Salute occupazionale in Francia

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Salute occupazionale in Francia
Salute occupazionale in Francia
La prevenzione dei rischi professionali in Francia, fino a questi ultimi anni, si basava
sull’azione congiunta delle aziende, delle parti sociali e dei poteri pubblici, senza una vera
politica nazionale affermata in questo ambito. La spinta verso una politica nazionale è
stata data dalla « Strategia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro 2002-2006 »,
adottata dall’Unione Europea nel 2002, che, sul piano francese, si è tradotta in un primo
tentativo di durata pluriennale, in termini di prevenzione dei rischi professionali,
attraverso gli « orientamenti strategici 2003-2006 » adottati nel marzo 2003.
Successivamente inserita nella legge sulla sanità pubblica del 2004, e dotata di un Primo
Plan Santé Travail – PST (Piano di Salute Occupazionale) nel 2005, la salute
occupazionale è diventata ormai oggetto di una vera politica di sanità pubblica, sostenuta
dallo Stato, coinvolgendo un vasto numero di partner sia pubblici che privati.
Attori
La definizione delle linee d’indirizzo e degli obiettivi della politica per la salute e la
sicurezza sul lavoro attiene chiaramente alla responsabilità dello Stato. Se, da un lato
diversi ministeri collaborano all’elaborazione del PST (agricoltura, sanità, ambiente,
ricerca), é il Ministère chargé du travail (Direzione Generale del Lavoro) che coordina
l’insieme delle politiche, predispone, elabora e fa applicare la normativa sul campo, grazie
ai propri servizi decentrati che si occupano di ispezione del lavoro in seno alle DIRECCTE
(Direzioni regionali delle imprese della concorrenza, del consumo, del lavoro e
dell’impiego) e di medicina del lavoro in appoggio alle DIRECCTE. Nell’elaborazione della
politica nazionale di salute sul lavoro, il Ministero del Lavoro é assistito da un comitato
consultivo, il COCT (Comitato di orientamento sulle condizioni lavorative) che nel 2009 ha
sostituito il Consiglio superiore della prevenzione dei rischi professionali; il COCT è
composto dalle amministrazioni interessate, dalle parti sociali e dagli esperti, dev’essere
obbligatoriamente consultato sulla redazione di testi relativi alla salute, alla sicurezza e
all’ambiente professionale.
Sotto l’autorità congiunta di diversi ministeri, anche la Direction de la sécurité sociale
partecipa all’elaborazione della politica e della legislazione in materia di indennizzo degli
incidenti sul lavoro e delle malattie professionali.
Accanto allo Stato, é di particolare rilevanza il posto occupato dalle parti sociali,
attraverso le organizzazioni che rappresentano i lavoratori e i datori di lavoro, a diversi
livelli:
- gestiscono i principali strumenti di prevenzione del sistema francese (organismi che
si occupano di Sicurezza sociale, medicina del lavoro…)
- contribuiscono al miglioramento delle condizioni lavorative quotidiane all’interno
delle aziende (soprattutto attraverso i CHSCT)
- definiscono linee di indirizzo specifiche della prevenzione dei rischi attraverso
accordi interprofessionali.
In primo piano, tra queste parti sociali figura la CNAMTS (Cassa nazionale di assicurazione
per malattia dei lavoratori salariati), la cui Commissione degli incidenti sul lavoro e delle
malattie professionali ha il fine di definire e promuovere la prevenzione delle malattie
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professionali, degli incidenti sul lavoro e delle patologie lavoro-correlate, per i lavoratori
salariati. Questa commissione è assistita dai CTN (Comitati tecnici nazionali), suddivisi per
professioni o per gruppi di professioni.
Anche la CNAMTS si serve della competenza di numerosi organismi paritari o tripartiti
(gestione congiunta tra datori di lavoro e sindacati dei lavoratori), così come l’INRS
(Istituto nazionale della ricerca e della sicurezza per la prevenzione degli incidenti sul
lavoro e delle malattie professionali), l’ANACT (Agenzia nazionale per il miglioramento
delle condizioni lavorative) e le sue delegazioni regionali ARACT, l’OPPBTP (Organismo
professionale di prevenzione dell’edilizia e dei lavori pubblici). Questi organismi mettono a
disposizione degli attori numerosi strumenti per la prevenzione dei rischi professionali (per
es. banche dati tossicologiche, supporti informativi…), assicurano la formazione degli
operatori della salute nel luogo di lavoro, conducono programmi di ricerca e svolgono
assistenza tecnica alle aziende sulla sicurezza sul lavoro.
Altri organismi pubblici intervengono in qualità di esperti sul tema della salute sul lavoro,
come l’ANSES (Agenzia nazionale della sicurezza sanitaria, dell’alimentazione,
dell’ambiente e del lavoro) per la valutazione dei rischi in ambito professionale, l’InVS
(istituto di sorveglianza sanitaria) per la sorveglianza epidemiologica dei rischi
professionali, l’IRSN (Istituto di radioprotezione e di sicurezza nucleare) per la protezione
dei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti.
A livello regionale, si ritrovano i due attori principali : lo Stato con i DIRECCTE e
l’assicurazione malattia con i CARSAT (Cassa di assicurazione pensionistica e della salute
sul lavoro), così come le autorità di consultazione e di coordinamento tra gli attori: i
CRPRP (Comitati regionali di prevenzione dei rischi professionali) e gli ORST (Osservatori
regionali della salute sul lavoro):
¾ La DIRECCTE elabora il Piano regionale della salute sul lavoro di concerto con i
partner regionali della salute sul lavoro. In seno alle DIRECCTE operano i servizi
d’Ispezione del lavoro, che dal 1° gennaio 2009 raggruppano in un solo servizio le
ispezioni del lavoro nell’ambito dei trasporti, dell’agricoltura e del regime
generale. Questi servizi garantiscono l’applicazione delle disposizioni legislative e
normative relative alle condizioni di lavoro, alla salute e alla sicurezza sul luogo di
lavoro. L’ispettorato medico del lavoro interviene come supporto tecnico alle
DIRECCTE per il controllo e l’animazione dei servizi di medicina del lavoro e, più in
generale per « la protezione della salute fisica e mentale dei lavoratori sul luogo di
lavoro», partecipa alla sorveglianza sanitaria in ambito lavorativo.
¾ La CARSAT, assistita dai CTR (Comitati tecnici regionali), aiuta le aziende ad
attuare degli interventi di prevenzione in ambito lavorativo, attraverso l’assistenza
all’interno dell’azienda, contratti di prevenzione, formazione, aiuti economici.
¾ Il CRPRP, composto dagli attori regionali della prevenzione sul lavoro (DIRECCTE,
parti sociali, organismi competenti e della prevenzione, associazioni delle vittime)
viene consultato sui PRST (piani regionali di salute sul lavoro), e può anche
elaborare delle diagnosi territoriali nell’ambito della salute sul lavoro.
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¾ Gli ORST, organismi paritari datori di lavoro-lavoratori, sono incaricati di
promuovere le linee di indirizzo politiche in termini di salute e di sicurezza sul
lavoro, in particolare finanziando i progetti di prevenzione.
La MSA (mutua sociale agricola - l'organismo di protezione sociale obbligatorio dei
lavoratori del settore agricolo in Francia) ha gli stessi obiettivi delle CNAMTS per i
lavoratori agricoli. A livello nazionale, stabilisce i programmi di prevenzione messi in atto
dalle MSA dipartimentali. All’interno della MSA, le equipes Salute-Sicurezza sul lavoro sono
composte da 350 medici del lavoro e 250 consulenti della prevenzione distribuiti sul
territorio, che operano in sinergia per migliorare le condizioni lavorative degli addetti
all’agricolutura e per diminuire gli incidenti o le malattie legate all’attività professionale.
A livello aziendale, l’attore principale della prevenzione è il dirigente d’azienda. E’ lui
che deve adottare tutte le disposizioni necessarie per garantire la sicurezza e proteggere
la salute dei lavoratori dell’azienda, ed è anche il responsabile dell’applicazione delle
misure legislative e normative all’interno dell’azienda.
Il datore di lavoro si avvale della consulenza dei medici del lavoro, in particolare a partire
dall’analisi delle situazioni e delle postazioni di lavoro. I medici del lavoro esercitano
all’interno dei servizi di salute occupazionale: per le grandi aziende si tratta di servizi
propri dell’azienda, mentre per le PME (Piccole Medie Imprese) si tratta di servizi
interaziendali. I medici del lavoro assicurano la sorveglianza dei lavoratori grazie alle visite
mediche obbligatorie e verificano la loro idoneità al lavoro. Si tratta di una medicina
esclusivamente preventiva, che consiste nell’individuare le situazioni a rischio per la salute
o la sicurezza del lavoratore e mettere in atto degli interventi correttivi, sia a livello di
luogo di lavoro che sul lavoratore stesso (consigli, orientamento verso specialisti sanitari,
proposta di cambiamento…).
Nel campo della ricerca, dello studio e della formazione, esistono degli Istituti universitari
di medicina del lavoro, che formano i medici del lavoro, e che, inoltre, offrono servizi di
consulenza medica specialistica rispetto alle patologie professionali. Gli ORS (Osservatori
regionali di Salute) realizzano degli studi e degli strumenti informativi (annuari, siti
internet) sulla salute sul lavoro, per esempio il sito SISTEPACA (www.sistepaca.org,
sistema informativo su salute, lavoro e ambiente in Provence-Alpes-Côte d’Azur).
I lavoratori sono essi stessi attori della prevenzione, sia a titolo individuale (ogni
lavoratore ha diritto ad essere formato sulla sicurezza sul lavoro e può esprimersi rispetto
alle condizioni lavorative), sia a titolo collettivo, attraverso istanze rappresentative del
personale: i delegati del personale o i CHSCT (Comitato d’igiene, sicurezza e condizioni di
lavoro) per le aziende con più di 50 dipendenti. Il CHSCT analizza i rischi professionali e le
condizioni lavorative e propone al datore di lavoro le misure che ritiene necessarie.
Allo stesso modo, sono attori della salute occupazionale le associazioni di prevenzione e le
associazioni di difesa dei lavoratori (es. le associazioni di sostegno delle vittime
dell’amianto) così come la Mutua (la Mutualità Francese, per esempio, gestisce in RhôneAlpes dei programmi di prevenzione per la salute dei lavoratori stagionali).
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Le amministrazioni locali sono coinvolte nella salute occupazionale in modi molto diversi, i
Consigli Regionali o Generali possono finanziare o avviare programmi di ricerca o di
prevenzione.
Piani
Quattro dei 100 obiettivi correlati alla legge di sanità pubblica del 2004 riguardavano la
salute occupazionale: riduzione degli incidenti stradali mortali correlati al lavoro e
riduzione del numero di lavoratori esposti a disturbi muscolo-scheletrici, ad un livello di
rumore massimo elevato, agli agenti cancerogeni. Il 1° PST (Plan Santé Travail), per il
periodo 2005-2009, era dedicato prevalentemente alle riforme istituzionali sulla salute
occupazionale. Le sue 23 azioni si declinavano in 4 obiettivi : rafforzare la conoscenza dei
pericoli e dei rischi professionali, rafforzare l’efficacia del controllo, riformare gli
organismi di indirizzo, incoraggiare le imprese a diventare attori della salute
occupazionale. Il secondo PST, per il periodo 2010-2014, rinforza le azioni del 1° PST,
fissando due obiettivi principali:
-
Diminuire le esposizioni ai rischi di incidenti sul lavoro e di malattie professionali
(riduzione del 25% degli incidenti sul lavoro, e almeno stabilizzazione delle malattie
professionali, riducendo soprattutto i Disturbi Muscolo-Schelettrici)
-
Sviluppare una politica di prevenzione attiva contri i rischi chiaramente identificati,
soprattutto nei settori professionali più sensibili, come il BTP (settore dell’edilizia e
dei lavori pubblici).
A livello nazionale, si può citare anche il Plan Santé-Sécurité au travail au service des
actifs agricoles (Piano Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro al servizio dei lavoratori
agricoli), elaborato dallla MSA per gli anni 2006-2010. Questo piano declina 19 obiettivi, i
cui principali sono : migliorare la salute e la sicurezza delle popolazioni più fragili (giovani
in formazione, lavoratori stagionali, nuovi agricoltori), affrontare i rischi “trasversali”
(rischi stradali, rischi legati ai prodotti chimici e fitosanitari), e infine ridurre i rischi negli
ambiti di attività “sensibili” (aree verdi, allevamento bovino, orto-frutticultura,
viticultura). I PST sono stati declinati nelle diverse regioni e adattati al contesto regionale.
I PRST - Plans régionaux de santé au travail (Piani regionali di salute occupazionale) sono
elaborati dalle DIRECCTE, di concerto con i numerosi attori regionali, esperti,
rappresentanti delle amministrazioni sanitarie, servizi di salute occupazionale, organismi
professionali, strutture di cura, associazioni che si occupano di prevenzione. In RhôneAlpes, per esempio, il 1°PRST (2007-2009) riprendeva gli obiettivi del PST, prevedendo
delle azioni condotte in stretta correlazione con gli altri piani regionali di sanità pubblica:
PRSP (piano regionale di sanità pubblica), PRSE (piano regionale di salute ambientale), e il
piano nazionale tumori e il piano di lotta contro la violenza. Tra gli 11 obiettivi previsti, il
PRST Rhône-Alpes, mira, in particolare, a:
-
Ridurre le esposizioni professionali agli agenti CMR – cancérogènes, mutagènes et
reprotoxiques (cancerogeni, mutageni e reprotossici) ; si può citare un’azione
informativa sui rischi legati al tricloretilene e ad altri solventi nelle aziende
metallurgiche della valle di l’Arve (Haute-Savoie)
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Agire sui determinanti dei TMS - troubles musculo-squelettiques (disturbi muscoloschelettrici)
Ridurre il numero di lavoratori sottoposti a livelli di rumore elevato
sviluppare degli strumenti di prevenzione del disagio psichico sul lavoro
prevenire i rischi stradali in ambito lavorativo
prevenire gli incidenti sul lavoro legati alle manutenzioni manuali
prevenire le cadute, in particolare attraverso azioni di prevenzione in edilizia
(costruzione degli chalets in Haute-Savoie).
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