Cenerentola - Fondazione CRT
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Cenerentola - Fondazione CRT
Cenerentola Libretto di Jacopo Ferretti - musica Gioachino Rossini adattamento e regia Girolamo Angione coreografie Gianni Mancini Orchestra dei Talenti Musicali direzione Frédéric Deloche rielaborazione musicale e preparazione vocale Gabriele D.G. maestro collaboratore Giuseppina Scravaglieri edizione a cura del Bolletta Liceo Teatro Nuovo Coreutico Scenografico Teatrale Don Ramiro, principe di Salerno Mattia Pelosi / Pasquale Scircoli / Angelo Scardina Don Magnifico, Barone di Montefiascone Gabriele D. G. Bolletta / Richard Rittelmann Cenerentola Julija Samsonova /Francesca Biliotti / Maria Russo Clorinda Merita Dileo / Elena Soffiato Tisbe Cristina Festa / Jessica Grande Dandidoro, mago e cameriere Mario Acampa / Simone Tidore / Samuele Amato Alini, assistente di Dandidoro Rosario Farò /Alberto Greco / Gabriele Anzaldi Niali, assistente di Dandidoro Alex Zacchello / Federico Gariglio / Riccardo Niceforo Cortigiani e cortigiane, corpo di ballo Anthea D’Errico Carlotta Pelaia Laura Fonte Noemi Fuggiano Matteo Veltro Andrea Mortarino Haroun Faal scene a cura di Mario Covino Antonio De Maria Cinzia Miccoli Manuela Robbe Anna Rita Schirra Realizzate dagli allievi del Liceo Teatro Nuovo Anzaldi Gabriele Apra' Lorenzo Aristizabal Mariana Avataneo Claudia Becchio Gianluca Bickel Prema Boscolo Federico Boselli Martina Breda Helga Caccuri Federica Campesi Matilde Capitani Laura Cenni Stefano Chiappini Marta Colavolpe Luna Convertito Sharon D'Alessandro Lina De Marchi Cecilia Denegri D. Lorenzo Dogliani Beatrice Drago Eleonora Faini Federica Fassina Alessandra Franchetto Edoardo Franco Michela Galimberti Andrea Giabari Mirvan Micheletti Riccardo Parola Alice Pinna Pintor Alice Rizzone Maria Alessandra Robottini Enrica Signore Carola Costruzioni Claudio Colombaro realizzazione costumi Pina Panello Luisa Ludovico Irene Lugli direttore di scena Massimo Canepa disegno luci Enzo Galia tecnici luci Marcello Cavoto Matteo Boltro - tecnici del suono Roberto Bisognani Mirco Dal Ponte segreteria Valentina Dell’Era Anthea D’Errico Antonella Morello - direzione organizzativa Lino Bongiovanni per il Cenerentola Progetto Diderot 2014 Ottavo anno di collaborazione tra Fondazione CRT e Fondazione Teatro Nuovo nell’ambito del prestigioso Progetto Diderot per la realizzazione di uno spettacolo multidisciplinare di musica, canto, danza e prosa interamente realizzato da giovani artisti e destinato gratuitamente agli allievi delle scuole primarie e secondarie del Piemonte e della Valle d’Aosta che hanno aderito al Progetto. Dopo Il campanello dello speziale e L’elisir d’amore di Donizetti, Al Cavallino Bianco di Benatzsky, Vedova allegra di Léhar e il trittico rossiniano de Il Signor Bruschino, Il barbiere di Siviglia e L’Italiana in Algeri dello scorso anno, spettacoli accolti tutti con un progressivo e travolgente successo (dalle 10 repliche iniziali alle 39 di quest’edizione che coinvolgeranno più di ventimila spettatori), il Progetto Diderot propone altro indiscusso capolavoro rossiniano, Cenerentola, di cui sono protagonisti i giovani allievi del Liceo Teatro Nuovo, chiamati a interpretare i momenti teatrali e coreografici dello spettacolo e a progettare e realizzare scene e costumi accanto ai giovani musicisti dell’Orchestra dei Talenti Musicali, protagonisti della parte musicale curata dall’Accademia Perosi di Biella. Lo spettacolo si avvale, accanto alla presenza di cantanti professionisti, di altre prestigiose collaborazioni: la direzione d’orchestra è affidata a Frédéric Deloche, la preparazione musicale a Gabriele D. G. Bolletta, le scene sono di Gian Mesturino, Mario Covino, Antonio De Maria, Manuela Robbe, Cinzia Miccoli e Anna Rita Schirra, le coreografie di Gianni Mancini e la regia di Girolamo Angione. Il debutto è fissato per il 10 marzo al Teatro Nuovo; poi lo spettacolo sarà replicato per le scuole e in gala serali in tournée in Piemonte e Valle d’Aosta. Cenerentola coniuga felicemente la suggestiva magia della fiaba, i canoni dell’opera popolare e i modi della commedia italiana: una storia, quella della celebre figliastra e della scarpetta di cristallo, che rappresenta l’esaltazione del perdono, della bontà e dell’umiltà d’animo vittoriosa sull’arroganza e sulla superbia. Come ogni anno, l’allestimento è specificamente pensato per il pubblico scolastico e, in un’ora o poco più, riunisce i passaggi fondamentali della trama e le più celebri pagine musicali, alternando canto e recitazione, musica e danza in un vero e proprio spettacolo col fine di avvicinare nuove generazioni di spettatori al teatro, grazie a un’opera che mette in musica una favola tra le più conosciute al mondo e soprattutto cara all’immaginario infantile. Rispetto alla favola che conoscono tutti, Rossini ci propone una versione di Cenerentola un po’ anomala: senza matrigna, senza fata, senza magia, senza ballo della mezzanotte, senza scarpetta… Bellissima, non c’è che dire, ma a rischio di lasciare un po’ perplessa la nostra platea di bambini. Così abbiamo deciso d’intervenire. In assenza della fata, abbiamo riunito il vecchio saggio Alidoro e Dandini, il buffo servitore del principe Ramiro, in un unico personaggio, simpatico e saggio nello stesso tempo, che abbiamo chiamato, non a caso, Dandidoro e che si diverte un sacco a prendere il posto del principe quando la storia lo richiede. Al suo fianco agiscono due personaggi d’invenzione: due divertenti ragazzini scavezzacollo che ne combinano di tutti i colori: Alini e Niali. E chissà che qualcuno non riesca a indovinare l’origine dei loro nomi... Quanto alla trama, non abbiamo voluto rinunciare alla trasformazione della zucca in carrozza e nemmeno al fatidico scoccare della mezzanotte, quando Cenerentola perde la magica scarpetta di cristallo grazie alla quale il principe potrà ritrovarla e coronare il suo sogno d’amore. Insomma, pur nel rispetto dell’opera di Rossini, abbiamo pensato a una Cenerentola vicina a quella che i bambini hanno sempre immaginato e che s’aspettano dunque di vedere. Compresa una inusuale ma molto fiabesca ambientazione tra il medioevale e il gotico, particolarmente cara, soprattutto in tempi recenti, alla fantasia dei ragazzi. La trama Dopo la rituale ouverture musicale, il mago Dandidoro spiega ai suoi simpatici assistenti la storia delle tre figlie di Don Magnifico: di Clorinda, Tisbe, antipatiche e brutte, e della povera Cenerentola trattata come una serva; e annuncia misteri, sorprese, magie e… travestimenti. Ecco infatti che il principe Ramiro, travestito da scudiero, si presenta a casa di Don Magnifico per annunciare che il principe vuole invitare le sue tre figlie al ballo di corte. Ma subito incontra Cenerentola ed è amore a prima vista. Quando arriva il principe, che altri non è che Dandidoro travestito, Don Magnifico e le sorellastre gli fanno grandi onori e maltrattano Cenerentola che vuole andare al ballo. Che sia proprio lei la terza figlia che Don Ramiro nega di avere? Così parrebbe, a giudicare dal “libro delle zitelle”. E infatti, Dandidoro e suoi assistenti realizzano la magia che permetterà a Cenerentola d’andare al ballo, con tanto di carrozza. La scena si sposta a Corte. Mentre il povero Dandidoro cerca di sfuggire alle sorellastre che lo credono il principe, ecco apparire una misteriosa donna velata e quando, nell’ammirazione generale, mostra il suo viso, Ramiro da una parte, don Magnifico e le sorellastre dall’altra, si chiedono stupiti se quella donna non sia in realtà Cenerentola. Dandidoro rompe gli indugi e invita tutti a ballare. Nell’opera di Rossini, a dir la verità, non si balla affatto. Ma noi abbiamo deciso di non fare a meno delle danze e dei fatidici rintocchi della mezzanotte, quando Cenerentola fugge via tra lo stupore generale, magnificamente espresso dal bellissimo concertato rossiniano. Terminata la festa, Ramiro contempla la scarpetta di cristallo (di cui non c’è traccia nell’opera rossiniana) e parte alla ricerca della fanciulla che gli ha rubato il cuore. E basta coi travestimenti! Dandidoro, intanto, svela a Don Magnifico che le sue figliole han fatto la corte all’uomo sbagliato! Quindi, scatena un temporale che costringe Ramiro, tornato ormai principe, a fermarsi proprio dinanzi alla casa di Don Magnifico dove annuncia che sposerà la donna capace di calzare la fatidica scarpetta. Le due sorellastre sono così sguaiate e rozze che, nelle loro mani, la scarpetta si rompe in mille pezzi. Ma Cenerentola ha l’altra con sé e Ramiro può chiederle solennemente di diventare sua sposa. Non resta che celebrare le nozze e chiudere l’opera di Rossini col suo più celebre inno d’amore. E ci perdonerete se l’abbiamo rubato al Barbiere di Siviglia.