Kineo 4 - Fabrizio Bonomo
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Kineo 4 - Fabrizio Bonomo
COMUNITÀ EUROPEA NORMATIVA INNOVAZIONE TECNOLOGICA E RICERCA PER LA FERROVIA EUROPEA I programmi di intervento comunitario nei trasporti vedono in primo piano lo sviluppo e il rilancio della rete ferroviaria europea, puntando sull'alta velocità e sull'integrazione tecnologica per eliminare le strozzature, facilitare l'accesso a tutti i Paesi e attuare una reale unione europea L’indubbio stato di saturazione della rete viaria e il problema sempre più impellente della tutela ambientale aprono nuovi sbocchi al trasporto ferroviario, anche in considerazione delle politiche restrittive che applicano, nell'autotrasporto, i due Paesi extracomunicati di grande transito, la Svizzera e l'Austria. È in un simile scenario che vanno a collocarsi le iniziative comunitarie tese a potenziare il trasporto ferroviaro attraverso i grandi progetti Alta Velocità e Combinato (TCI) che tendono, da un lato, a sviluppare nuove tecnologie per il trasporto viaggiatori e merci e, dall'altro, a migliorare la gestione e l'organizzazione delle aziende ferroviarie europee. In questa prospettiva è stato approvato il Regolamento Cee per un programma di azione sulle infrastrutture di trasporto di interesse comunitario, approvato dal Consiglio dei Ministri CEE il 15 dicembre 1990, che si pone come obiettivo quello di creare la massima coesione ed integrazione tra i Paesi membri al fine di intensificare i flussi di scambio commerciale e consentire, altresì, quei più rapidi spostamenti di persone richiesti, a breve termine, dal prevedibile sviluppo della domanda di trasporto. Con tale Regolamento la Comunità, oltre che perseguire le finalità sopra indicate prospetta anche nuovi e più adeguati strumenti di finanziamento per gli interventi comunitari, stante l'attuale insufficienza delle disponibilità di bilancio. Sotto il profilo cronologico il processo di programmazione dei trasporti nella Comunità si è articolato nei seguenti documenti: Programma a medio termine per le infrastrutture di trasporto - Commissione delle Comunicatà europee - del 23 settembre 1986 (Com 86-340); programmi per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto; “Finanziamento delle grandi infrastrutture di livello europeo” (Com 86-722); “Ingegneria finanziaria” (Com 86-723); “Verso le reti transeuropee” (Sec 89-1970). Tale processo ha trovato un momento di sintesi nella Direttiva n. 3359/90 “Programma di azione nel settore delle infrastrutture in vista della realizzazione del Mercato Integrato dei Trasporti del 1992” (COM 88-340). In quest'ultimo vengono sottolineati gli obiettivi che hanno ispirato l'azione della Comunità, cioé quelli di contribuire alla realizzazione dei grandi progetti di forte impatto sullo sviluppo delle relazioni commerciali e quindi sull'economia, tra tutti Paesi della Comunità, per ottenere una reale integrazione, sia economica che territoriale; ciò risulta di vitale importanza per assicurare uno dei principi cardine della Cee: le pari condizioni di opportunità per i Paesi membri. Uno degli elementi centrali è quindi l'alta velocità, proprio perché consente di integrare reti di Paesi che, da KINEO 4 1994 questo punto di vista, si trovano in condizioni assai differenziate. La Francia può considerarsi, anche storicamente, all'avanguardia del settore, avendo in funzione dal 1981 la linea Parigi-Lyon, che consente di collegare i due poli distanti 512 chilometri in poco più di due ore. L'entrata in funzione di tale tratta ha comportato immediati effetti positivi, riducendo di oltre il 50 per cento la domanda di trasporto aereo sulla direttrice e contribuendo decisamente a decongestionare il traffico autostradale. Se si aggiunge inoltre che i costi di costruzione sono stati relativamente bassi, dati i minimi spostamenti di terra richiesti e l'assoluta mancanza di gallerie, si può comprendere come il Tgv sia stato un grande successo che la Francia ha poi opportunamente pubblicizzato proponendosi come leader anche nella ricerca tecnologica del settore. Infatti i Tgv sono costruiti in modo da poter funzionare indifferentemente con i due sistemi di elettrificazione esistenti in Francia (1500 volt a corrente continua e 25 mila volt a 50 hertz) mentre una versione speciale del Tgv può proseguire per la Svizzera, i cui sistemi sono ulteriormente diversi. Successivamente sono entrate in funzione nuove linee per alta velocità, prima fra tutte la linea atlantica che collega Parigi con Le Mans e Tours, per poi proseguire, sulle linee normali, verso Nantes e Bordeaux; recentemente è stato poi attivato il Tgv du Nord, diretto verso Colonia e Bruxelles, con una derivazione che, attraverso l'Eurotunnel, porta a Londra. Questi ulteriori tipi di Tgv recano alcune modifiche rispetto alla prima realizzazione, dovute alla necessità di adattare il servizio alle differenti esigenze delle diverse realtà territoriali. In Germania, l'esigenza di un forte rilancio della ferrovia, specie per il servizio passeggeri, si fece avvertire verso la fine degli anni settanta allorchè il mezzo su ferro non trasportava più che il sette per cento dei viaggiatori, mentre trionfavano sulle medie-lunghe distanze il trasporto automobilistico (anche grazie alla capillare rete di autostrade, gratuite) e quello aereo. Si ritenne perciò necessario adottare un tipo di trasporto ferroviario per alta velocità in grado di competere seriamente con i modi di trasporto concorrenti. Data la diversa distribuzione territoriale della popolazione - una serie di città medio-grandi tutte relativamente vicine - rispetto alla Francia che fa perno sul grande polo di Parigi, il sistema di alta velocità si presenta con caratteristiche diverse rispetto a quello francese: tre nuove linee con caratteristiche di Alta Velocità (250 Km/h) e sul rinnovamento di 1.800 Km di di linee esistenti, che rettificate e potenziate a loro volta, possono consentire punte di 200 Km/h. Delle tre nuove linee, soltanto una è stata concepita ad uso esclusivo del traffico 114 COMUNITÀ EUROPEA veloce, sul modello della Parigi-Lione, ed è quella che congiunge Francoforte a Colonia. I treni tedeschi per l'Alta Velocità, gli Ice (Inter City Experimental): sono in fase di sperimentazione avanzata e possono raggiungere velocità di 250-280 Km/h. Quanto alle tecnologie, i tedeschi propongono sui mercati esteri una alternativa al modello Tgv: il sistema a sostentamento magnetico da anni oggetto di ricerca da parte di varie industrie, ma che necessita ancora di lunga sperimentazione prima di poter essere immesso sul mercato e non appare al momento un'alternativa valida agli altri tipi di treno veloce. La Gran Bretagna ha avuto gravi problemi di ristrutturazione delle ferrovie che, progressivamente emarginate dall'utenza del trasporto, non hanno potuto affrontare, se non con un forte ridimensionamento, sia di personale che di linee esercitate, la “deregulation” introdotta nel settore. Tale situazione ha posto in secondo piano la questione dell’Alta Velocità, ed ha invece reso più attuale quella della “velocizzazione” delle linee esistenti e della creazione di una rete “intercity” caratterizzata da buone velocità di percorrenza. Preso atto di questa realtà, la Commissione delle Comunità europee, su risoluzione del Consiglio, ha creato un Gruppo ad alto livello per lo studio di una rete europea di alta velocità. Tale gruppo aveva lo scopo di elaborare un sistema generale di rete; identificare i progetti prioritari; determinare le misure idonee ad assicurare un sufficiente livello di compatibilità tra infrastrutture, impianti e materiali delle diverse reti nazionali. Il progetto generale, elaborato con orizzonte 2010, comprende 9 mila chilometri di linee nuove, 15 mila chilometri di linee già esercitate, e 1.200 Km di linee di raccordo. Una volta a regime, la rete consentirà di raggiungere, partendo da Bruxelles, Londra in 2 ore e 5 minuti, Madrid in 6 ore e 30 minuti, Milano in 5 ore e 50 minuti, Berlino in 6 ore e 15 minuti. È previsto che lo schemasia modificato periodicamente in funzione dell’evoluzione politica, economica e sociale delle Comunità. Quanto ai progetti prioritari essi sono stati identificati negli interventi di adattamento di quelle “maglie-chiave” la cui realizzazione condiziona il funzionamento dell’intera rete AV, identificabilinei punti di crisi in corri- spondenza dalle frontiere nazionali. Tali “maglie-chiave” sono state identificate nelle seguenti relazioni: AmburgoCopenaghen; BelfastDublino-Holyhead-Crewe; UtrechtArnhem-Emmerich- Duisburg; interconnessioni in prossimità di Strasburgo e Sarrebruck; Londra-Tunnel; Bruxelles-Lussemburgo; Reno-Rodano; Lione-Torino; Madrid-Barcellona-Perpignan; Libona-Porto-Madrid; Vitoria-Dax; Milano-Basilea; Asse del Brennero; TrevisoVienna; relazioni verso e all’interno della Grecia. Oltre alla definizione delle linee, molta attenzione è stata riservata alla determinazione del livello di compatibilità tecnica necessario alla circolazione dei treni sule varie linee, situate in Paesi diversi e gestite da enti differenti. Un aspetto particolarmente studiato è quello del controllo comando, cioè del dispositivo ne cessario a consentire la circolazione e la condotta dei treni AV. In questo senso la strategia adottata dal Gruppo di studio, prevede, per l’immediato, la giustapposizione degli impianti di macchina; nel breve termine, l’adozione di sistemi armonizzati ottenuti associando elementi comuni, o compatibili, di diversi sistemi nazionali; a medio termine (7 o 11 anni) la definizione di un sistema europeo unificato di controllo-comando che utilizzi le ricerche più avanzate dell’elettronica, dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’aeronautica. Va sottolineato che oggi i sistemi nazionali di ripetizione dei segnali e di segnalazione in cabina presentano tecnologie differenti e incopatibili fra loro; tali differenze non consentono in particolare lo sviluppo e l’interconnessione delle relazioni internazionali. In assenza di una soluzione a livello Cee la realizzazione di una rete AV europea è oggi assicurata da accordi bilaterali che hanno dato luogo al progetto “Pbkal”, il cui obbiettivo è di creare un sistema di collegamenti, con motrici ad alta velocità, fra Parigi, Bruxelles, Colonia (Köln), Amsterdam e Londra: Pbkal appunto. Per fare questo si sono attrezzate motrici AV inglesi, belghe e francesi con tutti i sistemi di controllo-comando e di segnalamento in cabina utilizzati dalla varie reti nazionali sia sulle nuove linee che su quelle esistenti. Una somma di impianti costosa e ingombrante, che però è oggi l'unica in grado di consentire l'integrazione delle reti. Gian Paolo Basoli Schema direttore della rete europea per treni a grande velocità prevista per il 2.010, pubblicata dalla Commissione Cee nell'aprile 1993. KINEO 4 1994 NORMATIVA 115