Seconda Università degli Studi di Napoli

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Giornate Scientifiche di Ateneo 2013, 27 giugno 2013
Attività antimicrobica di PD-L4, proteina inattivante i ribosomi di tipo 1, da foglie di Phytolacca
dioica L..
Martino E. (1), Zanfardino A. (2), Parente A. (1), Di Maro A. (1)
(1) Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche, Via Vivaldi, 43
(2) Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale, Università "Federico II", Via Cintia, 80126-Napoli
Parole chiave: attività antimicrobica, peptidi antimicrobici (AMP), Phytolacca dioica
Negli ultimi anni numerose ricerche scientifiche riguardanti la caratterizzazione strutturale e funzionale di peptidi antimicrobici
(AMP) hanno rilevato che questi si trovano in molte proteine con differenti attività biologiche. Ciò ha indotto a pensare che, in
caso di infezioni batteriche e/o virali, l'idrolisi di queste aumenta le difese innate dell'ospite tramite rilascio di AMP [1]. In tale
contesto, il gruppo di ricerca ha deciso di verificare la presenza di attività antimicrobica anche nelle proteine inattivanti i
ribosomi (RIP) presenti in Phytolacca dioica L., dato il loro ruolo di difesa nelle piante [2].
Come proteina modello per questa nuova linea di ricerca è stata scelta la PD-L4 (RIP di tipo 1 non glicosilata isolata da foglie
estive di P. dioica) [3], proteina ottenibile anche in forma ricombinante. Gli esperimenti effettuati su ceppi di P. aeruginosa
hanno mostrato che la PD-L4 denaturata ed alchilata con bromo-propilammina presenta attività antimicrobica, mentre non si
riscontra attività antimicrobica saggiando la PD-L4 in forma nativa. Tale attività è anche conservata da peptidi di PD-L4,
ottenuti da frammentazione chimica con CNBr e successiva separazione mediante RP-HPLC. In particolare, quelli con maggiore
attività sono il peptide denominato G (posizione di sequenza 40-65) ed il peptide L (posizione di sequenza 75-172). Il lavoro
effettuato pone le basi per: i) la caratterizzazione dell'attività antimicrobica dei peptidi G ed L; ii) la determinazione della MIC
(minima concentrazione inibente); e iii) lo studio delle interazioni di tali peptidi con le membrane di Pseudomonas.
Ulteriori studi saranno effettuati su ceppi di batteri gram positivi come Staphylococcus aureus.
1. Torrent et al., 2011, Angew Chem Int Ed., 50: 1-5.
2. Parente et al., 2010, Toxic Plant Proteins 18:79-106.
3. Di Maro et al., 1999, Planta, 208:125-131.
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