economia

Transcript

economia
45
GIORNALE DI BRESCIA DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012
ECONOMIA
Edison ricomincia
dal gas e dal petrolio
Contratto chimici:
trovato l’accordo
Aumenti per 148 €
e Progetto ponte
OPEN DAY
Dopo il riassetto, nominato il comitato esecutivo
La strategia: sviluppo nell’area del Mediterraneo
CONTROTENDENZA
Aumenta dell’1,3%
l’occupazione
femminile
ROMA Le donne italiane
hanno dimostrato di
saper reagire meglio alla
crisi economica. Nei
primi due trimestri del
2012, a fronte di un calo
dell’1,3%
dell’occupazione
maschile, si registra un
aumento, sempre pari
all’1,3%, di quella
femminile.
Lo evidenzia un rapporto
dell’Osservatorio
Censis-Abi, secondo il
quale «l’Italia può
contare sulle donne per
guardare con maggiore
ottimismo al domani e
lavorare a una ricetta per
il Paese». L’aumento del
lavoro per le donne è
però in parte legato alla
loro maggiore flessibilità
e precarietà, in un certo
senso «premiate» dalla
crisi. Il 16% delle
lavoratrici sono
autonome (contro una
media europea del 10%),
il 3,6% sono invece
imprenditrici con
personale alle loro
dipendenze.
L’occupazione femminile
sembra dunque resistere
meglio di quella maschile
alle difficoltà innescate
dalla crisi economico finanzaria. Se nel 2011
l’occupazione maschile evidenzia sempre lo
studio Censis-Abi - è
tornata al livello del 2004,
le donne hanno visto
aumentare la propria
partecipazione al lavoro
di 566.000 unità. Una
tendenza che sembra
confermata anche nel
2012. La disoccupazione
femminile è passata in 8
anni dal 10,5% del 2004 al
9,6% del 2011, mentre
quella maschile dal 6,4%
al 7,6%.
MILANO Edison ricomincia
dal gas e dal petrolio. Concluso il riassetto proprietario,
con Edf socia al 98,48% dopo
il ritiro dal listino di Piazza Affari lo scorso settembre, per
Foro Buonaparte è giunto il
momento di partire come
«hub del gas», per usare le parole del presidente di Edf
Henri Proglio, e la prima pietra del nuovo cammino è data dal rinnovo del comitato
esecutivo, che risponde direttamente all’amministratore
delegato Bruno Lescoeur,
che svolge ad interim anche il
ruolo di presidente.
La novità è l’arrivo del responsabile finanza (Cfo) Didier
Calvez direttamente da Parigi, a ricoprire un incarico che
fino a poco fa spettava ad un
manager di nomina italiana,
prima che le ex-municipalizzare raggruppate in Delmi cedessero il loro 30% ai francesi
in cambio delle centrali di
Edipower.
L’organigramma della nuova
Edison vede poi Nicola Monti alla guida della divisione
esplorazione e produzione
idrocarburi, in pratica i giacimenti del gruppo, e prosegue
con Carlo Banfi (asset management per la gestione elettrica), Pier Giuseppe Biandrino
(affari legali e immobili), Pietro Cavanna (senior advisor
idrocarburi), Giorgio Colombo (personale, tecnologia e
acquisti), Roberto Potì (sviluppo internazionale generazione elettrica e attività istituzionali e regolatorie), Giambattista Retegno (ingegneria), Pierre Vergerio (midstream gas, energy management
e ottimizzazione) e Alessandro Zunino (commerciale e
servizi energetici).
«Concluso il riassetto azionario - spiegano in Foro Buonaparte - Edison è chiamata a
giocare un ruolo di primo piano all’interno del gruppo
Edf». In particolare è destinata a diventare «la piattaforma
idrocarburi» e dovrà sviluppare «il business elettrico sui
mercati internazionali», in
particolarenell’area del Medi-
terraneo, oltre che «consolidare il proprio posizionamento sul mercato energetico italiano». Proprio nel Bel Paese
Edison è numero due nel gas,
con una disponibilità di 15
miliardi di metri cubi annui,
pari al 20% del fabbisogno nazionale. Nel campo della generazione elettrica la potenza installata è invece 9.000
Mw.
Quanto agli ex soci italiani di
Delmi, sul tappeto c’è il possibile divorzio tra A2a (Milano
e Brescia) ed Iren (Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia) in Edipower. Dopo una prima accelerazione
edun successivo ripensamento ha preso la parola venerdì
Bruno Tabacci, assessore al
bilancio del Comune di Milano,che ha precisato di non voler «fare il tifo» per nessuna soluzione. «Chiediamo al Cds
(di A2a, ndr) di informarci ha detto -. Se non è quella la
strada, mi dicano qual è», dal
momento che «il debito così
com’è è troppo pesante».
Rodengo, bimbi e palloncini
per i cinquant’anni di Metra
RODENGO SAIANO Bambini, fatine e palloncini bianchi
hanno fatto da scenografia alla festa dei primi cinquant’anni
di attività della Metra, l’azienda di Rodengo Saiano
specializzata nella produzione di estrusi in alluminio. Circa
un migliaio di persone hanno poi risposto all’invito di Mario
e Bruno Bertoli (al centro nella foto), rispettivamente
amministratore delegato e presidente di Metra, per
celebrare questo evento storico.
Meno debito, più lavoro: il Pdl cerca una soluzione
All’AC Hotel, la sezione bresciana del partito propone vie d’uscita dalla crisi
BRESCIA Il Pdl bresciano si interroga,
alla ricerca di soluzioni possibili alla crisi
del lavoro e al debito pubblico, guardando con preoccupazione all’antipolitica e
all'astensionismo.
«Cerchiamo un confronto, per trovare
soluzioni alle forti difficoltà dell’impresa. Sviluppo e crescita sono obiettivi prioritari che vanno di pari passo con lotta
all’evasione fiscale». È su questi temi, sui
quali aleggia la «questione morale e la
credibilità della politica» rimarcata dall'
on. Viviana Beccalossi, che il coordinatore provinciale del Pdl, Alessandro Mattinzoli, apre il convegno «Meno debito, più
lavoro», all’Ac Hotel di Brescia.
«Alla ricerca di proposte per recuperare
quell’area moderata attratta dal voto di
protesta o dalla voglia di non votare» continua Mattinzoli, esortando gli esponenti nazionali, regionali e locali, sia i relatori, sia i presenti in sala, come il sindaco di
Brescia Adriano Paroli, gli on. Mariastella Gelmini, Viviana Beccalossi, Stefano
Saglia, Giuseppe Romele (e ancora, il sottosegretario della Regione Lombardia Alberto Cavalli, l’assessore regionale Margherita Peroni, i consiglieri regionali
Mauro Parolini e Vanni Ligasacchi).
Ed è una necessità condivisa da Adriano
Paroli: «Servono risorse per le imprese,
un minimo di respiro, tante nostre aziende non hanno spazio per operare». E proposte. Impegni precisi da prendere con
gli elettori. È il lavoro che cala, che se ne
va, l’unica «sedia vuota» della giornata.
L’on. Mariastella Gelmini stimola in tal
senso: «Giuliano Cazzola, Luigi Casero,
che sono in sala, hanno mitigato la riforma Fornero. Molte proposte sono frutto
del nostro impegno. Bisogna continuare».
«E abbattere il debito pubblico e ridurre
il cuneo fiscale – replica Stefano Saglia –
«L’Italia dei privilegiati guarirà con un ritorno alla povertà»
L’economista Luigi Zingales ha presentato il suo «Manifesto capitalista» in Cattolica
BRESCIA Una delle prime vittime della
crisi economica è stata la fiducia nel libero gioco del mercato. Il sogno di prosperità per tutti del capitalismo si è trasformato in un incubo. Di cadere nel baratro della povertà, del futuro negato. Il populismo «naif», con il suo generico rifiuto dei
meccanismi economici non è percorribile. Occupay Wall Street in America, gli
«indignados» in Spagna, Beppe Grillo in
Italia, per cosa protestano? Propongono
una visione alternativa sul dove vogliamo andare?
«No. Dalla caduta del Muro di Berlino,
c’è un vuoto ideologico», è la risposta del-
L’economista
Luigi Zingales
ieri a Brescia
ROMA Siglato l’accordo per
il rinnovo del contratto di lavoro dei chimici. Aumenti
medi di 148 euro, possibilità
a livello aziendale di deroghe
al contratto nazionale, strumenti per aumentare la produttività, progetto per favorire l’occupabilità dei giovani:
sono i punti salienti dell’intesa raggiunta tra Federchimica e Farmindustria e i sindacati di settore.
Il contratto siglato ieri riguarda oltre 180.000 lavoratori e
circa 3.000 imprese.
Per quanto riguarda la produttività sarà possibile, previo accordo delle parti, posticipare l’erogazione delle tranche di aumento dei minimi
contrattuali prevista dal ccnl
fino a 6 mesi.
Sul fronte dell’occupabilità
prende vita il «Progetto Ponte» che ha l’obiettivo di aumentare e favorire l’occupazione giovanile, creando un
vero e proprio «pontè generazionale»: il lavoratore senior,
che si avvia all’uscita dall’azienda, riducendo il proprio carico di lavoro, consente il subentro di una risorsa
junior.
l’economista Luigi Zingales - da vent’anni trapiantato oltreoceano dove insegna
alla Booth School of Business dell’Università di Chicago - ospite ieri, alla Cattolica de «LeXGiornate».
Il professore di origine padovana, intervistato dal vicecaporedattore del nostro
quotidiano, Gianni Bonfadini (e accolto
dal direttore artistico della rassegna, il
maestro Daniele Alberti) una sua idea ce
l’ha. Nel suo ultimo libro, «Manifesto capitalista», la mettte nero su bianco. Il suo
è un manifesto perché non è «un trattato
intellettuale». Tutt’altro. Lungi dal fare
«lo scienziato imparziale», prende posi-
zione a favore di un «capitalismo ideale», quello «della concorrenza buona di
Adam Smith».
Bisogna spazzare via quei vizi da deriva
capitalista - su tutti «il potere politico delle imprese che sgomitano per avere più
privilegi dallo Stato» - che ha preso piede
anche in America. E rischiano, «di far fare all’America la fine dell’Italia».
Certo, il libro parla in primis agli americani - nell’edizione italiana pubblicata da
Rizzoli c’è un’appendice ad hoc per gli
italiani - ma le chiavi di lettura sono più
d’una e si applicano benissimo al Belpaese. «Sì alle strategie di business e no a
significa creare più liquidità in busta paga, aiutare il lavoratore».
A Luigi Casero, della Commissione Bilancio della Camera, la sintesi: «Nei prossimi mesi si scontreranno due visioni diverse della gestione dello Stato – afferma
-: tasse e antitasse. È giunto il momento
di ridurre le tasse iniziando da lavoro e
impresa e nello stesso tempo ridurre la
spesa pubblica. Per esempio creando un
fondo che acquisisca 400 milioni di debito pubblico e mettendolo sul mercato,
con obbligazioni anche a quindici anni».
Ipotesi condivisa da Giuliano Cazzola,
della Commissione Lavoro della Camera: «L’ultimo rapporto di Confindustria
parla di condizioni ecomiche peggiori
del dopoguerra del secolo scorso. È una
nuova guerra, che si combatte anche
con l’intercettazione dei capitali finanziari che si spostano nel mondo».
Roberto Barucco
quelle di lobbying». Zingales lo ripete:
«basta sovvenzioni a tutti». Meglio puntare «su una tassazione che colpisca alcune voci, ad esempio la proposta di tassare le bevande zuccherate bocciata in Italia, per abbassare le tasse sul reddito».
Quanto all’Italia, il quadro è «desolante e
indecente». «Il sistema italiano è andato
avanti perché ognuno ha il suo piccolo
privilegio e cerca di conservarlo». Una
speranza però c’è: paradossalmente, «il
fatto di non avere più soldi», di per sé tragico, colpisce al cuore il clientelismo,
perché «il denaro ne è la linfa».
Da noi, ci sono tre categorie più fragili
delle altre: i giovani, le donne, gli immigrati. Bene, dice l’economista, «devono
mettersi assieme per una battaglia comune sul merito».
Il grande assente nel nostro Paese.
Paola Gregorio
Bresciaoggi Clic - ECONOMIA - Stampa Articolo
Pagina 1 di 2
domenica 23 settembre 2012 – ECONOMIA – Pagina 35
A RODENGO SAIANO. Nel ´62 nasceva l´azienda delle famiglie Bertoli, Giacomelli, Marinelli e
Zanetti
Così la Metra
festeggia mezzo secolo d'alluminio
Magda Biglia
Oltre 1600 persone al «family day» ospitato nel nuovo polo logistico «Un successo che nasce
anche dalle sane relazioni industriali»
È il primo decennio degli anni Sessanta, quelli del boom, per
l´esattezza il 1962. Tre famiglie della Valtrompia, Bertoli e
Marinelli della Omav, Zanetti della famosa trattoria Levata,
più una quarta proveniente da Vinci, i Giacomelli attivi nel
commercio del metallo, decidono di partecipare alla
scommessa dell´alluminio, il materiale che sta per sfondare
nell´edilizia e tra i prodotti industriali. Nasce a Concesio Imet,
con 30 operai, azienda che compra le billette e produce profili
standard: oggi è la Metra di Rodengo Saiano, gruppo con
oltre mille dipendenti, un fatturato da più di 250 milioni, che
segue tutta la filiera dalla fonderia alla verniciatura. E con
Metra consulting che studia il progetto in base all´utilizzo
finale.
LE QUATTRO famiglie ci sono ancora tutte e sono entrati i
giovani della terza generazione, una squadra già all´opera in
vari settori, tra cui Alessandro Giacomelli, direttore vendite. Ai
vertici la seconda generazione, Bruno Bertoli, presidente,
Mario Bertoli e Walter Zanetti amministratori delegati, Valerio
Marinelli, presidente di Metra Holding, la finanziaria
capogruppo che detiene il 100% di Metra e ha ruolo di
tesoreria. «Gli attriti non sono mancati come in ogni
matrimonio, ma alla fine abbiamo sempre trovato un accordo
e i quattro cognomi sono ancora tutti qua» conferma Walter
Una vera e propria festa a Rodengo per i
Zanetti.
Ieri i primi cinquant´anni dell´azienda sono stati festeggiati 50 anni della Metra| Oltre 1600 le persone
che hanno partecipato alla giornata| Il
con i dipendenti e con i pensionati; sono arrivati in 1600, con saluto di titolari, lavoratori e autorità al
mogli, mariti, figli. E il cortile si è riempito di carrozzine, di pubblico presente ai festeggiamenti
palloncini in allegria. «Un family day, come lo SERVIZIO FOTOLIVE/Fabrizio Cattina
immaginavamo» ha commentato dal palco Bruno Bertoli,
aggiungendo «le sane relazioni industriali sono state alla base del nostro sviluppo».
CONSIDERAZIONE confermata da Tiziano Bertoli, rsu Fiom da sempre che, venerdì, dopo 41 anni
andrà in pensione. «L´azienda è un patrimonio di tutti. Abbiamo fatto le nostre battaglie, ma senza
volere tutto e subito e, soprattutto, in un rapporto fra galantuomini». Entrambi hanno sottolineato le
competenze della manodopera: «Un qualsiasi capopressa sarebbe in grado di insegnare qualcosa
in un simposio internazionale sull´alluminio».
Sul palco è stato invitato il sindaco di Rodengo, Giuseppe Andreoli, che ha espresso l´orgoglio della
comunità per un marchio conosciuto in tutto il mondo, paragonando però quei tempi di slancio alle
http://clic.bresciaoggi.it/GiornaleOnLine/BresciaOggi/giornale_articolo.php?stampa=... 24/09/2012
Bresciaoggi Clic - ECONOMIA - Stampa Articolo
Pagina 2 di 2
difficoltà del presente, in cui fare impresa non è facile, e non dimenticando nemmeno un´autocritica
sulla politica «che non riesce a dare risposte concrete».
AD OSPITARE i brevi discorsi è stato il polo logistico, ultima realizzazione che ha accentrato
l´attività di tredici punti smistamento nel paese. «Sarà un nuovo punto di partenza» ha annunciato
Bruno Bertoli. «L´alluminio ha ancora grandi possibilità - secondo Giulio Zanetti, amministratore
delegato di Metra Ragusa e direttore marketing -: è altamente riciclabile, duraturo, resistente, in
edilizia tanto più necessario adesso con le grandi e pesanti vetrate del risparmio energetico. Ma
utile per automobili, treni, aerei: tutti mezzi dentro i quali finisce l´alluminio targato Metra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://clic.bresciaoggi.it/GiornaleOnLine/BresciaOggi/giornale_articolo.php?stampa=... 24/09/2012