La solitudine nell`amore. L`amore non è solo
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La solitudine nell`amore. L`amore non è solo
La solitudine nell’amore. L’amore non è solo sentire il bisogno dell’altro; passione, desiderio, complicità, molte volte l amore è anche solitudine. Non si pensa mai che potrebbe capitare anche a noi, e quando ci capita, ci ritroviamo impreparati per aver sottovalutato i fatti, dovuto a quella istintiva indifferenza che come una forma di difesa, abbiamo assunto per mantenere le distanze quando accadeva ad altri. Per molti, una relazione amorosa è un potente antidoto contro tutti i mali; poi accade qualcosa, un tradimento, un abbandono, una mentira inperdonabile, e nel dolore compare quella sensazione di essere davvero soli. Non mi riferisco a quella solitudine che avvertiamo quando non abbiamo nessuno accanto, ma bensì a quella solitudine interiore dove ci rendiamo conto che quella persona, anche se è da molto tempo accanto a noi, non occupa nessuno spazio nel nostro cuore. Quella solitudine che si sente quando una persona non fa piú parte del nostro mondo. Sentirsi soli all’interno di una relazione, sentirsi isolati, non protetti, incompresi, è una delle sensazioni più tristi da affrontare, che dovuta a molteplici cose può prolungarsi anche per tutta la vita. A volte, convivere con quella solitudine diventa una scelta forzata dalle circostanze, per paura di dover subire un’altra amara delusione, per il timore di non raggiungere mai più con la persona amata una complice armonia. Ma é solo una illusione che ci vendiamo per soffrire di meno e poter andare avanti, invece di trovare dentro di noi la forza di dire basta. Un lungo momento fatto di incomprensioni, di dialoghi silenziosi, di sguardi,sorrisi e atteggiamenti senza senso, 1 istanti odiosi che non vorremmo vivere, critiche da parte dell’altro ingiuste e infondate, di piccoli e futili litigi senza importanza che ci portano a prendere coscienza che a volte l’amore quando si scontra con una realtà diversa si rivela per quello che era fin dal principio, “solitune” lasciando con il tempo posto alla incomprensione, che ci disegna una convivenza fallita o che facciamo fatica ad affrontare. Un percorso in cui rimane solo rabbia, amarezza, sconforto, rancore, dove tutto viene congelato in nome di una dipendenza dall’altro. Essere incompresi dal proprio compagno è la condizione peggiore per affrontare e risalire insieme quel cammino al quale abbiamo creduto. L’incomprensione, che non é altro che la solitudine dell essere, pesa sulle nostre spalle come uno zaino pieno di sassi e traccia con il tempo solchi profondi dentro la nostra anima fino ad avvolgerci nello smarrimento. Spesso si pensa di conoscere il proprio partner, ma poi scopriamo con grande delusione che di questa persona con il quale abbiamo vissuto a lungo e diviso molte cose, abbiamo solo una conoscenza piuttosto scarsa. Osservando quelle poche coppie sopravvissute a quella solitudine, notiamo che molte hanno l’aria di non conoscersi, di non amarsi, di annoiarsi tremendamente cercando di sopportarsi a vicenda. Si sforzano di comunicare, di sorridere, di essere simpatici e educati uno con l’altro, ma non c’è niente tra di loro, neanche un minimo di complicità. Sembrano due amici, due compagni di lavoro, due vicini di casa anziché una coppia di innamorati. A osservarli bene sembrava che già sapessero che nessuno dei due si sarebbe mai innamorato dell’altro. Non c’era forza in quel incontro, non c’era desiderio in quegli sguardi, non c’era passione nei loro gesti. Ognuno di 2 loro recitava una parte studiata e conosciuta in sintonia con la età che avevano e il posto dove si trovavano. Amare non è soltanto essere attratti da una persona, è un mutamento interiore di tutto l’essere. Quello che attrae non è la bellezza esterna, quantificabile e impersonale, bensì qualcosa di unico e di assoluto che si trova nell’interiore dell’essere. Una forza che ti attira e ti assorbe entrando con prepotenza dentro di te. Amare significa entrare in una dimensione del tutto differente dalla nostra cercando di stabilire una empatia complice con l’altra persona. Del resto l’empatia è il seme principale della complicità. L’empatia è un processo che ci consente di metterci nei panni dell’altro per capire il suo stato d’animo, il suo sentimento. Facilita la comprensione e costituisce un modo di comunicare nel quale si mette in secondo piano il nostro modo di vedere la realtà per cercare di lasciare spazio alla visione di chi amiamo. Ci si pone nel suo posto, si ascolta le sue parole, si guarda i fatti dal suo punto di vista e si cerca di entrare nella sua visione della realtà. Chi ascolta con empatia non prepara le risposte, non interrompe, non aggredisce, non crea il conflitto, non compete, cerca invece di allentare le proprie difese e di rinunciare in parte alle proprie certezze cercando di evitare di proiettare sull’altro i suoi sentimenti, le sue paure, i suoi desideri, le sue ambizioni, la sua visione delle cose. L’amore vero è quello che si scopre ogni giorno con la persona che abbiamo al proprio fianco. É caratterizzato da un continuo scoprire di aspetti nuovi e stupefacenti nella stessa persona, è un processo fatto di domande e di dubbi, momenti di esaltazione e di incertezza. Vuol dire non darla per scontata e considerare quella persona come un regalo del destino. Vuol dire alzarsi al mattino, accarezzarla e stringerla per paura che possa svanire. 3 Vuol dire superare e vincere insieme le battaglie della vita dove quella più difficile è la rutina giornaliera. Vuol dire combattere per la gioia e la felicità di entrambi. Vuol dire arrivare alla sera insieme per raccogliere i semi di una giornata vera e autentica, di quelle che non passano mai, di quelle che ci riempiono di luce e di colore, di quelle giornate che ci fanno battere il cuore e desideriamo solo stare con la persona che amiamo. Il resto, tutto il resto, è molto dell’altro, però l’altro non è amore, é altro. Ma la società di oggi è molto diversa dai sogni. Rappresenta quello che noi abbiamo voluto e creato. Una società frammentata, debole, gestibile, facile da addomesticare. Si cerca di riempire il proprio tempo con tante attività, tentando di allontanare la consapevolezza riguardo alla propria esistenza. Per non incontrare la propria solitudine, per non conoscere i propri vuoti, spesso ci si rifugia in situazioni di dipendenza è in relazioni di comodo che svuotano il valore della nostra vita lasciandoci ancora piú soli. Siamo più belli, più ricchi, più colti, e ci crediamo anche più intelligenti, abbiamo tutto quello che ci serve per vivere e per essere felici, ma non lo siamo. Siamo invece sempre più soli, sempre più infelici, sempre più tristi e distanti uno dall’altro. Abbiamo paura del contatto, paura di sentire. Ci siamo abituati, conformati, adeguati e abbiamo accettato quella triste solitudine interiore come una parte positiva della vita,un fatto assolutamente normale, rinunciando alla passione, all’avventura, al desiderio di amare che sembra morto dentro ciascuno di noi. Siamo diventati vecchi davanti alle emozioni della vita. Le donne non sono più quelle di una volta e gli uomini neanche, anzi se devo essere sincero, per come la vedo io, devo dire che gli uomini sono peggiorati in gran misura. 4 L’uomo in generale non ha più voglia di conquistare, non sa come farlo, non sa cosa dire per apparire più interessante, non sa come entrare a una donna che beve un caffè in un bar, che vede passare ogni mattina per andare al lavoro, o che gli viene presentata a una festa da amici. Le sue conversazioni sono mediocri, semplici, banali, assenti di quella inquietudine per scoprire il mondo interiore che vive dentro quella donna. Ha perso quella gentilezza, quel rispetto, quella malizia e intraprendenza che ci vuole per arrivare a una donna e risvegliare dentro il suo cuore la passione e il desiderio. Non riesce più a sorprenderla, perché forse non ha piú voglia di amarla. La donna da l’altro campo non ama più farsi sedurre, conquistare, è diventata troppo femminista, troppo arrogante, troppo paritaria. Ha perso il suo fascino. Ha perso in gran misura parte della sua femminilità, della sua dolcezza del suo mistero. È diventata troppo pratica, a volte aggressiva e scostante, concentrata sul suo egoismo personale di essere e di arrivare, sul suo diritto di esito e di affermarsi. Vivere una relazione d’amore, inizia per lei a farsi troppo difficile . Si lascia piú guidare dall’apparenze che nascondano quasi sempre una verità differente, dai consigli delle amiche che non sanno nulla, invece di cercare di capire l’uomo che si trova davanti al lei. Sono arrivato alla conclusione che le donne sbagliano nel loro modo di proporsi e gli uomini sbagliano nel modo di vivere una donna. Forse è arrivato il momento di fermarci, tornare indietro, e pensare dove abbiamo sbagliato. Se le cose non vanno più per il verso giusto vuol dire che qualche errore lo abbiamo fatto. La verità è che sia gli uomini che donne si stanno allontanando uno dall’altro caricando ciascuno di loro con le proprie colpe e i propri difetti in uguale misura. 5 Sembra che entrambi abbino perso l’interesse a conoscersi e ad andare più in là di una semplice scopata che non riempie mentalmente, ma lascia solo fisicamente appagati. Finito quel momento si salutano e addio. Nessuno va oltre. Come se regnasse la paura nello stabilire un vincolo più forte. Non c’è più quella voglia, quella curiosità, quella intriga, per conoscere quel qualcuno che con uno sguardo attirò la nostra l’attenzione. Tutto è troppo facile, scontato, dovuto, intercambiabile con l’altro, come un pezzo rotto, sostituibile. Le strade sono piene di gente che non gli batte il cuore per niente e nessuno, impegnati solo a soddisfare il piacere del momento che gli porterà a sentirsi sempre più soli. Cercano una superficiale amicizia, un frettoloso contatto, una conveniente conoscenza, la compagnia di una notte ma niente di più, e se andiamo oltre questo sprofondiamo nella oscurità del nulla. Non c’è più nulla. Le coppie è un dato di fatto si annoiano, i matrimoni è un dato di fatto si separano, le relazioni é un dato di fatto si tradiscono tra di loro nascondendosi dietro banali pretesti e scuse ingiustificabili. La verità, la unica verità è che con il tempo ci ritroviamo accanto a una persona che non era quella che avevamo conosciuto. Tutti vogliono la felicità, tutti cercano l’amore, ma nessuno fa nulla per meritarsi questo bene così prezioso. Siamo soli e lo saremo sempre di più se non smettiamo di correre dietro a cose inutili invece di dedicare del tempo a fortificare se stessi e a riempirci con qualcosa che abbia veramente valore. Se ci si regala troppo facilmente non abbiamo il tempo di vedere e di capire le differenze. Non trovare il tempo per stare soli vuol dire non trovare il tempo per se stessi. 6 Prendere coscienza del nostro spazio interno che diventa spazio per immaginare, sentire, pensare, a volte sognare, dove é possibile vivere separati dagli altri, diventa necessario vivere la solitudine senza doverla subire da nessuno. Saper stare soli è la manifestazione esteriore di un’intima sicurezza. L’amore è composto di un materiale che non si trova ad uscire con l’uomo o la donna che ci conviene nel momento, che non si trova nel saltare da una relazione all’altra, che non si trova nel tradire per poi dopo smentire con scuse o perdoni inaccettabili, ma bensì si trova a capire se stessi e ad accettare coraggiosamente quello che siamo, quello di cui abbiamo bisogno e quello per il quale siamo nati, a dirci la verità. L’amore è un’emozione che nasce da un qualcosa di ignoto ed entra d’improvviso nella nostra vita è una felicità che fa sorridere il cuore ci dà l’illusione e la sensazione di una nuova vita. È un sentimento capace di infonderci gioia energia allegria. L’amore è una risorsa alla quale possiamo attingere quando ci sentiamo insicuri, quando abbiamo paura, quando abbiamo dei dubbi, è un regalo prezioso carico di emozioni che ci fanno apparire la persona amata come un essere avvolto da una luce unica. L’amore è la voglia di dividere la propria vita le proprie emozioni, i propri desideri, con chi sà ascoltarci, capirci, comprenderci, e se a volte porta con sé un briciolo di sofferenza è la sofferenza del timore che abbiamo nel perdere la persona che ci ha reso felice. Sentirsi soli al fianco della persona che amiamo é un prezzo troppo alto da pagare per chiunque. Sono i momenti in cui l’anima non vibra più, e ci comunica che dobbiamo fare qualcosa se vogliamo continuare a vivere. 7 Ci hanno fatto credere che l’amore quello vero si trova solo una volta, ma non ci hanno detto che l’amore quello vero non arriva mai a un’ora precisa, e non si sa sotto che vesti si presenti. Ci hanno fatto credere che nell’amore ognuno di noi è la metà di un altro e che la vita a un senso solo quando riusciamo a trovare l’altra metà, ma non ci hanno detto che per riuscire a trovare l’altra metà, riconoscerla e apprezzarla, dobbiamo nascere interi, e conoscere noi stessi. Ci hanno fatto credere che nell’amore due persone devono vivere nello stesso modo, pensare nello stesso modo, agire nello stesso modo, avere la stessa visione della vita, ma non ci hanno detto che questo è annullarsi uno con l’altro, e che l’amore è l’incontro di due individui con la propria personalità e i propri voleri, i propri desideri, per avere un rapporto duraturo e fare un cammino paritario insieme, senza dipendere uno dall’altro. Ci hanno fatto credere che sposarsi é un obbligo e che desiderare fuori da quell’obbligo è peccato, ma non ci hanno detto che esistano molti modi di pensare e di vedere le cose, molte menti differenti tra loro quanto sono i corpi. Ci hanno fatto credere che esiste un’unica formula per ottenere la felicità ed è stessa che vale per tutti e quelli che cercano la felicità fuori da quella formula non la troveranno mai, ma non ci hanno detto che questa formula non funziona, non ha mai funzionato, e non funzionerà mai, e che nella vita ci sono molte alternative, e la felicità è soggettiva per ognuno di noi. Ma la cosa più importante ,é che nessuno ci ha mai detto che tutte queste cose nella vita non ce le dirá nessuno e che dovremmo scoprirle da noi. 8 Se leghiamo la nostra felicità partendo da un piacere momentaneo siamo senza dubbio destinati a stare soli perché le basi dal quale partiamo sono deboli. La ricerca della felicità ci spinge a correre in molteplici direzioni senza una meta precisa e senza avere il tempo di poter valutare. Sembra di vagare in un deserto per cercare disperatamente una fonte di acqua. Non siamo in un deserto e non tutte le fonti di acqua servono allo stesso scopo. Vivere quello che ci circonda a una velocità inferiore ci fará apprezzare un panorama che non avremmo potuto scoprire se non ci fossimo dati il tempo di osservare con calma. Non accettare una qualsiasi compagnia ci porta a una naturale selezione delle persone che si presentano a noi. La solitudine dalla quale ci illudiamo di scappare con una superficiale compagnia ,ci spinge verso una solitudine molto più profonda, che è quella di stare insieme con la persona sbagliata. Esiste una solitudine scelta che è una fonte di conoscenza e di crescimento interiore, creatrice e positiva, dove si nasconde una serena speranza. E esiste anche un’altra solitudine, triste e silenziosa, che ci isola e separa dal mondo, una solitudine che si alimenta della insoddisfazione dell’anima e soffre della perdita della speranza, dove la unica alternativa è la rassegnazione o la separazione totale da quello che fino a quel momento abbiamo creduto. Sta noi scegliere quella che più ci fa sentire meglio. E l’anima domanda. 9 Finisco con una poesia sulla solitudine del mio grande amico Stefano Pecchioli. “Solo con me stesso. Flebile movimento per accorgersi di me. Non io, non tu, ma cosa mi sono perso. Ascolto, il respiro si muove,un dito si solleva ovunque, indica la solitudine” 10