bilancio 2013 e relazioni
Transcript
bilancio 2013 e relazioni
BILANCIO 2013 E RELAZIONI 1 2 CARICHE SOCIALI Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere BAIETTA ANTONIO DRAGHI GIANLUIGI FABIANI PAOLO ABRATE TOMMASO MARIO BAIETTA EMILIO CHIAPPA BRUNO MANZOTTI GIOVANNI PETROCCHI PIERO STRONATI MASSIMO Direzione Direttore Generale FALZETTA MICHELE Collegio Sindacale Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco supplente Sindaco supplente BONIFAZI BONI ZAMPEDRI GROSSI VINCENZONI MIRCO ANGELO GIANLUCA SANDRINO SERGIO Organi sociali in carica fino ad approvazione bilancio 31.12.2014 3 4 Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione 5 6 Relazione sulla gestione Signori Soci, a nome del Consiglio di Amministrazione porgo il benvenuto ai Delegati delle Cooperative agricole socie all’Assemblea Annuale Ordinaria di Cooperlat, per deliberare sull’approvazione del Bilancio al 31.12.2013 e sugli altri punti posti all’ordine del giorno. Come di consueto la relazione che accompagna il bilancio apre fornendo uno spaccato sullo scenario generale e fornisce poi tutte le informazioni utili per una valutazione più ampia possibile dei risultati della gestione aziendale. Analisi della situazione della società e del suo posizionamento Lo scenario generale Nel terzo trimestre 2013 il commercio mondiale ha accelerato dal + 0,3% del secondo al + 1,1% con un aumento rispetto alla media del 2012 pari al + 2%.. Sulla base di queste stime, la chiusura del 2013 sarà con un incremento del + 2,5% rispettoa al + 2%del 2012. Le previsioni per il 2014 si attestano attorno al + 4/5%, mentre per il 2015 si prevede una decisa ripresa con tassi oltre il 5% Il PIL degli Stati Uniti è aumentato ad un tasso congiunturale annualizzato del 3,6%, in forte accelerazione rispetto al 2,5% del trimestre precedente. La crescita maggiore delle aspettative è stata influenzata dal notevole contributo delle scorte, mentre hanno rallentato i consumi delle famiglie ed anche degli investimenti industriali. Sono continuati invece gli investimenti in fabbricati residenziali grazie ad un mercato di acquisti ed affitti in espansione. Nel 2013 il PIL è aumentato dell’1,8% e si prevede con una decisa accelerazione al 2,9% nel 2014 e al 3,2% nel 2015. L’economia giapponese è cresciuta al 2% nel 2013, per rallentare all’1,4% nel 2014 ed all’1,2% nel 2015. Il PIL del Regno Unito ha accelerato anche nel terzo trimestre 2013: + 0,8%. La crescita è trainata dai consumi privati grazie alla forte crescita dell’occupazione e degli indici di fiducia dei consumatori. In diminuzione le esportazioni a causa della riduzione dei consumi nell’area Euro. La crescita dell’economia britannica è il risultato dell’integrazione tra politiche di austerità finanziaria e spending review, dal taglio del cuneo fiscale sui redditi d’impresa e dalle misure per facilitare l’accesso al credito di imprese e famiglie. La crescita dei paesi emergenti è rallentata nel 2013. La crescita nel 2013 è stata del 4,5% , nel 2014 si prevede sarà del 5% e oltre il 5% nel 2015. Gran parte della crescita globale è comunque trainata dalle economie emergenti pur evidenziando rischi dovuti alla carenza di infrastrutture. Il PIL cinese aumenterà del 7,6% nel 2013 ma rallenterà nel 2014 e nel 2015. L’economia indiana crescerà del 4% nel 2014 e a tassi superiori al 5% nei due anni successivi. I Paesi dell’America Latina hanno rallentato al 2,7% nel 2013, ma con previsione di ripresa nel 2014 e nel 2015 a tassi superiori al 3% grazie alle stime positive di export. Il Nord Africa ed il Medio Oriente hanno ridotto il PIL del 2,1% nel 2013 a causa dell’instabilità politica e le difficoltà di estrazione del petrolio. Quanto all'Italia, peggiorano le previsioni sulla ripresa dell'anno in corso: lo 0,6% preventivato dal FMI è inferiore allo 0,7% appena indicato da Bankitalia e nettamente inferiore all'1,1% definito nella legge di Stabilità. Il Pil dell'Italia crescerà dunque quest'anno dello 0,6%, per poi accelerare al +1,1% nel 2015. 7 Le previsioni del Fmi di crescita del Pil nel 2014 e 2015 PAESE Mondo Economie avanzate Stati Uniti Area Euro Germania Francia Italia Spagna Giappone Regno Unito Economie emergenti Russia Cina India Brasile 2014 3,7 2,2 2,8 1,0 1,6 0,9 0,6 0,6 1,7 2,4 5,1 2,0 7,5 5,4 2,3 2015 3,9 2,3 3,0 1,4 1,4 1,5 1,1 0,8 1,0 2,2 5,4 2,5 7,3 6,4 2,8 Fonte FMI Il Settore Agroalimentare L’industria alimentare italiana nel 2013 ha continuato ad essere colpita dalla frenata dei consumi domestici (-4%) e dal calo della produzione (-1%); l’unico dato positivo è stato quello delle esportazioni che sono cresciute del+7%). L’industria alimentare italiana ha sviluppato un fatturato di 132 miliardi di euro, di cui circa il 20% di export; vanta 385 mila occupati. I primi 9 mesi dell’anno sono stati i peggiori dal 2007 dal punto di vista di produzione, fatturato e consumi; una timida ripresa si è manifestata nel terzo trimestre, con la speranza di un’inversione di passo nel 2014, grazie soprattutto alla ripresa internazionale. Dopo un periodo lungo di crisi dell’industria manifatturiera italiana in cui, l’industria alimentare ha tenuto le posizioni e consolidato la produzione e i livelli occupazionali. La chiave dello sviluppo sarà come sempre l’affermazione della qualità delle materie prime agricole italiane, l’eccellenza industriale e di trasformazione e il livello massimo di qualità e sicurezza dei prodotti; inoltre, il sistema di auto controllo e la legislazione in campo alimentare utilizzati in Italia sono tra i migliori al mondo, con 1 miliardo di analisi di autocontrollo e investimenti di 2 miliardi di Euro all’anno. Un freno rilevante allo sviluppo delle imprese del comparto è dato dall’aumento della pressione fiscale sui consumi alimentari, i recenti aumenti delle aliquote IVA e gli aumenti delle accise minacciano la sopravvivenza di molte piccole aziende, mettendo a dura prova settori con significative potenzialità di sviluppo. Il calo complessivo nel 2013 delle vendite alimentari è stato del -4% in termini di fatturato e del -2,1% in quantità; il dato del 2013 porta ad una riduzione dei consumi di circa 13 punti da inizio crisi. Il Canale Discount è stato l’unico segmento della Distribuzione Moderna ad essere in espansione negli ultimi anni; un fenomeno rilevante, che incide sull’andamento dei consumi a valore, è costituito dalla riduzione della spesa e dalla propensione per gli alimenti di minor qualità e basso prezzo. Un segnale fortemente preoccupante per un’industria che ha sempre puntato sulla qualità dei prodotti e sull’alimentazione salutare. 8 La politica aziendale Nell’esercizio 2013 si sono manifestate notevoli tensioni delle materie prime latte e panna animale hanno fatto registrare aumenti notevoli a causa delle tensioni sui mercati di approvvigionamento sia nazionali che esteri. Maggiormente stabile l’andamento della materia prima grassi vegetali, grazie anche alla politica di approvvigionamento che ha consentito di poter contare sulla stabilità del costo di prodotto. Si è comunque reso necessario anche nel 2013 un aumento di listino “tecnico”, al fine di coprire il costo dei rinnovi contrattuali con i clienti della GDO. L’Azienda ha reagito alle difficoltà congiunturali di calo dei principali mercati coperti con una strategia di protezione dei volumi sui Clienti a maggior redditività, con la riduzione della spinta promozionale, con la maggiore focalizzazione sulla Tentata Vendita e sui territori geografici di maggior forza ed infine, con una maggiore focalizzazione sui mercati esteri. Tutte queste attività sono state anche affiancate da una maggiore attenzione ai tempi medi di incasso e alla riduzione della rischiosità finanziaria di alcuni Clienti. Nel mercato Italia è proseguita l’attività di sviluppo della GDO in area nord-ovest, iniziata da alcuni anni, con l’ingresso dei prodotti a base vegetale in clienti importanti di quell’area geografica. Sul fronte del mercato estero è proseguito lo sviluppo di alcuni mercati dell’HORECA (Turchia, Grecia e Paesi Balcanici) e si sono consolidate le commesse di prodotti Spray già acquisite nel 2011. L’Azienda ha altresì sviluppato un maggior controllo mensile sull’andamento economico del business e attuato la revisione periodica del budget annuale; ciò ha permesso di poter più rapidamente agire sulle leve a disposizione al fine di ridurre il più possibile lo scostamento dei risultati dagli obiettivi economici prefissati. Il mercato della materia prima Il mercato italiano della materia prima latte nel corso dell’esercizio 2013 è stato caratterizzato dall’assenza di un accordo interprofessionale che ne regolasse le quotazioni per l’intera campagna. Il costo del latte nel corso dell’anno ha avuto un’esasperata ed incontrollata crescita rispetto alla campagna precedente, il mercato dello spot è stato in linea con quello dell’anno precedente solo per un brevissimo periodo; infatti registriamo sensibili aumenti a partire dai primi di maggio che ha toccato picchi molto elevati nel secondo semestre. Se da sempre nei periodi estivi si verificano dei fenomeni di forte aumento sia sul mercato nazionale che su quello estero, dovuti agli incrementi di domanda di caseari e di altri prodotti finiti, alla curva di lattazione delle bovine, etc., quest’anno potremo descrivere l’intensità di tale fenomeno definendolo un vero “tsunami” che ha generato una tangibile e consistente riduzione della marginalità aziendale per la difficoltà a trasferire con velocità detti aumenti sui prezzi di vendita. Stesso andamento si è registrato anche sul mercato della panna caratterizzato da un fenomeno ancora più sostenuto di quanto rilevato per il latte spot. Per quanto riguarda il prezzo riconosciuto dalla Cooperlat ai propri soci per i conferimenti di latte bovino crudo alla stalla si ritiene che sia stato in linea con le migliori remunerazioni effettuate dai principali soggetti del settore. Si riporta di seguito una tabella predisposta sulla base dei prezzi medi mensili rilevati sul mercato italiano dalla C.C.I.A.A. di Lodi e da fonte CLAL. Prezzi Euro/1000 Litri Prezzo latte alla stalla Prezzo spot latte crudo nazionale Prezzo spot latte pastorizzato tedesco Prezzo spot latte scremato tedesco medie elaborate sui dati Prezzo spot crema di latte (panna 40%) CLAL CLAL CLAL CLAL CLAL Gennaio 400,00 418,80 399,50 262,50 1710,00 Febbraio 400,00 415,00 396,90 275,00 1660,00 Marzo 400,00 407,20 39690 265,00 1720,00 9 Aprile 400,00 420,10 417,60 285,00 1960,00 Maggio 400,00 434,30 438,20 285,00 2020,00 Giugno 400,00 452,40 464,00 287,50 2050,00 Luglio 400,00 466,50 480,70 302,50 2100,00 Agosto 420,00 489,70 500,00 325,00 2130,00 Settembre 420,00 505,20 518,10 337,50 2180,00 Ottobre 420,00 518,90 532,70 342,50 2150,00 Novembre 420,00 529,70 537,40 343,80 2180,00 Dicembre 420,00 506,50 510,30 312,50 2140,00 Media 2013 408,30 463,70 466,00 301,20 2000,00 Media 2012 384,67 380,50 372,00 232,50 1590,00 Delta % 2013/2012 6,15% +21,86% +25,27% +29,55% +25,79% Latte lavorato Nell’esercizio 2013 sono stati lavorati presso gli stabilimenti di Jesi (AN), Badia Polesine (RO) e Ascoli Piceno, 97.491.463 litri di latte e 4.770.860 litri di panna con una riduzione della quantità di latte (-5,16%) dell’esercizio 2012 pari a 102.692.284 litri, mentre è in aumento la quantità di panna (+12,71%), rispetto ai 4.232.870 di litri di panna lavorati nell’anno precedente. Latte e Panna conferiti dai Soci I conferimenti di latte dei soci sono stati pari a litri 68.121.123 per un valore complessivo di Euro 28.220.489; nell’esercizio precedente i conferimenti erano stati pari a litri 70.397.797 per un valore di Euro 27.626.611. Gli acquisti di latte e panna sul mercato sono stati pari a litri 45.833.695 per un valore di Euro 25.181.017; nell’esercizio precedente gli acquisti erano stati pari a litri 45.465.512 per un valore di Euro 19.175.306. Nonostante i litri di latte e panna acquistati nel corso dell’esercizio 2013 siano pressoché in linea rispetto a quelli dell’esercizio precedente (+368.183) si evidenzia il notevole maggior costo sostenuto di Euro 6.006.711 dovuto esclusivamente all’andamento dei prezzi di acquisto della materia prima assolutamente fuori controllo. Il conferimento di latte e panna dei soci rispetto al totale del latte approvvigionato dalla società rappresenta a quantità il 59,78% in riduzione rispetto al 60,76% dell’anno precedente per effetto dei maggiori approvvigionamenti effettuati sul mercato dello spot mentre a valore rappresenta il 52,85% rispetto al 59,03% dello scorso esercizio. L’approvvigionamento totale di latte e panna è stato di litri 113.954.818 per un valore complessivo di Euro 53.401.506. Prodotti finiti conferiti dai Soci I prodotti finiti conferiti dai soci riguardano principalmente prodotti caseari quali mozzarelle e formaggi per un valore complessivo di Euro 27.232.575 ed in linea rispetto a quello dell’esercizio precedente ammontante ad Euro 27.355.427. Inoltre la società ha acquistato prodotti finiti sul mercato per complessivi Euro 7.128.647, per sopperire alle necessità di completamento della gamma merceologica. Il mercato delle altre materie prime Le quotazioni delle altre materie prime, in genere non hanno subito variazioni di prezzo rilevanti; ad eccezione dei derivati del latte come le proteine e i caseinati che invece hanno seguito l’andamento del 10 mercato latte, accumulando forti aumenti. Lo zucchero al contrario, ha evidenziato nell’ultima parte dell’anno una forte riduzione del prezzo. Il grasso vegetale ha mantenuto una certa stabilità di prezzo per tutto l’anno recuperando ancora qualche punto percentuale rispetto al 2012, posizionandosi a livelli di mercato buoni. I costi degli imballi, dei contenitori e dei servizi, non hanno subito variazioni importanti, mantenendo nell'arco dell'anno una certa stabilità, comunque ad un livello medio per quanto riguarda gli imballi a base carta e medio/alto per i contenitori a base materie plastiche. Per quanto riguarda i costi energetici (energia elettrica e metano) l'anno 2013 non ha fatto riscontrare aumenti significativi; rispetto all'anno precedente; con un costo più basso all’acquisto ma compensato dall’incremento dei costi fissi (accise, trasmissioni, distribuzione e dispacciamento). In sintesi, tutto il comparto materie prime, ingredienti, additivi, imballi e servizi ha mantenuto un sostanziale equilibrio, ad accezione delle materie prime derivati dal latte (proteine del latte e caseinati) che invece hanno subito graduali aumenti per tutto l’anno. Le produzioni La produzione diretta di Cooperlat viene effettuata presso gli stabilimenti di Jesi, Badia Polesine e Ascoli Piceno. Complessivamente presso i tre stabilimenti sono state prodotte n° 188.287.351 confezioni, rispetto a 191.810.016 dell’anno precedente, con un decremento del 2%. Dalla lavorazione del latte, panna ed altre materie sussidiarie, nei reparti produttivi dello stabilimento di Jesi sono state prodotte 155.852.819 confezioni, rispetto a 151.252.070 dell’anno precedente, con un incremento di circa il 3%, relativo ai seguenti prodotti: latte uht, latte fresco pastorizzato e panna pastorizzata, panna da cucina, panna da montare, besciamella, budini, panna cotta, panna spray, oltre ad altri prodotti a base di grassi vegetali. Dalla lavorazione del latte e panna ed altre materie sussidiarie effettuate nello stabilimento di Badia Polesine sono state prodotte 19.202.003 confezioni rispetto a 27.100.647 dell’anno precedente con un decremento di circa il 29%, relative ai seguenti prodotti: latte uht, panna da cucina, besciamella, yogurt. Dalla lavorazione del latte e panna ed altre materie sussidiarie effettuate nello stabilimento di Ascoli Piceno sono state prodotte 13.232.529 confezioni rispetto a 13.457.299 dell’anno precedente con un decremento di circa il 2% esclusivamente di latte pastorizzato e panna pastorizzata. Il mercato ed i risultati In linea generale, il 2013 si è caratterizzato per il progressivo trasferimento sui listini di vendita degli eccezionali aumenti dei costi di approvvigionamento delle materie prime latte e panna animale subiti già negli ultimi mesi dell’esercizio 2012. Il fatturato complessivo statistico della società sul mercato nazionale comprensivo del canale Conto Terzi e delle vendite Intercompany, neutralizzato dall’effetto della decontribuzione di alcune scontistiche precedentemente riconosciute ai clienti della Grande Distribuzione Organizzata come “ premi di fine anno” ha fatto registrare nel 2013 un tasso di crescita del 3,17% mentre i volumi sono calati del 2,07%. Significativo il risultato ottenuto in termine di prezzo medio aumentato del 5,35%. Mese Quantità KG/LT 2013 Quantità KG/LT 2012 Scostamento Scost % Prezzi Medi 2013 Prezzi Medi 2012 Scostamento Scost. % FATTURATO 2013 FATTURATO 2012 Scost. Scost. % 1 10.833.918 9.412.103 1.421.815 15,11 1,448 1,478 -0,030 -2,06 15.683.610 13.911.302 1.772.308 12,74 2 10.842.239 11.674.562 -832.323 -7,13 1,501 1,462 0,039 2,68 16.278.453 17.070.546 -792.092 -4,64 3 12.346.153 12.838.393 -492.241 -3,83 1,591 1,564 0,028 1,77 19.647.741 20.074.895 -427.155 -2,13 11.973.295 394.755 3,30 1,567 0,010 0,63 18.761.419 740.883 3,95 4 12.368.050 1,577 11 19.502.303 5 11.898.348 12.847.905 -949.557 -7,39 1,604 1,538 0,066 4,31 19.088.963 19.761.292 -672.328 -3,40 6 11.356.403 11.629.887 -273.484 -2,35 1,535 1,491 0,044 2,95 17.429.109 17.336.830 92.279 0,53 7 12.331.955 12.202.411 129.544 1,06 1,540 1,478 0,062 4,23 18.996.523 18.034.860 961.663 5,33 8 12.148.032 12.728.957 -580.925 -4,56 1,611 1,478 0,133 9,00 19.576.153 18.818.882 757.271 4,02 9 10.785.392 11.162.940 -377.548 -3,38 1,563 1,436 0,127 8,86 16.857.144 16.027.819 829.325 5,17 10 11.487.367 11.563.866 -76.499 -0,66 1,584 1,475 0,109 7,38 18.195.984 17.058.044 1.137.940 6,67 11 10.286.356 10.946.842 -660.486 -6,03 1,669 1,490 0,179 12,03 17.170.725 16.310.670 860.055 5,27 12 11.016.848 11.627.949 -611.101 -5,26 1,722 1,510 0,212 14,07 18.973.832 17.555.481 1.418.351 8,08 137.701.060 140.609.109 -2.908.049 -2,07 1,579 1,499 0,080 5,35 217.400.539 210.722.039 6.678.501 3,17 L’applicazione degli sconti precedentemente riconosciuti ai clienti della Grande Distribuzione Organizzata come premi di fine anno, conseguentemente alla richiesta da parte dei clienti stessi in fase di rinnovo del contratto di riconoscere tali sconti direttamente in fattura, ha comportato una de-contribuzione in fattura di circa 8,5 milioni di Euro rispetto ai 2,8 milioni di Euro già riconosciuti nel corso dell’esercizio 2012. A supporto di quanto sopra indicato si riportano di seguito alcune tabelle di sintesi esplicative dell’andamento statistico delle vendite ai clienti dei soli prodotti finiti, determinato al netto di sconti, di resi commerciali, omaggi e sconti merce limitatamente al mercato della società Cooperlat nell’esercizio 2013 e confrontate con quelle dell’esercizio precedente per famiglie di prodotti e per aree geografiche Famiglie Prodotti Volumi 2013 LT-KG/1000 Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Latte UHT 54.551 41.443 19,8% -8,4% -3,1% Prodotti Freschi 29.742 38.216 18,3% -1,0% -1,2% 6.836 40.137 19,2% 2,6% 0,8% Prodotti Speciali 45.288 81.770 39,2% 4,9% 2,2% Commercializzati 1.284 7.244 3,5% 8,1% 9,2% 137.701 208.810 100,0% -2,1% 0,4% Caseari Totale Aree Geografiche Italia Estero Totale Area Nielsen Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Area 1 N/O 14.338 6,9% -9,0% 1,4% Area 2 N/E 33.920 16,2% -4,5% 1,5% Area 3 Centro 70.223 33,6% -2,1% -1,2% Area 4 Sud 56.686 27,1% -3,2% -0,5% 33.644 16,1% 5,6% 4,3% 208.810 100,0% -2,1% 0,4% Mercato Italia Le vendite sul mercato nazionale hanno risentito anche nel corso del 2013 della situazione negativa già rilevata nel 2012 dove la situazione economica generale in Italia ha fatto registrare solamente dati non positivi: i consumi pro-capite, il reddito disponibile delle famiglie, la composizione della spesa, tutti indicatori già preoccupanti negli esercizi scorsi che sono ulteriormente peggiorati. La nostra strategia di vendita nel 2013, in questo panorama tormentato, è stata mirata ad aumentare la distribuzione ponderata dei nostri prodotti sul canale della GDO, cercando nel contempo di massimizzare l’efficacia promozionale, per sostenere i volumi delle famiglie prodotto principali che potevano registrare margini di contribuzione positivi (latte e panna pastorizzati, panna cucina, prodotti a base vegetale). Gli obiettivi di distribuzione prefissati nel corso dell’anno sono stati quasi del tutto raggiunti: sono ormai pochissimi i clienti della GDO che non trattano almeno un prodotto Cooperlat; gli effetti si vedono sui trend dei volumi in particolare delle aree 1 e 2, aree dove principalmente si concentra questa tipologia di clienti. 12 Nel secondo semestre dell’anno continuando la crescita dei costi di approvvigionamento della materia prima latte che ha raggiunto sui mercati internazionali dei livelli di prezzo assolutamente da record, la società ha ritenuto strategico diminuire in modo significativo le vendite del latte UHT, prodotto prevalentemente a bassa marginalità rinunciando a quasi 3,8 milioni di litri. Questa decisone, penalizzante dal punto di vista industriale, ha portato benefici in termini economici in quanto essendo vendite a bassa marginalità e con il prezzo della materia prima a livelli alti, avrebbero eroso risorse all’azienda. Per quanto riguarda i prodotti a base vegetale, gli stessi hanno chiuso il 2013 in crescita con un tasso di incremento del 6,5% a valore e del 3% a volume. Il buon risultato ottenuto è stato realizzato grazie alla riconosciuta qualità da parte dei consumatori dei prodotti a marchio ”Hoplà” nonché alle difficoltà fatte registrare da aziende concorrenti che hanno lasciato spazi liberi sia sul mercato della Panna Vegetale da montare, sia su quello dei prodotti spray. Altro obiettivo primario perseguito è stato quello di ricercare nuove aree di potenziale sviluppo sul canale della tentata vendita, zone confinanti con quelle attualmente ritenute strategiche e di influenza sulla fascia adriatica, con l’obiettivo di allargare la nostra presenza nel Normal Trade con i prodotti freschi. Grazie a questo sforzo ed ai risultati positivi conseguenti al supporto di Trade Marketing nei punti vendita siamo riusciti a contenere la riduzione dei volumi in un settore che ha sofferto e soffre moltissimo la crisi economica. Siamo infatti consapevoli che questo canale distributivo rimane un canale per noi molto importante in quanto, oltre ad essere un punto di forza dell’attività di Cooperlat sul territorio, ci permette di differenziare il nostro rischio, in un mercato ormai molto competitivo in cui la Grande Distribuzione è sempre più forte e concentrata. Nell’ambito dei canali catering e ingrosso si è cercato di sfruttare il rinnovato portafoglio dei prodotti vegetali per cogliere nuove opportunità. La competizione in questi canali è molto aumentata, a causa dell’ingresso sul mercato italiano di aziende europee prima poco presenti. Motivo di preoccupazione è la difficoltà a far rispettare i termini di pagamento: la stretta sul credito bancario e le nuove leggi, più restrittive, sui pagamenti dei prodotti alimentari hanno creato diverse situazioni di tensione e occorre essere sempre più cauti nella gestione degli affidamenti. Il rapporto con i clienti della GDO è stato come sempre conflittuale, data la nostra esigenza di ritoccare i listini di vendita, oltre che per coprire la forte impennata degli aumenti dei costi delle materie prime, anche per far fronte alla ormai prassi costante e categorica richiesta di incrementi annuali delle incidenze dei premi e contributi nonchè degli sconti promozionali. Gli obiettivi sono però stati raggiunti riuscendo ad ottenere il riconoscimento di due aumenti di Listino durante l’anno. A seguito della problematica relativa all’attuazione dell’art.62, ciò che già era iniziato nel corso dell’esercizio 2012, si è accentuato nel 2013. Questa legge infatti, introdotta allo scopo di tutelare le aziende produttrici nel rispetto delle condizioni di pagamento da parte dei clienti, ha comportato che un numero sempre maggiore di centrali d’acquisto abbia impostato le trattative per il rinnovo delle condizioni contrattuali del 2013 in modo da farsi riconoscere già in fattura la liquidazione dei premi di fine anno. Nel corso del 2013 è proseguito il piano di formazione dei manager delle vendite, in collaborazione con società di consulenza esterne, con l’obiettivo di aumentare efficacia ed efficienza delle attività dei manager di vendita e dei loro team di collaboratori sul territorio. In sintesi il fatturato distinto per canale ha registrato il seguente andamento: Mercato Italia Italia Totale Canali distributivi Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 GD/DO 94.717 54,1% -2,2% -1,8% Catering/Ingrosso 23.480 13,4% -5,4% 4,6% Normal Trade 52.004 29,7% -2,4% 1,4% Conto Terzi/Industria 2.196 1,3% -23,6% -24,5% Controllate/Altri 2.770 1,6% -5,9% 9,5% 175.167 100,0% -3,6% -0,3% Mercato estero 13 Nell’anno 2013 l’export di Cooperlat ha conseguito un miglioramento rispetto all’anno precedente; nelle famiglie principali, i dati di chiusura dell’esercizio economico registrano segni positivi sia in termini di quantità e sia in termini di valore, fatta eccezione della famiglia “Besciamella”. Le quantità vendute si sono incrementate di KG/LT 1.342.385 con una variazione percentuale del +5,58 % rispetto all’anno precedente; stessa tendenza anche in termini di fatturato che è salito a € 33,6 milioni con una variazione percentuale altrettanto positiva del +4,30 % rispetto all’esercizio scorso. Relativamente ai mercati, il mercato Europa si conferma quello di maggior fatturato anche se ha fatto registrare un calo attorno all’8% rispetto all’anno precedente. I mercati Extra UE, non esenti comunque dalla crisi economica che attanaglia il vecchio continente, hanno invece fatto registrare evidenti incrementi positivi sia in termini di volumi (+26% circa) sia in termini di fatturato (+19% circa), portando l’area Extra UE ad avere un’importanza per Cooperlat quasi uguale rispetto all’Europa. Le aree che hanno maggiormente contribuito sono quelle del Medio ed Estremo Oriente e del Nord Africa, mercati nei quali da anni registriamo costanti trend positivi. In particolare da evidenziare i quantitativi venduti in Turchia 3.979.390 Lt/Kg (+60%), quelli venduti in Arabia Saudita 1.794.816 Lt/Kg (+30%) e quelli nella Corea del Sud 1.401.442 Lt/Kg (+17%). La continue speculazioni del mercato delle materie prime e conseguente fluttuazione sistematica dei prezzi purtroppo non hanno certamente facilitato nuove opportunità commerciali, soprattutto in Europa. Pur tuttavia la “fidelizzazione” ormai consolidata con i clienti storici, ha permesso di contenere ed in alcuni casi anche di incrementare quantità e fatturati, limitatamente ad alcune tipologie di prodotti, soprattutto fuori dall’Europa. I rapporti di collaborazione già esistenti con le multinazionali del settore alimentare quali Unilever, Emmi Svizzera, proseguono consolidandosi nel tempo; in alcuni casi, come per Unilever si stanno definendo nuovi progetti e nuovi prodotti per bilanciare le difficoltà riscontrate con la “Besciamella”, prodotto che sta vivendo un momento generale di crisi sui mercati. I risultati positivi nei mercati Extra Ue ci fanno ben sperare sulla possibilità di inserire nuovi prodotti in completamento della nostra gamma soprattutto per il canale professionale delle pasticcerie in cui abbiamo ancora enormi margini di crescita. L’andamento del fatturato estero è, in sintesi, riepilogato nella tabella che segue: Mercato Estero Volumi 2013 LT-KG/1000 Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Paesi U.E. 13.133 18.741 55,7% -8,3% -5,0% Paesi Extra U.E. 12.256 14.903 44,3% 25,9% 19,0% 25.389 33.644 100,0% 5,6% 4,3% Totale Il Personale dipendente Il personale dipendente, al 31.12.2013, conta nr. 317 unità, così composte: nr. 243 uomini (77%) e nr. 74 donne (23%). Il numero dei lavoratori è sensibilmente variato (in diminuzione di nr. 17 unità) rispetto allo scorso anno; la diversa distribuzione è essenzialmente dettata dal differente impiego dei lavoratori stagionali, dalla cessazione - per pensionamento - di alcuni rapporti, non seguita da sostituzione, e dalla chiusura del deposito di Lanciano. Le qualifiche contrattuali sono così ripartite: - nr. 6 Dirigenti; - nr. 22 Quadri, di cui nr. 0 donne (0%); - nr. 137 Impiegati, di cui nr. 60 donne (43,79%); - nr. 152 Operai, di cui nr. 14 donne (9,21%). 14 Presso la sede di Jesi risultano occupati nr. 211 addetti; nr. 31 sono i lavoratori dello stabilimento di Badia Polesine e nr. 34 quelli del sito di Ascoli Piceno. I restanti dipendenti prestano la loro attività all’interno dei depositi ubicati nelle regioni del centro-nord, come di seguito specificato: nr. 16 in Abruzzo, nr. 16 nelle Marche e nr. 9 in altra sede del Veneto. Il 99% dell’organico aziendale è assunto a tempo indeterminato; nella restante quota parte dei casi, si è fatto ricorso al contratto di lavoro a termine per esigenze sostitutive di personale temporaneamente assente per maternità, ovvero per far fronte a picchi di attività produttiva stagionale. Il contratto di lavoro part-time è utilizzato dal 12,16% del personale femminile (2,84% sul totale dipendenti), per la conciliazione dei tempi di vita familiare e dei tempi di lavoro. Il 16,09% dell’organico ha un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni (in diminuzione di ca. 3 punti percentuali rispetto al 2012), mentre è pari al 42,27% la quota degli addetti con età compresa tra i 41 ed i 50 anni. Significativa appare la percentuale degli ultra cinquantenni (38,80%, in aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente). Risulta altresì diminuita la presenza di giovani under 30 (2.84% vs 3,89% anno -1). L’incidenza degli occupati, che hanno conseguito un titolo di studio superiore (diploma, laurea, master), risulta invariata rispetto all’anno precedente (68,8%), e la scolarità media appare più alta - ed in aumento tra le donne (oltre l’81% ha un titolo di studio superiore), rispetto agli uomini (65%). Investimenti e progetti Gli investimenti materiali Nell’anno 2013 gli incrementi delle immobilizzazioni materiali riguardano i nuovi investimenti effettuati sullo stabilimento produttivo di Jesi ed ammontano a circa 1,9 milioni di Euro così suddivisi: Immobilizzazioni Acquisizioni dell’esercizio 33.527 1.455.147 77.026 25.716 351.157 Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso ed acconti Le realizzazioni principali riguardano i reparti produttivi dello stabilimento di Jesi e tra i più significativi si vuole evidenziare: - ottimizzazione impianto di depurazione - nuovo impianto confezionamento bag in box - ottimizzazioni confezionamento prodotti speciali - nuovo impianto termico - attrezzature produttive e di laboratorio Gli investimenti immateriali Gli investimenti immateriali effettuati nel corso dell’esercizio 2013 ammontano a circa 60 mila euro ed hanno riguardato principalmente lo sviluppo ed il miglioramento del software gestionale nonchè l’acquisto di licenze d’uso software. I sistemi informativi Tutte le attività ed i progetti svolti dai sistemi informativi nel 2013 hanno perseguito l’obiettivo di creare procedure e supportare processi interfunzionali ad alto grado di automatismo, per rispondere alle esigenze aziendali di poter importare, esportare ed aggregare dati fra gestionali ed applicazioni diversi al fine di effettuare analisi veloci e puntuali, ma preservando la qualità, l’attendibilità e la sicurezza del dato stesso. 15 Inoltre poter disporre di software gestionali e sistemi altamente integrati, sempre più performanti, sempre accessibili anche via internet, altamente affidabili ed auto-controllati è risultato un prerequisito fondamentale sia per raggiungere l’obiettivo fissato, che per supportare l’azienda nelle ristrutturazioni e razionalizzazioni logistiche. In particolare, per ciò che riguarda l’infrastruttura, sono stati realizzati: l’ unificazione della rete di telecomunicazione per i servizi dati e voce (VOIP), che ha permesso all’azienda di essere connessa in larga banda (300Mbps) direttamente alla dorsale internet tramite fibra ottica; la virtualizzazione di tutti i server cha permette molto velocemente, in meno di un’ora di creare nuovi sistemi e postazioni di lavoro virtuali; ed inoltre la creazione di un “App Store” aziendale che consente di distribuire applicazioni e reports rendendoli fruibili via internet e configurando il datacenter aziendale come un moderno e tecnologicamente avanzato “Privat Cloud”. Nel settore software sono stati realizzati la gestione automatizzata delle pratiche legali; l’integrazione del sistema delle note spese con la contabilità, l’adeguamento del sistema di tracciabilità industriale per la rilevazione degli allergeni e per l’etichettatura in linea. Infine con la implementazione di tutta la reportistica aziendale a supporto della forza vendite è stato completato il primo steep di un percorso pluriennale che porterà a strutturare nel nuovo sistema di Business Intelligence “IBM Cognos” dashboards di alta direzione e reports di conto economico del controllo di gestione. Il Controllo di Gestione In un contesto profondamente turbolento e di rara intensità sul fronte dei costi delle materie prime e della pressione competitiva, la minore capacità di lettura di scenari, fenomeni e andamenti e la tempestività delle decisioni hanno necessariamente ri-orientato nel corso dell’anno 2013 priorità, strumenti e analisi del Controllo di Gestione. Un Controllo di Gestione che, nel suo ruolo di supporto al management e di “business partner”, è stato in prevalenza orientato alla pianificazione ex-ante oltre al controllo consuntivo, alla definizione di target aziendali per una più efficace coesione agli obiettivi di risultato pianificato, alla predisposizione di strumenti e modelli di simulazione che costringano a proiettarsi avanti anche oltre l’anno in corso, in una prospettiva più strategica. Più nello specifico, quattro sono le direttrici principali su cui si è concentrata l’attività dell’Area Pianificazione e Controllo: - la rivalutazione degli strumenti del Budget e del Rolling Forecast trimestrale, che hanno avuto un ruolo importante nella difesa delle marginalità aziendali, nell’individuazione delle misure di contenimento dei costi fissi e nella reattività delle politiche commerciali sul fronte listini e mix di vendita; - la “contaminazione” della cultura del controllo e degli strumenti di Business Intelligence nell’area Commerciale e Marketing, garantendo un bioritmo regolare del controllo e della visualizzazione della performance per orientare l’azione commerciale; - l’analisi per l’implementazione di una metodologia di riduzione dei costi operativi (OCR), con progetto-pilota nello stabilimento di Jesi e in collaborazione con Tetrapack. L’obiettivo è quello di andare a ridurre perdite, scarti, interruzioni, difetti e inefficienze varie di produzione per abbattere il costo unitario di prodotto. - il supporto alla definizione del Piano strategico-competitivo, in particolare nella prima fase di “diagnostica” della performance economica attuale e storica e di benchmark con altri concorrenti di settore. Di grande utilità anche nella definizione degli scenari strategici il consolidato patrimonio di informazioni e strumenti di profittabilità per prodotti, clienti, canali, mercati, aree geografiche, fino al massimo livello di dettaglio cliente/prodotto. La logistica distributiva Nel corso dell’esercizio 2013, sono sono stati razionalizzati i giri di tentata vendita nei depositi di Corridonia, Ascoli e San Giovanni Teatino ridistribuendo le zone servite in ottica di riduzione dei costi distributivi. La preparazione e lo stoccaggio delle merci del deposito di Lanciano è stata spostata presso il deposito di San Giovanni Teatino trasformando il sito di Lanciano in transit point. 16 Sono state avviate nuove linee di primaria dedicate sia per la distribuzione oggi per domani sui depositi Cooperlat delle nuove referenze del latte ESL e per la distribuzione delle mozzarelle in tentata vendita in partenza dallo stabilimento di Amandola (FM) per il mercato piemontese gestito dalla controllata ABIT PIEMONTE conseguentemente la chiusura del reparto caseificio nello stabilimento di Grugliasco (TO). Negli ultimi mesi dell’anno si è provveduto a modificare la distribuzione nell’area del Nord-Ovest trasferendo la piattaforma distributiva di Torino nel transit point di Carpiano (MI). Tale modifica organizzativa ha permesso di ottenere una riduzione sui costi di consegna. Analisi dell’andamento della gestione e dei risultati Risultato di gestione aziendale Il risultato di gestione di Cooperlat al 31 dicembre 2013 presenta una perdita netta di Euro 3.082.651 per effetto esclusivamente dell’operazione straordinaria di svalutazione della partecipazione detenuta dalla società nel consorzio Abit Piemonte e dopo aver accantonato le imposte dell’esercizio. Il risultato tiene conto di un prezzo base medio liquidato ai soci sui conferimenti, con il sistema di acconto e saldo pari ad euro 397,5 oltre IVA ogni 1000 litri a cui vanno aggiunti i premi qualità, la raccolta, la concentrazione ed i trasporti oltre ad aver riconosciuto ai soci che operano negli hinterland degli stabilimenti, un premio integrativo di euro 10,00 oltre IVA ogni 1000 litri. L’incremento rispetto al prezzo liquidato nell’esercizio precedente è pari al 6%. Principali dati economici Il conto economico riclassificato a valore aggiunto della società confrontato con quello degli esercizi precedenti è il seguente (in Euro): 31/12/2013 Valore % Ricavi netti Proventi diversi Costi esterni Valore aggiunto Costo lavoro Margine operativo lordo (EBITDA) Ammortamenti, svalutazioni e altri accantonamenti Reddito operativo (EBIT) Proventi finanziari Oneri finanziari Reddito di competenza Proventi straordinari e rivalutazioni Oneri straordinari e svalutazioni Reddito ante imposte Imposte Reddito (perdita) netta 198.388.016 2.320.027 179.649.589 21.058.454 13.921.861 7.136.593 31/12/2012 Valore % 100,00 195.088.258 1,17 1.673.415 90,55 175.127.546 10,61 21.634.127 7,02 14.290.534 3,60 7.343.593 31/12/2011 Valore % 100,00 189.035.191 0,86 2.017.530 89,77 170.810.737 11,09 20.241.984 7,33 13.990.896 3,76 6.251.088 100,00 1,07 90,36 10,71 7,40 3,31 5.383.079 2,71 5.579.817 2,86 5.934.974 3,14 1.753.514 503.469 2.275.867 -18.884 274.028 3.090.221 -2.835.077 247.574 -3.082.651 0,88 0,25 1,15 -0,01 0,14 1,56 -1,43 0,12 -1,55 1.763.776 801.277 2.401.978 163.075 398.307 1.868.487 -1.307.105 263.880 -1.570.985 0,90 0,41 1,23 0,08 0,20 0,96 -0,67 0,14 -0,81 316.114 431.597 2.040.906 -1.293.195 1.707.166 43.334 370.637 254.095 116.542 0,17 0,23 1,08 -0,68 0,90 0,02 0,20 0,13 0,06 I ricavi netti delle vendite sono aumentati passando da 195 milioni di euro a 198 milioni di euro per effetto degli aumenti apportati ai listini di vendita conseguentemente al forte ed imprevedibile maggior costo sostenuto per l’approvvigionamento della materia prima latte e panna. I costi della produzione ammontano complessivamente a 198,5 milioni rispetto a 195 milioni di euro dell’esercizio precedente e si sono incrementi del 1,8%. 17 I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ammontano complessivamente a milioni 134,2 di euro incrementandosi rispetto a quelli dell’esercizio precedente che ammontavano a 126,4 milioni, con un aumento del 6,2% dovuto quasi esclusivamente per le motivazioni sopra riportate. I costi dei servizi ammontano complessivamente a 41,6 milioni di euro rispetto a 43,9 milioni di euro con un decremento del 5,2% sull’esercizio precedente. I canoni per locazioni industriali, EDP, autovetture, automezzi ed affitti passivi ammontano a 4,1 milioni di euro e pressoché in linea con quelli dell’anno precedente ammontanti 4,2 milioni di euro. Il costo del lavoro ammonta complessivamente a 13,9 milioni di euro a fronte di un costo di 14,3 milioni di euro dell’anno precedente con una riduzione del 2,8%. Gli ammortamenti materiali ed immateriali e la svalutazione dei crediti ammontano a 5,2 milioni di euro di cui 0,9 milioni per ammortamento immobilizzazioni immateriali, 3,2 milioni per ammortamento immobilizzazioni materiali, 1,1 milioni per svalutazione crediti, risultando essere in diminuzione rispetto all’esercizio precedente del 2,1%. Gli oneri finanziari che per somma algebrica tra proventi ed oneri ammontano a 1,8 milioni di euro sono in aumento rispetto all’anno precedente. Tale aumento è da ricondurre principalmente ai minori proventi derivanti dalle partecipazioni 0,1 milioni nel 2013 rispetto a 0,4 milioni nel 2012 ed ai minori interessi maturati a fronte delle liquidazioni dei rimborsi IVA da parte dell’Erario di contro la riduzione degli oneri dovuti principalmente al minor indebitamento nei confronti del sistema bancario da parte della società. La voce proventi straordinari ammonta a circa 0,3 milioni di euro, comprende sopravvenienze attive quali incassi per ripartizione finale fallimenti ed altre sopravvenienze oltre ai risarcimenti assicurativi. Nella voce Oneri straordinari e svalutazioni, come già indicato in precedenza, l’importo più significativo è rappresentato dalla svalutazione della partecipazione che la società detiene nel consorzio Abit Piemonte per adeguare la partecipazione al valore del patrimonio netto di competenza della società. Per l’esposizione dei criteri adottati nella redazione del bilancio e per un’analisi più dettagliata delle singole voci si rimanda a quanto esposto nella nota integrativa. Indicatori economici A miglior descrizione della situazione si riportano gli indici di bilancio 2013 maggiormente significativi confrontati con quelli dei bilanci 2012 e 2011. ROE (Return On Equity), è il rapporto tra il reddito netto ed il patrimonio netto comprensivo dell’utile o della perdita dell’esercizio dell’azienda, esprime in misura sintetica la redditività e la remunerazione del capitale proprio. ROI (Return On Investment), è il rapporto tra il reddito operativo e il totale dell’attivo, esprime la redditività caratteristica del capitale investito, ove per redditività caratteristica si intende quella al lordo della gestione finanziaria, delle poste straordinarie e della pressione fiscale. ROS (Return On Sale), è il rapporto tra la differenza tra valore e costi della produzione e i ricavi delle vendite, esprime la capacità dell’azienda di produrre profitto dalle vendite. 31/12/2013 ROE ROI ROS 31/12/2012 0,00 0,01 0,01 31/12/2011 0,00 0,01 0,01 0,00 0,00 0,00 Gli indici economici di redditività nell’esercizio 2013, sono invariati rispetto a quelli dell’esercizio 2012 e, nella loro lettura, occorre tenere presente la particolarità dell’impresa cooperativa che ha come missione prioritaria la remunerazione ottimale del prodotto conferito dai soci e non la remunerazione del capitale. EBITDA (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization), indica il risultato operativo al lordo degli ammortamenti e delle svalutazioni, esprime il risultato prima degli ammortamenti e delle svalutazioni, degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte. 18 EBIT (Earnings Before Interest and Tax), indica il risultato operativo al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni, prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte, esprime il risultato prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte. Il margine operativo lordo (EBITDA) ed il reddito operativo (EBIT), espressi in rapporto ai ricavi netti dell’esercizio, rappresentano il segno positivo e sono in miglioramento rispetto all’esercizio precedente. EBIT DA / RICAVI NETTI EBIT / RICAVI NETTI 31/12/2013 0,04 0,01 31/12/2012 0,04 0,01 31/12/2011 0,03 0,00 Principali dati patrimoniali Lo stato patrimoniale riclassificato della società, confrontato con quello degli esercizi precedenti, è il seguente (in Euro): ATTIVO 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 Attività disponibili 84.527.832 88.336.180 89.370.728 - Liquidità immediate - Liquidità differite - Rimanenze finali 3.261.263 68.970.044 12.296.525 2.014.953 75.011.625 11.309.602 3.592.735 74.980.796 10.797.197 Attività fisse 70.435.314 75.464.267 80.777.826 - Immobilizzazioni immateriali - Immobilizzazioni materiali - Immobilizzazioni finanziarie 9.187.581 40.872.138 20.375.595 10.056.539 42.218.494 23.189.234 11.140.912 43.842.358 25.794.556 154.963.146 163.800.447 170.148.554 PASSIVO 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 Debiti a breve 84.837.692 84.079.513 84.787.139 Debiti a medio/lungo 23.518.740 30.031.569 34.268.521 Mezzi propri 46.606.714 49.689.365 51.092.894 154.963.146 163.800.447 170.148.554 Capitale investito Fonti del capitale investito Dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità patrimoniale della società. Indicatori patrimoniali A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. Principali dati finanziari La posizione finanziaria netta al 31/12/2013 é la seguente (in Euro): 19 31/12/2013 31/12/2012 Depositi bancari Denaro e altri valori in cassa Azioni proprie Disponibilità liquide ed azioni proprie Variazione 3.106.563 154.700 1.692.803 322.150 1.413.760 (167.450) 3.261.263 2.014.953 1.246.310 24.520.334 11.365.084 22.188.564 10.945.442 2.331.770 419.642 4.885.662 (35.983) 40.735.097 5.081.800 (47.799) 38.168.007 (196.138) 11.816 2.567.090 (37.473.834) (36.153.054) (1.320.780) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Obbligazioni e obbligazioni convertibili (entro 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (entro 12 mesi) Debiti verso banche (entro 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a breve di finanziamenti Crediti finanziari Debiti finanziari a breve termine Posizione finanziaria netta a breve termine Obbligazioni e obbligazioni convertibili (oltre 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (oltre 12 mesi) Debiti verso banche (oltre 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a lungo di finanziamenti Crediti finanziari Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine 19.981.337 24.779.592 (2.965.471) (2.976.461) (4.798.255) 10.990 (17.015.866) (21.803.131) 4.787.265 Posizione finanziaria netta (54.489.700) (57.956.185) 3.466.485 L’indebitamento finanziario netto alla fine del periodo è di circa 54 milioni di euro, contro i circa 58 milioni dell’esercizio precedente; nonostante il perdurare dei ritardati incassi dei crediti tributari (rimborsi IVA) va evidenziato il miglioramento della posizione finanziaria netta determinata principalmente dal cash-flow aziendale e dai flussi di cassa. Indicatori finanziari A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. 31/12/2013 0,85 1,00 2,28 0,98 Liquidità primaria Liquidità secondaria Indebitamento Tasso copertura degli immobilizzi 31/12/2012 0,92 1,05 2,24 1,02 31/12/2011 0,93 1,05 2,28 1,03 L’indice di liquidità primaria 0,85 evidenzia una situazione finanziaria della società da considerarsi abbastanza buona. L’indice di liquidità secondaria 1,00 evidenzia che il valore assunto dal capitale circolante netto è da ritenersi soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti correnti. 20 L’indice di indebitamento 2,28 evidenzia che l'ammontare dei debiti ha dimensioni significative in funzione dei mezzi propri esistenti. Rispetto all’anno precedente l’indice è aumentato. Il tasso di copertura degli immobilizzi 0,98 evidenzia che conseguentemente alla riduzione dei mezzi propri ed all’accensione di finanziamenti a medio/lungo termine non significativi, la situazione è leggermente peggiorata. Principali indicatori non finanziari Nelle tabelle che seguono si riportano alcuni indicatori di carattere non finanziario. Indicatori di rotazione (in giorni) Rotazione delle rimanenze Rotazione dei crediti Rotazione dei debiti verso fornitori 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 33,68 105,78 70,84 32.78 105,81 75,77 32,10 110,68 78,97 Indicatori di produttività Ricavi per dipendente Euro Numero dipendenti 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 625.829 317 584.096 334 565.973 334 Informazioni relative all’ambiente Protezione dell’ambiente - Autorizzazione Integrata Ambientale Nell’anno 2013 lo stabilimento di Jesi ha proseguito l’impegno per mantenere attiva la certificazione Ambientale ISO 14001:2004. L’audit di mantenimento effettuato nel dicembre 2013 è stato superato brillantemente. Inoltre lo stabilimento continua a mantenere attiva l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Marche che è partner dell’azienda nell’attività di gestione e tutela dell’ambiente. L’Autorizzazione Integrata Ambientale costituisce un’unica autorizzazione che tiene conto di tutti i possibili impatti ambientali di un’impresa nei diversi comparti (aria, acqua e suolo). L’autorizzazione integrata consente di evitare che per ridurre l’impatto di un’azienda in un comparto, si prescrivano soluzioni che conducano al peggioramento di un altro; essa individua le migliori tecnologie per ridurre globalmente l’inquinamento. Per quanto sopra è stato installato un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera riguardanti il camino E2 della centrale termica come previsto da detta Autorizzazione e sono continuati i monitoraggi programmati del camino E27 della stazione di saldatura. I valori delle emissioni di entrambi i camini sono risultati ampiamente entro i valori di legge. Al fine di evitare possibili contaminazioni al terreno sono state predisposte delle vasche di raccolta di sicurezza in polietilene per lo stoccaggio di contenitori, fusti, contenenti prodotti chimici. Sono state individuate e segnalate delle aree per la raccolta delle diverse tipologie di rifiuti e per quanto concerne lo smaltimento del cartone, della plastica e degli scarti di produzione la società si è dotata di container compattatori automatici. Sono regolarmente proseguiti i monitoraggi all’impianto fognario per la raccolta delle acque industriali e quello delle acque reflue; e sempre per le acque reflue è stato potenziato l’impianto di depurazione con interventi di carattere tecnico atti a garantire maggiore capacità ed efficacia di trattamento. Altre informazioni relative al personale Nel corso dell’esercizio non si sono verificati significativi infortuni sul lavoro, che hanno comportato lesioni gravi o gravissime al personale dipendente. Parimenti, nel corso del 2013, non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali, per dipendenti o ex dipendenti, né sono stati riscontrati episodi e/o denunce per mobbing. 21 Attività di formazione Le attività di addestramento e formazione – pari a complessive 8948 ore -, espletate nel corso del 2013, sono state diversificate, come di consueto, in relazione ai fabbisogni evidenziati dalle diverse Aree Funzionali, tra lezioni in aula e formazione on the job. L’impegno, considerevole, ha investito, tra gli altri, strumenti di sviluppo delle risorse umane, di accrescimento delle skills, di miglioramento delle capacità e attitudini professionali e di promozione/sostegno del cambiamento. L’attività formativa sostenuta da FonCoop, iniziata nel 2012 e conclusa nel 2013, ha visto impegnate, in maniera trasversale, in un progetto articolato in nr. 8 moduli, le diverse aree funzionali, con un focus particolare sull’Area Vendite Italia, l’Area Marketing e l’Area R&D, volto a ri-definire e ri-disegnare il processo di sviluppo di nuovi prodotti e di gestione dell'innovazione. L'impegno, sull'anno 2013, è stato pari a nr.2984 ore (in sensibile crescita rispetto all’anno precedente). E’ terminato nel 2013 l’altrettanto significativo progetto interfunzionale organizzato in collaborazione con la “Sida”, nato dalla necessità di promuovere un miglior coordinamento delle risorse interne, e finalizzato a rafforzare le competenze del personale in un'ottica di miglioramento continuo. Come di consueto, continua in maniera altrettanto preponderante la collaborazione con scuole, enti formativi ed università, in termini di articolazione di programmi ed attività di tirocinio/borse lavoro finalizzate alla qualificazione professionale dei candidati. Sono stati attivati, infatti, nr. 9 stages/borse lavoro di durata compresa tra i tre ed i sei mesi, che hanno interessato la Funzione Tecnica di Produzione in particolare il Laboratorio Chimico e Microbiologico - e l’Area Acquisti. In tutte le occasioni si è operato avendo come unico e principale obiettivo la qualificazione e la partecipazione del candidato/tirocinante ad attività e progetti aziendali rilevanti, e tali da rappresentare, anche per l’allievo, un’esperienza di concreta valorizzazione del proprio patrimonio di conoscenze e competenze, nonché un’opportunità per lo sviluppo di progetti di tesi, nel caso dei laureandi. Prevenzione e documento programmatico sulla sicurezza Prevenzione e Protezione Nel corso del 2013 la società ha effettuato, come prassi, “investimenti” tenendo conto del tema della sicurezza del personale. - Sono state costruite delle scale con passarelle fisse per lavori in quota in sicurezza a servizio degli operatore addetti al reparto cartonatrici brik UHT. - Sono state eseguite coibentazioni di sicurezza su tubi vapore in zone di transito del personale. - Sono stati eseguiti i seguenti corsi di formazione ed informazione: Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili, addetti alla conduzione di gru per autocarri, addetti alla esecuzione dei lavori elettrici. - E’ stato eseguito l’aggiornamento annuale al Responsabile del servizio di prevenzione e protezione e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. - A livello sanitario, con la collaborazione del Medico del Lavoro competente che nel corso dell’anno ha provveduto a visitare regolarmente gli ambienti di lavoro redigendo dettagliati verbali di sopralluogo, sono state fatte le seguenti attività: visite mediche, sono stati eseguiti gli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope in lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi, tutti gli addetti sono risultati idonei. Documento programmatico sulla sicurezza Per la valutazione dei rischi sul luogo di lavoro la società è dotata di un “documento programmatico sulla sicurezza” redatto in base al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 22 Sistema qualità aziendale e autocontrollo Il Sistema Gestione Qualità La società ha provveduto anche nell’esercizio 2013 all’aggiornamento ed al miglioramento del sistema di gestione della qualità UNI EN ISO 9001. Tutti gli stabilimenti hanno superato con buoni risultati gli audit annuali di mantenimento della certificazione. I riscontri degli “audit” effettuati periodicamente da parte di clienti, sono risultati positivi, rimarcando il notevole ed efficiente impegno profuso dalle risorse umane ed economiche utilizzate. Nell’anno 2013 l’azienda ha deciso di acquisire un nuovo standard igienico sanitario molto apprezzato e ricosciuto nei paesi europei (IFS v. 06). Nel contempo prosegue l’impegno a tenere aggiornato lo standard igienico sanitario BRC molto apprezzato e riconosciuto nei paesi anglofoni. L’impegno aziendale è stato elevato anche per la certificazione biologica, il suo mantenimento è dovuto al brillante superamento dei controlli da parte dell’ente certificatore. Nel corso del 2013 il manuale di autocontrollo ha subito aggiornamenti, necessari, per garantire la massima sicurezza igienico sanitaria dei prodotti destinati ai nostri clienti In quest’ottica di miglioramento continuo prosegue l’impegno aziendale a produrre latte fresco pastorizzato alta qualità a marchio “QM” (Qualità dalle Marche), nel pieno rispetto del disciplinare di produzione emesso dalla Regione Marche, i cui audit, fin qui effettuati, hanno fatto rilevare risultati positivi. Informazioni ai sensi dell’art. 2428 comma 2, punto 6 bis, del Codice Civile Ai sensi dell’art. 2428, comma 2, al punto 6-bis, del Codice civile, di seguito si forniscono le informazioni in merito all’utilizzo di strumenti finanziari, in quanto rilevanti ai fini della valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria. Gli obiettivi della direzione aziendale, le politiche ed i criteri utilizzati per misurare, monitorare e controllare i rischi finanziari escludono qualsiasi finalità speculativa. Di seguito sono fornite, poi, una serie di informazioni volte a fornire indicazioni circa la dimensione dell’esposizione ai rischi da parte dell’impresa, ulteriori informazioni sono esposte nella nota integrativa al bilancio. Rischio di credito Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte. I crediti verso clienti sono molto frazionati e, nella fascia di fatturazione superiore ai 50.000 euro sono assistiti da una copertura assicurativa del 90% sugli affidamenti concessi; l’ammontare dei crediti contenziosi è pari ad Euro 2.728.507 rispetto ad Euro 2.524.625 dell’esercizio precedente con un incremento di circa l’ 8%; gli accantonamenti a fondo svalutazione ammontano ad Euro 1.316.722 con un incremento di circa l’8% rispetto all’anno precedente. Rischio di liquidità Il rischio liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziare disponibili all’azienda non siano sufficienti per far fronte alle obbligazioni finanziarie nei termini e scadenze prestabiliti. L’attività della società genera un flusso di fatturazione, incassi e pagamenti costante. Gli investimenti di norma sono finanziati con l’autofinanziamento della gestione e con operazioni a medio lungo termine. La società per far fronte alle sue esigenze di liquidità ha a disposizione adeguate linee di credito, gli affidamenti complessivamente concessi dal sistema bancario, per linee di credito a breve, medio e lungo termine e per fideiussioni, ammontano a circa 87 milioni di euro utilizzati alla fine dell’esercizio per circa il 66%; l’utilizzo dei soli affidamenti a breve termine è di circa il 53%. 23 Per quanto riguarda l’indebitamento bancario va segnalato che per una parte di esso è previsto il rispetto degli indici finanziari (covenants) riferiti a Ebitda, Patrimonio Netto ed Indebitamento Netto. Si evidenzia che la parte a breve termine dell’indebitamento bancario è coperta dalle disponibilità liquide, mentre la parte a medio lungo termine è ripartita equamente per la durata dell’operazione. Non esistono significative concentrazioni di rischio di liquidità sia dal lato delle attività finanziarie che da quello delle fonti di finanziamento. Rischio di mercato Le prospettive di crescita mondiale per il 2014 sono positive (4/5 punti percentuali di incremento); ma con forte differenziazione fra Paesi industrializzati, area Euro e Paesi Emergenti. Nell’area Euro, rimane sempre sotto la media la crescita prevista per l’economia italiana. Si prevede una crescita ancora debole, intorno allo 0,6%. In Italia, le stime di crescita del Pil nel 2014 potrebbero essere corrette in incremento nel caso andassero in porto le riforme strutturali previste dal governo; riduzione del cuneo fiscale, riforma strutturale della pubblica amministrazione, riforma del lavoro e riforma dell’assetto costituzionale potranno dare nuovo slancio all’economia. I principali rischi societari che si possono prevedere al momento della pubblicazione del Bilancio, sono i seguenti: • Continuo calo dei consumi di latte liquido in Italia: negli ultimi mesi si è assistito ad un calo di volumi generalizzato di tutte le categorie di latte, ad eccezione del latte ad Alta Digeribilità. In febbraio il mercato del latte fresco è calato dell’8,1%, il latte ESL dell’1,6%, il latte UHT del 4,2%. • Sofferenza del canale Normal Trade, che perde progressivamente punti di vendita e volumi; su questo canale sono concentrati circa il 25% dei volumi del Mercato Italia della Società • Incremento della materia prima grassi vegetali, soggetta a fluttuazioni mondiali non governabili e spesso difficilmente prevedibili, che impone un’adeguata politica di aggiornamento dei listini di vendita • Fluttuazioni al rialzo della materia prima latte nel secondo semestre. • Continua crescita delle condizioni contrattuali richieste dai grandi clienti della GDO, che impone interventi sui listini prezzi e necessità di anticiparne il periodo di efficacia. La società non ha rischi di carattere valutario, poiché opera esclusivamente in Euro. Rischio di tasso La società, che ha in essere finanziamenti a tasso variabile, ritiene di essere esposta al rischio che un eventuale rialzo dei tassi possa aumentare gli oneri finanziari futuri. Nel corso del 2013 non sono stati stipulati contratti di copertura in quanto l’onerosità non ne giustificava la sottoscrizione anche in considerazione dell’andamento positivo dei tassi applicati dal sistema bancario. Qualora si dovessero intravedere rischi di tasso la società valuterà l’opportunità di effettuare operazioni di copertura non speculative. L’approccio di Cooperlat alla gestione del rischio di tasso di interesse è tuttavia prudente e la modalità di gestione dello stesso risulta tendenzialmente statica significando una tipologia di gestione del rischio di tasso di interesse che non prevede un’operatività giornaliera sui mercati ma un’analisi e controllo della posizione effettuati periodicamente sulla base di esigenze specifiche. Altri rischi La società ha inoltre in atto coperture assicurative che la tutelano dai prevedibili rischi che l’attività aziendale comporta, le principali assicurazioni riguardano il furto e l’incendio, la responsabilità civile, la responsabilità prodotto, la responsabilità verso terzi e la responsabilità amministratori. 24 Attività di ricerca e sviluppo Attività di ricerca e sviluppo L’attività di Ricerca e Sviluppo ha operato nel 2013 lungo tre direttrici principali: la sperimentazione di nuovi ingredienti e nuove formulazioni, la realizzazione di prototipi e l’industrializzazione di nuovi prodotti. In attesa del piano industriale per il triennio 2014-2016 l’attività della R&S è stata indirizzata verso una logica di riduzione ed ottimizzazione dei costi di ricetta, riducendo il numero generale degli ingredienti in uso, ed ottimizzando la fase di miscelazione utilizzando ingredienti in grado di essere miscelati a freddo Si è inoltre provveduto a lavora sulla mozzarella al fine di ottimizzare la qualità della stg e migliorare la shelf-life della mozzarella a lunga conservazione. Da segnalare anche l’attività di studio delle nuove normative europee sulle etichettature dei prodotti, in particolar modo sull’origine e sui claim nutrizionali nonché quella di ottimizzazione dei processi produttivi nel rispetto delle norme HACCP e di miglioramento del sistema di qualità ISO 9002. Di rilievo ed estremamente significativa è la conferma, anche per il 2013, del consolidamento dei rapporti fra la R&S e alcuni importanti player dell’industria alimentare mondiale; Cooperlat viene riconosciuta come efficace ed affidabile partner in particolare per lo sviluppo di nuovi prodotti. Attività di marketing e di comunicazione Attività di marketing L’attività di marketing nel 2013 si è concentrata sulle analisi per la preparazione del Piano Strategico e nel sostegno tattico dei volumi di vendita attraverso le attività promozionali al trade e ai consumatori. Da sottolineare, fra le altre, le seguenti attività: • E’ stato potenziato il budget (circa 1,3 milione di €) di Trade Marketing ed è stato pianificato un calendario capillare di in-store promotion al fine di sostenere le rotazioni dei prodotti core: latte fresco, mozzarella e formaggi tipici, latti speciali e prodotti a base vegetale. Le attività si sono concentrate nelle grandi superfici delle Regioni di forza (Marche, Abruzzo, Romagna) e sono state svolte principalmente sui prodotti Qualità Marche (QM), Specialità Tradizionale Garantita (STG) e Denominazione di Origine Protetta (DOP); scopo delle attività comunicare il valore aggiunto di queste produzioni di eccellenza e sensibilizzare il consumatore sull’importanza di consumare prodotti del proprio territorio • Sono state potenziate le attività di “vantaggio temporaneo di prezzo” sulla categoria latte fresco, attraverso periodiche campagne di distribuzione di buoni sconto immediati, sia attraverso hostess dedicate sia direttamente sui prodotti esposti nei Punti Vendita. Ciò ha permesso di rendere più efficaci le attività svolte, sia in termini di rotazione dei prodotti che di risultati sull’equity delle principali Marche di Latte Fresco (Trevalli, Fresco Marche e Cigno). • Sono state sviluppate attività di sostegno delle vendite di Latte Fresco nei punti vendita del Normal Trade (negozi di prossimità indipendenti e anche associati ad organizzazioni della DO) attraverso Consumer Promotion con premio finale in prodotto. Ogni 8 confezioni di Latte Fresco acquistate e attraverso la compilazione di una semplice cartolina di raccolta punti, il consumatore aveva diritto ad una confezione di Latte Fresco in omaggio • Sono state sviluppate operazioni di Cross Promotion fra prodotti Latte Fresco e Mozzarella al fine di sostenere reciprocamente le rotazioni dei prodotti appartenenti alle due categorie e migliorare la percezione dei brand. Infine, a supporto del Piano Strategico è stata lanciata una vasta attività di Ricerca per indagare i principali trend di mercato e le potenzialità di alcune categorie. Segnaliamo l’indagine sui Consumi delle Prima Colazione, sui principali trend nel mercato dell’Ho:Re.Ca, attività di mappatura dei principali mercati target (formaggi, mozzarella, burro, prodotti speciali,…). Le principali quote di mercato a volume che ha raggiunto l’Azienda a livello nazionale sono state le seguenti: 25 2012 2013 Latte fresco 2,3% 2,3% di cui Trevalli nelle Marche 34,5% 34,5% di cui Cigno in Abruzzo e Molise 14,9% 16,2% Latte UHT 2,0% 2,4% Panna UHT (totale mercato) 17,6% 17,8% Hoplà 11,1% 11,8% Fonte: Symphony IRI, super+iper+superettes per dato nazionale, super+iper per dato regionale Struttura organizzativa e rapporti con imprese controllate, collegate e partecipate Struttura organizzativa Cooperlat e Gruppo La Cooperlat Soc. Coop. Agricola è la capogruppo di un sistema cooperativo che si propone di sostenere e valorizzare la produzione agricola dei Soci, attraverso la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione di latte e prodotti speciali a base di latte e panna. Aderiscono alla Cooperlat Soc. Coop. Agricola undici cooperative di base, operanti in cinque regioni italiane, che provvedono al reperimento del latte presso i soci conferenti, e due consorzi, uno che effettua, come meglio specificato di seguito, in via prevalente, il conferimento di prodotti finiti (formaggi, mozzarelle, paste filate e ricotte) e l’altro che produce latte fresco e caseari e che commercializza direttamente sul mercato piemontese. Alla Cooperlat Soc. Coop. Agricola spetta la definizione delle linee politico-programmatiche delle società controllate, e dunque un compito di indirizzo, controllo e coordinamento delle stesse. La Società è gestita da un Consiglio di Amministrazione formato da nove membri che, in un’ottica integrata, ha delegato alla Direzione Generale le attività di coordinamento di tutte le funzioni e l’attuazione delle strategie aziendali. Società controllate La Cooperlat detiene le seguenti partecipazioni: “Fattorie Marchigiane cons. coop. società agricola.” La società Fattorie Marchigiane cons. coop. società agricola ha gestito direttamente, nel corso dell’esercizio, gli stabilimenti produttivi di Montemaggiore al Metauro (PU) e Amandola (FM) per la produzione di formaggi pecorini e misti, mozzarelle e paste filate; quasi la totalità della produzione è stata conferita alla Cooperlat per la commercializzazione. I rapporti di conferimento e dei servizi collaterali tra la Cooperlat ed il consorzio sono regolati da appositi accordi; i prezzi di conferimento dei prodotti sono determinati con le modalità dell’acconto e saldo dai Consigli di Amministrazione delle società. “Abit Piemonte cons .coop. società agricola.” La società Abit Piemonte cons. coop. società agricola ha gestito direttamente lo stabilimento produttivo a Grugliasco (TO), per la produzione di latte e panna freschi, mozzarelle e formaggi freschi , e solamente nel primissimo periodo del 2013 tramite la società controllata Centro Latte Cappello di Alba, ha gestito lo stabilimento produttivo ad Alba (AT) per la produzione di robiole ed altri formaggi freschi. Successivamente la società Centro Latte Cappello mediante contratto di affitto del ramo aziendale produttivo stipulato con la società “ALBA FORMAGGI SRL” ha cessato la propria attività garantendo comunque tramite la società affittuaria la fornitura dei formaggi prodotti nello stabilimento di Alba ad Abit Piemonte a prezzi in linea con le migliori quotazioni di mercato. 26 Il consorzio, mantenendo una sua autonomia sul mercato, gestisce direttamente il mercato regionale con lo storico marchio Abit, ora di proprietà della Cooperlat il cui utilizzo è regolato da apposito accordo ed il compenso calcolato con il criterio delle royalties. I rapporti di conferimento ulteriormente sviluppati e dei servizi collaterali tra la Cooperlat ed il consorzio sono regolati da appositi accordi ed i relativi prezzi e compensi sono stati determinati con riferimento alle quotazioni di mercato. Il continuo perdurare di risultati gestionali non positivi e la prospettiva attuale di condizioni economiche generali e di mercato non favorevoli, hanno comportato la necessità di avviare un progetto di ristrutturazione e nel contempo ricercare collaborazioni e/o integrazioni societarie con altri operatori del settore lattiero-caseario che hanno mostrato interesse nel portare avanti un progetto di aggregazione con Abit Piemonte. Nel corso dell’esercizio si è proceduto ad avviare una procedura di mobilità conclusasi a novembre con la sottoscrizione di un accordo con le Organizzazioni Sindacali che prevede il mantenimento del sito produttivo, esclusivamente per la produzione di latte fresco (famiglia prodotto ad alta marginalità), con il relativo personale adibito a tali produzioni (40 unità) e la chiusura del reparto caseificio con la messa in cassa integrazione straordinaria(CIGS) per 64 unità per la durata di anni due e la successiva messa in mobilità. L’ operazione dovrebbe portare significativi miglioramenti alla gestione con l’interruzione di una produzione non competitiva ed una conseguente riduzione di costi. Nonostante le probabili possibilità di trovare soluzioni positive che possano comportare miglioramenti dei risultati gestionali del consorzio Abit Piemonte si è ritenuto opportuno procedere alla svalutazione della partecipazione detenuta dalla società confrontando il costo della partecipazione iscritto in contabilità con il corrispondente valore di patrimonio netto, tenendo anche in considerazione il maggior valore attribuibile ai fabbricati di Grugliasco e Alba sulla base di stime redatte che valutano entrambi gli opifici in misura superiore a quanto iscritto in bilancio. Società collegata “Torre Cooperlat S.A.” La Società Torre Cooperlat S.A. gestisce uno stabilimento di produzione alimentare (gelati e verdure surgelate) situato nell’area di Salonicco a Kilkis (Grecia) e distribuisce sul mercato nazionale e dei paesi balcanici oltre ai propri prodotti un’ampia gamma di nostri prodotti. Nella società la Cooperlat detiene una partecipazione del 20%. L’Assemblea Generale annuale degli azionisti della Torre Cooperlat S.A., riunitasi il giorno 27 giugno 2013, ha approvato il Bilancio chiuso al 31/12/2012 che presenta, dopo gli accantonamenti, un utile netto di esercizio pre-imposte pari ad Euro 2.567.945,40 e tenendo conto dell’utile residuo del precedente esercizio, un utile residuo ex novo pre-imposte di Euro 5.633.103,50. L’andamento dell’esercizio 2013 si prospetta positivo, il fatturato sviluppato dalla Cooperlat verso la società collegata è ammontato a circa 6,5 milioni di euro. Società partecipate Oltre alle diverse e minori partecipazioni che la Cooperlat Soc. Coop. Agricola detiene in altre società, dovute prevalentemente a rapporti con altre società cooperative, si ritiene utile evidenziare in questa sede, il permanere dell’importante partecipazione che la Cooperlat ha nel capitale sociale della Granarolo S.p.A. La Cooperlat, infatti, è titolare di n. 2.159.641 azioni da nominali Euro 2 (due) cadauna corrispondenti ad Euro 4.319.282 pari al 2,74% del capitale sociale totale, per un valore della partecipazione di € 4.389.884. Il valore corrente delle azioni possedute, non quotate in mercati ufficiali, è da ritenersi superiore al loro valore nominale. Azioni proprie e azioni/quote di società controllate La società non ha direttamente in portafoglio azioni proprie. Riteniamo comunque evidenziare che: 27 Il consorzio Fattorie Marchigiane Cons. Coop. Società Agricola, società controllata dalla Cooperlat, detiene al 31.12.2013 n° 206 azioni Cooperlat Soc. Coop. Agricola da nominali Euro 25,00 cadauna per complessive € 5.150,00; Il consorzio Abit Piemonte Cons. Coop. Società Agricola, società controllata dalla Cooperlat, detiene al 31.12.2013 n° 206 azioni Cooperlat Soc. Coop. Agricola da nominali Euro 25,00 cadauna per complessive Euro 5.150,00. Rileviamo pertanto che il capitale sociale detenuto dalle società controllate nella Cooperlat è inferiore al 10%, così come previsto dalle normative vigenti. Elenco sedi secondarie La società oltre che nella propria sede legale opera nelle seguenti unità locali: Stabilimento 60035 Jesi (AN) Via Piandelmedico 78 Deposito 60035 Jesi (AN) Via Piandelmedico 74 Stabilimento 45021 Badia Polesine (RO) Via Cappuccini 1491 Stabilimento 63100 Ascoli Piceno (AP) Via dei Peschi 49 Ufficio con deposito 35048 Stanghella (PD) Via Max Planck Ufficio con deposito 45011 Adria (RO) Via Cengiaretto 89 Ufficio con deposito 61030 Montemaggiore al Met. (PU) Via Cerbara 77 Ufficio con deposito 60131 Ancona (AN) Via Primo Maggio 122/D1 Ufficio con deposito 63020 Monteprandone (AP) Via dell’Industria Ufficio con deposito 65010 Spoltore (PE) Via Europa 17 Ufficio con deposito 66034 Lanciano (CH) Via Re di Coppe Ufficio con deposito 67041 Aielli (AQ) Via Tiburtina Ufficio con deposito 04100 Aprilia (LT) Via Nettunense Km. 22 Ufficio con deposito 66020 S.Giovanni Teatino (CH) Via Aterno 106 Mutualità e prevalenza, e criteri per l’ammissione di nuovi soci Rapporto conferimenti e approvvigionamenti totali L’art. 2513 C.C. riguardo ai criteri per la definizione della prevalenza stabilisce per le cooperative agricole che detta condizione sussiste quando la quantità o il valore dei prodotti conferiti dai soci è superiore al 50% della quantità o del valore totale dei prodotti. È importante sottolineare come l’attività svolta con i terzi ha carattere di accessorietà e di stretto legame con la gestione riguardante i soci. Ai fini della concreta sussistenza del requisito, nella Nota Integrativa al Bilancio viene documentato contabilmente che il valore dei prodotti conferiti dai soci rappresenta il 50,86% del valore totale dei prodotti. Limitatamente alla principale materia prima, il latte alimentare crudo prodotto conferibile dalla base sociale, il valore del prodotto conferito rappresenta il 52,85% del valore totale del latte e panna approvvigionato e il 59,78% dei volumi. Criteri seguiti per l’ammissione di nuovi soci In merito agli obblighi previsti dall’art. 2528 C.C. relativi alle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci, si ricorda che l’adeguamento dello Statuto alla nuova normativa societaria è avvenuto in data 19 novembre 2004. Nell’esercizio 2013 non sono pervenute domande di ammissione a socio. 28 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio Il 2014 sì è aperto con prospettive timidamente positive dal punto di vista della situazione economica e dell’andamento dei consumi. Tuttavia, i primi mesi dell’anno, hanno evidenziato la difficoltà a recuperare volumi e a rispettare i target di vendita. Ancora particolarmente preoccupante appare il calo dei volumi nel mercato del latte liquido, che sta interessando sia le categorie latte uht che latte fresco e che sta erodendo anche i volumi della PL; nei primi due mesi del 2014 i volumi del latte uht sono calati del 3,8%, il latte fresco dell’8,1% e anche il latte Extended Shelf Life, la cui crescita era sempre continuata negli ultimi anni, ha iniziato a flettere facendo segnare -1,6% a volume. Vendite in Volume Tot Latte UHT Tot Fresco+Esl Latte Fresco Latte Esl Var% Vol Tot Latte UHT Tot Fresco+Esl Latte Fresco Latte Esl 2013 Anno mobile Feb 2014-Feb 2013 Anno progress. Feb 2014 1.118.954.368 606.030.336 455.329.312 150.701.024 -2,2 -4,8 -7,1 2,6 1.112.034.704 599.468.176 449.145.268 150.322.905 -1,7 -5,1 -7,3 2,0 176.271.024 93.914.776 69.950.460 23.964.313 -3,8 -6,5 -8,1 -1,6 Fonte: Simphony IRI – iper+super+LSP In un tale contesto di incertezza, l’Azienda ha elaborato un budget che prevede una riduzione del 4,8% a volume nel mercato Italia a fronte di un aumento di fatturato del 5,8%, ottenuto grazie alle manovre di listino, alla riduzione delle attività promozionali e alla rimodulazione del mix di prodotto. Nel mercato export si è puntato sull’aumento dei volumi (+8,6%) a leggero scapito del prezzo medio (1,1%) ma al fine di garantire il necessario supporto promozionale per garantire l’espansione sui mercati più promettenti. Sul fronte della GDO, si è puntato ad anticipare ai primi tre mesi dell’anno la chiusura di tutti gli accordi contrattuali per il 2014, al fine di poter ottenete il maggior anticipo possibile dell’ingresso del listino Nel corso del 2014 proseguirà la politica di contenimento dei costi, attuata prevalentemente attraverso la razionalizzazione delle strutture logistiche ed industriali. Nella prima parte dell’anno, la struttura commerciale si concentrerà sull’adeguamento dei prezzi di vendita; durante tutto l’anno sarà garantito il sostegno di adeguate attività di trade marketing per supportare il latte fresco, i formaggi e le mozzarelle. Anche sul fronte fronte Export proseguiranno i piani di attuazione delle nuove strategie di penetrazione con i prodotti vegetali verso alcuni mercati di forte interesse strategico: Nord Africa, Africa nord-ovest, Turchia. Anche sul mercato estero si è reso necessario praticare degli adeguamenti di listino per coprire l’incremento del costo dei grassi vegetali che si è manifestato al termine del 2013 e nei primi mesi del 2014. Il 2014 vedrà l’Azienda fortemente impegnata nell’esecuzione del nuovo Piano Strategico 2014-2016. Evoluzione prevedibile della gestione Programma investimenti materiali e immateriali Il programma degli investimenti della società per l’esercizio 2013 prevede una spesa di circa 2,9 milioni di euro. Oltre ai consueti interventi di mantenimento delle strutture e degli impianti di processo, il programma comprende per lo stabilimento di Jesi: 29 - Realizzazione nuova linea confezionamento latte fresco; - Revamping linea produzione vegetale; - Attrezzature produttive e di laboratorio; - Interventi sull’area sicurezza; E’ previsto un investimento nell’area logistica per circa 0,3 milioni di euro per la realizzazione di una nuova piattaforma distributiva nonché l’acquisto di mezzi adibiti alla distribuzione dei prodotti. Per il continuo adeguamento e sviluppo del sistema informativo aziendale sono programmati interventi in software e hardware per una spesa di circa 380 mila euro. Strategie aziendali ed evoluzione prevedibile della gestione L’anno 2013 ha visto il management impegnato fortemente sulla progettazione del piano strategico aziendale su di un orizzonte triennale 2014-2016. Tale piano è volto al raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario fisiologico di settore , avente come benchmark le aziende omogenee di dimensioni e di business. A seguito dell’analisi della performance economica dell’azienda degli ultimi 4 anni e dello scenario di mercato, incluse le tendenze significative, il management ha definito le linee guida per la definizione dell’opzione strategica. Considerando la posizione dell’impresa nello spazio competitivo (follower Vs Leader) e la scelta dell’impresa relativa al value model (conservazione Vs cambiamento) identificando 4 possibili opzione strategiche ( attesa, attacco, rilancio e difesa), la scelta è ricaduta sull’attacco, poiché Trevalli non è in una posizione di leadership e poiché le dinamiche competitive e le performance aziendali impongono dei cambiamenti nel value model. Il piano strategico 2014-2016 è stato costruito spostando l’approccio dell’azienda dalle famiglie di prodotto al presidio di aree di business (ASA), intese come specifiche combinazioni di : motivazione d’acquisto, target e sistema di offerta. Le ASA individuate sono: Colazione, dessert, cucina, professionale, specialità, salute/benessere e PL; nella prima parte del piano si focalizzerà sulle prime 4 ASA poiché presentano un rischio del cambiamento di posizionamento BASSO e dinamica di mercato del business BASSA. All’interno di ogni ASA è stato definito il riposizionamento dell’azienda. Con l’obiettivo di formalizzare le azioni necessarie per realizzare l’opzione strategica di “attacco” è stata istituita all’interno del management team di Cooperlat una task force. L’attività della task force si è concentrata sull’analisi delle quattro aree di business “core” e sull’identificazione delle azioni necessarie per realizzare i relativi movimenti di posizionamento. In particolare, in relazione alle quattro aree di business “core” la task force ha : • • • • • • Identificato le aree geografiche sulle quali concentrare l’attività del business; Individuato eventuali criticità legate alla gestione della logistica e dei canali di vendita formulando proposte volte alla loro risoluzione o miglioramento; Analizzato l’attuale mix di prodotti identificando le referenze da eliminare e quelle da modificare in termini di size, prezzo, packaging; Individuato possibili estensioni di gamma, proponendo nuove tipologie di prodotto; Valutato le alternative make or buy per i nuovi prodotti individuati; Formalizzato il processo di razionalizzazione dei marchi identificando i marchi che per storia e caratteristiche possono essere agevolmente “inglobati” nel marchio Trevalli e quelli che presentano potenzialmente più criticità / rischi nel processo di rebranding ipotizzandone le tempistiche e valutando l’impatto economico. Al fine del rafforzamento dell’obiettivo di realizzazione del piano strategico, nel mese di settembre 2013 è stato assunto il nuovo Direttore Commerciale (DC), avente un esperienza pluriennale è nel mercato domestico che in quello estero. Alla Direzione Commerciale è stata annessa in staff l’area del marketing operativo, al fine di rendere più efficaci le attività in store nonché l’inserimento e il lancio dei nuovi prodotti previsti all’interno del piano strategico, inoltre è stata creata la figura del marketing strategico, in 30 staff alla Direzione Generale. Inoltre, l’organizzazione dell’area commerciale è passata da un presidio di aree geografiche ad un presidio di canali di vendita. Dopo aver selezionato le aree di business, individuato i relativi movimenti di posizionamento e formalizzato i risultati dell’analisi della task force, si sono identificate le seguenti principali azioni strategiche: 1.Razionalizzazione delle referenze esistenti 2.Lancio prodotti speciali 3.Sviluppo dei prodotti caseari 4.Razionalizzazione industriale 5.Razionalizzazione della struttura logistica 1. L’azione di razionalizzazione delle referenze si traduce in: un risparmio di costi di materie prime (relativi al packaging) pari a circa complessivamente 0,5% sul totale dei ricavi annui; una riduzione del valore di magazzino, pari a 2,5% sul valore dell’anno precedente, a partire dal 2014; 2. Il lancio dei prodotti speciali, a livello aggregato, avrà un impatto sull’incremento di ricavi fino a 5 milioni di euro nel 2016, con un secondo margine a circa il 23%. 3. Lo sviluppo nuovi prodotti caseari, che prevederà anche il rafforzamento dei prodotti caseari esistenti, a livello aggregato svilupperà ricavi aggiuntivi che arriveranno fino a circa 7 milioni di euro nel 2016, con un secondo margine a circa 8%, tale margine è figlio anche della politica “buy” per alcuni prodotto, fino al raggiungimento della massa critica dove poi si prevederà la politica del “make”. 4. La razionalizzazione industriale prevederà la concentrazione della produzione di latte fresco nello stabilimento di Jesi. A tal fine già nel aprile del 2014 è stato installato il nuovo impianto di soffiaggio delle preforme in PET per il confezionamento del latte fresco stesso, tale impianto ha una capacità produttiva di 16.000 battute/h, capacità atta ad assorbire tutta la produzione e con un ulteriore capacità disponibile. Oltre a tale concentrazione, ci sarà anche la razionalizzazione dello stabilimento veneto per la produzione del latte UHT. La razionalizzazione industriale a regime porterà un risparmio annuo complessivo di circa 2,5-2,7 milioni di euro. 5. La razionalizzazione della struttura logistica si sostanzia nell’accorpamento della piattaforma logistica, nonché nella terziarizzazione di alcuni depositi. Tale razionalizzazione a regime porterà un risparmio annuo di 0,400 milioni di euro. Il piano strategico della Cooperlat è stato condiviso dal management con la Governance e validato da quest’ultima già nel 2013. Pertanto, l’anno 2014 si è aperto con l’esecuzione del piano strategico e prevederà la progettazione del processo di revisione del piano stesso. L’attuale complessità delle dinamiche competitive impone che il piano strategico venga sistematicamente rivisto e aggiornato nel tempo, adottando una logica “Rolling”, cioè di scorrimento anno per anno dell’orizzonte temporale. Quindi l’attuale piano dovrà essere portato entro la fine dell’anno in corso ad estendersi su un orizzonte temporale più ampio, con partenza 2015 e termine anche oltre il 2017 (si ipotizza il 2019, con una prospettiva di cinque anni). Il passaggio da un piano triennale, quale quello attuale, ad un piano a cinque anni risponde all’esigenza di guidare con maggiore efficacia i cambiamenti strutturali che Trevalli Cooperlat sceglierà di affrontare, in un percorso di profondo cambiamento del posizionamento e del perimetro di attività dell’azienda. Risultato d’esercizio e sua destinazione Signori Soci, 31 il Bilancio d’esercizio chiuso al 31.12.2013 presenta una perdita netta di Euro 3.082.651 dopo aver accantonato le imposte dell’esercizio; il Consiglio di Amministrazione, dopo essersi attivato per il conseguimento dell’oggetto sociale e ritenendo la presente relazione rispondente all’art. 2 della Legge n°. 59 del 31 gennaio 1992, in quanto nella stessa vengono rilevati i fatti più significativi della gestione sociale, in conformità con il carattere cooperativo della società, ritenendoVi altresì d’accordo sui criteri con i quali è stato predisposto il Bilancio al 31.12.2013, sulla base delle linee politiche seguite e da seguire, sulla struttura organizzativa, sugli investimenti e progetti effettuati e da effettuare I N V I TA l’Assemblea dei Soci ad approvare il Bilancio d’esercizio al 31.12.2013 e la Relazione sulla Gestione così come predisposte, proponendo di portare a nuovo la perdita d’esercizio. Il Consiglio di Amministrazione rivolge un sentito ringraziamento alle Cooperative socie, ai Sindaci, al gruppo Dirigente, a tutti i Dipendenti, ai Consulenti, alla Società di Certificazione, ai Collaboratori, agli Enti pubblici e privati, alle strutture territoriali e centrali della Confcooperative, alle Organizzazioni di categoria e sindacali, per il fattivo contributo. Jesi, 27 Marzo 2014 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Baietta Antonio Imposta di bollo assolta in modo virtuale tramite la Camera di Commercio di Ancona autorizzata con provvedimento prot. n. 2/9805 del 23-03-1993 del Ministero delle finanze – Dip. Delle Entrate – Ufficio delle Entrate di Ancona. Ai sensi dell’art. 47 del T.U. 445/2000 dichiaro che l’originale del bilancio e/o verbali, gli originali degli altri documenti allegati sono trascritti nei libri contabili della società, depositati presso la sede sociale. Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Baietta Antonio 32