Rassegna stampa 23 24 25 Maggio 2015

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Rassegna stampa 23 24 25 Maggio 2015
Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1
Via Fissiraga, 15
Rev. 2
26900 Lodi
RASSEGNA STAMPA
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
Data: 01/12/2014
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rassegna stampa
23-24-25 Maggio 2015
IL CITTADINO
Lodi
Codogno
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
•
Commosso addio per Rosa Angela
(23-24/05/2015)
IL GIORNO
Lodi
Codogno
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Silvia Madonini
℡
℡
2145
6627
Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1
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Villanova - Tutto il paese si è stretto alla famiglia dell’infermiera che ha perso la
vita in seguito a un intervento di blefaroplastica: ora si attendono gli esiti
dell’autopsia per chiarire le cause del decesso
Commosso addio per Rosa Angela
di Angelika Ratzinger
Don Daccò ha elogiato la dedizione della 46enne «alla famiglia e al lavoro,
svolto a contatto con la malattia e la sofferenza»
Villanova del Sillaro dà l’ultimo
saluto a Rosa Angela Lavorgna.
Mamma di un ragazzo sedicenne
e infermiera all’ospedale di Lodi,
ha perso la vita a 46 anni
(compiuti in marzo) in seguito a
un intervento di blefaroplastica.
Un’operazione
apparentemente
banale, eseguita dall’equipe del
Centro medico Montenapoleone di
Milano, ma che per Rosa Angela,
dopo
il
trasporto
d’urgenza
all’ospedale Fatebenefratelli, ha
avuto
un
esito
fatale.
La
comunità sotto shock ha appreso
la notizia il 12 maggio scorso e
ieri pomeriggio si sono celebrati i
funerali nella chiesa parrocchiale del paese dove viveva insieme al
marito Giuseppe Zilli e dove risiede anche la madre anziana. I
familiari più stretti, seduti in prima fila accanto al feretro, hanno
ricevuto le condoglianze di decine di parenti, amici e colleghi di lavoro
della defunta, ma anche del marito, che a Lodi è molto conosciuto per
via della sua attività di autolavaggio in viale Milano. Accanto a loro, la
cognata Clara Zilli con il compagno Andrea Zanaboni Non tutti sono
riusciti a entrare e molti hanno sostato all’esterno, sul sagrato,
cercando di cogliere le parole dell’omelia del parroco don Stefano
Daccò, che ha concelebrato con don Gigi Gatti già parroco del paese e
ad altri sacerdoti legati alla famiglia. «C’è un tempo per nascere e
uno per morire»: è con le parole del Qohèlet, che ha esordito don
Daccò. «Questo sapiente biblico cercava come noi il senso del
nascere, del vivere, dell’amare, del soffrire e del morire - ha detto
don Daccò -. Ma mi chiedo e vi chiedo oggi per noi che tempo è
questo. Quelli appena trascorsi sono stati i giorni di una terribile
tragedia». Il sacerdote ha infatti ricordato le parole della madre di
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Rosa Angela: «Come faccio a vivere con questo dolore straziante?
Come può una mamma sopravvivere alla propria figlia?». Ma sono
stati anche i giorni dello “scoop” dei mass media, «che accanto al
giusto dovere di cronaca hanno cercato di vendere il dolore». Per
Daccò è ora giunto «il tempo del silenzio, del rispetto dello strazio di
una famiglia e del ricordo di quello che Rosa Angela è stata per
ciascuno». Tempo di ascolto
della Parola di Gesù che ha
tolto la pietra dal sepolcro di
Lazzaro e lo ha resuscitato
dicendo “Lazzaro, vieni fuori!”.
Parole
che
Cristo
rivolge
«anche
ad
Angela»,
ha
concluso il celebrante, non
dimenticando di elogiare la sua
dedizione «alla famiglia e al lavoro svolto a contatto quotidiano con la
malattia e la sofferenza». La salma della defunta, accompagnata da
un interminabile corteo di macchine, è stata tumulata nel cimitero del
paese. Ora si attendono gli esiti dell’autopsia che rivelerà il motivo
per cui un intervento di routine di chirurgia plastica sia sfociato nel
dramma. La donna soffriva di poliallergie e il sospetto è che si sia
sentita male a causa dell’anestesia o dei sedativi. In attesa di fare
luce sull’accaduto, la famiglia si è stretta nell’abbraccio della
comunità.
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