Notiziario del 15/12/2008

Transcript

Notiziario del 15/12/2008
mai più da
clandestino
dicembre 2008
progetto
Firmato lo scorso 25 settembre il documento che traccia le nuove linee d’azione internazionali
NUOVO PATTO DEI PAESI UE
SU IMMIGRAZIONE E ASILO
Carissimi sostenitori,
Grazie al nuovo “Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo”, firmato lo scorso 25 settembre
dai 27 paesi dell’Unione Europea, sono state
tracciate le linee d’azione entro cui dovranno
muoversi gli stati membri.
Con provvedimenti come l’adozione di una
“carta blu”, l’Unione Europea cerca insomma di
gestire l’arrivo dei migranti in base alle esigenze
di ogni Paese rispetto anche alla forza lavoro di
cui ha bisogno. Gli aspetti che preoccupano, sia
i migranti che gli analisti e gli attivisti dei diritti
umani, sono il diritto d’asilo e la fuga di cervelli
e manodopera specializzata, quest’ultima favorita dalla possibilità dell’Europa di scegliere gli
immigrati.
Ci saranno controlli ulteriori anche sui ricongiungimenti familiari, che, più che in base al
diritto di famiglia, dovranno essere compatibili
con le possibilità decise dai singoli governi, reddito, disponibilità di alloggi e capacità di integrazione, valutata, per esempio, attraverso le
competenze linguistiche dei familiari che richiedono il visto.
La lotta all’immigrazione clandestina sarà
gestita in maniera più organizzata: saranno rinforzati i controlli alle frontiere; gli stati membri
dell’Unione Europea saranno invitati a rimpatriare gli stranieri, anche grazie a nuovi strumenti come voli di rimpatrio congiunti e banche di
dati condivisi, inoltre l’Unione Europea si è impegnata a introdurre visti biometrici, basati sul-
la schedatura della mappa dell’iride.
Questo Patto, peraltro da tempo annunciato,
rafforza la nostra scelta di Organizzazione Non
Governativa di lavorare con Progetti connessi al
tema migratorio. Ci indica che la strada da noi
scelta di stimolare lo spirito critico, di educare
alla cittadinanza attiva, di promuovere una scelta responsabile (migratoria o non migratoria)
nei giovani del Marocco è la strada giusta. Come
lo è il continuare a ricercare un dialogo con le
comunità dei migranti in Italia, per stimolarli a
coinvolgersi da attori nello sviluppo del loro Paese di origine.
Simona Polzot
responsabile Programmi Marocco
Un’importante proposta formativa ha coinvolto positivamente 1.300 giovani nelle strutture pubbliche della regione
Nell’ultimo semestre abbiamo visto fiorire molte nuove attività. Una delle più consistenti è stata senz’altro la proposta formativa in 35 ore dei
gruppi di giovani dai 15 ai 25 anni, su temi quali
l’autostima, il lavoro di gruppo, i diritti umani, la
migrazione in tutte le sue sfaccettature, l’identità, la differenza. L’ambito di quest’attività è stato
ancora una volta quello privilegiato dal nostro intervento, ovvero le 25 mediateche del Progetto, in
cui sono stati svolti i distinti moduli di sensibilizzazione. Finora i gruppi beneficiari sono stati 100 e le
cifre sulle presenze sono incoraggianti, circa 1.300
giovani, ciò significa che in media circa 50 ragazzi
in ogni mediateca hanno preso parte alle attività
di sensibilizzazione proposte. Nella pratica, il pro-
getto educativo formativo è stato negoziato con
le singole direzioni scolastiche e la nostra proposta progettuale di lavoro si è quindi inserita in un
programma di attività parascolastiche locali.
I giovani parlano ora positivamente dei risultati
del percorso formativo e testimoniano l’importanza di aver un luogo di lavoro dedicato a loro che
permetta di scoprire nuove conoscenze e sviluppare nuove competenze relazionali, perché, va
detto, questi momenti scarseggiano all’interno
della scuola pubblica, specie in ambito rurale.
Il metodo di lavoro proposto per l’attività fa
ricorso a giochi di ruolo, attività espressive, laboratori artistici, performance teatrali. Tutte attività
che permettono una maggiore inclusione e partel
'
i n i z i a t i v a
Va in scena il dramma
della migrazione
Dopo i corsi sul montaggio di spettacoli teatrali
destinati agli animatori delle mediateche, sono stati
formati dei gruppi anche sulla scrittura dei testi e la
creazione di scenografie.
Le storie, centrate sulla tematica della migrazione, sono state messe in scena nelle giornate del 18 e
19 ottobre sul palco del “Centro Giovanile” di Beni Mellal: sono stati riprodotti simboli e dinamiche
proprie della migrazione e delle problematiche evidentemente connesse.
I giurati hanno effettuato una preselezione di 3
équipe, appartenenti alle mediateche di Ouaouizeght, Kasbah Tadla e Beni Ayat, che parteciperanno
al “Festival teatrale” previsto nell’ambito dell’evento finale del progetto del 18-20 dicembre.
Per la preparazione e arrangiamento della rappresentazione le équipe beneficeranno delle visite di
un formatore che li seguirà ed dirigerà nelle prove.
Parallelamente alle selezioni dell’équipe di teatro, è stata organizzato un atelier di pittura animato dal pittore Khalid Nadif. I ragazzi hanno così
espresso su tela e cartone le loro suggestioni sulla tematica della migrazione. Dai disegni realizzati si
evidenzia come il mare sia nell’immaginario collettivo uno dei topos maggiormente legato alla migrazione. Le opere migliori saranno esposte in occasione dell’evento finale.
Inoltre è stata lanciata la seconda edizione del Concorso “Mon Projet de vie, Ici et Ailleurs”, di libera interpretazione sulla tematica della migrazione. Gli elaborati arrivano numerosi e la premiazione
avverrà anch’essa occasione dell’evento conclusivo.
Marianna Mormile, equipe progetto
cipazione dei giovani all’interno della scuola.
La scelta di lavorare negli
spazi pubblici risponde anche
all’esigenza di favorire la riscoperta del valore che hanno le
istituzioni pubbliche nella formazione delle persone e delle
future generazioni.
Ma non solo i giovani, anche
i direttori e gli insegnanti si sono appassionati e hanno manifestato interesse per questo
tipo di attività.
Oltre alle nuove proposte,
le consuete attività di sportello e consulenza offerte dalle
mediateche, hanno proseguito
regolarmente, offrendo supporto per la ricerca di informazioni su studio, lavoro, possibilità di progetti lavorativi e professionali
all’estero.
Accanto a ciò, dobbiamo segnalare che uno
dei punti forti di questo Progetto è l’opportunità
di produrre strumenti di informazione e di visibilità, un arricchimento fondamentale per le attività
in corso e anche uno strumento di comunicazione
diretta sulle realtà, sulle persone e sui luoghi del
nostro intervento.
In questo senso la produzione dell’ultimo semestre è stata cospicua: tra luglio e ottobre è
stato realizzato il reportage audiovisivo Masques
de la migration in Marocco e in Italia ad opera di
Hicham Lasri, giovane regista marocchino. Hicham ha scelto di accogliere la sfida di lavorare con
Leila Alaoui, Rites de Passages
FORMAZIONE E REPORTAGE: PER TANTI LA MIGRAZIONE NON E’ PIÙ TABÙ
noi e per questo ha fatto riprese a Beni Mellal, a
Khouribga e anche a Torino, dove in particolare ha
potuto girare grazie al supporto dell’associazione
AMECE. Masques de la migration sta per esser confezionato proprio in questi giorni, e sarà utilizzato
come strumento di informazione per giovani e per
l’opinione pubblica in Marocco e in Europa.
Leila Alaoui, invece, con Rites de Passages ha
confezionato un reportage fotografico a colori e
bianco e nero, a Beni Mellal e nel Nord del Paese,
sondando le storie di giovani migranti in cerca di
un futuro migliore.
Marc Pellizzer e Emilie Marette, giovane coppia
franco belga, da anni lavorano come educatori in
Marocco e hanno percorso le strade della regione
Tadla Azilal, luoghi dove sono visibili i segni della migrazione e dei cambiamenti che subiscono
spazi e soggetti. Il loro lavoro è corredato dai racconti delle testimonianze dei protagonisti e sarà
l’oggetto di una pubblicazione bilingue nel corso
del 2009.
A Beni Mellal dal 18 al 20 dicembre, in occasione della giornata internazionale del migrante, si
terrà una grande manifestazione culturale in cui
saranno riunite tutte queste opere che contiamo
di far conoscere anche a voi in Italia a breve!
Ester Zappata
capoprogetto Mai più da Clandestino
la storia
TRAMPOLINO DI LANCIO PER L’EUROPA
B R E V I
to, diventa chiaro che per questi paesi (Marocco in
primis) è importante manifestare un impegno determinato nella lotta contro le migrazioni illegali,
per garantirsi la cooperazione e l’aiuto dell’Unione
europea.
L’esternalizzazione delle frontiere europee, però,
costa cara in termini di violazione dei diritti dell’uomo e sulla base di queste considerazioni il documentario si è rivelato
stimolo per un dibattito
sulle grandi sfide cruciali
per i prossimi anni. Una è
sicuramente la necessità
di tradurre, a livello giuridico e legale, il bisogno
di protezione dei migranti, siano essi in situazione
di rimpatrio o richiedenti
asilo e rifugiati riconosciuti dalla legge.
Le volontà degli Stati
di controllare questi flussi sono più forti che mai e si esprimono, talvolta con
violenza, sugli individui in movimento, ma l’aumento costante delle migrazioni nel mondo, dimostra
l’impossibilità dell’”immigrazione zero”, il fallimento
delle politiche di sicurezza e la necessità di una mondializzazione dei diritti dell’uomo, della democrazia
e della giustizia.
(Fonti: GADEM, groupe antiraciste d’accompagnement et defense des etrangers et migrants, CESPI, centro studi di politica internazional, AFVIC).
Leila Alaoui, Rites de Passages
Nelle nostre mediateche è stato proiettato il documentario “Le piège” (La trappola) realizzato dal
fotografo algerino Kays Djilali e dal conterraneo
giornalista Djamel Benramdane. Questo réportage
raccoglie le testimonianze di migranti irregolari subsahariani in transito sul territorio marocchino: è una
fotografia sulle condizioni di vita dei migranti provenienti da svariati Paesi africani che finiscono “imprigionati” nella loro ultima
tappa per il continente europeo.
Il documentario non
ha l’ambizione di esaurire
il tema della migrazione
clandestina in Marocco,
ma di sensibilizzare i giovani rispetto a un fenomeno grave e sommerso, per
una maggiore comprensione e tolleranza. I migranti, che fuggono dalle
condizioni di vita disperate del loro paese, vivono sul suolo marocchino in
clandestinità, obbligati a nascondersi e a vivere
privi di qualsiasi diritto in un luogo da cui non possono più uscire, “prigionieri” in quello che doveva
essere l’ultimo trampolino di lancio per l’Europa.
La proiezione del documentario si è rivelata fonte
di ispirazione per una riflessione più approfondita sulle condizioni dei migranti sub-sahariani sul
territorio marocchino- per loro Paese di transito sul trattamento che il Marocco riserva loro e sulla
politica europea.
Proprio perché l’Europa delega la gestione dei
flussi migratori ai Paesi di emigrazione e di transi-
Silvia Schenone
Casco bianco ProgettoMondo Mlal Marocco
• Due nostri ragazzi in visita a Strasburgo. Il Parlamento Europeo ha promosso la prima
edizione del Programma EuroMed–Scuola, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani cittadini dell’area
Euro-mediterranea ai valori del dialogo, della condivisione delle conoscenze, della comprensione
reciproca e al rispetto della diversità linguistica e culturale. Dieci giovani tra i 16 e i 18 anni dei Paesi
partner dell’iniziativa sono così stati invitati a Strasburgo dal 16 al 18 novembre a discutere sulle
tematiche d’interesse. Il Marocco è tra i Paesi selezionati, quindi la Delegazione dell’Unione Europea
a Rabat ha contattato la nostra equipe del Progetto per dare la possibilità a 2 giovani delle nostre
mediateche di partecipare al viaggio. I ragazzi selezionati sono stati Karima Kadiri e Souhil Azeddine. Senza dubbio per entrambi è stata un’importante possibilità di confronto e conoscenza e una
grande esperienza! Aspettiamo allora di sentirne i resoconti. (Marianna Mormile, equipe Progetto)
viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org
Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal):
- c/c postale 12808374
- c/c bancario 4746398, Unicredit Banca (IBAN IT51K0200811723000004746398), Causale «progetto mai più da clandestino»