Martin Kemp - La Bella Principessa
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Martin Kemp - La Bella Principessa
Martin Kemp r assegna stampa Monza, Villa Reale | 20 maggio | 30 settembre 2015 LA BELLA PRINCIPESSA il giornale dell’arte giugno 2015 LA BELLA PRINCIPESSA Assoedilizia ed europasia 21 maggio 2015 Assoedilizia Property Owners’ Association Italy e Istituto Europa Asia IEA EuropAsia Europe Asia Institute Il ritratto, attribuito a Leonardo da Vinci, in mostra alla Villa Reale di Monza LA BELLA PRINCIPESSA PERDUTA E RITROVATA Benito Sicchiero In principio c’era uno splendido ritratto femminile di profilo di centimetri 33x29,2 realizzato a inchiostro, matite colorate e biacca su pergamena con supporto ligneo, acquistato nel 1998 da un collezionista, Peter Silverman, per 21.000 dollari in contanti, da un antiquario di New York e attribuito allora ad uno sconosciuto artista tedesco del 1800. Ma ricerche successive hanno portato numerosi esperti a identificare nel vero autore nientemeno che Leonardo da Vinci e nel personaggio ritratto Bianca Sforza, figlia illegittima poi riconosciuta dal Moro, mecenate di Leonardo. Da ieri e fino al 30 settembre la “Bella Principessa” – questo il titolo dell’opera – viene ammirata negli appartamenti di Umberto I e della regina Margherita nella quasi completamente restaurata Villa Reale di Monza. A salutarne l’arrivo la musica malinconica suonata nelle corti del Quattrocento e del Cinquecento, le autorità – dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al sindaco Roberto Scanagatti – e un selezionato pubblico di invitati, tra i quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici. Se il ritratto parla al cuore del visitatore, “la storia della sua riscoperta – ha detto nella presentazione Vittorio Sgarbi, ambasciatore per Expo delle Belle Arti – è più appassionante di un romanzo, come spesso capita alle cose preziose”. E la racconta, supportato dal grande esperto di Leonardo Martin Kemp, in diretta video, e dagli studiosi Mina Gregori, Cristina Geddo, Elisabetta Gnignera. Le loro convinzioni, unite ad un ampio materiale iconografico, sono contenute nel catalogo dell’esposizione edito da Scripta Maneant, direttore Federico Ferrari. L’opera era stata asportata dal volume conosciuto come «La Sforziade», imponente poema dell’umanista Giovanni Simonetta per celebrare le gesta del suo signore Francesco Sforza, conservato nella Biblioteca nazionale polacca di Varsavia. Pubblicato a Milano da Antonio Zarotto nel 1490, l’incunabolo (titolo originario «Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae») era stato scritto originariamente in latino con una versione italiana ordinata poi dal secondogenito Ludovico. L’esemplare di Varsavia era stato realizzato per il matrimonio di Bianca, la “Bella Principessa” appunto. Secondo una versione, “La Sforziade” finì nelle mani di Luigi XII di Francia fino al 1518 quando il successore Francesco I ne fece dono a Sigismondo I di Polonia per le sue nozze con la figlia di Gian Galeazzo, Bona Sforza. Nel primo quaderno di 4 fogli – spiega ancora Sgarbi - manca un foglio intero, quattro pagine. Usando i fori della cucitura come una guida si possono far combaciare la pergamena del ritratto con quella del quaderno. Dopo un oblio di secoli e le recenti vicende, il ritratto viene preso in esame da Kemp che ne sospetta subito l’autore, il Genio. “Sicuramente l’opera è autentica – conclude Sgarbi -. Se non è di Leonardo, vuol dire che in quegli anni a Milano c’era un artista che era meglio di lui”. Per tornare alla cronaca di questo periodo Expo, a Vittorio Sgarbi va riconosciuto il merito di avere allargato il perimetro culturale dell’evento a Milano e all’intera Lombardia trasformando in poli espositivi palazzi, chiese, musei . Foto archivio: Achille Colombo Clerici con Vittorio Sgarbi LA BELLA PRINCIPESSA IL GIORNO •• IV 21 maggio 2015 MONZA E PROVINCIA GIOVEDÌ 21 MAGGIO 2015 PROMOSSI REGGIA E DUOMO di MONICA GUZZI – MONZA – «È UNA STORIA più appassionante di un romanzo, come spesso capita alle cose preziose». Così Vittorio Sgarbi, ambasciatore per Expo delle Belle Arti, descrive l’avventura che nei secoli ha accompagnato il ritratto di Bianca Sforza, la sfortunata principessa morta a 14 anni poco dopo le sue nozze. Il ritratto di dama su pergamena, asportato dal volume della fine del Quattrocento conosciuto come «La Sforziade», e attribuito a Leonardo da un grande stuolo di studiosi, è arrivato ieri in Villa Reale. FINO AL 30 settembre appassionati, turisti e curiosi faranno la fila per ammirare l’opera, esposta negli appartamenti di Umberto I e della regina Margherita. Ad accompagnare l’arrivo a Monza della «Bella Principessa», come ha battezzato l’opera un grandissimo esperto di Leonardo come il professor Martin Kemp, la musica malinconica suonata nelle corti del Quattrocento e del Cinquecento sui brani di Josquin Desprez e Joan Ambrosio Dalza, che raccontano storie di amori infelici. Sipario musicale e grandi critici, fra i quali in diretta video lo stesso Kemp, ad accompagnare Vittorio Sgarbi, il governatore Roberto Maroni, l’assessore a Expo Fabrizio Sala e il sindaco di Monza Roberto Scanagatti alla presentazione di quella che è, oltre a un’opera magica, il risultato di una ricerca complessa che continua ad appassionare gli studiosi. Una ricerca che è diventata anche un libro, con le firme del professor Kemp, di Mina Gregori, Cristina Geddo e la storica del costume Elisabetta Gnignera, introdotti dal curatore, Vittorio Sgarbi. Tutto parte da un ritratto battuto all’asta da Christie’s a New York circa vent’anni fa per poco più di 21mila dollari. Un collezionista, ieri presente al Teatrino della Villa Reale, Peter Silverman, vede l’opera e se ne innamora, ma non l’acquista subito. La ritrova da un antiquario, la vede: il prezzo resta lo stesso e, per paura di perdere il ritratto, il giorno dopo manda subito la moglie con i soldi in contanti. Come ha spiegato ieri Sgarbi, «in pochi anni l’opera ha fatto più strada che in cinque secoli». Come è stato infatti ricostruito, il misterioso e delicato ritratto di dama su pergamena era stato asportato dal volume conosciuto come «La Sforziade», un codice conservato nella Biblioteca nazionale polacca di Varsavia. Pubblicato a Milano da Antonio Zarotto nel 1490, l’incunabolo (titolo originario «Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae») era stato scritto originariamente in latino della vita e delle opere di Francesco Sforza, con una versione italiana ordinata poi dal secondogenito Ludovico. L’esemplare di Varsavia era stato realizzato per il matrimonio di Bianca, la sfortunata principessa morta nel 1496, figlia illegittima del duca di Milano Ludovico il Moro e di Bernadina de Corradis, sposatasi quasi bambi- Il grande evento Debutta la Bella Principessa Sgarbi: la sua storia come quella di un romanzo La mostra in Villa Reale fino al 30 settembre RITRATTO A sinistra, la Bella Principessa Sotto, Vittorio Sgarbi in Villa Reale Sopra, la presentazione dell’evento, con al centro Roberto Maroni, fra il critico e il sindaco di Monza Roberto Scanagatti na con Galeazzo Sanseverino, capitano delle forze di Ludovico. Il dipinto a matita nera, matita rossa e biacca su pergamena (33x29,2 centimetri), sarebbe stato realizzato da Leonardo con la mano sinistra. Con il palmo della mano avrebbe sfumato i colori. «Quest’opera fu attribuita all’inizio alla scuola tedesca dell’Ottocento», spiega Sgarbi, che l’aveva portata a Urbino, dove è stata vista da 26mila visitatori. «In realtà fu realizzata nel 1496, l’anno prima che Leonardo dipingesse il l’Ultima Cena. Se non è di Leonardo, vuol dire che in quegli anni a Milano c’era un artista che era meglio di lui. Quindi è più facile ritenere che sia di Leonardo». «Sicuramente l’opera è autentica è la conclusione -. Ma la bellezza parla per lei. Una bellezza che incanta». Un incanto che si trova nell’occhio magnetico e trasparente, nel profilo eseguito a inchiostro con una perfezione minuziosa, nei toni dell’incarnato resi con i gessetti bianco e rosso, nei capelli in morbide onde alla maniera tipica di Leonardo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, venerdì dalle 10 alle 22, chiuso il lunedì. Biglietto 13 euro, ridotto 8 euro. [email protected] Sì ai restauri Maroni: «Investiremo ancora» – MONZA – È IL MOMENTO dei tesori al di fuori del sito Expo. «Perché tutti pensavamoo che Expo fosse a Milano, ma in realtà è a Pero, e la gente che va in questo bellissimo luna park magari poi non esce a vedere il resto - spiega Vittorio Sgarbi -. Così abbiamo pensato di realizzare dei padiglioni nei luoghi che sono la periferia dell’Expo, ma il centro della cultura». UNO DI QUESTI padiglioni delle Belle arti è la Villa Reale di Monza, ma, continua il critico d’arte, non è la sola: «Tra le cose più belle dell’Expo c’è la Cappella di Teodolinda» nel Duomo, i cui restauri del ciclo pittorico degli Zavattari si è appena concluso. Quanto alla Villa Reale, l’ambasciatore delle Belle Arti di Expo, più volte in visita alla Reggia fin dai tempi della sua presidenza della commissione Cultura della Camera dei deputati, promuove i restauri e ribadisce un’idea già sostenuta per dare più spinta alla residenza estiva degli Asburgo e dei Savoia: la necessità che la Villa Reale di Monza cominci a funzionare i abbinamento con Palazzo Reale a Milano. «Ero disperato che in Villa Reale si potesse arrivare alla fine dei lavori - confessa -. Nella mia mente lo Stato aveva fatto funzionare solo Venaria. Invece qui ho trovato un restauro lodevole, realizzato in gran parte dalla Regione». RESTAURI che, promette il governatore Roberto Maroni, continueranno. «Manca l’ala nord e poi c’è tutto il discorso su Parco e Autodromo, sul quale stiamo discutendo col Governo - dice Maroni -. Quello che stiamo facendo qui dimostra quanto teniamo alla Reggia, e anche se siamo in un periodo di tagli i soldi dobbiamo trovarli. Questo infatti è un buon investimento che certamente faremo». Un tema sostenuto dal sindaco Roberto Scanagatti, presidente del consorzio che gestisce Villa Reale e Parco. «Da settembre, con la riapertura dopo i restauri, sono partiti eventi e mostre che oggi collocano la Villa Reale tra i poli espositivi di valore lombardo e nazionale. La cultura è un elemento di sviluppo e di competitività per il nostro territorio e forse noi per un po’ ce ne siamo dimenticati - conclude il sidnaco -. Ma il tempo perduto è servito a darci consapevolezza». M.Guz. LA BELLA PRINCIPESSA corriere della sera 20 maggio 2015 LA BELLA PRINCIPESSA la repubblica ED. Locale Milano 20 maggio 2015 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA la repubblica ED. Locale Milano 20 maggio 2015 pag. 2/2 LA BELLA PRINCIPESSA la repubblica.it 20 maggio 2015 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA la repubblica.it 20 maggio 2015 pag. 2/2 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 pag. 2/2 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA TWITTER.com 20 maggio 2015 pag. 2/2 LA BELLA PRINCIPESSA arte magazine.it 20 maggio 2015 LA BELLA PRINCIPESSA corriere della sera.it 20 maggio 2015 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA corriere della sera.it 20 maggio 2015 pag. 2/2 LA BELLA PRINCIPESSA il giorno Tiratura: n.d. Diffusione 12/2012: Lettori II 2014: 7.587 42.000 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati 14 maggio 2015 14-MAG-2015 Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca da pag. 3 CULTURE, IDENTITA` E AUTONOMIE Pag: 2 pag. 1/2 LA BELLA PRINCIPESSA il giorno Tiratura: n.d. Diffusione 12/2012: Lettori II 2014: 7.587 42.000 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati 14 maggio 2015 14-MAG-2015 Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca da pag. 3 CULTURE, IDENTITA` E AUTONOMIE Pag: 3 pag. 2/2 ggi dei quadri in eo (massimo 25 tecipazione graenotazione: 039 RI serali sarà anservizio di guida to da 12 allievi i Preziosissimo Valenti che si me Ciceroni per gramma segue il bilità scelto queornata di Icom: 10.30, è dedicata 10 anni a cui sarcorso didattico o» (stesse modaione del sabato), lle 15.30, ci sarà dulti «Dove c’era l territorio monrso le opere d’aro con prenotazio16.30 una confeIl Parco di Moniodiversità» (in- LA BELLA PRINCIPESSA IL GIORNO 14 maggio 2015 MONZA E PROVINCIA GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2015 IL COMMENTO di GUIDO BANDERA IL MODELLO FUNZIONA RACCONTIAMO su queste pagine tanti paradossi, tante, troppe storie di insuccesso: aziende pubbliche gestite come meglio non si poteva, patrimoni comunali, statali, lasciati andare in malora, anche nell’ordinata e virtuosa Lombardia. Non è il caso della Villa Reale, della quale oggi anche chi era turbato dal progetto e lo osteggiava, oggi è pienamente soddisfatto. Ogni settimana, a seconda degli eventi organizzati, migliaia di persone sfilano fra le sale della Reggia, che fino a pochi anni fa erano preda dell’abbandono, della polvere e dei ratti. Un intervento condotto in porto con il denaro dei privati e l’attenta supervisione delle istituzioni ha regalato a tutti (non solo ai privati) spazi di grandissimo valore storico, architettonico e turistico. Ma anche economico. Qualcuno saprà, fra qualche tempo, misurare l’indotto economico generato dai lavori di restauro e dalla riapertura di questo gioiello. E forse questa storia di successo, che ancora deve perfettamente compiersi, sarà di ispirazione ad altri complessi lavori di restauro, non solo in Brianza. E pazienza, se qualcuno si lamenta di quanto costa organizzare un evento in Reggia. Quei soldi saranno senza dubbio ben spesi. di MONICA GUZZI •• brata la più bella - racconta Sgarbi con la sua consueta verve -. Attribuire un’opera a Leonardo è un’avventura, attribuirgli un’opera brutta è peggio. In questo caso abbiamo un’opera bella... Una volta accertata la sua provenienza dalla Sforziade, le altre verifiche hanno portato ad un vasto consenso, incrinato solo da qualche dubbio espresso a mezza bocca di qualche deficiente». – MONZA – LA BELLA Principessa di Leonardo è pronta a stregare i visitatori della Villa Reale di Monza, che fra una settimana si metterano in fila per ammirarne il profilo misterioso e delicato, quello di Bianca Sforza, ritratta poco prima della sua morte a soli 14 anni. Un incontro, quello fra la sfortunata principessa, figlia illegittima del duca di Milano Ludovico il Moro, e la Reggia di Monza, favorito da Vittorio Sgarbi. IL CRITICO, ambasciatore per le Belle Arti di Expo 2015, oltre ad essere il curatore della mostra, conosce benissimo anche la Villa, visitata la prima volta oltre vent’anni fa con la commissione Cultura della Camera. Da allora ad oggi ci sono stati altri sopralluoghi a Monza, fra i quali la tappa alla Cappella di Teodolinda in Duomo, con quella che definisce «la meraviglia» del ciclo pittorico degli Zavattari. In questi anni Sgarbi ha visto la reggia uscire dall’abbandono. Ora è pronta ad accogliere il piccolo capolavoro di Leonardo, che sarà visibile nella sala del trono degli appartamenti di Umberto I e della regina Margherita. «Mi sono stupito che fossero arrivati alla fine dei lavori - ammette Sgarbi -. Sembrava la fabbrica di San Pietro, con lavori che non finivano mai. Da una parte abbiamo avuto il recupero di Venaria, dall’altro la Villa di Monza, che pareva sempre in alto mare». Ora però tutto è pronto: dopo l’ala sud a cura dei Beni culturali, Regione, Comune e privati hanno recuperato anche il corpo centrale. Il più è fatto, ma manca ancora l’ala nord, oltre a tutte le pertinenze. L’arrivo della Bella Principessa è una grande opportunità per la Reggia, che dalla sua riapertura a settembre ad oggi ha contato decine di migliaia di visitatori alle diverse mostre ospitate, con Caravaggio e de Chirico, fino al boom d Steve mcCurry. «Tra le sedi immaginate in un primo tempo per la mostra c’era Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano, III PROFILO Il ritratto di Bianca Sforza è un’opera su pergamena asportata dal volume «La Sforziade» Sotto Vittorio Sgarbi in Villa Reale LEONARDO A MONZA IN MOSTRA DAL 20 Sgarbi promuove la Villa «La Bella Principessa farà bene alla Reggia» che avrebbe però ospitato Antonello da Messina. Quindi abbiamo dirottato la mostra sulla Villa Reale di Monza, che è un luogo importantissimo per la Regione. La mostra sarà infatti un grande catalizzatore d’attenzione nella sede della Villa Reale», spiega l’ambasciatore per le Belle Arti di Expo. A Monza il ritratto che pareva essere venuto dal nulla, battuto all’asta da Christie’s a New York per poco più di 21mila dollari, e dopo mille vicissitudini attribuito a Leonardo da Vinci, rimarrà dal 20 maggio al 30 settembre (biglietto a 13 euro, ingresso alla mostra dalla Cavallerizza). «È un’opportunità nata dai rapporti con il proprietario dell’opera, che conosco bene. Mi è sem- GIÀ, perché «La bella principessa di Leonardo», dipinto a gesso e inchiostro, matita nera, matita rossa e biacca su pergamena (33x29,2 centimetri), voluto a Monza direttamente dal governatore Maroni con la collaborazione di Scripta Maneant e il Consorzio Villa Reale, ha una storia molto avventurosa. Si tratta di un’opera su pergamena asportata, come è stato poi ricostruito, dal volume conosciuto come «La Sforziade», un codice conservato nella Biblioteca nazionale polacca di Varsavia. Pubblicato a Milano da Antonio Zarotto nel 1490, l’incunabolo (titolo originario «Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae») era stato scritto originariamente in latino come resoconto encomiastico della vita e delle opere di Francesco Sforza, con una versione italiana ordinata poi dal secondogenito Ludovico. L’esemplare di Varsavia era stato realizzato per il matrimonio di Bianca, la principessa morta nel 1496, sposatasi quasi bambina con Galeazzo Sanseverino, l’aristocratico capitano delle forze di Ludovico. La ragazza, dall’aspetto delicato, viene ritratta di profilo in un atteggiamento riservato, con i capelli elegantemente acconciati e raccolti indietro in una reticella dalla quale esce una coda legata stretta. Le analisi scientifiche hanno messo in evidenza alcuni aspetti dell’esecuzione tipici di Leonardo, come l’uso del palmo della mano destra per modellare l’incarnato e sfumarne i colori, mentre il profilo è eseguito a inchiostro con una perfezione minuziosa e i capelli sono resi in morbide onde alla maniera tipica di Leonardo. Dopo Lugano e Urbino, ora l’opera arriva a Monza. [email protected] LA BELLA PRINCIPESSA arte.com 14 maggio 2015 LA BELLA PRINCIPESSA IL GIORNO •• XII 3 maggio 2015 ATTUALITA’ DOMENICA 3 MAGGIO 2015 Nel segno del GENIO La fiaba triste della Bella Principessa pronta a stregare i visitatori di Monza Arriva in Villa Reale il ritratto di Bianca Sforza attribuito a Leonardo acconciati e raccolti indietro in una reticella dalla quale esce una coda legata stretta. Le analisi scientifiche hanno messo i evidenza alcuni aspetti dell’esecuzione tipici di Leonardo, come l’uso del palmo della mano destra per modellare l’incarnato e sfumarne i colori. Il profilo è eseguito a inchiostro con una perfezione minuziosa, i toni dell’incarnato sono stati resi con i gessetti bianco e rosso, i capelli sono resi in morbide onde alla maniera tipica di Leonardo. Dopo Lugano e Urbino, ora l’opera arriva a Monza. di MONICA GUZZI – MONZA – LA BELLA PRINCIPESSA arriva alla Villa Reale. Il ritratto che pareva essere venuto dal nulla, battuto all’asta da Christie’s a New York per poco più di 21mila dollari, e poi dopo mille vicissitudini attribuito a Leonardo da Vinci, sarà in mostra nella sala del trono degli appartamenti di Umberto I e della regina Margherita a partire dal 20 maggio. Vi rimarrà fino al 30 settembre. Ingresso dedicato dalla Cavallerizza. SARÀ un grande evento, collegato alle altre iniziative leonardesche che portano il marchio di Expo. «La bella principessa di Leonardo», dipinto a gesso e inchiostro, matita nera, matita rossa e biacca su pergamena (33x29,2 centimetri), darà vita infatti a uno dei padiglioni delle Belle Arti, evento culturale della Regione Lombardia voluto direttamente dal presidente Maroni e curato dall’ambasciatore per le Belle Arti di Expo 2015, il critico Vittorio Sgarbi, oltre che da Scripta Maneant con il Consorzio Villa Reale. I visitatori si imbatteranno in un misterioso e delicato ritratto di dama. Un’opera su pergamena asportato, come è stato poi ricostruito, dal volume conosciuto come «La Sforziade», un codice conservato nella Biblioteca nazionale polacca di Varsavia. Pubblicato a Milano da Antonio Zarotto nel 1490, l’incunabolo (titolo originario «Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae») era stato scritto originariamente in latino SFORTUNATA Bianca Sforza morì a soli 14 anni come resoconto encomiastico della vita e delle opere di Francesco Sforza, con una versione italiana ordinata poi dal secondogenito Ludovico. L’esemplare di Varsavia era stato realizzato per il matrimonio di Bianca, la sfortunata principessa morta nel 1496 all’età di 14 anni, figlia illegittima del duca di Milano Ludovico il Moro e di Bernadina de Corradis, sposatasi quasi bambina con Galeazzo Sanseverino, l’aristocratico capitano delle forze di Ludovico. Una giovane donna, dall’aspetto delicato, viene ritratta di profilo a ionchiostro, matite colorate e biacca, in un atteggiamento riservato, con i capelli elegantemente «UNA STORIA più appassionante di un romanzo, come spesso capita alle cose preziose, quella della Sorziade di Varsavia», riassume Vittorio Sgarbi nella sua introduzione al catalogo della Bella Principessa, dove, confrontando quest’opera con altre attribuite in maniera che definisce ingenua a Leonardo, il critico conclude: «La serietà della storia della Sforziade di Varsavia e della Bella Principessa è tutt’altra pasta rispetto alla barzelletta di quel gorgo di cialtronate. Si potrà ancora discutere sulla paternità anagrafica e artistica della Principessa, ma solo l’endemica, fisiologica superficialità dei mass media potrebbe trattarla alla stessa stregua delle altre croste. Fidatevi, se no possedete sufficienti strumenti per capirlo da soli». A corredo della mostra ci sarà una manifestazione musicale che immergerà il visitatore al momento dell’inaugurazione nel tempo di Leonardo. Protagonista la musica dell’autore più significativo, el tempo, Josquin Desprez (1450-1521), contemporaneo di Leonardo da Vinci (è morto, come lui, in Francia, due anni dopo), definito nel sedicesimo secolo «il Michelangelo della musica». Recenti ricerche hanno ipotizzato che proprio Josquin possa essere il soggetto del quadro di Leonardo «Ritratto di musico», in precedenza riconosciuto in Franchino Gaffurio. Nato verso il 1450, probabilmente nei dintorni di Saint-Quentin, in Piccardia, tra il 1483 e il 1484 entrò a servizio della corte milanese degli Sforza: al seguito del cardinale Ascanio Sforza, fu probabilmente a Roma nel 1484-85 e a Parigi nel 1489. Formalmente, il compositore era cantore ducale, cioè al servizio del giovane duca Gian Galeazzo Sforza, ma di fatto il governo del ducato era fermamente nelle mani di Ludovico il Moro, fratello maggiore del duca e reale patrono di Josquin. Alle musiche di Josquin verranno affiancate composizioni di altri compositori dello stesso periodo eseguite dalla cantante Ilaria Geroldi e dal liutista Diego Cantalupi, cremonesi e specialisti della musica antica. Il programma dell’inaugurazione prevede proprio l’esecuzione delle opere del periodo: Joan Ambrosio Dalza, «Recercare»; Josquin Desprez , «Mille Regrets», «El grillo è bon cantore»; Bartolomeo Tromboncino «Che debbo far, che mi conseglia amore»; Francesco da Milano «Fantasia VI»; Bartolomeo Tromboncino, «Vergine bella che di sol vestita». [email protected] Versailles brianzola, 5 secoli – MONZA – PICASSO Nu couché (4 aprile 1932) olio su tela dal Musée national Picasso di Parigi in mostra al secondo piano nobile LE FOTOGRAFIE del giapponese Kazuyoshi Nomachi al Serrone della Villa Reale, l’«Ultima cena» di Aldo Buttini alla Cappella, la mostra di Bob Krieger alle Cucine, e al secondo piano nobile l’evento dedicato al fascino e al mito dell’Italia dal Cinquecento ai giorni nostri. Sono le tante iniziative che arricchiranno l’offerta della Versailles brianzola, sede di rappresentanza di Expo della Regione Lombar- dia, in questi sei mesi sotto i riflettori mondiali dell’esposizione universale. La mostra «Il Fascino e il Mito dell’Italia» , 86 opere dai musei di tutto il mondo che celebrano il bel paese nei secoli attraverso gli occhi di Correggio e Picasso, Tiziano e Matisse, è partita da una decina di giorni con una media di 300 visitatori al giorno, con picchi di duemila persone nel primo weekend e un migliaio il 1° maggio. Numeri più modesti da quelli richiamati dalle fotografie di Ste- d’arte e g ve McCurry, che con stra «Oltre lo sguardo» a Monza oltre centom ri. Ma sono comunque prezzabili per la reggia settembre dopo una ca restauri costata 24 mil ro. Dopo la mostra sul S sco di Caravaggio, v 20mila persone, il Serr rà il 29 maggio con la McCurry del paesaggio nese Kazuyochi Nom grafo documentarista LA BELLA PRINCIPESSA il corriere della sera Tiratura: n.d. Diffusione 12/2012: 97.645 Lettori II 2014: 480.000 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati 21 aprile 2015 21-APR-2015 Dir. 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