Pagina 6 - Il Secolo XIX
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le mani in pasta: le paste da minestra e minestrone Sono molte le paste tipiche usate in Liguria per minestre e minestroni, alcune comuni altre poco note. Ma vale la pena di riscoprirle. Fidelini Il termine fidelli o fideli indica oggi un tipo di spaghetto sottilissimo. Tra 1400 e 1500 si diffuse in Liguria la produzione artigianale dei "Fidei" un tipo di pasta così chiamata nel dialetto locale, antenata degli attuali "fidelini" o "fedelini". Oggi si gustano sia in brodo che asciutti. Una gustosa preparazione mescola i fidelini ai bianchetti. Minestra di fidelini e bianchetti 250 g di fidelini o capelli d’angelo 250 g di bianchetti brodo di pesce fatto con pesce cappone, carota, cipolla, sedano, vino bianco, rosmarino, alloro e un ciuffo di prezzemolo. 150 g di piselli; due zucchini tagliati a rondelle Mettere al fuoco il brodo con un cucchiaio d’olio d’oliva. Cuocervi i piselli e, dopo qualche minuto, gli zucchini. Aggiungere poi i fidelini e infine i bianchetti lavati. Nel levante si aggiunge alla minestra, appena prima di toglierla dal fuoco, uovo sbattuto con pepe, maggiorana e formaggio grattugiato. ^ Scucuzzu Si tratta di un antico tipo di pasta dai semplici ingredienti. Sull’origine del nome ci sono varie teorie: qualcuno dice che ricorda il termine “scutizzo”, altri fanno riferimento ad un antico termine toscano “scurcussù” che indicava un tipo di semola a grana grossa, altri ancora ricordano che in genovese significa grandinata e il nome richiamerebbe quindi i piccoli toccheti di una gragnuola di grandine. Sembra che debba la sua origine al cus cus del nord africa, regione con la quale Genova ha sempre avuto rapporti commerciali e scambi culturali. 500 kg di farina 2 uova; acqua e sale Impastare la farina con acqua salata e tiepida, lavorando a lungo così da ottenere un impasto omogeneo e piuttosto consistente. Lasciare riposare l’impasto coperto. Staccare poi la pasta a pezzi piccolissimi che vanno lavorati sfregandoli tra un palmo della mano e l’altro per formare delle palline di forma regolare e della grandezza di qualche millimetro. Lasciare asciugare per un giorno almeno e poi cuocere in brodo o nel minestrone. Natalin e Maccheroni Anche se chiamati maccheroni a Genova - o da qualcuno mostaccioli - i “natalin” assomigliano piuttosto a quelli che, comunemente, si chiamano cannelloni ma sono molto più lunghi, lisci, schiacciati e con le estremità tagliate in sbieco come le penne. Caratteristici del pranzo di Natale, vantano una celebrazione in versi del poeta Bacigalupo: Menestra: ö natalizio tipico maccarön cheutto c'un po de selleo ne-o broddo de cappön, no sæ manco Natale se unn-a menestra uguale a fosse elimina..... Maccheroni con il brodo di trippa Una ricetta da tempo dimenticata, ma tipica della tradizione genovese. (Minestra: il natalizio, tipico maccherone, cotto con un po' di sedano, nel brodo di cappone. Non sarebbe neanche Natale se una minestra simile fosse eliminata...) Il brodo dunque si preparava con il cappone e con la carne. In alcuni casi il brodo era di trippa: la tradizione del brodo di trippa era seguita anche, in molte case, la vigilia di Natale, come unico alimento, con il duplice scopo di rispettare la religiosa tradizione del digiuno e preparare contemporaneamente il corpo al ricco pasto dell'indomani. Altri erano soliti bere il brodo di trippa al mattino, al rientro dalla lunga "veglia" dopo la Messa di mezzanotte, per smaltire i troppi festeggiamenti e prepararsi al nuovo cimento natalizio. Più comunemente, ai natalin in to broddo venivano aggiunti piccoli pezzi di salsiccia, come simbolo di prosperità e ricchezza; in più portate del pranzo natalizio ricorre Il brodo questa associazione degli alimenti con le monete, il danaro e, quindi, la ricchezza: dalla salsiccia alle noci. Nel Levante, i maccheroni, prima di essere gettati nel brodo, venivano passati, con un gesto veloce, nell'uovo sbattuto con maggiorana e formaggio: nel liquido bollente l'uovo si rapprendeva come un ripieno, arricchendo ulteriormente il piatto. Comme ö formaggio in scï maccheröin... si dice a Genova per indicare qualche cosa di particolarmente appropriato alla situazione e la ricetta di questa gustosa minestra vuole infatti una generosa spruzzata di formaggio grattugiato. 300 g di trippa centopelli tagliata finissima 1 cipolla 1 costa di sedano 15 g di funghi secchi una grossa noce di burro parmigiano grattugiato vino bianco 200 g di maccheroni 2 l di brodo sale Preparato il trito con le verdure, rosolare le trippe nel burro a fuoco vivace con i funghi ammollati, strizzati e tritati finemente; irrorare con il vino bianco e lasciare evaporare prima di versare il brodo bollente. Cuocere le trippe e poi versarvi i maccheroni che vanno serviti con molto formaggio. Brodo di pesce Il brodo è alla base della minestra e può valorizzare la pasta o, al contrario, renderla insipida. La ricetta classica del brodo è accompagnata da un alternativa vegetale e dal brodo di pesce, tipico di molte preparazioni liguri. Portare a bollore e aggiungere tutte le verdure, gli aromi, poco sale e qualche grano di pepe. Continuare a cuocere a fuoco medio. Quando il pollo è cotto toglierlo dalla pentola per evitare che si disfi. Continuare a cuocere la carne per un’ora e mezza, schiumando spesso. Togliere quindi la pentola dal fuoco, scolare la carne e filtrare il brodo. Brodo tradizionale Brodo vegetale 1 kg di carne (rosa, girello, punta di petto) 1 osso con midollo 1 piccolo pollo due carote; una costa di sedano; una cipolla; uno spicchio d’aglio; un ciuffo di prezzemolo sale e pepe in grani mezzo kg di patate; due etti di cipolle due pomodori; un sedano due o tre carote sale Pulire i pesci, lavarli bene e metterli in una pentola, lasciando loro le teste, con due litri d’acqua e il vino bianco e portare a bollore. Aggiungere le verdure tagliate a pezzetti e i sapori. Cuocere a fuoco basso, schiumando spesso, per mezz’ora. Filtrare il brodo attraverso un colino a maglie strette o con un canovaccio bagnato e strizzato. Mettere la carne in una pentola d’acqua fredda con il pollo pulito e lavato. Bricchetti Tipica pasta da minestrone, ha la forma di un corto, grosso spaghetto e deve il suo nome alla tipica forma a bastoncino, infatti in genovese “bricchetto” vuol dire fiammifero. Minestra di cavolo e brichetti un cavolo verza una fettina di lardo uno spicchio d’aglio; prezzemolo un po’ di conserva di pomodoro un dado olio, sale e pepe, pasta corta tipo bricchetti Lavare il cavolo, eliminando le foglie più dure, e affettarlo sottilmente. Tritare l’aglio con il prezzemolo e il lardo e rosolarlo con l’olio. Aggiungere al battuto le foglie del cavolo preparate e lasciatere appassire completamente. Allungare con un litro e mezzo d’acqua circa, salare, pepare e aggiungere una piccola quantità di conserva e il dado. Lasciar cuocere il cavolo adagio per oltre un’ora aggiungendo altra acqua Pulire e tagliare a pezzi le verdure, metterle in circa 2 litri di acqua fredda, salare e portare a bollore. Cuocere un’ora e mezza circa a fuoco medio. Filtrare il brodo attraverso un colino a maglie molto strette. se occorre. Aggiungere quindi la pasta e portare a cottura. Bricchetti in brodo di pesce 200 grammi di bricchetti 800 g di pesce misto 400 g di pomodori un gambo di sedano una carota un ciuffo di prezzemolo alloro; aglio olio extravergine d’oliva sale e pepe Lavare e pulire il pesce. Versare in un tegame due cucchiai scarsi d’olio e tre spicchi d'aglio; quando l'aglio sarà dorato unire i pomodori tagliati a piccoli pezzi. Lasciare appassire i pomodori e aggiungere il pesce. Coprire e cuocere a fuoco basso per qualche minuto per far insaporire il pesce, quindi aggiungere un litro e mezzo d'acqua con un po' di sedano, un kg e mezzo di pesce (cappone, spigola, dentice, testone, ecc.: piu varietà si usano, migliore è la minestra) 150 g di cipolle 100 g di porri un gambo di sedano mezzo bicchiere di vino bianco secco alloro, sale carota, alloro, prezzemolo, sale e pepe. Quando il pesce è cotto, toglieterlo dal tegame e tenerlo al caldo con un po’ di brodo. Passare al setaccio le verdure e il brodo, rimettere il tutto sul fuoco e portare a bollore per cuocervi la pasta. Il pesce viene presentato come pie- foto: Mario Barbagelata Preparazione Ristorante Manuelina di Recco 6