Genova per noi... l`invito autunnale

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Genova per noi... l`invito autunnale
Anno XIX n.2, Giugno 2004 Spedizione in a.p. art 2 comma 20/c legge 662/96 Cagliari
In caso di mancato recapito inviare a:
CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI
Assemblea SERVAS
tra decumani e dintorni
di Silvana Borriello
Genova per noi...
l’invito autunnale
di Danilo Parodi
Cari Amici,
anche quest’assemblea nazionale si è conclusa, ma le mail e le
telefonate con messaggi di saluti e gratitudine ne prolungano ancora
in questi giorni la magia e la bellezza.
Tanti i momenti di incontro che ci hanno visto allegri e un po’
goliardici nel benvenuto alla stazione, il venerdì pomeriggio; più
discreti nela serata in famiglia; incuriositi e orgogliosi del nostro
patrimonio comune nella scoperta dei molti volti di Napoli, attraverso
gli itinerari guidati del sabato mattina...
Credo di interpretare il sentire di molti nel ritenere lo spirito
Servas vincente anche in quest’occasione. Anche stavolta le mille
difficoltà nell’organizzazione e qualche disagio nello svolgimento
del programma (pensiamo alla sala di riunione del sabato risultata
un po’ scomoda per l’imprevista affluenza di soci, di cui molti
prenotati o arrivati all’ultimo momento: eravamo in “180”) sono
stati vissuti con la consueta ironia e disponibilità a mettersi in
gioco perché, come al solito, l’obiettivo prioritario non era una
sistemazione alberghiera a più stelle o un week-end fuori porta più
o meno a buon mercato, ma la possibilità di ritrovare il calore di
amici vecchi e nuovi.
E, a questo proposito, l’incontro nazionale può dirsi perfettamente
riuscito: presenti, infatti, non solo Luigi Uslenghi, Rosellina Canepari,
Pino Ferrentino, Maria e Franz Amato, tra i rappresentanti “storici”
di Servas, ma anche molti nuovissimi e, soprattutto, giovani soci.
Quante idee, proposte e riflessioni dagli uni e dagli altri…
L’entusiasmo, la voglia di fare e di stare insieme potrebbero essere
sintetizzati dalla catena fatta il sabato sera per passare i cibi dal
piano di sopra all’ultimo estremo della sala di sotto: piatti compositi,
con assaggi della cucina campana e di quella delle altre regioni
passavano fra tante mani, tutte diverse e tutte uguali per la stessa
voglia di condividere, di porgere e regalare qualcosa di sé.
E poi...l’intreccio di danze e le note dei bravissimi fisarmonicisti
(prossimi soci Servas) e del gruppo Horanueva.....
Come dimenticare, ancora, i tavoli colorati dei gruppi di lavoro?
Mai “fiera delle idee” fu più attiva e calorosa ; e qui vorrei confortare
Vito che, partito prima della conclusione dei lavori la domenica
mattina, pensava che il lavoro di gruppo fosse rimasto incompleto,
mentre, alla ripresa dell’assemblea dopo la pausa, non solo sono
stati esposti i cartelloni sintetici dei gruppi che non avevano ancora
relazionato, ma lo scambio di esperienze e di proposte è andato
avanti con entusiasmo fino alla fine trovando momenti più “intimi”
a tavola e nei saluti di commiato.
Manteniamo alto questo spirito, amici miei, e la consapevolezza che
ancora molti nel mondo vogliono camminare con noi verso la pace.
Grazie di cuore a tutti e a presto!
Come annunciato a Napoli, quest'anno l'Assemblea di Servas
Italia è convocata dal Presidente Mario Burlando a Genova nei
giorni 2 e 3 ottobre. Come già a Torino e in Campania, i
partecipanti saranno ospitati dalle Porte Aperte locali. Saranno,
comunque, riservati alcuni posti presso l'ostello della Gioventù,
per far fronte ad un eventuale eccesso di richieste, e si cercherà
qualche sistemazione alternativa (in bed&breakfast, pensino o
in albergo) per chi avesse necessità di una camera autonoma,
vicina alla sede degli incontri.
L’ordine del giorno prevede una relazione dell’incontro
internazionale, che si terrà a Luglio in Spagna, resoconti sulle
attività svolte dai gruppi di formazione. L’ordine del giorno verrà
dettagliato sul sito Servas e, insieme a tutti gli aspetti
organizzativi più dettagliati, verrà spedito a tutti coloro che
si saranno prenotati.
Il programma e i luoghi ove le riunioni si svolgeranno sono in
corso di definizione e saranno resi noti appena possibile.
Vi preghiamo di non interpellare direttamente le Porte Aperte
genovesi, ma di prenotarvi ENTRO IL 12 SETTEMBRE scrivendo
a Danilo Parodi: nome e numero delle persone del gruppo
famigliare, data e orario (anche approssimativo) di arrivo e data
di partenza. Specificare anche se si intende partecipare alla
cena del sabato sera e al pranzo di domenica. Vi preghiamo
anche di segnalare eventuali difficoltà motorie, allergie agli
animali e se siete o meno fumatori.
Per informazioni potete rivolgervi a:
DANILO PARODI
via Vittorio Veneto 89/11
16018 Mignanego GE
010 77 20 765
Fausto Meirana
via Garibaldi 13A/1
16018 Mignanego GE
010 77 20 650 – 349 85 51 606
Se conoscete qualche Porta Aperta genovese e preferite
alloggiare presso di lui/lei, comunicatecelo e cercheremo di
accontentarvi.
ATTENZIONE! Visto che la partecipazione a Napoli è stata
superiore al previsto e che speriamo che a Genova sia anche
più numerosa, occorre organizzare le cose “in grande”. Per far
fronte a tutti gli oneri organizzativi (utilizzo sale riunioni,
proiettori, eventuali spese impreviste, …) e dato che non si può
contare su locali messi a nostra disposizione in forma gratuita
o quasi, è prevedibile un costo complessivo superiore a quanto
preventivato nel nostro bilancio. Per coprire, in parte questi
oneri, il Comitato Esecutivo ha deciso di chiedere un “contributo”
di 10€ per gruppo famigliare (non procapite!). Tale importo
dovrà essere spedito a Danilo Parodi, insieme alla lettera di
prenotazione. Per chi vuole o deve andare in strutture “non
Servas” i 10€ serviranno come caparra e verranno defalcati
dai costi dell’alloggio.
Rubriche:
Servas nel mondo.....pag.2
e in Italia..................pag.4
viaggi.......................pag.8
attività soci...............pag.12
pace.........................pag.13
siti utili.....................pag.14
bacheca...................pag.15
dove e come............pag.16
Il Comitato esecutivo durante l’assemblea
Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte Anno XX numero 1 Marzo 2004 Direttore responsabile Massimo Sechi
Proprietario Luigi Uslenghi Comitato di redazione Maria Gloria Borsa (responsabile informazione CE Servas) Mario Arosio Renato
Contillo Floriana Pagano Marco Stoppa Alberta Uslenghi Luigi Uslenghi Redazione Largo Budapest 9/c 07100 Sassari email:
tel.079218038 Stampa Stampacolor s.r.l. Grafico Editoriale Zona Industriale Cap.3 Muros tel. 079 345999
Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985
Servas nel mondo
Servasnet
di Mario Arosio
pag 2
Quanti in Servas Italia conoscono la mailing list “ServasNet”?
Pochi, penso. Eppure è uno strumento valido per discutere e per confrontarsi sui vari temi dell’Associazione a livello internazionale.
Iscriversi è semplice. Si va sul sito e da lì si clicca su ServasNet. Lì sono riportate le indicazioni per sottoscrivere la mailing list,
per uscirne e per inviare messaggi a tutti i suoi partecipanti. Dopo che ci si è iscritti si riceve la richiesta di presentarsi ed è
interessante osservare con quali differenze le varie persone danno l’interpretazione di sé e dello strumento che hanno a disposizione!
E’una mailing list “monitorata” e il coordinatore è il nostro ex Presidente Daniele Passalacqua, che lavora ora ad Addis Abeba e che
ha un gran da fare a leggersi tutte le mail che arrivano da soci di tutto il mondo.
La lingua utilizzata è l’inglese, anche se qualche socio di lingua spagnola invia messaggi in spagnolo e (di solito anche) inglese.
Ci sono argomenti che danno luogo ad un intenso e appassionato scambio di corrispondenza: lo scorso anno l’intervento militare in
Iraq ha dato luogo ad argomentazioni sulla visione pacifista di Servas e a discussioni accese, in particolare tra soci sudamericani e
USA. Leggendo le mail - un buon esercizio per chi non è di lingua madre inglese – ci si rende conto come anche in USA l’intervento
delle truppe non sia stato accettato supinamente ma, tra gli iscritti alla lista USA, ci siano posizioni molto differenti.
Qualche mese fa ci fu una polemica serrata di alcuni soci peruviani con il Comitato esecutivo internazionale perché c’era stata una
profonda spaccatura all’interno del Servas locale. Una delle parti si è rivolta alla struttura di coordinamento internazionale per
avere giustizia, con conseguenze
analoghe a quelle nella nostra storia ai tempi dei guelfi e ghibellini.
Ora si discute molto sul prossimo incontro mondiale del luglio 2004 a Barcellona e, via mail, stanno fiorendo candidature per risolvere
velocemente tutti i problemi di Servas!
Insomma, la lista è vivace ed offre spunti di riflessione su come i problemi siano visti in maniera analoga o differente nelle varie
parti del mondo.
Iscrivetevi e provate!
Care dithe
people
Enzo Falcone
Sono Enzo Falcone un vecchio porte aperte italiano.
Vi scrivo come sto facendo a persone conosciute e no nella speranza che siano sensibili alla mia richiestaÊdi aiuto.
Lasciate prima che mi presenti.
Sono un medico da circa quindici anni impegnato per dare una prospettiva di vita dignitosa e affermare il diritto all' alimentazione,
alla salute, all'istruzione istruzione dei più poveri in Africa e in Asia. Ultimamente opero in Vietnam.
Io, mia moglie Tam, e un gruppo di amici abbiamo fondato un'associazione “Care the People” con cui stiamo cercando di sostenere
diverse attività umanitarie (ospedali, orfanotrofi, centri di formazione) e di cui sono il presidente.
Democrazia e diritti umani, promozione dell'uguaglianza sociale, riduzione della povertà, protezione dell'ambiente, sono i principali
obbiettivi e precondizioni degli interventi di Care the People: l’associazione che abbiamo fondato.
Ogni area di intervento é coordinata da un volontario con specifiche competenze a cui fa riferimento una commissione.
La nostra filosofia é che per essere efficaci bisogna essere prossimi a chi aiutiamo. La nostra presenza per ora si limita al solo
Vietnam ma pensiamo in futuro di intervenire in altri paesi dove persone residenti si offrano di seguire e promuovere il nostro lavoro
seguendo i nostri principi.
Tre sono i progetti in corso:
Fammi andare a scuola!
Per garantire a bambini poveri il diritto allo studio evitandogli l'abbandono scolastico al fine di contribuire con il lavoro minorile al
reddito della famiglia.
C'e lavoro per me!
Tenta di offrire una opportunità di lavoro a donne in condizioni economiche particolarmente disagiate, attraverso l'organizzazione
di corsi di formazione professionale, la costituzione di cooperative di lavoro, l'erogazione di microcrediti per avviare o potenziare
piccole attività economiche e di microimprenditoria.
Posso avere anch'io un dottore?
I costi finanziari di una malattia sono catastrofici per una famiglia povera. I poveri infatti non sono protetti da assicurazioni malattie.
Una salute cagionevole o una malattia hanno un devastante effetto sui guadagni e le spese dei poveri, e li condanna a un ciclo vizioso
di povertà. La malattia li penalizza doppiamente e per la perdita dei guadagni derivanti dal loro lavoro e per i costi delle cure mediche.
Noi ci proponiamo di garantire il diritto alla salute attraverso l'erogazione di servizi sanitari e la formazione di personale sanitario
locale.
Due sono i progetti in fase di elaborazione
Un centro di accoglienza per bambini in difficoltà e abbandonati
Una mensa per i poveri
I progetti di Care the People sono interamente finanziati da contributi individuali. Care the People non si avvale attualmente di fondi
governativi o comunitari, di sovvenzioni da agenzie e istituzioni pubbliche o private. Tutti i fondi raccolti vengono destinati ai progetti
e ogni collaboratore offre gratuitamente le sue prestazioni.
Crediamo che se più persone conosceranno il nostro lavoro più possibilità avremo di continuarlo. Noi potremo proseguire nella nostra
opera fintantochè esisterà una base di cittadini solidali che aderirà alle nostre iniziative condividendone lo spirito e gli obbiettivi.
A tutti chiediamo il rispetto della nostra carta costitutiva e rifiutiamo offerte o collaborazioni se non siamo convinti della loro
provenienza ed eticità. Manteniamo così una reale autonomia. Possiamo testimoniare le nostre idee senza mediazioni e condizionamenti.
Il 27 febbraio abbiamo inaugurato, alla presenza dell'ambasciatore italiano in Vietnam Alfredo Matacotta Cordella,ÊÊun centro
medico dedicato a Carlo Urbani, un mio caro amico con cui ho condiviso passioni e impegno in Medici Senza Frontiere prima e alle
Nazioni Unite poi, e che è morto di SARS quella sindrome di cuiÊluiÊper primo si rese conto della drammaticità.
Il centro sanitario fornirà cure gratuite per i poveri della città di Da Nang. Avrà anche medici stranieri per le consultazioni e la
formazione del personale locale.
A fine anno probabilmente assumeremo la gestione di un orfanotrofio locale e di un ospedale di 200 posti letto per un bacino d'utenza
di 200,000 persone
Abbiamo bisogno di tutto e di tutti per continuare.
Inoltre se lo ritenete potete aiutarci:
1.
leggendo i contenuti e i progetti presenti nel sito dell’associazione (www.carethepeople.org) e se li condividete diffondendoli
2.
3.
4.
5.
diffondendo la mia email
collaborando attivamente ai progetti offrendo su base volontaria il vostro tempo libero e/o le vostre competenze professionali.
con un'offerta in denaro o in beni
con qualsiasi suggerimento che ritenete opportuno possa giovare a continuare il mio lavoro
Un cordiale saluto e grazie di cuore per il vostro aiuto.
Enzo Falcone
Ps se fossero necessarie referenze circa la credibilità dello scrivente o la veridicità di quanto scritto e possibile tra l'altro fare
una ricerca sul web o chiedere referenze all'ambasciata italiana di Hanoi in Vietnam o contattare Mariangela Brunello
Servas nel mondo
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MAPPA AGGIORNATA DELLE PORTE APERTE SERVAS
NEL MONDO
(a cura del centro di documentazione di Servas Italia)
Ecco la mappa aggiornata delle Porte Aperte nel mondo. Le edizioni delle liste, come noto, avvengono nel corso di tutto
l’anno. Nel periodo di ottobre e novembre sono diffuse le liste dell’emisfero sud. Poi in primavera arrivano le liste
dell’emisfero nord. La mappa deve essere aggiornata giorno per giorno. Si può consultare la tabella delle liste disponibili
sul sito www.servas.it
Ecco la mappa che risulta alla data del 13 giugno 2004.
Algeria (1) Antille Olandesi (3) Arabia Saudita (1) Argentina (193) Armenia (2) Australia (583) Austria (114) Autonomia
Palestinese (1) Bangla Desh (1) Bielorussia (3) Belgio (305) Bermuda (1)
Bhutan (1) Bolivia (1) Bosnia Herzegovina (3) Botswana (1) Brasile (154) Britain (602) Bulgaria (8) Camerun (1) Canada
(843) Cile (27) Cina (16) Colombia (28) Cook Island (1) Costa d’Avorio (1) Costarica (1) Croazia (15) Cuba (8) Czech
Republic (101) Danimarca (253) El Salvador (1) Estonia (14) Etiopia (1) Fiji (2) Filippine (12) Finlandia (193) Francia
(1106) Gambia (3) Georgia (1) Germania (1412) Ghana (1) Giamaica (1) Giappone (314) Giordania (2) Grecia (14) Groenlandia
(2) Guadalupa (14) Guatemala (31) Guayana Francese (2) Haiti (10) Honduras (41)
Hong Kong (21) India (650) Indonesia (26) Irlanda (74) Islanda (16) Israele (200) Italia (1584)
Kenya (2) Kyrgyzstan (1) Laos (1) Lettonia (14) Liechtenstein (2) Lituania (30) Lussemburgo (2)
Malaysia (21) Malawi (9) Mali (2) Malta (3) Martinica (1) Mauritius (3) Messico (199) Marocco (35) Myanmar (1) Nepal
(2) Nicaragua (1) Nigeria (1) Nuova Caledonia (4) Nuova Zelanda (414)
Norvegia (122) Paesi Bassi (246) Pakistan (134) Panama (22) Paraguay (4) Perù (32) Polonia (336)
Portogallo (32) Reunion (28) Romania (11) Russia (7) Samoa (44) Senegal (34) Serbia (2)
Singapore (26) Slovacchia (43) Slovenia (15) Spagna (449) Sri Lanka (3) Stati Uniti (1714)
Sud Corea (67) Sud Africa (75) Surinam (2) Svezia (328) Svizzera (231) Tahiti (1) Tailandia (55)
Taiwan (1) Tanzania (3) Togo (4) Turchia (78) Ucraina (18) Uganda (3) Ungheria (134)
Uruguay (85) Uzbekistan (10) Vanuatu (2) Venezuela (23) Vietnam (1) Zambia (2) Zimbabwe (17)
Si tenga comunque presente che i dati sono in continua evoluzione.
Per preparare il viaggio Servas conviene fare riferimento all’effettiva disponibilità di liste che abbiamo in Italia, presso
l’archivio centrale di Torino, gli archivi decentrati di Milano, Genova, Roma e Napoli, e presso i coordinatori regionali
che ne fanno richiesta.
La tabella che compare sul sito, pur non contenendo dati di per sé sbagliati, può creare delle aspettative, che poi di
fatto non si possono mettere in pratica.
Bisogna infatti tener conto di alcuni fatti:
-i membri di Servas come noto possono appartenere a 4 categorie: porte aperte, day hosts, viaggiatori, simpatizzanti.
La presenza di un certo numero di soci, non equivale automaticamente alla presenza di porte aperte effettivamente
funzionanti.
-dove sono segnalate date di edizioni precedenti al 2004, significa che la lista è vecchia e quindi o di fatto è scaduta
o quantomeno è poco attendibile.
-se non è riportata alcuna data, la lista di fatto non esiste: probabilmente esiste un gruppo in via di formazione.
-in alcuni paesi la situazione politica è quanto mai incerta e i gruppi Servas sono tollerati o a volte addirittura operano
nella clandestinità: nel prendere contatto con i responsabili occorre una certa prudenza per non mettere nei guai gli
ospiti
In ogni caso è disponibile per tutti i soci che ne facciano richiesta via email la cosiddetta “keylist” aggiornata, che
contiene i nominativi dei responsabili di ogni paese con il loro recapito in maniera da chiedere informazioni dirette
sull’effettiva operatività dei gruppi Servas locali.
Bruno Manfredi
Servas in Italia
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Anche in questa assemblea, come fatto a Verona, il Comitato esecutivo ha proposto la “Fiera delle Idee” come
momento di espressione e confronto dei soci sulla vita della nostra associazione, parte integrante dell’Assemblea.
Nel primo pomeriggio, informalmente, abbiamo raccolto gli argomenti su cui i presenti volevano confrontarsi.
Nell’assemblea abbiamo definito la lista degli argomenti, (5 in tutto), i partecipanti hanno espresso il loro grado
di gradimento/condivisione sui singoli argomenti e successivamente hanno costituito 5 gruppi di lavoro. A ognuno
abbiamo assegnato questi consigli per agevolare il lavoro:
Ogni partecipante si sarebbe presentato e quindi ogni gruppo avrebbe individuato un moderatore, un verbalizzatore
e un portavoce dei contenuti emersi; infine i gruppi avrebbero dovuto produrre un cartellone con la sintesi delle
idee-argomentazioni emerse e fare un disegno che sintetizzasse il succo dei discorsi.
Dopo un iniziale disorientamento per la novità della situazione, i soci hanno reagito organizzandosi egregiamente
pur nella ristrettezza degli spazi e nelle difficoltà di esprimersi, di capirsi e di mantenere coerenti fili di discussione.
(Abbiamo fatto senz’altro meglio dei dibattiti che spesso vediamo negli studi televisivi...). Quella che segue è
dunque la sintesi di quest’attività che, per la sua dimensione partecipativa di espressione, ascolto e confronto
attivo tra tutti i soci, rappresenta un esempio di ricerca di un modo nuovo di gestire la nostra associazione, e
più coerente con i principi fondamentali di Pace e Non violenza, che in futuro vorremo sempre più sviluppare.
Il Segretario per la pace
Vito Fortezza
La fiera delle idee
adi Floriana
Napoli
Pagano
1° gruppo: “Come aumentare il numero dei soci?”
Ci pensate se fossimo tutti Servas? Non si conoscerebbe la parola guerra perché non avrebbe nessun significato in una grandissima
comunità di amici.
Ebbene, amici miei, dobbiamo perseguire questo sogno, con ogni mezzo, cominciando col testimoniare, quotidianamente e in ogni
contesto, la convinzione che nutriamo in questo ideale.
La bellezza e l’importanza dell’esperienza Servas non possono essere riservate a pochi “eletti”, ma hanno bisogno di canali di visibilità
che ne permettano la comunicazione e la circolazione. Via libera, allora, ai suggerimenti e alle proposte più efficaci in tal senso. Dal
nostro gruppo di lavoro è scaturita l’idea di rendere la presenza di ospiti in casa nostra un’occasione di riunione e di festa cui rendere
partecipi anche e soprattutto non iscritti: un modo per far conoscere e sperimentare direttamente lo spirito Servas. Posso confermare
l’efficacia di tale sistema ricordando la sorpresa e la curiosità di vecchi amici dei nostri hosts spagnoli di fronte al rapporto di serena
familiarità e di intima fiducia instauratosi tra noi e i padroni di casa, amici da due giorni appena.
Allora, come far sapere al maggior numero di persone che c’è una porta aperta per loro in ogni parte del mondo ?
- Utilizzando spazi di mass media a nostra disposizione, dal giornalino scolastico al programma radiofonico/televisivo
- Favorendo la comunicazione e il dialogo con altre associazioni culturali e pacifiste, di turismo responsabile e alternativo
- Informando e coinvolgendo i giovani nei luoghi che sono loro propri: Informagiovani, scuola, Università, palestre, centri sportivi
e del tempo libero.
2° gruppo: “Come aumentare la partecipazione dei giovani in Servas”
Siamo partiti cercando le risposte a due specifiche domande:
·
Perchè un giovane dovrebbe partecipare attivamente a Servas?
·
Perchè un giovane non partecipa a Servas?
La discussione tra i soci è stata subito animata e interessante e ha focalizzato alcuni punti della questione, vale a dire:
– Lista Servas giovani
Esigenza dichiarata da "figli di Soci" di apparire direttamente nella lista e quindi di poter contattare ed essere direttamente
contattati e coinvolti nelle attività dell'associazione, piuttosto che “apparire” in modo indiretto come “figlio di socio Servas”.
– Attività per i giovani
Pensare cioè, nell'ambito dell'associazione di attivare iniziative che suscitino l'interesse dei giovani, quali ad esempio viaggi interregionali,
escursioni, ecc.
– Promozione
Portare il nome "Servas" e i suoi valori a conoscenza dei giovani, nelle sedi universitarie per esempio, come opportunità per "incontrare
e conoscere altri"
La discussione infine si è colorata con le due immagini dei manifesti che simbolicamente rappresentano:
·da una parte, "la spinta" al giovane a uscire di casa,
·dall'altra, "l'incontro e l'accoglienza" al giovane viaggiatore Servas, che possiamo ulteriormente intetizzare nello slogan "separarsi
per incontrare".
Ricordo infine "la ripresa" fatta sull'argomento, da Luigi Uslenghi, nel suo intervento in assemblea, con il messaggio di invitare i
giovani a viaggiare.
3° gruppo: “Limiti e ricchezza dell’esperienza Servas”
Gli spunti di riflessione dai singoli componenti del gruppo hanno portato a concludere che,accanto alle indiscutibili ricchezze e, quindi,
ai lati positivi di questa esperienza (come ad esempio la diversità come arricchimento), ci sono anche alcuni limiti. In linea di massima
e leggendo tra le righe, questi possono essere tramutati in "ricchezze",intendendo il momento Servas non solo come un pretesto per
viaggiare ma anche come occasione di completo interscambio socio-culturale.
Il grafico finale viene proprio a sintetizzare questo concetto:le due energie provenienti dai gruppi a confronto convogliano in un’unica
spirale di progressiva consapevolezza di Sé e dell' Altro e confluiscono in simbiosi verso l'esterno,pronte a dare e ricevere nuove
fonti...
4° gruppo: “Come promuovere viaggi Servas fra italiani in Italia”
In sede iniziale si è sostenuta la significatività di segnare sulla guida Servas Italia il “benvenuto agli italiani”, così da rendere
immediatamente visibile, proprio attraverso il termine “benvenuto”, la speciale disposizione all'accoglienza di amici Servas italiani.
Si è pensato, poi, che potesse rappresentare un valido contributo l'affidare al local help l'organizzazione di visite nel territorio di
appartenenza su proposta dei soci Servas; e con ciò si tenderebbe anche a rafforzare la figura del local help.
È stata proposta, inoltre, la formazione di un gruppo di lavoro per la promozione e diffusione di eventi importanti delle varie regioni
italiane e per il coordinamento di visite guidate.
Si è sostenuta, infine, l'importanza della valorizzazione dei piccoli centri e quella degli scambi fra diverse città e regioni italiane.
Servas in Italia
pag 5
(segue da pag.4)
5° gruppo: “Come incentivare la conoscenza reciproca fra i soci della stessa zona”
- Organizzare incontri regionali (e interregionali) appositi o prevedere che, all'interno dell'incontro regionale periodico, si approfondisca,
anche con esperti esterni, un tema congruente con l'attività del Servas o comunque la finalità dell'incontro non sia limitata al disbrigo
delle pratiche burocratiche o al semplice incontrarsi ma che preveda attività di interesse più ampio;
- Istituire e pubblicare sulla lista una data mensile di incontro pubblico fra i soci (es. il primo martedì del mese nel luogo x);
- Incentivare, all'interno degli incontri periodici, la presentazione di iniziative, associazioni o attività cui i soci partecipano al di fuori
di Servas prevedendo magari anche la partecipazione all'incontro di persone esterne coinvolte in tale attività;
- Dare forza alla propria partecipazione alla vita associativa, "attivarsi" per Servas;
- Avviare nella propria regione le attività di formazione proposte dal gruppo di lavoro appositamente creatosi all'interno di Servas.
Proposta formativa per i soci di Servas-Italia
Di Vito Fortezza
Come Segretario per la Pace ho avviato, all'inizio di questo anno, un gruppo di lavoro che, tramite la mailing-list de I Seminatori di
Pace” e un incontro nazionale a Roma, ha raccolto molte idee per incentivare la formazione interna su alcuni dei multiformi aspetti
della Pace e della nonviolenza.
Quello che segue è un elenco di proposte formative indirizzate ai coordinatori e/o ai soci che potranno attivarsi a livello regionale
o inter-regionale per la loro realizzazione. Queste vogliono essere solo degli stimoli per favorire, all'interno della nostra associazione,
l'organizzazione di momenti di condivisione, conoscenza, di elaborazione di contenuti importanti per il nostro “essere Servas”,
per cui ogni altra idea in questa direzione è benvenuta.
E’ necessario, naturalmente, che si formi un gruppo di lavoro locale che individui il locale adatto, l'attività da realizzare, una data
compatibile con gli impegni dei formatori e l’accordo con questi ultimi in modo da portare a tutti i soci italiani una proposta completa.
Siamo totalmente disponibili, in base alla nostra esperienza, a dare suggerimenti ed idee su come strutturare un laboratorio nella
promozione, nei contenuti, e nell'organizzazione logistica utilizzando anche risorse umane presenti nella nostra associazione (per
esempio: Norma Forgione di Napoli e Anna Flammini da Roma hanno dato la loro disponibilità ad insegnare gastronomia per gruppi a
3-4 volenterosi... e preparerebbero il pranzo per entrambi i giorni).
TAMBURIDAVICINO:Laboratorio dentro il ritmo con le percussioni( per tutt'Italia, ref.Servas: Antonio Masella )
Io porto la mia passione e una serie di strumenti a percussione provenienti da tutto il mondo. Propongo un'attività
giocosa e socializzante con la quale potremo sperimentare l'espressione individuale, lo scambio con gli altri
e la creatività collettiva.
Attraverso esercizi guidati e giochi di improvvisazione, che coinvolgono anche la voce e il movimento, ognuno
potrà piano piano entrare dentro il ritmo suonando insieme le percussioni .
Non è necessaria alcuna conoscenza musicale ma se avete uno strumento portatelo pure.
COSTI : Per un laboratorio durante il fine settimana (da venerdì sera a domenica pomeriggio) circa 300 euro
più un rimborso delle spese di viaggio.
CONDUTTORE : Antonio Masella
COSA: attraverso un’attività liberatoria e socializzante sperimentiamo l’espressione individuale, lo scambio con gli altri e la creatività
collettiva.
COME: Si propongono esercizi guidati e giochi di improvvisazione con i quali ognuno potrà, piano
piano, entrare dentro il ritmo con la voce, il movimento e suonando insieme le percussioni.
Il laboratorio può svolgersi dal venerdì alle domenica con questi orari circa:
venerdì ore 20,30-22,30
sabato ore 9,30 – 12,30 16-19 21-23
domenica ore 9,30- 13
SVELARE LA VIOLENZA (per quest'anno limitato all'Emilia-Romagna e dintorni, ref.servas Andrea Merlo)- Un
viaggio guidato, giocando con la sapienza antica delle favole
COSA: Il fascino del mito e delle fiabe ci permette di affrontare la paura nel ritrovare e riconoscere
la violenza dentro di noi. Il corpo ci riconnette con le emozioni profonde che, se represse, creano violenza e ci guida alla riconciliazione
con le diverse e parti di noi. Il mito, il corpo, la musica sono gli strumenti del viaggio.
COME: Il laboratorio è suddiviso in cinque momenti:
venerdì sera l'arrivo, la cena, il racconto della fiaba; sabato mattina l'ingresso nei personaggi della fiaba
sabato pomeriggio la crescita dei personaggi della fiaba
sabato sera l'incontro/scontro con il mostro della fiaba
domenica mattina la chiusura ed il rito finale.
CHI: Tutto l'itinerario, verso l'interno, è guidato e contenuto dal moderatore del laboratorio, Cinzia Cosenza, medico e psicoterapeuta.
La musica ed il movimento sono veicoli potenti per recuperare una connessione con il proprio sé, mentre il gioco crea un ambiente
favorevole e protetto, con regole nuove, adatto all'espressione.
QUANTO: I costi saranno relativi alle sole spese di residenza e di acquisto dei materiali necessari e rimborso spese, non avendo
chiesto Cinzia Cosenza alcun compenso. E’ in preparazione un laboratorio sulla collina di Parma.
LA SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA (Per il nord Italia ma anche per altre zone con altri conduttori,referente
servas Antonio Masella)
COSA: La pace non è solo una meta da seguire, ma innanzitutto un metodo da perseguire e
occorre essere in pace con la molteplicità degli aspetti della nostra personalità per poter comunicare pace agli altri : una pace che
nasce ovviamente dal ripudio della violenza non solo nella regolazione dei grandi conflitti ma anche nei nostri rapporti quotidiani.
Il pensiero autobiografico, che ha radici nella pedagogia umanistica e deriva dal pensiero fenomenologico, è da intendersi soprattutto
come un percorso di ascolto e cura di sé, ma è anche occasione di apertura e riconoscimento dell’altro e della sua indispensabilità
per dirci perché ogni ricordo narrato è intrecciato con altre storie ed altre persone.
La scrittura di sé , fuori dai pregiudizi che la etichettano come un esercizio narcisistico o un genere letterario di second’ordine, è
qui intesa come un esercizio di vita, una forma nuova di conoscenza e sguardo sul mondo. Ciò che peculiarmente caratterizza i nostri
laboratori non è quindi l’apprendimento di una qualche tecnica di scrittura, ma il desiderio di offrire uno spazio di accoglienza ,
attenzione e ascolto di un sé che , narrandosi, incontra e condivide lo sguardo di altri e , insieme a loro, cresce e si arricchisce.
COME: la proposta si articola in due fine settimana tematici, da sabato mattina fino alla mattina di domenica compresa.
CHI: Marco Ribani (esperto in metodologie autobiografiche -- referente per l’Emilia – Romagna) e Claudia Colucci (referente per il
Veneto).
QUANTO: : € 500 (a sessione) + eventuali spese di trasferimento.
“LABORATORIO DI FORMAZIONE ALLA NONVIOLENZA E ALLA GESTIONE DEI CONFLITTI” (per il nord Italia ref. Servas Sonia
Coluccelli, ) ,
Tempi: due week-end a non più di tre settimane di distanza l'uno dall'altro, a partire da settembre 2004.
Primo week end formazione:
"Ciascuno di noi dovrebbe essere incoraggiato ad assumere la propria diversità, a concepire la propria identità come la somma delle
sue diverse appartenenze, invece di confonderla con una sola eretta ad appartenenza suprema e a strumento di esclusione, talvolta
a strumento di guerra" (Amin Maalouf)
Contenuti:
1-La scoperta della nostra identità come nucleo articolato in interazione quotidiana con altri soggetti.
2-La dimensione dinamica e plurima del'identità individuale e collettiva come fondamento della relazione nonviolenta
(segue a pag.4)
Servas in Italia
pag 6
Secondo week end di formazione:
"E' il nostro sguardo che rinchiude spesso gli altri nelle loro più strette appartenenze, ed è anche il nostro sguardo che può liberarli"
(Amin Maalouf)
Contenuti:
1-L'immaginario dell'"altro" come portatore di appartenenze, valori di riferimento, stili di vita e pratiche quotidiane più o meno
prossime alle nostre, o a quelle con cui ci identifichiamo.
2-Nemici reali e immaginari: emozioni e vissuti di conflitti quotidiani
3-Abitare il conflitto: esplorazione di strategie emotive e di comunicazione per trasformare il conflitto in opportunità di crescita.
Metodologie:
Pratiche del Teatro dell'Oppresso, della ricerca autobiografica, del training nonviolento, giochi di ruolo e di simulazione. Le tecniche
di conduzione impongono un numero limite di 25 partecipanti per gruppo.
Formatori: Sonia Coluccelli (esperta di formazione su relazioni interculturali e competenza alla nonviolenza); Marco Baino (esperto
di formazione e training nonviolento)
Costi:
Formatori: in tutto 500 euro + rimborso spese di viaggio per ogni week end.
Comunicazione e gestione nonviolenta del conflitto
(per quest'anno limitato a Roma e Lazio, ref. Servas: Anna Flammini)
COSA:
-introduzione alla comunicazione nonviolenta (ascolto, assertività ed empatia);
-introduzione alla gestione nonviolenta dei conflitti.
COME: Con metodi attivi, non lezioni ma con esempi concreti, privileggiando i rapporti tra i partecipanti e i conduttori, per
identificare le situazioni problematiche, le possibili letture e loro risoluzioni, in due fine settimana tematici.
CHI: Manuele Messineo, Luigi Pirelli, Enrico Euli dei Gruppi di Azione nonviolenta (GAN) della Rete di Lilliput
QUANTO: 400 euro circa a week-end.
LABORATORIO "COSTRUZIONE DI PUPAZZI E BURATTINI"
(Ed eventuale animazione dei personaggi se sollecitato dal gruppo )
(Per le varie regioni - referente Servas Rosetta Graziuso / coordinamento vari conduttori)
Lavori eseguiti usando prevalentemente carta.
Il laboratorio si propone di fornire le tecniche di base per disegnare, caratterizzare piccoli pupazzi e burattini da destinare al
gioco, all'animazione, al divertimento.
Tale laboratorio può accogliere grandi e piccoli, la finalità è aggregativa, creativa e relazionale - questo oltre alla funzione primaria
di far conoscere un metodo facile e rapido per costruire "creature", stimolare i partecipanti a manifestare le proprie capacità,
applicando la propria fantasia, a scoprire modi propri di "vivere" il gioco.
La particolarità del laboratorio è anche aprire prospettive di momenti piacevoli da vivere insieme tra genitori e figli.
L'animazione dei personaggi suggerisce un futuro percorso di laboratori successivi.
Metodo:
partendo da una traccia comune proposta ai partecipanti, l'operatore sviluppa un percorso creativo che stimola il bambino o l'adulto
a costruire il proprio soggetto (pupazzo, maschera, burattino, ecc.) creando "pezzi" unici, con i quali si inventerà la propria situazione
di gioco.
Percorso educativo.
Recupero di materiali di scarto, educando il partecipante, consumatore, ad individuare possibilità di utilizzare oggetti e materiali
che nell'uso comune vengono "buttati" (cartoni, contenitori vari, stoffe, ecc.) e di recuperarli per lavori di creatività e reinventarli
per usi diversi, rompendo gli schemi del proprio vissuto che lo incanalano a vedere un utilizzo già imposto nel suo quotidiano.
Il partecipante, attraverso la manipolazione dei vari materiali, imparerà a riconoscerli, a studiarne i vari usi.
Conduttore:
Magda Martinci - artista, tecnico-scenografo, componente della compagnia "I Piccoli di Podrecca"
Distribuzione oraria:
sabato 6 ore 14.30 - 20.30
domenica 6 ore 9.00 - 15.00
Costi: 650,00 euro a week-end più spese di eventuale viaggio se la località prescelta sarà sarà distante dalla residenza del
conduttore Costo acquisto di materiali: euro 50,00 (carta, cartoncino, cartavelina, colla, colori, ecc.)
(il luogo di residenza di Magda è Trieste e dà la propria disponibilità da dopo settembre)
LABORATORIO "UN TEATRO DA VIVERE"
(Per le varie regioni - referente e conduttore Rosa Graziuso - o altri a seconda del periodo richiesto)
Teatro come Comunicazione e relazione con l'altro
L'approccio all'espressione teatrale in questo percorso è funzionale al vivere la relazione con se' stessi prima e, poi, con l'altro:
pertanto "tecniche teatrali" quale strumento per comprendere come funziona la trasmissione dei mess i (verbale, gestuale, mimico,
postura, ecc.) individuarli e imparare a riconoscerne l'effetto su di noi e su chi noi andiamo a relazionarci, imparare a gestirli al
meglio per una relazione sana, efficace e "pacifica".
Da questi presupposti nasce la capacità di gestire le proprie emozioni, la maggior facilità all'autocontrollo, apprendimento che ci
permette di arrivare ad un modo di relazionarci con noi stessi e con l'altro e che conduca ad una armonia nei rapporti.
"Un percorso non facile, ma, se prendiamo coscienza che il nostro benessere va costruito, facendo un passetto alla volta ciò è
possibile?meglio ancora se ciò avvenisse anche attraverso il gioco ed il ridere?" Rosetta
Work-shop Esercitazioni:
a) il mettersi in gioco - affrontare il rischio - il sapersi "vedere dal di fuori" e saper vedere il lato comico delle situazioni che
viviamo; osservazione da punti di vista diversi ed analisi delle situazioni, come affrontarle, individuare le proprie abilità ed utilizzarle
al meglio; il rapporto con se' stessi e con l'altro - saper interagire e rispettare il lavoro dell'altro; concentrarsi ed agire; b)
comunicazione-movimento, gestualità, mimica, corpo e spazio; l'uso della voce: respirazione, registri, toni, ritmi, pause, dizione ;
interpretare un ruolo, prove tecniche di registrazione e di ascolto
Distribuzione oraria:
sabato 6 ore 14.30 - 20.30
domenica 6 ore 9.00 - 15.00
Costi:
500 euro a week-end più spese di eventuale viaggio se la località prescelta sarà sarà distante dalla residenza del conduttore Il lavoro può essere svolto in un week-end o più:
- nel primo caso verranno esperimentate le situazioni a) e verranno accennate le parti del punto b)
- nel secondo caso, si potrà impostare un programma che permetta di approfondire tutte le parti espresse sia al punto a) che al
b)
- si può prevedere un feed-back, dopo qualche tempo, per chi sente la necessità di confrontarsi e partecipare ad altri i risultati
di esperimentazioni personali
LABORATORIO DI COSTRUZIONE DI BURATTINI CON APPRENDIMENTO TECNICHE DI ANIMAZIONE
Referente Servas. Rosetta Graziuso
Conduttori Giorgio e Violeta (in arte Viruta y Sudor Artisti della Patagonia - Argentina) in Italia fino a settembre.
La proposta di lavoro illustra le varie aree di intervento, per un laboratorio di 7 o almeno 5 gg.; se si decide di svolgere questo
lavoro in un week-end, l'intervento dovrà essere calibrato di conseguenza. Trovarsi con un altro, lasciarsi accarezzare dalla soavità
della parola vicina. Ascoltare, ricevere, darsi il tempo di godere il calore di quella vicinanza. Sentire come quello stimolo dà nascita
nel nostro interno ad un'emozione o ad un pensiero. Osservarlo, osservarci. Lasciarci inondare da un torrente di parole, nuotare
nei suoi significati, riconoscerci in essi ed allora, solo allora, scegliere le parole che ci rappresentano e consegnarli a quell'altro
che è lì, vedendo nei suoi occhi la soavità delle nostre proprie parole, di quelle che scegliemmo per rappresentarci, per consegnarci
in questo gioco di costruzione - dell'essere che è la comunicazione Comunicazione che è anche azione -relazione -interazione trasformazione.
Servas in Italia
pag 7
Perché Un BURATTINO?.
- Perché comunica direttamente il nostro interno, nostra Êprofondità, senza pudori, senza paure.
- Perché può dire quello che gli pare.
- Perché può parlare di quello che non si parla.
- Perché Lui ride di sì stesso senza paura del ridicolo.
- Perché trasporta la parola degli altra.
- Perché aiuta a riflettere.
- Perché muove l'emozione.
- Perché ci permette di giocare senza tempi né età.
Officina Di COSTRUZIONE DI BURATTINI
- Obiettivi generali del 'laboratorio
- scoprire le possibilità plastiche degli oggetti di riciclaggio e di altri materiali. - costruire burattini con materiali di recupero ed
altri, investigando nella propria capacità creativa.
- scoprire come la modificazione delle parti organizza un tutto diverso.
- scoprire le possibilità di comunicazione con burattini dei temi all origine delle differenti tappe di sviluppo dell'essere umano.
- sviluppare la propria capacità di comunicazione attraverso l'animazione di oggetti.
- investigare l'inserimento dei burattini nei temi di interesse Êdel gruppo partecipante.
- sviluppo dall'officina:
Nel primo momento si lavorerà su la fisicità del gruppo e di ognuno dei partecipanti, facendo base
sul rilassamento, lo stiramento, il movimento di ogni parte e del corpo nella sua totalità.
Si investigherà nel ritmo individuale e corale. Si realizzeranno esercizi di investigazione vocale.
Nel secondo momento si lavorerà sull'investigazione dei materiali, tessiture, forme, colori,
funzionalità, sonorità, interazione, utilità.
Nel terzo momento si sceglierà la tecnica a sviluppare in Êla costruzione in funzione dei materiali
investigati.
Costi:
Se ipotizziamo un week-end: - sabato 3 ore - domenica 3 ore tot. Euro 600,00; eventualmente si può svolgere anche il laboratorio
includendo una parte del sabato altre 3 ore (aumento di E.200,00)
...alcune foto dell’incontro a Napoli...
Viaggi
pag 8
Viaggio in Australia
(11 dicembre 2003 - 13 gennaio 2004)
di Flavio Cerpelloni
Raccontare il mio viaggio in poche righe non è proprio facile: erano anni che sognavo di visitare l’Australia. Fin da quando ero piccolo
ho sempre avuto in testa l’Australia: forse per il fatto che si trova dalla parte opposta della terra dove vivo o forse per la mappa
del mondo appesa alla parete della mia camera che mi faceva viaggiare con la fantasia.
Alla fine ci sono riuscito, tutto è nato durante l’incontro nazionale Servas di ottobre a Verona: ho incontrato alcuni amici veronesi
(Jenni, Paolo e Davide) in partenza per il giro del mondo dopo poche settimane. Mi hanno invitato ad andare a trovarli in Dicembre
in Australia e da quel momento un tarlo mi rodeva la testa ogni giorno.
Insomma alla fine sono riuscito a organizzare il tutto e, dato che tutto era “partito” da Servas, mi sono quasi imposto di viaggiare
solo con Servas. E’ stata un’esperienza unica ed indimenticabile.
Sono atterrato ad Adelaide il 13 dicembre e sono stato ospitato per le prime notti da due simpatici servas, Kevin ed Eleanor, che
hanno pensato bene di farmi superare il problema del jetlag portandomi ad una cinquantina di km dalla città in una loro proprietà in
mezzo al “bush”: mi avevano avvisato che sarebbe stato uno “shock” ed effettivamente mi sono innamorato degli spazi aperti, dei
colori, della tranquillità fin dal primo istante. Spiegare l’Australia con immagini o a parole è praticamente impossibile: si deve vedere
per comprendere a fondo. Le prime cose che mi hanno colpito sono stati i profumi completamente diversi da quelli a cui ero abituato
ed i colori nitidi del paesaggio: sicuramente l’aria più pulita influisce su tutto.
Dopo due giorni passati a controllare con Kevin ed Eleanor la crescita delle piante di eucalipti che loro piantano cercando di ricreare
il “vero bush” mi sono spostato verso il centro di Adelaide da Allison, un’artista servas che stava già ospitando altri due ragazzi servas
tedeschi: la sera abbiamo chiacchierato del loro giro del mondo.
Durante questi giorni ho scoperto Adelaide: una città molto ben studiata e molto vivibile, piena di verde e di tranquillità.
Dopo Allison sono stato ospitato per una sola notte da un’animata famiglia sempre in Adelaide: Allison e Michael mi hanno accolto
come un vecchio amico ed ho migliorato il mio inglese giocando con i piccoli Rachel e Tom. Mi sentivo a casa e mi è dispiaciuto un sacco
rimanere solo per una notte ma il giorno seguente dovevo partire per un tour su Kangaroo Island, la terza più grande isola dell’Australia
che ha tuttora mantenuto un aspetto selvaggio e una rigogliosa natura.
Sono quindi tornato ad Adelaide per incontrare le “cause” del mio viaggio: Jenny, Paolo e Davide erano arrivati in Australia dopo le
precedenti tappe in Indonesia ed abbiamo passato assieme qualche giorno.
Eravamo un’unica famiglia ed è stato veramente fantastico “vivere” Adelaide: fare la spesa, girare per il centro, passare il tempo a
chiacchierare in italiano. E’ stata buffa la prima sera perché usavamo un mix di italiano, australiano e dialetto veronese.
Poi di nuovo sulla strada per un tour di 4 giorni lungo la Great Ocean Road, la strada panoramica che costeggia la costa da Adelaide
fino a Melbourne. Su un minibus con altre 20 persone ho visitato diversi parchi naturali che si incontrano sulla costa e alcuni luoghi
veramente incredibili tra cui i più famosi sono The Twelve Apostoles: una serie di enormi faraglioni che emergono dall’oceano. Ho
conosciuto molti viaggiatori "zaino in spalla", o come si dice da quelle parti “backpackers”, che si sono dimostrati interessati a Servas:
ho fatto un po’ di sana pubblicità!
Poco prima di Melbourne mi sono fermato per il Natale a casa d’altri due servas: David e Linda. Il mio primo Natale con il caldo e
lontano da casa: una bicicletta e via in giro per Point Lonsdale a fare fotografie alle famiglie che festeggiavano in spiaggia. Bellissimo
e stranissimo. L’ospitalità di David e Linda ma in generale dei servas australiani è sempre stata meravigliosa: hanno una vita molto
più rilassata della nostra di europei eternamente stressati e sono viaggiatori nati. Il bello di Servas è il fatto di stupirsi di quanto
possa essere facile stringere rapporti profondi con gente che si conosce solo poco prima.
Dopo tre giorni a Point Lonsdale mi sono avvicinato a Melbourne, “la città dei tram”; una metropoli che ha saputo coniugare il “vecchio”
(per noi europei si tratta di pochi anni) con il moderno: chiese coloniali e strutture futuristiche convivono gli uni vicini agli altri ed
attirano una marea di turisti. Ho amato la capacità di mescolare assieme la cultura e il business: chi ha detto che i musei devono
per forza essere “noiosi” soprattutto per i bambini? A Melbourne sono riusciti a realizzare una galleria di arte moderna con un sacco
di spazi “da vivere” per i bambini.
I servas di Melbourne sono stati una famiglia nella periferia sud per una sola notte e Merle, una pittrice sessantenne che mi ha dato
alcune dritte sulle mie visite tra cui la galleria d’arte moderna.
Merle stava lavorando ad una serie di quadri sulla storia di “donna del bush”: sono rimasto talmente affascinato dalla sola storia che
vorrei tornare a Melbourne tra un po’ per vedere su tela il risultato.
Dopo Melbourne mi sono spostato in bus a Sydney per i fuochi di fine anno: sono praticamente un “must”.
I fuochi visti dalla baia con lo sfondo dell’Harbour Bridge e dell’Opera House non li dimenticherò mai. C’erano migliaia e migliaia di
persone che bivaccavano sulle rive della baia dalla mattina ed è stato fantastico festeggiare all’aperto, e per la mia prima volta con
il caldo, l’arrivo del nuovo anno. Sydney è semplicemente fantastica! E’ una metropoli di 4 milioni di abitanti ma ha una tranquillità e
un carattere che affascinano. E poi la baia è qualcosa di incredibile.
Sydney l’ho vissuta un bel po’: sono stato ospitato una settimana da un amico italiano che vive lì da un anno ed ho conosciuto un po’
la vita da “emigrante”. Certo non sarà la stessa che hanno fatto altri italiani 50 e più anni fa, ma ancora oggi ci sono un po’ di problemi
non indifferenti per riuscire a vivere in un posto come l’Australia.
Dopo una settimana con il mio amico non-Servas sono stato ospitato da Pam e Gilbert, due simpatici servas che mi hanno portato a
conoscere la zona a nord di Sydney: la fantastiche spiagge di Curl Curl e Dee Why, il Ku-Ring-Gai Chase National Park con i suoi
graffiti aborigeni e le splendide vedute delle baie a nord della città.
Ultima tappa Servas del mio viaggio è stata sulle Blue Mountains da Lois, dove sono rimasto letteralmente entusiasmato dallo spettacolo
naturale offerto da queste montagne: un grand canyon completamente ricoperto da eucalipti che liberano nell’aria il loro profumo e
creano una nebbiolina blu (da cui il nome) molto salutare. Un aerosol naturale praticamente!
Ecco questo in breve è il mio viaggio in Australia: ho percorso circa 2500 km e guardando la carta non sono che una piccolissima parte
di questo meraviglioso e giovane continente. Sono rimasto affascinato dagli spazi aperti, dai colori e dai profumi di questa terra,
dalla cordialità e serenità della gente che ho conosciuto e dalla facilità con cui si riesce a viaggiare.
Il mio primo viaggio in solitaria non poteva essere migliore: un mio sogno che è diventato realtà. iao e come mi sono sentito dire mille
volte in Australia: Have a g’day mate!
P.S. Per chi volesse vedere il mo report fotografico www.cerpelloni.it/australia
Viaggi
pag 9
Monique e il “Camino
de Santiago”
Di Luigi Uslenghi
Ricordo Monique accovacciata sul tappeto naturale del suo piccolo spiazzo erboso a fianco del rifugio: le mani alzate,
il viso baciato dal sole del primo mattino, i movimenti lenti del corpo tesi a carpire quanta più energia possibile.
Eravamo al “Grand Tournalin”, a 2.534 metri di quota, in Val d’Ayas, nel luglio del 2002, e Monique -come ogni mattinasi preparava così, con i suoi esercizi di “Taïchi”, ad affrontare le “dolci” fatiche di una giornata alpina.
Ci eravamo visti anche in primavera ad Annecy, in alta Savoia, dove io e Alberta eravamo stati suoi ospiti nell’ambito
del tradizionale scambio di ospitalità Servas con Novara. In quell’occasione Monique ci fece un regalo veramente unico:
ci raccontò delle sue straordinarie esperienze di camminatrice solitaria dalle Alpi a Santiago di Compostela e poi
ancora dall’Andalusia a Santiago, attraverso tutta la “meseta” spagnola. Ci consentì di rivivere pagina per pagina questa
sue esperienze, durate diversi mesi, attraverso i suoi grandi “album”, zeppi di scritti, lettere, foto, disegni, pensieri,
riflessioni, dediche, testimonianze di incontri, consigli. Complice una giornata fredda e piovosa, nel tepore del suo
ospitale appartamento, ci fu permesso di assaporare il “cammino” percorso giorno per giorno, le scoperte quotidiane,
il silenzio, la natura, gli incontri.
Venti chilometri al giorno e uno zaino di soli 9 chili. L’essenziale. “Impari a vivere con l’essenziale”. Poi la confessione:
“ Ci sono stata un’altra volta a Santiago. Ma non da sola”
“Davvero? Racconta!” E ci mostra l’incredibile: un bel film.
Accende il televisore e ci mette sotto gli occhi lei e altri tre volontari dell’associazione francese del “Chemin de
Santiago” mentre condividono oltre due mesi e mezzo di quotidiano cammino sulle strade e i sentieri di Francia e di
Spagna con un gruppo di dieci detenuti delle carceri di Besançon, che hanno scelto di sperimentare questo “percorso”
fisico e spirituale prima di tornare -liberi- nel mondo. Una specie di ponte da percorrere lentamente e volontariamente
tra il portone della prigione e quel punto di non ritorno al di là del fiume, dove le strade si dividono e devi scegliere
dove andare, per la vita
In quelle due ore di video, abbiamo visto scorrere giorno dopo giorno, volti, sguardi, tensioni, difficoltà, stanchezze,
ostelli, tende, borracce, e testimonianze, tante e terribili, speranze, silenzi. E parole, prima stentate e poi via via più
fluenti, liberatorie. Fino a Santiago, e fino al ponte, da dove simbolicamente gettare una pietra, il proprio pesante
“macigno”.
Straordinaria esperienza, vissuta con la semplicità di Monique che intanto prepara qualche cosa per pranzo.
Potenza di un incontro Servas con una persona eccezionale, ad Alberta viene una gran voglia di attuare un progettino
già accarezzato e meditato: andare fino a Santiago, a piedi, adagio adagio, dosando bene le proprie forze. Chissà.
Fuori continua a piovere, ma non posso stare fermo: devo andare anch’io, sulle strade deserte di questo quieto quartiere
residenziale, con le montagne di Savoia tutte intorno, nuvole bigie, bruma. Strade bagnate, strade bianche e grigie
che si perdono nel verde, piccole strade che portano lontano: a Santiago, o in qualche altro angolo baciato dal sole,
come il piccolo pascolo verde al Grand Tournalin, o più su, dove finito e infinito si incontrano, come evocano le mani di
Monique nel loro misterioso movimento.
Con Servas,
il mio primo anno
(di Andrea Merlo).
Viaggio a Dusseldorf, ottobre 2003
L’esperienza con Servas è stata fantastica. Era il mio primo viaggio e devo ammettere la difficoltà e l’imbarazzo nel contattare i
membri di Dusseldorf, mia destinazione. Ho scelto di usare la posta elettronica, che rende tutto più facile perché rende il primo
incontro molto “protetto”, più impersonale. In effetti è stata una buona idea. Ho scritto a tutti i membri con e-mail pubblicata sul
libretto Servas, che per la Germania era giallo, e in molti mi hanno risposto. Ho quindi dovuto scegliere una persona, e mi sono fidato
dell’istinto: Marissa ha più o meno la mia età, è vissuta in Iran e oggi fa l’artista. C’è qualcosa di più interessante?
L’incontro con Marissa è stato splendido: superato quel momento iniziale in cui ci si annusa, dopo la prima cena insieme il dialogo è
partito e spesso si protraeva fino a notte. Incredibile!
Mi rendo conto che l’ospitalità è una scelta, e che chi la sceglie deve necessariamente mettersi in gioco, condividere spazi, cedere
una parte della propria intimità (il bagno, i piatti, la colazione con l’umore di chi si è appena svegliato). C’è una parte di rischio: non
sai chi ospiterai, e soprattutto, non si sa a priori se si andrà d’accordo, se ci sarà un incontro. Ciò che ci aspetta in cambio di questa
apertura è però, probabilmente, molto di più di quanto ci possiamo immaginare. Sì perché l’altro, proprio perché è diverso da noi, non
ce lo possiamo immaginare davvero!
Così il mio mondo è diventato un pochino più piccolo e per me oggi l’Iran, in cui Marissa è nata e cresciuta, è un paese fatto di persone
e non di potenziali fanatici, dove si beve il dugh quando fa caldo e il gelato sa di zafferano… provare per credere.
Il sabato poi è stata una giornata a tre: Akira, giapponese trapiantato da poco in Germania per lavoro, aveva contattato Marissa per
passare una giornata insieme. Ve li immaginate: un italiano con gli occhiali colorati, una tedesca cresciuta in Iran e coi capelli tinti di
rosso-alemanno (che è un rosso fluo che in Italia farebbe litigare definitivamente molte donne con la rispettiva parrucchiera) e un
giapponese vestiti neri, capelli corti, zainetto, macchina fotografica, che mangiano Bratwurst e devono vin brulè (Gluhwein) passeggiando
in riva al Reno? Beh, quell’italiano ero io e mi sentivo così vivo!
Sicché, sulla via del ritorno mi sembrava che fosse passato un anno, e non cinque giorni soltanto.
Viaggio a Trieste, dicembre 2003
Il lavoro diventa una scusa per incontrare persone. Scelgo di fermarmi qualche giorno in più e di conoscere la città attraverso i suoi
cittadini. Anche stavolta uso l’e-mail per rompere il ghiaccio e scrivo, però, solo ad una famiglia, giovane di cui mi colpisce e attrae
l’indirizzo di posta di lei: “@infn” significa istituto nazionale di fisica nucleare. Caspita! Così Renata è una fisica, si occupa di una cosa
incomprensibile come i fasci di luce di sincrotrone e a volte, mentre parla in cucina, si alza e spiega la cosa disegnandola sulla lavagnetta
delle cose da comprare. Renato è un architetto del comune, che sembra conoscere la storia di ogni palazzo e di ogni strada della città.
Amina è una figlia in affido, alle prese, come tutti i ragazzi, con l’interrogazione del giorno dopo. Passo con loro tre giorni, in cui si
coglie l’insieme di scelte di vita fatte da Renata e Francesco: niente TV ma radio, prodotti di un certo tipo, niente sprechi, banca
etica, ospitalità, impegno. Tutte cose, semplicemente, fatte e mai illustrate o fatte oggetto di propaganda nei miei confronti. Anche
questa volta ho conosciuto un mondo diverso dal mio. E nuove strade.
Gruppo di lavoro.
Ecco un altro regalo da Servas: arriva una proposta di un gruppo di lavoro, di confronto, su un tema che sento appartenermi:
l’affermazione del sé attraverso modalità non violente. Ad avere aderito siamo una ventina, di tutte le età, regioni e con lavori che
spaziano dalla didattica all’ingegneria. La più bella sorpresa per me: la presenza nel gruppo di un ufficiale dell’Arma. Nel leggere la
sua e-mail mi sono trovato in faccia, subito, i miei stessi pregiudizi: quest’adesione non me la sarei mai aspettata.
Non so dove porterà quest’esperienza, siamo al primo passo in questi giorni. Ricordo che a scuola mi hanno insegnato un teorema, il
teorema d’induzione, che si può raccontare più o meno così: se nel guadare un fiume con dei sassi che affiorano riesci a fare il primo
passo, e se su qualunque sasso tu sia riesci a raggiungere il successivo, bene allora riesci ad arrivare sull’altra sponda. Quindi, mettendo
insieme la logica all’ottimismo, il fatto di essere partiti è già metà dell’opera!
Chiudo questa pagina sul mio primo anno con Servas dicendo che sono grato a tutti coloro che mi ci hanno condotto, con i loro racconti
e stile di vita. Ricordo le cene fuori-schema a casa di Luha (Luca, toscano dentro, per gli amici è Luha) e Samuela, la fagiolata a
Dulzago, l‘iscrizione a casa di Luigi, il foglio di viaggio ed il libretto giallo della Germania. Grazie a tutti quelli che mi hanno risposto
in modo semplice e schietto, a chi mi ha ospitato, a chi ha fatto partire il gruppo, a chi fa funzionare Servas.
Viaggi
pag 10
Austria, Polonia, Ungheria e Slovenia; meeting Servas
di Perkoz
Di Marcello e Teresa Mazzella
Il nostro viaggio inizia il 21 luglio alle ore 16.00 dopo un laborioso lavoro di sistemazione di bagagli, sacchi a pelo, depliant, videocamera
e macchina fotografica nella miaÊÊ utilitaria che si rivelerà a viaggio finito una preziosa compagna d’avventure; prima tappa, alle ore
23.OO, per evitare di viaggiare di notte, Ferrara, "intellettuale città" ricchissima di eco letterarie pittoriche, cinematografiche e
storiche. Il vero viaggio comincia il giorno dopo per raggiungere, con la prima esperienza di attraversamento di una frontiera sempre
più simbolica che reale, e dopo una breve passeggiata in un grazioso centro di villeggiatura sul Worthersee-Portschach, il capoluogo
della Stiria e seconda importante città dell'Austria, Graz. I nostri gentili ospiti, Gertrud e Christopher che vivono in una graziosa
casa di campagna, sono molto prodighi nel darci notizie interessanti per la visita di Graz (Parlamento regionale, scuola evangelica di
Keplero, lo Schlossberg)e per il prosieguo del viaggio per raggiungere Vienna, città troppo nota per dilungarci nella descrizione delle
sue bellezze o del fascino dei suoi luoghi caratteristici. Più interessante, invece, sono i dintorni di Vienna come Brno con il suo Spielberg
tristemente noto per i nostri eroi del Risorgimento o la vicina Slavkov U Brna -più nota come Austerlitz-dove Napoleone ottenne
una delle sue strabilianti vittorie contro i due imperatori di Austria e di Russia. Il nostro viaggio prosegue per portarci a Czestochovadetto anche convento-fortezza di Jasna Gora, luogo di fede, centro di pellegrinaggio e santuario tanto caro al Nostro Santo Padre.
Bello, suggestivo, emozionante ma forse qualche informazione in più in lingua italiana, che ben poco ha di comune con le lingue di ceppo
slavo come il polacco o il cecoÊ o lo sloveno, renderebbe più completa ed appagante la visita da parte dei tantissimi italiani che lo
frequentano con devozione ed ammirazione. I nostri amici di Varsavia -Jolanda e suo marito- li incontriamo a tarda sera dopo che
un'altra famiglia ci aveva dato "buca". Il nostro primo giorno a Varsavia lo trascorriamo tra i vicoli della città vecchia anche perchè
di Varsavia la seconda guerra mondiale ha distrutto quasi l' 85% lasciando integro ben poco di storicamente valido. Il suo centro
storico è attualmente vivo perchè vi abitano giovani studenti dei vari Istituti internazionali presenti in città, artisti di vario genere
tanto che le sue stradine-dove abbiamo gustato qualche piatto caratteristico dopo una laboriosa conversazione con il cameriere per
poter comprendere gli ingredienti e la composizione del nostro pranzo- sono un brulicare di piccoli artigianali stand. Questo suggestivo
ambiente ospita frequentemente manifestazioni ed incontri culturali di vario genere e noi abbiamo avuto anche la "fortuna" di poter
assistere ad un concerto commemorativo dei tristi giorni della sua insurrezione. E' giunto ormai il giorno della nostra partenza per
Olsztyn e per il Centro scout di Perkoz nella zona dei laghi Masuri per il nostro meeting Servas. La settimana a Perkoz trascorre in una "torre di Babele " di lingue europee e non dei tanti Servas convenuti- fra attività varie (corsi di lingue, di ballo, di cucina, di
yoga ed altro) ed escursioni tra i boschi o in località vicine come Malborg, importante centro strategico e commerciale(se siete
interessati all'ambra questo è il posto migliore per ammirarla, gustarne le soluzioni artistiche ed acquistarne di pregevole qualità)dei
Cavalieri Teutonici ed il Quartier generale di Hitler a Gierloz, dove il dittatore subì l'attentato del 20 luglio 1944. Da Perkoz
proseguiamo, a meeting concluso e con promesse varie di ritrovarci tutti al prossimo a Barcellona, per Danzica.Danzica, Gdansk per
i polacchi, cittadina assurta ad una certa importanza per i noti fatti legati all'insurrezione che ha dato origine al Movimento dei
lavoratori Solidarnosc, è una fiorente ed industriosa cittadina sul porto omonimo del Mar Baltico che ha dato i natali ad uomini illustri
come il fisico Fahrenheit ed il filosofo Schopenhauer.Con Danzica si conclude il nostro viaggio di andata; è d'uopo ora programmare
il ritorno che prevede una nuova puntatina a Varsavia, che merita di essere vista proprio per apprezzarne gli aspetti legati alla sua
ricostruzione dopo le penose e tragiche giornate di distruzione del suo quartiere ebraico e di altre sue parti. Dopo Varsavia la nuova
tappa è Cracovia; è una delle più antiche città della Polonia meritevole di un’accurata visita perchè salvatasi miracolosamente dalle
tragedie della seconda guerra mondiale conserva tutta la sua splendida architettura e la sua urbanistica configurazione originale.
Chi si trova a Cracovia non può esimersi da due visite nel suo interland: Wieliczka, una miniera di sale inseritaÊ nella lista dei beni
culturali dell'UNESCO per le sue pregevoli opere d'arte ricavate dagli stessi operai della miniera nelle sue rocce saline edÊ OswiecimAuschwitz, grande campo di sterminio dell'ultima guerra anch'esso, per motivi ovviamente diversi, ascritto tra i "patrimoni" di
indelebile memoria dell'umanità. LasciataÊ Cracovia ci attende l'Ungheria con il suo Danubio, il suo Ponte delle Catene e le due cittadine
di Buda e Pest adagiate sulle rive del fiume "blu"; archiviata oramai l'esperienza economico-politica del comunismo l'Ungheria è tutta
protesa, come le altre nazioni viciniori, a penetrare la cultura della Nuova Europa che nel prossimo mese di maggio le accoglierà nel
Parlamento Europeo almeno sotto il profilo politico(per quello economico bisognerà attendere qualche anno).La mia piccola utilitaria
ha fatto davvero un buon lavoro ed ora le chiederò un ultimo sforzo per portarmi; prima del salto finale per casa mia, nella vicina
Slovenia con la sua bella capitale Lubiana. Si respira già un'aria di casa e la gioia del rientro è un po' amareggiata dal ricordo dei
giorni passati con tanti nuovi amici cosi diversi per carattere, lingua, diverse abitudini di vita e alimentari.
Resoconto viaggio in Olanda con Servas
Ci siamo avvicinati a Servas tramite amici comuni che frequentavamo da tempo.
Nei nostri incontri non avevamo mai parlato di Servas, o forse era stato uno dei tanti argomenti sfiorati e lasciati nella memoria a
decantare.
In seguito abbiamo avuto tempo di riparlarne e di approfondire l’argomento con più calma.
Un incontro, con il Coordinatore Regionale, ha completato le informazioni ( grazie Danilo della pazienza ..)
Da qui all’iscrizione, all’ospitalità fornita ai primi viaggiatori il passo è stato veramente breve.
Ospitare comunque, a mio parere, è solo la prima metà dell’esperienza di Servas e per questo motivo abbiamo voluto essere anche
viaggiatori.
Che, come sappiamo tutti, almeno dal punto di vista psicologico è leggermente più impegnativo, tanto più se la lingua parlata non è la
stessa, se le abitudini ed i costumi sono diversi, se…, se…,se…
Quando siamo entrati nella prima casa del nostro host Olandese e ci siamo seduti con un bicchiere di sherry in mano a chiacchierare,
tutti i nostri se sono scomparsi… proprio come lo sherry dalla bottiglia.
Ma andiamo con ordine.
Per contattare gli host della zona che interessava a noi, abbiamo iniziato circa un mese prima ad inviare e-mail. Le zone che volevamo
visitare erano quelle della Friesland, di Drente e di Groningen con una piccola puntatina ad Amsterdam.
Qualche Servas ha risposto, ma probabilmente molti erano in vacanza ( Luglio è il mese principale per le vacanze degli Olandesi )
per cui non è stato facile trovare la disponibilità degli Host.
Cartina e libretto Servas alla mano, abbiamo provato a spostarci leggermente dal nostro itinerario e, questa volta non abbiamo
mandato solo le e-mail, ma abbiamo fatto seguire una telefonata. Sicuramente il fatto di poter parlare direttamente con il nostro
interlocutore ci ha dato una mano e siamo riusciti a trovare ospitalità in tutte le tappe programmate.
Abbiamo trovato dovunque cordialità, voglia di scambiare idee, voglia di conoscere un po’ più da vicino questi Italiani spesso così
stereotipati nell’immaginario collettivo, e tanto per non smentirci abbiamo preparato spesso delle cenette made in Italy, peperoncino
compreso !
L’ Italia in ogni caso la si ritrova spesso facendo la spesa ai supermercati, i nostri prodotti facevano capolino dagli scaffali...e gli
olandesi ne vanno pazzi.
Un pezzetto della nostra Italia, o meglio di Genova che è la città dove viviamo, comunque lo abbiamo regalato a tutti ed è stato bello
pensare che quel piccolo regalo poteva far ricordare due persone che chissà se si rivedranno..
Noi ci siamo portati dietro il ricordo delle cose dette, delle persone conosciute, come ad esempio di Truss Marse che ad ottandadue
anni suonati ci ha incantato con i suoi racconti sulla pace e sulle manifestazioni che l’hanno vista protagonista.
Alla fine prima di andare via ha preso la sua macchina fotografica e ci ha fatto una foto, l’avrebbe tenuta insieme alle foto dei
centinaia di Servas che l’hanno conosciuta.
Gabriella e Franco
Viaggi
pag 11
“Viaggio in USA
nell'Agosto 2003"
di Mauro Valle
Avevo deciso per un'estate negli Stati Uniti; c'ero già stato tante volte ma mai in famiglia. In origine doveva essere un viaggio
pianificato, un Coast to Coast da New York a Los Angeles, tappa finale non a caso: essendo nota ormai la mia passione per la ginnastica
artistica, volevo non mancare ai Campionati Mondiali di Anheim appunto in programma per la fine del mese di Agosto. Purtroppo un
imprevisto (non odiatemi lo so...) viaggio di lavoro a Sydney in Australia nel mese di Luglio, rendeva impossibile ogni tipo di programmazione
del viaggio negli USA anche e soprattutto nella scelta delle famiglie Servas da contattare in ogni città. Il viaggio era ormai annullato
ma un'occasione lastminute del biglietto a cui non si poteva dire no, lo rendeva ancora una volta possibile. Non così lungo come supposto
ma come si dice...meglio di niente!! Partivo quindi i primi di Agosto alla volta di New York o meglio nei dintorni, nel New Jersey proprio
di fronte a Manhattan. Avevo contattato delle famiglie via e-mail prima della partenza per l'Australia e ora sarebbero state quelle
su cui avrei basato la mia permanenza negli States. Ma a differenza di quello che faccio di solito con le famiglie SERVAS che seleziono,
non avevo avuto il tempo di coltivarne la conoscenza via email e telefono molte settimane prima della partenza. Quindi non ero ben
sicuro su cosa avrei trovato in effetti. Il mio primo contatto è stato una signora che viveva nel New Jersey che mi aveva colpito
perchè tra gli hobby aveva messo lo shopping... Mi sono trovato ospite in una villa a 3 piani, arredata come la casa delle bambole in
modo molto kitch ed estremo: nelle stanze da letto, ben 6 (!!) ognuna con un nome, capeggiava una bambola di ceramica a grandezza
bambino di 5 anni, tutta vestita e truccata, adagiata sul lettone, quasi aspettasse l'ospite. Nella mia stanza inveceÊ c'era un orsetto
di peluche simpatico che oscillava su un’altalena...evidentemente ho pensato, sarà stata dedicata all'orso "Yoghi"! :) La signora sposata
con un commerciante di vini d’origine ovviamente Italiana che in quel periodo era in viaggio di lavoro appunto in Italia, aveva 3 figli
grandi che vivevano tutti sparsi nel paese, ed era una persona simpaticissima e molto cordiale. Mi ha portato in giro per New York e
dintorni alla ricerca del centro commercialeÊ e del saldo perduto!! Abbiamo fatto 4 giorni di shopping furioso al termine del quale
ho dovuto comprarmi una valigia supplementare per farci stare dentro tutto ciò che avevo! Non parlando di quello che ha comprato
lei...Una barca a vela a due alberi... Non sto scherzando, era il regalo di anniversario di matrimonio e lei aveva il compito di seguire i
lavori di ristrutturazione in cantiere. Trattavasi di una specie di veliero in legno costruito in Danimarca negli anni '50 che fu tra i
primi a compiere la traversata atlantica, un "eroe" dei mari presente in ogni libro di storia nautica... Tempo di cambiare città, sorridevo
al pensiero dei miei dubbi pre-partenza... La mia seconda famiglia era più a nord, a Newport nello stato del Rhode Island, il più piccolo
degli USA, affacciato sul mare, vicino a Boston. Newport mi interessava perchè sede dello Yacht club Americano, organizzatore della
America's Cup, io sono velista e quindi questo posto è un "must" da visitare assolutamente. La famiglia, in "origine" padre, madre,
un figlio universitario e una figlia liceale, viveva in una villetta sul mare con piscina e jacuzzi, poco distante il porticciolo di Newport
con una vista fantastica sul molo e sulle barche a vela ormeggiate. Al mio arrivo mi veniva data subito in uso una delle auto di famiglia
(un macchinone-catorcio-antico da film americano...), poiché entrambi i genitori lavoravano tutto il giorno, il figlio grande, promessa
del nuoto locale era a fare un camp estivo di nuoto in Florida, la figlia 18enne ospitava un'amica dalla Spagna e avendo entrambe
appena finito l'ultimo anno di liceo erano in quello stato tra il semi-letargico= voglio dormire tutto il giorno e l’iper-attivo= voglio
fare party 24 ore al giorno...che caratterizza i teenager di quell'età;Ê dunque la morale era che non si poteva fare troppo affidamento
perchè portassero in giro l'ospite Italiano! L'esperienza in questa famiglia verrà ricordata senz'altro per il mitico party a sorpresa
da me vissuto e non troppo gradito direi, nonostante tutto...roba da far impallidire il film '"American pie"...Chi lo ha visto sa di cosa
parlo! Ma è da raccontare senz'altro!! Cosa è successo allora? Premessa: si doveva andare via tutti per un tranquillo week-end di
trasgressione ai casinò di Atlantic City ma all'ultimo, ecco un malessere per la figlia e quindi anche per l'amica spagnola...Uhmmm
che caso!! A questo punto si decideva un cambio di programma: i genitori sarebbero andati via lo stesso, a giocare a golf in un club
in montagna, le povere tapine malate (bisognava vedere la scena...in pigiama tutto il giorno, malessere generalizzato, noooo proprio
impossibile muoversi) a casa e io...beh libero di scegliere che cosa fare: se andare a giocare a golf (mai giocato in vita mia), restare
anch’io in pigiama a fare compagnia alle fanciulle oppure andare dove avrei voluto, tanto l'auto l'avevo. Arriva il Sabato finalmente,
tante le raccomandazioni alla figlia che sembra piuttosto incerta su ciò che deve fare e poi la mamma parte; decido di andare a
Boston, non avevo voglia di perdere una giornata in casa, invito comunque le ragazze ma sono davvero troppo stanche e malate per
seguirmi, che sfortuna! Così alla fine vado e sarei tornato sul tardi la sera stessa...ÊÊ Al mio ritorno la sorpresa!! Davanti a casa un
po' di auto parcheggiate (saranno i vicini penso!), all'interno il caos completo; ma dove sono capitato? Avevo forse sbagliato casa?
Una trentina di liceali in giro ovunque, chi ubriaco, chi "fumato", chi occupando in coppia divani e letti della casa a fare quello che si
immagina; attorno alla piscina ragazzi e ragazze urlanti e nella jacuzzi (vasca idromassaggio) sorpresa delle sorprese (!) la mia ospitante
con l'amica completamente nude a giocare con altri ragazzi; vedendomi, per nulla imbarazzate, mi invitano a raggiungerle nella vasca!
Io rimango allibito, non che la cosa non mi stesse tentando ovvio ma riflettevo sul fatto che in fondo ero ospite dei genitori, non
della figlia, che i genitori stessi si fossero raccomandati alla figlia ma forse perchè sapevano che c'ero io, persona responsabile, di
cui fidarsi...e quelli stavano mettendo la casa sottosopra e soprattutto che fossi l'unico adulto maggiorenne (in USA si è maggiorenni
a 21 anni, prima dei quali è vietato tutto in pratica!) in mezzo a decine di teenager seminudi, ubriachi e che si facevano canne in ogni
angolo! Se fosse arrivata la polizia come mi sarei giustificato?? E se avessero detto che li avevo corrotti io, comprando alcool e fumo?
Sarei finito in galera prima e poi espulso...Ahhhhhhhhhh Aiutoooooooo!!! E coi genitori poi, che figura? Con questi pensieri arrivavo
in camera mia e... nuova sorpresa, nuova tentazione: sdraiata sul mio letto c'era una ragazza in bikini tutta sola che voleva parlare
un po', offrendomi birra, funghi allucinogeni, canna e poi togliendosi tutto il poco che già indossava, dimostrarmi il perchè di un "certo"
nickname che aveva tra gli amici!! Mi sembrava di stare tra il sogno, l'incubo e la candid Camera!! Forse ero io che avevo fumato e
ora stavo vivendo un'allucinazione!! Non ho avuto il coraggio di mandarla via perchè era proprio "fuori" e alla fine lei dormirà sul letto
e io...sulla moquette nel mio sacco a pelo! Incredibile!! Il mattino seguente erano spariti tutti, man mano che si svegliavano se ne
tornavano a casa;Ê ma restavano in giro i segni della festa, a testimoniare quello che era successo. Le mie due amiche tranquille come
se niente fosse accaduto, hanno passato la giornata a ripulire la casa, la piscina e la jacuzzi soprattutto; mi hanno dettoÊ soltanto
di non dire nulla ai genitori del party a sorpresa quando sarebbero tornati e così farò, del resto che avrei potuto fare o dire? Anche
questa è un'esperienza che ti può accadere solo con il SERVAS!! Brevemente ora le altre famiglie che mi hanno ospitato. La terza
famiglia me la ero scelta nelle vicinanze di Washington DC, la capitale. Genitori con 3 figli piccoli. Sembrava una famiglia normale...
ma quest'anno l'esperienza SERVAS era destinata ad essere eccezionale... Il padre Maggiore del Pentagono e la sorella della madre
addetta stampa dell’ex presidente USA Bill Clinton!! In casa una stanza di colore rosso ad imitare la stanza rossa della Casa Bianca,
quella degli ospiti, piena di foto di tutta la famiglia con Clinton in diverse occasioni ufficiali e non. E poi gadget vari con i timbri
ufficiali della Casa Bianca. E le serate piene di racconti e pettegolezzi su come era stato vivere accanto al presidente USA per 4
anni (PS: La Levinski l'aveva assunta proprio la sorella e lei l'aveva condotta da Clinton nello Studio Ovale la sera del fattaccio
famoso...). Per il resto sono stati altri 3 giorni molto divertenti e senza dubbio non consueti. Era tempo ormai di volare sulla Costa
Ovest, a S.Francisco in California. Qui trovavo una famiglia a 30 miglia dalla città; il padre vigile del fuoco, la mamma insegnante e
4 figli (una bimba piccola, un ragazzo e una ragazza adolescenti e una ragazza universitaria). Gentilissimi, anche loro dotati di casa
con piscina ma qui ce l'hanno in molti). Dividevo la mia stanza con un simpatico gatto tigrato che veniva a fare le fusa sul mio letto.
Essendo ancora in vacanza, la signora e i bambini sono stati a mia disposizione per qualche giorno, portandomi in giro a S.Francisco
e nei dintorni. Memorabile la giornata trascorsa alla stazione dei pompieri in regolare servizio assieme al mio papà ospitante, al seguito
anche durante le chiamate d'emergenza!! WOW!! Questa vacanza pur breve sta riservando un'emozione dietro l'altra!! Giungeva il
momento dei saluti e della ricerca di una famiglia nelle vicinanze di Los Angeles dove sarebbe terminato il mio viaggio. Non avevo
avuto il tempo di contattare nessun membro SERVAS in zona ed ero piuttosto preoccupato ma... Altro colpo di fortuna, perchè la
figlia maggiore del pompiere, universitaria, studiava appunto a L.A. a Long Beach (molto vicino tra l'altro ad Anheim, sede dei Mondiali
di ginnastica, che fortuna). E viveva in casa dello zio e delle cugine ( poi scoprirò in una specie di castello a 3 piani con 2 piscine aÊ
100 metri dall'Oceano!) e mi avrebbero potuto ospitare senza problemi. Un sogno in pratica. Aggiungiamo che la figlia era una tipa
alla "hippy", molto libera, simpatica che andava in giro per intenderci a piedi nudi anche all'università, guidando un vecchio maggiolino
cabriolet giallo a fiori fucsia... eÊ che quindi mi sono dovuto adattare al suo modo di vivere per una settimana; ma è stato divertentissimo
e poi mi ha accompagnato ovunque, non solo a vedere la ginnastica, ma anche in giro e nei dintorni di Los Angeles, fino a S.Diego
durante un week-end. Meglio di così ancora una volta non mi poteva andare. E meno male che non avevo programmato niente dall'Italia.
Direi che l'esperienza SERVAS in USA è stata eccezionale al pari di ciò che ho visto e di ciò che ho vissuto nelle differenti famiglie
visitate. Non me lo sarei mai aspettato all'inizio ripeto, anzi avrei voluto rinunciare al viaggio perchè non ero riuscito ad instaurare
un rapporto con le famiglie prima della partenza come al solito. Con tutti sono rimasto in contatto eÊ con molti, spero mi rivedrò
presto, di tutti conservo ricordi indelebili. Ancora una volta, GRAZIE !!
Attività dei soci
pag 12
Anche in questa assemblea, come fatto a Verona, il Comitato esecutivo ha proposto la “Fiera delle Idee” come momento di espressione
e confronto dei soci sulla vita della nostra associazione, parte integrante dell’Assemblea.
Nel primo pomeriggio, informalmente, abbiamo raccolto gli argomenti su cui i presenti volevano confrontarsi. Nell’assemblea abbiamo
definito la lista degli argomenti, (5 in tutto), i partecipanti hanno espresso il loro grado di gradimento/condivisione sui singoli argomenti
e successivamente hanno costituito 5 gruppi di lavoro. A ognuno abbiamo assegnato questi consigli per agevolare il lavoro:
Ogni partecipante si sarebbe presentato e quindi ogni gruppo avrebbe individuato un moderatore, un verbalizzatore e un portavoce
dei contenuti emersi; infine i gruppi avrebbero dovuto produrre un cartellone con la sintesi delle idee-argomentazioni emerse e fare
un disegno che sintetizzasse il succo dei discorsi.
Dopo un iniziale disorientamento per la novità della situazione, i soci hanno reagito organizzandosi egregiamente pur nella ristrettezza
degli spazi e nelle difficoltà di esprimersi, di capirsi e di mantenere coerenti fili di discussione. (Abbiamo fatto senz’altro meglio
dei dibattiti che spesso vediamo negli studi televisivi...). Quella che segue è dunque la sintesi di quest’attività che, per la sua dimensione
partecipativa di espressione, ascolto e confronto attivo tra tutti i soci, rappresenta un esempio di ricerca di un modo nuovo di gestire
la nostra associazione, e più coerente con i principi fondamentali di Pace e Non violenza, che in futuro vorremo sempre più sviluppare.
Purtroppo non abbiamo potuto allegare i cartelloni, che erano tutti coloratissimi e contenevano un disegno emblematico dei contenuti
affrontati e delle conclusioni raggiunte.
Il Segretario per la pace
Vito Fortezza
1° gruppo: “Come aumentare il numero dei soci?”
Ci pensate se fossimo tutti Servas? Non si conoscerebbe la parola guerra perché non avrebbe nessun significato in una grandissima
comunità di amici.
Ebbene, amici miei, dobbiamo perseguire questo sogno, con ogni mezzo, cominciando col testimoniare, quotidianamente e in ogni
contesto, la convinzione che nutriamo in questo ideale.
La bellezza e l’importanza dell’esperienza Servas non possono essere riservate a pochi “eletti”, ma hanno bisogno di canali di visibilità
che ne permettano la comunicazione e la circolazione. Via libera, allora, ai suggerimenti e alle proposte più efficaci in tal senso. Dal
nostro gruppo di lavoro è scaturita l’idea di rendere la presenza di ospiti in casa nostra un’occasione di riunione e di festa cui rendere
partecipi anche e soprattutto non iscritti: un modo per far conoscere e sperimentare direttamente lo spirito Servas. Posso confermare
l’efficacia di tale sistema ricordando la sorpresa e la curiosità di vecchi amici dei nostri hosts spagnoli di fronte al rapporto di serena
familiarità e di intima fiducia instauratosi tra noi e i padroni di casa, amici da due giorni appena.
Allora, come far sapere al maggior numero di persone che c’è una porta aperta per loro in ogni parte del mondo ?
- Utilizzando spazi di mass media a nostra disposizione, dal giornalino scolastico al programma radiofonico/televisivo
- Favorendo la comunicazione e il dialogo con altre associazioni culturali e pacifiste, di turismo responsabile e alternativo
- Informando e coinvolgendo i giovani nei luoghi che sono loro propri: Informagiovani, scuola, Università, palestre, centri sportivi
e del tempo libero.
2° gruppo: “Come aumentare la partecipazione dei giovani in Servas”
Siamo partiti cercando le risposte a due specifiche domande:
·
Perchè un giovane dovrebbe partecipare attivamente a Servas?
·
Perchè un giovane non partecipa a Servas?
La discussione tra i soci è stata subito animata e interessante e ha focalizzato alcuni punti della questione, vale a dire:
– Lista Servas giovani
Esigenza dichiarata da "figli di Soci" di apparire direttamente nella lista e quindi di poter contattare ed essere direttamente contattati
e coinvolti nelle attività dell'associazione, piuttosto che “apparire” in modo indiretto come “figlio di socio Servas”.
– Attività per i giovani
Pensare cioè, nell'ambito dell'associazione di attivare iniziative che suscitino l'interesse dei giovani, quali ad esempio viaggi interregionali,
escursioni, ecc.
– Promozione
Portare il nome "Servas" e i suoi valori a conoscenza dei giovani, nelle sedi universitarie per esempio, come opportunità per "incontrare
e conoscere altri"
La discussione infine si è colorata con le due immagini dei manifesti che simbolicamente rappresentano:
· da una parte, "la spinta" al giovane a uscire di casa,
· dall'altra, "l'incontro e l'accoglienza" al giovane viaggiatore Servas, che possiamo ulteriormente sintetizzare nello slogan "separarsi
per incontrare".
Ricordo infine "la ripresa" fatta sull'argomento, da Luigi Uslenghi, nel suo intervento in assemblea, con il messaggio di invitare i giovani
a viaggiare.
3° gruppo: “Limiti e ricchezza dell’esperienza Servas”
Gli spunti di riflessione dai singoli componenti del gruppo hanno portato a concludere che,accanto alle indiscutibili ricchezze e, quindi,
ai lati positivi di questa esperienza (come ad esempio la diversità come arricchimento), ci sono anche alcuni limiti. In linea di massima
e leggendo tra le righe, questi possono essere tramutati in "ricchezze",intendendo il momento Servas non solo come un pretesto per
viaggiare ma anche come occasione di completo interscambio socio-culturale.
Il grafico finale viene proprio a sintetizzare questo concetto:le due energie provenienti dai gruppi a confronto convogliano in un’unica
spirale di progressiva consapevolezza di Sé e dell' Altro e confluiscono in simbiosi verso l'esterno,pronte a dare e ricevere nuove
fonti...
4° gruppo: “Come promuovere viaggi Servas fra italiani in Italia”
In sede iniziale si è sostenuta la significatività di segnare sulla guida Servas Italia il “benvenuto agli italiani”, così da rendere
immediatamente visibile, proprio attraverso il termine “benvenuto”, la speciale disposizione all'accoglienza di amici Servas italiani.
Si è pensato, poi, che potesse rappresentare un valido contributo l'affidare al local help l'organizzazione di visite nel territorio di
appartenenza su proposta dei soci Servas; e con ciò si tenderebbe anche a rafforzare la figura del local help.
È stata proposta, inoltre, la formazione di un gruppo di lavoro per la promozione e diffusione di eventi importanti delle varie regioni
italiane e per il coordinamento di visite guidate.
Si è sostenuta, infine, l'importanza della valorizzazione dei piccoli centri e quella degli scambi fra diverse città e regioni italiane.
5° gruppo: “Come incentivare la conoscenza reciproca fra i soci della stessa zona”
- Organizzare incontri regionali (e interregionali) appositi o prevedere che, all'interno dell'incontro regionale periodico, si approfondisca,
anche con esperti esterni, un tema congruente con l'attività del Servas o comunque la finalità dell'incontro non sia limitata al disbrigo
delle pratiche burocratiche o al semplice incontrarsi ma che preveda attività di interesse più ampio;
- Istituire e pubblicare sulla lista una data mensile di incontro pubblico fra i soci (es. il primo martedì del mese nel luogo x);
- Incentivare, all'interno degli incontri periodici, la presentazione di iniziative, associazioni o attività cui i soci partecipano al di fuori
di Servas prevedendo magari anche la partecipazione all'incontro di persone esterne coinvolte in tale attività;
- Dare forza alla propria partecipazione alla vita associativa, "attivarsi" per Servas;
Pace
pag 13
Chi era presente all’Assemblea di Napoli già lo sa, ma per chi invece non è potuto
venire ecco un comunicato importantissimo: stiamo pensando di fare un numero
a tema per l'edizione autunnale. Dovrebbe essere un numero al femminile, ma
soprattutto incentrato su quelle che possono essere le differenze di genere (e/o
non solo!!), come atteggiamento di accoglienza verso i viaggiatori. Vorremmo
scoprire se in qualche modo esiste una differenza, riuscire a darle valore e a
rendere le nostre vite più ricche di esperienze condivise. Insomma, più che avere
le idee chiare stiamo cercando di vedere un po' cosa si riesce a mettere insieme.
Sono sicura che di diversità all’interno della “nostra bella associazione” (come la
definisce di solito Luigi Uslenghi!) ne abbiamo moltissime: fatecele pervenire
entro il 15 ottobre nella sede di redazione: Largo Budapest 9/c 07100 Sassari,
Questo più che mai deve diventare un numero fatto a immagine dei soci!
Grazie!
Il Comitato di redazione
Etica per un nuovo millennio
di Sua Santità il 14° Dalai Lama
Estratto dal discorso sulla pace
tenuto a Riverhead nell’agosto 1999
“Considerate quanto segue. Noi umani siamo esseri sociali. Veniamo al mondo come risultato delle azioni di qualcun altro. Sopravviviamo
dipendendo da altri. Che ci piaccia o no, difficilmente durante la nostra esistenza c’è anche un solo momento in cui non traiamo
beneficio dalle azioni altrui. Per questo motivo non è sorprendente che la maggior parte della nostra felicità si esprima nel contesto
delle nostre relazioni sociali con gli altri. Né può essere considerato degno di nota che la nostra più grande gioia arrivi in seguito al
nostro coinvolgimento con gli altri. Ma non è tutto. Troviamo che le azioni altruistiche non solo ci portano felicità, ma ci consentono
anche di limitare l’esperienza della sofferenza.Ê Non affermo che l’individuo le cui azioni sono mosse dal desiderio di portare felicità
agli altri sia necessariamente meno soggetto ad incontrare la sfortuna rispetto agli altri. La malattia, la vecchiaia, disagi di vario
tipo, sono gli stessi per tutti noi. Ma la sofferenza che mina alla base la nostra pace interiore, l’ansia, il dubbio e la delusioneÊsono
decisamente ridotti. Il nostro interesse per gli altri ci porta a preoccuparci meno di noi stessi. Quando ci preoccupiamo meno di
noi stessi la stessa esperienza del nostro dolore è meno intense.
Cosa ci insegna tutto questo? Prima di tutto, poiché ogni azione ha una dimensione universale, un potenziale impatto sulla felicità
altrui, l’etica è necessaria come strumento per assicurarci di non ferire gli altri. Inoltre, ci insegna che la felicità onesta consiste
in quelle qualità di amore, compassione, pazienza, tolleranza e perdono… poiché questo ci consente di creare la nostra e l’altrui
felicità”
Dalai in mongolo significa oceano; Lama in tibetano significa maestro spirituale; da cui la traduzione “oceano di saggezza”.
Un mondo diverso è possibile
(diamoci allo shopping e al risparmio equo!!)
di Maria Gloria Borsa
Tra una peregrinazione el’altra fra varie botteghe eque e solidali, siti internet trovati cercando la parola chiave pace , mi è capitato
fra le mani un opuscolo molto interessante e soprattutto conciso e di facile consultazione. In realtà già lo avevo visto in molte case
Servas, ma per chi ancora non lo conoscesse si tratta della Mini guida al consumo critico e al boicottaggio, redatta dal Movimento
Gocce di Giustizia. Devo ammettere che la parola boicottaggio ora più che mai suona melodiosa alle mie orecchie… Ma per evitare
di disubbidire troppo (se mai la disubbidienza fosse veramente mai troppa, e come insegnante posso assicurarvi che la maggior parte
dei ragazzi se disubbidisce è per ribellarsi a un’ingiustizia!) vorrei parlarvi solo della pagnina Help della guida; la pagina cioè in cui
si trovano alcune alternative: non come remare contro, ma proprio come riuscire a remare da tutt’altra parte!! In questi quattro
fogli c’è tutto un mondo da scoprire per chi magari boicottare non vuole, ma desidera uscire il più pulito possibile dai vari traffici
politico-economici del nostro universo globale. E così ecco i vari indirizzi delle Botteghe del Mondo, che vi consentono di bere
serenamente un caffè o un tè privo del sudore di chi ne ha coltivato le piante, pagato a un prezzo ragionevole, senza mille intermediari
che debbano guadagnare più del produttore (ma non ci trovate solo tè o caffè: anche artigianato, abbigliamento…). ASSOCIAZIONE
BOTTEGHE DEL MONDO ITALIA VIA FERRARI BONINO 3 42100 REGGIO EMILIA TEL. 0522 541914 www.assobdm.it EMAIL
[email protected]
Poi è il turno di Transfair Italia: “...un registro dei produttori del sud del mondo” che stabiliscono i criteri di Commercializzazione
dei prodotti “equi”. Un marchio insomma, ma che garantisce allo stesso modo produttori e consumatori.
TRANSFAIR ITALIA PASSAGGIO DE GASPERI 3 35131 PADOVA TEL 049 8750823 www.transfair.ir EMAIL [email protected]
E, sempre parlando di marchi, ecco comparire le Banane Eque: MAX HAVELAAR, TRANSFAIR, BANAFAIR. Marchi che garantiscono
il giusto pagamento del prodotto a monte, ma che in maniera preoccupante sono diffuse soprattutto in altri paesi e poco nel nostro...
(per questo potete chiedere informazioni a Giovanni Bridi, sulla Lista a Trento) Banca Etica è un’istituzione già nota alla nostra
associazione, che ne fa uso. Ma sappiamo tutti come funziona? Il risparmio è in percentuali più o meno alte comunque una caratteristica
della vita di tutti noi - Banca Etica fa del risparmio il bene della collettività; anche se ancora dal punto di vista dell’utilizzo pratico
del conto si devono fare passi avanti, aprire un conto etico significa mettere a disposizione di associazioni, gruppi, privati, nel Sud
del Mondo e non, fondi che non sarebbere mai messi a loro disposizione da banche non etiche. Significa inoltre non sporcarsi le mani
con il mercato delle armi , che è spesso foraggiato proprio dalle nostre banche.
BANCA POPOLARE ETICA PIAZZETTA FORZATE 2/3 35137 PADOVA TEL 049 8771166 EMAIL [email protected] Sito web
www.bancaetica.com Importante anche il lavoro del Centro Nuovo Modello di Sviluppo: nato come centro di documentazione per
“analizzare le cause profonde che generano emarginazione e impoverimento, per definire delle strategie di difesa dei diritti degli
ultimi e per ricercare nuove formule economiche capaci di garantire a tutti gli esseri umani la soddisfazione dei bisogni nel rispetto
del Creato”. Il Centro mette a disposizione i propri materiali e organizza corsi per insegnanti, seminari. CENTRO NUOVO MODELLO
DI SVILUPPO VIA DELLA BARRA 32 56019 VECCHIANO (PI) TEL 050 826354
Simile all’idea del Car Share (vedi numero di marzo...) sono i GAS - gruppi di acquisto solidale: gruppi di individui decidono di
acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso quotidiano, che ridistribuiscono tra loro utilizzando il concetto di solidarietà come
criterio guida nelle scelte quotidiane di consumo. Trovate informazioni alla pagina: http://pages2.inrete.it/cocorico/gas.html Bilanci
di Giustizia, sempre legata al criterio di un consumo più responsabile in un mondo governato dall’economia e quindi dai consumi, (il
loro slogan è “Quando l’economia uccide bisogna cambiare”), è un’iniziativa dalla guida stessa presentata come faticosa e a volte
frustrante, che cerca di inserire nel quotidiano uno stile di vita legato “più al fare che al comprare”. BILANCI DI GIUSTIZIA C/O
MAG VENEZIA CORSO TRIESTE 82/C 30175 MARGHERA (VE) EMAIL [email protected] Sito web: www.unimondo.org/bilancidigiustizia
www.unimondo.org/bilancidigiustizia
Probabilmente queste notizie non sono una novità e magari molti di voi già hanno sperimentato almeno una di queste alternative:
sarebbe utile e molto solidale che voi condivideste la vostra esperienza con i soci: spesso l’esperienza di qualcuno è molto più
d’ispirazione rispetto a indirizzi senza nome. Fateci sapere!!!
Siti utili
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il sito: www.dalailama.com
Cos’è? si tratta del sito ufficiale del Dalai Lama.
Perché segnalarlo vedi pagina sulla Pace e articolo Etica per un nuovo millennio (se mai fosse necessario…)
il sito: www.nobel.se
Cos’è? si tratta del sito ufficiale del premio Nobel.
Perché segnalarlo Molto interessante la parte del premio Nobel per la pace; d’altronde però credo anche
che la pace possa costruirsi solo sulla base della conoscenza. Invito quindi tutti a navigare un po’ in tutte
le aree del sito…
Il sito: www.newamericancentury.org
Cos’è? rappresenta la voce della destra americana che ha voluto la guerra in Iraq.
Membri di questo progetto sono Cheney, Rumsfield, jeb Bush, ecc.
Perché segnalarlo Così si comprende meglio che cosa pensa chi comanda ora.
Il sito: www.unacitta.it
Cos’è? Il sito del giornale “Una città” pubblicato da Massimo Tesei (servas storico)Êa forli'
Perché segnalarlo Sembra una bella rivista, ed è opera di un socio! (Una città piazza Dante 21, 47100
Forli tel 0543 21422)
Il sito: www. 3biitalia.com/pecorelettriche
Cos’è e perché lo segnaliamo:Viaggio per il mondo, I^ puntata: Singapore e Giappone
Salve. Sono Daniele, viaggiatore da molto, SERVAS da qualche mese. Sono partito a marzo per il giro del mondo, e grazie al continuo
aiuto e supporto della mia intervistatrice Francesca sto godendo delle possibilita' che un'associazione come SERVAS mette a
disposizione (possibilita' che, come saprete certo meglio di me, non si limitano alla mera ospitalita': permettono di entrare in contatto
con realta' e culture a noi spesso estranee, senza il filtro dell'officialita' turistica). In questo (ed eventualmente nei messaggi che
seguiranno) parlero' prettamente della parte SERVAS del mio viaggio; il resto, come i racconti e le foto, lì potrete trovare sul mio
sito,scegliendo la pecora arancione. La mia prima meta SERVAS e' stata Singapore, dove una gentilissima insegnante di una scuola
americana mi ha ospitato per 6 giorni in una casa bellissima e (considerato il caldo umido esterno) e molto fresca. Anne (questo il
suo nome) mi ha anche organizzato incontri con altre due signore dell'associazione, che mi hanno fatto visitare Little India e Chinatown
come guide professioniste (e, in effetti, sono una indiana ed una cinese). Molte altre sono le persone disponibili nella lista di quella
piccola nazione, ma 6 giorni sono tempo appena sufficiente per vedere le cose principali, quindi non ho potuto incontrarne di piu'; e,
inoltre, devo dire che molti non hanno neppure risposto ai miei messaggi, inviati almeno due settimane prima (e', questa, purtroppo,
una costante anche in altre nazioni). E veniamo al Giappone (ad Hong Kong non era disponibile nessuno, secondo le liste aggiornate
inviatemi via PDF dal responsabile dell'area del SudEst Asiatico). Qui, le esperienze sono di due tipi: molto positive per il sud-ovest
(Kyushu e Honshu), e negative per il nord-est. Nella prima parte del viaggio, infatti, ho avuto modo di conoscere stupende persone
(persino un italiano, Sergio, di Napoli, che mi ha ospitato assieme alla sua ragazza giapponese Kayo) a Kumamoto, Nagasaki e a Nara;
i giapponesi, normalmente, non parlano tanto inglese quanto vogliono far credere, ed e' stato quindi un piacere poter trovare degli
interlocutori che potessero farmi vivere un po' della loro vita di ogni giorno, e lavorativa e casalinga. Al contrario, solo risposte
negative ho avuto da Beppu, Kanazawa e dal nord dell'Honshu (in quest'ultimo caso, pare che una sfortunata serie di coincidenze
abbia fatto si' che gli inviti che avevo inizialmente ricevuto abbiano dovuto essere annullati). Lasciando il beneficio del dubbio, ho
pero' avuto l'impressione che i giapponesi del nord, leggermente piu' chiusi di quelli del sud, abbiano piu' difficoltà a ricevere Gaijin
(stranieri)... ripeto, cmq, che si tratta di un'impressione, non suffragata da prove evidenti. Per il resto del viaggio, lo ho fatto in
solitaria oppure visitando le decine di esperantisti (eh gia', sono pure esperantista... lo sapete, vero, che la parola SERVAS e' presa
dalla lingua Esperanto?) presenti nell'arcipelago nipponico. Tra qualche giorno raggiungero' l'Indonesia, e poi l'Oceania. Da li', vi
aggiornero' sulle mie scoperte.
Sayonara,
Daniele
La “Campagna legale internazionale” è un’iniziativa promosso da studenti delle scuole superiori di Heidelberg, in Germania, all’inizio
della Guerra in Iraq: si basa sull’idea che se più individui esprimono le proprie opinioni e sostengono l’ONU, le singole nazioni saranno
costrette a tenere in considerazione i principi standard della normativa internazionale. Per questo i ragazzi invitano tutti i cittadini
a livello globale a firmare una lettera su internet. Ognu firmatario avrà un mattone di legno col proprio nome inciso fino a formare
“un muro di protezione ONU” che i ragazzi stanno costruendo in questi giorni di fronte al grattacielo ONU a New York. Ma le iniziative
non finiscono qui. Per maggiori informazioni: www.aktion-voelkerrecht.de/
Il sito: www.sentierinliberta.it
Cos’è e perché lo segnaliamo: Ho cominciato a lavorare alla costruzione del sito per condividere con altre persone alcuni itinerari
di trekking e di bike, poi mi è venuto in mente che potevo parlare anche della mia passione per la radio, infine ( si fa per dire ) nel
mezzo delle elucubrazioni ha fatto capolino anche l’interesse di mia moglie Gabriella per l’ Esperanto e per le composizioni floreali.
Insomma, poche idee ma ben confuse…
Come spesso succede quando si inizia un progetto , qualunque esso sia, si inizia in un modo e si finisce in un altro. Ed io non ho fatto
eccezione a questa regola.
L’idea infatti che mi ha guidato è stata quella di riuscire a creare un posto dove la divulgazione potesse avere sede. Le grandi passioni
nascono sempre da una scintilla e la divulgazione è una di queste, unita naturalmente ad una predisposizione personale.
Spesso chi si affaccia nella rete, cercando di un argomento specifico, trova un mare di informazioni non aggregate e per giunta
specialiste. Insomma quanto basta per far chiudere tutto dopo pochi minuti di navigazione pensando che non è cosa per lui (o lei).
Invece .. anche gli argomenti più ostici possono essere affrontati con semplicità partendo dalle basi e considerando che la complessità
è la somma di tanti elementi semplici. Il sito, nell’idea finale ( ma non è mai finale ) vuole quindi stimolare i lettori ad intraprendere
delle attività del tempo libero con spirito leggero sperando di contagiarli in una qualche passione latente. Il richiamo allo spirito
leggero è, a mio avviso, importante. Proviamo a tradurlo praticamente ? Potrebbe voler dire non attrezzarsi, come se andassimo sul
K2, quando facciamo un’escursione sui nostri monti, oppure che non serve la bicicletta al triturato di ammonio per andare a farsi una
rilassante passeggiata.
Potrebbe voler dire che si può tornare indietro quando la meta è troppo difficile.
Un altro aspetto che pian piano ho maturato è relativo allo sviluppo futuro del sito.
Sicuramente apporterò modifiche, itinerari e percorsi per migliorare la fruibilità e l’interesse. Ma credo che vi sia un ulteriore e
decisivo fronte di miglioramento che deve essere legato alla partecipazione di chiunque voglia proporre argomenti, itinerari e idee.
Chi leggerà il sito avrà in questo modo la diretta e chiara percezione che non siamo degli accademici della tastiera.
Buona navigazione !
Franco Corsi e Gabriella Fabiocchi
Bacheca
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Bene! La bacheca si sta lentamente affollando di messaggi fra i più vari!
Buon segno: sta diventando uno spazio che i soci utilizzeranno davvero per comunicare.
Ma ricordate: perché funzioni devono arrivare i vostri annunci!
Devi effettuare un viaggio in auto dal Sud
Benvenuto al nuovo local
al Nord Italia?
help dell’Emilia- Romagna
Hai spazio nel portabagagli per tre (o
per la zona di Forlìanche meno) scatole?
Cesena!
Hai voglia di trascorrere qualche
Si tratta di Massimo
ora/fermarti a cena/passare una notte a
Casadei H 65
Nocera Inferiore (Sa)? Bene partecipa
tel 0543 67246
anche tu al trasferimento dell'archivio
contabile dall'abitazione dell'attuale
tesoriere Pino Ferrentino al Centro di
Cari amici servas, questa estate Benedetto, francesca ed io
andremo in Brasile con un gruppo impegnato in attività di
documentazione di Torino.
volontariato. Rimarremo a Foz de Iguazu, presso la comunità AFA
Per i necessari accordi contatta Pino
di Arturo Paoli ( cfr. i suoi art. sul giornale ore 11)Ê e poi faremo
Ferrentino allo 081/5179401 –
un giro per il paese, al nord, rio, recife olinda e salvador: A Napoli,
339/4212105
irmarosa Tommasini mi ha dato molte notizie e informazioni e
sono in contatto con lei: Bruno Manfredi mi ha mandato in tempi
rapidissimi la lista del brasile e sto scrivendo a qualche servas;
vorrei chiedere a tutti i Servas italiani che hanno informazioni Notizie dal Malawi!!
e suggerimenti da darci per il nostro viaggio di scrivere una mail L’anno scorso è stato
a [email protected]
Alcune informazioni pratiche per coordinatori e non dal nostro
Tesoriere:
1) il costo della quota sociale e del bollino viaggiatori sono
stati entrambi fissati in 15 euro:
2) i periodi di rendicontazione contabile anche per l'anno 2004
sono fissati in due. Le scadenze dei report contabili da inviare
al tesoriere (invariate rispetto all'anno precedente) sono
improrogabilmente le seguenti: 30/6/2004 e 15/12/2004.
3) L'indicazione del c/c bancario. Intestazione: Associazione
Servas Porte Aperte Banca: SANPAOLO BANCO DI NAPOLI
- FILIALE DI NOCERA INFERIORE Conto corrente: 27/5841
Coordinate bancarie: ABI: 1010 - CAB: 76270
4) Il codice fiscale della nostra associazione è il seguente:
94006260031
Cappadocia Meeting del prossimo Settembre.
Cerchiamo 2 soci sportivi che vogliano viaggiare in un camper ( cellula)
molto semplice per l'incontro in Cappadocia., partendo da Milano, via
Ancona- Patras- confine Turco- Ankara- Urgup.
La cellula è attrezzata per 4 persone.
Certamente il viaggio sarà più lungo, pensiamo 15/16 giorni.
Se siete interessati contattatemi:
Alida Romano
via Trivulzio 28- 20146 Milano- Italy
tel.02-4071743
e.mail:[email protected]
un anno ricco di impegni per noi
quaggiù in Malawi!! Abbiamo iscritto moltissimi soci!! In
ottobre abbiamo ospitato la Conferenza dell’area
sudafricana per un fine settimana, cui hanno partecipato
rappresentanti di Zimbabwe, Zambia, Botswana e
Repubblica Sudafricana. Purtroppo non riceviamo ancora
molti viaggiatori, poiché molti ancora si chiedono: “Ma
dov’è il Malawi???E’ uno stato??” Bé, sì! È proprio uno
stato, esiste!! Vorremmo dire a chiunque legga questo
messaggio: perché non prendete in considerazione un
viaggio in Malawi?? Siate coraggiosi! L’Africa non fa poi
tanta paura!! Siamo gentili, non mordiamo (non sempre…)
e abbiamo un meraviglioso lago in cui nuotare, veleggiare
e rilassarsi, i monti Mulanje su cui è possibile fare
trekking, un campo safari al parco Liwonde siamo vicini
a Luagwa in Zambia e vicinissimi (in termini africani!) ad
Harare, la capitale dello Zimbabwe. Il Servas Malawi è
attivo nel campo della pace; se quindi volete “salvare il
mondo”, possiamo farvi saltare la fase dell’abbronzatura
e invece organizzare un campo di lavoro presso un
orfanotrofio o nella conservazione ambientale. Fateci
sapere! Noi vi aspettiamo perché proprio non sappiamo
come sia un italiano: finora nessun viaggiatore europeo
si è avventurato fin quaggiù!!
In pace, Demelza
Eurasia Meeting 2004
Con Servas Turchia in Cappadocia
Dopo il successo dell’incontro di Istanbul dell’ottobre 2002, lanciato dall’amica austriaca Dorothea Schelch
con gli amici Servas della bella città sul Bosforo, torna quest’anno “Eurasia meeting” con un invito caloroso
a visitare la Cappadocia.
Ömer Özkan e il giovane team di Servas Turchia hanno infatti organizzato per la metà di settembre 2004
una visita in Cappadocia, la regione anatolica nota per le straordinarie testimonianze storiche, artistiche
e religiose, inserite in un ambiente geologico e paesaggistico del tutto particolare.
L’invito è rivolto a tutti e consentirà ai partecipanti di conoscere insieme a quest’angolo di Turchia- anche
la giovane realtà di Servas in quel paese.
Il programma prevede per Mercoledì 15 Settembre alle ore 23 la partenza da Istanbul in pullman e l’arrivo
a Urgup la mattina successiva con sistemazione in Hotel (è anche possibile raggiungere il gruppo direttamente
ad Urgup).
Le giornate di giovedì, venerdì, sabato e domenica sono dedicate a visite nella regione ed incontri, con
rientro a Istanbul nella nottata tra domenica e lunedì 20 settembre ( è anche possibile rimanere poi in
zona a visitare altre aree come Antalya, Olimpos, Kas, Fethiye).
Il costo tutto compreso (spostamenti in pullman, visite, vitto e alloggio in hotel quattro stelle) è di 150
Euro per persona.
Naturalmente prima e dopo il programma indicato è possibile e consigliabile trascorrere qualche giorno
con Servas a Istanbul o in altre aree.
Il programma dettagliato e le modalità di prenotazione sono in internet nel sito www.servas.org, sotto la
voce “events”, Servas Turkey-Eurasia Meeting.
Data limite per le prenotazioni: 15 agosto.
Per ogni richiesta di informazioni: [email protected]
Luigi Uslenghi [email protected]
Dove e come
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Di seguito troverete gli indirizzi di posta elettronica di vari soci che hanno viaggiato nei seguenti paesi e che potranno dare informazioni
su come risolvere i vari problemi logistici che tanto spaventano alcuni!! I soci si sono resi disponibili a dare informazioni a chiunque
dovesse intraprendere un viaggio nei paesi da loro visitati. Per ora si tratta solo di indirizzi utili, ma nei prossimi numeri sarebbe bello
poter avere proprio informazioni dettagliate sulle soluzioni trovate da voi… Aspettiamo messaggi utili!!
PAESI VISITATI
Argentina
Algeria
Australia
Austria
Brasile
Bali
Cambogia
Cammino di Santiago
Canada
Canarie
Cipro
Costarica
Cuba
Danimarca
Egitto
Emirati
Francia
Germania
Gibilterra
Giordania
Gran Bretagna
Grecia
Guatemala
India
Indonesia
Iran
Israele
Libano
Marocco
Messico
Nepal
Nicaragua
Norvegia
Oman
Polonia
Portogallo
Qatar
Siria
Spagna
Svezia
Sud Africa
Tanzania
Thailandia
Tunisia
Turchia
Turkmenistan
USA
Uzbekistan
Vietnam
Yemen
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[email protected]
[email protected] [email protected]
[email protected] [email protected]
Da parte mia posso suggerire a chi volesse rimanere in Europa ma fare comunque un viaggio sostanzioso di richiedere informazioni
alla stazione più vicina sui biglietti Interrail. Adesso infatti questi meravigliosi biglietti consentono non solo ai giovanissimi di partire
a tariffe ridotte, ma anche ad adulti e over 65! Il vantaggio è che si può decidere all’ultimo momento dove andare, senza grandi
preparativi e progetti: basta prendere il primo treno che passa (attenzione a trovare il binario giusto collegato all’orario giusto in
Gran Bretagna o vi troverete sulla via della Scozia cercando di arrivare invece a Sheffield...) In Francia è consigliabile prenotare il
posto, ma di solito è possibile solo una volta raggiunta almeno Nizza... Per maggiori informazioni su come viaggiare in Francia, Gran
Bretagna, Russia: [email protected]
Che
ne dite?
di Daniele Binaghi
Una nota sulla quale vado riflettendo da un po' (e della quale ho gia' discusso con alcuni altri SERVAS, sia qui che in Italia): non sono piu' rare le occasioni
di viaggi come il mio (magari non altrettanto lunghi, ma quasi...); viaggi, cioe', in molte nazioni di seguito, invece che le toccate e fughe a cui gli italiani
erano abituati fino a poco tempo fa... e, in quest'ottica, le liste cartacee di contatti sono molto difficili da gestire (gia' Francesca si e' fatta in 4 per farmi
avere le prime in tempi rapidissimi!): tempi lunghi per la riconsegna, tempi lunghi per le spedizioni, la possibilita' che si rovinino stando settimane all'interno
di uno zaino o di una valigia, e via dicendo. Vorrei percio' proporre (o riproporre: credo che se ne sia già parlato) l'utilizzo contemporaneo di file in formato
PDF, che possono essere spediti facilmente attraverso i servizi di posta elettronica (o resi accessibili sul sito, tramite validazione e solo per i soci) e che
permettono un facile controllo sulle versioni e gli aggiornamenti e una facile archiviazione (l'obiezione piu' frequente, e cioe' che i file possono essere
copiati facilmente e cosi' gli indirizzi diffusi indebitamente, cade nel momento in cui si considera il costo irrisorio delle fotocopie... in fin dei conti, SERVAS
si basa sulla fiducia, in tutte le sue procedure, quindi perche' non sfruttare quanto la tecnologia mette a disposizione? Gia' esistono altri servizi simili su
INTERNET, che rendono molto piu' facile l'accesso ai dati salvaguardando allo stesso tempo la privacy dei singoli utenti... se qualcuno e' interessato, mi
scriva pure, o tramite il mio sito o all'indirizzo [email protected] ).
Il Comitato di redazione ringrazia tutti i soci che hanno collaborato scrivendo i vari articoli e anche
coloro che hanno incoraggiato altri a collaborare: speriamo di continuare ad avere il problema di come
far stare tutti gli articoli in sole sedici pagine!! Grazie!!
Aspettiamo le vostre mail, lettere, cartoline, sempre più numerose!!
Non sei ancora iscritto all’associazione e vorresti saperne di più? Ecco dei recapiti a cui rivolgerti per a
per avere il contatto del coordinatore a te più vicino: Maria Gloria Borsa, Largo Budapest 9/c 07100
Sassari, 079 218038, [email protected]; oppure rivolgiti a chi ti ha dato il notiziario o consulta il sito
www.servas.it
A presto!