Guerra: il vista è la chiave sui mercati maturi Piovella

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Guerra: il vista è la chiave sui mercati maturi Piovella
35mm x 24mm
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VENERDÌ 7 MARZO 2014 ANNO IV N. 657
Guerra: il vista è la chiave sui mercati maturi
Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Luxottica nella nota a commento dell’ultima trimestrale del 2013, che ha confermato il trend
positivo, con un fatturato di 7,3 miliardi di euro lo scorso anno, pari a +7,5% a parità di cambi e a +3,2% a cambi correnti rispetto al 2012,
oltre un miliardo di euro di risultato operativo e più di 600 milioni di utile netto adjusted
«Pensiamo che il 2014 sarà la naturale evoluzione dell’anno appena concluso. Questi primi mesi
sono positivi, a parte qualche sfavorevole fenomeno meteorologico, e pongono le basi per una
crescita del fatturato e della redditività coerente con il trend degli anni passati – aggiunge nel
comunicato Andrea Guerra (nella foto) - Abbiamo chiara la nostra traiettoria di sviluppo e i suoi
driver. Il nostro portfolio marchi è sempre più forte, con Ray-Ban che conferma la leadership globale
nella categoria e Oakley che consegue risultati eccellenti in Europa e nei mercati emergenti.
Continuiamo a investire nel vista, che ci garantisce una solida crescita nei mercati maturi e la
progressiva penetrazione nei mercati emergenti. Riteniamo che i mercati maturi continueranno a
contribuire positivamente al fatturato e alla redditività del Gruppo e ci aspettiamo una crescita
ancora più forte nei mercati emergenti, in cui stiamo investendo costantemente».
In termini di redditività 2013, se l’utile operativo è stato superiore dell’8,8% rispetto al risultato del 2012 e l’utile netto adjusted addirittura
del 10,3%, l’incremento dell’utile netto è sceso a 1,9% rispetto all’esercizio precedente. «I dati adjusted dell’esercizio 2013 escludono i costi
non ricorrenti derivanti dalla riorganizzazione della nuova acquisita Alain Mikli International per circa 9 milioni di euro sull’utile operativo, pari
a circa 6 milioni dopo l’effetto fiscale, un costo per la verifica fiscale sui transfer pricing relativa all’anno 2007 per 26,7 milioni e un
accantonamento prudenziale per la medesima verifica relativo agli anni successivi per 40 milioni di euro», si legge nel comunicato di
Luxottica, che ricorda anche come «i dati adjusted dell’esercizio 2012 escludono i costi non ricorrenti derivanti dalla riorganizzazione del
business retail australiano per circa 22 milioni di euro sull’utile operativo, pari a circa 15 milioni dopo l’effetto fiscale, e un accantonamento
per verifiche fiscali relative all’anno 2007 in Luxottica S.r.l. per 10 milioni di euro».
Piovella: l’Autorità ha chiarito, ora tocca al ministero
«La pronuncia dell'Antitrust rimette le cose a posto su chi ha competenza tecnico scientifica sulla valutazione dell'efficacia dei farmaci
utilizzati per curare i pazienti», commenta, dopo la maxi multa comminata a Novartis e Roche in merito alla vicenda Avastin-Lucentis, il
presidente della SOI sul sito web dell’associazione, che si definisce «promotrice di questo procedimento e in prima linea in tutto il suo
svolgimento»
«La Società Oftalmologica Italiana fin dal 2007 ha dimostrato e diffuso la certificazione di
equivalenza sia per sicurezza che per efficacia terapeutica dei due farmaci per la cura delle
maculopatie Avastin e Lucentis – ricorda ancora Matteo Piovella (nella foto) - Incredibilmente
AIFA ha avallato la tesi falsa sostenuta da Roche e Novartis circa la pericolosità di Avastin. Di
fatto da un anno le azioni di AIFA hanno bloccato l'utilizzo di Avastin in Italia che prima era
utilizzato nel 90% dei casi. Oggi la sentenza di un'Autorità indipendente, perché l'Antitrust è
l’Autorità italiana deputata a sanzionare la concorrenza sleale ai danni del mercato, rimette le
cose a posto e obbliga SOI a reiterare a gran voce la richiesta di un commissariamento di AIFA
per ripristinare la piena legittimità di utilizzo di Avastin sul territorio nazionale così come
avviene in tutto il mondo, USA, Germania e Giappone inclusi. Lo dobbiamo ai 100.000 pazienti
che oggi sono esclusi dalle cure a causa dell'impossibilità degli ospedali italiani a rifornirsi di
Lucentis». Piovella chiede, quindi, «l'immediato intervento del ministro della Salute Beatrice
Lorenzin, perché in armonia alle sue funzioni istituzionali evochi a sé un intervento immediato
capace di superare la criticità che si sta svolgendo sulle spalle di tutti i pazienti affetti da
maculopatia».
202mm x 31mm
35mm x 24mm
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VENERDÌ 7 MARZO 2014 ANNO IV N. 657
Luisa Redaelli TODAY
Libertà di scegliere
«Libertà vo’ cercando ch’è sì cara»: è un verso di Dante Alighieri, all’inizio del Purgatorio, quando Virgilio presenta il sommo Poeta come
"cercatore di libertà”. Libertà, valore amato e ricercato per alcuni di noi, puro e irrinunciabile per altri, passibile di compromessi più o meno
imprigionanti. Sempre si tratta di libertà di scelta
La libertà di pensiero permette di vedere e di ascoltare per elaborare idee, commenti, progetti, sogni, poesie e matematiche. La libertà dai
pregiudizi è bellissima, perché apre la conoscenza a mondi nuovi da esplorare. Cerchiamo anche la libertà dagli schemi di pensiero, che
costringono a considerare veri bisogni che sono solo apparenti e responsabilità che si dimostrano imposte e aguzzine, per raggiungere una
sana proporzione delle cose e dei fatti, tale da farci riuscire a trovare il nostro equilibrio, la nostra giusta dimensione, il nostro spazio. E il
nostro cielo, il nostro mare, da dove potremo sentirci liberi di esprimere noi stessi, perché sapremo dove cercarci e trovarci, nei nostri
equilibri di forze e fragilità, di ardimenti e di paure, nelle nostre coerenze e nelle nostre flessioni, con tutti i nostri colori, armonici e
contrastanti, sempre speciali e preziosi.
Sono tornata al Mido dopo qualche anno di latitanza per noia. Il mio primo Mido fu nel 1997. Aveva luogo ancora nei padiglioni della Fiera
Campionaria; poi ci furono gli anni del Portello, di cui ricordo le infinite “montagne russe-su e giù” che collegavano i diversi padiglioni. Ci sono
tornata, chiamata da due impegni professionali interessanti: ho presentato la monografia su Germano Gambini e ho tenuto un corso sulla
cultura del design, nel programma di Vision up-to-date. Debbo dire che mi sono divertita a questa fiera, a parte la gioia di salutare tantissime
persone che non avevo occasione di vedere da tempo. È proprio vero che quando si semina con semplicità e sincerità, le relazioni umane
restano meravigliose. Mi è piaciuta l’atmosfera, vivace, briosa, ricca di speranza. Il mondo sta evolvendo con una rapidità evidente, che rischia
di essere davvero travolgente per chi non saprà cogliere le linee adeguate di sviluppo, di relazioni e di proposta. Ottima l’idea che rivede la
logica dei percorsi fra i diversi padiglioni, per farli respirare fra loro. Non ho avuto il tempo di visitare gli stand asiatici, che avrei trovato
interessanti per molti aspetti. Nei venti minuti di camminata fra la stazione dei treni e i padiglioni degli occhiali, passando fra altre fiere, si
vedeva pullulare un mondo cosmopolita, dinamico e affascinante. Soprattutto nel Design Lab ho respirato tanto entusiasmo e voglia di vivere,
da parte di molte persone di aziende presenti, piccole o meno, italiane e straniere, e anche da parte di molti operatori ottici con i quali ho
lungamente e variamente parlato. Voglia di cultura, voglia di gusto, voglia di conoscenza e di scambio, voglia di far qualcosa e di realizzare. Mi
auguro davvero e lo auguro a tutto il nostro settore che il soffio vitale si diffonda e che le tante speranze generose appena respirate possano
trovare soddisfazione nel quotidiano delle professioni che esprimono la qualità del lavoro profuso. Ci vuole la cultura, che sola ci rende liberi
di scegliere, di esprimerci, di essere prima di tutto professionisti credibili e creativi, innovativi e affidabili, onesti e capaci di relazioni
autentiche. Auguri a tutti coloro che, insieme a me, mantengono vivo il senso della libertà e della conoscenza, delle relazioni umane belle e
sane, dell’autenticità e dell’impegno con divertimento. Il “bastimento” naviga, teniamo salda la rotta col vento in poppa!
[email protected]
Dolpi: l’occhiale green “made in Dolomiti”
Il marchio, nato nel 2012, ha presentato a Mido i nuovi modelli “green” creati dal designer Lucio Stramare e prodotti da Mavima Bautec,
azienda di Fonzaso, in provincia di Belluno, che realizza edifici in legno ecologici e a basso impatto energetico
Gli occhiali Dolpi, acronimo di DOLomiti e alPI, «sono gli unici occhiali in legno “made
in Dolomiti” con certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification
schemes), che attesta l’utilizzo e la gestione sostenibile delle risorse forestali nelle aree
della parte alta della provincia di Belluno, il Cadore», si legge in una nota di Mavima
Bautec. I modelli (nella foto, una delle montature e l'astuccio) sono disegnati in versione
sole e vista, attenendosi all’essenza delle specie legnose locali, come pino, abete, ciliegio,
rovere, castagno, cirmolo e radica, e sono corredati da astuccio in legno delle Dolomiti.
«Abbiamo sempre condiviso il principio della salvaguardia del patrimonio forestale locale
e nazionale e garanzia per i nostri clienti è la certificazione PEFC, perché il legname
utilizzato non proviene da foreste deturpate da tagli scellerati», sottolinea nel comunicato
Virgilio Dal Pan, titolare dell'azienda. (N.T.)
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Francesca Tirozzi
E-mail: [email protected]
Supplemento al 7 marzo 2014 di b2eyes.com
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
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