- Dragonisland

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Lo gnomo guerrier o.
Gli intelligenti e loquaci gnomi un tempo addietro non combattevano e ritenevano le armi inutili…
Nella natura di quei piccoli esseri c’era l’invenzione di macchine enormemente enormi. Macchine volte alla
realizzazione di un progetto enormemente enorme e spettacolarmente spettacolare.
In un villaggio a sud di Ansalon c’era una grandiosa grandiosissima città di gnomi.
La maestosa, incredibile, imponente città di Gnomolandia…
In questa città gli gnomi se ne andavano in giro cavalcando i rinomati “cani da trasporto” ai quali venivano applicati
stranissimi e complicatissimi congegni particolarmente particolari. Tali congegni stranissimi servivano a sgravare le
fatiche degli animali, in più consentivano di caricare grossi pesi sulle loro schiene, ben oltre la loro effettiva forza.
Lo strumento innovativo si chiamava: “aggeggio particolarmente particolare rinforza cane da trasporto”…
Ma torniamo a noi…
In questa città di Gnomolandia abitava una bellissima gnomina di nome Mieluccia. Questa bella gnomina amava i
cappelli ed era bravissima nel fabbricarli.
Ogni giorno ne sfoggiava uno diverso ed era proprio carina con i suoi cappelli…
In casa Mieluccia aveva uno specchio gnomico antiriflesso, antigraffio, antialone indistruttibile regalatole da suo
nonnino inventore Mielex.
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Mieluccia passava ore a rimirarsi allo specchio per verificare che i suoi cappelli le stessero bene.
Uno in particolare le piaceva tanto… il suo bellissimo favolosissimo cappello col Nastro Rosso…
Lo indossava sempre il Venerdì, perché il venerdì in città si svolgeva il mercato gnomico dei congegni sublimi e lei
adorava oltremodo il banco di Gerbo e la sua fissazione con le stelle…
Gerbo era uno gnomo che amava gli astri e passava le notti intere con i suoi famosi “tubi delle stelle lontane ma
vicine” ad osservarle…
Gerbo aveva la stessa età di Mieluccia e quando lei andava a trovarlo al banco degli oggetti sublimi, lui le
raccontava della storia delle stelle…
Le raccontò che due stelle in cielo, particolarmente brilline, erano tali e quali ai suoi dolcissimi occhioni verdi di
Gnomina…
Mieluccia a quelle parole si fece tutta rossa, tanto da confondersi con il fiocco rosso del cappello. I suoi occhioni
brillavano come due stelle sul serio…
Gerbo voleva far vedere a Mieluccia quelle stelle brilline tanto uguali ai suoi occhioni ed una calda sera d’estate la
portò al picco della Montagna Montagnosa per farle mirare il cielo stellato con l’ausilio dei suoi “tubi delle stelle
lontane ma vicine”…
Per l’occasione tanto speciale Mieluccia indossò il cappello dal Nastro Rosso…
Purtroppo una folata di vento improvviso strappò dalla testolina di Mieluccia il bel copricapo. Il vento lo portò
via e cadde giù dal picco rimanendo incastrato sulla punta di una roccia. Il cappello di Mieluccia era quasi
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impossibile da raggiungere e la bella gnomina piangeva disperata. Amava tanto quel cappello dal Nastro Rosso ed
ora lo avrebbe perduto.
Gerbo vedendo la frustrazione della bella Mieluccia si protese e con cautela raggiunse il cappello. Si voltò con aria
trionfante, ma il grido della bella gnomina lo fece rabbrividire… Un mostro enorme ed orrendamente nero era uscito
dalle vicine caverne cavernose della montagna montagnosa ed aveva ghermito Mieluccia portandola dentro le
grotte…
Gerbo le corse dietro ma non riuscì a trovare il mostro. Allora tornò in città e chiese agli altri gnomi aiuto… ma
nessuno sapeva combattere…
Gerbo stringeva tra le mani il cappello dal nastro rosso di Mieluccia e lo sgomento lo affliggeva…
Ma non si arrese; si costruì una spada ed un’armatura e da solo, si avventurò nuovamente nelle grotte alla ricerca
disperata della bella gnomina…
Le grotte grottose erano veri e propri labirintici labirinti ma Gerbo non demordeva affatto. Udì un pianto in
lontananza… il pianto di Mieluccia…
Animato da nuova forza Gerbo fece irruzione nella tana del mostro enorme e nero e lo sfidò a lama spiegata…
Mieluccia era rintanata in un angolo della grotta ed il suo tenero visino era rigato dalle lacrime…
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Gerbo proferì un urlo di guerra e cominciò a menare fendenti; ma non era un guerriero esperto ed aveva molta paura
del mostro nero…
Dopo avergli sferrato un attacco il mostro enorme e nero reagì con un violento colpo e con i suoi artigli adunchi ferì
gravemente Gerbo…
Il giovane Gnomo era a terra dolorante, dalla sua ferita sgorgava sangue copiosamente… Il Mostro enorme e nero
lo sovrastava. Fece per dargli il colpo di grazia e Gerbo chiuse gli occhi attendendo la sua fine…
Ma non sentì dolore. Aprì gli occhi e sollevò il capo… vide Mieluccia che lo guardava con i suoi occhioni di
stella e vide che le aveva fatto scudo con il suo corpicino incassando al suo posto il colpo del mostro enorme e nero…
Gerbo vide la gravissima ferita che Mieluccia aveva riportato per salvargli la vita… il sangue gocciolava sulla
fredda roccia…
La rabbia lo assalì… si sollevò da terra come una furia… brandì la spada come un prode paladino aggredendo il
mostro con forza inaudita…
Riuscì ad infliggergli un letale fendente trafiggendolo al cuore ed il mostro enorme e nero cadde a terra morto…
Gerbo si gettò su Mieluccia cercando di saggiarne le sue condizioni. Era molto pallida e la ferita sembrava così tanto
profonda… Ma Mieluccia sorrideva e guardando il suo Gerbo negli occhi trovò la forza per sollevarsi un pochino
e donargli un tenero bacio e gli disse… - mio eroe… sei venuto a salvarmi… -
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Quelle furono le ultime parole di Mieluccia…
Gerbo affondò il viso al petto di Mieluccia… versava lacrime di vero dolore e la sua anima ardeva… - Se solo fossi
stato un guerriero abile e valoroso - pensava…
Tornò in città con il corpicino privo di vita della sua amata…
Ogni sera Gerbo portava un mazzo di violette al picco della Montagna Montagnosa e portava sempre a presso il
cappellino di Mieluccia… Osservava le due stelle che tanto erano brilline come gli occhi della sua amata…
Era come guardare di nuovo il suo viso…
Niente di quel genere doveva più ripetersi…
Fu così che Gerbo decise di divenire un guerriero e fu il primo degli Gnomi Guerrieri…
Ancora oggi il Nobile Gerbo, dopo aver salvato una vita con l’ausilio della sua spada, volge lo sguardo alle stelle e
guarda negli occhi la sua Mieluccia..
Un giorno la raggiungerà ed una nuova stella brillerà nel firmamento…
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