La sessualità nell`anziano - Amia – ASSOCIAZIONE MEDICI ANTI

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La sessualità nell`anziano - Amia – ASSOCIAZIONE MEDICI ANTI
La sessualità nell'anziano
Il comportamento sessuale, aspetto importante e complesso della funzionalità degli esseri
umani, è importante per svariati motivi, che possiamo così schematizzare:
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può dare origine alla vita di un altro essere umano;
può dare piacere a se stessi ed agli altri;
può creare relazioni di coppia stabili;
può influenzare la nostra autostima ed il modo in cui gli altri ci vedono;
può avere un risvolto negativo se può nuocere agli altri o a noi stessi.;
può avere un effetto direttamente e indirettamente “antiaging”.
Questo comportamento comprende il ciclo della risposta sessuale, che consiste in una serie di
modificazione psicofisiologiche:
- la fase del desiderio, detta appetitiva, che consiste nel desiderare un’altra persona e nel
voler avere un rapporto con lei;
- la fase dell’eccitamento, che consiste nella sensazione di piacere che nel maschio
comprendono la tumescenza e l’erezione del pene;
- la fase dell’orgasmo che rappresenta l’apice del piacere sessuale;
- la fase della risoluzione con il rilassamento muscolare ed una sensazione di benessere
generale.
L’ansia da prestazione accomuna tutti gli uomini di tutte le età, ma colpisce soprattutto i maschi
anziani: “Chissà se riuscirò”. Numerosi fattori, infatti, possono influire in maniera diversa sui
problemi sessuali dell’uomo anziano . Essi sono:
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le modificazioni fisiologiche dovute all’età;
gli effetti coorte;
la maggiore probabilità che sopraggiungano problemi di salute:
le false concezioni, detti falsi miti, sull’anziano;
le modificazioni a livello delle opportunità.
Esaminiamoli uno alla volta seppur brevemente.
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Le modificazioni fisologiche legate all’età
Nella vecchiaia si verificano due importanti categorie di fenomeni: il cambiamento corporeo e le
modificazioni fisiologiche e psicologiche.
Il corpo cambia nelle proporzioni, nell’elasticità della pelle e nella tonicità muscolare. E’ chiaro
come l’uomo che faccia costantemente attività fisica, senza ansia da prestazione, che curi la
sua salute, che mangi in modo sano…. limiti notevolmente i danni del decadimento fisico.
A ciò si aggiunge una diminuzione delle capacità sensoriali, che però possono oggigiorno
venire ovviate, vedi occhiali da vista ed eventuali apparecchi acustici molto funzionali. Se la
persona mantiene attiva la mente, mostrandosi aperta, flessibile e continuando ad apprendere e
a cercare di migliorare se stessa, questi stessi cambiamenti sensoriali vengono ad essere meno
percepiti.
Le convinzioni psicologiche sono le più deleterie e colpiscono negativamente gli anziani,
soprattutto gli uomini nella sfera sessuale, ad esempio: la paura di invecchiare, di perdere la
memoria, di non essere più attraenti, di perdere la capacità erettile, ecc.
Ricordo che si può essere giovani ad età avanzata e vecchi prematuramente e ciò dipende
dall’apertura mentale e dalla capacità di reinventarsi e di sperimentare cose nuove. Ogni età è
relativa alla persona ed al suo stile di vita ed ogni età ha il suo fascino.
Gli effetti coorte
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Possono essere definiti gli effetti di eventi storici sullo sviluppo di una generazione. L’attuale
generazione di anziani ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre hanno subito l’influsso di
costumi sessuali molto conservatori. Potrebbe però anche essere che più la persona invecchi
più diventi conservatrice e in tale direzione sussistono specifiche ricerche longitudinali, pertanto
la prossima generazione potrebbe subire altri tipi di condizionamenti.
E’ chiaro cpme più un anziano rimanga mentalmente aperto e flessibile più risulterà in grado di
contrastare anche gli effetti coorte.
Opportunità di svolgere un’attività sessuale
Gli anziani possono vedersi ridurre le opportunità di avere una vita sessuale, perché magari
vivono con i figli oppure vivono in case di riposo e non vivono più da soli.
Molti fanno una vita casalinga perché hanno paura di uscire da soli, perché sono vissuti per
troppo tempo isolati tra casa e lavoro ed hanno trascurato hobbies ed amicizie. Da qui
l’importanza di non isolarsi nella coppia, ma di rimanere aperti alle proprie amicizie e
passatempi in tutte le età della vita. La condivisione sconfigge la solitudine e l’isolamento ed
aiuta la crescita intellettuale e personale.
I falsi miti della sessualità dell’anziano
Esistono false credenze che influiscono negativamente sulla sessualità dell’anziano e sono stati
identificati da Kuhn (1976).
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Mito N 1 : Il sesso non ha importanza nell’età anziana. La vita dell’anziano dovrebbe essere
asessuata.
In realtà, il sesso è istinto di vita (Eros, dice Freud) e questo istinto dura fino alla morte.
Mito N. 2 : L’interesse per il sesso è anormale negli anziani.
L’interesse per il sesso è normale a tutte le età.
Mito N. 3 : gli anziani non dovrebbero risposarsi dopo la morte del coniuge.
Le persone, invece, che trovano nuovi interessi si mantengono giovani più a lungo. Avere
sempre nuovi obiettivi aiuta a prolungare la vita.
Mito N. 4 : gli anziani dovrebbero essere separati per sesso nelle case di riposo così
creerebbero meno problemi al personale ed ai loro familiari.
I figli non dovrebbero essere egoisti e gelosi dei propri genitori, ma lasciarli vivere nel miglior
modo possibile. Ricordiamo il detto: “l’Amore non ha età”.
Hotvedt (1983) ha individuato altre tre false credenze:
1. nell’età avanzata gli individui non sono sessualmente desiderabili;
2. nell’età avanzata gli individui non provano desiderio sessuale;
3. nell’età avanzata non si è sessualmente capaci.
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Purtroppo, nella nostra società che demonizza la vecchiaia e la morte, queste credenze
influenzano negativamente la vita sessuale delle persone anziane, creando problemi di
mancanza di desiderio (per paura di far brutta figura è meglio astenersi…), eiaculazione
precoce (dovuta a scarse opportunità di avere rapporti sessuali ed a meccanismi di ansia…) ed
impotenza, più mentale che non fisica.
Ricordiamo che si tratta di false credenze: se la persona si mantiene attiva, cura la sua salute
ed evita malattie invalidanti, può avere una vita sessuale indipendentemente dall’età. Inoltre
oggigiorno esiste la concreta possibilità, sia sotto il profilo psicologico che sotto quello
strettamente funzionale, di “aiutare” una sessualità paurosa o carente, supportandola anche
con prodotti ad hoc.
Una curiosità: il massimo livello di potenza sessuale si ha nell’adolescenza, poi prevale
l’intelligenza sessuale, ossia l’esperienza, la capacità di capire i desideri della partner per poterli
soddisfare.
Concludendo, è opportuno adottare uno stile di vita attivo, attento alla salute ed un’apertura
mentale che permetterà di rimanere giovani più a lungo.
Concludo l’articolo, con una citazione molto significativa:
“Non si diventa vecchi perché c’è piovuto addosso un certo numero di anni: si diventa
vecchi, perché si sono abbandonati i propri ideali. Rimarrete giovani, finché vi
conserverete recettivi. Recettivi a ciò che è bello, buono e grande. Recettivi ai messaggi
della natura, dell’uomo, dell’infinito”
Generale Douglas A. McArthur
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BIBLIOGRAFIA
Abraham G. (1975), La vita sessuale nell’età avanzata. In G. Abraham e W. Pasini, introduzione
alla sessuologia medica. Milano , Feltrinelli.
Dettore D. (2001), Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale, Milano, Mc Graw
Hill.
Masters W.H. e Johnson V. E. (1986), il sesso ed i rapporti amorosi, Milano, Longanesi.
M.Cristina Strocchi – psicoterapeuta e sessuologia clinica
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