Istituto MEME: Investigazione privata
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Istituto MEME: Investigazione privata
Istituto MEME associato a Université Européenne Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles INVESTIGAZIONE PRIVATA: IL MODERNO DETECTIVE Scuola di Specializzazione: Scienze Criminologiche Relatore Dott.ssa Roberta Frison Collaboratore: Giancarlo Mannoni Tesista Specializzando: Roberta Pilone Contesto Project Work: Agenzia Investigativa GMan Anno di corso: Primo Modena 3 settembre 2011 Anno Accademico 2010 - 2011 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 ___________________________________________________________________ 2 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Sommario Introduzione ...................................................................................................................... 1 Capitolo 1 Disciplina della professione ............................................................................ 3 1.1 Regolamenti e Leggi. .............................................................................................. 3 1.2 Autorizzazione alle investigazioni private in ambito giudiziario ........................... 6 1.3 Le investigazioni private e la Legge sulla Privacy ............................................... 12 Capitolo 2 Chi è un buon detective? ............................................................................... 22 2.1 Come si diventa investigatore privato. ................................................................. 22 2.2 Le doti dell‟Investigatore Privato. ........................................................................ 23 2.3 Rapporti con la clientela ....................................................................................... 25 Capitolo 3 Case History: I casi tipici dell‟investigatore privato. ................................... 27 3.1 I casi appartenenti al diritto di famiglia ................................................................ 27 3.2 I casi appartenenti alle indagini aziendali............................................................. 35 3.3 Le bonifiche ambientali e le bonifiche telefoniche .............................................. 40 3.3 Il Recupero Crediti ............................................................................................... 43 3.4 Servizi di prevenzione anticrimine ....................................................................... 45 3.5 Servizi antitaccheggio........................................................................................... 48 3.6. La figura della “guardia del corpo” ..................................................................... 49 Capitolo 4 Fonti investigative e tecniche d‟indagine .................................................... 50 4.1 Elenchi telefonici .................................................................................................. 50 4.2 Internet .................................................................................................................. 51 4.3 Elenco dei Protesti ................................................................................................ 51 4.4 Uffici Pubblici ...................................................................................................... 52 4.5 Le persone, fonti d‟informazioni e testimoni, interviste e informazioni confidenziali ............................................................................................................... 55 Capitolo 5 Servizi e controllo ........................................................................................ 57 5.1 Principi generali nella sorveglianza ...................................................................... 57 5.2 Appostamento ....................................................................................................... 57 5.3 Pedinamento ......................................................................................................... 59 5.4 Indagini sotto copertura ........................................................................................ 60 Approfondimento: La Perizia Calligrafica ..................................................................... 61 Conclusioni ..................................................................................................................... 64 Ringraziamenti ............................................................................................................... 65 Bibliografia ..................................................................................................................... 66 Sitografia ........................................................................................................................ 66 ___________________________________________________________________ 3 Introduzione L‟idea di questo elaborato nasce da un‟esperienza significativa e particolarmente emozionante che ho vissuto in prima persona e cioè quella di collaboratrice presso un‟Agenzia Investigativa. La peculiarità di questo viaggio all‟insegna dell‟apprendimento e della conoscenza dell‟Investigazione privata è stata proprio quella di averla affrontata su più fronti e da diverse angolazioni, ovvero sia seduta dietro una scrivania, che scendendo su strada. Cercherò di estrinsecare al meglio le conoscenze acquisite sia attraverso la mia diretta esperienza, sia attraverso gli insegnamenti e i consigli che mi sono stati pazientemente offerti dal titolare dell‟agenzia investigativa e dagli altri collaboratori che la frequentano quotidianamente. Anzitutto sarà bene precisare che il termine «detective» è straniero soltanto nella forma, in quanto esso sostanzialmente è un termine latino, derivante dal verbo «detergere» che significa, evidentemente, scoprire; ci è poi tornato «anglicizzato», come tanti altri termini ora d‟uso comune anche nella nostra lingua. Detective, comunque, ha il suo corrispondente nel termine nostrano «investigatore». Le due parole possono essere quindi usate indifferentemente, avendo esse il medesimo significato. Altra premessa che si ritiene essenziale riguarda la differenziazione, quanto mai opportuna, fra la figura «reale» del detective e quella tutta fantasiosa che emerge dalla letteratura «gialla». Non che la professione del detective manchi di fascino, di ampio interesse e di una certa dose di «imprevisto», ma essa mantiene una dimensione e una caratteristica umana, che quasi nulla hanno a che fare con quelle dei personaggi più o meno «mirabolanti», ai quali il lettore dei «gialli» è stato abituato. La professione del detective, almeno in Italia e nei paesi nei quali esiste una più o meno completa legislazione in proposito, è estremamente seria, impegnativa, delicata; oltre a qualificazioni tecniche speciali richiede anche qualità personali di equilibrio, intuito, fondamentale onestà ed incorruttibilità, tenuto conto del fatto che il cittadino, il quale ha necessità di rivolgersi al detective, per poter realmente metterlo in condizioni di risolvere il proprio problema (che può essere di natura diversissima), è costretto — volente o nolente — a confidargli ogni e qualsiasi «segreto», anche spiacevole o doloroso, che egli non confiderebbe mai ad altri, fosse anche il proprio avvocato, il proprio medico o il proprio confessore. Il detective, quindi, deve offrire al proprio cliente la garanzia assoluta di una discrezione a tutti i costi. Il detective può pervenire al pieno esercizio della sua professione dopo molti anni di umile e attento apprendistato. La sua capacità è frutto quasi esclusivamente di esperienza pratica. Non può aver frequentato solo scuole ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 e corsi teorici, né studiato su testi delle sue «materie», perché non esistono. Se è stato fortunato, si è «formato» collaborando con un detective anziano e qualificato; in altri casi, è un perfetto autodidatta, che ha vinto la sua battaglia solo perché spinto e sostenuto dalla passione, dall‟intelligenza, dall‟ostinazione, da una continua resistenza a tutte le «tentazioni» di cedere all‟improvvisazione. Ha imparato a trattare i casi ordinari e banali, con la stessa serietà e con lo stesso impegno dei casi difficili, complicati e redditizi. Ha imparato a posporre al suo lavoro ogni altro interesse affettivo, familiare, elettivo; a volte anche la propria salute. In cambio, quando è «arrivato», ha le sue grandi soddisfazioni, che non si traducono necessariamente solo in una prosperità economica. Dimensionata, così brevemente e nelle sue linee essenziali, la realtà di questa professione nella vita pratica, è quanto mai utile conoscere quali siano le origini della professione in Italia e altre importanti considerazioni. ___________________________________________________________________ 2 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Capitolo 1 Disciplina della professione 1.1 Regolamenti e Leggi In Italia l‟esercizio dell‟attività investigativa comporta tuttora diverse limitazioni e ostacoli legislativi. Essa è infatti soggetta ad una precisa regolamentazione e al possesso della cosiddetta licenza prefettizia che non consente in nessun modo e nella forma più tassativa l‟esercizio di pubbliche funzioni, incluse quelle che comportano la menomazione della libertà individuale. A questo proposito è doveroso citare come fonti gli articoli 13-14-15 della Costituzione riguardante diritti e doveri dei cittadini secondo cui dall‟articolo 13: “La libertà personale è inviolabile (…)”. E‟ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.” E ancora, dall‟articolo 14: “il domicilio è inviolabile”1. E infine: dall‟articolo 15:”La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.(...)”2. L‟attività d‟investigazione privata vera e propria è stata meglio regolamentata a partire dal 1926 con una specifica normativa contenuta nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) approvato con Regio Decreto 6 novembre 1926 n. 1846. La disciplina che regola attualmente le attività d‟investigazione privata risale al successivo R.D., n.773 del 18 giugno 1931 (trattata nello stesso Titolo IV degli Istituti di Vigilanza e delle Guardie Particolari Giurate) e al relativo regolamento per l‟esecuzione del T.U. stabilito col R.D. n. 635 del 6 maggio 1940. Ma vediamo più dettagliatamente quali siano gli articoli che ci interessano: Art. 134:“ Senza licenza del Prefetto è vietato ad enti o privati di prestare opere di vigilanza o custodia di proprietà mobiliari od immobiliari e di eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati. Salvo il disposto dell‟art. 11, la licenza non può essere ceduta alle persone che non abbiano la cittadinanza italiana ovvero di uno Stato membro dell‟Unione europea o siano incapaci di obbligarsi o abbiano riportato condanna per delitto non colposo. 1 2 Tratto dal sito www.altalex.com Ibidem. ___________________________________________________________________ 3 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 I cittadini degli Stati membri dell‟Unione europea possono conseguire la licenza per prestare opera di vigilanza o custodia di beni mobiliari o immobiliari alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani. La licenza non può essere ceduta per operazioni che importano un esercizio di pubbliche funzioni o una menomazione della libertà individuale. Il regolamento di esecuzione individua gli altri soggetti, ivi compreso l‟institore, o chiunque eserciti poteri di direzione, amministrazione o gestione anche parziale dell‟istituto o delle sue articolazioni, nei confronti dei quali sono accertati l‟assenza di condanne per delitto non colposo e gli altri requisiti previsti dall‟articolo 11 del presente testo unico, nonché dall‟articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575.”3 Art. 135: “I direttori degli uffici di informazioni, investigazioni o ricerche, di cui all‟articolo precedente, sono obbligati a tenere un registro degli affari che compiono giornalmente, nel quale sono annotate le generalità delle persone con cui gli affari sono compiuti e le altre indicazioni prescritte dal regolamento. Tale registro deve essere esibito ad ogni richiesta degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza. Le persone, che compiono operazioni con gli uffici suddetti, sono tenute a dimostrare la propria identità, mediante la esibizione della carta di identità o di altro documento, fornito di fotografia, proveniente dall‟amministrazione dello Stato. I direttori suindicati devono inoltre tenere nei locali del loro ufficio permanentemente affissa in modo visibile la tabella delle operazioni alle quali attendono, con la tariffa delle relative mercedi. Essi non possono compiere operazioni diverse da quelle indicate nella tabella o ricevere mercedi maggiori di quelle indicate nella tariffa o compiere operazioni o accettare commissioni con o da persone non munite della carta di identità o di altro documento fornito di fotografia, proveniente dall‟amministrazione dello Stato. La tabella delle operazioni deve essere vidimata dal Prefetto.”4 Nel registro di cui all'articolo 135 della legge devono essere indicati: a) le generalita' delle persone, con le quali gli affari o le operazioni sono compiute; 3 Iascone Potito L. (a cura), TULPS, Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, La Tribuna, Piacenza, 2008, pag. 75. 4 Ivi, pag. 77. ___________________________________________________________________ 4 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 b) la data e la specie dell'affare o della operazione; c) l'onorario convenuto e l'esito della operazione; d) i documenti, con i quali il committente ha dimostrato la propria identità personale. (…) Il registro deve essere conservato per cinque anni. (dall‟articolo 235 del Regolamento per l'esecuzione del TULPS delle Leggi di Pubblica Sicurezza ") Articolo 136: “La licenza è ricusata a chi non dimostri di possedere la capacità tecnica ai servizi che intende esercitare. Può, altresì, essere negata in considerazione del numero o dell‟importanza degli istituti già esistenti. La revoca della licenza importa l‟immediata cessazione dalle funzioni delle guardie che dipendono dall‟ufficio. L‟autorizzazione può essere negata o revocata per ragioni di sicurezza pubblica o di ordine pubblico.” Art. 137: ”Il rilascio della licenza è subordinato al versamento nella cassa depositi e prestiti di una cauzione nella misura da stabilirsi dal Prefetto. La cauzione sta a garanzia di tutte le obbligazioni inerenti all‟esercizio dell‟ufficio e della osservanza delle condizioni imposte dalla licenza. Il Prefetto, nel caso di inosservanza, dispone con decreto che la cauzione, in tutto o in parte, sia devoluta all‟erario dello Stato. Lo svincolo e la restituzione della cauzione non possono essere ordinati dal Prefetto, se non quando, decorsi almeno tre mesi dalla cessazione dell‟esercizio, il concessionario abbia provato di non avere obbligazioni da adempiere in conseguenza del servizio al quale l‟ufficio era autorizzato.”5 Per quanto riguarda il regolamento gli articoli da considerare sono: 257258-259 nei quali viene precisato che chiunque “ esercita un istituto di vigilanza o di custodia o di ricerche ed investigazioni per conto di privati, è tenuto a comunicare al Prefetto gli elenchi del personale dipendente e a dar notizia, appena si verifichi, di ogni variazione intervenuta, restituendo i decreti di quelle guardie che avessero cessato dal servizio. Devono altresì essere comunicati al Prefetto gli elenchi, e le relative variazioni, degli abbonati per la custodia delle loro proprietà, facendo risultare dagli elenchi medesimi quali siano i beni a cui i singoli abbonamenti si riferiscono. 5 Ivi, pag.78. ___________________________________________________________________ 5 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 1.2 Autorizzazione alle investigazioni private in ambito giudiziario L‟apporto investigativo del detective professionista è stato espressamente previsto dal Codice di Procedura Penale, entrato in vigore nell'ottobre 1989, in quanto indispensabile al nuovo impianto processuale. L'art. 190 C.P.P.. stabilendo che: «Le prove sono ammesse a richiesta di parte» (e cioè della pubblica accusa o della difesa) ha introdotto un principio eccezionalmente innovatore, tipico del sistema accusatorio, contrapposto al precedente modello inquisitorio, basato sull‟iniziativa del giudice. Per assicurare la parità fra accusa e difesa, al difensore è stata consentita una ricerca autonoma della prova e, nelle disposizioni di attuazione (art. 38 att. C.P.P., testo originario) è stato precisato che i difensori (e quando si parla di difensori, ci si riferisce naturalmente, oltre al difensore dell‟imputato o dell‟indagato, anche al rappresentante della parte civile, o del responsabile civile, o della persona civilmente obbligata per l‟ammenda) possono svolgere investigazioni per ricercare ed individuale elementi di prova a favore del proprio assistito e conferire con le persone che possono dare informazioni e tale attività "può essere svolta, su incarico del difensore, da investigatori privati autorizzati".6 Per svolgere tale compito, l'investigatore privato è stato equiparato al consulente tecnico ai fini dell'estensione dell'obbligo del segreto professionale (art. 200 C.P.P.). Con la recente riforma (Legge 397/2000) le garanzie ex art.103 C.p.p., in tema di sequestri ed intercettazioni, sono state estese anche ai documenti, alle conversazioni ed alle comunicazioni degli investigatori privati e dei consulenti tecnici di cui la difesa si avvale. Anche prima del nuovo codice, ci si poteva rivolgere ad un detective per ricercare prove da utilizzare in giudizio, ma il loro valore processuale era limitato. Dopo l'ottobre 1989 e nonostante una prima riforma - nel 1995 - le "indagini difensive" hanno stentato a decollare: per scarsa abitudine mentale, costi elevati, assenza di una regolamentazione precisa delle modalità e dei poteri di indagine dei difensori. Ora, l'attività investigativa difensiva è dettagliatamente regolata dai nuovi articoli e dalle modifiche al Codice di Procedura Penale introdotte dalla Legge 7 dicembre 2000 n. 397, entrata in vigore il 18.1.2001. L'istituzionalizzazione del fascicolo delle indagini difensive e la possibilità di entrare in gioco fin dalla fase delle indagini preliminari daranno nuovo 6 Tratto dal sito www.altelex.com ___________________________________________________________________ 6 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 impulso alla raccolta di testimonianze e alle investigazioni che, se correttamente verbalizzate, assumono ora un decisivo valore probatorio. Una delle disparità tra accusa e difesa concerneva la non estensione delle norme sul gratuito patrocinio alle spese per le investigazioni private. La legge 30.7.1990 n. 217 sul gratuito patrocinio all‟art. 4, nello stabilire che sono a carico dello Stato le spese della consulenza tecnica, escludeva espressamente quelle per gli investigatori privati, ancorché i medesimi fossero già stati parificati ai consulenti tecnici. La palese incostituzionalità di questa norma, per evidente contrasto con gli articoli della Costituzione 3 (eguaglianza dei cittadini) e 24 (inviolabilità della difesa), è stata eliminata con la Legge 29 marzo 2001, n. 134 Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 20 aprile 2001, che all'art. 9 stabilisce l'introduzione, nella Legge 30.7.1990, del nuovo Art. 9-bis. (Nomina di consulenti, sostituti e investigatori) che consente al difensore "d'ufficio" la nomina di "un investigatore privato autorizzato residente nel distretto di corte d‟appello ove ha sede il giudice competente per il fatto per cui si procede, al fine di svolgere attività di investigazione difensiva» Grazie alla nuova disciplina delle indagini difensive, i rapporti tra investigatori privati e avvocati penalisti risulteranno sempre più frequenti. Quanto alla sua qualificazione giuridica, secondo la dottrina il rapporto è un "contratto d'opera" di natura privatistica e prevede il diritto del difensore alla direzione delle indagini con l'indicazione espressa e specifica dell'oggetto di esse, nonché la possibilità di esonerare eventualmente l'investigatore dall'incarico conferito. “La delibera del 16.01.2001 della Giunta delle Camere Penali, prevede che l'incarico agli investigatori privati e ai consulenti tecnici sia conferito per iscritto, con l'espressa indicazione di attenersi alle leggi (incluse quelle in materia di "privacy"), di comunicare senza ritardo i risultati e solo al difensore o al suo sostituto, di rifiutare altri incarichi relativi o connessi alla stessa vicenda. Per indagini complesse o accertamenti che richiedano l'opera di più investigatori, l'incarico verrà affidato dal penalista a un "pool" di detectives autorizzati ex art. 222 att. C.p.p. , in quanto le Prefetture - limitatamente allo svolgimento dell'attività di ricerca e individuazione di prove ai fini della difesa penale - non legittimano terzi, anche dipendenti o collaboratori del titolare, all'esercizio della medesima attività, diversamente da quanto accade per le altre attività investigative di cui alla licenza ex art. 134 T.U.L.P.S. Sotto il profilo della responsabilità, per cautelarsi di fronte alla possibilità ___________________________________________________________________ 7 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 di rispondere per colpa, l'avvocato dovrà scegliere il professionista dell'investigazione tra coloro che offrono maggiori garanzie di serietà, professionalità e competenza, e fornire tutte le direttive utili a definire lo svolgimento dei compiti investigativi”. 7 L‟apporto dell‟investigatore si sostanzia in iniziative personali, valutazioni e suggerimenti. Le attività che può compiere possono essere catalogate in due tipologie sulla base di una loro eventuale disciplina legislativa: si parla a tal fine di atti tipici e atti atipici . ”Gli atti tipici esperibili dagli investigatori privati sono costituiti dal colloquio non documentato con persone informate sui fatti ( art. 391-bis comma 1 c.p.p. ) e dall‟accesso ai luoghi ( art. 391-sexies c.p.p. ). Si ritiene essere loro riconosciuta la possibilità di svolgere altri tipi di attività, non direttamente contemplati e disciplinati dalla legge, e per questo detti atipici. Tra queste attività possiamo senz‟altro annoverare i pedinamenti, gli appostamenti, le riprese fotografiche e cinematografiche, l‟acquisizione di notizie e documenti di libero accesso a chiunque, ad esempio presso Camere di Commercio, Conservatorie dei registri immobiliari, pubblico registro automobilistico, studi notarili, ecc. Risulta, invece, loro inibito ricevere dichiarazioni scritte o raccogliere informazioni da documentare ai sensi dell‟art. 391-ter c.p.p., poiché,tali attività sono riservate esclusivamente al difensore ed al suo sostituto, per lo “scopo di conferire loro i crismi di una maggiore attendibilità”8 . Il contenuto delle informazioni raccolte nel conferire con i soggetti informati sui fatti, se pure non è trascrivibile in un verbale formale, può comunque costituire oggetto di annotazioni scritte ed anche di registrazioni magnetofoniche, consentite allorquando siano opera di persone presenti. Stabilita l‟assoluta liceità di tali registrazioni e delle relative trascrizioni, parte della dottrina ritiene che “alla loro acquisizione agli atti come prova documentale osti il divieto di documentazione previsto per gli investigatori privati dagli artt. 391-bis commi 1 e 2 e 391-ter: le informazioni così assunte potranno dunque essere utilizzate, al pari delle annotazioni, come supporto alla memoria non solo per fini meramente interni, ma pure in occasione di una eventuale testimonianza, non valendo per questi soggetti l‟incompatibilità a deporre stabilità dall‟art. 197 lett. d) c.p.p.”. 7 8 Tratto dal sito www.altalex.com Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 8 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Come si può ben capire, i margini di autonomia, con cui si muove l‟investigatore privato, potranno essere più o meno ampi, a seconda della quantità e qualità dei dati di partenza, del suo grado di competenza e professionalità, nonché del suo “affiatamento” con il difensore committente. In ogni caso, “l‟azione dell‟investigatore privato non dovrà essere difforme da quella richiesta dal difensore, il quale, come già detto, ha la responsabilità del mandato difensivo e della direzione delle investigazioni in favore del proprio assistito. Quindi l‟avvocato dovrà scrupolosamente cautelarsi di fronte all‟eventualità di dover rispondere, per l‟operato dell‟investigatore, a titolo di culpa in eligendo o di culpa in vigilando”.9 La dottrina a tal proposito ha suggerito al difensore di provvedere ad una sottoscrizione di una polizza assicurativa per rischi professionali che preveda, con apposita clausola, anche la copertura per l‟attività investigativa delegata all‟investigatore privato. Per consentire al difensore di essere informato costantemente sull‟operato del suo investigatore privato, la dottrina consiglia che quest‟ultimo provveda a redigere una c.d. “nota relazionale”, su cui annoti tutte le operazioni e le fasi attraverso cui svolge l‟attività investigativa: dovrà, quindi, descrivere in maniera circostanziata l‟attività svolta e i risultati ottenuti, in modo da permettere un controllo, anche se ex post, sull‟attività compiuta, così da consentire al difensore di studiare nuove ed ulteriori iniziative di indagine. Parlando, adesso, della disciplina tipica, nello specifico, dell‟attività dell‟investigatore privato, si può notare che il nostro ordinamento dà una regolamentazione negativa: infatti non prevede espressamente tutte la attività che esso può compiere e come le può compiere, come sopra detto, ma al contrario fissa i confini leciti di tali attività, attraverso la previsione di comportamenti ritenuti illeciti, spesso sotto il profilo penalistico. Innanzitutto sono limiti assoluti per l‟attività investigativa le libertà e i diritti costituzionalmente garantiti, i quali, come sappiamo, possono subire delle limitazioni solo in ipotesi eccezionali previste dalla stessa Costituzione “ per atto motivato dell‟autorità giudiziaria e nei soli casi e 9 Finazon Francesco, Investigazioni Private, Greco e Greco Editore, Milano, 2006, pag.38. ___________________________________________________________________ 9 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 modi previsti dalla legge”10 ex art. 13 Cost. Il codice prescrive che solo il giudice, in quanto organo terzo ed imparziale, può disporre la limitazione del diritto costituzionalmente garantito e non il pubblico ministero. Costituiscono un limite concreto all‟attività investigativa anche alcune norme del codice penale, quali l‟art. 494 c.p. relativo alla sostituzione di persona, l‟art. 614 c.p. sulla violazione di domicilio, l‟art. 615-bis c.p. sulle interferenze illecite nella vita privata, l‟art. 615-ter c.p. circa l‟accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, gli artt. 616-623-bis c.p. sui delitti contro la inviolabilità dei segreti, l‟art. 660 c.p. sulla molestia o il disturbo alle persone. Per completezza, si ricorda che molte di queste norme penali puniscono la violazione commessa da “chiunque”, prevedendo come aggravante l‟ipotesi in cui a commetterle sia “ chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato”; la conseguenza sarà un aggravio di pena e il venir meno della condizione di procedibilità a querela del reato, che diviene, così, procedibile d‟ufficio. ”Sotto altro profilo, si ricorda che gli investigatori sono destinatari della nuova fattispecie criminosa introdotta dall‟art. 379-bis c.p.p., in tema di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale appresi per aver partecipato o assistito a un atto del procedimento stesso”.11 L‟investigatore privato può essere sentito nel contraddittorio tra le parti in merito alla attività svolta in sede di investigazioni difensive. In relazione alle informazioni assunte ai sensi dell‟art. 391-bis comma 1 c.p.p., la legge 1° marzo 2001, n. 63, in tema di giusto processo e prove penali, ha previsto l‟incompatibilità a testimoniare per i difensore ma non anche per l‟investigatore privato, salva l‟ipotesi in cui esso abbia provveduto a verbalizzare le dichiarazioni rese dalla persona informata sui fatti, ai sensi dell‟art. 197 comma 1 lett. d) c.p.p. Secondo parte della dottrina, “l‟investigatore può essere sentito in qualità di testimone indiretto sulle notizie raccolte durante il colloquio non documentato, nei limiti dell‟art. 195 c.p.p.. Secondo la disciplina della testimonianza de relato ex art. 195 c.p.p., le dichiarazioni ottenute in sede di investigazioni difensive verrebbero introdotte nel processo in maniera diversa da quanto previsto per la polizia giudiziaria. Infatti, gli art. 351 e 357 comma 2 lett. a) c.p.p. obbligano la polizia giudiziaria a verbalizzare le 10 11 Ivi, pag. 42. Ivi, pag. 45. ___________________________________________________________________ 10 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 dichiarazioni ricevute. I verbali, al loro volta, sono sottoposti alle regole generali in materia di contestazioni e di letture. Ne discende che, ove fosse ammessa la testimonianza indiretta sulle informazioni acquisite si aggirerebbero le norme sulle letture e contestazioni”.12 Resta da chiarire se, sul piano soggettivo, esistano delle differenze tra la posizione processuale del testimone e quella dell‟investigatore, e quindi quale disciplina applicare durante l‟esame incrociato. La dottrina ha evidenziato come esistano delle differenze tra il testimone e l‟investigatore privato: il primo rappresenta fatta da lui conosciuti o percepiti per caso, mentre il secondo viene a conoscenza di fatti nell‟espletamento di un incarico professionale. Da quanto detto deriva che, l‟investigatore, nel corso delle investigazioni difensive, non è un terzo che percepisce delle dichiarazioni provenienti da altre persone per caso, egli è un ausiliario della difesa che agisce sulla base di un incarico professionale, nell‟interesse esclusivo della parte privata. La dottrina ha osservato come si configuri una incompatibilità per l‟investigatore con l‟ufficio di testimone per ciò che riguarda gli atti compiuti in sede di investigazioni difensive. La soluzione proposta, in assenza di una specifica disciplina, è che l‟esame dibattimentale dell‟investigatore potrebbe essere fatto alla stregua di quello previsto per il consulente tecnico. Infatti, come loro l‟investigatore è un soggetto facente parte dello staff dell‟ufficio difensivo; egli è un ausiliario del difensore che, quando procede ad assumere informazioni ex art. 391-bis comma 1 c.p.p., agisce sulla base di un incarico professionale, impiegando esperienza, professionalità e competenze specialistiche proprie della sua professione. Quindi nel momento in cui viene escusso in dibattimento egli esprime direttamente delle valutazioni sugli esiti delle investigazioni difensive, rimando così un soggetto di parte che prospetta al giudice gli argomenti a favore della difesa. I diversi poteri e la diversa "autoritas" di cui godono Pubblici Ministeri e polizia giudiziaria da un lato e difensori e investigatori privati dall'altro, restano uno dei principali motivi di perplessità degli avvocati penalisti rispetto all'efficacia delle indagini difensive. L'altro motivo sono i costi, spesso elevati. Nonostante la citata riforma del gratuito patrocinio, il "non abbiente" rimane in una condizione di effettiva disparità rispetto a chi può pagarsi i migliori professionisti, per tutto il 12 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 11 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 tempo necessario a scandagliare ogni possibilità di ricerca. “ Non aiuta la mancanza di un Albo e Ordine professionale degli investigatori che lascia nel "limbo" delle buone intenzioni la preparazione culturale, tecnico-giuridica dell'investigatore, e la vigilanza sul comportamento dei singoli - tra norme vecchissime e non più aderenti alla realtà - e "codici deontologici" affidati alle iniziative di associazioni di categoria non sempre rappresentative o a interventi esterni e limitati a specifici settori (come quello del Garante della Privacy che da tempo ha "ventilato" l'emanazione di un codice per gli investigatori).”13 1.3 Le investigazioni private e la Legge sulla Privacy L'attività di "investigazione" risponde a una ineliminabile esigenza di conoscenza del privato, ma nella società moderna le "informazioni" hanno acquisito una importanza e un valore economico tali e si sono così moltiplicati gli strumenti di controllo potenzialmente lesivi dell'intimità e dell'identità del singolo, da spingere l'Europa ad emanare delle precise direttive in materia di trattamento dei dati personali. “L'Italia è arrivata in ritardo rispetto ad altri Stati europei nel recepire l‟articolo 4 della Convenzione Europea di Strasburgo 108/81 e nel dare attuazione alla direttiva Comunitaria n.95/46/Ce dell‟ottobre 1995 in materia di trattamento di dati personali e libera circolazione di tali dati. Ma, con la Legge 695 del 31.12.1996 entrata in vigore l'8 maggio 1997, è andata oltre le direttive comunitarie ed ha ampliato la tutela prevista a tutti i dati personali, prescindendo dalla loro inclusione e/o dalla loro destinazione ad essere inclusi in archivi informatizzati o manuali. Questa estensione dell'ambito di applicazione della Legge 675/96 anche alla raccolta ed alla diffusione, a scopo informativo o comunque di esplicazione di pensiero, di dati personali non strutturati in archivio né destinati ad esserlo "tende ad aggravare l'esposizione della normativa sul versante della legittimità costituzionale" come osservato in un decreto del 27.9.1999 del Tribunale Civile di Milano 1 Sezione. Ma, al di là delle considerazioni sul reale ambito di operatività della Legge 675/96, essa ha introdotto nella nostra cultura un diverso "sentire", rovesciando la prospettiva tradizionale della piena libertà di circolazione delle informazioni fuori dagli ambiti di riservatezza protetti da norme specifiche”14. 13 14 Tratto dal sito www.agenzieinvestigative.info.it Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 12 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Questa Legge è apparsa come la consacrazione giuridica del cd. "diritto alla Privacy" come diritto alla riservatezza e all'intimità. A differenza dei paesi di diritto anglosassone, il nostro ordinamento giuridico aveva considerato per molti anni quello alla riservatezza più un‟aspirazione che un diritto vero e proprio, nonostante la Costituzione (agli artt. 13-14-15) garantisse rispettivamente l'inviolabilità della libertà personale, di domicilio ed epistolare. Nel 1974 la Corte Costituzionale ha sancito l'inclusione, tra i diritti inviolabili dell'uomo, del diritto alla riservatezza e l‟esigenza di tutela è stata ribadita dalla legge 8-4-1974, titolata appunto: "tutela della riservatezza e della libertà e segretezza delle comunicazioni".15 Già prima della Legge 675/96 le norme penali che delimitano la sfera di riservatezza dell'individuo proteggevano dalle indagini altrui, vuoi anche dalla curiosità del singolo, e nell'attività di ricerca di informazioni su atti o fatti riguardanti la vita di relazione, l'investigatore privato non ha mai goduto di uno "statuto" particolare né di poteri diversi da quelli di qualsiasi cittadino, a differenza della polizia giudiziaria la quale, in determinate circostanze, che devono essere previste per legge, può porre dei limiti alle libertà personali costituzionalmente garantite. Anzi, in molti casi, se la fattispecie prevista dalla legge penale è commessa da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato (analogamente a quando il reato è commesso da un pubblico ufficiale), la pena è aumentata e la procedibilità è d'ufficio. Così l'art. 615-bis C.P. punisce chi si procura indebitamente, mediante strumenti di ripresa visiva o sonora, notizie o immagini della vita privata che si svolgono nell'abitazione altrui o in altri luoghi di privata dimora e nelle loro appartenenze. “Analogamente aggravate sono le pene per i reati di indebita presa di cognizione di comunicazioni telegrafiche, telefoniche, informatiche o telematiche ed anche la sola installazione di apparecchiature atte ad intercettare, come previsto dagli artt. 617, 617-bis, 617-ter, 617-quater, 617-quinquies, 617-sexties C.P.; la violazione o sottrazione di corrispondenza è punita dall'art. 616 C.P. Ci sono poi le norme a tutela del "segreto": l'art. 618 C.P. (Rivelazione del contenuto di corrispondenza), 621 C.P. (rilevazione del contenuto di documenti segreti), 622 C.P. (Rivelazione di segreto professionale), 623 C.P. (rivelazione di segreti scientifici o industriali), intendendosi per 15 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 13 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 corrispondenza anche quella telefonica, telematica o informatica e per documento anche ogni supporto informatico contenente dati, informazioni, programmi; l'art. 623-bis C.P., infine estende la tutela relativa alle comunicazioni a qualsiasi trasmissione a distanza di suoni, immagini o altri”16. Per quanto riguarda la registrazione di conversazioni Pacifica è l'illiceità delle intercettazioni di conversazioni "tra altre persone" anche se effettuate su apparecchio proprio e anche quando si tratti di congiunti e la finalità sia la tutela di un proprio diritto. L'illiceità anche della semplice "installazione" di apparecchiature atte ad intercettare è stata ribadita nel 2000 dalla Cassazione Penale che ha respinto il ricorso di un marito condannato per "aver installato nella casa coniugale una apparecchiatura atta ad intercettare le telefonate della moglie" e giustificatosi dicendo di voler controllare il traffico telefonico a causa di telefonate anonime; Diverso è il caso della registrazione di conversazioni da parte di uno degli interlocutori per il quale la Cassazione, anche recentemente (Sezione I, sentenza 21 marzo-24 aprile 2001 n. 16729 ) ha precisato che "La registrazione di conversazioni telefoniche, effettuata da parte di uno degli interlocutori, non rientra tra le intercettazioni telefoniche, non è sottoposta alle limitazioni e alle formalità proprie di queste ultime e ben può essere utilizzata per avvalorare le dichiarazioni testimoniali di chi l'ha effettuata, attenendo essa al momento della documentazione e della formazione della prova, e non già all'attività di ricerca dei mezzi di prova"17. Il medesimo principio vale, in via generale, per le videoregistrazioni di colloqui da parte di uno dei presenti, che non richiedono il necessario all‟abbonato di accedere ai dati di traffico sia in entrata sia in uscita dalle proprie utenze telefoniche, senza necessità di un‟autorizzazione o di altro provvedimento giudiziario consenso del proprio interlocutore. La legge sulla privacy permette rio, con le modalità meglio precisate nel nuovo CODICE (in particolare all‟art. 127, per le chiamate di disturbo). Non è legittimo, invece, l‟accesso diretto a dati relativi a utenze intestate a terzi, fuori dai casi e con le modalità previste dalla Legge. La tutela penale della segretezza della corrispondenza vale senz'altro, fra i documenti elettronici, sia per le singole e-mail che, più in generale, per i 16 17 Ibidem. Ibidem. ___________________________________________________________________ 14 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 messaggi che circolano, via Internet, nelle liste di posta elettronica e nelle newsgroup ad accesso limitato, che devono essere considerati come corrispondenza privata e in quanto tali non possono essere violati. Lo ha stabilito il Garante della Privacy affrontando il più ampio caso di una mailing list costituita su iniziativa di alcuni dipendenti di un'amministrazione con strumenti messi a disposizione dalla stessa amministrazione. Ma cos‟è effettivamente cambiato con la legge 675/96? il principio generale è che per trattare i dati altrui occorre il consenso informato dell'interessato, ma è un principio che gode di importanti eccezioni: anzitutto ogni cittadino ha, ed aveva anche prima, libertà di investigare, per qualsiasi ragione, anche per sola curiosità, entro i limiti stabiliti dalla legge. L'art. 3 della Legge 675/96 ha stabilito infatti che "il trattamento di dati personali effettuato da persone fisiche per fini esclusivamente personali non è soggetto all'applicazione della presente legge, sempre che i dati non siano destinati ad una comunicazione sistematica o alla diffusione"18. Inoltre, la necessità del consenso dell'interessato è stata esclusa (art. 12 e art. 20): per il trattamento, la comunicazione e diffusione di tutti i tipi di dati pubblici, conoscibili da chiunque, e di tutti i dati relativi allo svolgimento delle attività economiche, raccolti anche ai fini di informazione commerciale o di ricerche di mercato, nel rispetto della vigente normativa sul segreto aziendale e industriale; fra questi ultimi rientrano senz'altro le informazioni relative alla solvibilità o allo stato di insolvenza di un'impresa, al pari di quelle riguardanti i crediti e i debiti, che possono essere utilizzati e divulgati anche senza il consenso delle società. Tra i casi particolari su cui si è pronunciato il Garante quello degli elenchi dei contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, o nei cui confronti sia stato accertato un maggior reddito superiore a determinate soglie a norma dell'art. 69 del D.P.R. n. 600/1973, norma che prevede inoltre espressamente la formazione, per ciascun Comune, di elenchi nominativi di tutti i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi o che esercitano imprese commerciali, arti e professioni. Gli elenchi devono essere depositati per un anno presso gli uffici delle imposte e presso le amministrazioni comunali ai fini della consultazione da parte di chiunque. Essendo, dunque, tali fonti destinate ad un'ampia pubblicità, la pubblicazione e la divulgazione di dati tratti da esse deve ritenersi lecita. 18 Ibidem. ___________________________________________________________________ 15 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 la necessità di consenso dell'interessato è esclusa anche per il trattamento necessario per l'esecuzione di obblighi derivanti da un contratto del quale è parte l'interessato o per l'acquisizione di informative pre-contrattuali attivate su richiesta dell'interessato. “La normativa sulla Privacy (Legge 675/96 e successive modificazioni) ha consacrato il ruolo degli investigatori privati quali "ausiliari" di giustizia. Non solo in materia penale ma in tutti i casi in cui lo scopo delle investigazioni sia quello di far valere o difendere un diritto in giudizio, la legge sulla privacy ha previsto significative eccezioni alla disciplina ordinaria, considerata la peculiare esigenza di tutela del diritto di difesa”19. Dal 1 gennaio 2004 è in vigore il Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI) che ha riorganizzato tutta la materia, abrogando la Legge 675/96. Per quanto concerne la materia delle investigazioni private resta sostanzialmente confermata la normativa previgente. In particolare: § il consenso dell‟interessato al trattamento dei dati non è richiesto (art. 24) quando si tratti di dati pubblici (provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque)o relativi allo svolgimento di attività economiche (purché trattati nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale) e, comunque, quando il trattamento dei dati è necessario ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento, nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale (art. 24 1^comma, lettera F); in questo caso è consentito, senza consenso dell‟interessato, anche il trasferimento all‟estero dei dati in Paesi extra Unione Europea (art. 43). Anche i cd. Dati sensibili possono essere trattati nel corso delle investigazioni, senza dover chiedere il consenso all‟interessato, quando il trattamento è necessario ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n.397, o, comunque, per far valere o difendere in sede giudiziaria un diritto, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento. Se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, il diritto deve essere di rango pari a quello 19 Venditti Pasquale-Giuseppe, Le investigazioni Private, Altagamma,Milano, 2006, pag.30. ___________________________________________________________________ 16 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 dell'interessato, ovvero consistente in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile (art.26 comma 4 lettera C). In deroga al trattamento generale di cui all‟art. 13 l‟informativa all‟interessato, quando i dati non sono raccolti presso di lui, non è dovuta se i dati sono trattati ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento (art. 13 comma 5). I diritti di accesso ai dati personali e gli altri diritti di cui all‟art. 7 non può essere esercitato per il tempo in cui potrebbe derivarne pregiudizio allo svolgimento delle investigazioni (art. 8 2^ comma, lettera E e lettera F) Gli investigatori sono tra le categorie per le quali è stata prevista l‟emanazione di un codice di deontologia e di buona condotta nel trattamento dei dati personali, promosso dal Garante (art.135) Per quanto riguarda le investigazioni sui dipendenti c‟è la possibilità, per il datore di lavoro, di effettuare indagini sui dipendenti infedeli o assenteisti a mezzo di investigatori privati è stata più volte ribadita dalla giurisprudenza e la finalità di tutela giudiziale di siffatte investigazioni consente che vengano effettuate con le esenzioni previste dalla Legge 675/96, senza informare il dipendente. “Non è vietato all'imprenditore di verificare il corretto adempimento delle prestazioni lavorative al fine di accertare mancanze specifiche dei dipendenti già commesse o in corso di esecuzione (Cassazione, Sez. Lavoro, 18 febbraio 1997, n. 1455). E' consentita la verifica circa l'eventuale realizzazione di comportamenti illeciti esulanti dalla normale attività lavorativa (Cassazione Sez. Lavoro 9 giugno 1989 n. 2813) e non è vietato il ricorso alla collaborazione di investigatori privati, in considerazione della libertà della difesa privata e in mancanza di espliciti rilievi al riguardo (Cassazione, Sez. Lavoro, 17 ottobre 1998, n. 10313)”20. I limiti delle investigazioni sono fissati dagli articoli 4 e 8 dello Statuto dei lavoratori che vietano l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dei lavoratori e le indagini "sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine 20 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 17 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 professionale del lavoratore"21. L'art. 2 Statuto dei lavoratori non vieta, infatti, che la tutela del patrimonio aziendale sia esercitata dal datore di lavoro direttamente o a mezzo terzi e l'art. 3 vieta il controllo occulto sull'attività lavorativa dei dipendenti e non l'accertamento di comportamenti contrari ai doveri del prestatore di lavoro (Pretura Milano 23.4.1986). “Le norme poste dagli art. 2 e 3 L. 20 maggio 1970 a tutela della libertà e dignità del lavoratore, delimitando la sfera di intervento di persone preposte dal datore di lavoro a difesa dei suoi interessi, con specifiche attribuzioni nell'ambito dell'azienda (rispettivamente con poteri di polizia giudiziaria a tutela del patrimonio aziendale e di controllo della prestazione lavorativa), non escludono il potere dell'imprenditore, ai sensi degli artt. 2086 e 2104 C.C, di controllare direttamente o mediante la propria organizzazione gerarchica , l'adempimento delle prestazioni lavorative e quindi di accertare mancanze specifiche dei dipendenti, già commesse o in corso di esecuzione, e ciò indipendentemente dalle modalità del controllo, che può legittimamente avvenire anche occultamente, senza che vi ostino né il principio di correttezza e buona fede nell'esecuzione dei rapporti, né il divieto di cui all'art. 4, stessa L. 300 del 1970, riferito esclusivamente all'uso di apparecchiature per il controllo a distanza (non applicabile analogicamente, siccome penalmente sanzionato); sono pertanto legittimi, in quanto estranei alla previsione delle suddette norme, i controlli posti in essere dai dipendenti di un'agenzia investigativa, i quali operando come normali clienti di un esercizio commerciale e non esercitando potere alcuno di vigilanza e di controllo, verifichino l'eventuale appropriazione di denaro (ammanchi di cassa)" (Cass. Sez. Lav. 23.8.1996, 7776). "Può quindi affermarsi la legittimità del controllo occulto su quelle prestazioni lavorative il cui inadempimento integra gli estremi dell'illecito" (Cass. 9836/1995). Sullo svolgimento di attività "in concorrenza" durante l'orario di lavoro: "Gli artt. 2 e 3 Statuto dei Lavoratori non possono trovare applicazione nelle ipotesi di realizzazione, da parte dei lavoratori, di comportamenti illeciti esulanti dalla normale attività lavorativa, pur se commessi nel corso di essa. L'attività lavorativa prestata a favore di un altro soggetto, concorrente del datore di lavoro, costituisce una violazione dell'obbligo di fedeltà, che non è rilevante sotto il profilo penale se è compiuta fuori dal 21 Ibidem. ___________________________________________________________________ 18 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 normale orario di lavoro mentre integra gli estremi del delitto di truffa se è esercitata da parte di un soggetto che lucra la retribuzione fingendo di svolgere il lavoro che gli è stato affidato" (Cassazione sez. Lavoro n. 14383 del 3.11.2000)”.22 “ Sul controllo, effettuato all'esterno dell'azienda, sul dipendente che ozia anziché lavorare: "Pienamente conforme a diritto appare dunque la sentenza impugnata, in quanto ha ritenuto lecito il ricorso a investigatori privati al fine di verificare come il P. impiegava il tempo trascorso fuori dalla sede della Banca, e perché non ricadente nell'ambito del divieto di cui al richiamato art. 2, e perché finalizzato a verificare comportamenti che ben potevano integrare il delitto di truffa". (Cassazione, Sez. Lavoro n. 5629 del 5 maggio 2000).”23 Sul versante della privacy si riporta un provvedimento del Garante del novembre 2000 pubblicata sulla news-letter 8-14 gennaio 2001 che ribadisce come non viola le norme sulla privacy l‟investigatore privato che, nel rispetto delle leggi e in base ad un preciso incarico, raccoglie informazioni utili alle indagini. Il Garante ha respinto il ricorso di un dipendente licenziato, che gli chiedeva di accertare se il trattamento di dati effettuato dai suoi datori di lavoro fosse lecito e corretto. Il dubbio si riferiva alle indagini di un investigatore che, per conto della sua società, era riuscito ad accertare l'insussistenza della patologia da lui addotta per giustificare i periodi di assenza. L'Autorità ha osservato che l'uso di informazioni al fine di far valere un diritto in sede giudiziaria è lecito. L'investigatore incaricato dal legale della società aveva raccolto e trasmesso alcuni dati personali del dipendente (fotografie, annotazioni sugli spostamenti, orari ecc.) risultati utili a dimostrare in giudizio l'inesistenza della malattia. Alcuni occasionali riferimenti a familiari presenti , durante gli spostamenti dell'interessato o altri particolari o comportamenti (es. autovetture guidate), che si potrebbero desumere dalle fotografie riprese a distanza o dalle annotazioni dell'investigatore, non sono stati ritenuti eccedenti , rispetto alla finalità di provare che il dipendente fosse in grado di svolgere una normale vita di relazione, nonché di riprendere l'attività lavorativa. L'opera di ausilio degli investigatori privati nella lotta all'immissione in commercio di merci contraffatte o usurpative è una realtà da molti anni e 22 23 Ibidem. Ibidem. ___________________________________________________________________ 19 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 richiede anche conoscenze adeguate, per la parte di competenza, della complessa normativa concernente la materia. Accanto alle ipotesi tradizionali, la Legge 18 agosto 2000 n. 248 recante "nuove norme di tutela del diritto d'autore"24 ha introdotto norme specificatamente rivolte contro la pirateria e le duplicazioni illecite, anche delle opere a stampa, mentre fenomeni nuovi sono sorti, legati al mondo del web come il "domain grabbing", diffusa pratica contraffattoria consistente nella appropriazione di marchi e segni distintivi altrui come nomi a dominio, al solo scopo di ricavarne un ingiusto profitto. Sono tutti possibili campi di intervento dell'investigatore privato per la sua opera di ausilio, nel ricercare elementi a sostegno della domanda di tutela dei diritti violati, non solo dinanzi alle autorità penali, ma altresì civili ed amministrative od arbitrali. Sempre più le informazioni equivalgono a denaro e potere. Le attività investigative richieste al verificarsi di una intrusione, di una fuga di notizie, di sottrazioni e manipolazioni di dati, cercano di ricostruire percorsi e modalità seguiti dai cd. criminali informatici (esterni o interni all‟azienda) evidenziando "punti deboli" nei sistemi informatici e nei protocolli aziendali. La misura del potenziale dannoso di simili eventi deve tener conto anche delle disposizioni introdotte dalle Legge 675/96 (e confermate dal recente CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI al titolo V, art. 31 e seguenti) che ha introdotto l'obbligo di adottare idonee e preventive misure di sicurezza, in modo da ridurre al minimo i rischi di perdita o distruzione, anche accidentale, di accesso non autorizzato o trattamento non consentito dei dati. L‟omessa adozione delle misure di sicurezza è sanzionata penalmente. Inoltre, “il responsabile è tenuto al risarcimento del danno ai sensi dell‟art.2050 del Codice Civile il che significa che la legge 675/96 ha considerato il trattamento dei dati alla stregua di una “attività pericolosa” e ha presunto l‟esistenza di una responsabilità: tocca al soggetto provare di non aver potuto evitare il danno e, secondo la giurisprudenza in materia, non è sufficiente la prova negativa di non aver violato norme di legge o di comune prudenza, ma è necessaria la prova positiva di aver impiegato ogni cura e misura atta ad impedire l‟evento dannoso”.25 E' in aumento la richiesta di attività di prevenzione, volte ad accertare 24 25 Ibidem. Ibidem. ___________________________________________________________________ 20 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 l'esistenza di apparecchiature illecite idonee ad intercettare conversazioni e comunicazioni sia all'interno (sale riunioni, uffici direzionali) che all'esterno dell'azienda (autovetture, abitazioni dei dirigenti), cui spesso si affianca una attività di consulenza volta ad evitare che disattenzioni, negligenze o semplice ingenuità possano determinare costi altissimi per l'azienda, in barba ai più moderni sistemi di sicurezza installati. La richiesta di figure professionali nel campo della consulenza e assistenza è aumentata parallelamente all'incremento di furti interni, truffe, frodi, estorsioni, spionaggio industriale fino ai sabotaggi e al terrorismo economico (con attentati, sequestri, minacce nei confronti di dirigenti). Sono state create strutture aziendali interne preposte a gestire il problema “sicurezza” nella quotidianità e si ricorre a consulenti esterni per elaborare piani generali e controllare il corretto e adeguato funzionamento di quelli esistenti. § L'apporto dell'investigatore, per quanto di sua competenza, può essere determinante: oltre a competenze tecniche specifiche e continuamente aggiornate (per “testare” i sistemi anti-intrusione, le eventuali debolezze nelle barriere fisiche e nel controllo eccessi, l‟efficacia degli impianti di sorveglianza interna e della qualità delle procedure operative, l‟adeguatezza dei sistemi di sicurezza informatica, la protezione dei sistemi di comunicazione interni ed esterni da violazioni e intercettazioni), a conoscenze giuridiche (per valutare impianti e procedure alla luce delle norme esistenti, particolarmente quelle a tutela dei lavoratori e della privacy in generale, occorrono conoscenze psicologiche e umane, per individuare persone e comportamenti a rischio. A queste caratteristiche si devono aggiungere l‟assoluta indipendenza e obbiettività di valutazione e l‟ancor più assoluta integrità. ___________________________________________________________________ 21 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Capitolo 2 Chi è un buon detective? 2.1 Come si diventa investigatore privato Il mestiere dell‟investigatore privato, seppur pieno di soddisfazioni, è difficile. E‟ come una vocazione, e se ne resta irrimediabilmente attratti e affascinati. Riuscire in questo settore è peggio che sfondare nel mondo dello spettacolo. In media, solo il 13% dei giovani aspiranti Detectives, che si presentano in Agenzia, decide poi d‟intraprendere la professione. Ciò dipende dal fatto che molti giovani credono le investigazioni avventurose come nei film, altri pensano basti l‟intuito degli eroi letti sui romanzi gialli. La professione di "Investigatore privato" non è attualmente regolamentata dall'esistenza di alcun Albo professionale: questo significa che non è necessario sostenere alcun tipo di esame di abilitazione per accedere al ruolo e che non esistono titoli di studio univoci e specifici in grado di garantire la preparazione necessaria. Tecniche e metodologie possono essere imparate ed affinate anche sul campo, ma certo non si può prescindere dal raggiungimento di una formazione culturale di base il più elevata possibile. I requisiti necessari per svolgere la professione sono: Cittadinanza italiana, capacità di obbligarsi, assenza di condanne per delitti non colposi (art. 134, comma 2) e dimostrazione di "capacità tecnica". Alla domanda occorre allegare i documenti comprovanti la propria idoneità (Art. 257 Regolamento). “Per svolgere la professione di Investigatore è comunque oggettivamente consigliabile il possesso di una Laurea (preferibilmente in Giurisprudenza o Psicologia): attualmente sono stati anche istituiti percorsi formativi: - presso l'Università degli Studi dell'Aquila ( Facoltà di Scienze della Formazione ) è stato istituito il corso di laurea di primo livello in "Scienze dell'Investigazione". - presso l'Università di Bologna (Facoltà di Scienze Politiche - sede di Forlì) esiste il corso di laurea di primo livello per "Operatore della sicurezza e del controllo sociale" finalizzato all' acquisizione delle competenze necessarie per svolgere un'attività che impone di saper gestire progredite strategie investigative, di controllo e di sicurezza orientate alla prevenzione della criminalità; - presso l'Università di Bologna (Facoltà di Scienze Politiche - sede di ___________________________________________________________________ 22 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Forlì) esiste la Laurea specialistica in "Benessere, sicurezza, sociologia della salute" che prevede un ramo in "Sicurezza e criminologia investigativa".26 2.2 Le doti dell’Investigatore Privato Vediamo ora quali sono le difficoltà della professione e le caratteristiche, che un buon Detective deve avere per poterle superare. Il lavoro investigativo, nella maggior parte dei casi, non può essere previsto, giunge all‟improvviso e va svolto tempestivamente. Pertanto è difficile disporre completamente del proprio tempo libero e non sacrificare la vita privata. Un‟altra dote necessaria è la resistenza agli stress fisici e psichici, che il lavoro comporta. Spesso per ragioni di servizio, non si può mangiare regolarmente, dormire a sufficienza o disporre a piacimento di momenti di relax. E‟ prerogativa dell‟Investigatore privato, il fatto di svolgere spesso pedinamenti ed appostamenti in solitario e di non poter sempre avere la disponibilità del “cambio turno” da parte dei colleghi. Ogni investigazione che si intraprende, è una continua scommessa. Quando si pedina una persona non si sa se e quando questa uscirà di casa, dove andrà, se si riuscirà a seguirla senza essere visti e se si otterranno informazioni necessarie per il cliente. Uno dei pregi più importanti dell‟investigatore è l‟obiettività. Occorre rilevare e riferire il più fedelmente possibile tutto ciò che si denota o che si apprende durante le indagini. Non bisogna mai saltare prematuramente alle conclusioni. Distacco e neutralità sono gli ingredienti fondamentali per la buona riuscita di un caso. Valutazioni senza emotività e non avere mai preconcetti né tesi preferite. E‟ inoltre fondamentale per lavorare con successo, essere molto ordinati. Nell‟ordine si notano anche i dettagli più piccoli ed un Investigatore basa gran parte del suo operato sui dettagli. Un‟altra dote da coltivare è la capacità di analisi. Esaminare e far esaminare da esperti qualsiasi aspetto o particolare emerga dalle indagini: spesso consultando con cura archivi o documenti si reperiscono fonti utili alla soluzione di situazioni apparentemente irrisolvibili. Il lavoro investigativo comporta intelligenza e l‟intelligenza trova vantaggio nella cultura: tanto più l‟Investigatore è colto tanto più sarà efficiente. Un buon detective privato dovrebbe avere una cultura superiore 26 Tratto dal sito www.gman.it ___________________________________________________________________ 23 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 e tenersi costantemente aggiornato su norme giuridiche innanzitutto, automezzi, ottica e fotografia, elettronica, armi e munizioni, polizia scientifica. Più precisamente le materie che dovrebbero essere trattate più spesso sono: - Norme giuridiche in materia penale, civile e fiscale, che riguardino in particolare la professione investigativa. -Autovetture e mezzi di trasporto (non si può immaginare un Detective che, durante un pedinamento, veda salire il proprio sorvegliato su un‟auto e non sia in grado di riconoscerne marca e modello.) -Ottica e fotografia. Anche per questa materia è indispensabile avere passione. L‟utilizzo di macchine fotografiche, telecamere,binocoli è fondamentale nell‟attività investigativa. -Elettronica e attrezzature per la sorveglianza. Mantenersi aggiornati, almeno superficialmente, sui vari tipi d‟apparecchiature. E‟ fondamentale conoscere le microspie, i microfoni direzionali, le microtelecamere, gli impianti satellitari, i sistemi informatici e tutta la tecnologia dello spionaggio. -Armi e munizioni. Qualora vengano svolte indagini penali o si lavori in ambienti criminali, è utile essere armati per difesa personale. Ma se si è armati è indispensabile conoscere a fondo le armi e che si frequenti un poligono di tiro pratico. -Metodi e tecniche di polizia scientifica. Ci sono numerosi libri e pubblicazioni, che permettono di conoscere i vari argomenti senza esserne specializzati. Ormai l‟investigatore privato italiano è sempre più impegnato in Indagini Penali Difensive e sempre più spesso indaga su delitti, per i quali sono fondamentali i rilievi scientifici. In qualsiasi indagine il risultato è importante, ma esso deve essere ottenuto nel rispetto dell‟etica, in ottemperanza alle leggi, seguendo la strada più rapida e meno dispendiosa. Si consideri un breve esempio: se si conoscono nome, cognome e posto di lavoro di una persona, per scoprire dove abita si può procedere in questo modo: - Lo si cerca sull‟elenco telefonico e lo si chiama con una scusa, per avere la conferma che si tratti della persona in questione. In questo caso si sarebbe risolto il tutto senza muoversi dall‟ufficio. - Qualora il soggetto non abbia pubblicato il numero di casa in elenco, una telefonata sul posto di lavoro per sapere dove abita sarà la soluzione più ___________________________________________________________________ 24 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 facile e meno dispendiosa per ottenere l‟informazione. -Potrebbe anche verificarsi che l‟uomo non sia presente in elenco e non sia reperibile a lavoro, oppure non sveli l‟indirizzo della propria abitazione. A questo punto inizierebbe la vera e propria investigazione facendo delle ricerche anagrafiche e affrontando le prime spese. -Se anche le ricerche anagrafiche non producono risultato, si interviene con il pedinamento fuori dal lavoro per seguirlo fino a casa. Dopo aver maturato una certa esperienza non esiste informazione che non si possa ottenere, è solo questione di costi e di tempi. Nella sua esecuzione pratica il lavoro investigativo è molto meno drammatico di quanto venga rappresentato nei film. Pedinare e sorvegliare, ottenere informazioni dalle persone, consultare archivi e documenti sono in sintesi le principali occupazioni di un Investigatore Privato e possono sembrare addirittura noiose. Tuttavia esse si trasformano in adrenalina pura, quando si entra nella vita privata o nelle occupazioni degli indagati o quando si alleviano sofferenze o si limitano i rischi ai clienti. Un‟altra dote indispensabile all‟investigatore privato è la riservatezza. E‟ fondamentale che non si parli degli incarichi assunti della clientela. Occorrerebbe dire il meno possibile anche su sé stessi. Spesso viene chiesto all‟investigatore di raccontare aneddoti sulla sua professione, ma non è cosa semplice. Se l‟episodio è molto particolare può essere facilmente riconosciuto e anche quando è abbastanza comune, può capitare di riferirlo all‟ interlocutore sbagliato. 2.3 Rapporti con la clientela Un aspetto fondamentale della professionalità dell‟investigatore privato sta nella sua capacità di parlare con i clienti, sapendoli consigliare. Il cliente è quasi sempre spaesato e bisognoso di un sostegno morale, oltre che delle normali prestazioni investigative. Occorre essere prudenti nell‟azzardare giudizi o intraprendere indagini a senso unico in base alle intuizioni; esse devono essere semplicemente d‟orientamento, cui far seguire riscontri oggettivi. Un‟altra capacità dell‟investigatore privato è d‟impostare un efficace e rapido piano d‟intervento a favore del proprio cliente. Vediamo quali sono alcuni accorgimenti che sarebbe opportuno tenere in considerazione nei rapporti con la clientela: -Evitare di parlare d‟incarichi, di tariffe o di dare consigli al telefono ai ___________________________________________________________________ 25 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 clienti che contattano l‟investigatore per la prima volta. -Al contrario quando si incontra il cliente di persona essere generosi nel concedergli tempo e consigli. Sarebbe opportuno che il cliente parlasse ampiamente della propria storia e solo in un secondo tempo procedere con l‟avanzare delle soluzioni, suggerire gli interventi e prospettare i costi. -Prendere minuziosamente appunti su quanto raccontato dal cliente e sugli interventi proposti, con i relativi prezzi. Il rischio maggiore che corre l‟investigatore privato, è di essere strumentalizzato dal proprio cliente. Può capitare che un Detective venga ingaggiato non per sapere la verità, ma per scoprire ciò che fa più comodo al suo cliente. Qualche volta ritiene di poter ottenere dei grandi benefici dai risultati di un‟indagine e vuole pagare solo al conseguimento di quei benefici. ___________________________________________________________________ 26 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Capitolo 3 Case History: I casi tipici dell’investigatore privato 3.1 I casi appartenenti al diritto di famiglia I “casi” tipici che un investigatore privato può essere chiamato a risolvere sono ovviamente di diversa natura e possono essere suddivisi in diritto di famiglia e indagini aziendali. Per quanto riguarda il diritto di famiglia vengono esaminati qui di seguito alcuni esempi di indagini effettuate dall‟Agenzia Investigativa nella quale ho svolto il tirocinio. -Controllo di minore: Cliente: L‟agenzia viene contattata da una coppia di coniugi, stimati professionisti; lei quarantacinque anni e lui cinquanta, hanno due figli di dodici e diciassette anni. Sono molto preoccupati per il figlio maggiore con il quale negli ultimi tempi hanno grosse difficoltà di comunicazione. Il ragazzo ha problemi a scuola, ha assunto un atteggiamento scontroso nei loro confronti ed ha iniziato a rientrare a casa molto tardi. Ha cambiato inoltre le sue abitudini: dorme fino a tardi, non si presenta a scuola e non mangia più con appetito. I genitori sospettano che stia frequentando una brutta compagnia e che abbia iniziato ad usare stupefacenti. Indagato: L. M., frequenta la terza classe di un rinomato liceo scientifico della città. Finalità: Documentare gli spostamenti del ragazzo, accertare l‟identità delle persone che frequenta per determinare se lo stesso stia effettivamente assumendo stupefacenti. La durata dei controlli sarà determinata dal conseguimento del risultato. Interventi: In base alle indicazioni ed informazioni fornite dai genitori, pianifichiamo dei controlli dinamici. Con la loro complicità riusciamo a controllare il ragazzo da quando esce di casa; generalmente si sposta in scooter o con i mezzi pubblici. Vengono utilizzate due squadre operative con agenti particolarmente preparati a questo tipo di controlli. Già dai primi giorni di controllo, sono stati identificati diversi amici con i ___________________________________________________________________ 27 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 quali si è incontrato. E‟ emerso subito che le persone frequentate avevano buona reputazione e nulla avevano a che fare con l‟ambiente della droga. Il disagio dimostrato dal ragazzo era solo dovuto alle difficoltà di rapporto che aveva con i genitori ed era accentuato dal fatto che in tale periodo aveva avuto la sua prima delusione “d‟amore”. Esiti: Le indagini svolte e i controlli effettuati, hanno permesso ai nostri clienti di avere la certezza che i comportamenti tenuti dal figlio erano dovuti ad una crisi “di crescita” temporanea. Grazie all‟ intervento dell‟agenzia investigativa hanno a loro volta preso coscienza di quanto era stato sbagliato l‟approccio da loro usato per riacquistare il rapporto con il ragazzo. -Variazione assegno di mantenimento: Cliente: Giovane donna separata. La cliente lamenta il fatto che il marito dichiara di non svolgere una attività lavorativa regolare e pertanto l‟assegno di mantenimento stabilito dal giudice è stato di importo molto basso. La donna è certa che l‟uomo lavori e che percepisca un regolare stipendio anche se in forma non ufficiale “in nero”. Dalle informazioni fornite risulta che l‟ex coniuge ha lavorato per molti anni nel settore orafo. Indagato: R. G., quarant‟anni, ex marito della cliente. Dichiara di essere attualmente disoccupato salvo piccoli lavori occasionali e quindi di percepire un piccolo reddito che non gli consente di sostenere l‟ex moglie nonchè i due figli di 3 e 6 anni avuti dalla stessa. Finalità: Accertare se l‟indagato effettivamente svolge attività lavorativa ed acquisire elementi probatori atti ad identificare l‟eventuale datore di lavoro nonché determinare il reddito percepito. Interventi: Osservazione dinamica per il periodo necessario ad acquisire gli elementi probatori necessari. Il controllo inizia partendo dall‟abitazione dei genitori, dove risiede attualmente l‟indagato; seguiamo il soggetto per più giornate. Dal secondo giorno di controllo verifichiamo che l‟uomo, con regolarità e sempre nei medesimi orari, si reca presso una nota azienda del settore orafo. Dagli accertamenti svolti e dai rilievi fotografici acquisiti è indubbio che l‟uomo vi si reca per prestare attività lavorativa in qualità di ___________________________________________________________________ 28 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 dipendente non ufficialmente assunto. Esiti: Grazie a quanto acquisito con le nostre indagini, la nostra cliente ha potuto richiedere al giudice, non solo il rispetto dell‟impegno dell‟ex marito, ma anche una variazione dell‟importo dell‟assegno di mantenimento che è stato ricalcolato in base alla retribuzione stimata percepita dall‟ex coniuge. -Infedeltà del partner: Cliente: Giovane donna di 36 anni. Il marito è imprenditore di successo ed insieme gestiscono un‟avviata attività commerciale che li porta entrambi spesso fuori per lavoro. Dal matrimonio è nato un bambino, di tre anni. Il tenore di vita della famiglia è molto alto. La cerchia delle amicizie e delle comuni frequentazioni è di un certo tipo. La cliente sospetta che da qualche tempo il marito intrattenga una relazione con la propria segretaria; alcuni piccoli indizi le hanno fatto scattare il dubbio: gesti mal celati tra i due che denoterebbero una certa confidenza ed intimità, sms e telefonate “strane”, mutamento del comportamento nella sfera privata. Indagato: S. M., quarantadue anni, marito della cliente. L‟uomo trascorre sempre meno tempo a casa con la moglie ed il figlio; è sempre occupato con la scusa del lavoro e si dimostra molto insoddisfatto e scontroso. Finalità: Raccolta di elementi di prova atti a dimostrare l‟infedeltà del marito nell‟ambito della definizione della causa di separazione personale dei coniugi. Interventi: Decidiamo, in accordo con la cliente di controllare, in orario serale e per un‟intera settimana, gli spostamenti del marito per verificare l‟effettiva esistenza di una relazione extraconiugale. Già nella serata di lunedì, alla chiusura dell‟ufficio, avviene l‟incontro tra l‟indagato e la sospetta che si scambiano gesti affettuosi pubblicamente. Si effettuano gli accertamenti del caso e verifichiamo l‟indirizzo di residenza della donna. Qui accertiamo che vive da sola. Nei giorni successivi vediamo l‟indagato recarsi e trattenersi all‟interno di tale abitazione. I controlli proseguono per un intera settimana fino al week-end in cui, grazie ___________________________________________________________________ 29 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 alla complicità della cliente che decide di lasciare la città con una scusa, riusciamo a scoprire che l‟uomo ha progettato di trascorrere il fine settimana fuori città. Predisponiamo pertanto i controlli e riusciamo a documentare che i due trascorrono un intero fine settimana in una nota località turistica. Esiti: Abbiamo documentato ogni attività, con tutti i supporti fotografici e video, fornendo materiale utile per la causa di separazione che la moglie ha deciso di intentare sulla base delle prove acquisite. Ancora una volta il nostro contributo si è rivelato indispensabile per permettere alla donna di tutelare legalmente i suoi diritti e quelli del figlio. -Affidamento minori: Cliente: Giovane padre di trentacinque anni, separato, chiede il nostro intervento per dimostrare che l‟ex moglie, alla quale è stato affidato il figlioletto di quattro anni, ha comportamenti non consoni e contrari all‟interesse del minore e frequenta una persona non affidabile. Ha notato nel bambino degli atteggiamenti che lo preoccupano molto e pensa siano conseguenti allo status della madre. Indagata: L. P., trent‟anni, ex moglie del cliente, ha in affidamento il figlio. Lavora in un centro estetico. Da qualche tempo frequenta con due giovani colleghe dei locali alla “moda” dove ha conosciuto una persona che vede anche con il bambino a lei affidato. Si ipotizza che la donna possa far normalmente uso di stupefacenti e alcolici. Finalità: Acquisire elementi probatori atti a dimostrare che la madre del piccolo assume comportamenti contrari all‟interesse del minore e al suo sereno sviluppo psico-fisico. Si programma l‟osservazione dinamica che durerà il tempo necessario al reperimento delle prove richieste. Interventi: In base alle informazioni fornite dal cliente, si predispongono i controlli del caso che hanno inizio dal pomeriggio, quando la donna smette di lavorare per andare a prendere il bambino all‟asilo fino al rientro a casa della stessa nella tarda serata e si protraggono, a giorni alterni, per circa due settimane. ___________________________________________________________________ 30 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Esiti: Sono stati documentati con filmati e foto gli incontri che la donna ha avuto in presenza del bambino, ed i comportamenti irresponsabili assunti nei suoi confronti. E‟ stata vista più volte in compagnia dell‟uomo sospettato che si è rivelato, con gli accertamenti effettuati, persona poco affidabile. Sempre in compagnia del minore ha inoltre frequentato luoghi e persone palesemente riconducibili al tentativo di acquisto di stupefacenti. A seguito del nostro intervento, il padre ha potuto ottenere l‟affidamento del bambino che ora sembra avere riacquistato nuovamente quella serenità che gli aveva visto svanire. Oltre a queste possibilità di casi investigativi, esiste evidentemente un panorama ben più ampio che si potrebbe prospettare dinanzi un Investigatore Privato, affrontiamo ad esempio la tematica della Sicurezza delle Donne, come i casi di: -Stalking; -Mobbing; -Molestie Sessuali Lo "Stalking" è un termine abbastanza recente che definisce un fenomento che in Italia colpisce una persona su dieci e in sei casi tra questi, la vittima è una donna. Il termine Stalking, mutuato dal linguaggio tecnico della caccia, significa proprio appostamento : si tratta di molestie assillanti, un insieme di comportamenti ripetuti ed intrusivi che diventano una vera e propria persecuzione per la vittima. Questa può essere una persona famosa ossessionata da un suo fan, ma anche un professionista come un avvocato o un chirurgo ossessionato da un suo cliente, o un individuo che ha deciso di troncare una relazione di amicizia o d‟amore con quello che diventerà il suo molestatore. A seguito di questa fenomenologia nasce anche in Italia il reato di "Stalking", ovvero: molestie non sessuali, fatte di assillanti telefonate o sms a qualunque ora del giorno e della notte, incontri ingannevolmente casuali ma in realtà orchestrati da un molestatore, contatti continui e ossessivi che possono portare la vittima a condizioni di depressione, panico insicurezza, ed anche a tentare il suicidio. A sostegno di questa grave e insorgente fenomenologia, con la collaborazione di esperti psicologi e del mondo forense, abbiamo inteso mettere a punto una serie di attività investigative e di intelligence a favore ___________________________________________________________________ 31 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 di Donne o di soggetti colpiti da Stalking, che nella fattispecie si pongono come obbiettivo la protezione del Soggetto vittima e in secondo luogo l‟individuazione certa del responsabile o dei responsabili dell‟attività di Stalking. Il provvedimento legislativo recentemente varato, stabilisce che il reato consiste: "nel porre in essere minacce reiterate o molestie con atti tali da creare nella vittima un perdurante stato di ansia o paura o un fondato timore per l’incolumità propria o di persona legata da relazione affettiva o a costringerlo ad alterare le proprie abitudini di vita'’27. Le pene previste sono fino a 4 anni per i molestatori ossessivi. Inoltre per chi molesta in Rete ,„‟se il fatto è commesso ai danni di un minore'‟, se a compierlo è una persona armata o mascherata, e se infine, si tratta di una violenza „‟di gruppo'‟, la pena è aumentata da un terzo alla metà. Il mobbing è, nell'accezione più comune in Italia, un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, ostracizzazione, etc.) perpetrati da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. I singoli atteggiamenti molesti non raggiungono necessariamente la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell'insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua esistenza. Il Mobbing sul posto di lavoro La pratica del mobbing consiste nel vessare il dipendente o il collega di lavoro con diversi metodi di violenza psicologica o addirittura fisica. Alcuni esempi: - sottrazione ingiustificata di incarichi o della postazione di lavoro; - dequalificazione delle mansioni a compiti banali (fare fotocopie, ricevere telefonate, compiti insignificanti, dequalificanti o con scarsa autonomia decisionale) così da rendere umiliante il prosieguo del lavoro; - rimproveri e richiami, espressi in privato ed in pubblico anche per banalità; 27 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 32 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 - dotare il lavoratore di attrezzature di lavoro di scarsa qualità o obsolete, arredi scomodi, ambienti male illuminati; - interrompere il flusso di informazioni necessario per l'attività (chiusura della casella di posta elettronica, restrizioni sull'accesso a Internet); - continue visite fiscali in caso malattia (e spesso al ritorno al lavoro, la vittima trova la scrivania sgombra). Insomma, “un sistematico processo di "cancellazione" del lavoratore condotto con la progressiva preclusione di mezzi e relazioni interpersonali indispensabili allo svolgimento di una normale attività lavorativa. Altri elementi che fanno configurare il mobbing, possono essere "doppi sensi" o sottigliezze verbali quando si è in presenza del collega oggetto di mobbing, cambio di tono nel parlare quando un superiore si rivolge al collega vittima, dare pratiche da eseguire in fretta l'ultimo giorno utile. Molte volte succede che l'"ordine" di aggressione al collega mobbizzato venga dall'alto e sia finalizzato alle dimissioni di qualcuno. In questo caso i colleghi che effettuano il mobbing eseguono servilmente le disposizioni del superiore anche se il collega mobbizzato non ha fatto niente di male a loro. Tutte queste situazioni ed in genere gli attacchi verbali non sono facilmente traducibili in "prove certe" da utilizzare in un eventuale processo per cui è anche difficile dimostrare la situazione di aggressione”.28 Secondo L'INAIL che per prima in Italia ha definito il mobbing lavorativo qualificandolo come costrittività organizzativa le possibili azioni traumatiche possono riguardare la marginalizzazione dalla attività lavorativa, lo svuotamento delle mansioni, la mancata assegnazione dei compiti lavorativi o degli strumenti di lavoro, i ripetuti trasferimenti ingiustificati, la prolungata attribuzione di compiti dequalificanti rispetto al profilo professionale posseduto o di compiti esorbitanti o eccessivi anche in relazione a eventuali condizioni di handicap psico-fisici, l'impedimento sistematico e strutturale all‟accesso a notizie, la inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti l‟ordinaria attività di lavoro, l'esclusione reiterata da iniziative formative, il controllo esasperato ed eccessivo. E' quindi chiaro che il mobbing non è una malattia ma rappresenta il termine per indicare la complessiva attività ostile posta in essere solitamente da un datore di lavoro (pubblico o privato, da solo o in combutta) per demansionare il lavoratore, isolarlo e obbligarlo al 28 Tratto dal sito www.centronazionaleinvestigazioni.it ___________________________________________________________________ 33 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 trasferimento o alle dimissioni. Dopo l'articolo 613 del codice penale é inserito il seguente: "Art. 613- bis. (Molestie sessuali). - Per molestia sessuale si intende ogni atto o comportamento indesiderato, a connotazione sessuale, che leda la dignità e la libertà morale della persona, compresi anche gli atteggiamenti puramente verbali o scritti. Chiunque effettua molestie sessuali é punito con la multa fino a lire un milione. Se il comportamento é tenuto da un datore di lavoro oppure da un superiore gerarchico, avvalendosi di forme di pressione o ricatto in relazione alle condizioni di lavoro o comunque allo status di lavoratore o lavoratrice subordinati, la pena é della reclusione da tre mesi a due anni. Alla stessa pena é soggetto chi reca molestie sessuali in occasione della proposta o offerta di costituzione di un rapporto di lavoro. Il reato é procedibile a querela della persona offesa".29 ”Per abuso sessuale si intende il coinvolgimento in attività sessuali, fisiche o psicologiche, di una persona non in grado di scegliere: o perché sottoposta a costrizione fisica e/o psicologica, e/o perché non consapevole delle proprie azioni (ad esempio per via dell'età, di una particolare condizione psico-fisica, etc.) Sono dunque abusi sessuali soprattutto la congiunzione carnale, ma anche l'induzione a ogni tipo di atto sessuale di una persona che non è in grado di scegliere”.30 Da un'indagine pubblicata dall'Istat nel 2005 sulle molestie e violenze sessuali, risulta che in Italia oltre la metà delle donne in età 14-59 anni ha subito almeno una molestia sessuale, un ricatto sessuale sul lavoro o una violenza, tentata o consumata, nel corso della vita (55,4 per cento). Le vittime di stupro o tentato stupro e di ricatti sessuali sul lavoro (questi ultimi riferiti sempre alle donne di 15-59 anni in condizione professionale) rappresentano una quota minimale tra le vittime dei reati a sfondo sessuale (2,9 per cento le vittime di stupro o tentato stupro nel corso della vita, 3,1 per cento le donne in condizione professionale che hanno subito ricatti sessuali sul luogo di lavoro), mentre le molestie verbali e le telefonate oscene sono i reati più diffusi (rispettivamente il 25,8 e il 24,8 per cento delle donne in età 14-59 anni). Sono comuni anche gli episodi di pedinamento e gli atti di esibizionismo (entrambi quasi il 23 per cento). Quasi il 20 per cento delle donne nella fascia di età considerata ha subito 29 30 Tratto dal sito www.altalex.com Tratto dal sito www.criminalmente.it ___________________________________________________________________ 34 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 molestie fisiche. I dati dell'indagine, inoltre, indicano che solo il 18,3 per cento delle vittime di violenze, tentate o consumate, le ha subite da sconosciuti. Più frequentemente, invece, gli autori sono persone ben conosciute e vicine alle donne: amici (nel 23,5 per cento dei casi), datori di lavoro, colleghi, insegnanti o compagni di scuola (15,3 per cento) e persone conosciute di vista (14,2 per cento). Nel caso, poi, delle sole violenze consumate, l'autore è un amico delle vittime addirittura nel 23,8 per cento dei casi, il coniuge o il convivente (o l'ex coniuge/convivente) per il 20,2 per cento e il fidanzato o l'ex fidanzato per il 17,4 per cento, mentre le violenze da parte di estranei riguardano appena il 3,5 per cento delle donne che hanno subito violenza sessuale. Ben il 15,8 per cento delle vittime ha subito nel corso della vita violenza, tentata o consumata, a casa propria o negli spazi attinenti, l'11,8 per cento al lavoro o negli spazi circostanti, il 9,3 per cento a casa di amici, di parenti o di conoscenti e un ulteriore 6,9 per cento a casa dello stesso aggressore. Nel corso della vita, dunque, complessivamente, oltre il 43 per cento delle donne ha subito uno stupro o un tentativo di stupro in luoghi “familiari” contro il 21,1 per cento che li ha subiti, invece, in strada. 3.2 I casi appartenenti alle indagini aziendali Per quanto riguarda invece il diritto aziendale alcuni casi tipici potrebbero essere riassunti nelle seguenti indagini: -Causa lavoro per infortunio: Cliente: Il responsabile di un‟azienda leader nel settore metalmeccanico, ci contatta per un problema sorto con un dipendente della ditta. Indagato: P. G., quarantatré anni, sposato, due figli. In malattia per infortunio da oltre sei mesi, ha intentato causa alla ditta per ricevere un forte indennizzo a seguito di un con conseguenze alla gamba e braccio destro avvenuto in un magazzino durante l‟orario di lavoro. Finalità: Raccolta di elementi probatori atti a dimostrare che il dipendente indagato è effettivamente in grado di svolgere attività lavorativa contrariamente a quanto da lui dichiarato. Da parte dell‟azienda c‟è la convinzione che si tratti di una simulazione, ai danni della società, dovuta a ___________________________________________________________________ 35 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 vecchi attriti nati sul posto di lavoro. Interventi: Osservazione dinamica degli spostamenti da effettuarsi per tutto il periodo necessario al conseguimento degli elementi probatori. Già dal secondo giorno, osserviamo l‟indagato uscire da casa con tenuta da lavoro e recarsi fuori città presso una casa di sua proprietà dove viene visto effettuare dei pesanti lavori di ristrutturazione. In questi frangenti, utilizza il braccio e la gamba, oggetto dell‟infortunio dichiarato, senza alcuna difficoltà anche quando solleva pesi o trasporta, con una carriola, dei detriti precedentemente creati tramite l‟utilizzo di una pesante mazza. Il tutto viene documentato con foto e filmati. Abbiamo osservato l‟indagato recarsi con una certa regolarità presso la casa in ristrutturazione. Esiti: La società ha ottenuto gli strumenti che le hanno permesso di affrontare con esito positivo la causa di lavoro che inizialmente era considerata ad esito incerto. E‟ riuscita attraverso gli elementi probatori rilevati ad invalidare tutta la documentazione medica presentata dalla controparte e ad ottenere un notevole risarcimento. Anche in questo caso, il nostro intervento si è rivelato un buon investimento. -Licenziamento per giusta causa: Cliente: Primaria Azienda del nord Italia, operante nel settore della carrozzeria industriale e della carpenteria meccanica. Indagato: M. S., dipendente a tempo indeterminato con qualifica di operaio, trent‟anni, sposato. In malattia da quasi due mesi, ripresenta alla ditta un ennesimo certificato di malattia. Finalità: Verificare l‟effettivo stato di malattia dichiarato e raccogliere elementi di prova per la giusta causa nel licenziamento del dipendente. Interventi: Anche in questo caso vengono programmati alcuni giorni di controllo con osservazione dinamica. Già dal primo giorno accertiamo che l‟uomo esce con regolarità, vestito con abbigliamento e scarpe da lavoro e si reca presso un cantiere di una palazzina in ristrutturazione situata fuori città. I giorni successivi l‟indagato ___________________________________________________________________ 36 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 si reca nuovamente, sempre con orari regolari, nel medesimo cantiere dove ha svolto attività lavorativa come manovale. Il tutto è stato documentato con foto e video. E‟ stato accertato inoltre che l‟indagato ha svolto, durante i cinque giorni di controllo, dei lavori molto pesanti incompatibili con i problemi fisici dichiarati nei certificati medici presentati. Esiti: Sono stati acquisiti elementi probatori che hanno permesso alla società di licenziare il dipendente e istruire una causa per il risarcimento danni nei suoi confronti. Inoltre con tale azione la ditta ha riscontrato un visibile generale calo dei periodi di malattia di tutti i dipendenti. La nostra società, ancora una volta, ha permesso al Cliente di tutelarsi nelle sedi opportune e ottenere il giusto risarcimento. -Tutela marchio registrato: Cliente: Nota Casa produttrice di abbigliamento ed accessori con marchio registrato, operante a livello internazionale. Indagati: Rivenditori del Marchio autorizzati. Esigenze: A seguito di un‟attenta analisi delle vendite relative soprattutto agli accessori dal Marchio registrato, è stata riscontrata la presenza nel mercato nazionale di prodotti contraffatti in particolare di borse, scarpe, cinture, portafogli ecc. E‟ sorta quindi l‟esigenza di acquisire elementi di prova atti a documentare l‟eventuale attività di concorrenza sleale svolta dai rivenditori del marchio o l‟eventuale indebita produzione, da parte di altre aziende, di prodotti copiati. Conseguentemente si è creata la necessità di identificare le società produttrici. Interventi: In collaborazione con il cliente sono stati individuati gli articoli maggiormente “copiati o contraffatti” e studiati alcuni prodotti presenti nel mercato che presentavano alcune attinenze con le linee in esame. Sono stati predisposti i piani di intervento relativi agli accertamenti da effettuare presso i punti vendita dislocati in tutto il territorio nazionale. I controlli prevedevano indagini sul posto con l‟acquisizione di informazioni e l‟eventuale acquisto od ordine dei prodotti che risultavano copiati dai modelli tutelati dal marchio. Sono stati effettuati, nell‟arco di un mese, oltre ___________________________________________________________________ 37 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 540 interventi in tutta Italia ed impiegati nell‟operazione più di venti agenti che hanno reperito, nei tempi prestabiliti, rilevanti elementi probatori. Per ogni accertamento è stato fornito un rapporto di servizio corredato da foto e, nei casi positivi sono state effettuate registrazioni audio/video relativi agli acquisti. Esiti: Nell‟ambito delle indagini sono state identificate ben quattro società produttrici di articoli contraffatti e oltre venti rivenditori autorizzati che per il loro interesse non hanno rispettato gli impegni commerciali assunti. Le vertenze legali a loro carico si sono concluse riconoscendo al nostro cliente il diritto alla tutela del marchio prodotto ed il riconoscimento dell‟unicità dei suoi prodotti. Grazie al risultato ottenuto con le nostre indagini, il Cliente ha ottenuto un elevato indennizzo e ha ripristinato un mercato correttamente concorrenziale. -Violazione del patto di non concorrenza: Cliente: Importante società appartenente ad un gruppo distributivo italiano operante, anche all‟estero, nel settore alimentare. Indagato: M. G., quarantotto anni, sposato con figli, socio e componente del Consiglio di Amministrazione della società. Materialmente opera in una piccola filiale in altra provincia rispetto alla sede principale. Da qualche tempo ha assunto un atteggiamento strano e poco chiaro; manca spesso dall‟azienda, a volte non è facilmente reperibile e si giustifica con spiegazioni poco plausibili. Finalità: Individuare se l‟indagato ha interessi diversi rispetto alla società che amministra e raccogliere elementi di prova atti a documentare l‟eventuale attività svolta in violazione del patto di non concorrenza stipulato con la stessa. Interventi: Controllo dinamico degli spostamenti per alcune giornate. Già dal primo giorno di osservazione è stato visto recarsi più volte presso una ditta operante nello stesso settore della cliente. Si sono effettuati gli accertamenti del caso atti ad identificare tale ditta. Dalle informazioni raccolte l‟indagato viene indicato esserne il titolare pur se ufficialmente la società è intestata ad altre persone, probabili prestanome. Si creano i ___________________________________________________________________ 38 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 presupposti per avere un contatto diretto con l‟indagato con il quale viene fissato un appuntamento per l‟acquisto di alcuni prodotti che vengono venduti in concorrenza con la ditta nostra cliente. Avviene l‟incontro. L‟indagato assume palesemente atteggiamenti accomunabili ad un responsabile commerciale, compila di suo pugno un preventivo d‟acquisto su carta intestata della ditta, sulla quale riporta il proprio nome e numero di cellulare. Procediamo all‟acquisto diretto dei prodotti. Il tutto viene documentato con foto, registrazioni audio/video. Conclusioni: La società nostra cliente ha ottenuto gli elementi probatori necessari per tutelare con successo, in ambito giudiziale, i propri diritti allontanando il socio non corretto ed ottenendo da lui un importante risarcimento economico. -Controllo della rete di vendita: Cliente: Affermata azienda, ci contatta per verificare l‟effettiva attività lavorativa svolta da un loro rappresentante commerciale. Si dubita della veridicità dei dati riportati sui report settimanali delle visite effettuate. Indagato: L. P., cinquant‟anni, separato. Opera in Lazio per conto della società cliente. Vengono forniti i dati personali nonché quelli dell‟auto aziendale in uso. Finalità: raccogliere elementi di prova atti a documentare l‟effettiva attività lavorativa svolta. Interventi: Osservazione dinamica e controllo degli spostamenti da effettuarsi nell‟arco di una settimana lavorativa. Già dai primi controlli, si rilevano le innumerevoli soste che l‟indagato effettua in bar, i molteplici “giri a vuoto“ fatti in città e nelle zone limitrofe e i rientri decisamente “anticipati” presso la propria abitazione. Tutti gli spostamenti vengono documentati con foto/video e vengono eseguiti accertamenti immediati sui luoghi effettivamente visitati. Esiti: Viene fornito al cliente un dossier completo riportanti date ed orari, relativo ai contatti commerciali effettivamente avuti dal loro collaboratore nel periodo del controllo. Il materiale viene attentamente studiato e confrontato con i tabulati corrispondenti che nel frattempo l‟indagato ha ___________________________________________________________________ 39 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 consegnato alla società. Si rileva che effettivamente la persona in esame compilava arbitrariamente i tabulati relativi all‟attività svolta alterando il numero delle visite commerciali effettive. Il cliente, utilizzando la documentazione da noi fornita, ha potuto promuovere un‟azione legale nei confronti del collaboratore ed ottenere il suo allontanamento ed un rilevante risarcimento danni. 3.3 Le bonifiche ambientali e le bonifiche telefoniche Le necessità commerciali o la curiosità arbitraria di conoscere preventivamente le mosse degli avversari o i progetti dei competitors, ha spesso ispirato soggetti senza scrupoli ad istallare o far istallare in uffici, aziende, studi legali o in case private le cosiddette microspie, compiendo l‟attività illecita di intercettazione. In Italia l‟attività di intercettazione è delegata per legge alle istituzioni e alle forze di polizia. ”Nel diritto processuale penale rappresenta un mezzo di ricerca della prova tipico e in quanto tale l‟attività è prevista e disciplinata dall'art. 266 e seguenti del codice di procedura penale. Le forze di polizia, che eseguono su incarico del Pubblico Ministero le attività di intercettazione, hanno a disposizione diverse tecniche. La più utilizzata in termini numerici è l‟intercettazione telefonica , che quasi sempre viene eseguita con il supporto delle strutture tecnologiche ed organizzative predisposte dagli operatori telefonici. Le linee telefoniche obiettivo dell‟indagine vengono deviate ad un server della procura della repubblica da cui è partita la richiesta, normalmente protette con sistemi di cifratura, ed in maniera completamente trasparente all‟utilizzatore”.31 L‟ETSI, organismo che si fa carico di gestire lo standard GSM, raccomanda anche uno standard per i sistemi telefonici destinati alle intercettazioni legali, per i quali si è sviluppata negli anni un‟industria relativa. In funzione di alcuni vincoli, fra cui la segretezza delle indagini, l‟utilizzo o meno del telefono come mezzo di comunicazione da parte dell‟indagato, l‟impiego di contromisure contro le intercettazioni, gli investigatori impiegano anche altre tecniche. Fra queste, le intercettazioni ambientali e le intercettazioni informatiche. Le intercettazioni ambientali sono realizzate principalmente con l‟impiego di microspie e telecamere nascoste, mentre le 31 Tratto dal sito www.microspieitalia.it ___________________________________________________________________ 40 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 intercettazioni informatiche sono ad oggi utilizzate in pochi casi specifici. Con tali presupposti, l‟attività e i servizi di Bonifica ambientale e telefonica consentita ai titolari di autorizzazione per le investigazioni private, risulta necessariamente rivolta a tutti quei casi e situazioni di sospetta attività di illecita intercettazione, compiuta da Privati. Con professionalità, riservatezza, competenza diamo vita a complesse attività di Intelligence a supporto di analisi di spettro, sviluppate attraverso le migliori e sofisticate apparecchiature elettroniche in uso in Italia. “Accertata la legittimità nell‟assumere il mandato, verificato fatti e antefatti suscitanti il sospetto di intercettazione illegittima si procede con la seguente metodologia: Assunzione di Informazioni tecniche preventive Visita e Sopralluogo nei locali da bonificare Preventivo monitoraggio delle radio frequenze circostanti al sito (a distanza 500/1000 mt) Monitoraggio radio frequenze all‟interno degli ambienti da monitorare Ricerca manuale e visiva di apparecchiature elettroniche di trasmissione su onde radio ,digitali. comprese nella banda da 0 MHz ~ 9 GHz. Realizzazione e consegna la cliente di un documento /certificazione consuntivo sull‟attività svolta”.32 “Strumentazione utilizzata Il range operativo della strumentazione utilizzata per la bonifica, è in grado di rilevare qualsiasi forma di trasmissione radio, compresa nella banda da 0 MHz ~ 9 GHz. Oscor 5000 omni spectral correlator (numero seriale 02318) Si tratta di un analizzatore di spettro che effettua singole o multiple correlazione di misure. Lo strumento viene gestito con un personal computer utilizzando il software “Oscor Analysis V 5.0”. L‟Oscor 5000 effettua in setup manuale ed automatico rilievi spettrali ed acustici, i dati acquisiti vengono archiviati per poterli confrontare 32 Tratto dal sito www.spyproject.it ___________________________________________________________________ 41 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 con eventuali successive bonifiche. Effettua verifiche su linee elettriche (ricerca di convogliatori d‟onda), linee telefoniche analogiche e LAN. Microwave Down Converter MDC - 2100 da 3 GHz - 9 GHz (numero seriale 900127) Ha la capacità di ricerca, abbinato all‟OSCOR, di dispositivi di sorveglianza illegale da 3 GHz a 9 GHz. Optoelectronics DIGITAL SCOUT (numero matricola 4434044) Rileva frequenze di segnali modulati digitali o analogici in maniera rapida, nella gamma dai 10 MHz ~ 2.6 GHz, con pulsazione minima di almeno 300 microsecondi. Il Digital Scout riconosce vari tipi di segnali, dal TDMA al GSM, FHSS, On/Off Keying, APCO25, TETRA ecc. SCANNER VIDEO 495KHz - 2450MHz Rileva oltre alle normali trasmissioni audio segnali standard TV, NTSC/PAL, e FM-TV (TV amatoriali), inclusi i trasmettitori video concepiti per la sorveglianza ed il monitoraggio fino a 2,45 GHz. Include l‟analizzatore di banda che permette la visione panoramica nel dominio delle frequenze, consentendo la rapida individuazione delle frequenze attive. VPC-64 VIDEO POLE CAMERA Viene utilizzata per le ispezioni fisiche (controssoffiti, pavimenti galleggianti, intercapedini, etc.). Tester 301C BICCOTEST LTD. Riflettometro nel Dominio Temporale - ___________________________________________________________________ 42 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 (numero matricola 94/11776) Il riflettometro (TDR) viene utilizzato per la contro-sorveglianza delle linee telefoniche: il minimo cambio di impedenza della linea causata da una intercettazione o da una connessione abusiva vengono immediatamente rilevati con precisione. La scansione rileva problematiche fino a 3 km di cavo. Pysical Security Checklist L‟ispezione fisica è stata svolta al fine di rilevare la presenza di eventuali apparecchi per intercettazione funzionanti via cavo, disattivati o funzionanti senza emissioni in RF. Analisi dei sistemi di sicurezza presenti ed eventuali applicazione di sigilli invisibili (per quadri elettrici, telefonici, etc.)”33 3.3 Il Recupero Crediti Particolarmente importante per un‟Agenzia Investigativa è il caso del “Recupero Crediti” e le “Indagini patrimoniali e reddituali”. Mi propongo di analizzare la situazione del recupero crediti in ambito commerciale: quando il fornitore che ha concesso un fido si trova di fronte a difficoltà di incassare il suo credito, o se ha motivo di temere che l‟azienda debitrice non possa più far fronte agli impegni, è logico che egli pensi a tutelare i propri interessi, disponendo le azioni giudiziarie che sono abituali in simili casi (ingiunzioni di pagamento, pignoramenti, sequestri), ma, per evitare il rischio di aggravare il proprio danno, con l‟esborso di spese ed onorari giudiziari e legali, nel caso che l‟azienda debitrice si riveli «insolvibile» oltre che insolvente, egli prima di iniziare gli «atti», richiederà per l‟appunto un‟indagine «per recupero credito». Alla medesima indagine ricorrerà chiunque debba rivalersi giudizialmente verso un'azienda o un privato per il recupero di un credito già esigibile od anche per valutare l'opportunità di provvedimenti cautelari. Questa indagine, nel complesso, riguarda tutti i dati, le notizie, le descrizioni, le verifiche e gli accertamenti che sono propri della normale 33 Tratto dal sito www.microspieitalia.it ___________________________________________________________________ 43 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 indagine commerciale, ma approfondisce in modo particolare la parte che riguarda la consistenza dell‟attivo, e cioè l‟esistenza, natura, ubicazione e valore indicativo di ogni e qualsiasi «bene» di proprietà del soggetto, dell‟azienda o dei suoi esponenti personalmente responsabili in modo illimitato (titolari, soci di fatto o in nome collettivo, soci accomandatari), beni che possono essere: proprietà immobiliari, impianti e macchinari, attrezzature, stocks di materie prime o di merci, mobili e macchine da ufficio, arredamenti di qualche valore, automezzi ecc., che siano al caso sequestrabili con legittimo procedimento giudiziario. Ovviamente, nel caso vengano segnalati beni immobili, l‟indagine verrà completata con i rilievi ipotecari e catastali, per accertarne preventivamente l‟esatta «intestazione» e gli eventuali gravami ipotecari. Per i macchinari, si cercherà di stabilire se essi siano al caso gravati da «riservato dominio» del fornitore non ancora pagato. Nelle conclusioni, il rapporto che viene compilato ad esaurimento delle indagini e delle verifiche, indicherà al richiedente interessato quali prospettive egli abbia di recuperare il suo credito con un procedimento giudiziario, indicando altresì quei beni — se esistenti — che, per la loro consistenza o natura, sia più agevole sottoporre a sequestro, con le maggiori probabilità di ricavarne la copertura del credito e delle spese. Per quanto riguarda il rintraccio dei debitori avviene con una certa frequenza che il o i responsabili di una azienda in difficoltà, nell‟impossibilità (o nella cattiva volontà) di far fronte agli impegni, cerchino di evitare pressioni dei creditori od atti giudiziari, trasferendo l‟attività altrove e rendendosi anche personalmente irreperibili. Il creditore, dunque, in questo caso oltre che della già descritta indagine commerciale «per recupero credito», necessita di conoscere l‟ubicazione della nuova sede aziendale o del nuovo effettivo domicilio del o dei responsabili, in modo che, se dovessero essere disposti atti giudiziari, questi possano essere legalmente e validamente «notificati», mentre occorre conoscere anche — e questo è essenziale — dove si trovino i beni da sequestrare. Questa indagine, quindi, oltre ad occuparsi di tutti gli elementi che sono propri dell‟indagine per recupero crediti, deve esser svolta in modo da poter stabilire se e dove l‟attività, non più reperibile all‟indirizzo noto, continui di fatto; se l‟azienda debitrice, o comunque il debitore, sia ancora in possesso dei beni, dei macchinari, delle attrezzature, delle merci, degli automezzi, ecc., o se li abbia in qualche modo alienati. È intuitivo come questa parte specifica dell‟indagine presenti difficoltà sensibili, in quanto ___________________________________________________________________ 44 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 occorre presumere che, quando un debitore «si trasferisce» altrove a causa delle sue difficoltà (o della volontà di non pagare), cercherà di porre in atto tutti gli accorgimenti per ostacolare il proprio rintraccio e sottrarsi alle ricerche. Gli istituti di investigazione e di informazione, naturalmente, anche se non ci si deve attendere che «facciano miracoli» in tal senso, pur tuttavia sono gli unici che abbiano ottime probabilità di successo nella ricerca, sia per la specifica esperienza, sia perché possono far ricorso a particolari accorgimenti e «scaltrezze professionali», non familiari al profano od al creditore interessato. 3.4 Servizi di prevenzione anticrimine “I servizi di prevenzione anticrimine hanno lo scopo di preservare un qualsiasi obiettivo da aggressioni o attentati. Essi consistono nel sorvegliare discretamente un possibile obiettivo a rischio, per individuare i malintenzionati prima che realizzino il loro piano criminoso. Possono riguardare l‟identificazione degli autori di atti vandalici, di rapinatori in fase di pianificazione del prossimo colpo, di rapinatori che stanno organizzando un sequestro”.34 Spesso questi servizi sono di completamento a servizi di sicurezza o di scorta: oltre alle guardie del corpo e alla scorta “visibile”, si sorveglia da lontano il Cliente, per intercettare e identificare chiunque si avvicini. Un servizio di prevenzione per essere efficace dovrebbe essere strutturato nel seguente modo: -La sorveglianza deve essere molto discreta. Nessuno deve accorgersi dei Detectives appostati, perché il lavoro di prevenzione dia risultati. Un delinquente abituale potrebbe insospettirsi persino di un furgone posteggiato nei pressi della casa nella quale vuole rubare o dalla quale vuole rapire una sua vittima. Spesso è più prudente sorvegliare con telecamere miniaturizzate, inserite su un‟autovettura o una motocicletta posteggiata. Oppure svolgere l‟appostamento dall‟interno di un alloggio. -E‟ importante essere in condizione di richiedere il tempestivo intervento delle Forze dell‟Ordine. -Bisogna preordinare un pronto servizio informativo al fine di identificare i sospetti e svolgere su di essi indagini, per valutarne la pericolosità. Il Detective viene incaricato di sorvegliare sospetti, allo scopo d‟incriminarli o prevenire le loro mosse. Tali accertamenti in genere sono 34 Venditti Pasquale-Giuseppe, Le Investigazioni Private, Altagamma, Milano, 2006, pag. 48. ___________________________________________________________________ 45 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 commissariati da Avvocati Penalisti oppure dalle vittime dei criminali stessi. Si tratta di controlli molto delicati e piuttosto impegnativi, poiché richiedono una sorveglianza di 24 ore su 24 e su soggetti molto accorti. Le infiltrazioni sottocopertura tra criminali sono spesso il metodo più efficace d‟indagine anticrimine. Dal punto di vista legale, è opportuno tenere in considerazione che queste operazioni hanno successo nella misura in cui permettono di cogliere il criminale in flagranza di reato, oppure se reperiscono delle prove valide e consistenti a carico dell‟autore del crimine. In alcuni casi il Detective viene incaricato di recuperare autoveicoli, gioielli, opere d‟arte o particolari oggetti rubati. Si tratta d‟incarichi molto delicati, poiché richiedono un contatto diretto con gli autori del furto o con i ricettatori. Queste operazioni vanno eseguite con particolare rigore legale e con precauzioni, per evitare la contestazione d‟essere conniventi con i criminali. La ricerca di persone scomparse è un altro caso tipico per un Investigatore. La maggior parte dei rintracci riguardano debitori fuggiti, testimoni irreperibili e familiari scomparsi da casa. In queste indagini sono fondamentali doti di meticolosità, tenacia ed inventiva. La regola basilare è arrivare a conoscere profondamente il ricercato, intuendo le sue mosse. Quando un cliente si rivolge a un Investigatore Privato, per far rintracciare un proprio familiare scomparso da casa, in genere tende a dare informazioni di partenza distorte, che rendono più difficili le indagini. Nel caso di un familiare scomparso da casa, il comportamento investigativo da adottare sarà il seguente: -Parlare con i familiari dello scomparso, conferendo separatamente con ciascuno di essi. Spesso, infatti, la madre di un ragazzo scomparso da particolari di lui, che non riferirebbe mai davanti al marito o altri figli. -Per valutare la gravità della situazione, farsi un‟idea esatta della spregiudicatezza dello scomparso, della sua resistenza fisica e psicologica, della sua moralità, delle sue conoscenze e frequentazioni, delle sue disponibilità finanziarie. Infine delle circostanze e delle motivazioni dell‟allontanamento. Sono elementi che permettono di prevedere il periodo della scomparsa e valutare la gravità della situazione. -Applicare al telefono di casa del Cliente un registratore, un rilevatore di chiamata e ogni altro mezzo lecito, per rilevare e documentare eventuali contatti con lo scomparso o suoi emissari. -Perquisire l‟alloggio e la postazione di lavoro della persona scomparsa: esaminare in particolare i suoi appunti, le sue agende e i suoi effetti ___________________________________________________________________ 46 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 personali. Tale operazione ha il duplice scopo di trovare indizi utili alle ricerche e d‟iniziare a conoscere lo scomparso, per arrivare a pensare come lui pensa. -Redigere una lista di parenti e amici da interpellare, cui potrebbe essersi rivolto lo scomparso o che potrebbero fornire informazioni utili al rintraccio. Nel contattare gli amici e parenti è sempre meglio non presentarsi come Investigatore, ma piuttosto come amici di famiglia, e fare leva sui buoni sentimenti, sui malanni dei familiari in attesa e sulla loro apprensione. -Predisporre un servizio di sorveglianza, nel caso in cui capitasse di interagire con qualcuno, che si sospetta essere complice nella fuga del ricercato. -Controllare gli aeroporti, stazioni ferroviarie, capolinea dei pullman, le compagnie dei taxi, gli ostelli e i centri d‟accoglienza mostrando e lasciando in visione le foto dello scomparso. -Se si è riusciti a rintracciare la persona scomparsa, sarà preferibile che l‟Investigatore la contatti per prima. Ecco alcune caratteristiche che permettono di comprendere che tipo di personalità possa avere la persona che ha deciso di allontanarsi da casa: -Se lo scomparso è molto giovane o molto anziano resiste di più alla fame, e meno dipendente dalle comodità, viene soccorso e aiutato più facilmente. Inoltre più spesso un adulto tra i 25 e i 40 anni ha esigenze ben consolidate, che richiedono soddisfazione. -Uno squilibrato può intestardirsi su una questione di principio, anche inconsistente, tralasciando di nutrirsi, di ripararsi dal freddo, di provvedere a se stesso. Viceversa una persona equilibrata che si allontana da casa per una lite, presto ne supera i motivi e ritorna sui suoi passi. -Conoscere i motivi del suo allontanamento può aiutare a comprendere tratti della personalità. -Lo scarso senso morale e la sua scarsa autostima aiutano a resistere per strada. Una ragazzina o un ragazzino trovano facilmente il modo di sopravvivere in strada, se sono capaci di prostituirsi o rubacchiare. Così pure una persona anziana, che non si vergogna a chiedere la carità, potrebbe sparire in qualsiasi grande centro abitato. -Le fughe, organizzate da tempo, possono comportare un lungo periodo di allontanamento. Chi scappa deve affrontare spese impreviste e solo se ha grosse disponibilità finanziarie può resistere nascosto a lungo o addirittura ___________________________________________________________________ 47 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 crearsi una nuova vita. Quando invece qualcuno, dopo una discussione improvvisa, esce, sbattendo la porta e non rientra per cena, al massimo si farà vivo dopo qualche giorno. -Un asociale senza amici, può trovare riparo solo in stazione o presso qualche ricovero per senzatetto. Se invece il fuggitivo ha qualche amico, generalmente diventa suo ospite. La difficoltà consiste nell‟ottenere la collaborazione dei suoi amici. 3.5 Servizi antitaccheggio “I furti di beni esposti alla pubblica fede negli esercizi commerciali ed in particolare in quelli della grande distribuzione, rappresentano un aspetto di un fenomeno più ampio che nel linguaggio tecnico viene sovente definito “differenze inventariali”. L‟attività mirante a ridurre questi fenomeni consiste in tre differenti categorie di servizi e cioè: - Opera d consulenza volta a ottimizzare l‟organizzazione del lavoro all‟interno dell‟esercizio commerciale ed ad individuare le necessarie procedure di controllo; - Opera di vigilanza sui beni; - Raccolta informazioni intorno alle cause di varia natura che determinano gli ammanchi di merci”.35 Tali attività rientrano infatti, chiaramente nelle figure di vigilanza e dell‟investigazione privata e, quindi, nel regime giuridico ex art 134 del T.U.L.P.S. Si ritiene che l‟antitaccheggio, a seconda delle concrete modalità con cui viene disimpegnato, possa essere espletato sia da istituti di investigazione sia da istituti di vigilanza privata. A questo proposito è opportuno chiarire però, che l‟investigazione e la vigilanza hanno una propria distinta oggettività: la prima, infatti, consiste nella raccolta di elementi informativi intorno a fatti o circostanze verificatisi che rivestono interesse per il soggetto committente; la seconda, invece, consiste in una sorveglianza su uno o più beni volta a prevenire o a respingere, in situazioni i flagranza, eventuali aggressioni o offese. Tenendo presente questa distinzione è possibile definire il rispettivo ambito di azione degli istituti di investigazione e di vigilanza. Infatti gli istituti di investigazioni potranno compiere servizi di 35 Tratto dal sito www.accademiadisicurezza.it ___________________________________________________________________ 48 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 antitaccheggio che constano nella raccolta di informazioni e di indizi utili ad individuare le cause degli ammanchi di merce che il titolare dell‟esercizio commerciale abbia riscontrato, o sospetti si siano verificati, a segnalare i reparti dell‟esercizio maggiormente soggetti a tali fenomeni nonché gli eventuali rimedi. “Nello svolgimento di tali operazioni gli istituti di investigazione potranno utilizzare all‟interno della struttura commerciale propri dipendenti anche privi di divisa i cui nominativi siano stati comunicati preventivamente al Prefetto ai sensi dell‟articolo 259 del Regio Decreto n.635 dl 1940. Diversamente gli istituti di vigilanza potranno compiere atti che si risolvono un una sorveglianza sulle merci esposte alla pubblica fede volta a prevenire e scoraggiare possibili furti o atti di danneggiamento. Tale attività potrà essere disimpegnata da guardie giurate dipendenti dall‟istituto di vigilanza che indossino la divisa regolarmente approvata ai sensi del combinato disposto degli articoli 230 e 254 del Regio Decreto n.635 del 1940.”36 3.6. La figura della “guardia del corpo” La figura della “guardia del corpo” non è disciplinata dall‟ordinamento giuridico. La legislazione consente infatti ai privati di espletare compiti di sicurezza per conto terzi soltanto relativamente ai beni mobili ed immobili e non anche con riguardo all‟incolumità delle persone fisiche ovvero alla preservazione dell‟ordine pubblico. La protezione di questi ultimi beni giuridici, a parte i casi di autotutela espressamente previsti dalla legge, comunque caratterizzati dall‟occasionalità dell‟intervento, deve ritenersi demandata esclusivamente alle Autorità di pubblica sicurezza e alle Forze di Polizia. Da ciò consegue che una tale attività da parte dei privati costituisce un‟indebita assunzione di una funzione pubblica sanzionabile, quanto meno, a norma dell‟articolo 347 C.P (Usurpazione di pubbliche funzioni). Tale conclusione si applica anche nei riguardi di coloro che, mediante l‟organizzazione e la tenuta di corsi di formazione professionali all‟uopo finalizzati, tendono, di fatto, ad agevolare lo svolgimento di attività vietate ai privati. 36 Tratta dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 49 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Capitolo 4 Fonti investigative e tecniche d’indagine Lo sforzo maggiore che si richiede, in qualsiasi attività investigativa, è di individuare e conoscere bene le fonti, da cui attingere le informazioni. Questa attività assorbe il 70% dello sforzo di un Investigatore. Quando la fonte è stata individuata e collabora, è relativamente semplice ottenere informazioni. Quindi solo il 30% dello sforzo investigativo serve a consultare le fonti informative e verificarne le dichiarazioni. Qualora sia una fonte troppo difficile da consultare o addirittura ostile, spesso è più semplice sostituirla, piuttosto che intestardirsi a cavarne informazioni. Ciascuna informazione dovrebbe contenere la completa identificazione dei soggetti, la descrizione dell‟evento che li coinvolge, la collocazione spazio temporale dell‟evento e le sue motivazioni. Le fonti informative si suddividono principalmente negli archivi e nelle persone. 4.1 Elenchi telefonici Il controllo dell‟elenco telefonico è un accertamento di partenza in quasi tutte le indagini. Esso ha la principale funzione di scoprire se la persona o la ditta indagata ha intestati numeri telefonici. Permette di verificare l‟esattezza dei dati, di cui si è in possesso, confrontandoli con quelli che compaiono in elenco.Inoltre è possibile ottenere ulteriori informazioni, qualora altri dati venissero riportati. Ad es. i titoli di dottore o simili, i secondi nomi o i doppi cognomi. Oppure di cosa si occupa una ditta. E‟ importante anche accertare quanti e quali utenti abbiamo lo stesso cognome dell‟indagato in questione. Se sono imparentati con lui, potrebbero diventare utili fonti d‟informazione. Quando s‟indaga su un‟azienda, i suoi spazi pubblicitari negli elenchi telefonici, oltre a fornire informazioni sull‟attività, permettono anche di valutarne le capacità finanziarie. Spesso è più efficace interpellare le proprie fonti al telefono che di persona. Infatti una signora anziana, che vive da sola, difficilmente apre la porta ad uno sconosciuto, tuttavia avrebbe desiderio di parlare con qualcuno e , se le arriva una telefonata, approfitta volentieri per chiacchierare. ___________________________________________________________________ 50 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 4.2 Internet Internet fornisce un‟inesauribile fonte d‟informazioni e l‟Investigatore deve sapervi attingere continuamente. Consultare il sito Internet di un‟azienda è un valido punto di partenza, prima di iniziare la vera e propria indagine. Aiuta anche a conoscere rapidamente e tutto su una determinata materia o argomento, cosa spesso utile all‟Investigatore. 4.3 Elenco dei Protesti L‟Elenco Ufficiale dei protesti permette di sapere se una persona o un‟azienda non ha onorato un suo debito, assunto a mezzo di un assegno bancario, di una cambiale o una tratta controfirmata. “Per effetto del Decreto 9/08/2000, n.316, e della Legge del 15/08/2000, n.235, sul “Registro informatico dei protesti e nuove norme in materia di cancellazione dagli elenchi dei protesti cambiari”, non sarebbe consentito tenere in archivio e soprattutto divulgare i dati d‟un protesto, risalente ad oltre cinque anni prima.”37 La raccolta in Elenco Protesti avviene a livello provinciale, a cura di uffici specializzati, presso le Camere di Commercio. Tali Uffici sono collegati tra loro, pertanto da qualsiasi sportello è possibile richiedere il controllo su una qualunque provincia italiana o anche su tutto il suolo nazionale. Questo accertamento può essere svolto anche attraverso Internet. La “visura protesti” è una verifica fondamentale ogni qualvolta ci si debba informare sulle condizioni economiche di un soggetto. Ciascun insoluto, inserito nell‟Elenco Protesti, reca le seguenti informazioni: -gli estremi del notaio, dell‟ufficiale giudiziario o del messo comunale, che ha levato il protesto; -il cognome e nome o denominazione del soggetto protestato, completo di codice fiscale o dati anagrafici -l‟indirizzo o domicilio del nominativo protestato; - la specie del titolo protestato, che può essere cambiale, tratta o assegno; -l‟importo del titolo protestato; -il motivo di mancato pagamento. In linea di principio l‟insolvenza con un assegno è considerata più grave di 37 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 51 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 quella con una cambiale. Anche se emettere assegni a vuoto non è più un reato in base al Decreto Legislativo del 29.12.1999, in attuazione della Legge delega n.205/99. Quando si effettua un controllo protesti è molto importante saper distinguere il pover‟uomo che annaspa nei debiti dal truffatore professionista. Essere protestati, con singoli effetti isolati, può dipendere da semplici malintesi con la propria banca. Così come non essere protestati non significa di per se solvibilità e correttezza. Il controllo protesti fornisce un dato, che deve essere interpretato caso per caso. Spesso è utile interpellare altre fonti per inquadrare esattamente. Un truffatore, che porta a segno raggiri, firmando cambiali ed assegni, ha bisogno di cambiare continuamente recapiti e nominativi da far protestare .Messo alle strette è probabile che utilizzerà i propri secondi nomi, i nomi dei propri familiari, farà piccole variazioni sul proprio cognome. Un truffatore non rifiuta mai di firmare una Cambiale o addirittura un assegno a copertura di un altro insoluto. Il suo atteggiamento nei confronti dei creditori è sempre molto disponibile all‟apparenza, ma alla fine non pagherà mai i suoi debiti. 4.4 Uffici Pubblici Gli Uffici Pubblici comprendono la Camera di Commercio, la Cancelleria Fallimentare presso il Tribunale, il Catasto, la Conservatoria dei Registri Immobiliari, l‟Ufficio d‟Anagrafe presso il Municipio, il Pubblico Registro Automobilistico e la Motorizzazione Civile. Le ricerche presso gli uffici, sono tutte dovute, poiché riguardano informazioni disponibili al pubblico. Tuttavia non bisogna sottovalutare l‟elemento umano, rappresentato dagli addetti a questi Uffici. E‟ sempre determinante il rapporto che si riesce ad instaurare con lo sportellista della Camera di Commercio piuttosto che con l‟Ufficiale d‟Anagrafe, per ottenere la loro massima collaborazione. Presso il Registro Imprese della Camera di Commercio sono iscritte quasi tutte le attività commerciali, industriali, artigiane ed agricole. Ogni Provincia ha una sua sede principale della Camera di Commercio, vi sono poi delle filiali distaccate o sportelli decentrati. La CCIAA è totalmente meccanizzata; ciascun suo sportello può collegarsi in tempo reale con qualsiasi altro sportello d‟Italia. E‟ possibile fare ricerche o visure camerali anche via Internet. ___________________________________________________________________ 52 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Per risalire a una ditta e richiederne la visura bisogna conoscere uno dei seguenti elementi: -Il numero d‟iscrizione al Registro Ditte o al Registro Imprese; -Il numero di Partita IVA; -La denominazione esatta o la ragione sociale; -L‟indirizzo esatto della sede legale; - Il cognome e nome del titolare o rappresentante legale dell‟attività, meglio se completo di dati anagrafici di nascita. Una volta individuata la ditta interessata, è possibile richiedere la visura aggiornata, cioè con inseriti solo gli ultimi dati, oppure storica, con riportata la cronistoria dell‟azienda. E‟ preferibile chiedere sempre la visura storica, che dà un quadro informativo più completo. Presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale è possibile verificare se è stata presentata istanza di fallimento, se è stato aperto un fallimento, oppure anche se c‟è stato un fallimento, ormai chiuso. La consultazione comprende i fallimenti avvenuti nella stessa zona territoriale di competenza del Tribunale. Quando a carico di una persona o una società è stato aperto il fallimento esiste un fascicolo del procedimento, che è molto utile consultare. Nel fascicolo è possibile vedere i bilanci, le perizie e le stime sui beni e sui debiti, gli elenchi dei creditori e dei debitori. Tutte le notizie sui fallimenti hanno subito forti limitazioni nella loro divulgazione e conservazione, attualmente è possibile reperirle su Internet. Ciascun Ufficio Catastale ricopre un suo determinato territorio di competenza, che normalmente coincide con la Provincia. Il Catasto è ancora lontano da una capillare meccanizzazione. Pertanto la sua consultazione è ancora quasi tutta cartacea e può essere effettuata solo recandosi negli uffici competenti per il territorio interessato. In genere l‟aggiornamento degli Uffici Catastali è molto arretrato, può essere indietro di oltre dieci anni in alcuni casi. L‟Investigatore Privato consulta il Catasto, per le seguenti esigenze: -scoprire se una persona o una ditta è intestataria di una scheda catastale, pertanto proprietaria d‟immobili. -Svolgere accertamenti su vecchie proprietà immobiliari. -Risalire da un immobile al suo proprietario -Vedere la planimetria di un immobile. La Conservatoria dei Registri Immobiliari permette di sapere se una ___________________________________________________________________ 53 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 persona o un‟azienda abbia eseguito operazioni immobiliari, cioè se abbia acquistato, venduto, ereditato o lasciato in eredità, ricevuto o donato, ipotecato, subito pignoramenti o fatto pignorare, perduti o acquistati all‟asta beni immobili. Ciascuna Conservatoria ha un suo determinato territorio di competenza, che coincide all‟incirca con la Provincia. Il principale motivo per cui si consulti questo tipo di documento, è l‟individuazione del patrimonio immobiliare di un soggetto, per valutarne le consistenze o per recuperare un credito. Inoltre esso permette di conoscere molto della vita di una persona, come i suoi indirizzi d‟abitazione, le case possedute, gli uffici, le situazioni finanziarie, lo stato civile ed il regime matrimoniale. Il segreto per effettuare delle efficaci ispezioni ipocatastali è di leggere e capire quello che si è letto, quindi prenderne nota in forma sintetica. E‟ possibile ottenere i certificati di Stato di Famiglia e di Residenza di terzi estranei, in base all‟articolo 29 del Regolamento di esecuzione alla Legge 24 dicembre 1954, n.1228, sull‟Ordinamento delle Anagrafi della Popolazione residente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.8 del 12.01.1955. L‟Articolo 29 del regolamento recita che “i certificati concernenti lo stato di famiglia anagrafico e la residenza vengono rilasciati dall‟Ufficiale d‟Anagrafe a domanda dell‟interessato, in caso che il richiedente non sia il capo famiglia o altro componente della famiglia anagrafica la richiesta deve essere accompagnata dall‟esibizione della Carta d‟Identità o altro documento di riconoscimento, i cui estremi devono essere trascritti negli Atti d‟Ufficio.”38 La Legge sulla privacy non ha cambiato nulla in materia di regolamento anagrafico, salvo ridurre il numero di informazioni riportate sui certificati. Ad esempio, ormai non viene più riportato il legame di parentela tra i vari componenti familiari. Il Pubblico Registro Automobilistico permette di risalire da una targa al suo intestatario. La ricerca ormai avviene tramite il sito Internet. Se l‟autoveicolo ispezionato fosse intestato ad una società di leasing, dovrebbe essere specificato l‟utilizzatore. Tuttavia può diventare laborioso scoprire chi ha in uso l‟autovettura, presa in leasing da una grossa azienda con molti dipendenti. 38 Tratto dal sito www.altalex.com ___________________________________________________________________ 54 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 4.5 Le persone, fonti d’informazioni e testimoni, interviste e informazioni confidenziali Una delle principali abilità dell‟Investigatore Privato è di ottenere informazioni dalla gente. Per riuscirvi, è fondamentale saper scegliere le persone più informate e collaborative. Se durante un‟intervista la fonte riferisce i difetti, seppur piccoli, dell‟indagato, significa che è buona. E‟ preferibile contattare le fonti progressivamente, intervistando prima quelle più lontane e poi quelle più vicine all‟indagato. Le persone sono in genere più disponibili a rilasciare informazioni, quando non hanno rapporti diretti con l‟indagato. Per rendere delle interviste efficaci bisogna superare il timore di parlare con degli estranei, spesso scortesi o addirittura violenti. Quando si effettua un‟intervista per scopi investigativi è bene che si seguano queste direttive: -Vestire elegantemente : la credibilità si acquista con l‟eleganza, altrimenti nessuno presterà attenzione al proprio interlocutore. - Se l‟intervistato è intimidito, stemperare la tensione con parole e comportamenti vicini a lui. Porsi sempre sullo stesso piano dell‟intervistato, mai al di sopra. Anche il fatto di rendersi divertenti renderà meglio accetti. -Evitare, se possibile, di rivelare di essere Investigatori. Il Detective viene interpretato come sinonimo di guai, è visto con sospetto e potrebbe causare eccessiva curiosità. -Essere gentili, sorridere spesso e rendere piacevole l‟intervista, riducendola ad una chiacchierata informale. -Parlare spesso di se stessi, in forma generica, per dimostrare di essere persone “normali” e cercare argomenti, che accomunino a chi si sta intervistando. -Dare il minor numero possibile d‟informazioni su se stessi e sull‟incarico investigativo. Se si può, evitare di svelare il vero motivo dell‟intervista a tutela del cliente. -Non dichiarare mai false generalità e non spacciarsi mai, per chi non si è. Anche se falso o non del tutto vero, il motivo delle domande non deve essere verificabile. -Dedicare la prima parte del colloquio a farsi accettare dall‟interlocutore e a valutarne sommariamente la psicologia e l‟attendibilità. Soprattutto all‟inizio, fare domande di cui si conosca già la risposta, per valutare la ___________________________________________________________________ 55 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 sincerità dell‟intervistato. -Giustificare le domande con un motivo semplice e facilmente condivisibile, chi induca l‟intervistato a collaborare. -Cercare di non annunciare le interviste, l‟elemento sorpresa è sempre molto utile. Inoltre è più facile ottenere informazioni da persone stanche piuttosto che riposate, pertanto effettuare le interviste di sera, visitando la fonte senza preavviso, meglio se di ritorno da una lunga giornata di lavoro. -Durante le interviste prendere appunti sulle notizie. Tuttavia quando la conversazione diventa molto confidenziale, è meglio smettere di scrivere davanti all‟intervistato. Può essere utile registrare i colloqui con un microregistratore nascosto. Le notizie basilari, che rendono possibile “inquadrare” una persona sono: l‟abitazione (descrizione della casa, periodo di permanenza, spese, arredamento); gli automezzi (marca, modello, colore e targa), la descrizione fisica; i conviventi, parenti ed amici; il lavoro (impegni ed orari); la situazione finanziaria ed il tenore di vita; la reputazione. Lo stesso genere d‟informazioni “base”, quando si tratta di aziende, comprendono: la sede (descrizione, periodo di permanenza, spese, arredamento, macchinari ed attrezzature), gli automezzi; il numero dei dipendenti e la loro qualifica, i fornitori e i clienti; l‟importanza dell‟azienda e la sua portata operativa, la situazione finanziaria e l‟andamento dell‟attività, la reputazione ed il credito. ___________________________________________________________________ 56 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Capitolo 5 Servizi e controllo I servizi di controllo consistono essenzialmente in appostamenti e pedinamenti. “Questo genere di servizi possono essere migliorati dall‟impiego del satellite (Global Position System). Vi sono poi i servizi di ascolto (proibiti in Italia senza il mandato di un giudice), suddivisi in intercettazioni telefoniche ed intercettazioni ambientali.”39 Infine molte sorveglianze si eseguono tramite infiltrazioni e controlli sotto copertura. 5.1 Principi generali nella sorveglianza La qualità della sorveglianza è tanto superiore quanto più stretto e costante è il controllo, che si esercita sull‟indagato. Per eseguire efficaci sorveglianze, è opportuno abituarsi alla discrezione, vestirsi in modo non appariscente, evitare colori sgargianti e dettagli riconoscibili, comportarsi in maniera del tutto naturale. E‟ necessario allenarsi ad osservare, analizzare e memorizzare sempre tutto ciò di cui si è circondati. Utilizzare automezzi potenti, ma discreti nel modello e nella colorazione. Accertarsi dell‟efficienza del loro motore e dei fari. Dotarli di Telepass e portare sempre con sé una tessera Viacard 5.2 Appostamento Sorvegliare il proprio indagato significa innanzitutto saperlo aspettare pazientemente. L‟appostamento si distingue in: -Visibile. Stando fermi in auto o a piedi, limitandosi ad assumere un‟espressione svagata e tranquilla. Durante questo genere di appostamento , è facile che prima o poi si venga notati. -Invisibile. Restando nascosti dentro furgoni e camper, all‟interno di abitazioni, tra le fronde della vegetazione o in qualsiasi altro riparo, che consenta di non essere in vista. -Video o audio coadiuvato. Quando, non potendo appostarsi in vista dell‟obiettivo, è bene sorvegliarlo a mezzo di microcamere e trasmittenti. Per eseguire efficaci appostamenti, sarebbe utile seguire le seguenti indicazioni: 39 Tratto dal sito www.spyproject.it ___________________________________________________________________ 57 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 -Prima di iniziare qualsiasi sorveglianza fare un giro nella zona operativa, per conoscerla e verificare che non ci siano presenze che possano turbare o interferire con il lavoro da svolgere; trovare un punto d‟appostamento a una distanza non superiore ai trenta metri dall‟obiettivo sorvegliato, poiché oltre sarebbe necessario un binocolo per vedere bene, inoltre uniformarsi il più possibile al paesaggio. -Calcolare in quanti secondi potrebbe accadere l‟evento che si sta attendendo senza distrazioni. Spesso è sufficiente un secondo di distrazione, per gettare via ore di lavoro. -Non leggere durante gli appostamenti, anche se è sempre utile tenere in auto un quotidiano, per simulare le letture, quando si è da soli in auto. -Se si esegue un appostamento in due, fingere di parlare e rivolgere lo sguardo all‟obiettivo nel modo più discreto possibile. -Tenere i finestrini dell‟auto alzati e chiudersi dentro, con il blocco di sicurezza. I finestrini alzati (compatibilmente con la temperatura) rendono meno visibili gli occupanti dell‟auto, mentre chiudersi dentro è utile alla propria sicurezza personale. Inoltre se si è chiusi in auto, è più facile evitare il confronto con il sorvegliato, nella malaugurata ipotesi che si accorga di essere sorvegliato. Analizziamo qui di seguito, brevemente le caratteristiche dell‟appostamento fotografico: la capacità di saper effettuare scatti fotografici deve necessariamente rappresentare una delle competenze di un detective privato, sia per quanto attiene la conoscenza delle apparecchiature, sia per quel che riguarda la tecnica di ripresa fine a se stessa. Le foto a cui faccio riferimento non sono foto da scattare per completare un album di famiglia, molto spesso vengono scattate in situazioni di estrema difficoltà oggettiva. Ed è per tale ragione che molto spesso per l‟investigatore privato il momento del fatidico scatto rappresenta un fattore di totale vulnerabilità. Se ad esempio il servizio che si sta svolgendo conserva un carattere di ripetitività, è preferibile scattare la foto solo se in estrema sicurezza, nel senso che si valuti la convenienza si scattarla solo dopo aver acquisito i fattori veramente utili ai fini delle indagini, come le abitudini, gli indirizzi e le targhe. Un‟ultima ma non poco importante considerazione da fare è che nel momento in cui si sta per effettuare una fotografia gli elementi che dovranno interessare l‟operatore, non sono rappresentati solo dal o dai soggetti protagonisti dell‟indagine, bensì da tutto ciò di cui si è circondati. ___________________________________________________________________ 58 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Di solito sono sempre le persone estranee ai fatti ad accorgersi della presenza dell‟investigatore, e proprio perché non è a loro che si sta badando in quel momento. 5.3 Pedinamento Sostanzialmente il pedinamento viene effettuato per ottenere due risultati: sicurezza/protezione e informazioni. Il primo viene effettuato per proteggere il pedinato, al limite anche a sua insaputa, come nei casi di minacce e tentativi di sequestro o per reprimere la persecuzione di maniaci. Può capitare che nel corso di un‟operazione rischiosa un collega investigatore venga controllato a distanza per monitorare eventuali contrattempi. Il pedinamento informativo invece è mirato a scoprire cosa avviene e con quali modalità; per pedinare qualcuno occorre capirlo, abituarsi ai suoi ritmi, adeguarsi ai suoi cambiamenti. Nel corso del pedinamento l‟investigatore deve essere addestrato a vedere e ascoltare nella maniera più attenta e acuta possibile. Vedere dove si dirige il soggetto, con chi si incontra e quindi acquisirne atteggiamenti, rapporti, gesti, assimilare eventuali scambi di telefono e caratteristiche degli individui con i quali il soggetto interagisce. Importante è il modo in cui saluta le persone; normale, confidenziale, allegro e quale atteggiamento viene mantenuto nel corso della conversazione. Qualunque tipo di investigazione rappresenta in se stessa un grande puzzle composto di innumerevoli pezzi. Solo analizzando attentamente quanto si presenta nel corso del lavoro, si sarà in grado di completare il puzzle di ogni sua parte, anche la più remota. Anche l‟audio è molto importante, ad esempio potrebbe rivelarsi utile captare il dialetto con cui si esprimono i soggetti, il tono e gli argomenti di conversazione. Analizziamo di seguito alcune peculiarità per organizzare un pedinamento: -Se il pedinato eccede in una guida spericolata, evitare il rischio di trasformare la sorveglianza in un inseguimento, correndo l‟elevato rischio di essere notati. -Non appoggiare nulla sul cruscotto dell‟auto, per avere la massima visibilità ed essere il più discreti possibile. -Tenere l‟attrezzatura fotografica e i registratori e tutto ciò che occorre a portata di mano, ma ben occultato. -Inquadrare con video e foto camere solo il tempo necessario. ___________________________________________________________________ 59 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 -In auto o a piedi non muoversi mai bruscamente, se non è necessario, soprattutto nei pressi o in vista dell‟obiettivo da sorvegliare. -Non indicare mai con le mani e non fare mai gesti visibili ed interpretabili da terzi spettatori, per comunicare con eventuali colleghi. -Per pedinare soggetti particolarmente sospettosi lavorare in più Detectives al volante di diverse autovetture. I pedinamenti combinati con più mezzi e agenti, hanno successo solo se i Detectives sono esperti, molto affiatati tra loro e collegati. -Seguire sempre lo stesso tragitto del pedinato. Non fare mai scorciatoie e non tentare di anticipare il suo percorso, salvo necessità particolari. Essere individuati dal proprio pedinato è un rischio per gli Investigatori Privati, molto alto. Quando ciò dovesse capitare, questo innanzitutto nota il colore, la marca e il modello dell‟auto. Oppure, se si è a piedi, il vestito, la corporatura e l‟altezza, nonché il colore dei capelli. Poi annota la targa dell‟auto o focalizza maglio i tratti somatici. Solo in una terza fase adotta una qualche tecnica reattiva, come sfuggire, tentare di bloccare o interpellare le Forze dell‟Ordine. L‟abilità del Detective consiste proprio nel capire in tempo d‟esser stati notati e sparire prima di essere identificati. 5.4 Indagini sotto copertura Le operazioni sottocopertura sono tra i metodi investigativi più difficili e rischiosi. Esse richiedono grande capacità d‟adattamento a qualsiasi situazione, doti d‟improvvisazione e recitazione molto spiccate. Durante le operazioni d‟infiltrazione si devono spesso frequentare persone orribili, fingendo di simpatizzare con esse. Qualsiasi avvicinamento sottocopertura è tanto più efficace quanto più si conosce la persona da avvicinare. Le indagini sottocopertura, più frequentemente intraprese da un Investigatore Privato, possono consistere nelle seguenti operazioni: -Proporsi come acquirenti d‟un prodotto rubato, contraffatto, imitato ecc… -Fingersi interessati all‟attività di un‟associazione o di una setta, per provarne la pericolosità e sottrarvi un adepto. -Farsi assumere in un‟azienda, per individuare meglio dipendenti sleali, ladri, spie e sabotatori. -Diventare amici d‟un soggetto sorvegliato, per conoscerne meglio le abitudini e frequentazioni. -Fingersi potenziali vittime o criminali, per incastrare criminali veri. ___________________________________________________________________ 60 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Approfondimento: La Perizia Calligrafica Gli studi legali e i Tribunali fanno richiesta di perizie calligrafiche nell‟ambito di cause sia civili che penali. Questo tipo di indagine criminologica si è molto diffusa e molte agenzie investigative offrono questo tipo di servizio. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratti. “Quando si parla di perizia grafica intendiamo quell‟analisi tecnografica compiuta da un esperto per determinare l‟autenticità o meno di firme, testamenti ed altri elaborati scritti. La figura professionale chiamata in causa è di solito o un grafologo giudiziario o un perito grafico che attraverso uno scrupoloso esame dei testi cercherà i dettagli della calligrafia che il falsario non è riuscito a riprodurre. Si tratta di un‟operazione utili in diversi ambiti: dal privato (come nel caso della rilevazione di un testamento) ai contesti giudiziari che chiamano in causa varie contestazioni.”40 Il background teorico che fa da sfondo alla perizia grafica è senz‟altro quello della più ampia disciplina della grafologia. Secondo l‟approccio di questa materia tutti i comportamenti automatici di una persona, inclusa la scrittura, sono determinati da particolari aspetti del proprio carattere e personalità. E‟ quindi assai rilevante osservare i dettagli di una scrittura che, intesa in questo contesto, è strettamente rappresentativa delle dinamiche di una persona. Proprio per questo è assai difficile imitare o falsificare la grafia altrui e un occhio attento e preparato può facilmente identificare tratti non congruenti o ambigui con il resto dello scritto. In una perizia grafica è importante quindi rilevare determinati particolari che possono confermare o meno l‟apocrifia di un testo. A tal proposito si procede in diversi modi: INDIVIDUAZIONE DEI SEGNI GRAFICI COSTANTI: Al contrario della grafologia classica la grafologia peritale non mira ad analizzare la personalità dello scrittore ma ad identificarlo, distinguerlo e definirlo rispetto a qualsiasi altro individuo. L‟esperto quindi procede evidenziando tutti quei segni grafologici che caratterizzano quella peculiare calligrafia rendendola disponibile a un futuro confronto. RICERCA DI GRAFISMI FUGGITIVI: Insieme alle caratteristiche 40 Tratto dal sito www.criminalmente.it ___________________________________________________________________ 61 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 basilari di ogni scrittura vanno anche ricercati quei singoli momenti di immediatezza espressiva che per definizione sono istintuali (non controllabili ed automatici) e abituali (ovviamente se si trattasse di qualche caso isolato non sarebbe utile ai fini di un confronto). Vanno presi particolarmente in considerazione quei tratti frequenti e intensi poiché vengono considerati altamente caratterizzanti. CONOSCENZA DELLA FISIOLOGIA SCRITTURALE E DELLA COERENZA RITMICA: Qualsiasi tipo di perizia grafica non può prescindere da una conoscenza e osservazione dell‟aspetto fisiologico dei movimenti deputati alla scrittura. L‟osservazione fenomenologia della grafia in senso fisico e fisiologico infatti consente, in ambito peritale, di distinguere tra una scrittura artificiosa da una spontanea. Ricordiamo che il movimento automatico è determinato da aspetti psicofisiologici che entrano in gioco anche nella scrittura. CONOSCENZA DELLA PATOLOGIE GRAFICHE (COERENZA DISGRAFICA): La neurofisiologia del gesto grafico è essenziale anche nella rilevazione delle dinamiche neuro-muscolari che determinano l‟invecchiamento grafico. A questo scopo è utile anche l‟intervento della grafologia. E‟ essenziale infatti conoscere le specifiche fenomenologie disgrafiche connesse con l‟invecchiamento e collegate a specifiche sindromi organiche. Tutto ciò consente un maggior approfondimento del significato e della credibilità delle patologie connesse alla scrittura riscontrate in testamenti attribuiti a soggetti anziani. Al giorno d‟oggi si è rilevata la necessità di un metodo più incisivo e corretto per svolgere le perizie. Le metodiche sopraelencate infatti sono il risultato del passaggio dalla perizia calligrafica alla perizia grafica: la prima si basava semplicemente sulla comparazione morfologica delle scritture mentre nell‟ambito dell‟approccio grafico vengono implementati quelle particolari tecniche e conoscenze tipiche della grafologia; volte all‟identificazione anche di elementi inerenti alla personalità dell‟individuo. Come accennato all‟inizio, l‟esperto in questione dell‟analisi grafica è il perito grafico. Si tratta di una figura professionale diversa dal consulente grafologo anche se utilizza il metodo grafologico al fine di rilevare caratteristiche grafiche individuali del soggetto scrivente. ___________________________________________________________________ 62 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Oltre ai classici strumenti di indagine come la lente di ingrandimento, macchina fotografica o la lampada a raggi U.V., oggi le perizie grafiche sono spesso supportate da strumenti grafici computerizzati. Questo ha reso decisamente più facile la comprensione e lo scambio di informazioni anche tra chi non è esperto del settore. Infatti grazie alle immagini computerizzate si possono spiegare meglio i numerosi termini tecnici che gli esperti grafici utilizzano per repertare i loro elaborati. ___________________________________________________________________ 63 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Conclusioni Dopo aver affrontato l‟investigazione privata sotto il profilo teorico, tecnico e pratico, voglio rivolgere l‟attenzione al personaggio letterario creato da Sir Arthur Conan Doyle alla fine del XIX secolo, protagonista di romanzi e racconti appartenenti al genere letterario del giallo deduttivo, Sherlock Holmes, assurto al ruolo di icona della letteratura gialla. Il detective di Baker Street è il primo, ad applicare effettivamente, a rendere popolare la criminologia, cioè l'applicazione del metodo scientifico alle investigazioni criminali. Holmes pone alla base una certa differenza tra l'osservazione dei particolari e la deduzione. Egli considera questi due aspetti come distinti, poiché l'osservazione porta ad alcune preliminari conclusioni, ma solo con la conoscenza di alcuni aspetti della vicenda si possono trarre delle conclusioni definitive. Tale metodo deriva direttamente da quello del dott. Joseph Bell, insegnante di Conan Doyle, che nella diagnosi medica propugnava prima l'attenta osservazione dei dettagli, poi la conclusione basata sulla raccolta di prove inoppugnabili. Il metodo di Holmes è spesso basato sulla raccolta sul campo di prove e indizi, cosa che lo differenzia nettamente dal fratello Mycroft, comparso per la prima volta in L'interprete greco, in grado di risolvere, lui sì, un'indagine senza mai muoversi dalla propria residenza. Sherlock afferma che le capacità deduttive del fratello sono addirittura superiori alle proprie, ma che Mycroft non le impiega per pigrizia (dato che non si sposta mai più di poche centinaia di metri da casa). Holmes pone infine una certa, importante differenza tra il guardare e l'osservare, dove solo l'abilità di cogliere i particolari può essere affinata con l'abitudine e l'esercizio. “Quella dell‟investigazione è o dovrebbe essere una scienza esatta, e quindi dovrebbe essere trattata in maniera fredda e distaccata”. Da “Il Segno dei Quattro” ___________________________________________________________________ 64 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Ringraziamenti Mi sembra doveroso ringraziare chi mi ha accolta nella propria Agenzia Investigativa, rendendomi così possibile un primo avvicinamento reale e concreto a questo mondo così affascinante e complesso dell‟investigazione privata, Giancarlo Mannoni, titolare dell‟Agenzia, ex "Ispettore Superiore S.U.P.S" presso la D.I.G.O.S. (Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali) della Questura di Bologna. La sua disponibilità e pazienza mi hanno permesso di sentirmi subito a mio agio, facilitandomi così l‟apprendimento delle nozioni di base all‟inizio e di perfezionarle e migliorarle anche autonomamente nei giorni successivi. Ringrazio anche tutti i collaboratori dell‟agenzia che hanno contribuito a rendere il bagaglio delle mie conoscenze un po‟ più cospicuo. Infine ringrazio mia sorella, Laura, per essersi riconfermata anche in questa nuova avventura una valida e importante compagna di viaggio, per avermi sostenuta, supportata, nonché per aver pazientemente ascoltato ogni sera i miei dettagliati racconti della giornata trascorsa in agenzia a cercare di imparare con tanto impegno e anche umiltà l‟”ars” dell‟investigazione privata. ___________________________________________________________________ 65 ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Roberta Pilone - SST in Scienze Criminologiche (Primo anno) A.A. 2010 - 2011 Bibliografia - Iascone Potito L. (a cura), TULPS, Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, La Tribuna, Piacenza, 2008. - Finazon Francesco, Investigazioni Private, Greco e Greco Editori, Milano, 2004. - Venditti Pasquale-Giuseppe, Le Investigazioni Private, Altagamma, MIlano, 2006. Sitografia - www.gman.it www.altalex.com www.centronazionaleinvestigazioni.it www.spyproject.com www.prontoinvestigazioni.it www.criminalmente.it www.agenzieinvestigative.info.it www.microspieitalia.it www.accademiadisicurezza.it ___________________________________________________________________ 66