chi è la piu bella del reame

Transcript

chi è la piu bella del reame
CHI È LA PIÙ BELLA DEL REAME ?
Monologo
Copyright © Daniela Baldassarra
LA SCENA SI APRE SU UNA DONNA CHE CHIUDE UNA TELEFONATA.
SI SIEDE E RESTA PENSIEROSA IN SILENZIO PER QUALCHE ISTANTE.
POI SI ALZA, SISTEMA LA SEDIA E SI RIVOLGE AL PUBBLICO.
Un’anziana signora di mia conoscenza è in ospedale. Ha un tumore al pancreas. Forse
sta morendo.
(Lungo silenzio)
E’ single. Ha voluto esserlo per tutta la vita. ‘Indipendente’, diceva sempre lei, non
usava la parola single….troppo moderna…
Già, indipendente…uscire quando si vuole, rientrare quando si vuole, nessuno per cui
cucinare o stirare…bella la vita dei single,eh?
Non che gli uomini le siano mancati, per carità, lei anzi ci tiene sempre a sottolinearlo
che ha avuto tantissimi uomini ai suoi piedi…
Sì, certo…quando i piedi erano giovani e belli…quando i polpacci erano giovani e
belli, quando le sue cosce erano giovani e belle…
…E ora? E ora che le gambe la reggono a fatica?
Ora è single! Come lo era quando era giovane e bella. Solo che ora è single in un letto
d’ospedale. E piange. Piange perché non ha nessun figlio da chiamare, piange perché
non ha un marito al quale chiedere un bicchiere d’acqua.
C’è solo una badante a ore accanto al suo letto, con due occhi gelidi, che
probabilmente le sta pregando la morte per tornarsene da dove è venuta.
(Silenzio)
E allora, cosa vale di più? La presunta libertà di ieri o la reale schiavitù di oggi?
(Silenzio)
2
…E non è perché è malata…tutti ci ammaliamo, la malattia è una possibilità reale per
tutti noi…non è la malattia a farmi paura, ma è l’idea della malattia vissuta nella
solitudine…
E’ la solitudine la vera disfatta dell’uomo…le persone sole non possono trovare un
senso…
Ecco perché l’amore. Perché l’amore salva.
…Già, l’amore…AMORE…
Credo sia la parola più bella che abbiamo. E credo sia anche quella che, in alcuni
momenti, odiamo di più.
Prendete me, per esempio.
Io conosco sia l’amore che la solitudine.
E non li ho conosciuti in separata sede, sapete…li ho conosciuti insieme…ho
conosciuto la solitudine nell’amore. Ecco perché ho odiato l’amore. Perché provare
solitudine quando si ama qualcuno, quando si è in due, è un qualcosa di
insopportabile.
Vi racconto come è andata.
Io ho sempre avuto la certezza di essere una principessa, anche se sono figlia di un
netturbino e di una casalinga…ma dopotutto questo che c’entra…io sono principessa
nelle intenzioni, sono principessa con tutta la mia forza di volontà, e questo varrà più
di uno stemma nobiliare, no?
Bene.
E come ogni principessa che si rispetti, ho aspettato il mio principe. Ho
aspettato…aspettato…aspettato…finchè non l’ho riconosciuto fra mille. E non perché
sia arrivato su un cavallo bianco con la piuma del cappello al vento, anzi, è arrivato
con una Tipo vecchio modello tutto stretto in un giubbetto di jeans…ma
d’altronde…i tempi cambiamo…abbiamo voluto il progresso? E allora! Vi pare che
adesso mi sto a formalizzare su un cavallo in più o in meno…
3
Comunque (con aria sognante) come nella favola più bella, io sono montata sulla sua
Tipo e abbiamo percorso strade…e strade…e strade…e ci siamo amati…tanto…ma
proprio tanto…
(Si ricompone improvvisamente e si irrigidisce)
Non fatevi prendere in giro! Dalle favole dico. Perché le favole finiscono tutte nello
stesso punto, cioè quando i due amanti iniziano la loro storia. Il primo giorno di storia
d’amore e THE END, la favola si chiude lasciandoci con un vago “e vissero per
sempre felici e contenti…”
Ah sì? E perché non ce lo raccontate? Perché non me la racconta nessuno questa
eterna felicità, questa interminabile contentezza?
Sapete perché?
Perché è una bugia!
… continua…
4