UFFICIO DI PIANO - LombardiaSociale
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UFFICIO DI PIANO Piano di Zona per i Servizi Sociali Distretti di Casalpusterlengo Lodi Sant’Angelo Lodigiano Tel.: 0371 409332 Fax: 0371 409453 E-mail:[email protected] Lodi 27 giugno 2012 Oggetto: Nota sulla Dgr. 3481 del 16 maggio 2012 Considerazioni condivise all’interno del Tavolo Tecnico 1del Piano di zona – sedute del 15 giugno 2012 e del 27 giugno 2012 Questioni che si pongono ad una prima lettura della DGR in oggetto. SPOSTAMENTO DEL FINANZIAMENTO DALL'OFFERTA ALLA DOMANDA Si intende in questo modo superare le modalità attraverso cui si finanziavano i servizi sulla base della spesa storica; ciò introduce la Dote Welfare che assegna le risorse direttamene ai cittadini – alle famiglie quali soggetti attivi e non passivi destinatari - e assegna loro un compito di controllo qualità richiamandoli anche alla corresponsabilizzazione della spesa; ciò implica una serie di aspetti da approfondire , qui di seguito elencate. ACCREDITAMENTO Attraverso i processi di accreditamento si sostiene la costruzione dell'offerta pubblica e privata per i cittadini per favorire l'opportunità di scelta – rete di erogatori accreditati , in cui il terzo settore avrà ruolo di attore principale- ; gli enti locali , per la competenza di governo della rete dell'offerta socioassistenziali , sono chiamati a predisporre l'offerta nel senso più ampio e concorrenziali nell'interesse del cittadino. ACCREDITAMENTO E CONTRATTUALIZZAZIONE oggi qualsiasi ente può accreditarsi , ma non necessariamente è destinatario di copertura economica per lo svolgimento delle attività ( contrattualizzazione) ; attualmente sappiamo quali sono le strutture accreditate e budgettizzate , domani sarà la scelta del cittadino a definire quali strutture/servizi saranno destinatari del finanziamento se accreditamento e contrattualizzazione saranno svincolate ? GOVERNANCE Sarà necessario ri-chiarire i ruoli, rispetto alla determinazione dei bisogni, dei criteri e dell'entità del contributo assegnabile (doti/buoni e voucher ) sociali e socio-sanitari, della congruità delle risposte rispetto alle necessità che si registrano; sarà messo in discussione il significato e il ruolo della programmazione rispetto a quali servizi/strutture sarà rilevante e prioritario avere sul territorio e di quali nuovi servizi ci sarà bisogno, se sarà la domanda a orientare e a configurare il panorama dell'offerta. Quale ruolo gli enti pubblici e i Comuni nella definizione del sistema dei servizi ? Come si possono riorganizzare i servizi , secondo anche la prospettiva della co-progettazione con il Terzo settore mantenendo in capo agli enti pubblici la titolarità e la responsabilità della relazione con i cittadini ? 1 Il Tavolo Tecnico del Piano di zona è un meccanismo istituzionale di integrazione per condividere le scelte di programmazione zonale con il livello tecnico dei Comuni e del Consorzio ( forma associata dei Comuni per la gestione dei servizi ) e riportarne indicazioni all'attenzione del livello politico-amministrativo degli stessi Comuni del Piano di zona. Sono membri del Tavolo Tecnico: responsabile dei servizi sociali dei Comuni di Lodi,Casalpusterlengo, Codogno, Lodivecchio, Castiglione, San Colombano, Sant’Angelo, la responsabile dei servizi sociali del Consorzio, il Direttore del Consorzio Lodigiano servizi alla persona. Sarà necessario in qualsiasi caso mantenere un forte coordinamento territoriale ad es. dei consultori, dei servizi per la disabilità, della rete dei nidi, ecc. e il Piano di zona dovrebbe veder riconfermato questo mandato. FINANZIAMENTO Come si comporranno le risorse assegnabili ai cittadini ? Si può ipotizzare che si giunga ad una ricomposizione costituita da : risorse aggiuntive derivanti da fondi regionali, la compartecipazione delle famiglie, le risorse dei Comuni previste a bilancio per la spesa sociale; ( c'è già il precedente del Piano nidi che sta funzionando in questo modo anche se le risorse non sono assegnate direttamente alle famiglie ) ; è importante capire se ci saranno dei vincoli rispetto alle modalità di assegnazione ed erogazione delle risorse alle famiglie, cioè se tutti i contributi dovranno essere trasferiti tramite voucher o ci sarà spazio per pagamenti indiretti come oggi. SERVIZI E VOUCHERIZZAZIONE Certamente si può convenire che ci siano dei servizi che possono essere voucherizzabili e anche la nostra esperienza recente lo mostra ( es. voucher per sollievo disabili e voucher per sad assistenza domiciliare anziani - oltre i tempi e la proposta standard ), tuttavia non tutti i servizi sono suscettibili di essere finanziati solo se richiesti ( es. tutela e minori e qualsiasi intervento di prevenzione verso minori, famiglie e emarginazione, o gli interventi a contrasto del disagio conclamato) e quindi si pone la questione di come si potrà fare per i servizi che non sono a domanda individuale e che non presuppongono la scelta dell'erogatore e il confronto sul mercato. RISORSE , RETTE E PARAMETRI ISEE Nella definizione dei criteri e dell'entità delle erogazioni sarà necessario chiarire quali responsabilità e livelli di autonomia dei Comuni in relazione ai loro regolamenti rispetto alle prestazioni e all'applicazione dei parametri reddituali; sembra che questo potrebbe risultare sempre meno rilevante se passasse un fattore famiglia, o una piattaforma regionale rispetto ai criteri. Già oggi la Regione ha destinato buoni alle famiglie con criteri regionali, non in dialogo, né rispettosi dei criteri locali delle amministrazioni. VALUTAZIONE Si dovrà investire molto nella valutazione preliminare e multidimensionale che assicuri anche omogeneità nella lettura ; attraverso un'unica valutazione il cittadino potrà accedere alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari ( es.SAD e ADI ) e agli altri titoli sociali : si pone la questione del luogo e dei referenti della valutazione ; riprende forma l'opportunità del Cead come un luogo dove anche i Comuni sono chiamati ad essere con un forte mandato valutativo e di governance del budget e del suo utilizzo in modo integrato. Sarà necessario identificare un referente responsabile per i Comuni autorevole e competente ( per i casi di anziani, disabili, non autosufficienza , domiciliarità e residenzialità ) ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI Rimane difficile capire come si potranno organizzare i servizi in un regime in cui si eroga ciò che sarà richiesto e quindi finanziato; questa prospettiva richiede requisiti di flessibilità, capacità tempestiva di dinamizzare la capienza ricettiva e di dar risposta in funzione della richiesta, richiama a criteri di precarizzazione del personale e di rischio di turn over più alto dell'attuale; richiama alla capacità di programmare a vista e a breve , senza prospettive di medio, nè di potenziale re-investimento. Risultano avvantaggiate le organizzazione che possono avvalersi di volontari o di personale mobile e temporaneo...; Gli enti locali sembrano essere chiamati a sviluppare poli di ascolto e di accoglienza in una logica integrata degli interventi di risposta ( es. Poli per la famiglia , ecc.) più che a mantenere una funzione di erogazione diretta dei servizi , sui quali il terzo settore sembra avere maggiori caratteristiche di adeguatezza rispetto a questo modello. DOMANDA ILLIMITATA E LIMITI DELLA RISPOSTA Se il criterio ordinatore del sistema dei servizi sarà la domanda del cittadino, e non più la priorità definita dall'analisi confrontata dei bisogni con le politiche sociali del territorio, si deve sottolineare come tale criterio possa essere scarsamente di aiuto per la pianificazione del sistema di risposta, e portato all'estremo del significato di universalismo e di autodeterminazione di ciascun cittadino ( recepimento di tutte le istanze), ciò significherebbe che la domanda di servizi potrebbe essere illimitata rispetto alla quantità di richieste , ma anche nella tipologia di servizi. Da sempre a livello tecnico e amministrativo ci confrontiamo con il limite della capienza dei servizi, per costruire degli assetti realistici e sostenibili nel rapporto con la domanda, di cui è possibile il governo e la manutenzione , in una logica di continuità di servizio e di presa in carico, assumendoci la responsabilità di ciò che è maggiormente prioritario e rilevante per il contesto sociale in cui operiamo. Conclusioni Pur riconoscendo in questa proposta alcuni spunti di interesse e di innovazione da approfondire, riteniamo tuttavia che associare la domanda di servizi socio-assistenziali ad altri tipi di domande e il sistema dei servizi ad un libero mercato sia una prospettiva che mostra alcune vulnerabilità e limiti non sufficientemente considerati, soprattutto nelle ricadute che ciò può costituire rispetto al radicamento dell'esperienza e dei risultati conseguiti con l'attuale sistema dei servizi ; inoltre questa prospettiva, prima di introdurre e innovare la modalità di relazione con il cittadino, ci sembra che possa esporre a rischi di indebolimento, regressione e arretramento nella consolidata relazione fiduciaria tra cittadini e sistema di servizi pubblici. Pertanto auspichiamo che sia avviata una fase di sperimentazione e di simulazione limitata ad alcuni servizi e ambiti di intervento, concordata con i territori e la sua eventuale prosecuzione sottoposta agli esiti di una fase di valutazione in cui tutti gli attori/interlocutori siano coinvolti attivamente nella comprensione degli impatti di tale significativo cambiamento. Donatella Barberis Responsabile Ufficio di Piano Piano di zona distretti di Lodi, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano Lodi 3 luglio 2012