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Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1
Via Fissiraga, 15
Rev. 2
26900 Lodi
RASSEGNA STAMPA
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
Data: 01/12/2014
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1 Settembre 2015
IL CITTADINO
Lodi
•
Lettere & opinioni
Ringrazio per le cure prestate il Pronto soccorso di Lodi
Codogno
•
Anche ortopedia recupera tutti i suoi posti letto
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
IL GIORNO online
•
Febbre del Nilo, ancora critiche le condizioni del 69enne
lodigiano
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
℡
℡
2145
6627
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Lettere & opinioni
Ringrazio per le cure prestate il Pronto soccorso di Lodi
Ringrazio il Pronto Soccorso di Lodi, in particolare il Dott. Davide
Eusebio per le cure e l’interessamento prestato e tutto il reparto di
medicina, medici e infermieri compresi.
Rosa Pia Medaglia
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
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Anche ortopedia recupera tutti i suoi posti letto
Arrivano a termine gli accorpamenti estivi di reparto in ospedale.
All’appello mancava ancora il reparto di ortopedia che però da oggi,
martedì 1° settembre, ritorna a regime con i suoi 14 posti letto
complessivi, di nuovo operativi nella sede di reparto tradizionale al
piano rialzato del nosocomio. In questi mesi estivi, ortopedia era
stata accorpata al reparto di ginecologia e chirurgia: anche queste
due aree sanitarie avevano perciò subito dei “dimagrimenti” estivi di
posti letto, la prima scendendo a 6 posti letto, la seconda a 12 posti
letto. Adesso il ritorno di ortopedia a pieno regime riporta alla
normalità anche questi due reparti codognesi con chirurgia che torna
a 18 posti letto e ginecologia a 8 posti letto (a cui sono collegati
anche i 12 posti letto di ostetricia che si trovano al piano rialzato
dell’ospedale).
Responsabile del procedimento:
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Dr. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
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IL GIORNO online
Febbre del Nilo, ancora critiche le condizioni del 69enne lodigiano
di Paola Arensi
L'anziano è stato trasferito al reparto di malattie infettive del Delmati di
Sant'Angelo ma avrebbe superato la fase più critica della malattia
Febbre del Nilo, tutti i contagiati sono migliorati. Buone notizie sul
fronte sanitario. Negli ultimi giorni il Lodigiano è stato allarmato dalla
febbre del Nilo, o West Nile Disease, che ha contagiato quattro
persone. E fino a sabato almeno uno di questi pazienti si trovava
ancora in condizioni serie. Marco Tinelli, primario dell’ospedale
Delmati di Sant’Angelo, dove si trova il reparto per malattie infettive
dell’Azienda ospedaliera di Lodi, ieri ha però dato ultimi
aggiornamenti confortanti. «Abbiamo trasferito il paziente dalla
rianimazione al reparto di malattie infettive e anche se le sue
condizioni sono ancora impegnative possiamo dire che la fase critica è
stata superata - ha spiegato e precisato -. Faremo di tutto perché la
patologia regredisca definitivamente». Due ultraottantenni erano
risultati positivi al virus lunedì scorso e venerdì era stato ricoverato
anche un 79enne della Bassa pavese. Per tutte queste persone,
fortunatamente, la fase critica della malattia sembra però essere
soltanto un brutto ricordo. Il paziente più preoccupante, ora appunto
migliorato, era un 69enne ricoverato venerdì nel reparto di
rianimazione dell’ospedale Maggiore di Lodi. Tinelli segue
personalmente questi pazienti, che necessitano di una lunga degenza
e ieri ha fatto sapere «al momento nel Lodigiano non si sono verificati
altri contagi, anche se ho letto sui giornali di un caso riscontrato a
Vigevano e comunque con l’abbassarsi delle temperature il fenomeno
dovrebbe esaurirsi perché ci saranno meno zanzare». Ogni contagiato
guarisce in tempi diversi. Spesso, infatti, la febbre del Nilo implica
parecchia riabilitazione motoria e l’intervento di un logopedista per
rimettere in sesto la muscolatura. Si può anche rimanere a letto, nei
casi più gravi e con più difficoltà di ripresa per gli anziani, fino a un
mese e mezzo. «Il periodo di incubazione del virus va invece dai 3 ai
12 giorni e mediamente anche il periodo di degenza si attesta intorno
alla dozzina di giorni», aveva chiarito nei giorni scorsi lo stesso
primario. La guardia nel territorio comunque resta alta e il consiglio è
sempre quello di proteggersi il più possibile da punture di zanzara.
Non sono a rischio soltanto i pensionati, ma tutti i coloro che per
patologie o età hanno il sistema immunitario più debole e sono quindi
più facilmente contagiabili. Tra questi anche chi si sottopone a cure
cortisoniche. Anche se spesso è il fisico stesso a sconfiggere il virus
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
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2145
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senza causare particolari complicazioni. L’autunno comunque è vicino
e il problema dovrebbe risolversi, da solo, quanto prima. «Il virus si
trasmette esclusivamente attraverso la zanzara e non da uomo a
uomo o da altri animali all’uomo, quindi se anche passeri e corvi ce
l’hanno addosso tutto l’anno, per le persone non è un problema ricorda ancora il medico -. Con l’autunno rimarranno soltanto alcune
larve potenzialmente infette e poi dovremo vedere se l’anno prossimo
questo piccolo focolaio epidemico si riproporrà e in quali proporzioni.
Per quest’anno direi che siamo in dirittura di arrivo».
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Dr. Davide Archi
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