet di sfizi partenopei, musica jazz, cocktail a volontà preparati dai barman della struttura e taglio della t0rta, volutamente senza candeline, con bacio finale tra il presidente e la compagna Fabiana Di Lauro. Niente «coperture» per una sera, nè riunioni di redazione, ma solo chiacchiere piacevoli, baci, strette di mano e balli fino a notte fonda. Ad inizio serata la sindaca, Rosa Russo Iervolino, è passata per un affettuoso abbraccio al festeggiato. Tra i regali più particolari e graditi a Lucarelli, la maglietta dell’Inter con il proprio nome e il numero 50, e una riproduzione in cornice del suo primo articolo apparso su «Il giornale di Napoli». BUON COMPLEANNO ATHENAE Traguardo importante per la palestra Athenae: 25 anni d’attività nel segno dell’energia e della professionalità. Il suo fondatore Achille Gentiletti, antesignano dei personal trainers e maestro di body building, ha festeggiato l’anniversario con una esibizione in Villa comunale di tutte le discipline sportive insegnate nella sua scuola di benessere in via dei Mille, e con una torta tagliata insieme al suo team: Giovanni Carrillo, Imma Di Palma, Antonio Rapillo, Diego Gullotta, Giovanni Orabona, Luciano Pizza, Emiliano Cassano, Michele Marino, Roberto Esposito, Raffaele Di Manna, Lucia Romano, Adriana Sepe, Marina Cacciapaglia, Patrizia, Chiara, Roberta e Mario Gentiletti. AL SÌ CLUB I 30 ANNI DI VIVIANA 6 giugno: night-party al «Sì Club» per i 30 anni di Viviana di Gennaro. Con lei il marito, Francesco Salerno. Balli, brindisi e supertorta insieme ad Alfonso Brancaccio, Ugo Chirico, Giuseppe e Annalisa Fusco, Mariella e Stefano Tropè-Couvin, Antonio e Fabrizia Tafuri, Alessandro e Grazia Cavallaro, Rossella Frendo, Dario e Lalla Del Giudice, Alessandro e Lorenza Iermano, Fabio e Amalia Mariottino, Clara e Peppe Cortese, Nicola e Betty Simeone, Alberto e Giuliana Pisciotta, Francesco Mastrangelo, Antonio Leccisi, Gaetano Gambardella, Antonio Stozzetti, Mariangela Vaino, Marco Pane, Marco Di Capua, Maria Teresa Stile, Gigi Gallo, Alessandra Andreotti, Marco Coppola, Giorgio Saggiomo e Andrea Salerno con Rosaria. SABINA ALBANO, QUANDO L’ARTE PRENDE... PIEDE Saper dosare glamour e raffinatezza, moda e creatività, in una miscela ad alto impatto seduttivo, è il talento di Sabina Albano. Da sempre. Già, perché è da sempre che le riesce di conciliare garbo e provocazione: un po' come mettere assieme il diavolo e l'acqua santa. Il suo universo creativo, pendolare tra moda e arte, è tutto compresso negli ambienti della «Sabinalbano Modart Gallery» in vico Vasto a Chiaia 52, factory che le sue attitudini le sfodera subito a cominciare dal nome. Sarà il genius loci visto che a pochi passi, due secoli fa, teneva bottega con tavolozza e pennelli Anton Pitloo, sarà che lei il gusto del bello lo ha coltivato con cura, ma una cosa è sicura: qui, all'angolo tra il Vasto e vico Vetriera, gli esercizi di stile non si limitano all'abbigliamento. A scandire il tempo c'è anche l'arte contemporanea che nella gallery di Sabina ha inanellato ciclicamente una rispettabile serie di eventi e kermesse, firmati da creativi veterani o emergenti. A giugno è stata la volta dell'arte di Lucia Gangheri con la mostra dal titolo «Dalla Testa ai Piedi». (nella foto da sin: Lucia Gangheri e Sabina Albano) Scatti dalla notte. Da sinistra: l’art director e mattatore della movida Ambrogio Ferrillo in compagnia di Barbara; alla console, l’estro e la professionalità del dj Bruno Barra; le magie musicali di Maurizio Filisdeo e il sorriso entusiasmante di Ferrillo. Il pianoshow di Filisdeo andrà in scena nelle prossime domeniche nell’incantevole struttura del Sohal Beach Club. Come sono cult le domeniche al Sohal Sono diventate il vero «cult» della movida in riva al mare: stiamo parlando delle formidabili domeniche al Sohal Beach Club al Fusaro (via Spiaggia Romana 15). Domeniche nel segno della musica e dell’aperitivo, delle band vintage e della console esplosiva del dj Bruno Barra. Mattatore e art director di queste notti incredibili, è il vulcanico Ambrogio Ferrillo che, coadiuvato da un gruppo affiatato di pierre, ogni volta riesce ad architettare serate vincenti. Grazie al suo intuito, quest’anno, non ha sbagliato un colpo. La programmazione delle domeniche del Sohal, finora è stata trionfante. Il 25 maggio, ad esempio, nell’incantevole struttura del Fusaro corteggiata dal mare, si è esibito Umberto Smaila con la sua scatenata band. Balli, revival, champagne e una platea che ha danzato senza sosta per tutta la notte. Un altro «gatto del vicolo miracoli» il 12 giugno è stato l’ospite d’onore della serata: l’intramontabile Jerry Calà. Band micidiale, canzoni vintage, tormentoni sempreverdi - «capito!», «libidine, doppia libidine, libidine con i fiocchi» - sapore di mare e sapore di sale: un Calà straordinario ha entusiasmato l’adunata ballerina dei figli delle stelle. Baci e abbracci, per i successi domenicali, nello staff di Ambrogio, formato da campioni della movida come Pippo Giordano, Marco Monizio, Enrico Di Paola, Niki Palma, Sasà Finizio, Massimo Nocchetti, Carmine Frongillo, Ernesto Raiola, la bella e bionda Wanda, Antonio Iodice, Marcello D. e Francesco B.. Nel corso delle serate molti i vip visti al Sohal tra le ragazze Armada Nueva di Lello Fusco, la squadra della soap «Un posto al sole» e gli attori di «Gomorra». Ma le sorprese non finiscono qui. Il carnet delle domeniche al Sohal prevede altre attrazioni come, ad esempio, le magie musicali di Maurizio Filisdeo. Brooksfield, sfila la donna glamour Cocktail di inaugurazione per il nuovo negozio Brooksfield linea donna in via Chiaia 130. Per l’occasione da Torino è giunta anche Marina Margherita Galloni, responsabile delle linee donna e junior del marchio prodotto dalla Mistral, che ha fatto gli onori di casa assieme a Nino De Nicola e Michele Giglio, proprietari del punto vendita. 70 metri quadri, distribuiti su due piani, dal design essenziale che punta ad essere un nuovo riferimento per donne alla ricerca di una eleganza sussurrata e nello stesso tempo glamour. Da Sinistra in senso orario: l’interno del negozio di via Chiaia 130; Nino De Nicola e Michele Giglio con Marina Galloni, responsabile linee donna e junior del marchio; staff e amici in posa per uno scatto ricordo; De Nicola e Lisa Regina durante l’inaugurazione. IL MITO DEL «NIVOLA» RIVIVE DA REGINAUTO Incredibile evento di cultura nella concessionaria Reginauto di via Campana. L’officina dello show room, per una sera, si è trasformata in un teatro con tanto di palcoscenico, luci e platea, per la pièce «Il Nivola», ideata e interpretata da un formidabile Claudio Di Palma. L’autore-attore, con una narrazione teatrale tragicomica composta da letture, musica, e dialoghi immaginari, ha ripercorso la leggenda di Tazio Nuvolari, «il mantovano volante», che per 30 anni dominò il mondo delle corse, sia delle due che delle quattro ruote. Un mito, quello del «Nivola» che iniziò quando il corridore tagliò per primo il traguardo del Gran Premio di Monza legato alla moto, per via delle ingessature alle gambe fratturate. Emozionante la ricostruzione del rapporto Alfa-Nuvolari, ricco di grandi imprese e di avvincenti vittorie. Un rapporto in cui entrarono a far parte anche altri eroi del mondo motoristico, come Enzo Ferrari e Achille Varzi, e grandi marche avversarie, quando i piloti si avviavano al traguardo a bordo di un’auto in fiamme o vi giungevano su veicoli sprovvisti di volante. Accompagnamento musicale di Luca Urciuolo e scene curate da Roberto Crea. (foto di Mario Valente) SOCIETÀ&COSTUME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 14 FESTA PER CHIAIA TOUR 10 luglio: megaparty al Green Park Tennis • IL PROGRAMMA DELLA SERATA Torneo Pes «Napolandia» Un podio con sorprese L’EVENTO All’Ostello della Gioventù si sono sfidati i campioni del videogioco di calcio più famoso per playstation Pino Fermento attaglie vere, sfide mozzafiatfo tra gol a cucchiaio e contropiedi micidiali. Il 18 maggio scorso, l’Ostello della Gioventù di Mergellina si è trasformato in un’arena sportiva che ha visto come protagonisti i campioni del Pes 2008 (Pro Evolution Soccer), il videogame di calcio per playstation che ha conquistato le console di mezzo mondo. A riunire i migliori players napoletani (e non solo) è stato lo staff di Chiaia Magazine/Dedacom, che ha ideato il Primo Tor- B neo Pes 2008 di «Napolandia». Infatti, è stata l’azienda partenopea, specializzata nella creazione di oggettistica nel segno della fantasia e del made in Naples, a dare il titolo al torneo (e a puntare anche sul prossimo che si terrà in autunno)e a mettere a disposizione per tutti i partecipanti una serie di divertenti gadget tra cui, ricordiamo, le pergamene «sfottò» in salsa napoletana e le cartoline-parodia sull’emergenza rifiuti. Lo staff di Chiaia Magazine ha affidato l’organizzazio- ne del torneo a un fuoriclasse della playstation, Fabrizio Tavassi (a sin. nella foto), campione internazionale di Tekken e uno dei maggiori esperti italiani del mondo dei videogames. L’evento ha vissuto anche un break, molto gradito dai giocatori, che è consistito in un ricco buffet servito su uno dei terrazzi della struttura dell’ostello. Dopo essersi ricaricati con gustosi tramezzini e panini, i campioni di Pes 2008 sono tornati a sfidarsi per le partite finali. A vincere, dopo una cavalcata formidabile è stato, a sopresa, Fabio Caruso che ha battuto nella finalissima il combattivo Dario Vaccaro. Medaglia di bronzo a Duccio Ferraro, mentre le posizioni quattro e cinque se le sono aggiudicate rispettivamente il bravo Angelo Centrella e il forte Nicola Lillo che, recentemente, ha vinto il primo premio di 1200 euro al Torneo di Pes alla Mostra D’Oltremare. In autunno, quindi, la febbre del Pes non si placherà. Fabrizio Tavassi, infatti, già è alle prese con l’organizzazione del secondo torneo Napolandia. Chiunque fosse interessato a partecipare può già iscriversi al numero 347.2918471. Il 10 luglio nella suggestiva struttura del Green Park Tennis (viale Virgilio 12), si terrà la consueta festa estiva di Chiaia Magazine. Ancora in via di definizione il programma della serata. Certamente nel corso del megaparty verrà presentato Chiaiatour, il supplemento di Chiaia Magazine dedicato al saper vivere. In più, prima dell’inizio delle danze, verrà estratto a sorte un viaggio, con destinazione top secret, offerto dallo Studio A.F.I (Agenzia Finanziaria Immobiliare), uno degli sponsor della serata. Infine, non mancheranno la musica vintage e la cena buffet. • LA «PRIMA» DI CHIAIATOUR Chiaia Magazine, il free press mensile della Napoli che conta, lancia un nuovo prodotto editoriale: Chiaiatour, pubblicazione patinata interamente dedicata ai percorsi dell'arte, dell'eleganza, dell'enogastronomia, del lifestyle. Moda, motori, design, creatività, turismo, cultura: tutto in un magazine che avrà come mission il rilancio del made in Naples. Un «tour», quindi, tra le bellezze e le ricchezze della città alla ricerca di curiosità artistiche poco conosciute, di sfizi da comprare, di trattorie e ristoranti da scoprire e di luoghi incantevoli dove dormire. Un nuovo modo di vivere i piaceri di Napoli e della Campania. Chiaiatour avrà una cadenza trimestrale, sarà distribuito gratuitamente in oltre 300 punti cool di Napoli (e non solo) e la versione cartacea sarà affiancata da quella online consultabile sul sito www.chiaiamagazine.it • AVVISO AGLI SPONSOR Chi è interessato a partecipare come sponsor al megaparty del 10 luglio può contattare la redazione di Chiaia Magazine (081.19361500) o inviare una mail a [email protected]. SOCIETÀ&COSTUME GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 15 Bougainvilla e gli sposi promessi LA FESTA. Nella villa di Posillipo prove tecniche di matrimonio per Massimo Festa e Rosaria Saturno. Ricevimento a tema «total white» na promessa di matrimonio in grande stile per Massimo Festa, commercialista e storico organizzatore di locali, e Rosaria Saturno, futuri sposi il 10 luglio, che hanno festeggiato con i più cari amici da Bougainvilla con un party a tema “total white“. La location di Posillipo è stata addobbata per l'occasione dalla direttrice Silvia Donadio, con fiaccole e candele che hanno U reso l'ambiente particolarmente suggestivo, esaltando il gusto e l'eleganza degli spazi arredati con divani e sedute ricercate. Le composizioni e gli allestimenti riprendevano i colori degli abiti dei promessi sposi (gli unici vestiti in lilla) e degli invitati (il bianco) con un tocco di verde, simbolo della promessa. L'evento organizzato da Francesco Sangiovanni è partito con l'aperitivo al tramonto, seguito da una splendida cena con gustose e scenografiche pietanze in parte servite a finger food, coinvolgendo baristi acrobatici che hanno dispensato Mohito e Caipiriña fino a tarda notte. Fabrizio Cervo per Dolce Convivium ha curato i golosi dolci al cucchiaio, la piccola pasticceria e la torta a 2 piani bianca e lilla, sormontata da due simpatici “cake topper”. Gli unici vestiti in nero erano i futuri testimoni, Peter Bevilacqua e Gigi Balsamo, e il compare di anello, Alberto Forni, in segno di “lutto” per la perdita dell'amico single (il primo dei 4 a sposarsi). Eleganti le future testimoni della sposa: la sorella gemella Amelia Saturno, con il compagno Valerio Maione, ed Eva Ponzo. Ad animare la serata anche Valerio Tremiterra che ha regalato cappelli di paglia bianchi, in stile Panama, agli ospiti del dancefloor. Alla consolle Jimmy Balsamo con una miniperformance di Marco Piccolo e Dario Guida. Gli unici parenti ammessi, i genitori della sposa, Luciana e Nando Saturno, nonna Amalia, Silvio Festa e Paola, Carlo Saturno con Rita. Tra gli invitati: Alessio Matrone e Tiziana, Tony Breglia, Federica Marchetti, Silvio D'ascia, Angelo Lancillotti, Valentina Garaffa, la squadra di calcio dei dottori commercialisti di Napoli al completo, capitanata dal presidente Fabrizio Galantuomo. Le telecamere e le interviste di Rosario Schibeci hanno catturato le testimonianze più simpatiche dei tanti amici accorsi. RIFLETTORI NASCE NERÒ SULLE SPONDE DI NISIDA Il locale si chiama "Nerò", nome che riecheggia Nereo, dio marino greco col potere della metamorfosi. Ed è al mare e alle mutazioni che il club si è ispirato, cambiando attitudine nel corso della giornata. Aperto dalle 8 fino alle 2 di notte, Nerò, in via Nuova Nisida 40, nei pressi del molo, la mattina funziona come punto di ristoro per i naviganti, offrendo anche un servizio take away di baguette assortite. Nel tardo pomeriggio (tra le18 e le 21) diventa lounge bar per un aperitivo in tutto relax. Infine, dalle 21 in poi, si trasforma in ristorante di specialità marinare. Gli ambienti rievocano l'atmosfera greca, con tinte mediterranee ed una cupola stile "Santorini". I creatori di Nerò sono Pietro De Maio (nella foto con Olimpia Di Matteo e Mariassunta Greco), Stefano e Gianluca De Crescenzo, Arturo De Matteo, Luca Iannuzzi e Nino Riccardi. Da Sinistra: foto 1: i promessi sposi Rosaria Saturno e Massimo Festa; foto 2: Amalia Saturno, con tre amiche; foto 3: Valerio Tremiterra & gruppo Panama; foto 4: Silvia Donadio e Francesco Sangiovanni; foto 5: i futuri sposi con i testimoni. VENTRELLA LANCIA LE EVANESCENZE DI BETTY BEE Dall'incontro di moda, arte e scultura è nata la nuova avventura artistica di Betty Bee: Evanescenze. Ovvero 4 gioielli d'arte, realizzati in oro, argento e pietre preziose, lavorati uno ad uno, a mano, in tiratura limitata e numerata, dagli orafi della storica gioielleria Ventrella, in via Carlo Poerio 11, che ne ha ospitato l'esposizione e ne continua ora la vendita. Su ciascun pezzo Betty Bee ha riproposto in forma simbolica le opere realizzate negli anni, icone del suo percorso artistico: il Cristo Nero, Iuppeppì, la Sirena, Lick and go, assumono la forma di talismani d'arte da indossare al collo, al ventre, alla caviglia, ai polsi. Gioielli scultura che sono stati esposti su calchi di corpo di donna - creati dall'artista utilizzando il proprio corpo -, realizzati in bronzo, alluminio, garza, plexiglas. All’affollatissimo vernissage sono intervenuti tra gli altri: Francesco Paolantoni, Benedetto Gravagnuolo, Gerry e Fiammetta Sacco, Giordana De Cesare, Maria Tedeschi, Maria e Toni Di Pace, Stefano e Antonella Benincasa, Roberta Corvino, Mitzi Di Salvo, Marina Vitelli, Maria Chiara De Luca, Alessio Visone, Mauro Paparo Filomarino, Andrea e Paola Attena, Stefano e Antonella Cotronei, Cristina Donadio, Alessandra Barbaro, Paola e Anna Bice Rosa Rosa, Florinda Dotoli. NOZZE SOTTO LA PIOGGIA PER VALENTINA C’era un ospite inatteso il 13 maggio al matrimonio tra Valentina Quaranta (figlia di Gennaro Quaranta, dirigente della Barclays Bank che aprirà a giorni una filiale in via Vittoria Colonna) e Giuseppe Maddaloni: Giove Pluvio. Così, la pioggia non ha permesso agli invitati al ricevimento nuziale di godere pienamente dello splendido panorama che si gode dalla terrazza dell'Hotel San Francesco al Monte. Ma ciò non ha impedito a tutti di divertirsi egualmente. E poi, come si dice: sposa bagnata, sposa fortunata. Tra gli ospiti gli amici di sempre: Francesco Paolantoni, Mario Porfito, Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Gigio Morra, Paola Cannatello, Sergio Friscia, Stefano Sarcinelli, Nina Soldano, il maestro Antonio Annona e la spendida band di Fabrizio Fierro. Fuochi di artificio finali, mega torta e viaggio di nozze in Giamaica. SOCIETÀ&COSTUME OMBRELLONI ED EUROPEI. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrandina a Chiaia, si cercano le combinazioni giuste per mettere qualche soldino da parte sotto l’ombrellone. Calcio, santi ed esami di maturità: di questo si parla mentre si consulta la Smorfia e si tenta la fortuna. Alberto Postiglione, tra una chiacchiera e un gratta e vinci, ha le idee chiare come il cielo di Mergellina: «Almeno per 9 estrazioni & terni favole GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE bisogna puntare sul terno 60 (la scuola) - 27 (gli studenti) - 8 (gli esami), da giocare sulle ruote di Napoli, Roma e Milano. In più - continua Postiglione - il terno del momento è quello sugli Europei di calcio, ovvero 1 (l’Italia) - 22 (i giocatori) - 29 (il giorno della finale). Questa combinazione va giocata per 6 estrazioni su tutte le ruote». Giugno, il mese dove esplode l’estate, ospita anche due tra i santi pià «gettonati» a Napoli: S. Antonio (da giocare 13 - 37 -50) e San Luigi (puntare sull’ambo 21 - 6). Infine, Postiglione ci regala l’ultima scommessa: «Per tutta l’estate, ovviamente sempre con moderazione, giocate il terno delle vacanze 22 - 72 - 10». Non resta che giocare e incrociare le dita tra un goal e una granita. 16 Non nutro più speranze: erano indigeste. I vestiti vanno in vacanza su un’asola deserta. Renato Rocco SALUTE&BENESSERE SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO Mode alimentari, il «sacrificio» del pane IL TESORO DI ITALIA CANESSA Annalicia Mozzillo* a Chiaia, Cappella Vecchia, ad Avellino, al Conservatorio D «Cimarosa»: questo il piccolo grande viaggio della collezione di nastri (Live e dalla radio e filodiffusione), dischi (LP), programmi di sala (preziosi cimeli musicologici) e libri raccolti per anni ed anni da Italia Canessa e donati oggi, ad un decennio dalla sua scomparsa, dal marito e dai figli alla scuola dove Susanna Canessa è amata ed entusiasta docente. L'augurio implicito nel dono è che siano gli studenti ed i docenti, e forse magari anche appassionati di Avellino ed oltre, a godere di questo tesoro. La raccolta è il vitale esito del grande amore di Italia per la musica, a pieno realizzato accanto al marito Francesco Canessa, critico musicale, amato soprintendente al San Carlo per quasi vent'anni, seguendo anche le passioni artistiche dei figli, musicali tutte, pure se in modo diverso, poiché Susanna insegna ad Avellino, Riccardo lavora come regista d'opera di successo, e Brunello affianca alla sua professione, abilità sopraffine di maestro cantore e chitarrista. E’ una delle poche grandi raccolte musicali di Napoli, frutto del puro piacere di sapere e condividere questo sfizio con un buon numero di compagni d'avventura. Tra registrazioni fatte in teatro fortunosamente, registrazioni raccolte per il gusto del confronto tra artisti, c'è da ripercorrere decenni di tradizione musicale nel suo farsi, con spunti di grande diletto, in cui c'è la verve della squisita appassionata, mai saccente, mai fanatica, ma sagace e divertita e divertente per di più. Posta nella singolare sala discografica nella torre della scuola musica di Avellino, questa è una raccolta di meraviglie, in cui è dato trovare anche traccia degli entusiasmi di amici ed appassionati, e qualcuno purtroppo non c'è più, con cui si facevano ricerche e scambi con slanci oggi inimmaginabili, poiché oggi registrano proprio in molti, soprattutto i teatri per archivio e tante case discografiche: tutti per il mercato. Sono quelle di Italia Canessa invece spesso registrazioni di pirati, coltissimi ed arguti, e pionieri frementi le cui voci, pure se di rado, si riconoscono nei nastri tra applausi e grida di bis. Ed è una emozione in più. La Confederazione Italiana Agricoltori ha condotto un confronto tra i consumi del 2007 e del 2006, rilevando una diminuzione negli acquisti di tutti i prodotti simbolo dell'Alimentazione Mediterranea: frutta (-2,5%), pasta (- 2,6%), verdura (-4,2%) e perfino l'amatissimo pane (-6,2%). Cresce, invece, il consumo di alimenti come uova, pollo, carne e salumi. Le motivazioni del cambiamento delle abitudini italiane si possono addurre sia al rincaro del prezzo di questi prodotti sia al dilagare di mode alimentari, dove il diktat principale è l’eliminazione di tutti gli alimenti che apportano alla dieta una buona dose di carboidrati complessi. Ma vediamo di conoscere più a fondo uno degli imputati. Con il termine «pane» si indica in genere un prodotto ottenuto dalla cottura di una pasta lievitata, preparata con farina di grano, acqua e lievito (di solito di birra), con o senza l'aggiunta di sale. Durante la lievitazione parte dell’amido viene trasformato in destrine e parte dello zuc- chero semplice viene convertito in etanolo e anidride carbonica, che, espandendosi nella massa, la rendono porosa e morbida. Anche il pane è soggetto a frodi: quella più comune riguarda l’eccessivo contenuto di acqua, oppure l'aggiunta all'impasto di glicole-etilenico, per evitare che diventi presto raffermo. I costituenti del pane variano a seconda degli ingredienti (in commercio possiamo trovare tantissimi tipi diversi): mediamente contiene il 55% di carboidrati , il 29% di acqua e il 9% di proteine, e solo l'1% di LIBRIDINE Un saggio di Arcella risveglia il mito di Julius Evola Aurora Cacopardo Stefano Arcella, profondo studioso dei culti gentilizi nella Roma arcaica e del pensiero tradizionalista del '900, ha sempre evidenziato carattere di riservatezza, che non gli ha impedito, tuttavia, di verificare nella posatezza della riflessione i risultati del suo lavoro. Credo che nella storia del pensiero di Julius Evola, pittore e filosofo (1898-1974), la posizione di Arcella sia tra le più singolari e originali perchè partecipa al tempo stesso, all’agonismo, alla ricreazione e alla reinvenzione nella mescolanza di antico e moderno, sapientemente intrecciati e con- temperati. Prima di quest’ultimo lavoro Julius Evola - La via della realizzazione di Sé secondo i Misteri di Mitra (Ed. Controcorrente, 14 euro), terza edizione a trent'anni dalla prima, l’autore ha curato per la Fondazione Evola di Roma la pubblicazione delle Lettere di Julius Evola a Bendetto Croce (1925-1933) e Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile (1927-1929). Le opere sono precedute da saggi introduttivi del curatore in cui si evince che Evola si avvicinò al Futurismo, aderì poi al Dadaismo per dedicarsi, poi, agli studi filosofici approdando ad una concezione di critica radicale del mondo moderno. Complessi, inoltre, i suoi rapporti con il fascismo. Arcella propone tre grassi. Modesto è il contenuto di vitamine, sali minerali e fibre, fatta eccezione per il pane integrale molto ricco di questi alimenti. Cento grammi di pane comune corrispondono a 279 calorie; 100 grammi, invece, di pane integrale contengono 243 calorie. Per apprezzare, quindi, tutti i giorni il gusto del pane sarà importante imparare non ad eliminarlo, bensì ad assumerne la giusta dose evitando di esagerare . *Dietista. Per domande e consigli: [email protected] motivi per cui quest’ultimo saggio risulta interessante. Il primo è che ogni nuova edizione delle opere evoliane mette in evidenza l'impegno critico sia a livello culturale, in generale, che storico in particolare. Il secondo rende omaggio alla cultura di Evola e al gruppo di Ur. Il terzo sottolinea il progetto esoterico-politico del gruppo di Ur come Arcella lo chiama avendo il Nostro lavorato a lungo e con competenza con vari testi. La via della realizzazione di Sé secondo i Misteri di Mitra appare opera compatta e lineare, esprime l'emozione e l’ammirazione dell’autore nel presentarci l’allegria, la solarità nella sensualità amorosa propria del mondo egizio e del mondo greco che, sì conosce le pene d'amore ma senza le complicazioni introspettive della cultura romantica. SOCIETÀ&CULTURA GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 17 Manzi, la stellata illusione della poesia LA NOVITÀ. Il vicedirettore del «Roma» ha pubblicato per Giulio Perrone Editore il libro di poesie «(d)[email protected]». Merini e Campana i suoi lirici di riferimento Massimiliano De Francesco on sono canzonette né desiderano abbandonarsi alla libidine dell'immediatezza; per niente asserviti alle leggi della banalità, ma ostici e resistenti perché lontani dalla logica dello spettacolo: i quaranta capitoli del micropoema «d(io)@parole.com» di Andrea Manzi, giornalista e poeta (o poeta e giornalista?) non portano borracce alla superficialità, ma preferiscono abbeverarsi alla fonte, poco frequentata in questi tempi televisivi, dello sperimentalismo realistico. L'autore sceglie di non ingabbiare la creatività in un'architettura lirica chiusa, e decide di raccontare il suo viaggiopassaggio nell'abisso con tutto l'arsenale poetico possibile. Manzi scende nelle tenebre come quel poeta di heideggeriana memoria in cerca degli dèi fuggiti dal mondo: al suo ritorno, se v'è un ritorno, mostra un pugno di fosforescenze, schegge e frammenti di luce a testimonianza di non aver trovato gli dèi, ma almeno di averne intravisto le vesti mentre sfuggono. Quella visione diviene musica. Quel senso di irraggiungibilità scoppia in poesia. Poeta fino N La foto di copertina del libro «(d)[email protected]» firmata da Beatrice Lencioni all'osso, Manzi, nel suo ultimo reportage dagli abissi, racconta la sfrenata corsa verso una risolutiva divinità, dando sempre l'impressione che, una volta ritornato, pur consolato dalle fantasie dell'amore e rapito dai misteri della natura, non smetta mai di pedinare Dio. Un pedinamento che spossa («stanco di dio»), un desiderio che esplode («c'è sete di un dio netto come colpo inferto»), una richiesta che lacera («perciò libera il tuo silenzio/comprometti il tuo splendore): l'autore ha talmente «voglia di dio» che ne accetterebbe anche un'apparizione «in groppa a una mail», basta che si mostri, si faccia sentire, si mischi a noi. E se «dio tira a campare», il giornalismo, la famiglia, il mare riempiono e scuotono la vita del poeta salernitano che «pensa e scrive angosce», sorride al «vento di tragedia» e non dimentica mai di «sniffare sole» e di sognare «colonne di parole aree». Non v’è mai un break in questo flusso poetico, siamo in presenza di una scrittura automatica (punteggiatura inesistente, assenza di maiuscole), retaggio surrealista che si mescola con ritmi tipici della SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE MERGELLINA E IL DIAVOLO RITROVATO postavanguardia e con folgorazioni che ricordano la lingua orfica di Dino Campana («venere di memorie amare amare/ e d’argonauti esangui), uno dei poeti più amati dall’autore. Nei quaranta capitoli dell’ansiosa e rabbiosa mail che Manzi invia a «dio» e, per conoscenza all’«io», balza fuori il tormento del poeta, il suo incurabile supplizio, la sua inquietudine che raramente si placa, costretta com’è ad archiviare il dolore, a registrare le traiettorie di sangue. Un poeta che, seduto tra eros e thanatos, non può che sentirsi «una colomba pugnalata in volo»; un poeta che s’attacca alla parola che non è quasi mai apertura, ma rifugio; un poeta che s’agguanta a bardi tutelari, come Sanguineti, Whitman, Alda Merini, per nutrirsi di stellate illusioni. Da qui nasce la solitudine del lirico che proprio la Merini, «miracolessa d’ardore», descrive superbamente in «I poeti»: «Siamo osti senza domande/riceviamo tutti/solo che abbiamo un cuore (...) siamo una fede senza profeti/ma siamo poeti./ Soli come bestie/buttati per ogni fango/senza una casa libera/né un sasso per sentimento». U UNA VITA PER IL GIORNALISMO Andrea Manzi è vicedirettore del quotidiano «Roma». Ha fondato nel 1996 e diretto per sette anni «La Città», quotdiano del Gruppo L’Espresso. E’ stato caporedattore del «Mattino» di Napoli, caporedattore de «L’Informazione» di Roma e direttore dell’emittente satellitare Telecolore. Docente di Giornalismo presso l’Università di Salerno (2001-2007), è autore, con Giuseppe Rescigno, di «Arte nel sociale - documenti di comunicazione estetica» (Editori Riuniti). A metà degli anni Ottanta, ha scritto «Giovani senza dei» e «Dino Campana poeta», testi rappresentati nei maggiori teatri italiani. Quest’anno ha pubblicato il libro di poesie «(d)[email protected]», Giulio Perrone Editore (70 pagine, 10 euro). La copertina del volumetto è corredata dalla suggestiva fotografia «Dove cammina il mio destino» di Beatrice Lencioni. GIUSEPPINA DE RIENZO FINALISTA AL PREMIO STREGA I misteri di «Vico del fico al Purgatorio» Rossella Galletti na gentile lettrice ci ha informato che il quadro San Michele Arcangelo che atterra il demonio, di cui avevamo narrato la genesi aneddotica in una nostra precedente nota, si trova nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina. Le siamo grati, sia per aver colmato una nostra imperdonabile lacuna, sia perché ci ha indotto ad anticipare la già programmata visita al bellissimo tempio voluto dal sommo poeta Jacopo Sannazaro che ebbe in regalo dal re Federico d'Aragona una villa sul declivio di Posillipo e, in segno di riconoscenza, volle costruire sulla collinetta accanto alla villa una chiesa da dedicare alla Vergine del Parto - in memoria del suo poema De partu Virginis - e a san Nazario - il santo della sua gente. A quello che è uno dei luoghi più spiritualmente elevati finora incontrato e posto in una straordinaria posizione panoramica, si accede da una scala e poi da un'ampia terrazza. Nell'ingresso, sulla destra, si può ammirare il bellissimo presepe di Giovanni da Nola del XVI secolo, composto da cinque statue di legno - La Vergine, san Giuseppe e altre tre - restaurate e salvate da una grotticella naturale, dove giacevano assieme a scheletri e ossame, prima che sorgesse il Camposanto nuovo. Entrati nella chiesa, sul primo altare a destra, ecco il dipinto “scomparso” di Leonardo da Pistoia, raffigurante il diavolo di Mergellina con il volto della donna che aveva fatto sanguinare il cuore del nobile don Diomede Carafa; come già riferito in precedenza, per la delusione abbracciò la carriera cardinalizia e commissionò il quadro al pittore. Ma, osservando con attenzione, si nota che il diavolo ha un bel volto di giovane donna che appare calma, quasi sorridente, con le braccia e le mani piegate in atto voluttuoso e sembra non accorgersi affatto della lancia che l'angelo le sta ficcando nel collo. Insomma, riesce difficile attribuire quel viso ad una cattiva divoratrice di uomini, tanto che la fantasia del popolino non fu per niente colpita dall'atrocità del castigo inflitto, ma, al contrario, fu sedotta dalla serenità di quel viso che fu indicato, più che in segno di disprezzo, come paragone di elogio. Si diceva infatti: «Sei bella come il diavolo di Mergellina!» Per mancanza di spazio, nulla diciamo sulla solenne mole marmorea della tomba di Sannazaro, che si trova dietro l'altare. Lo faremo una prossima volta. L’AUTORE Napoli, Vico del fico al Purgatorio. Domenico Sepe detto Mimmo è stato ammazzato il primo gennaio: un paio di forbici da sarto gli hanno trafitto il cuore penetrando in profondità di nove centimetri. Arrestata per il delitto è la moglie Maria Cuomo, detta Mariuccia. Il movente per l'accusa: gelosia. Giulia, avvocato d'ufficio, ha l'incarico di difendere Maria e si reca là dove non batte il sole, là dove i vicoli incrociano in un vortice senza uscita: tra panni al vento che attraversano le stradine in tutte le direzioni, incontra la persona più vicina alla donna: Saverio Derosa detto Eva, lo zio sarto, settantenne e femminiello, dell'imputata. È l'inferno dei “quartieri” della città. È «Vico del fico al Purgatorio» (Manni editore, 2008; pag. 196, 17 euro ) l'ultimo romanzo della napoletana Giuseppina De Rienzo, finalista alla 62° edizione del Premio Strega al quale quest'anno sono candidati altri tre autori partenopei: Ermanno Rea con «Napoli ferrovia»; Ruggero Cappuccio con «La notte dei due silenzi»; Diego De Silva con «Non avevo capito niente». Il vincitore sarà proclamato il 3 luglio al Ninfeo di Villa Giulia di Roma. La forza creativa della scrittrice trova in Napoli un terreno fertile. Non solo il paesaggio: dal Golfo alla scacchiera dei quartieri una volta dormitorio delle truppe spagnole, dal Vesuvio ai decumani, all'isolotto di Megaride; ma anche la vis tragicomica della città: il culto delle capuzzelle, le anime in pena del Purgatorio, che abbatte i confini tra la vita e la morte; i femminielli, figure importanti per la loro essenza doppia, grazie alla quale hanno capacità comunicative superio- ri, come i bambini, esseri neutri, non ancora definiti sessualmente. Non importa che tu sia femminiello, drogato o assassina. Siamo a Napoli, anima doppia, dove tutto è sia bianco che nero. Dove non esistono stereotipi se non quello del caleidoscopio, dei mille colori che si intrecciano e si scontrano. In ognuno di noi c'è l'altro da sé, il nostro doppio se ne sta nascosto dietro una cortina di apparenza ingannevole. Così capita che chi sembra la più spietata delle assassine è anche lo spirito più docile; chi veste donna e ha movenze femminili, rivela un vigore maschile; chi sbatte in faccia al mondo il suo sesso trascende nell'infantilismo; e chi sta per morire di cancro, inizia a vivere e a percepire per la prima volta il suo corpo. In una Napoli che demolisce tutte le certezze è impresa impossibile scoprire la verità: chi ha ucciso Domenico Sepe? Una città contaminata dal virus della dualità che infetta tutti i suoi abitanti e la stessa De Rienzo: che sa essere sensuale e sentimentale e, d'improvviso, oggettiva come un referto giudiziario. EVENTI&CURIOSITÀ PAUSA BLOG di LEO ARUTA LIBRERIA FELTRINELLI http://leoaruta.simplicissimus.it SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395 I SOCIAL NETWORK carnet di giugno/luglio n questo numero parliamo di social network. Ossia di quei siti internet (social media) basati sulle persone. In pratica ci si iscrive per socializzare, per creare relazioni che possono essere di amicizia, sentimentali o di business. Le relazioni sono facilitate dallo spirito di questi network, grazie al quale le persone tendono a creare collegamenti tra loro. E’ come frequentare un circolo, prima o poi ci si conosce (quasi) tutti. Ciò che rende immediate le relazioni è l’iscrizione ai numerosi gruppi presenti nei social media che restringe enormemente il numero degli affiliati. Diventa normale, una volta che si è nel gruppo, chiedere agli altri membri di essere aggiunti ai loro contatti. I social network sono numerosissimi, tra i più noti: MySpace, Facebook, Linkedin, Xing, Viadeo, Mybloglog, Myblogcatalog. A questi si aggiungono i vari Youtube, Flickr, Anobii, LastFm, Slideshare. Nati per raccogliere contenuti creati dagli utenti (video, foto, libri, musica, presentazioni di powerpoint), in realtà offrono anche gli strumenti di social networking. I social network, con il tempo, si sono specializzati. Ecco alcuni esempi. MySpace, più di cento milioni di iscritti, sta diventando il media preferito dei gruppi musicali emergenti per il lancio della loro musica. Facebook, fondato da un ragazzino per le relazioni tra gli studenti di Harward, consente interazioni generaliste. Linkedin è nato per permettere relazioni di tipo business, ed è possibile cercare lavoro o fare affari («ebay» recluta il 70% del personale su internet). A quest'ultimo si sono aggiunti Xing, Viadeo ed altri. Lo spirito che, invece, caratterizza siti come Anobii o LastFm è basato sulla condivisioni di gusti letterari per il primo, musicali per il secondo. In pratica, chi si iscrive, cerca utenti che abbiano gusti simili ai propri con cui, quindi, creare legami. Lo stesso succede per Slideshare: ci si iscrive, si caricano le slide fatte con Powerpoint (o altri) e si cercano iscritti che si occupano della stessa nostra materia. I GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE 23. Falcone e Borsellino, 15 anni dopo. Un protagonista di quegli anni di piombo, insanguinati dalla mafia, ripercorre la parabola storica su cui si snodò la lotta tra Stato e antistato in Sicilia: in «Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino» (Mondadori) l'ex pm Giuseppe Ayala espone le sue verità. Ore 18 24. «F.-à Léo» è il titolo del progetto musicale (e relativo cd), ideato dal pianista Roberto Cipelli. Al centro c'è la figura di Léo Ferré, mostro sacro della canzone francese, e la rilettura in chiave jazz della sua produzione. In for- 18 mazione con Cipelli il trombettista Paolo Fresu e Gianmaria Testa (voce, chitarra). Il terzetto dal vivo. Ore 17 30. Dopo «Il senso del dolore», Maurizio De Giovanni insiste sulle piste del noir vesuviano con «La condanna del sangue» (Fandango), una nuova avventura del commissario Ricciardi alle prese con un misterioso omicidio nel cuore della Sanità. Se ne parla con l'autore. Ore 18 1 luglio. E' bastato un album, «XD», per decretarne il successo: ora i Lost, nuovi idoli dei teenagers nostrani, ci riprovano col nuovo singolo (e video) intitolato «Standby». La band in un assaggio dal vivo. Ore 18 4 luglio. Si intitola «Il sole in un attimo» il nuovo album di Ada Montellanico, vocalist tra le più credibili del panorama jazz nazionale. Testi in italiano, fraseggio intenso: originale e godibile. Ada si esibisce dal vivo. 25 AL 29 GIUGNO: TROFEO BANCA ALETTI VERSI DI VINCENZO DE SIMONE Savoia, arrivano le vele d’epoca ‘O Calascione Dal 25 al 29 giugno, per tutti gli amanti del mare, appuntamento al Circolo Savoia per l’evento «Le vele d’epoca», ovvero la grande sfida tra imbarcazioni «sempreverdi». La manifestazione a Napoli resiste ancora oggi grazie soprattutto a Pippo Dalla Vecchia che di questo evento ha fatto uno dei vanti del circolo che presiede dal 1991. La quinta edizione del Trofeo Banca Aletti avrà quest'anno un numero di iscritti incrementato rispetto allo scorso anno. I tenaci sforzi organizzativi ed il richiamo del Golfo porteranno nel porticciolo di Santa Lucia e sul lungomare cittadino le barche più seducenti tra quelle col marchio di «vela d'epoca». Nel corso della conferenza di presentazione, tenutasi nella sala biblioteca del Circolo Savoia, Pippo Dalla Vecchia ha dichiarato: «Ho sempre diretto il mio lavoro di presidente verso la promozione della città in cui sono nato e del circolo che presiedo. E proprio adesso che Napoli vive giorni così difficili, l'idea di portar qui armatori che giungono da tutta Eu- Nce sta na stratulella ô Monteddio ca scenne nfacci’ ô ttufo, dritt’a mmare. Penzanno a chesta strata... ch’arrecrìo, t’assommano ‘int’ ô core ‘e ccose care Me pare n’angulillo ‘e Paraviso addò scennenno, ‘o core mio guaglione faceva a tutte quante ‘o pizzo a rriso. Quanta ricorde... ‘a strata ô Calascione!. E mme veco pe ‘sti scale, piccerillo, cu mamma mia ca mm purtava ô bagno; scennevo cu na chiorma ‘ cumpagnielle jenchènno ‘e strille chesta via sulagna. N’addore ‘e rose rosse e ‘e ggiesummine metteva dint’ ô core l’alleria; piantate tutt’attuorno, a ppretusino, pareva nu ciardino, chesta via. ‘Sta stratulella t’accurciava ‘a via e pe nu nniente t’allargava ‘o core; ô sole, na lacerta che fa ‘a spia e, dint’a ll’aria... già n’addore ‘e mare... Cchiù gruosso, nn’àggio fatto cammenate cu ammore mio d’allora, sott’ô braccio, nn’àggio passate sere ‘int’a ll’estate, vasanno vocca a vvocca, faccia a ffaccia! Nce sta na strattullella ô Monteddio ca scenne nfacci’ô ttufo, dritt’a mmare; scennenno chesti scale... c’arrecrìo, pare ca torna arrèto, ‘o calannario! (Versi tratti dal libro di poesie «Vierze antiche e nuove» di Vincenzo De Simone) ropa, tutti facoltosi naviganti abituati a solcare i mari delle località più prestigiose e rinomate del mondo, mi fa sperare che abbiamo allestito una occasione di riscatto per l'immagine della città. E’ un modo per sottolineare - ha continuato il presidente - la nostra ospitalità, e per farla prevalere su quelle offerte da altri. Far regatare qui queste meraviglie del mare è un modo per offrire uno spettacolo di livello altissimo ai napoletani che vorranno ammirarle, ed è anche un contributo alla voglia di far rivivere Napoli». m a ga z i n e CHIAIA Saper vivere il quartiere. Saper vivere la città Scegli CHIAIA MAGAZINE per la tua pubblicità Contattaci: 081.19361500 LA TUA PUBBLICITÀ È ANCHE ON LINE SU WWW.CHIAIAMAGAZINE.IT INIZIATIVE CHIAIA MAGAZINE GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE UN GIORNALE PER IL RILANCIO DEL MADE IN NAPLES Arriva «Chiaiatour», tutto sul saper vivere Novità editoriale per l’estate 2008: la Iuppiter Group raddoppia e, dopo Chiaia Magazine, lancia «Chiaiatour» il patinato sul saper vivere. Missione del nuovo giornale (previste, per il momento 4 uscite all’anno) è il rilancio del Made in Naples. Grande spazio verrà dato alla moda, all’arte, alle passioni, agli eventi, ai percorsi enogastronomici e al lifestyle. Il giornale sarà diretto da Laura Cocozza. Presentazione con megafesta prevista per luglio. 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