servas marzo 2008

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“Con ogni vera amicizia rafforziamo le basi su cui poggia la pace in tutto il mondo” Gandhi
n altro lutto per Servas: Bob Luitweiler, il fondatore di Servas, è morto il 13 aprile, a 89 anni. Vi trasmetto la traduzione del breve ricordo biografico pervenutomi da Judy Sears e che
ho tradotto velocemente. Per farlo conoscere meglio e per recuperare le radici ideali della nostra associazione, come gruppo Pace e Nonviolenza avevamo già pensato di dedicare la prossima
assemblea d’autunno all’approfondimento
delle sue idee per il rilancio di Servas in Italia e nel mondo.
Sul sito www. Servas.it troverete anche la
traduzione-sintesi del libretto di Bob “ I semi di Servas” fatta da Pietro Ugolotti 5 anni fa, molto efficace per capire ancora di più
la straordinaria figura del nostro fondatore
(vedi l’allegato a questo stesso articolo sul
sito, ndr).
Anno XXIII - n.2 Giugno 2008 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari
U
Vito Fortezza
scrisse questa azione “semplice come aiutare un anziano a ripulire il suo cortile ed a farlo diventare un orto.” Questo potrebbe
pure realizzarsi con programmi di doposcuola per famiglie povere o di immigrati. Le sole limitazioni per i Costruttori di Pace provengono dalle proprie capacità di immaginazione. Bob lavorò fino all’ultimo istante della sua vita a questa sua visione che vide
come indispensabile per evitare la nostra distruzione. Nel 2009 il
Servas, adesso una rete mondiale in più di 100 Nazioni, celebrerà il suo 60° anniversario. Oltre al suo impegno nella costituzione
di Servas-USA, egli fu un inventore, un uomo d’affari, un educatore, e scrittore. Scrisse molto sulla costruzione della pace, il volontariato, lo sviluppo sostenibile e l’agricoltura e su un originale
metodo di insegnamento della lettura agli adulti. A Bob, recentemente , chiedevano: “Bob, per che cosa vuoi essere ricordato?”
La risposta ricorrente era: “Stai perdendo il mio punto di vista!”
Bob Luitweiler era talvolta rude, schietto, impaziente e non voleva essere ricordato per se stesso: voleva essere parte del futuro, essere erba-radice del movimento dei giovani che si riprendono il loro potere per creare un mondo sostenibile e di pace. Bob
Luitweiler sarà rimpianto dagli amici di tutto il mondo.
a vita di Bob è stata caratterizzata dalla sua forte passione
per la costruzione di pace. Obiettore di coscienza gandhiano
durante la 2a guerra mondiale, nelle carceri USA approfondì gli
Judy Sears
studi di sociologia grazie anche ai propri compagni di prigionia. Vi
UTANIYORUZ!
studiò anche l’esperanto, convinto della necessità di un linguag“Vergogna!”. Inizia così il
gio mondiale che unisca tutti gli uomini. Nel ‘46 lesse un articolo
quotidiano Hurriyet per
di Esther Harlan su Gandhi, una studiosa quacchera; dalla collacommentare la tragica notiborazione che ne seguì nacquero i primi semi dell’idea di “ Serzia della morte di Giuseppina
vas”. Dopo un primo viaggio in Europa nel ‘48, ritornò in DaniPasqualino di Marineo. Menmarca nel ‘49 con una idea astratta che si concretizzò in Servas,
tre eravamo a Rimini per la
concepito come un progetto formativo di lavoro-studio-viaggio
nostra assemblea di primaveper giovani-adulti al fine di maturare la conoscenza delle proprie
ra, il primo ministro turco Reradici, storia e cultura del proprio paese; questo per dare coesiocep Tayyip Erdogan ha
ne ed identità ad un popolo; quando ciò si combina in una ottica
espresso le sue condoglianze
internazionale questo non può che portare direttamente alla paai familiari di Pippa e a tutti gli
ce. Da notare che Bob non ha mai pensato che un membro Seritaliani. Su tutti i giornali è
vas avrebbe dovuto essere un “pacifista” per evitare facili etiapparso come predominante
chettature (più avanti, in “I Semi di Servas”, affermò che prefeil fatto che Pippa era un’artiriva il termine “Seminatore di Pace”). “In tutto il mondo vi sono
sta e che il suo viaggio era
piccoli gruppi ed individui che stanno lavorando per una Società
una performance artistica.
basata su Predisposizione Creativa, Nonviolenza, e ResponsabiAnche in rete ci sono centilità Sociale”. Bob continuò a credere che la nostra sola speranza
naia
di
articoli
che
la
descrivono
come
una giovane artista, impedi sottrarci alla avidità che sta distruggendo le nostre culture e il
gnata
in
una
delle
sue
performance.
(continua a pag.11 )
nostro pianeta è data dal guidare i giovani adulti. La sua visione
era semplice: piantare semi con piccoli gruppi di studenti in età
scolare, provvedendo a spazi nei quali possano riunirsi, parlare e
Servas è una parola in esperanto che signimangiare insieme, acquisire abilità, condividefica servizio; è un’associazione pacifista
re idee, diventare una forza pratica, attiva di
RUBRICHE
senza fini di lucro. Si occupa di costruire
volontariato di pace. In altre parole: essere coun ambiente di pace attraverso l’ospitalità
struttori di pace. Una frase ricorrente di Bob
Servas Italia 2
e l’accoglienza e il servizio che consentoera: “(Quando) persone incontrano persone,
Servas nel Mondo 8
no agli individui di condividere nella quoticollegando differenze culturali e sociali con
Viaggi 8
dianità le rispettive culture e idee. Per
compassione, amore, lavoro e gratitudine; alloPace 10
maggiori informazioni visita www. Serra queste persone potranno estendersi come
Bacheca 16
vas.it alla pagina Contattaci, dove troverai
gruppo nelle loro comunità, come volontari e
Siti Utili 16
i contatti locali a te più vicini.
adoperarsi come costruttori di pace. Bob de-
L
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Servas in Italia
ASSEMBLEA AUTUNNALE
arissime/i,
C
Vito Fortezza (Presidente di Servas Italia) su proposte del gruppo Pace hanno il piacere di invitarvi a Penne (PE), in Abruzzo, a
20 km da Pescara, per l’Assemblea autunnale il 3, 4 e 5 ottobre
2008, presso la magnifica Oasi WWF.
Vi comunichiamo che indicativamente l’Assemblea si svolgerà
così (sono ben accette anche altre proposte di temi ed attività da
affrontare nei gruppi di lavoro ed in plenaria; ci aspettiamo che
dal Forum del sito e dalle assemblee regionali vengano importanti contributi):
Programma:
Venerdì 3 ottobre, pomeriggio: accoglienza e sistemazione sera:
musica e danze popolari.
Sabato 4 mattina: percorsi di conoscenza dell’oasi come esperienza di vita sostenibile: conoscenza della Natura e delle attività umane eco-compatibili.
2
bre, indicando anche l’età degli stessi/e.
La nostra Assemblea, come sempre, può rappresentare un’utile
occasione per farci conoscere a nuove persone. Ci auguriamo
che i/le soci/e, se lo desiderano, vengano accompagnati/e da
un/a amico/a.
Sistemazione e pernottamento:
Nel Centro di Educazione Ambientale dell’oasi di Penne vi sono
60 posti letto (a castello) e una cucina biologica.
I costi sono:
Pensione completa 35,00 € a persona
1/2 Pensione 30,00 € a persona
B&B 25,00 € a persona
Pasto aggiuntivo 7,00 € a persona
Per chi non trovasse più posto al CEA o per chi vuole stare più
comodo, a Penne paese c’è un hotel a questi costi:
B&B in doppia (a persona) 30,00 €
B&B in singola (a persona) 40,00 €
(non sono previste triple)
se si volesse cenare presso l’hotel: 10,00 € a pasto
Pranzo nell’Oasi
Iscrizioni
Sabato 4 pomeriggio: apertura incontro in plenaria: Presentazione del pensiero del socio fondatore Bob Luitweiler, la sua attualità come spunto per portare avanti i suoi e nostri ideali.
Formazione di gruppi con agevolatori (max 15-20 persone ciascuno) con le seguenti attività ed argomenti:
giochi interattivi sull’ascolto delle emozioni e la trasformazione
nonviolenta dei conflitti scambi di esperienze sui principi Servas
nella vita quotidiana a livello personale e sociale
Altre possibili
In plenaria:
Condivisione tramite i portavoce dei gruppi di ciò che è emerso
scelta dei temi e dei tempi dell’Assemblea di Domenica.
Cena
Dopo cena camminata notturna con lettura di brani e/o poesie
sui temi dell’incontro portati da casa.
(portando torce elettriche!)
Domenica 5 dalle ore 9 alle 13:
Assemblea plenaria su:
Spazio di discussione su temi proposti
Raccolta, valutazioni e scelte per le attività future
Presentazione e consegna ai partecipanti delle cartelle dell’Incontro contenenti : brani scelti di Bob Luitweiler,
Conclusione lavori
(sarebbe bello un possibile inserimento di qualche canto, se ci
sono persone disponibili…)
Pranzo
Partenze
Durante i laboratori e l’Assemblea è previsto lo svolgimento di
attività ludico/didattiche per bambini/ ragazzi, al fine di incoraggiare la partecipazione delle famiglie.
N.B.: Si invitano le persone interessate alla partecipazione dei
propri/e figli/e a queste attività a comunicarlo entro il 15 settem-
L’organizzazione del CEA si preoccuperà della prenotazione: fare pervenire il coupon che trovate alla pagina seguente per posta
o via e-mail o fax ai seguenti indirizzi entro e non oltre il 20 settembre:
e-mail: [email protected] referente:
Damiano Ricci 08 58213130 mob: 3392714113
via Collalto 1, 65017 Penne (PE) Italy
Per chi arriva in auto dal nord o dal sud (A14)
uscita PESCARA Nord-Citta Sant’angelo, all’uscita del casello
svoltare subito a Destra, percorrere la rotonda per 3/4 (svoltare
a sinistra) e proseguire sempre sulla strada principale seguendo
le indicazioni per Penne (si attraverseranno Montesilvano, Cappelle sul tavo, Moscufo, Collecorvino, Loreto Aprutino), arrivati
a Penne proseguire lungo la circonvallazione Aldo Moro, svoltare a Sinistra seguire le indicazioni Riserva Naturale Regionale
“Lago di Penne”, arrivati in Riserva proseguire per 2 Kilometri
la strada principale, seguire le indicazioni per CEA Bellini.
Per chi arriva da Ovest (A25)
Uscita Pescara Chieti, al secondo incrocio svoltare a destra direzione manoppello, svoltare a sinistra, percorrere la rotonda per
3/4 (svoltare a sinistra), proseguire seguendo indicazioni per Cepagatti, Pianella, Penne; Arrivati a Penne proseguire lungo la circonvallazione Aldo Moro, svoltare a Sinistra seguire le indicazioni Riserva Naturale Regionale “Lago di Penne”, arrivati in Riserva proseguire per 2 Kilometri la strada principale, seguire le
indicazioni per CEA Bellini.
Per chi avesse il navigatore impostare: Penne, Contrada Collalto
29.
Per chi viaggi con i mezzi pubblici:
da Roma consigliamo il pullman fino a Pescara che è più veloce;
qui ci sono gli orari delle partenze:
www.italybus.it/orario1.asp
sottolineo che nei fine settimana c’è una corsa diretta Roma -Penne: www.prontobus.com/italiano/roma.htm
in treno fino a Pescara Centrale
dove si prende il pullman dalla Stazione di Pescara per raggiungere Penne (costi e orari del pullman).
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Il capolinea dei pullman e di fronte la stazione FS
il costo dovrebbe essere di circa 2,50 €
DA PESCARA PER PENNE (VIA LORETO APRUTINO):
5.40 - 6.00 - 6.20*(1) - 6.50* - 7.15*(1) - 7.40*(1) - 7.50*(2) - 8.40 - 10.00* - 11.00*(1) - 11.30*(2)
11.40*(1) - 12.35* - 13.10*(1) - 13.40*(7) - 13.55*(9) - 14.05*(2) - 15.20 - 16.20*(1) - 17.00(2)
17.20(1) 17.40(9) - 18.00(2) - 19.00*(1) - 19.30* - 20.10*(1) - 21.15
DA PENNE PER PESCARA (VIA LORETO APRUTINO):
5.55*(1) - 6.15*(1) - 6.45(9) - 7.00*(9)- 7.20*(1) - 7.40*(7) - 7.50*(2) - 8.00(1) - 8.30(1/7) - 9.00* - 10.00*
11.30* - 12.40* - 13.05*(1) - 13.40* - 14.10*(1) - 15.15* -16.00*(1) - 16.15(2) - 16.40(1) - 17.40(1)
18.00(2) - 18.40*(1) - 19.20*(1) - 19.30*(2) - 20.00*(1) 20.50
* Via Cartiera; (1) Feriale; (2) Festivo; (4) Via Caparrone (solo giorni feriali); (5) Coincidenza a Collecorvino Stazione (solo giorni feriali); (6) Coincidenza a Collecorvino Stazione (solo giorni festivi); (7) Da e per Michetti (solo giorni feriali); (9) Da e per Tribunale
(solo giorni feriali). Dal capolinea effettueremo il servizio navetta con i mezzi del CEA o con auto di soci
Resoconto del presidente Vito Fortezza
sull’Assemblea di primavera a Rimini
C
arissime/i,
anche il 2007 ha visto un forte sforzo di molti soci in tantissime iniziative.
Questa prova di vitalità dell’associazione è tangibile nei vari
aspetti, nella fondamentale pratica dell’ospitare o dell’essere
ospitati, nel lavoro amministrativo, organizzativo, nelle relazioni
interpersonali. Non sempre ci rendiamo conto della ricchezza di
tanti contributi e della complessità di una associazione che costantemente, da alcuni anni sta crescendo in modo significativo.
Al 31 Dicembre eravamo 1913, 130 in più dell’anno scorso ma con
circa 200 nuovi soci, confermandoci come il gruppo nazionale
Servas più numeroso al mondo.
Questa crescita non è fine a se stessa ma per perseguire uno scopo
profondo, non dimentichiamolo: é la promozione della pace attra-
verso la creazione di una rete di ospiti e viaggiatori. Ma cosa vuol
dire “Pace”? Il nostro regolamento lo afferma chiaramente: è “un
rapporto fondato sulla fiducia, comprensione, amicizia”(ed io aggiungerei cooperazione); valori questi che fanno fatica ad affermarsi nel mondo e, dobbiamo ammetterlo, spesso anche in noi stessi e
tra noi Servas. Non è un caso che sia riconosciuto il bisogno di un
Segretario per la Pace che ha “ il compito di mantenere cosciente e
vivo il perseguimento degli scopi statutari e di accrescere la consapevolezza e il coinvolgimento dei soci nei confronti della pace e della nonviolenza”.
Questo ci tengo a sottolinearlo perché da fonti mass-mediolgiche
(Panorama, e altri rotocalchi ma purtroppo, talvolta anche da parte
di qualche Servas non italiano) c’è la tendenza a rappresentare
Servas come una associazione di turismo “low-cost” o a interpretarla come una associazione filantropica per una elite (e che deve
rimanere tale). Ma queste deformazioni non ci devono preoccupare più di tanto: non con parole ma con la nostra pratica quotidiana
e una organizzazione cooperativa e condivisa possiamo contrastarle adeguatamente.
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Circa 9 anni fa abbiamo scelto un modello organizzativo partecipato e decentrato; continuiamo a muoverci in questa direzione. Dopo
la costituzione del comitato di redazione sono stati costituiti altri
gruppi per condividere problematiche e trovare delle soluzioni in
modo che ciascuno sia necessario ma nessuno indispensabile, o
meglio: che tutti siano importanti.
Dalle assemblee e incontri tra soci, l’anno scorso erano emersi vari
bisogni:
- Un sito web più funzionale,
un maggior adeguamento alla normativa della privacy,
arricchire le iniziative sulla Pace e Nonviolenza
potenziare la collaborazione con le realtà idealmente affini
sviluppare collaborazione negli scambi e nella solidarietà internazionali
avere consapevolezza della nostra storia.
Sul Sito Web
Stiamo soffrendo ancora molto per la scomparsa improvvisa e tragica di Sergio Gris e si sente molto la mancanza della competenza
tecnica ed umana che aveva profuso nel coordinamento del gruppo
che stava elaborando un nuovo sito web. Contiamo di trovare a
breve un altro socio che sappia riprendere e portare a compimento,
insieme, il suo lavoro.
Sulla Privacy
Per l’ enorme lavoro che ci aspetta abbiamo deciso di avvalerci di
una figura professionale esterna all’associazione che imposti la
questione. Il problema di fondo è che la nostra associazione vive
sulla divulgazione dei così detti dati sensibili che la legge vorrebbe
riservati...Non è una cosa semplice trovare delle forme che rendano compatibili queste due esigenze, anche dal punto di vista informatico.
ASSEMBLEA DI RIMINI:
RELAZIONI DEI LABORATORI
“Pace e Nonviolenza”
Per celebrare il 60° anniversario di SERVAS
Dopo un approfondito confronto, abbiamo ipotizzato :
di tradurre il libro di Bob Luitweiler, di circa 100 pagine - se ne
occuperebbe Giancarla Ceppi, sia per la traduzione che per la
fase editoriale;
di presentarlo all’ assemblea nazionale di autunno del 2009, che
prevedrà anche uno spettacolo divertente-ironico sul viaggiare
Servas, una mostra fotografica e/o video di viaggio, tutto ad
opera del nostro gruppo di artisti soci;
- di coinvolgere per queste attività un piccolo comune molto vicino ad una città comoda da raggiungere con mezzi pubblici, o
4
Sul tema della storia e dei valori di fondo di Servas:
Ci siamo messi in moto su vari livelli:
Abbiamo avviato un progetto pilota, in collaborazione con Servas
International ed in particolare Servas Turchia, chiamato IntelligentRoad Map/Sentieri per la pace, per proporre a tutti i viaggiatori il
contatto con chi, localmente. sta operando come “seminatore di
Pace”; praticamente nelle future liste cominceranno ad apparire, in
uno spazio a loro dedicato, esperienze di volontari impegnati a percorrere dei “sentieri per la pace” disponibili a farsi conoscere dai
viaggiatori Servas (questo, tra l’altro, può essere uno stimolo per i
soci di Servas Italia a entrare in contatto con persone idealmente
affini)
Stiamo raccogliendo i materiali cartacei, legati alla nostra storia
(iniziata, ve lo ricordo, nel 1972), per un archivio stabile, strutturato, gestito con l’aiuto di volontari di un centro studi sulla pace, il Sereno Regis di Torino;
Abbiamo incentivato incontri, come quelli di Ivrea, Perugia;
laboratori come quelli di Caltanissetta e Medesano, conferenze sulla pace e la nonviolenza a Ivrea e Perugia, la presenza alla marcia della Pace a Perugia e a Roma, oltre ai laboratori alle assemblee nazionali.
A livello internazionale, oltre ad appoggiare o organizzare gli
ormai tradizionali e piacevolissimi incontri tra Servas Europei come Alpe Adria, Sentierinsieme, meeting Liguria-Provence e il già citato progetto Sentieri per la pace, alcuni soci
italiani sono molto impegnati nel gruppo ICT (Informatic
Comunication Tecnology) che sta elaborando delle piattaforme informatiche (Progetto Dolphin) per raccogliere e stampare liste nazionali, rilasciare, controllare e conteggiare le
lettere di viaggio, costituire siti informatici.
Per i viaggi internazionali di giovani abbiamo aderito al SILE
(Servas Youth Languages Experience), una possibilità offerta ai
giovani Servas di essere ospitati per periodi più lunghi, supportati
da giovani locali, per conoscere meglio lingue e culture di altri paesi.
Questo che vi ho esposto è solo una parte, quella più visibile, del lavoro dei local-help, dei coordinatori regionali, dei consiglieri nazionali, dei probiviri, dei revisori dei conti e, non ultimi, di tutti quelli
che, nei gruppi come il comitato di redazione, gli spedizionieri delle
liste e dei notiziari, i partecipanti del gruppo pace, gli organizzatori
delle assemblee e di tantissimi altri, invisibili ma attivi, contribuiscono alla vitalità della nostra associazione che è davvero nelle mani di
ciascuno di noi. Un sentitissimo grazie, dunque, a tutti e un invito
ad un andare avanti, tendendo sempre a seminare e a far crescere
sempre più Semi di Pace.
Vito Fortezza
una situazione che permetta l’utilizzo gratuito degli ambienti e
coinvolgimento della cittadinanza in occasione dello spettacolo;
- agli intervenuti sarà proposto il libro ad offerta libera.
Fra i presenti alla serata al di sotto dei 30 anni, non iscritti, sarà
sorteggiato uno - o più? - buono-soggiorno- Servas che permetterà di sperimentare presso soci italiani i classici tre giorni di
ospitalità.
Occorrerà prevedere un qualche stanziamento di fondi già del
bilancio 2008. Abbiamo ricordato che Servas UK ha celebrato il
50° con un tazza con logo, e presupponiamo che anche altri si
attivino per il 60°, incluso l’Internazionale.
Matilde, Fernanda, Mario, Giancarla, Pino, Marco
“Sentieri per la Pace e la nonviolenza”
(Formato da VITO, VITTORIA, RITA, LUANA, IMMACO-
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“Vedere insieme”
urante un laboratorio sulla lettura dell’ immagine Anna Belardinelli ci ha proposto di vedere insieme l’opera di Goya Il
3 maggio 1808: fucilazione alla montagna del Principe Pio dicendo attraverso delle brevi espressioni, anche poetiche, cosa colpiva la nostra attenzione. Abbiamo così lasciato da parte una lettura di tipo artistico (anche se Anna l’avrebbe potuta condurre
più che brillantemente) e ci siamo semplicemente concentrati
sulla stessa immagine per quasi due ore.
All’inizio io ero poco coinvolta , forse perché sono solita leggere
le opere d’arte in altro modo, ma poi pian piano mi sono sentita
sempre più immersa in ciò che stavo vedendo, avvertendo un
rapporto sempre più intenso con l’opera. La visione che si protraeva nel tempo generando una sorta di poesia collettiva mi ha
portato pian piano a percepire l’opera come qualcosa di immenso, di cui sentivo viva e concreta l’universalità e verso cui avremmo potuto non esaurire mai la nostra attenzione. Quando poi
abbiamo visto con tempi brevi, l’una di seguito all’altra, Massacro in Corea di Picasso, Ecce homo di Caravaggio e La crocifissione di Masaccio ho avvertito immediatamente in me una forte
sensibilità al linguaggio delle tre opere, notando subito delle analogie con Il 3 maggio 1808.
Ed il giorno dopo, all’inizio della nostra assemblea, con immensa
mestizia ho sentito immediatamente un’analogia terribile tra la
camicia bianca dell’uomo con le braccia alzate dell’opera di Goya, fortemente impressa in me, ed il vestito bianco indossato
dall’artista performer Pippa Pasqualino, Servas di Milano, appena ci è stato comunicato che il suo viaggio di sposa di pace era
stato barbaramente interrotto.
Anna Maria Tentella - Fermo
D
LATA, SALVATORE, FABRIZIO, ROSA) al quale, a fine lavori, si e’ aggiunto un congruo numero di persone ad ascoltare i risultati del gruppo.
1 – Abbiamo rivisto il testo “tipologie sentieri di pace”
2 – abbiamo trovato delle integrazioni e delle modifiche, come
da testo allegato con le modifiche
evidenziate in rosso
3 – ci siamo posti il problema della pubblicità della iniziativa nell’ambito dei soci
4 - Abbiamo deciso di invitare i
soci, sia durante l’assemblea che
via e-mail attraverso i coordinatori regionali ed anche in occasione delle riunioni regionali, a proporre associazioni da inserire nell’elenco dei sentieri, pubblicizzando l’iniziativa sul sito Servas
5 – vogliamo favorire la conoscenza reciproca partecipando
insieme a riunioni o incontri con
le associazioni
6 – metteremo insieme le varie
realtà per organizzare momenti
ludici e feste aperte al territorio
7 – pubblicizzeremo reciprocamente le associazioni mediante
link nei siti.
Vittoria Giardi
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BILANCIO PRESENTATO ALL’ASSEMBLEA DI RIMINI
dal tesoriere Lavinia Cozzi
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VERUCCHIO
’interessante visita a Verucchio è inserita in una circostanza
particolare: la mia prima partecipazione ad un’assemblea
nazionale Servas. La cosa non è di poco conto. Sono andata a
Rimini con ben due amiche: Gilda Ricucci e Vanda Liparoti in
quanto, da sola, sarei stata titubante.
Quando devo entrare in un nuovo gruppo di persone vedo di
fronte a me un muro e preparami a scavalcarlo non è facile perché è forte il timore che al di là di esso non ci sia nessuno ad accogliermi. Questo timore spesso mi blocca nelle mie azioni.
La presenza di Gilda e la straordinaria capacità di Vanda di proiettarsi a braccia aperte verso gli altri mi hanno aiutato moltissimo ad allargare le mie conoscenze Servas ed a farmi sentire circondata da persone spinte dalla comune voglia di vivere insieme
momenti di amicizia.
Per questa consapevolezza quando sabato mattina sono salita
sulla macchina del (sempre) disponibile Paolo Galeotti ero caricata di un nuovo entusiasmo e pronta ad assorbire tutto ciò che
la nostra guida ci ha poi mostrato e raccontato della straordinaria civiltà villanoviana.
E’ accaduto infatti nel monastero dei Padri Agostinaiani dove è
allestito il museo archeologico che espone numerosi reperti risalenti al IX – VII sec. a.c.. Per lo più essi sono stati ritrovati nelle
quattro necropoli verucchiesi: oggetti incredibilmente raffinati
dovuti alla creatività ed all’abilità degli antichi Etruschi, i Villanoviani appunto.
Tutti i capolavori esposti provengono da urne cinerarie in quanto, questa civiltà, praticava la cremazione. Fra i Villanoviani le
donne rivestivano un ruolo importante a testimonianza della
sorprendente bellezza dei gioielli e delle spille di ambra incastonata in strutture scomponibili in osso.
La tessitura, molto diffusa, era praticata dalle donne di rango
elevato; sempre le donne rivestivano il ruolo di sacerdotesse.
Una di loro, dopo la morte, si fece cremare assieme al suo carro
ed agli attributi del potere.
I miei occhi, fermi, attenti, composti…. .correvano ovunque:
tutto doveva essere registrato.
In un secondo tempo siamo passati a visitare la Rocca Malatestiana. Ad entrare in funzione sono state soprattutto le nostre
orecchie perché, la nostra guida totalmente presa da tutto ciò
che ci circondava, teneva un ritmo narrativo incalzante che ci ha
costretti ad un surplus di attenzione.
La rocca, con la sua struttura medioevale sapientemente conservata, è sistemata su di uno sperone di roccia a dominare meglio il panorama circostante. Tra la fine del XII sec. ed il 1462 la
Rocca di Verucchio è la sede dei Malatesta che, da quel luogo,
tengono saldo il loro potere sulla costa e sulle Marche.
Nella sala principale l’albero genealogico malatestiano occupa
imponente l’intera parete di fondo e, notato il nostro interesse,
la guida ci ha condotto a visitare i sotterranei del castello dove ci
ha illustrato i luoghi e gli attrezzi di tortura. Il racconto di tanta
crudeltà mi è sembrato penetrare con particolare raccapriccio
nelle coscienze di quegli ascoltatori speciali, perché dediti per loro essenza, alla fratellanza ed alla pace.
Sulle tante riflessioni sul “mistero umano” ha avuto la meglio la
forza del digiuno, perciò tutto si è concluso in un ristorante tra
ottime piadine dopodichè, ovviamente, ci siamo sentiti tutti un
po’ più amici.
Marilia Pifano – Parma
L
SERVAS CALABRIA
ari amici,
C
Ha avuto luogo il 20 gennaio il primo incontro Servas della Calabria,fissato con lo scopo “ufficiale” di definire,in base alla disponibilità di ciascuno,il ruolo di rappresentante regionale,da anni
vacante. Questa occasione ci ha consentito di avere la piacevole
conferma di una realtà spesso misconosciuta:una grande potenzialità umana,consistente nella più schietta e disinteressata vocazione alla conoscenza reciproca,alla solidarietà ed alla ospitalità da parte delle genti di Calabria.
Il gruppo, costituito da nove Servas,di cui 7 in rappresentanza
delle tre province,più due graditissimi ospiti messinesi: Pippo De
Lorenzo ed Ewa Serwin,ha scelto di incontrarsi in un luogo incantevole,raggiungibile agevolmente da chi proveniva sia da
nord che da sud,situato nei pressi di Maida,a pochi km da Lamezia Terme:l’agriturismo Il Passo,al quale rendiamo merito per
l’ottimo trattamento offertoci…..anche a beneficio degli amici
che decideranno di visitare la nostra Regione. I 7 soci calabresi
sono stati: per la prov. di Cosenza chi scrive,la sua consorte
Vanda Liparoti, Gilda Ricucci (graditissima new entry) e Mariella Mancioli; per la prov. di Catanzaro Enzo Piperissa;per la prov.
di Reggio Calabria Pasquale Mercurio e la consorte Rosina Corsaro.
Qui,l’ottimo vino ed i gustosi piatti tipici,hanno propiziato un
simpatico e piacevole incontro,predisposto senza alcuna intenzione formale ma che ha consentito di fare una complessiva valutazione delle problematiche legate allo stato attuale della “filosofia Servas” in Calabria nonché al modo in cui si può intervenire per diffondere tale idea nei termini corretti,ovvero secondo
quello spirito di genuina volontà di conoscenza,di amicizia e di
diffusione di idee di pace e tolleranza che costituisce il biglietto
da visita di tutti i Servas. Non ultima l’intenzione di mettere in
movimento un qualcosa che dia un salutare scossone ai molti
che intimamente condividono queste idee ma che forse hanno
bisogno di essere un po’ incoraggiati a metterle in atto.
A tale proposito,ha suscitato grande entusiasmo in tutti noi, Servas “di primo pelo”,fare la conoscenza di Enzo Piperissa,
di Badolato, nel catanzarese,il quale,socio sino dal
1992,ci ha raccontato,tra
l’altro,di avere aperto le
porte della sua casa in più
di 60 occasioni ad ospiti
provenienti da tutto il
mondo …..insomma, un
esempio tangibile del vissuto cui ogni Servas aspira.
A conclusione dell’incontro i soci partecipanti si sono trovati
concordi nell’eleggere
quale rappresentante
regionale Vanda Liparoti.
Un cordiale saluto da Peppino
Losardo e Vanda Liparoti
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Servas nel mondo - Viaggi
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ALPE ADRIA
2008
VACANZE DI PASQUA
IN PROVENZA
’edizione 2008 di Alpe Adria -il tradizionale incontro Servas
“mitteleuropeo” tra Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Germania e aperto a tutti gli amici Servas di altri paesi- si svolgerà
quest’anno a Gorizia, al confine con la Slovenia, nel weekend
19-21 settembre.
Questo confine -che in passato ha rappresentato una autentica
barriera- è oggi significativamente aperto al passaggio, unendo
così le due parti della città, l’italiana e la slovena, e i suoi abitanti.
Il programma comprende un’escursione in Slovenia nella giornata di sabato, da Gorizia a Salcano, attraverso Nova Gorica con
visita alla vecchia stazione austriaca di confine. Raggiungeremo
la località ai piedi del Monte Sabotino, dove vedremo il famoso
ponte di pietra ad una sola campata. Nei pressi del ponte si pranzerà con bella vista sull’Isonzo, presso l’osteria Zogica con cibi
locali (11 ? ).
Sabato sera ci sarà animazione musicale popolare ed altro...a
sorpresa.
Domenica 21 visita al millenario castello di Gorizia. Con chi resta
domenica visiteremo i luoghi storici della grande guerra.
Costi ( al Convitto San Luigi, Via Don Bosco, 48, Gorizia (GO),
Tel. 0481 550631, e-mail: [email protected]): mezza
pensione 32?; pensione completa 39 ?; notte e prima colazione
25 ?; un pasto 10?.
Come si arriva:
-Autostrada Venezia-Trieste uscita Gorizia Villesse, chiedere
della località “Piazzutta”.
-Treno: stazione di Gorizia, quindi bus n.8, fermata “Don Bosco”.
-Aeroporto del Friuli-Venezia Giulia (Ronchi dei Legionari), a
circa 20 km da Gorizia
ecidiamo di andare in treno per evitare uno stressante lungo
viaggio in automobile.
Scegliamo un percorso alternativo rispetto alla linea Milano/Genova con l’eurostar, preferendo il Torino-Nizza, passando per
Limone e Breil sur Roja, ma dopo l’acquisto dei biglietti ci viene
il sospetto di avere pagato troppo: la conferma ci arriva sul treno
quando il bigliettaio ci dice che avremmo risparmiato quasi 10
euro se avessimo fato due biglietti separati per il percorso in Italia e in Francia. Peccato che la biglietteria della stazione di Novara non ci abbia informato di questa opportunità.
Il percorso comunque è molto bello, tranquillo e consigliabile.
La nostra prima tappa è Tolone. Alla stazione ci viene ad attendere Josiane, che ci porta a fare un breve giro con la sua auto, fino al forte del Monte Faron, e al promontorio di Cap Brun, entrambi con un’incantevole vista sulla città e sulla costa.
Ci mostra la sua “terra promessa”, una piccola spiaggia poco turistica, raggiungibile solo a piedi, sotto una rupe scoscesa, dove
solitamente andava a prendere il sole, prima che una frana non
rendesse poco praticabile il percorso.
Facciamo in tempo a vedere un fiammeggiante tramonto sul
mare e i nostri occhi si riempiono della bellezza della natura: alberi secolari, arbusti verdeggianti, profumi portati dal vento…
Josiane è una socia Servas molto attiva, che partecipa spesso ai
gemellaggi con i gruppi Servas liguri: ha una tipica casa provenzale immersa in un giardino pieno di colori e otto nipotini di cui ci
mostra orgogliosa le foto.
Il giorno seguente, su consiglio di Josiane, andiamo al museo della Marina, anche perché c’è un forte vento e fa molto freddo.
Vagabondiamo un po’ per la città e verso sera prendiamo il pullman per Aix en Provence, dove ci aspetta, come preannunciato, il nostro socio Jean Pratelli, con un cartello con la scritta
SERVAS per farsi riconoscere in mezzo al trambusto di persone,
che a quell’ora è veramente notevole.
Lui e la moglie Isabelle sono una coppia “agée” di ultraottantenni molto in gamba. Chiacchieriamo piacevolmente per tutta la
sera, un po’ in francese un po’ in italiano, di argomenti di attualità e di cultura. Jean è un insegnante universitario in pensione
originario della Toscana, precisamente di Signa, che ha scritto un
dizionario italiano-francese, ed un dizionario sul dialetto del suo
paese con gli aneddoti che gli raccontava suo padre quando era
piccolo.
La loro ospitalità è impeccabile, alla sera ci offrono dei vini superbi e al mattino ci aspettano per fare colazione insieme, anche
se si svegliano molto prima di noi.
La loro gatta Alva si accomoda volentieri sulle nostre ginocchia,
e ci lascia il ricordo di una casa tranquilla.
Nei due giorni di permanenza da loro, visitiamo la città, il Cours
Mirabeau con le sue librerie, le fontane, l’Hotel de Ville ed i vivaci mercatini del centro.
A Pasqua, dopo una passeggiata sotto la Montagne de la SainteVictoire, andiamo a casa di Jean-Philippe e Anne-Marie. Abitano a Celony, in un piccolo paese in periferia di Aix, e anche loro
hanno una gatta: Koumal.
Sono molto affettuosi con noi e scopriamo subito che sono due
attori non professionisti (d’estate si divertono con i loro vicini di
casa a rappresentare pièces teatrali per beneficenza, richiamando un centinaio di persone) e che Anne-Marie pratica la sofrologia (incuriosite, chiediamo subito in cosa consiste…).
Ci sentiamo “a casa” e senza remora partecipiamo alla preparazione della tavola e della cena. Il rapporto è più approfondito ri-
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Prenotazioni entro il 10 settembre.
Per informazioni e prenotazioni:
Alma Nimis
[email protected]
Tel. 0432 790061
340 687 92 61
Per informazioni anche:
Vito Dalò Tel 0481 32238 mob.349 3881610
Ecco alcuni appuntamenti
internazionali:
2008
Progetto Giovani Internazionale Istanbul 19-26 luglio
Università Estiva Internazionale Quern,
Germania, 4-9 luglio
Conferenza Dell’Area Estremo Oriente Hong Kong e
Guangzhou 27-29 settembre
2009
Progetto Giovani Australia, gennaio
Assemblea generale Servas Turchia, maggio
Incontri e spedizioni di Pace e Amicizia Korea, agosto
Incontri commemorativi gandhiani, Servas India, ottobre
Se volete avere maggiori informazioni sugli eventi
in programma potete visitare www. servas.org
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Viaggi
spetto agli altri Servas, grazie alla vicinanza di età e alla comunanza di interessi. Anche con la famiglia Penicaut apprezziamo
cibi biologici, marmellate, conserve, liquori fatti in casa, e vini
francesi di diversa provenienza e di ottima qualità.
Passiamo il giorno di Pasquetta in compagnia dei nostri ospiti,
che ci accompagnano con la loro auto a vedere la bellezza dei
villaggi e delle abbazie nel Parco Naturale del Luberon, in particolare di Gordes e Senanque, due veri gioielli architettonici.
L’ultimo giorno li salutiamo con dispiacere e ci avviamo alla stazione dei pullman per tornare verso casa.
Marina Quaglia ed Elena Chiara Savoini, Novara
SLAINTE (SALUTE)
A Dublino brindiamo con un erba mate
La famiglia speciale di Barbara, Facundo e Julia
ervas è viaggio. Quanto lontano può portarci un viaggio?
Quali sfide ci porterà? Quali saremo pronti ad accettare?
Quali parti di noi metteremo in gioco? Torneremo davvero allo
stesso luogo di partenza? La storia di Barbara e Facundo è iniziata da un viaggio.
Loro hanno scelto di montare sulla giostra della vita e di scommettere tutto.
Facundo originario di Buenos Aires, finisce la laurea in architettura e decide di partire in Europa per vedere dal vivo gli edifici
che aveva studiato. Barbara, laureata in Economia e Commerio
(da Venezia) nel 2004 decide di fare un viaggio simile attorno al
mondo per vedere i diversi modelli di vita eco-sostenibile. A casa di Facundo il Servas era entrato grazie ad un amico e da allora tante persone di diverse culture affollano i ricordi di questa famiglia..una di queste e’proprio Barbara! La quale, dopo un anno
di avventure attraversando Australia, Giappone, le Ande, raggiunge l’Argentina come ultima tappa del suo viaggio. A Buenos
Aires è ospitata proprio da Silvia, la madre di Facundo. Quell’incontro ha cambiato le loro vite.
Facundo confida che “La prima volta che l’ho conosciuta quando lei mi ha detto che lavorava in Irlanda, io non sapevo nemmeno dove si trovasse sulla cartina geografica”. Ma al momento
della partenza per l’Irlanda...decidono di ripartire in due.
“Quando sono partito pensavo di tornare presto in Argentina, o
se fosse andata bene, saremo tornati in due in Argentina”. Barbara, grazie all’aspettativa tornò al suo lavoro, e Facundo ne
trova uno dopo poco. La relazione tra loro si approfondisce tanto che nel 2006 decidono di sposarsi e lo fanno per ben due volte! Prima a Venezia e la seconda a Buenos Aires. Così diventano
una famiglia che riceve alcuni viaggiatori…ma ben presto arriva
la nascita di Julia e lo spazio in casa si riduce.” E’ bello che qualcuno ti venga a trovare, per noi e la piccola Julia è il modo che
abbiamo di viaggiare”.
Nella zona residenziale a sud di Dublino, mi ospitano e di fronte
ad un erba mate col miele, la conversazione rimbalza ai quattro
lati del pianeta. Tutto si mescola, non c’interessa sostare in qualche definizione. A Dublino si riescono a fare amicizie molto interessanti.L’Irlanda, la terra di smeraldo è diventata il loro punto
d’incontro, la terra che li ospita, e quella in cui permette loro di
vivere, anche se entrambi sono lontani dagli affetti familiari. E’
diversa, a loro “manca quello spirito latino che abbiamo in comune ma gli irlandesi sono persone accoglienti, semplici.” Dell’Irlanda raccontano molti aneddoti come “Non chiedere mai un’indicazione stradale ad un irlandese, perché hanno talmente voglia
di aiutarti ma non hanno idea di dove siano alcuni posti” e altri
come i “miti” irlandesi “Ma lo sapevi che quando fu scoperta
S
l’America da Cristoforo Colombo, nel 1492, il primo uomo a
mettere il piede a terra era irlandese?”
E la nostra conversazione continua a viaggiare in tre lingue: spagnolo, italiano e inglese, quelle che Julia, imparerà…
Un slaint leat (arrivederci) e venite in Irlanda se non altro perché, dicono, la metà delle coppie si incontra al pub….
Cristina Di Fino
PELLEGRINAGGIO
IN SARDEGNA
vevamo programmato da tempo di passare la Pasqua in
Sardegna, anche per festeggiare i nostri “primi” trent’anni
insieme. Pensavamo di rivolgerci ai nostri soci sardi, ma ci sarebbe piaciuto fare delle camminate per conoscere la Sardegna più
nascosta. Poi ci è arrivata la mail dell’associazione Iubilantes,
che avevamo conosciuto a Immagimondo (dove eravamo presenti come Servas Lombardia) e, guarda caso, organizzava un
pellegrinaggio a piedi nell’Ogliastra proprio nel periodo che ci interessava! Ci siamo subito iscritti ed il venerdì santo ci siamo incontrati a Urzulei per la processione. Il tempo non era certo dei
migliori, e la processione non c’è stata. Nonostante il clima freddo e la pioggia abbondante, i pellegrini, buona parte di Como, un
altro gruppo di piemontesi e alcuni sardi, si sono messi in cammino a partire dall’indomani attraversando a piedi l’Ogliastra (nuova provincia sarda che si trova nel centro-sud-est) sulle tracce di
S.Giorgio (vescovo della zona e della Barbagia nel X secolo). In
questa zona emergono i “tacchi” formazioni rocciose a forma di
tacco che rendono il panorama inconsueto e bellissimo. La natura domina incontrastata e i segni della presenza dell’uomo, sia
recenti che antichi, si armonizzano con i boschi e le montagne.
Abbiamo trovato un’eccellente ospitalità nelle strutture turistiche della zona (eravamo in 27)con l’unico neo della mancanza
del riscaldamento, che ci avrebbe fatto molto piacere. Il maltempo è culminato il giorno di Pasquetta con una copiosa nevicata,
ma non ci ha dissuaso dal proseguire nel nostro itinerario, che ci
ha riservato bellissimi paesaggi. Inoltre i sindaci dei comuni attraversati ci hanno accolto con calore, intravedendo nel nostro
passaggio la possibilità di un nuovo e diverso sviluppo turistico.
All’arrivo a Suelli, ultima tappa del pellegrinaggio, ci ha accolto il
suono delle campane ed il vescovo di Lanusei ha celebrato per
noi la messa nella cattedrale si S.Giorgio. Un’abbuffata finale ha
degnamente concluso un’esperienza indimenticabile a contatto
con la natura e con una compagnia affiatata e simpatica. Ci ha
colpito l’età media dei pellegrini: piuttosto alta, la più “giovane”
era una signora settantacinquenne con un’energia invidiabile!
Agli appassionati di viaggi a piedi, consigliamo di consultare il sito di Iubilantes (www.iubilantes.it)
L’associazione (che è una Onlus e ha sede a Como in Via Vittorio Emanuele II, n.45 tel.031279684) può dare consigli sull’organizzazione anche individuale di pellegrinaggi e ne organizza vari
in tutto l’anno aperti a chi vuole vivere un’esperienza non solo o
non tanto religiosa, ma soprattutto culturale sulle antiche vie
tracciate dai nostri avi.
Marco e Matilde Tufari, Milano
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ARGENTINA E BOLIVIA CON SERVAS
opo tanto parlare, immaginare, sognare di Latinoamerica finalmente è arrivato il momento per noi di partire per l’Argentina! E di entrare finalmente nel mondo dei Servas! Siamo
partite a metà Dicembre e Buenos Aires ci ha accolte con calde
giornate assolate e montagne di frutta estiva che, per noi, stonavano con i canti e gli addobbi natalizi che risuonavano e sberluc-
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Viaggi - Pace
cicavano ovunque. Espletati i piacevoli obblighi familiari (un matrimonio e un gran numero di asados) abbiamo iniziato il nostro
viaggio verso il nord. A Cordoba - il 24 dicembre alle 8 del mattino!- ci ha accolto la nostra prima amica Servas-non Servas,
ovvero Carina, la fidanzata di un neo membro talmente disponibile da metterci a disposizione, a mezzo della suddetta fidanzata, il suo appartamento per passarvi il Natale. Ci è spiaciuto non
incontrare Julian, dai suoi per le feste, però abbiamo visitato la
città insieme a Carina la quale, studentessa di turismo, si è dimostrata una validissima guida! Non potevamo immaginare inizio
migliore, ci siamo subito sentite sotto l’influsso di una buona
stella... come il resto del viaggio ha poi confermato! Abbiamo
proseguito verso il confine con la Bolivia assaporando il graduale
avvicinarsi delle Ande e dei suoi abitanti, così diversi dai porteños e dai cordobesi. Salta così brulicante di vita, Purmamarca,
un paesino minuscolo del colore della terra alle pendici della
montagna dai sette colori, Tilcara, Humahuaca, paesi in cui l’incontro con i tanti viaggiatori fa sì che la voglia di andare avanti,
verso la Bolivia si faccia incontenibile. A Tilcara ci ha colte quasi
di sorpresa anche il Capodanno, questa volta in compagnia di
Christian, un navigatissimo Servas di Jujuy da cui abbiamo imparato un sacco di cose sulle abitudini locali. Era ormai tempo di
entrare in Bolivia. Nei mesi e nelle settimane precedenti la situazione socio-politica era un po’ in subbuglio.. Il governo di Evo
Morales, primo presidente indio ed ex-cocalero, sta compiendo
innovative riforme che tendono ad una maggiore uguaglianza tra
i vari gruppi etnici, in un clima di fortissima contestazione da
parte di un’opposizione assai agguerrita. Si tratta in particolare
di quella parte del paese che si situa nelle zone della Mezzaluna,
terre situate ad altitudini più basse, molto fertili e ricche d risorse, che non ha nessuna intenzione di rinunciare ai secolari privilegi di cui gode. Al punto che vi è chi parla di secessione. Il clima
è quindi teso, a Novembre e Dicembre del 2007 ci sono stati
scontri anche violenti che hanno cominciato a scoraggiare i viaggiatori. Anche noi eravamo un po’ titubanti così ci siamo rivolte
ai Servas boliviani che ci hanno spiegato un po’ il loro punto di vista tranquillizzandoci molto e ricordandoci che durante le feste
tutto si sarebbe temporaneamente placato. E così è stato. Ora
sono in corso trattative e la strada verso l’approvazione di una
nuova costituzione prosegue, pur tra le mille difficoltà. La prima
zona che abbiamo visitato è stata l’area sud occidentale che ci
ha affascinato con i suoi paesaggi maestosi. Abbiamo viaggiato
per quattro giorni sull’altipiano tra 4000 e 5000 metri, tra lagune
di ogni colore, vulcani innevati, geiser bollenti, alpaca, lama, fenicotteri d’alta quota... e poi il deserto di sale, uno spettacolare
specchio magico in cui cielo e terra si confondono dando quasi il
capogiro, che emozione! Siamo state impressionate dalle meraviglie dell’aspra natura andina e dal lavoro di chi ci ha guidato;
chissà come dev’essere percorrere per anni le stesse strade, che
richiedono una conoscenza attenta e rispettosa, attraverso questa natura che solo per noi ha il fascino del nuovo e incontaminato. E’ stato un susseguirsi di sensazioni e immagini contrastanti,
paesaggi incantevoli, umanità colorata e amichevole, ma anche
la consapevolezza che tanta immediatezza cela una durezza di
vita difficile per noi da immaginare. A Potosì si respira, oltre alle
nuvole nere di fumo che escono dai tubi di scarico degli autobus
giapponesi di seconda mano, ancora un po’ l’atmosfera della ricca città mineraria che fu un tempo. La visita al Cerro Rico, le immagini dei bambini e le parole dei minatori riportano però subito
alla realtà inumana della miniera. A Cochabamba ci siamo riposate un paio di giorni a casa di una Servas molto accogliente (oltre a noi ospitava altre due persone!) e ci siamo dedicate meticolosamente ad assaggiare tutte le specialità della città più nota
della Bolivia per la sua arte culinaria! Poi abbiamo proseguito il
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viaggio che ricordava un po’ una grande caccia al tesoro per tutta la Bolivia in cui si incontravano i viaggiatori/partecipanti ora
qua ora 200km più a nord, tutti diretti verso la Paz! La Paz è
adagiata in una conca a 3600 metri circondata ripide pendici sulle quali si abbarbicano un’incredibile moltitudine di case e casette che sembrano aggrapparsi le une alle altre per non rotolare
giù. Qui, insieme a Ricardo, un signore italiano che vive qui da
trent’anni e lavora per una ong che ha progetti nelle carceri abbiamo conosciuto alcuni dei ragazzi del carcere di massima sicurezza. Sono un’ottantina di persone di cui la maggioranza giovanissimi, qualcuno addirittura minorenne, che hanno condanne di
trent’anni da scontare in questo angolo di mondo a 4000metri,
in aperta campagna battuta da venti incessanti. Sembra molto
più lontano di quello che è dalla confusione animata della città.
C’è un’atmosfera stranamente tranquilla, nonostante l’ambiente sia piuttosto triste e squallido, i ragazzi sono molto socievoli,
soprattutto con le ragazze dato che non hanno visite frequenti.
Le sensazioni sono molteplici, confuse e magari contrastanti ma
viene voglia di tornarci. Di La Paz, in ogni caso, mi porto dietro il
ricordo del suo caos multicolore ma soprattutto l’immagine delle mille luci che appaiono come per magia quando il sole si addormenta. Parlo ormai in prima persona perché mentre io, prima di
partire, ho avuto solo il tempo di un tuffo nel sole e nel tango di
Buenos Aires, in compagnia di un altro ospitalissimo membro
Servas, la mia compagna di viaggio sta proseguendo il viaggio
verso il Perù, ancora La Paz e poi chissà…
Francesca Ambrosoli, Elisabetta Michienzi
A PROPOSITO DI PIPPA
E DELLA VIOLENZA
SULLE DONNE
on fra di noi, ma parlando
con altre persone, anche
donne, dell’atroce fatto di violenza, mi è capitato di sentir dire
“…però lei è stata imprudente,
poi in un Paese musulmano…
con un abito da sposa”.
Queste affermazioni mi hanno
fatto riflettere.
A parte il fatto che gli stupri e le
violenze sulle donne avvengono per il 90% in casa o per mano di
persone conosciute, perché colpevolizzare la vittima? Di fronte
a simili situazioni penso che debba esserci solo indignazione e
solidarietà. Perché mai le donne devono stare SEMPRE ATTENTE a come si vestono, a come si muovono, a come si comportano e se non lo fanno, semplicemente perché vogliono sentirsi libere, danno il destro a atti di violenza? Perché mai ciò che
è valido per gli uomini non lo è per le donne? Perché i ruoli differenziati ci sembrano così naturali?
La violenza sulle donne non è provocata da chi la subisce, esiste
nella mentalità di questa società, nasce dal modo di concepire i
rapporti tra i due sessi in maniera non paritaria. Va al di là delle
etnie, delle religioni, delle classi sociali. Non è una manifestazione individuale ma un rapporto sociale.
Rosa Calderazzi rlando con altre persone, anche donne, dell’atroce fatto di violenza, mi è capitato di sentir dire “…però lei è
stata imprudente, poi in un Paese musulmano… con un abito da
sposa”.
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Queste affermazioni mi hanno fatto riflettere.
A parte il fatto che gli stupri e le violenze sulle donne avvengono
per il 90% in casa o per mano di persone conosciute, perché colpevolizzare la vittima? Di fronte a simili situazioni penso che
debba esserci solo indignazione e solidarietà. Perché mai le donne devono stare SEMPRE ATTENTE a come si vestono, a come si muovono, a come si comportano e se non lo fanno, semplicemente perché vogliono sentirsi libere, danno il destro a atti di
violenza? Perché mai ciò che è valido per gli uomini non lo è per
le donne? Perché i ruoli differenziati ci sembrano così naturali?
La violenza sulle donne non è provocata da chi la subisce, esiste
nella mentalità di questa società, nasce dal modo di concepire i
rapporti tra i due sessi in maniera non paritaria. Va al di là delle
etnie, delle religioni, delle classi sociali. Non è una manifestazione individuale ma un rapporto sociale.
Rosa Calderazzi
UTANIYORUZ!
(segue da pag. 1)
o addirittura letto gravi critiche che senza
pudore le accollano la responsabilità dell’accaduto e
se non a lei, quantomeno alla madre, che l’avrebbe educata male. Il suo sito è stato
chiuso perché iniziava a raccogliere insulti di tutti i tipi.
Tutti questi commenti, queste descrizioni grossolane,
questi insulti, a un certo
punto quasi mi sono spariti
da sotto gli occhi quando è
apparsa una semplice frase,
sempre di Erdogan: “Non
riesco a trovare le parole
giuste per descrivere questo
assassinio efferato”…”Siamo profondamente rattristati dall’omicidio di questa inviata di
pace”. Ecco, non una delle varie voci dei paesi cosiddetti democratici aveva centrato così bene la questione, ma stranamente
proprio lui, il primo ministro della Turchia, che è andato diretto
all’essenza del malessere che mi ha colto oggi, durante l’assemblea, quando ho appreso cosa era successo e, soprattutto, chi
era Pippa: una socia Servas, in viaggio di pace. Mi sembrava quasi di essere un alieno quando oggi a Rimini, preso il microfono e
detto quello che sentivo in quel momento, non accadeva quasi
niente. Nei miei sogni dell’attimo ho sperato in un immenso applauso infinito per Pippa, una fiaccolata, le persone che scrivevano poesie, lettere, canti per liberare la commozione e trasformarla in solidarietà, ho visto il sentimento liberarsi e produrre affetto per questa bella persona…ho visto tutti, uno ad uno, alzarsi e declamare il proprio rammarico e la propria tristezza…purtroppo, no.. tutto questo non è mai accaduto, erano solo le mie
fantasie… I coordinatori, per esempio, avevano altro a cui pensare, giustamente non si può mettere una dedica a Pippa sulla
guida Servas, perché non è il posto giusto, non si può reagire…
anzi, fate attenzione faceva una performance artistica…è andata vestita da sposa in Turchia…, certo no, un articolo sul notiziario chi lo potrebbe negare… Questo atteggiamento, lo confesso
e lo scrivo, mi ha amareggiato. Ho immaginato Pippa, che non
H
conoscevo, ma che la sento invece così vicina ai miei ideali, lì fra
noi che ci guardava stranita. Come comprendere che tante persone, che si sciacquano la bocca con il pacifismo… i seminatori
di pace, quando un pacifista vero muore, non per un delitto politico certo, ma per un delitto di un bruto!? Non reagiscono o reagiscono flebilmente o comunque, data la notizia, si rimettono lì,
tranquilli, come se si fosse annunciato che la Ferrari ha perso il
Gran Premio? Ma insomma! Non c’è nessuno qui che si dispera?! Dove sono finito in una riunione fra frigoriferi?? Certo, lor
signori si indigneranno, scriveranno reagiranno? Spero proprio di
sì, perché vorrei che se anche solamente per dimostrarlo a me,
un nulla, le loro penne si animassero e arrivassero alla famiglia di
Pippa centinai anzi migliaia di lettere di solidarietà dei soci Servas di tutto il mondo. Inventiamoci una cartolina per ogni socio
Servas, una email, un sms, un canto, mettiamo insieme tutti i
nostri pensieri, facciamoci sentire! Sì, dimostrate che non siete
con la schiena curva sulla ordinarietà della brutalità e della violenza, reagite, alzate la testa e dite che la brutalità non ha colori
politici, un delitto brutale e fine a sé stesso non è meno grave di
un delitto politico è analogo e mina allo stesso modo l’essenza
della vita, della pace! Volendo richiamare la giustizia delle Corti,
agire per futili motivi è addirittura considerato più grave
del delitto politico, ma credo
che per un pacifista debba
valere la regola della tolleranza zero in questa materia: la violenza è violenza,
punto e basta; non mi interessano i motivi che l’hanno
generata. I ricordi di Don
Milani mi sfrecciano rapidi
nella mente, ne soffro il peso
morale e anch’io vorrei sempre essere quel formatore,
nei miei corsi, che ha l’arte
delicata di condurre i ragazzi
su un filo di rasoio: da un lato
formare in loro il senso della
legalità, dall’altro la volontà
di leggi migliori cioè di senso
politico, diceva il sacerdote e di un mondo migliore, aggiungo io.
Ecco ciò che ha fatto esporre Pippa, non l’incoscienza, ma la ricerca di cambiare il mondo come seminatrice di pace Servas. Ma
non l’ha fatto vigliaccamente o “prudentemente” standosene
protetta nelle gallerie d’elite: l’ha fatto pagando di persona, provocando la bestia? Non curandosi delle paure? Andando incontro alla morte? Ancora Don Milani: “chi paga di persona testimonia che vuole la legge migliore, cioè che ama la legge più degli
altri”. Sta a noi dire quale legge amava Pippa, dobbiamo gridarlo,
farci sentire, scriverlo su tutti i muri perché era la legge dell’amore, del rispetto, della pace, di Servas. Nemmeno Don Milani capiva come si potesse confondere qualcuno così con l’anarchico.
Chi paga di persona i propri ideali di pace è per me un eroe che
ha scelto la strada giusta e non un incosciente che non capisce in
che mondo vive e se ne frega dei diritti altrui. Pippa, un eroe pacifista del mondo moderno; la sua forza: l’arte. Ha fatto uno
straordinario e generoso atto di coraggio per seminare la pace e
per comunicare con l’arte l’amore fra i popoli. Una persona che
possedeva caratteristiche ed abilità maggiori di altre persone,
che come me se ne stanno bellamente in poltrona a scrivere lettere e che ha compiuto un’azione straordinaria a fin di bene.
Certo conosco altre donne così, che fanno cose simili e che sono
testarde nel perseguire il loro cammino, ma questo non diminui-
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Pace
sce di nulla il valore del suo gesto e della persona.
Caro Vito, signor Presidente di Servas Italia, eccolo il mio messaggio di pace e la mia richiesta ufficiale quale iscritto di questa
associazione; è contro ogni violenza è senza compromessi, è
una porta aperta e bloccata così, che non può chiudersi, è per
Pippa e per ciò che ha fatto e ciò che rappresenta per me, è per
lei, un eroina della pace, una donna, una persona, una pacifista
che ha anticipato i tempi. Questa persona merita la nostra stima, la nostra ammirazione, la nostra mobilitazione, la nostra intransigenza ferma a condannare questo modo ostile e violento,
merita che chi ha la responsabilità della rappresentanza si attivi,
faccia vedere e sentire che esistiamo e che disapproviamo la
brutalità e l’orrore. Merita che Servas Italia si faccia vicino alla
sua famiglia e l’abbracci con tutto il calore che le quasi duemila
persone che siamo potranno dare. Merita che al numero C56
della lista ci venga scritto chi era Pippa, cosa ha fatto e come è
morta: seminando la pace nel mondo.
Cara Pippa, il tuo esempio è un grande esempio. Grazie.
Giovanni Crisonà
ca. Era un progetto che voleva rappresentare un forte gesto di
pace per dimostrare che si potevano attraversare 11 Paesi considerati pericolosi, contando sull’umanità dei loro abitanti. A questo progetto pensava da parecchio tempo e lo stava preparando
con molto impegno e cura.
Chiese di pubblicare un avviso sul sito Servas per fare conoscere
il suo viaggio e per chiedere ai soci informazioni utili. Le diedi alcuni riferimenti di soci di Istanbul che forse le sono serviti per gli
incontri in Turchia prima della tragedia.
Speravamo nella sua relazione di viaggio … ma forse ce la dobbiamo interpretare noi. Mi aveva inviato questa poesia, a presentazione della sua performance.
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia:
quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace:
RICORDANDO PIPPA
ippa era una ragazza apparentemente tranquilla, che parlava
quasi sommessamente e con la sua calma trasmetteva fiducia e ottimismo a chi incontrava.
Aveva partecipato a Immagimondo, fiera del turismo responsabile a cui Servas è presente ogni anno con un proprio stand per
pubblicizzare i suoi viaggi in autostop, con cui aveva girato per
molti paesi.
E’ venuta ad Arona con molta buona volontà in rappresentanza
dei giovani milanesi per partecipare all’ultimo incontro natalizio
piemontese/lombardo.
P
quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire:
perchè la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente
femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti
Ti penseremo spesso Pippa Bacca, portatrice di pace, esploratrice curiosa del mondo e della varia umanità
Mario Arosio
A chi le chiedeva se non riteneva pericoloso viaggiare in autostop, rispondeva che non le era mai successo nulla e che non era
un mezzo di viaggiare pericoloso come lo si pensa comunemente. Perciò quando mi ha chiesto il bollino Servas per il viaggio in
autostop col vestito da sposa per celebrare la femminilità con
partenza dall’Italia l’8 marzo, festa della donna, da Milano a Gerusalemme, non mi sono stupito più di tanto.
Era una performance artistica - mi spiegò - non duratura ma pur
sempre un fatto d’arte! Questa volta inoltre andava con un’ami-
COLORI
Verde. Il colore che più amavi.
Bianco. Candido l’abito che portavi quando ci hai lasciati.
Castano. Come le caldarroste offerte nel cortiletto del caseggiato milanese per l’originalissima mostra distribuita qua e là negli
appartamenti.
Rosso. I mattoni a vista della scuola di Novara con quel motivo
liberty che ti aveva così colpito. Rosso il tramonto di quell’ultimo
giorno nella tua amata Turchia.
Azzurro. Quello spicchio di cielo sopra di te e la sete di infinito
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Pace
dentro di te.
I tuoi amati colori, cara Pippa, la tua tavolozza, l’arcobaleno di
pace che stavi portando in giro per le strade del mondo. Con il
tuo inconfondibile sorriso.
Ci siamo conosciuti a “Immagimondo” e hai subito accettato
con entusiasmo di portare nelle scuole novaresi un po’ delle tue
esperienze vissute con Servas.
Per due anni, con “Facciamo la pace”, hai frequentato istituti e
licei della mia città. Non mancavi di dire che ti piaceva incontrare le ragazze e i ragazzi quasi tuoi coetanei, con i quali potevi
esprimerti al meglio, parlando della tua esperienza nei Balcani
prima di raggiungere -con la tua amica- la famiglia Servas di
Istanbul in quel primo viaggio in autostop. Le foto che mostravi
ai ragazzi, i colori della cena imbandita nella casa che ti ha accolta o le immagini di tutte le colorate giornate di incontri e scoperte di questo viaggio, erano presentate provocatoriamente con
un allestimento casual, che costringeva all’attenzione l’uditorio,
quasi a voler sottolineare che questo nostro mondo lo si può meglio vedere ed intendere procedendo da diverse e non scontate
angolature.
Grazie Pippa di avermi invitato anche alle tue performance milanesi, come quella alla “Fabbrica del vapore”. Grazie di avermi
reso partecipe delle tue straordinarie metamorfosi e sostituzioni
di identità e della tua irrefrenabile ricerca del senso della vita e
del suo mistero ultimo. Arte e vita. Vita e immaginazione.
Con Alberta e Valérie ti ricordiamo qui, ospite per una serata e
per la notte, prima del tuo intervento nelle scuole. Abbiamo parlato anche di canto, un’altra delle tue passioni, con la promessa
di rivederci con calma, trascrivendo testi e raccogliendo musiche dei canti popolari. Ci è mancato il tempo. Alla prossima, allora, per cantare insieme. Anche quella canzone di Donovan,
con i suoi “
Blue’s the colour of the sky
In the mornin’
Green’s the colour of the sparklin’ corn
In the mornin’
Mellow is the feeling that I get
when I see her, mm hmm,.
Freedom is a word I rarely use
Without thinkin’, mm hmm,
Without thinkin’, mm hmm,
Of the time, of the time
When I’ve been loved.
Al nostro risveglio -al mattino- giallo è il colore dei capelli del mio
amore, blu è il cielo, verde sfavillante il giovane grano. Questo è
il momento che amo di più. Calda dolcezza è ciò che provo nel
vederla...Libertà è una parola che uso raramente senza pensare...senza pensare al tempo del nostro amore
Con i tuoi colori di pace e di sorridente speranza il nostro più vivo e tenero ricordo, cara Pippa.
Un abbraccio da tutti noi che abbiamo avuto la buona ventura di
conoscerti.
Luigi Uslenghi
INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE
“ECOISTITUTO DELLA
VALLE DEL TICINO”
ell’ambito delle iniziative per creare una rete con altre associazioni, il sottoscritto e la socia Raffaella Bruzzone all’inizio di marzo hanno presentato Servas all’associazione:
“Ecoistituto della valle del Ticino”, sorta circa dieci anni fa sull’esempio di analoghe associazioni operanti nei paesi di lingua tedesca su progetti in campo ecologico e sociale.
L’associazione ha sede a Cuggiono, un paese di circa ottomila
abitanti non lontano da Milano e vicino al Ticino ed opera con
l’obiettivo della protezione ambientale e dello sviluppo della
partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
L’associazione, il cui sito è www.ecoistitutoticino.org, organizza
numerose iniziative: incontri culturali , proiezioni di film, corso
vari tra cui di scrittura ed è un fattore di crescita culturale significativa per Cuggiono e per i paesi vicini.
Pubblica anche il notiziario “La città possibile” leggibile sul sito,
sul cui ultimo numero si può leggere un articolo su Servas a seguito del nostro incontro di presentazione.
Ha anche istituito un Centro di documentazione che ha svolto
ricerche storiche interessanti sul fenomeno migratorio in Lombardia tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
Abbiamo presentato Servas presso la sede della loro associazione - una cappella sconsacrata e restaurata molto bene situata
sulla via principale del paese - e abbiamo mostrato immagini di
vari incontri (nazionali, Sentierinsieme, ecc.) e viaggi Servas avvenuti negli ultimi anni; l’uditorio, particolarmente attento, era
composto anche parecchi giovani che ci hanno posto domande
varie sia sull’ispirazione di Servas che di natura operativa.
E’ stata un’esperienza molto interessante, da ripetere con altre
associazioni che hanno finalità analoghe alle nostre!
Per il 21 e 22 giugno prossimo “Ecoistituto della valle del Ticino”
organizza, con la collaborazione anche del Touring Club Italiano,
la Festa del solstizio d’estate, in cui saranno effettuati incontri,
dibattiti, mostre sui temi dell’ecologia e del buon governo, ma
anche eventi culinari. Tutti i Servas sono caldamente invitati a
partecipare!
Mario Arosio
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“IL SOGNO DI TSIGE”
Ringraziamenti a Nella Ramella per il suo gesto generoso
(In occasione della scomparsa del marito Sergio Gris Nella aveva
chiesto, a suo ricordo, di effettuare una donazione al Sogno di Tsige, ndr)
A nome dell’Associazione “Il sogno di Tsige” ti ringrazio per
avere in nome e in ricordo di Sergio voluto raccogliere ancora
fondi da destinare al nostro progetto.
Ringrazio tutti i Soci SERVAS presenti per la somma di 400 Euro raccolta durante l’incontro Regionale svoltosi il 16 marzo
2008 a Bologna.
Come nelle diverse occasioni ho avuto modo di dire la sua prematura scomparsa è per noi una grave perdita, era tesoriere della nostra neonata Associazione e contavamo molto sulla sua
esperienza, sulla sua generosità nel mettersi in campo in prima
persona, sempre per l’aiuto agli altri.
Avevamo progettato alla fine dell’anno un viaggio in Etiopia per
un suo aiuto diretto nel progetto e anche per ripercorrere i ricordi del padre ai tempi della colonizzazione italiana.
Ricordo che il nostro è un progetto piccolo, nato come prima casa per anziani in Etiopia nella città di Adwa ma è ora affiancato
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da due scuole primarie per bambini (sono 250 i bimbi che ora le
frequentano), vi è inoltre un grosso appezzamento di terra in fase di coltivazione con la costruzione di stalle per gli animali e un
futuro progetto di negozio per la vendita dei prodotti, una farmacia e una panetteria, tutto ciò finalizzato a renderlo autosufficiente.
E’ come una luce di carità in mezzo alla miseria e ciò che tiene
accesa questa luce e lo fa diventare più grande è la fede, l’amore
gratuito verso chi è nel bisogno, la certezza che questa è l’unica
via di salvezza in questo mondo.
Questi erano gli ideali di Sergio e sicuramente Egli è ancora accanto a noi per aiutarci a portarlo avanti e alla sua famiglia per
dar loro il coraggio di andare avanti.
Colgo l’occasione per rinnovare l’invito ai soci SERVAS a destinare il 5 per mille a “Il sogno di Tsige – Onlus”, mettendo la firma nell’apposito spazio e scrivendo il codice fiscale di “Il sogno
di Tsige” 93034790019.
Grazie ad una semplice firma potremo continuare a sostenere il
progetto ed aiutarlo a diventare un esempio di come ridare dignità ad un popolo attraverso il rispetto degli anziani, la scuola
per i bambini e la possibilità di lavoro per gli adulti.
A te Nella tanto coraggio, un caro abbraccio e ancora Grazie
Associazione “Il sogno di Tsige
Premio cinematografico
GIANFRANCO ORNATO
i è svolto il 29 marzo un evento molto particolare. Lodovica
Marini, local help ligure e animatrice del Food in Festival che
si tiene a giugno nella Langhe e del Cimameriche Festival che si
tiene a dicembre nel Levante ligure, ha organizzato una serata
per la consegna del Premio speciale del territorio “Gianfranco
Ornato” al film Identità - La vera storia di Juan Piras Peron di
Chiara Bellini.
Come molti di voi sanno Gianfranco Ornato era un appassionato viaggiatore e un membro di Servas ed è che così che a Lodovica è venuto in mente di approfittare dell’occasione per presentare la nostra Associazione: ha perciò invitato Maria Soresina,
una delle fondatrici di Servas Italia, e me, come coordinatrice del
Piemonte e della Valle d’Aosta, a consegnare il premio.
Commossa dalla bellissima idea che così velocemente ha preso
corpo e dall’ennesima esperienza di scoperta e condivisione che
Servas offre.
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Nell’ambito di Cimameriche Film Festival, festival della migrazione e del gusto che si svolge a dicembre nel Levante ligue, il
Premio “Gianfranco Ornato” - dedicato a una persona speciale
che ci ha lasciato, un grande viaggiatore, navigatore e migrante
per passione - , è destinato al film che, fra tutti, meglio rappresenta la migrazione, come esperienza di vita umana e sociale e il
viaggio come scoperta, conoscenza, incontro. Il Premio è stato
assegnato a “IDENTITÀ – LA VERA STORIA DI JUAN PIRAS PERON” di Chiara Bellini, prodotto da Morgana. Il film
esprime un bisogno di viaggio permanente, che è predisposizione mentale di apertura verso l’altro, di curiosità per il nuovo, di
tenace ricerca delle proprie radici. Racconta di un viaggio di Italiani in Argentina e gli intensi incontri fra chi è “al di qua” e chi è
“al di là” dell’Oceano. Ne risulta un itinerario storico, geografico, umano singolarmente attraversato da memoria, tradizioni e
leggenda. Il Premio dell’artista argentina Marcela Bracalenti è
un quadro che rappresenta il viaggio, tecnica mista su tavola.
Ci è sembrata un’ottima occasione consegnare il Premio per
presentare SERVAS ITALIA, di cui Gianfranco era un promoto-
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re appassionato, e che parla proprio di viaggi. Il viaggiatore come
il grande pioniere, non appartiene ad alcun luogo, si sposta e
snoda i suoi percorsi a 360°, lentamente nel passare degli anni,
risolvendosi e liberandosi nel movimento continuo: fisico, di
idee, umano. Vede e ode cose che al turista, a chi viaggia con
ogni comodità, non è possibile conoscere, e utilizza il percorso
della conoscenza reciproca, itinerario rispettoso del contesto e
corretto verso usi e costumi e verso l’altro. E’ una porta aperta,
una grande possibilità verso il processo continuo, perseverante,
determinato della pace.
Servas (in esperanto significa io servo) nasce dall’idea di Bob
Luitweiler, che ancora a 87 anni era felice di avere ospiti nella
sua casa di San Francisco. Un’idea spiazzante nella sua semplicità, nata dall’orrore suscitato dai lunghi anni della guerra: se le
persone dei più disparati Paesi si incontrassero si accorgerebbero
che, contingenze ambientali e culturali a parte, siamo tutti uguali; smetterebbero di considerarsi potenziali nemici; si rifiuterebbero di partecipare ad altri conflitti. E dove potrebbero incontrarsi tutte queste persone? Nel posto più ovvio: nelle loro case,
ospitando e/o essendo ospitati.
Le parole viaggiano e comunicano cose anche molto diverse da
quelle che ci propinano gli indottrinamenti cui siamo esposti. Affittare una stanza comporta una semplice strisciata della carta di
credito, costruire una relazione con chi si incontra sul proprio
cammino fa “spendere” molte più energie, disponibilità, tempo e
neuroni eppure è questa la chiave di tutto. La filosofia Servas
non è quella di avere la stanza per l’ospite nella propria villa di
500 mq, ma quella di avere lo spazio mentale ed emotivo per
l’ospite nella propria vita spesso così strapiena di impegni, impicci e problemi da affrontare sempre di corsa. Né pensiamo che
questo prodigarsi, al contrario, sia solo un’uscita nel bilancio della vita. Esperienze, incontri, rapporti che si intrecciano spontaneamente sono l’unica ricchezza veramente scevra da ogni implicazione economica, una moneta di scambio universale che
non ha quotazioni in Borsa e che sfugge alle valutazioni degli
speculatori. Il solo fatto di uscire da questo gioco globale, dalle
logiche del mercato che vuole monetizzare tutto, dalla concezione del viaggio come mero consumo compulsivo da svolgersi
in luoghi che sono i cloni del nostro anonimato quotidiano è una
soddisfazione impagabile. Ed è anche un gesto concreto e profondamente rivoluzionario alla portata di tutti.
Giuliana Cupi – Servas Piemonte e Valle d’Aosta
CIRCUSBANDANDO
Il Teatro del Clown - Volterra
“Siamo tutti fratelli”
n uno dei miei vagabondaggi, vengo a trovarmi a Volterra. Bagnato fradicio per un temporale, arrabbiato per una gara andata male, ho la fortuna di essere ospitato dalla famiglia Vaira, in
una cascina a qualche chilometro dalla cittadina toscana, in località Saline.
Iniziano subito le sorprese, come spesso succede con Servas.
Più che una famiglia scopro che i Vaira sono una compagnia teatrale e musicale, una specie di “band”. Il babbo è il capobanda,
insegnante di musica e attore stile “one show man”. Ma anche
tutti gli altri membri giocano dei ruoli: la moglie cura i costumi,
contribuisce ai testi e a volte gioca anche il ruolo del clown, i figli suonano diversi strumenti, soprattutto le percussioni. In so-
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Pace - Bacheca
stanza si respira nella casa un’atmosfera artistica, colorata, ritmica.
Mi viene così offerta l’opportunità unica di vivere un’esperienza
nuova, aiutando Pasquale a montare le attrezzature in una sala
polivalente per un recital che si sarebbe svolto il giorno successivo per i bimbi delle scuole della zona. Ho così la possibilità di dare una mano e di conoscere così il background di uno spettacolo.
Posso quindi testimoniare per esperienza diretta quanto lavoro
c’è prima di uno spettacolo di Circusbandando (così si chiama la
“compagnia”) e quanta professionalità risulta in gioco.
Al ritorno a casa, sul camioncino con la scritta Circusbandando
che ci riportava a casa, ho ascoltato per la prima volta la canzone “Siamo tutti fratelli”, in una versione ancora provvisoria, un
ritmo orecchiabile, con la frase del titolo tradotta in molte lingue
del mondo, da quelle più diffuse, ad altre minoritarie ma non meno importanti.
Qualche tempo dopo, ecco che la stessa canzone è diventato un
cd “serio”, bello e professionale, colorato sin dalla copertina, ma
soprattutto colorato “dentro”.
Si affrontano per un pubblico che è soprattutto di bambini, ma
non solo. Temi importanti (la pace, la guerra, la diversità) accan-
to a temi più vicini all’esperienza diretta (dalla scoperta del sesso all’alimentazione, dall’igiene all’educazione stradale). Sempre però c’è uno stile comunicativo diretto, simpatico, in cui si
capisce quanto è stata importante l’esperienza diretta delle rappresentazioni fatte CON i bambini più che PER i bambini. E si
sa quanto i bambini siano un pubblico molto esigente.
Si ascolta il cd e si comincia subito a battere il ritmo, poi si balla,
magari mentre si prepara da mangiare. E’ impossibile restare fermi, impossibile non essere coinvolti, mentre magari viene affrontata una tematica importante come il rispetto fra le religioni
(Dio, Allah, Shiva, Buddha e Manitù.
Si rivive così grazie al Cd l’atmosfera degli spettacoli di Circusbandando. Si ridiventa un po’ bambini. Si (ri)scopre una maniera diversa di vivere la musica. Per quelli della mia generazione si
ripensa alle filastrocche, a Gianni Rodari, alle esperienze della
“animazione”, alla cultura popolare nei suoi spettacoli di strada,
al circo…
Sembrerebbe che all’epoca di Internet questa dimensione sia
passata di moda, invece…
Proviamo a cercare su Google Circusbandando.
Proviamo a circusbandare anche noi.
Proviamo a Servasbandare…
Bruno Manfredi
È nata Angela!
Abbiamo una nuova socia Servas,
figlia di Silvia e Antonio Prodomo,
nuovo responsabile del notiziario.
Auguri da tutti i soci e in particolare
dal comitato di redazione!
Ciao a tutti, sono Lorenzo, scooterista convinto, e propongo agli
amanti delle due ruote un giro d’Italia in scooter o moto, da
svolgersi nel mese di agosto con percorso tutto da inventare.
A me piacerebbe girare il centro e possibilmente toccare anche il
sud, ma sono aperto a qualsiasi meta.
Aspetto proposte e vi saluto
Lorenzo Lazzari di Como
Vorrei segnalare la città di Stavanger, che (insieme a Liverpool,
ma pochi lo sanno) è la capitale europea della cultura 2008. Mi
ha colpito molto sapere che è la città più vicina ai pozzi petroliferi norvegesi, e che la Norvegia è il 3° produttore mondiale di petrolio dopo Arabia e Russia, ed il paese europeo dove gli stipendi
hanno il maggior potere d’acquisto (proprio come l’Italia insomma). Sigh! ecco perché se ne stanno fuori dalla UE!!! Per gli interessati: ho visto che a Stavanger ci sono soci Servas :-)
www.stavanger-web.com
Silvia Montevecchi
Nuovo coordinatore della Lombardia. L’11 maggio i soci lombardi si sono ritrovati in assemblea a Caglio, piacevole paese situato
nel triangolo lariano in cui - secondo una tradizione ormai consolidata - ci riuniamo quando occorre eleggere il nuovo coordinatore regionale. E’ stato eletto Roberto Alberini, che sostituisce Marco Tufari, il quale ha completato i suoi cinque anni di
mandato. Auguri a Roberto e un grande grazie aMarco!
Mario Arosio
Pedali Servas
Ottomila chilometri in bicicletta dal Mediterraneo al Baltico per
scoprire i paesi della nuova Europa e altri tredicimila intorno al
Mediterraneo: questi i numeri delle avventurose performance di
Matteo Scarabelli, giornalista-ciclista-scrittore milanese e caro
amico Servas che ha condensato in due bei volumi le sue esperienze, che -tra l’altro- hanno toccato anche numerose “porte
aperte” Servas nelle diverse nazioni attraversate.
“Europa Europa!” e “C’è di mezzo il mare”, entrambi editi da
Ediciclo Editore, sono due libri che si leggono d’un fiato. “Un
mosaico di incontri, tè alla menta, cani arrabbiati, donne bellissime...una piccola odissea dell’anima”. E poi l’altra “Europa, delle
sue strade inesplorate e dei suoi villaggi invisibili”...”bussando alla porta di tante famiglie per chiedere ospitalità”. “Dal Mediterraneo al Baltico in bicicletta, “un mezzo di trasporto dal tocco
umano” per inseguire un sogno: un futuro di serenità e pace.”
Europa e Mediterraneo raccontati dal vivo, come vivi e indimenticabili sono i volti di uomini e donne incontrati in questo straordinario peregrinare a passo lento, per conoscere e capire, per sognare un mondo nuovo partendo dalla sua multietnica e multiculturale antica culla.
EUROPA EUROPA! dal Mediterraneo al Baltico in bicicletta,
pp.396, 16,00 €
C’E’ DI MEZZO IL MARE Viaggio in bicicletta intorno al Mediterraneo, pp 302, 16,50 € - Ediciclo Editore
Luigi Uslenghi
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Bacheca
INTO THE WILD
Genere: Drammatico
Titolo originale: Into the wild
(Nelle terre selvagge)
Nazione: Stati Uniti - Anno:
2007 - Durata: 148 - Regia: Sean
Penn Produzione: Paramount Distribuzione: Bim
Il film racconta la vera storia di
Christopher McCandless, detto
Alex Supertramp. Dopo aver
conseguito la laurea nel 1992,
Christopher decide di abbandonare ogni cosa per andare a vivere tra i ghiacci dell'Alaska.
Mi ha colpito perché tocca al
cuore delle persone: parla di integrità, onestà, con se stessi prima di
tutto. Into the wild e' un concetto fortissimo, e' cercare di vivere
nella propria parte più "selvaggia" chiunque lo può fare e scoprire
se stesso.
Un film spirituale, profondo e toccante.
Proposto da Barbara Tomasella (Servas Dublino, Irlanda)
SITI UTILI
Avrei voluto presentarvi dei link a vari siti che si occupano di pace e donne. Ho sempre sostenuto che il genere definisca profondamente l’essenza di una persona, anche nella maniera di vivere
la pace o semplicemente di viaggiare o accogliere un ospite nella
propria casa. Essere Servas è diverso per ognuno di noi e sicuramente il nostro genere è una componente fondamentale delle
esperienze che la nostra associazione ci porta a fare. Ma solo
due dei siti che ho visitato mi sono sembrati degni di essere pubblicati in questo momento.
Quando mi è arrivata la notizia di quello che era successo a Pippa presa dalla rabbia mi sono chiesta cosa le fosse saltato in testa, cosa voleva provare vestendosi da sposa e partendo in autostop per la Turchia. I rischi erano chiarissimi, avrebbe dovuto tutelarsi, non avrebbe dovuto permettere che le succedesse.
Per un momento ho pensato che proteggersi all’interno di quattro mura fosse la risposta alla violenza.
Per un momento ho consentito che la violenza fatta a Pippa
agisse anche su di me.
Mi sono fatta rinchiudere in una casa in cui non si può pensare
né sognare, per paura.
Perché questo è il messaggio, la punizione inflitta a una donna
che porta avanti un sogno di pace: dovevi stare a casa.
E invece no, non si può accettare. Perché una donna non è come
un uomo ma ha proprio lo stesso diritto di agire, pensare, fare
autostop, avere fiducia in un mondo che può avere rispetto dei
suoi sogni.
Non è meraviglioso pensare di poter fare autostop vestita da
sposa? E’ un sogno bellissimo, ironico, intelligente, che deve far
sorridere e far venir voglia di metterselo tutti quel vestito e andare in comitiva in giro per il mondo in autostop.
Questi sono due link che raccontano la sua storia e i suoi sogni.
Per continuare a viaggiare e a credere nel mondo.
www.pippabacca.it
bridesontour.fotoup.net
Maria Gloria Borsa
Siti presenti nei vari articoli del notiziario:
www.iubilantes.it
www.pontidiluce.org
www.ecoistitutoticino.org
www.yap.it
www.avventurasoratte.com
www.stavanger-web.com
www.fort-mariechristine.com
SERVAS è una parola in esperanto che significa servizio; è un’associazione pacifista senza fini di lucro. Si occupa di costruire un ambiente di pace
attraverso l'ospitalità e l’accoglienza e il servizio che consentono agli individui di condividere nella quotidianità le rispettive culture e idee.
Per maggiori informazioni visita www.servas.it alla pagina Contattaci, dove troverai i contatti locali a te più vicini.
Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte - Anno XXIII - numero 2 Giugno 2008
Direttore responsabile Massimo Sechi - Proprietario: Luigi Uslenghi
Responsabile dell'informazione: Antonio Prodomo email: [email protected]
Grafica: GrafColor - Stampato su carta riciclata
Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985
In caso di mancato recapito inviare a: CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI
In questo periodo sono circolate sul sito web e attraverso e-mail
personalizzate e e-mail collettive (ai vari gruppi operativi dell’associazione ed anche sistematicamente a tutti) alcune dichiarazioni che criticavano, a volte pesantemente, l’operato di singoli
soci e del CE. Per fare chiarezza e stimolare uno spirito costruttivo, il CE di Servas Italia nell’incontro in teleconferenza del 1°
Maggio, ha deciso di chiedere ai Collegio dei Probiviri, in quanto
organismo preposto a questi compiti, di: - Valutare la legittimità
e la coerenza allo spirito dell’Associazione dei modi e delle scelte operate dal Comitato Esecutivo rispetto alle critiche ed accuse fatte dai soci in questione; - Valutare quanto i modi e comportamenti di questi soci siano in conformità o in contrasto con i
principi istituzionali, il bisogno di dialettica interna e il proprio essere associazione nonviolenta. Consigliare i provvedimenti da
adottare perché questi fatti spiacevoli non possano più ripetersi
e per ricondurre le divergenze d’opinione alle forme di confronto
coerenti allo spirito dell’associazione. Per un confronto interno
che dia una maggiore conoscenza e acquisire le capacità di confronto costruttivo tra tutti i soci, il Comitato Esecutivo ha deciso anche di aprire un forum all’interno del sito web, dove confrontarsi, esprimere le proprie opinioni, elaborare proposte per
arricchire la vita dell’associazione con valutazioni, contenuti e
proposte. Al più presto possibile contiamo di avviarlo. Per questo forum abbiamo chiesto la collaborazione di Luigi Uslenghi,
che ha accettato di svolgere la funzione di moderatore. Lo ringraziamo fin d’ora per la sua ulteriore disponibilità sempre al servizio dell’Associazione. Per Il Comitato esecutivo,
il Presidente: Vito Fortezza
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