Premio Brunello al Crea_Nuovo Quotidiano di Puglia

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Premio Brunello al Crea_Nuovo Quotidiano di Puglia
ATTUALITA'
8
Domenica 28 febbraio
2016
LEECCELLENZEDEL TERRITORIO
Premio
d Al lavoro
dell’Unità per l’uva
da tavola è andato
il premio
internazionale
Toh, sapori di Puglia
nel Brunello toscano
Sorpresa: nel vino due varietà del Tacco d’Italia
di Leda CESARI
Analisi
d Lo screening
dimostra che nel
Sangiovese ci sono
anche varietà della
Puglia meridionale
Merito
d La scoperta
sulle varietà
presenti nel
Brunello è di
Marica Gasparro
Proprio terrone forse no, ma
“terronoso” sì. Insomma, e non
è orgoglio sudista, la notizia è
di quelle cui brindare, appunto:
perché una cospicua sfumatura
di sangue meridionale scorre
nelle vene tanto amate del Brunello di Montalcino. Nel senso
che il Sangiovese, vitigno da
cui si trae il prestigioso vino toscano, è nato al Sud.
La scoperta è merito del
gruppo di lavoro dell’Unità di
ricerca per l’uva da Tavola e la
Vitivincoltura in ambiente mediterraneo del Consiglio per la
ricerca in agricoltura e l'analisi
dell'economia agraria (Utv, con
sede a Turi), che grazie alla ricercatrice Marica Gasparro si è
aggiudicato il Diploma di Eccellenza Scientifica dell’edizione 2015 del Premio internazionale “Brunello di Montalcino”,
riservato ai giovani ricercatori
under 35.
Ad ottenere il riconoscimento, appunto, lo studio che dimostra l'origine meridionale del vitigno Sangiovese in seguito alla diffusione della viticoltura
dalla Grecia verso l'Europa occidentale. Tra i più diffusi e importanti vitigni italiani a livello
mondiale, infatti, il Sangiovese
è approdato in Toscana, nel
A sinistra
Donato
Antonacci, a
destra
Massimiliano
Apollonio
comprensorio di Montalcino,
dal Sud Italia, divenendo poi vitigno molto diffuso e capace di
regalare vini eccezionali. E proprio questa relazione di parentela padre-figlio, attraverso l’esame di vari fattori - dall'ampelografia alle ricerche storiche, dalla caratterizzazione molecolare
alla vicinanza olfattivo-gustativa - è stata utilizzata dal gruppo di lavoro dell’Utv di Turi
per lo screening del pedigree
del Sangiovese; analizzando infatti la collezione di germoplasma viticolo, sono stati individuati due genitori "putativi" del
Sangiovese, il Ciliegiolo e il
Negrodolce, antiche varietà coltivate nella Puglia meridionale
e considerate perdute nel secolo scorso, anche se tuttora coltivate.
La ricerca in questione ha
inoltre appurato che ben tre varietà recuperate in Calabria e in
Sicilia (Gaglioppo di Ciro',
Mantonicone e Nerello Mascalese) derivano appunto dall'incrocio con il Sangiovese. Quando l’agricoltura era storia di
braccia e sudore, infatti, questi
“matrimoni botanici” erano all’ordine del giorno, spiega Do-
nato Antonacci, direttore dell’Utv: «Anticamente i vigneti
erano sempre multi-varietali: i
contadini coltivavano più vitigni insieme, producendo poi assemblaggi genetici e vini melange dove forte era l’impronta
umana». Dopo la fillossera, la
peronospora e l’oidio di fine Ottocento, però, i mercati del
Nord Italia ed Europa, dove finivano i vini pugliesi per arricchire di gusto, struttura e aromi
i più deboli “fratelli” settentrionali, cominciarono a richiedere
solo vino rosso, robusto, di gradazione alcolica alta e ancor
più elevata capacità di resistere
al trasporto: «Così, in questi
passaggi, la Puglia ha perso un
numero enorme di vitigni autoctoni. Un patrimonio ampelografico immenso che oggi noi
stiamo cercando di recuperare»,
spiega ancora Antonacci.
Il censimento in corso riguarda infatti un migliaio di vitigni antichi, «con almeno quattro accessioni ognuno, ovvero
varianti derivate da mutazioni
naturali avvenute nel corso dei
secoli». Si chiama “variabilità
clonale”, e porta ad avere ad
esempio un Primitivo più preco-
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Salentowineshop, l’enoteca on line
conquista moda e mercati mondiali
La nuova realtà imprenditoriale sbarca alla Settimana delle sfilate di Milano
ce, con grappoli più radi o abbondanti, ma senza mutarne il
patrimonio genetico. Questi
“cloni”, oggi vengono recuperati, messi al sicuro e «piantati
nei nostri vigneti sperimentali
per essere studiati e caratterizzati», conclude Antonacci. Insomma, una vera e propria miniera naturale di tesori «ancora
non scoperti e rivalutati, su cui
stiamo puntando per tipizzare
ulteriormente le nostre produzioni, rendendole sempre più
ecosostenibili e offrendo gusto
al consumatore e vantaggio
competitivo ai nostri produttori».
Un patrimonio da tutelare,
ma anche da rivalutare: «Spesso questi vitigni, in Puglia, hanno continuato a essere coltivati,
come accaduto anche al Minutolo e all’Ottavianello, ma per
errori burocratici sono rimasti
fuori dai disciplinari di produzione», spiega anche Massimiliano Apollonio, presidente Assoenologi di Puglia, Basilicata
e Calabria. «Anche Assoenologi sta lavorando sodo per rimediare a queste situazioni, perché questi vitigni costituiscono
il futuro enologico della Puglia
e dell’Italia».
d Logo – what else? – un ragno;
mission, promuovere il vino salentino. Si chiama Salentowineshop
(www.salentowineshop.com) e si
presenta al mondo con le idee
piuttosto chiare: proporre ai mercati e al singolo consumatore solo
vini salentini. Con le modalità distributive che solo una start up
giovane e dinamica può mettere
un campo: on line.
La nuova realtà imprenditoriale, ovviamente salentina, è infatti già operativa da sei mesi, sia
in Italia che all’estero, con risultati proficui: le sue “lusinghe” enologiche hanno infatti
già ottenuto successi considerevoli sui mercati di Francia, Germania e Gran Bretagna.
«I vini che proponiamo sul nostro sito sono
tutti degustati personalmente
da noi, e sono tra i migliori disponibili sul nostro territorio», assicurano gli imprenditori in questione,
«anche per rapporto qualità/prezzo».
Sul sito in questione i clienti
possono infatti acquistare etichette il cui prezzo si aggira tra i 4 e
i 50 euro: «Salentowineshop è l’unica enoteca online in Italia che
promuove e commercializza a livello nazionale ed internazionale
solo ed esclusivamente etichette
salentine.
La scommessa è puntare sulle
eccellenze che il nostro territorio
produce, facendole conoscere a
consumatori e mercati che, a tut-
Una modella della
collezione Esme Vie,
della settimana milanese
t’oggi, non hanno la possibilità di
sceglierli e provarli».
Vendita on line, quindi, ma
non solo: «La mission di Salentowineshop è far conoscere le eccellenze delle produzioni vitivinicole salentine utilizzando canali on line o via web, ma facendo
anche, dove sia possibile, operazioni di marketing mirato». Ovvero, per esempio, coniugando
vino e fashion: perché la novella enoteca on line sta fornendo in questi giorni etichette salentine degne di nota a
“Esme Vie”. Casa di alta
moda italiana, lanciata
nel 2013 da Julia Voitenko, che ha vinto la nona edizione di “Who is On
Next?”, progetto ideato da Vogue
Start up
Azienda giovane e dinamica
assicura ai clienti prodotti
adeguati per qualità-prezzo
Scommessa
La mission è far conoscere
le migliori produzioni
vitivinicole attraverso il web
Italia e Altaroma, e che in questi
giorni sta presentando a Milano la
collezione
autunno/inverno
2016-2017. Tra i fortunati vini abbinati al fashion quelli prodotti da
Tenute Rubino, azienda vitivinicola del Brindisino che dal Negroamaro (Miraglio) al Primitivo (Punta Aquila), passando per il Susumamiello (Oltremè), è riuscita a
sintetizzare e proporre in maniera
efficace la ormai indiscussa qualità dei vini salentini.
Milano Moda Donna è l’evento più prestigioso organizzato dalla Camera Nazionale della Moda
Italiana, con due appuntamenti all’anno e una rete di migliaia di
operatori del settore che lavorano
al perfetto funzionamento di questa grande manifestazione; insomma, un palcoscenico internazionale cui prendono parte ogni anno
le più importanti personalità del
mondo del fashion e del lifestyle,
imprenditori, giornalisti di settore,
personaggi del mondo dello spettacolo e del jet-set internazionale.
Ieri la presentazione della collezione Esme Vie presso il “Grand Hotel et de Milan”, storico
e prestigioso albergo nel centro
del capoluogo lombardo: per gli
ospiti della sfilata, 300 persone selezionate da una famosa agenzia
di pubbliche relazioni - tra cui
molti buyer (Harrods in testa),
Carla Sozzani di Vogue Italia e la
famosa Suzy Menkes - le degustazioni dei vini di Tenute Rubino
proposti da Salentowineshop.
L.Ces.