servas marzo 2008
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servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 1 “Con ogni vera amicizia rafforziamo le basi su cui poggia la pace in tutto il mondo” Gandhi n altro lutto per Servas: Bob Luitweiler, il fondatore di Servas, è morto il 13 aprile, a 89 anni. Vi trasmetto la traduzione del breve ricordo biografico pervenutomi da Judy Sears e che ho tradotto velocemente. Per farlo conoscere meglio e per recuperare le radici ideali della nostra associazione, come gruppo Pace e Nonviolenza avevamo già pensato di dedicare la prossima assemblea d’autunno all’approfondimento delle sue idee per il rilancio di Servas in Italia e nel mondo. Sul sito www. Servas.it troverete anche la traduzione-sintesi del libretto di Bob “ I semi di Servas” fatta da Pietro Ugolotti 5 anni fa, molto efficace per capire ancora di più la straordinaria figura del nostro fondatore (vedi l’allegato a questo stesso articolo sul sito, ndr). Anno XXIII - n.2 Giugno 2008 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari U Vito Fortezza scrisse questa azione “semplice come aiutare un anziano a ripulire il suo cortile ed a farlo diventare un orto.” Questo potrebbe pure realizzarsi con programmi di doposcuola per famiglie povere o di immigrati. Le sole limitazioni per i Costruttori di Pace provengono dalle proprie capacità di immaginazione. Bob lavorò fino all’ultimo istante della sua vita a questa sua visione che vide come indispensabile per evitare la nostra distruzione. Nel 2009 il Servas, adesso una rete mondiale in più di 100 Nazioni, celebrerà il suo 60° anniversario. Oltre al suo impegno nella costituzione di Servas-USA, egli fu un inventore, un uomo d’affari, un educatore, e scrittore. Scrisse molto sulla costruzione della pace, il volontariato, lo sviluppo sostenibile e l’agricoltura e su un originale metodo di insegnamento della lettura agli adulti. A Bob, recentemente , chiedevano: “Bob, per che cosa vuoi essere ricordato?” La risposta ricorrente era: “Stai perdendo il mio punto di vista!” Bob Luitweiler era talvolta rude, schietto, impaziente e non voleva essere ricordato per se stesso: voleva essere parte del futuro, essere erba-radice del movimento dei giovani che si riprendono il loro potere per creare un mondo sostenibile e di pace. Bob Luitweiler sarà rimpianto dagli amici di tutto il mondo. a vita di Bob è stata caratterizzata dalla sua forte passione per la costruzione di pace. Obiettore di coscienza gandhiano durante la 2a guerra mondiale, nelle carceri USA approfondì gli Judy Sears studi di sociologia grazie anche ai propri compagni di prigionia. Vi UTANIYORUZ! studiò anche l’esperanto, convinto della necessità di un linguag“Vergogna!”. Inizia così il gio mondiale che unisca tutti gli uomini. Nel ‘46 lesse un articolo quotidiano Hurriyet per di Esther Harlan su Gandhi, una studiosa quacchera; dalla collacommentare la tragica notiborazione che ne seguì nacquero i primi semi dell’idea di “ Serzia della morte di Giuseppina vas”. Dopo un primo viaggio in Europa nel ‘48, ritornò in DaniPasqualino di Marineo. Menmarca nel ‘49 con una idea astratta che si concretizzò in Servas, tre eravamo a Rimini per la concepito come un progetto formativo di lavoro-studio-viaggio nostra assemblea di primaveper giovani-adulti al fine di maturare la conoscenza delle proprie ra, il primo ministro turco Reradici, storia e cultura del proprio paese; questo per dare coesiocep Tayyip Erdogan ha ne ed identità ad un popolo; quando ciò si combina in una ottica espresso le sue condoglianze internazionale questo non può che portare direttamente alla paai familiari di Pippa e a tutti gli ce. Da notare che Bob non ha mai pensato che un membro Seritaliani. Su tutti i giornali è vas avrebbe dovuto essere un “pacifista” per evitare facili etiapparso come predominante chettature (più avanti, in “I Semi di Servas”, affermò che prefeil fatto che Pippa era un’artiriva il termine “Seminatore di Pace”). “In tutto il mondo vi sono sta e che il suo viaggio era piccoli gruppi ed individui che stanno lavorando per una Società una performance artistica. basata su Predisposizione Creativa, Nonviolenza, e ResponsabiAnche in rete ci sono centilità Sociale”. Bob continuò a credere che la nostra sola speranza naia di articoli che la descrivono come una giovane artista, impedi sottrarci alla avidità che sta distruggendo le nostre culture e il gnata in una delle sue performance. (continua a pag.11 ) nostro pianeta è data dal guidare i giovani adulti. La sua visione era semplice: piantare semi con piccoli gruppi di studenti in età scolare, provvedendo a spazi nei quali possano riunirsi, parlare e Servas è una parola in esperanto che signimangiare insieme, acquisire abilità, condividefica servizio; è un’associazione pacifista re idee, diventare una forza pratica, attiva di RUBRICHE senza fini di lucro. Si occupa di costruire volontariato di pace. In altre parole: essere coun ambiente di pace attraverso l’ospitalità struttori di pace. Una frase ricorrente di Bob Servas Italia 2 e l’accoglienza e il servizio che consentoera: “(Quando) persone incontrano persone, Servas nel Mondo 8 no agli individui di condividere nella quoticollegando differenze culturali e sociali con Viaggi 8 dianità le rispettive culture e idee. Per compassione, amore, lavoro e gratitudine; alloPace 10 maggiori informazioni visita www. Serra queste persone potranno estendersi come Bacheca 16 vas.it alla pagina Contattaci, dove troverai gruppo nelle loro comunità, come volontari e Siti Utili 16 i contatti locali a te più vicini. adoperarsi come costruttori di pace. Bob de- L servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 2 Servas in Italia ASSEMBLEA AUTUNNALE arissime/i, C Vito Fortezza (Presidente di Servas Italia) su proposte del gruppo Pace hanno il piacere di invitarvi a Penne (PE), in Abruzzo, a 20 km da Pescara, per l’Assemblea autunnale il 3, 4 e 5 ottobre 2008, presso la magnifica Oasi WWF. Vi comunichiamo che indicativamente l’Assemblea si svolgerà così (sono ben accette anche altre proposte di temi ed attività da affrontare nei gruppi di lavoro ed in plenaria; ci aspettiamo che dal Forum del sito e dalle assemblee regionali vengano importanti contributi): Programma: Venerdì 3 ottobre, pomeriggio: accoglienza e sistemazione sera: musica e danze popolari. Sabato 4 mattina: percorsi di conoscenza dell’oasi come esperienza di vita sostenibile: conoscenza della Natura e delle attività umane eco-compatibili. 2 bre, indicando anche l’età degli stessi/e. La nostra Assemblea, come sempre, può rappresentare un’utile occasione per farci conoscere a nuove persone. Ci auguriamo che i/le soci/e, se lo desiderano, vengano accompagnati/e da un/a amico/a. Sistemazione e pernottamento: Nel Centro di Educazione Ambientale dell’oasi di Penne vi sono 60 posti letto (a castello) e una cucina biologica. I costi sono: Pensione completa 35,00 € a persona 1/2 Pensione 30,00 € a persona B&B 25,00 € a persona Pasto aggiuntivo 7,00 € a persona Per chi non trovasse più posto al CEA o per chi vuole stare più comodo, a Penne paese c’è un hotel a questi costi: B&B in doppia (a persona) 30,00 € B&B in singola (a persona) 40,00 € (non sono previste triple) se si volesse cenare presso l’hotel: 10,00 € a pasto Pranzo nell’Oasi Iscrizioni Sabato 4 pomeriggio: apertura incontro in plenaria: Presentazione del pensiero del socio fondatore Bob Luitweiler, la sua attualità come spunto per portare avanti i suoi e nostri ideali. Formazione di gruppi con agevolatori (max 15-20 persone ciascuno) con le seguenti attività ed argomenti: giochi interattivi sull’ascolto delle emozioni e la trasformazione nonviolenta dei conflitti scambi di esperienze sui principi Servas nella vita quotidiana a livello personale e sociale Altre possibili In plenaria: Condivisione tramite i portavoce dei gruppi di ciò che è emerso scelta dei temi e dei tempi dell’Assemblea di Domenica. Cena Dopo cena camminata notturna con lettura di brani e/o poesie sui temi dell’incontro portati da casa. (portando torce elettriche!) Domenica 5 dalle ore 9 alle 13: Assemblea plenaria su: Spazio di discussione su temi proposti Raccolta, valutazioni e scelte per le attività future Presentazione e consegna ai partecipanti delle cartelle dell’Incontro contenenti : brani scelti di Bob Luitweiler, Conclusione lavori (sarebbe bello un possibile inserimento di qualche canto, se ci sono persone disponibili…) Pranzo Partenze Durante i laboratori e l’Assemblea è previsto lo svolgimento di attività ludico/didattiche per bambini/ ragazzi, al fine di incoraggiare la partecipazione delle famiglie. N.B.: Si invitano le persone interessate alla partecipazione dei propri/e figli/e a queste attività a comunicarlo entro il 15 settem- L’organizzazione del CEA si preoccuperà della prenotazione: fare pervenire il coupon che trovate alla pagina seguente per posta o via e-mail o fax ai seguenti indirizzi entro e non oltre il 20 settembre: e-mail: [email protected] referente: Damiano Ricci 08 58213130 mob: 3392714113 via Collalto 1, 65017 Penne (PE) Italy Per chi arriva in auto dal nord o dal sud (A14) uscita PESCARA Nord-Citta Sant’angelo, all’uscita del casello svoltare subito a Destra, percorrere la rotonda per 3/4 (svoltare a sinistra) e proseguire sempre sulla strada principale seguendo le indicazioni per Penne (si attraverseranno Montesilvano, Cappelle sul tavo, Moscufo, Collecorvino, Loreto Aprutino), arrivati a Penne proseguire lungo la circonvallazione Aldo Moro, svoltare a Sinistra seguire le indicazioni Riserva Naturale Regionale “Lago di Penne”, arrivati in Riserva proseguire per 2 Kilometri la strada principale, seguire le indicazioni per CEA Bellini. Per chi arriva da Ovest (A25) Uscita Pescara Chieti, al secondo incrocio svoltare a destra direzione manoppello, svoltare a sinistra, percorrere la rotonda per 3/4 (svoltare a sinistra), proseguire seguendo indicazioni per Cepagatti, Pianella, Penne; Arrivati a Penne proseguire lungo la circonvallazione Aldo Moro, svoltare a Sinistra seguire le indicazioni Riserva Naturale Regionale “Lago di Penne”, arrivati in Riserva proseguire per 2 Kilometri la strada principale, seguire le indicazioni per CEA Bellini. Per chi avesse il navigatore impostare: Penne, Contrada Collalto 29. Per chi viaggi con i mezzi pubblici: da Roma consigliamo il pullman fino a Pescara che è più veloce; qui ci sono gli orari delle partenze: www.italybus.it/orario1.asp sottolineo che nei fine settimana c’è una corsa diretta Roma -Penne: www.prontobus.com/italiano/roma.htm in treno fino a Pescara Centrale dove si prende il pullman dalla Stazione di Pescara per raggiungere Penne (costi e orari del pullman). servas marzo 2008 3 30 06 2008 9:27 Pagina 3 Servas in Italia Il capolinea dei pullman e di fronte la stazione FS il costo dovrebbe essere di circa 2,50 € DA PESCARA PER PENNE (VIA LORETO APRUTINO): 5.40 - 6.00 - 6.20*(1) - 6.50* - 7.15*(1) - 7.40*(1) - 7.50*(2) - 8.40 - 10.00* - 11.00*(1) - 11.30*(2) 11.40*(1) - 12.35* - 13.10*(1) - 13.40*(7) - 13.55*(9) - 14.05*(2) - 15.20 - 16.20*(1) - 17.00(2) 17.20(1) 17.40(9) - 18.00(2) - 19.00*(1) - 19.30* - 20.10*(1) - 21.15 DA PENNE PER PESCARA (VIA LORETO APRUTINO): 5.55*(1) - 6.15*(1) - 6.45(9) - 7.00*(9)- 7.20*(1) - 7.40*(7) - 7.50*(2) - 8.00(1) - 8.30(1/7) - 9.00* - 10.00* 11.30* - 12.40* - 13.05*(1) - 13.40* - 14.10*(1) - 15.15* -16.00*(1) - 16.15(2) - 16.40(1) - 17.40(1) 18.00(2) - 18.40*(1) - 19.20*(1) - 19.30*(2) - 20.00*(1) 20.50 * Via Cartiera; (1) Feriale; (2) Festivo; (4) Via Caparrone (solo giorni feriali); (5) Coincidenza a Collecorvino Stazione (solo giorni feriali); (6) Coincidenza a Collecorvino Stazione (solo giorni festivi); (7) Da e per Michetti (solo giorni feriali); (9) Da e per Tribunale (solo giorni feriali). Dal capolinea effettueremo il servizio navetta con i mezzi del CEA o con auto di soci Resoconto del presidente Vito Fortezza sull’Assemblea di primavera a Rimini C arissime/i, anche il 2007 ha visto un forte sforzo di molti soci in tantissime iniziative. Questa prova di vitalità dell’associazione è tangibile nei vari aspetti, nella fondamentale pratica dell’ospitare o dell’essere ospitati, nel lavoro amministrativo, organizzativo, nelle relazioni interpersonali. Non sempre ci rendiamo conto della ricchezza di tanti contributi e della complessità di una associazione che costantemente, da alcuni anni sta crescendo in modo significativo. Al 31 Dicembre eravamo 1913, 130 in più dell’anno scorso ma con circa 200 nuovi soci, confermandoci come il gruppo nazionale Servas più numeroso al mondo. Questa crescita non è fine a se stessa ma per perseguire uno scopo profondo, non dimentichiamolo: é la promozione della pace attra- verso la creazione di una rete di ospiti e viaggiatori. Ma cosa vuol dire “Pace”? Il nostro regolamento lo afferma chiaramente: è “un rapporto fondato sulla fiducia, comprensione, amicizia”(ed io aggiungerei cooperazione); valori questi che fanno fatica ad affermarsi nel mondo e, dobbiamo ammetterlo, spesso anche in noi stessi e tra noi Servas. Non è un caso che sia riconosciuto il bisogno di un Segretario per la Pace che ha “ il compito di mantenere cosciente e vivo il perseguimento degli scopi statutari e di accrescere la consapevolezza e il coinvolgimento dei soci nei confronti della pace e della nonviolenza”. Questo ci tengo a sottolinearlo perché da fonti mass-mediolgiche (Panorama, e altri rotocalchi ma purtroppo, talvolta anche da parte di qualche Servas non italiano) c’è la tendenza a rappresentare Servas come una associazione di turismo “low-cost” o a interpretarla come una associazione filantropica per una elite (e che deve rimanere tale). Ma queste deformazioni non ci devono preoccupare più di tanto: non con parole ma con la nostra pratica quotidiana e una organizzazione cooperativa e condivisa possiamo contrastarle adeguatamente. servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 4 Servas in Italia Circa 9 anni fa abbiamo scelto un modello organizzativo partecipato e decentrato; continuiamo a muoverci in questa direzione. Dopo la costituzione del comitato di redazione sono stati costituiti altri gruppi per condividere problematiche e trovare delle soluzioni in modo che ciascuno sia necessario ma nessuno indispensabile, o meglio: che tutti siano importanti. Dalle assemblee e incontri tra soci, l’anno scorso erano emersi vari bisogni: - Un sito web più funzionale, un maggior adeguamento alla normativa della privacy, arricchire le iniziative sulla Pace e Nonviolenza potenziare la collaborazione con le realtà idealmente affini sviluppare collaborazione negli scambi e nella solidarietà internazionali avere consapevolezza della nostra storia. Sul Sito Web Stiamo soffrendo ancora molto per la scomparsa improvvisa e tragica di Sergio Gris e si sente molto la mancanza della competenza tecnica ed umana che aveva profuso nel coordinamento del gruppo che stava elaborando un nuovo sito web. Contiamo di trovare a breve un altro socio che sappia riprendere e portare a compimento, insieme, il suo lavoro. Sulla Privacy Per l’ enorme lavoro che ci aspetta abbiamo deciso di avvalerci di una figura professionale esterna all’associazione che imposti la questione. Il problema di fondo è che la nostra associazione vive sulla divulgazione dei così detti dati sensibili che la legge vorrebbe riservati...Non è una cosa semplice trovare delle forme che rendano compatibili queste due esigenze, anche dal punto di vista informatico. ASSEMBLEA DI RIMINI: RELAZIONI DEI LABORATORI “Pace e Nonviolenza” Per celebrare il 60° anniversario di SERVAS Dopo un approfondito confronto, abbiamo ipotizzato : di tradurre il libro di Bob Luitweiler, di circa 100 pagine - se ne occuperebbe Giancarla Ceppi, sia per la traduzione che per la fase editoriale; di presentarlo all’ assemblea nazionale di autunno del 2009, che prevedrà anche uno spettacolo divertente-ironico sul viaggiare Servas, una mostra fotografica e/o video di viaggio, tutto ad opera del nostro gruppo di artisti soci; - di coinvolgere per queste attività un piccolo comune molto vicino ad una città comoda da raggiungere con mezzi pubblici, o 4 Sul tema della storia e dei valori di fondo di Servas: Ci siamo messi in moto su vari livelli: Abbiamo avviato un progetto pilota, in collaborazione con Servas International ed in particolare Servas Turchia, chiamato IntelligentRoad Map/Sentieri per la pace, per proporre a tutti i viaggiatori il contatto con chi, localmente. sta operando come “seminatore di Pace”; praticamente nelle future liste cominceranno ad apparire, in uno spazio a loro dedicato, esperienze di volontari impegnati a percorrere dei “sentieri per la pace” disponibili a farsi conoscere dai viaggiatori Servas (questo, tra l’altro, può essere uno stimolo per i soci di Servas Italia a entrare in contatto con persone idealmente affini) Stiamo raccogliendo i materiali cartacei, legati alla nostra storia (iniziata, ve lo ricordo, nel 1972), per un archivio stabile, strutturato, gestito con l’aiuto di volontari di un centro studi sulla pace, il Sereno Regis di Torino; Abbiamo incentivato incontri, come quelli di Ivrea, Perugia; laboratori come quelli di Caltanissetta e Medesano, conferenze sulla pace e la nonviolenza a Ivrea e Perugia, la presenza alla marcia della Pace a Perugia e a Roma, oltre ai laboratori alle assemblee nazionali. A livello internazionale, oltre ad appoggiare o organizzare gli ormai tradizionali e piacevolissimi incontri tra Servas Europei come Alpe Adria, Sentierinsieme, meeting Liguria-Provence e il già citato progetto Sentieri per la pace, alcuni soci italiani sono molto impegnati nel gruppo ICT (Informatic Comunication Tecnology) che sta elaborando delle piattaforme informatiche (Progetto Dolphin) per raccogliere e stampare liste nazionali, rilasciare, controllare e conteggiare le lettere di viaggio, costituire siti informatici. Per i viaggi internazionali di giovani abbiamo aderito al SILE (Servas Youth Languages Experience), una possibilità offerta ai giovani Servas di essere ospitati per periodi più lunghi, supportati da giovani locali, per conoscere meglio lingue e culture di altri paesi. Questo che vi ho esposto è solo una parte, quella più visibile, del lavoro dei local-help, dei coordinatori regionali, dei consiglieri nazionali, dei probiviri, dei revisori dei conti e, non ultimi, di tutti quelli che, nei gruppi come il comitato di redazione, gli spedizionieri delle liste e dei notiziari, i partecipanti del gruppo pace, gli organizzatori delle assemblee e di tantissimi altri, invisibili ma attivi, contribuiscono alla vitalità della nostra associazione che è davvero nelle mani di ciascuno di noi. Un sentitissimo grazie, dunque, a tutti e un invito ad un andare avanti, tendendo sempre a seminare e a far crescere sempre più Semi di Pace. Vito Fortezza una situazione che permetta l’utilizzo gratuito degli ambienti e coinvolgimento della cittadinanza in occasione dello spettacolo; - agli intervenuti sarà proposto il libro ad offerta libera. Fra i presenti alla serata al di sotto dei 30 anni, non iscritti, sarà sorteggiato uno - o più? - buono-soggiorno- Servas che permetterà di sperimentare presso soci italiani i classici tre giorni di ospitalità. Occorrerà prevedere un qualche stanziamento di fondi già del bilancio 2008. Abbiamo ricordato che Servas UK ha celebrato il 50° con un tazza con logo, e presupponiamo che anche altri si attivino per il 60°, incluso l’Internazionale. Matilde, Fernanda, Mario, Giancarla, Pino, Marco “Sentieri per la Pace e la nonviolenza” (Formato da VITO, VITTORIA, RITA, LUANA, IMMACO- servas marzo 2008 5 30 06 2008 9:27 Pagina 5 Servas in Italia “Vedere insieme” urante un laboratorio sulla lettura dell’ immagine Anna Belardinelli ci ha proposto di vedere insieme l’opera di Goya Il 3 maggio 1808: fucilazione alla montagna del Principe Pio dicendo attraverso delle brevi espressioni, anche poetiche, cosa colpiva la nostra attenzione. Abbiamo così lasciato da parte una lettura di tipo artistico (anche se Anna l’avrebbe potuta condurre più che brillantemente) e ci siamo semplicemente concentrati sulla stessa immagine per quasi due ore. All’inizio io ero poco coinvolta , forse perché sono solita leggere le opere d’arte in altro modo, ma poi pian piano mi sono sentita sempre più immersa in ciò che stavo vedendo, avvertendo un rapporto sempre più intenso con l’opera. La visione che si protraeva nel tempo generando una sorta di poesia collettiva mi ha portato pian piano a percepire l’opera come qualcosa di immenso, di cui sentivo viva e concreta l’universalità e verso cui avremmo potuto non esaurire mai la nostra attenzione. Quando poi abbiamo visto con tempi brevi, l’una di seguito all’altra, Massacro in Corea di Picasso, Ecce homo di Caravaggio e La crocifissione di Masaccio ho avvertito immediatamente in me una forte sensibilità al linguaggio delle tre opere, notando subito delle analogie con Il 3 maggio 1808. Ed il giorno dopo, all’inizio della nostra assemblea, con immensa mestizia ho sentito immediatamente un’analogia terribile tra la camicia bianca dell’uomo con le braccia alzate dell’opera di Goya, fortemente impressa in me, ed il vestito bianco indossato dall’artista performer Pippa Pasqualino, Servas di Milano, appena ci è stato comunicato che il suo viaggio di sposa di pace era stato barbaramente interrotto. Anna Maria Tentella - Fermo D LATA, SALVATORE, FABRIZIO, ROSA) al quale, a fine lavori, si e’ aggiunto un congruo numero di persone ad ascoltare i risultati del gruppo. 1 – Abbiamo rivisto il testo “tipologie sentieri di pace” 2 – abbiamo trovato delle integrazioni e delle modifiche, come da testo allegato con le modifiche evidenziate in rosso 3 – ci siamo posti il problema della pubblicità della iniziativa nell’ambito dei soci 4 - Abbiamo deciso di invitare i soci, sia durante l’assemblea che via e-mail attraverso i coordinatori regionali ed anche in occasione delle riunioni regionali, a proporre associazioni da inserire nell’elenco dei sentieri, pubblicizzando l’iniziativa sul sito Servas 5 – vogliamo favorire la conoscenza reciproca partecipando insieme a riunioni o incontri con le associazioni 6 – metteremo insieme le varie realtà per organizzare momenti ludici e feste aperte al territorio 7 – pubblicizzeremo reciprocamente le associazioni mediante link nei siti. Vittoria Giardi servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 6 Servas in Italia BILANCIO PRESENTATO ALL’ASSEMBLEA DI RIMINI dal tesoriere Lavinia Cozzi 6 servas marzo 2008 30 06 2008 7 9:27 Pagina 7 Servas in Italia VERUCCHIO ’interessante visita a Verucchio è inserita in una circostanza particolare: la mia prima partecipazione ad un’assemblea nazionale Servas. La cosa non è di poco conto. Sono andata a Rimini con ben due amiche: Gilda Ricucci e Vanda Liparoti in quanto, da sola, sarei stata titubante. Quando devo entrare in un nuovo gruppo di persone vedo di fronte a me un muro e preparami a scavalcarlo non è facile perché è forte il timore che al di là di esso non ci sia nessuno ad accogliermi. Questo timore spesso mi blocca nelle mie azioni. La presenza di Gilda e la straordinaria capacità di Vanda di proiettarsi a braccia aperte verso gli altri mi hanno aiutato moltissimo ad allargare le mie conoscenze Servas ed a farmi sentire circondata da persone spinte dalla comune voglia di vivere insieme momenti di amicizia. Per questa consapevolezza quando sabato mattina sono salita sulla macchina del (sempre) disponibile Paolo Galeotti ero caricata di un nuovo entusiasmo e pronta ad assorbire tutto ciò che la nostra guida ci ha poi mostrato e raccontato della straordinaria civiltà villanoviana. E’ accaduto infatti nel monastero dei Padri Agostinaiani dove è allestito il museo archeologico che espone numerosi reperti risalenti al IX – VII sec. a.c.. Per lo più essi sono stati ritrovati nelle quattro necropoli verucchiesi: oggetti incredibilmente raffinati dovuti alla creatività ed all’abilità degli antichi Etruschi, i Villanoviani appunto. Tutti i capolavori esposti provengono da urne cinerarie in quanto, questa civiltà, praticava la cremazione. Fra i Villanoviani le donne rivestivano un ruolo importante a testimonianza della sorprendente bellezza dei gioielli e delle spille di ambra incastonata in strutture scomponibili in osso. La tessitura, molto diffusa, era praticata dalle donne di rango elevato; sempre le donne rivestivano il ruolo di sacerdotesse. Una di loro, dopo la morte, si fece cremare assieme al suo carro ed agli attributi del potere. I miei occhi, fermi, attenti, composti…. .correvano ovunque: tutto doveva essere registrato. In un secondo tempo siamo passati a visitare la Rocca Malatestiana. Ad entrare in funzione sono state soprattutto le nostre orecchie perché, la nostra guida totalmente presa da tutto ciò che ci circondava, teneva un ritmo narrativo incalzante che ci ha costretti ad un surplus di attenzione. La rocca, con la sua struttura medioevale sapientemente conservata, è sistemata su di uno sperone di roccia a dominare meglio il panorama circostante. Tra la fine del XII sec. ed il 1462 la Rocca di Verucchio è la sede dei Malatesta che, da quel luogo, tengono saldo il loro potere sulla costa e sulle Marche. Nella sala principale l’albero genealogico malatestiano occupa imponente l’intera parete di fondo e, notato il nostro interesse, la guida ci ha condotto a visitare i sotterranei del castello dove ci ha illustrato i luoghi e gli attrezzi di tortura. Il racconto di tanta crudeltà mi è sembrato penetrare con particolare raccapriccio nelle coscienze di quegli ascoltatori speciali, perché dediti per loro essenza, alla fratellanza ed alla pace. Sulle tante riflessioni sul “mistero umano” ha avuto la meglio la forza del digiuno, perciò tutto si è concluso in un ristorante tra ottime piadine dopodichè, ovviamente, ci siamo sentiti tutti un po’ più amici. Marilia Pifano – Parma L SERVAS CALABRIA ari amici, C Ha avuto luogo il 20 gennaio il primo incontro Servas della Calabria,fissato con lo scopo “ufficiale” di definire,in base alla disponibilità di ciascuno,il ruolo di rappresentante regionale,da anni vacante. Questa occasione ci ha consentito di avere la piacevole conferma di una realtà spesso misconosciuta:una grande potenzialità umana,consistente nella più schietta e disinteressata vocazione alla conoscenza reciproca,alla solidarietà ed alla ospitalità da parte delle genti di Calabria. Il gruppo, costituito da nove Servas,di cui 7 in rappresentanza delle tre province,più due graditissimi ospiti messinesi: Pippo De Lorenzo ed Ewa Serwin,ha scelto di incontrarsi in un luogo incantevole,raggiungibile agevolmente da chi proveniva sia da nord che da sud,situato nei pressi di Maida,a pochi km da Lamezia Terme:l’agriturismo Il Passo,al quale rendiamo merito per l’ottimo trattamento offertoci…..anche a beneficio degli amici che decideranno di visitare la nostra Regione. I 7 soci calabresi sono stati: per la prov. di Cosenza chi scrive,la sua consorte Vanda Liparoti, Gilda Ricucci (graditissima new entry) e Mariella Mancioli; per la prov. di Catanzaro Enzo Piperissa;per la prov. di Reggio Calabria Pasquale Mercurio e la consorte Rosina Corsaro. Qui,l’ottimo vino ed i gustosi piatti tipici,hanno propiziato un simpatico e piacevole incontro,predisposto senza alcuna intenzione formale ma che ha consentito di fare una complessiva valutazione delle problematiche legate allo stato attuale della “filosofia Servas” in Calabria nonché al modo in cui si può intervenire per diffondere tale idea nei termini corretti,ovvero secondo quello spirito di genuina volontà di conoscenza,di amicizia e di diffusione di idee di pace e tolleranza che costituisce il biglietto da visita di tutti i Servas. Non ultima l’intenzione di mettere in movimento un qualcosa che dia un salutare scossone ai molti che intimamente condividono queste idee ma che forse hanno bisogno di essere un po’ incoraggiati a metterle in atto. A tale proposito,ha suscitato grande entusiasmo in tutti noi, Servas “di primo pelo”,fare la conoscenza di Enzo Piperissa, di Badolato, nel catanzarese,il quale,socio sino dal 1992,ci ha raccontato,tra l’altro,di avere aperto le porte della sua casa in più di 60 occasioni ad ospiti provenienti da tutto il mondo …..insomma, un esempio tangibile del vissuto cui ogni Servas aspira. A conclusione dell’incontro i soci partecipanti si sono trovati concordi nell’eleggere quale rappresentante regionale Vanda Liparoti. Un cordiale saluto da Peppino Losardo e Vanda Liparoti servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 8 Servas nel mondo - Viaggi 8 ALPE ADRIA 2008 VACANZE DI PASQUA IN PROVENZA ’edizione 2008 di Alpe Adria -il tradizionale incontro Servas “mitteleuropeo” tra Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Germania e aperto a tutti gli amici Servas di altri paesi- si svolgerà quest’anno a Gorizia, al confine con la Slovenia, nel weekend 19-21 settembre. Questo confine -che in passato ha rappresentato una autentica barriera- è oggi significativamente aperto al passaggio, unendo così le due parti della città, l’italiana e la slovena, e i suoi abitanti. Il programma comprende un’escursione in Slovenia nella giornata di sabato, da Gorizia a Salcano, attraverso Nova Gorica con visita alla vecchia stazione austriaca di confine. Raggiungeremo la località ai piedi del Monte Sabotino, dove vedremo il famoso ponte di pietra ad una sola campata. Nei pressi del ponte si pranzerà con bella vista sull’Isonzo, presso l’osteria Zogica con cibi locali (11 ? ). Sabato sera ci sarà animazione musicale popolare ed altro...a sorpresa. Domenica 21 visita al millenario castello di Gorizia. Con chi resta domenica visiteremo i luoghi storici della grande guerra. Costi ( al Convitto San Luigi, Via Don Bosco, 48, Gorizia (GO), Tel. 0481 550631, e-mail: [email protected]): mezza pensione 32?; pensione completa 39 ?; notte e prima colazione 25 ?; un pasto 10?. Come si arriva: -Autostrada Venezia-Trieste uscita Gorizia Villesse, chiedere della località “Piazzutta”. -Treno: stazione di Gorizia, quindi bus n.8, fermata “Don Bosco”. -Aeroporto del Friuli-Venezia Giulia (Ronchi dei Legionari), a circa 20 km da Gorizia ecidiamo di andare in treno per evitare uno stressante lungo viaggio in automobile. Scegliamo un percorso alternativo rispetto alla linea Milano/Genova con l’eurostar, preferendo il Torino-Nizza, passando per Limone e Breil sur Roja, ma dopo l’acquisto dei biglietti ci viene il sospetto di avere pagato troppo: la conferma ci arriva sul treno quando il bigliettaio ci dice che avremmo risparmiato quasi 10 euro se avessimo fato due biglietti separati per il percorso in Italia e in Francia. Peccato che la biglietteria della stazione di Novara non ci abbia informato di questa opportunità. Il percorso comunque è molto bello, tranquillo e consigliabile. La nostra prima tappa è Tolone. Alla stazione ci viene ad attendere Josiane, che ci porta a fare un breve giro con la sua auto, fino al forte del Monte Faron, e al promontorio di Cap Brun, entrambi con un’incantevole vista sulla città e sulla costa. Ci mostra la sua “terra promessa”, una piccola spiaggia poco turistica, raggiungibile solo a piedi, sotto una rupe scoscesa, dove solitamente andava a prendere il sole, prima che una frana non rendesse poco praticabile il percorso. Facciamo in tempo a vedere un fiammeggiante tramonto sul mare e i nostri occhi si riempiono della bellezza della natura: alberi secolari, arbusti verdeggianti, profumi portati dal vento… Josiane è una socia Servas molto attiva, che partecipa spesso ai gemellaggi con i gruppi Servas liguri: ha una tipica casa provenzale immersa in un giardino pieno di colori e otto nipotini di cui ci mostra orgogliosa le foto. Il giorno seguente, su consiglio di Josiane, andiamo al museo della Marina, anche perché c’è un forte vento e fa molto freddo. Vagabondiamo un po’ per la città e verso sera prendiamo il pullman per Aix en Provence, dove ci aspetta, come preannunciato, il nostro socio Jean Pratelli, con un cartello con la scritta SERVAS per farsi riconoscere in mezzo al trambusto di persone, che a quell’ora è veramente notevole. Lui e la moglie Isabelle sono una coppia “agée” di ultraottantenni molto in gamba. Chiacchieriamo piacevolmente per tutta la sera, un po’ in francese un po’ in italiano, di argomenti di attualità e di cultura. Jean è un insegnante universitario in pensione originario della Toscana, precisamente di Signa, che ha scritto un dizionario italiano-francese, ed un dizionario sul dialetto del suo paese con gli aneddoti che gli raccontava suo padre quando era piccolo. La loro ospitalità è impeccabile, alla sera ci offrono dei vini superbi e al mattino ci aspettano per fare colazione insieme, anche se si svegliano molto prima di noi. La loro gatta Alva si accomoda volentieri sulle nostre ginocchia, e ci lascia il ricordo di una casa tranquilla. Nei due giorni di permanenza da loro, visitiamo la città, il Cours Mirabeau con le sue librerie, le fontane, l’Hotel de Ville ed i vivaci mercatini del centro. A Pasqua, dopo una passeggiata sotto la Montagne de la SainteVictoire, andiamo a casa di Jean-Philippe e Anne-Marie. Abitano a Celony, in un piccolo paese in periferia di Aix, e anche loro hanno una gatta: Koumal. Sono molto affettuosi con noi e scopriamo subito che sono due attori non professionisti (d’estate si divertono con i loro vicini di casa a rappresentare pièces teatrali per beneficenza, richiamando un centinaio di persone) e che Anne-Marie pratica la sofrologia (incuriosite, chiediamo subito in cosa consiste…). Ci sentiamo “a casa” e senza remora partecipiamo alla preparazione della tavola e della cena. Il rapporto è più approfondito ri- L Prenotazioni entro il 10 settembre. Per informazioni e prenotazioni: Alma Nimis [email protected] Tel. 0432 790061 340 687 92 61 Per informazioni anche: Vito Dalò Tel 0481 32238 mob.349 3881610 Ecco alcuni appuntamenti internazionali: 2008 Progetto Giovani Internazionale Istanbul 19-26 luglio Università Estiva Internazionale Quern, Germania, 4-9 luglio Conferenza Dell’Area Estremo Oriente Hong Kong e Guangzhou 27-29 settembre 2009 Progetto Giovani Australia, gennaio Assemblea generale Servas Turchia, maggio Incontri e spedizioni di Pace e Amicizia Korea, agosto Incontri commemorativi gandhiani, Servas India, ottobre Se volete avere maggiori informazioni sugli eventi in programma potete visitare www. servas.org D servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 9 9 Viaggi spetto agli altri Servas, grazie alla vicinanza di età e alla comunanza di interessi. Anche con la famiglia Penicaut apprezziamo cibi biologici, marmellate, conserve, liquori fatti in casa, e vini francesi di diversa provenienza e di ottima qualità. Passiamo il giorno di Pasquetta in compagnia dei nostri ospiti, che ci accompagnano con la loro auto a vedere la bellezza dei villaggi e delle abbazie nel Parco Naturale del Luberon, in particolare di Gordes e Senanque, due veri gioielli architettonici. L’ultimo giorno li salutiamo con dispiacere e ci avviamo alla stazione dei pullman per tornare verso casa. Marina Quaglia ed Elena Chiara Savoini, Novara SLAINTE (SALUTE) A Dublino brindiamo con un erba mate La famiglia speciale di Barbara, Facundo e Julia ervas è viaggio. Quanto lontano può portarci un viaggio? Quali sfide ci porterà? Quali saremo pronti ad accettare? Quali parti di noi metteremo in gioco? Torneremo davvero allo stesso luogo di partenza? La storia di Barbara e Facundo è iniziata da un viaggio. Loro hanno scelto di montare sulla giostra della vita e di scommettere tutto. Facundo originario di Buenos Aires, finisce la laurea in architettura e decide di partire in Europa per vedere dal vivo gli edifici che aveva studiato. Barbara, laureata in Economia e Commerio (da Venezia) nel 2004 decide di fare un viaggio simile attorno al mondo per vedere i diversi modelli di vita eco-sostenibile. A casa di Facundo il Servas era entrato grazie ad un amico e da allora tante persone di diverse culture affollano i ricordi di questa famiglia..una di queste e’proprio Barbara! La quale, dopo un anno di avventure attraversando Australia, Giappone, le Ande, raggiunge l’Argentina come ultima tappa del suo viaggio. A Buenos Aires è ospitata proprio da Silvia, la madre di Facundo. Quell’incontro ha cambiato le loro vite. Facundo confida che “La prima volta che l’ho conosciuta quando lei mi ha detto che lavorava in Irlanda, io non sapevo nemmeno dove si trovasse sulla cartina geografica”. Ma al momento della partenza per l’Irlanda...decidono di ripartire in due. “Quando sono partito pensavo di tornare presto in Argentina, o se fosse andata bene, saremo tornati in due in Argentina”. Barbara, grazie all’aspettativa tornò al suo lavoro, e Facundo ne trova uno dopo poco. La relazione tra loro si approfondisce tanto che nel 2006 decidono di sposarsi e lo fanno per ben due volte! Prima a Venezia e la seconda a Buenos Aires. Così diventano una famiglia che riceve alcuni viaggiatori…ma ben presto arriva la nascita di Julia e lo spazio in casa si riduce.” E’ bello che qualcuno ti venga a trovare, per noi e la piccola Julia è il modo che abbiamo di viaggiare”. Nella zona residenziale a sud di Dublino, mi ospitano e di fronte ad un erba mate col miele, la conversazione rimbalza ai quattro lati del pianeta. Tutto si mescola, non c’interessa sostare in qualche definizione. A Dublino si riescono a fare amicizie molto interessanti.L’Irlanda, la terra di smeraldo è diventata il loro punto d’incontro, la terra che li ospita, e quella in cui permette loro di vivere, anche se entrambi sono lontani dagli affetti familiari. E’ diversa, a loro “manca quello spirito latino che abbiamo in comune ma gli irlandesi sono persone accoglienti, semplici.” Dell’Irlanda raccontano molti aneddoti come “Non chiedere mai un’indicazione stradale ad un irlandese, perché hanno talmente voglia di aiutarti ma non hanno idea di dove siano alcuni posti” e altri come i “miti” irlandesi “Ma lo sapevi che quando fu scoperta S l’America da Cristoforo Colombo, nel 1492, il primo uomo a mettere il piede a terra era irlandese?” E la nostra conversazione continua a viaggiare in tre lingue: spagnolo, italiano e inglese, quelle che Julia, imparerà… Un slaint leat (arrivederci) e venite in Irlanda se non altro perché, dicono, la metà delle coppie si incontra al pub…. Cristina Di Fino PELLEGRINAGGIO IN SARDEGNA vevamo programmato da tempo di passare la Pasqua in Sardegna, anche per festeggiare i nostri “primi” trent’anni insieme. Pensavamo di rivolgerci ai nostri soci sardi, ma ci sarebbe piaciuto fare delle camminate per conoscere la Sardegna più nascosta. Poi ci è arrivata la mail dell’associazione Iubilantes, che avevamo conosciuto a Immagimondo (dove eravamo presenti come Servas Lombardia) e, guarda caso, organizzava un pellegrinaggio a piedi nell’Ogliastra proprio nel periodo che ci interessava! Ci siamo subito iscritti ed il venerdì santo ci siamo incontrati a Urzulei per la processione. Il tempo non era certo dei migliori, e la processione non c’è stata. Nonostante il clima freddo e la pioggia abbondante, i pellegrini, buona parte di Como, un altro gruppo di piemontesi e alcuni sardi, si sono messi in cammino a partire dall’indomani attraversando a piedi l’Ogliastra (nuova provincia sarda che si trova nel centro-sud-est) sulle tracce di S.Giorgio (vescovo della zona e della Barbagia nel X secolo). In questa zona emergono i “tacchi” formazioni rocciose a forma di tacco che rendono il panorama inconsueto e bellissimo. La natura domina incontrastata e i segni della presenza dell’uomo, sia recenti che antichi, si armonizzano con i boschi e le montagne. Abbiamo trovato un’eccellente ospitalità nelle strutture turistiche della zona (eravamo in 27)con l’unico neo della mancanza del riscaldamento, che ci avrebbe fatto molto piacere. Il maltempo è culminato il giorno di Pasquetta con una copiosa nevicata, ma non ci ha dissuaso dal proseguire nel nostro itinerario, che ci ha riservato bellissimi paesaggi. Inoltre i sindaci dei comuni attraversati ci hanno accolto con calore, intravedendo nel nostro passaggio la possibilità di un nuovo e diverso sviluppo turistico. All’arrivo a Suelli, ultima tappa del pellegrinaggio, ci ha accolto il suono delle campane ed il vescovo di Lanusei ha celebrato per noi la messa nella cattedrale si S.Giorgio. Un’abbuffata finale ha degnamente concluso un’esperienza indimenticabile a contatto con la natura e con una compagnia affiatata e simpatica. Ci ha colpito l’età media dei pellegrini: piuttosto alta, la più “giovane” era una signora settantacinquenne con un’energia invidiabile! Agli appassionati di viaggi a piedi, consigliamo di consultare il sito di Iubilantes (www.iubilantes.it) L’associazione (che è una Onlus e ha sede a Como in Via Vittorio Emanuele II, n.45 tel.031279684) può dare consigli sull’organizzazione anche individuale di pellegrinaggi e ne organizza vari in tutto l’anno aperti a chi vuole vivere un’esperienza non solo o non tanto religiosa, ma soprattutto culturale sulle antiche vie tracciate dai nostri avi. Marco e Matilde Tufari, Milano A ARGENTINA E BOLIVIA CON SERVAS opo tanto parlare, immaginare, sognare di Latinoamerica finalmente è arrivato il momento per noi di partire per l’Argentina! E di entrare finalmente nel mondo dei Servas! Siamo partite a metà Dicembre e Buenos Aires ci ha accolte con calde giornate assolate e montagne di frutta estiva che, per noi, stonavano con i canti e gli addobbi natalizi che risuonavano e sberluc- D servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 10 Viaggi - Pace cicavano ovunque. Espletati i piacevoli obblighi familiari (un matrimonio e un gran numero di asados) abbiamo iniziato il nostro viaggio verso il nord. A Cordoba - il 24 dicembre alle 8 del mattino!- ci ha accolto la nostra prima amica Servas-non Servas, ovvero Carina, la fidanzata di un neo membro talmente disponibile da metterci a disposizione, a mezzo della suddetta fidanzata, il suo appartamento per passarvi il Natale. Ci è spiaciuto non incontrare Julian, dai suoi per le feste, però abbiamo visitato la città insieme a Carina la quale, studentessa di turismo, si è dimostrata una validissima guida! Non potevamo immaginare inizio migliore, ci siamo subito sentite sotto l’influsso di una buona stella... come il resto del viaggio ha poi confermato! Abbiamo proseguito verso il confine con la Bolivia assaporando il graduale avvicinarsi delle Ande e dei suoi abitanti, così diversi dai porteños e dai cordobesi. Salta così brulicante di vita, Purmamarca, un paesino minuscolo del colore della terra alle pendici della montagna dai sette colori, Tilcara, Humahuaca, paesi in cui l’incontro con i tanti viaggiatori fa sì che la voglia di andare avanti, verso la Bolivia si faccia incontenibile. A Tilcara ci ha colte quasi di sorpresa anche il Capodanno, questa volta in compagnia di Christian, un navigatissimo Servas di Jujuy da cui abbiamo imparato un sacco di cose sulle abitudini locali. Era ormai tempo di entrare in Bolivia. Nei mesi e nelle settimane precedenti la situazione socio-politica era un po’ in subbuglio.. Il governo di Evo Morales, primo presidente indio ed ex-cocalero, sta compiendo innovative riforme che tendono ad una maggiore uguaglianza tra i vari gruppi etnici, in un clima di fortissima contestazione da parte di un’opposizione assai agguerrita. Si tratta in particolare di quella parte del paese che si situa nelle zone della Mezzaluna, terre situate ad altitudini più basse, molto fertili e ricche d risorse, che non ha nessuna intenzione di rinunciare ai secolari privilegi di cui gode. Al punto che vi è chi parla di secessione. Il clima è quindi teso, a Novembre e Dicembre del 2007 ci sono stati scontri anche violenti che hanno cominciato a scoraggiare i viaggiatori. Anche noi eravamo un po’ titubanti così ci siamo rivolte ai Servas boliviani che ci hanno spiegato un po’ il loro punto di vista tranquillizzandoci molto e ricordandoci che durante le feste tutto si sarebbe temporaneamente placato. E così è stato. Ora sono in corso trattative e la strada verso l’approvazione di una nuova costituzione prosegue, pur tra le mille difficoltà. La prima zona che abbiamo visitato è stata l’area sud occidentale che ci ha affascinato con i suoi paesaggi maestosi. Abbiamo viaggiato per quattro giorni sull’altipiano tra 4000 e 5000 metri, tra lagune di ogni colore, vulcani innevati, geiser bollenti, alpaca, lama, fenicotteri d’alta quota... e poi il deserto di sale, uno spettacolare specchio magico in cui cielo e terra si confondono dando quasi il capogiro, che emozione! Siamo state impressionate dalle meraviglie dell’aspra natura andina e dal lavoro di chi ci ha guidato; chissà come dev’essere percorrere per anni le stesse strade, che richiedono una conoscenza attenta e rispettosa, attraverso questa natura che solo per noi ha il fascino del nuovo e incontaminato. E’ stato un susseguirsi di sensazioni e immagini contrastanti, paesaggi incantevoli, umanità colorata e amichevole, ma anche la consapevolezza che tanta immediatezza cela una durezza di vita difficile per noi da immaginare. A Potosì si respira, oltre alle nuvole nere di fumo che escono dai tubi di scarico degli autobus giapponesi di seconda mano, ancora un po’ l’atmosfera della ricca città mineraria che fu un tempo. La visita al Cerro Rico, le immagini dei bambini e le parole dei minatori riportano però subito alla realtà inumana della miniera. A Cochabamba ci siamo riposate un paio di giorni a casa di una Servas molto accogliente (oltre a noi ospitava altre due persone!) e ci siamo dedicate meticolosamente ad assaggiare tutte le specialità della città più nota della Bolivia per la sua arte culinaria! Poi abbiamo proseguito il 10 viaggio che ricordava un po’ una grande caccia al tesoro per tutta la Bolivia in cui si incontravano i viaggiatori/partecipanti ora qua ora 200km più a nord, tutti diretti verso la Paz! La Paz è adagiata in una conca a 3600 metri circondata ripide pendici sulle quali si abbarbicano un’incredibile moltitudine di case e casette che sembrano aggrapparsi le une alle altre per non rotolare giù. Qui, insieme a Ricardo, un signore italiano che vive qui da trent’anni e lavora per una ong che ha progetti nelle carceri abbiamo conosciuto alcuni dei ragazzi del carcere di massima sicurezza. Sono un’ottantina di persone di cui la maggioranza giovanissimi, qualcuno addirittura minorenne, che hanno condanne di trent’anni da scontare in questo angolo di mondo a 4000metri, in aperta campagna battuta da venti incessanti. Sembra molto più lontano di quello che è dalla confusione animata della città. C’è un’atmosfera stranamente tranquilla, nonostante l’ambiente sia piuttosto triste e squallido, i ragazzi sono molto socievoli, soprattutto con le ragazze dato che non hanno visite frequenti. Le sensazioni sono molteplici, confuse e magari contrastanti ma viene voglia di tornarci. Di La Paz, in ogni caso, mi porto dietro il ricordo del suo caos multicolore ma soprattutto l’immagine delle mille luci che appaiono come per magia quando il sole si addormenta. Parlo ormai in prima persona perché mentre io, prima di partire, ho avuto solo il tempo di un tuffo nel sole e nel tango di Buenos Aires, in compagnia di un altro ospitalissimo membro Servas, la mia compagna di viaggio sta proseguendo il viaggio verso il Perù, ancora La Paz e poi chissà… Francesca Ambrosoli, Elisabetta Michienzi A PROPOSITO DI PIPPA E DELLA VIOLENZA SULLE DONNE on fra di noi, ma parlando con altre persone, anche donne, dell’atroce fatto di violenza, mi è capitato di sentir dire “…però lei è stata imprudente, poi in un Paese musulmano… con un abito da sposa”. Queste affermazioni mi hanno fatto riflettere. A parte il fatto che gli stupri e le violenze sulle donne avvengono per il 90% in casa o per mano di persone conosciute, perché colpevolizzare la vittima? Di fronte a simili situazioni penso che debba esserci solo indignazione e solidarietà. Perché mai le donne devono stare SEMPRE ATTENTE a come si vestono, a come si muovono, a come si comportano e se non lo fanno, semplicemente perché vogliono sentirsi libere, danno il destro a atti di violenza? Perché mai ciò che è valido per gli uomini non lo è per le donne? Perché i ruoli differenziati ci sembrano così naturali? La violenza sulle donne non è provocata da chi la subisce, esiste nella mentalità di questa società, nasce dal modo di concepire i rapporti tra i due sessi in maniera non paritaria. Va al di là delle etnie, delle religioni, delle classi sociali. Non è una manifestazione individuale ma un rapporto sociale. Rosa Calderazzi rlando con altre persone, anche donne, dell’atroce fatto di violenza, mi è capitato di sentir dire “…però lei è stata imprudente, poi in un Paese musulmano… con un abito da sposa”. N servas marzo 2008 30 06 2008 11 9:27 Pagina 11 Pace Queste affermazioni mi hanno fatto riflettere. A parte il fatto che gli stupri e le violenze sulle donne avvengono per il 90% in casa o per mano di persone conosciute, perché colpevolizzare la vittima? Di fronte a simili situazioni penso che debba esserci solo indignazione e solidarietà. Perché mai le donne devono stare SEMPRE ATTENTE a come si vestono, a come si muovono, a come si comportano e se non lo fanno, semplicemente perché vogliono sentirsi libere, danno il destro a atti di violenza? Perché mai ciò che è valido per gli uomini non lo è per le donne? Perché i ruoli differenziati ci sembrano così naturali? La violenza sulle donne non è provocata da chi la subisce, esiste nella mentalità di questa società, nasce dal modo di concepire i rapporti tra i due sessi in maniera non paritaria. Va al di là delle etnie, delle religioni, delle classi sociali. Non è una manifestazione individuale ma un rapporto sociale. Rosa Calderazzi UTANIYORUZ! (segue da pag. 1) o addirittura letto gravi critiche che senza pudore le accollano la responsabilità dell’accaduto e se non a lei, quantomeno alla madre, che l’avrebbe educata male. Il suo sito è stato chiuso perché iniziava a raccogliere insulti di tutti i tipi. Tutti questi commenti, queste descrizioni grossolane, questi insulti, a un certo punto quasi mi sono spariti da sotto gli occhi quando è apparsa una semplice frase, sempre di Erdogan: “Non riesco a trovare le parole giuste per descrivere questo assassinio efferato”…”Siamo profondamente rattristati dall’omicidio di questa inviata di pace”. Ecco, non una delle varie voci dei paesi cosiddetti democratici aveva centrato così bene la questione, ma stranamente proprio lui, il primo ministro della Turchia, che è andato diretto all’essenza del malessere che mi ha colto oggi, durante l’assemblea, quando ho appreso cosa era successo e, soprattutto, chi era Pippa: una socia Servas, in viaggio di pace. Mi sembrava quasi di essere un alieno quando oggi a Rimini, preso il microfono e detto quello che sentivo in quel momento, non accadeva quasi niente. Nei miei sogni dell’attimo ho sperato in un immenso applauso infinito per Pippa, una fiaccolata, le persone che scrivevano poesie, lettere, canti per liberare la commozione e trasformarla in solidarietà, ho visto il sentimento liberarsi e produrre affetto per questa bella persona…ho visto tutti, uno ad uno, alzarsi e declamare il proprio rammarico e la propria tristezza…purtroppo, no.. tutto questo non è mai accaduto, erano solo le mie fantasie… I coordinatori, per esempio, avevano altro a cui pensare, giustamente non si può mettere una dedica a Pippa sulla guida Servas, perché non è il posto giusto, non si può reagire… anzi, fate attenzione faceva una performance artistica…è andata vestita da sposa in Turchia…, certo no, un articolo sul notiziario chi lo potrebbe negare… Questo atteggiamento, lo confesso e lo scrivo, mi ha amareggiato. Ho immaginato Pippa, che non H conoscevo, ma che la sento invece così vicina ai miei ideali, lì fra noi che ci guardava stranita. Come comprendere che tante persone, che si sciacquano la bocca con il pacifismo… i seminatori di pace, quando un pacifista vero muore, non per un delitto politico certo, ma per un delitto di un bruto!? Non reagiscono o reagiscono flebilmente o comunque, data la notizia, si rimettono lì, tranquilli, come se si fosse annunciato che la Ferrari ha perso il Gran Premio? Ma insomma! Non c’è nessuno qui che si dispera?! Dove sono finito in una riunione fra frigoriferi?? Certo, lor signori si indigneranno, scriveranno reagiranno? Spero proprio di sì, perché vorrei che se anche solamente per dimostrarlo a me, un nulla, le loro penne si animassero e arrivassero alla famiglia di Pippa centinai anzi migliaia di lettere di solidarietà dei soci Servas di tutto il mondo. Inventiamoci una cartolina per ogni socio Servas, una email, un sms, un canto, mettiamo insieme tutti i nostri pensieri, facciamoci sentire! Sì, dimostrate che non siete con la schiena curva sulla ordinarietà della brutalità e della violenza, reagite, alzate la testa e dite che la brutalità non ha colori politici, un delitto brutale e fine a sé stesso non è meno grave di un delitto politico è analogo e mina allo stesso modo l’essenza della vita, della pace! Volendo richiamare la giustizia delle Corti, agire per futili motivi è addirittura considerato più grave del delitto politico, ma credo che per un pacifista debba valere la regola della tolleranza zero in questa materia: la violenza è violenza, punto e basta; non mi interessano i motivi che l’hanno generata. I ricordi di Don Milani mi sfrecciano rapidi nella mente, ne soffro il peso morale e anch’io vorrei sempre essere quel formatore, nei miei corsi, che ha l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità, dall’altro la volontà di leggi migliori cioè di senso politico, diceva il sacerdote e di un mondo migliore, aggiungo io. Ecco ciò che ha fatto esporre Pippa, non l’incoscienza, ma la ricerca di cambiare il mondo come seminatrice di pace Servas. Ma non l’ha fatto vigliaccamente o “prudentemente” standosene protetta nelle gallerie d’elite: l’ha fatto pagando di persona, provocando la bestia? Non curandosi delle paure? Andando incontro alla morte? Ancora Don Milani: “chi paga di persona testimonia che vuole la legge migliore, cioè che ama la legge più degli altri”. Sta a noi dire quale legge amava Pippa, dobbiamo gridarlo, farci sentire, scriverlo su tutti i muri perché era la legge dell’amore, del rispetto, della pace, di Servas. Nemmeno Don Milani capiva come si potesse confondere qualcuno così con l’anarchico. Chi paga di persona i propri ideali di pace è per me un eroe che ha scelto la strada giusta e non un incosciente che non capisce in che mondo vive e se ne frega dei diritti altrui. Pippa, un eroe pacifista del mondo moderno; la sua forza: l’arte. Ha fatto uno straordinario e generoso atto di coraggio per seminare la pace e per comunicare con l’arte l’amore fra i popoli. Una persona che possedeva caratteristiche ed abilità maggiori di altre persone, che come me se ne stanno bellamente in poltrona a scrivere lettere e che ha compiuto un’azione straordinaria a fin di bene. Certo conosco altre donne così, che fanno cose simili e che sono testarde nel perseguire il loro cammino, ma questo non diminui- servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 12 12 Pace sce di nulla il valore del suo gesto e della persona. Caro Vito, signor Presidente di Servas Italia, eccolo il mio messaggio di pace e la mia richiesta ufficiale quale iscritto di questa associazione; è contro ogni violenza è senza compromessi, è una porta aperta e bloccata così, che non può chiudersi, è per Pippa e per ciò che ha fatto e ciò che rappresenta per me, è per lei, un eroina della pace, una donna, una persona, una pacifista che ha anticipato i tempi. Questa persona merita la nostra stima, la nostra ammirazione, la nostra mobilitazione, la nostra intransigenza ferma a condannare questo modo ostile e violento, merita che chi ha la responsabilità della rappresentanza si attivi, faccia vedere e sentire che esistiamo e che disapproviamo la brutalità e l’orrore. Merita che Servas Italia si faccia vicino alla sua famiglia e l’abbracci con tutto il calore che le quasi duemila persone che siamo potranno dare. Merita che al numero C56 della lista ci venga scritto chi era Pippa, cosa ha fatto e come è morta: seminando la pace nel mondo. Cara Pippa, il tuo esempio è un grande esempio. Grazie. Giovanni Crisonà ca. Era un progetto che voleva rappresentare un forte gesto di pace per dimostrare che si potevano attraversare 11 Paesi considerati pericolosi, contando sull’umanità dei loro abitanti. A questo progetto pensava da parecchio tempo e lo stava preparando con molto impegno e cura. Chiese di pubblicare un avviso sul sito Servas per fare conoscere il suo viaggio e per chiedere ai soci informazioni utili. Le diedi alcuni riferimenti di soci di Istanbul che forse le sono serviti per gli incontri in Turchia prima della tragedia. Speravamo nella sua relazione di viaggio … ma forse ce la dobbiamo interpretare noi. Mi aveva inviato questa poesia, a presentazione della sua performance. Quando ci penso, che il tempo è passato, le vecchie madri che ci hanno portato, poi le ragazze, che furono amore, e poi le mogli e le figlie e le nuore, femmina penso, se penso una gioia: pensarci il maschio, ci penso la noia: quando ci penso, che il tempo è venuto, la partigiana che qui ha combattuto, quella colpita, ferita una volta, e quella morta, che abbiamo sepolta, femmina penso, se penso la pace: pensarci il maschio, pensare non piace: RICORDANDO PIPPA ippa era una ragazza apparentemente tranquilla, che parlava quasi sommessamente e con la sua calma trasmetteva fiducia e ottimismo a chi incontrava. Aveva partecipato a Immagimondo, fiera del turismo responsabile a cui Servas è presente ogni anno con un proprio stand per pubblicizzare i suoi viaggi in autostop, con cui aveva girato per molti paesi. E’ venuta ad Arona con molta buona volontà in rappresentanza dei giovani milanesi per partecipare all’ultimo incontro natalizio piemontese/lombardo. P quando ci penso, che il tempo ritorna, che arriva il giorno che il giorno raggiorna, penso che è culla una pancia di donna, e casa è pancia che tiene una gonna, e pancia è cassa, che viene al finire, che arriva il giorno che si va a dormire: perchè la donna non è cielo, è terra carne di terra che non vuole guerra: è questa terra, che io fui seminato, vita ho vissuto che dentro ho piantato, qui cerco il caldo che il cuore ci sente, la lunga notte che divento niente femmina penso, se penso l’umano la mia compagna, ti prendo per mano. Edoardo Sanguineti Ti penseremo spesso Pippa Bacca, portatrice di pace, esploratrice curiosa del mondo e della varia umanità Mario Arosio A chi le chiedeva se non riteneva pericoloso viaggiare in autostop, rispondeva che non le era mai successo nulla e che non era un mezzo di viaggiare pericoloso come lo si pensa comunemente. Perciò quando mi ha chiesto il bollino Servas per il viaggio in autostop col vestito da sposa per celebrare la femminilità con partenza dall’Italia l’8 marzo, festa della donna, da Milano a Gerusalemme, non mi sono stupito più di tanto. Era una performance artistica - mi spiegò - non duratura ma pur sempre un fatto d’arte! Questa volta inoltre andava con un’ami- COLORI Verde. Il colore che più amavi. Bianco. Candido l’abito che portavi quando ci hai lasciati. Castano. Come le caldarroste offerte nel cortiletto del caseggiato milanese per l’originalissima mostra distribuita qua e là negli appartamenti. Rosso. I mattoni a vista della scuola di Novara con quel motivo liberty che ti aveva così colpito. Rosso il tramonto di quell’ultimo giorno nella tua amata Turchia. Azzurro. Quello spicchio di cielo sopra di te e la sete di infinito servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 13 13 Pace dentro di te. I tuoi amati colori, cara Pippa, la tua tavolozza, l’arcobaleno di pace che stavi portando in giro per le strade del mondo. Con il tuo inconfondibile sorriso. Ci siamo conosciuti a “Immagimondo” e hai subito accettato con entusiasmo di portare nelle scuole novaresi un po’ delle tue esperienze vissute con Servas. Per due anni, con “Facciamo la pace”, hai frequentato istituti e licei della mia città. Non mancavi di dire che ti piaceva incontrare le ragazze e i ragazzi quasi tuoi coetanei, con i quali potevi esprimerti al meglio, parlando della tua esperienza nei Balcani prima di raggiungere -con la tua amica- la famiglia Servas di Istanbul in quel primo viaggio in autostop. Le foto che mostravi ai ragazzi, i colori della cena imbandita nella casa che ti ha accolta o le immagini di tutte le colorate giornate di incontri e scoperte di questo viaggio, erano presentate provocatoriamente con un allestimento casual, che costringeva all’attenzione l’uditorio, quasi a voler sottolineare che questo nostro mondo lo si può meglio vedere ed intendere procedendo da diverse e non scontate angolature. Grazie Pippa di avermi invitato anche alle tue performance milanesi, come quella alla “Fabbrica del vapore”. Grazie di avermi reso partecipe delle tue straordinarie metamorfosi e sostituzioni di identità e della tua irrefrenabile ricerca del senso della vita e del suo mistero ultimo. Arte e vita. Vita e immaginazione. Con Alberta e Valérie ti ricordiamo qui, ospite per una serata e per la notte, prima del tuo intervento nelle scuole. Abbiamo parlato anche di canto, un’altra delle tue passioni, con la promessa di rivederci con calma, trascrivendo testi e raccogliendo musiche dei canti popolari. Ci è mancato il tempo. Alla prossima, allora, per cantare insieme. Anche quella canzone di Donovan, con i suoi “ Blue’s the colour of the sky In the mornin’ Green’s the colour of the sparklin’ corn In the mornin’ Mellow is the feeling that I get when I see her, mm hmm,. Freedom is a word I rarely use Without thinkin’, mm hmm, Without thinkin’, mm hmm, Of the time, of the time When I’ve been loved. Al nostro risveglio -al mattino- giallo è il colore dei capelli del mio amore, blu è il cielo, verde sfavillante il giovane grano. Questo è il momento che amo di più. Calda dolcezza è ciò che provo nel vederla...Libertà è una parola che uso raramente senza pensare...senza pensare al tempo del nostro amore Con i tuoi colori di pace e di sorridente speranza il nostro più vivo e tenero ricordo, cara Pippa. Un abbraccio da tutti noi che abbiamo avuto la buona ventura di conoscerti. Luigi Uslenghi INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE “ECOISTITUTO DELLA VALLE DEL TICINO” ell’ambito delle iniziative per creare una rete con altre associazioni, il sottoscritto e la socia Raffaella Bruzzone all’inizio di marzo hanno presentato Servas all’associazione: “Ecoistituto della valle del Ticino”, sorta circa dieci anni fa sull’esempio di analoghe associazioni operanti nei paesi di lingua tedesca su progetti in campo ecologico e sociale. L’associazione ha sede a Cuggiono, un paese di circa ottomila abitanti non lontano da Milano e vicino al Ticino ed opera con l’obiettivo della protezione ambientale e dello sviluppo della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. L’associazione, il cui sito è www.ecoistitutoticino.org, organizza numerose iniziative: incontri culturali , proiezioni di film, corso vari tra cui di scrittura ed è un fattore di crescita culturale significativa per Cuggiono e per i paesi vicini. Pubblica anche il notiziario “La città possibile” leggibile sul sito, sul cui ultimo numero si può leggere un articolo su Servas a seguito del nostro incontro di presentazione. Ha anche istituito un Centro di documentazione che ha svolto ricerche storiche interessanti sul fenomeno migratorio in Lombardia tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Abbiamo presentato Servas presso la sede della loro associazione - una cappella sconsacrata e restaurata molto bene situata sulla via principale del paese - e abbiamo mostrato immagini di vari incontri (nazionali, Sentierinsieme, ecc.) e viaggi Servas avvenuti negli ultimi anni; l’uditorio, particolarmente attento, era composto anche parecchi giovani che ci hanno posto domande varie sia sull’ispirazione di Servas che di natura operativa. E’ stata un’esperienza molto interessante, da ripetere con altre associazioni che hanno finalità analoghe alle nostre! Per il 21 e 22 giugno prossimo “Ecoistituto della valle del Ticino” organizza, con la collaborazione anche del Touring Club Italiano, la Festa del solstizio d’estate, in cui saranno effettuati incontri, dibattiti, mostre sui temi dell’ecologia e del buon governo, ma anche eventi culinari. Tutti i Servas sono caldamente invitati a partecipare! Mario Arosio N “IL SOGNO DI TSIGE” Ringraziamenti a Nella Ramella per il suo gesto generoso (In occasione della scomparsa del marito Sergio Gris Nella aveva chiesto, a suo ricordo, di effettuare una donazione al Sogno di Tsige, ndr) A nome dell’Associazione “Il sogno di Tsige” ti ringrazio per avere in nome e in ricordo di Sergio voluto raccogliere ancora fondi da destinare al nostro progetto. Ringrazio tutti i Soci SERVAS presenti per la somma di 400 Euro raccolta durante l’incontro Regionale svoltosi il 16 marzo 2008 a Bologna. Come nelle diverse occasioni ho avuto modo di dire la sua prematura scomparsa è per noi una grave perdita, era tesoriere della nostra neonata Associazione e contavamo molto sulla sua esperienza, sulla sua generosità nel mettersi in campo in prima persona, sempre per l’aiuto agli altri. Avevamo progettato alla fine dell’anno un viaggio in Etiopia per un suo aiuto diretto nel progetto e anche per ripercorrere i ricordi del padre ai tempi della colonizzazione italiana. Ricordo che il nostro è un progetto piccolo, nato come prima casa per anziani in Etiopia nella città di Adwa ma è ora affiancato servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 14 Pace da due scuole primarie per bambini (sono 250 i bimbi che ora le frequentano), vi è inoltre un grosso appezzamento di terra in fase di coltivazione con la costruzione di stalle per gli animali e un futuro progetto di negozio per la vendita dei prodotti, una farmacia e una panetteria, tutto ciò finalizzato a renderlo autosufficiente. E’ come una luce di carità in mezzo alla miseria e ciò che tiene accesa questa luce e lo fa diventare più grande è la fede, l’amore gratuito verso chi è nel bisogno, la certezza che questa è l’unica via di salvezza in questo mondo. Questi erano gli ideali di Sergio e sicuramente Egli è ancora accanto a noi per aiutarci a portarlo avanti e alla sua famiglia per dar loro il coraggio di andare avanti. Colgo l’occasione per rinnovare l’invito ai soci SERVAS a destinare il 5 per mille a “Il sogno di Tsige – Onlus”, mettendo la firma nell’apposito spazio e scrivendo il codice fiscale di “Il sogno di Tsige” 93034790019. Grazie ad una semplice firma potremo continuare a sostenere il progetto ed aiutarlo a diventare un esempio di come ridare dignità ad un popolo attraverso il rispetto degli anziani, la scuola per i bambini e la possibilità di lavoro per gli adulti. A te Nella tanto coraggio, un caro abbraccio e ancora Grazie Associazione “Il sogno di Tsige Premio cinematografico GIANFRANCO ORNATO i è svolto il 29 marzo un evento molto particolare. Lodovica Marini, local help ligure e animatrice del Food in Festival che si tiene a giugno nella Langhe e del Cimameriche Festival che si tiene a dicembre nel Levante ligure, ha organizzato una serata per la consegna del Premio speciale del territorio “Gianfranco Ornato” al film Identità - La vera storia di Juan Piras Peron di Chiara Bellini. Come molti di voi sanno Gianfranco Ornato era un appassionato viaggiatore e un membro di Servas ed è che così che a Lodovica è venuto in mente di approfittare dell’occasione per presentare la nostra Associazione: ha perciò invitato Maria Soresina, una delle fondatrici di Servas Italia, e me, come coordinatrice del Piemonte e della Valle d’Aosta, a consegnare il premio. Commossa dalla bellissima idea che così velocemente ha preso corpo e dall’ennesima esperienza di scoperta e condivisione che Servas offre. S Nell’ambito di Cimameriche Film Festival, festival della migrazione e del gusto che si svolge a dicembre nel Levante ligue, il Premio “Gianfranco Ornato” - dedicato a una persona speciale che ci ha lasciato, un grande viaggiatore, navigatore e migrante per passione - , è destinato al film che, fra tutti, meglio rappresenta la migrazione, come esperienza di vita umana e sociale e il viaggio come scoperta, conoscenza, incontro. Il Premio è stato assegnato a “IDENTITÀ – LA VERA STORIA DI JUAN PIRAS PERON” di Chiara Bellini, prodotto da Morgana. Il film esprime un bisogno di viaggio permanente, che è predisposizione mentale di apertura verso l’altro, di curiosità per il nuovo, di tenace ricerca delle proprie radici. Racconta di un viaggio di Italiani in Argentina e gli intensi incontri fra chi è “al di qua” e chi è “al di là” dell’Oceano. Ne risulta un itinerario storico, geografico, umano singolarmente attraversato da memoria, tradizioni e leggenda. Il Premio dell’artista argentina Marcela Bracalenti è un quadro che rappresenta il viaggio, tecnica mista su tavola. Ci è sembrata un’ottima occasione consegnare il Premio per presentare SERVAS ITALIA, di cui Gianfranco era un promoto- 14 re appassionato, e che parla proprio di viaggi. Il viaggiatore come il grande pioniere, non appartiene ad alcun luogo, si sposta e snoda i suoi percorsi a 360°, lentamente nel passare degli anni, risolvendosi e liberandosi nel movimento continuo: fisico, di idee, umano. Vede e ode cose che al turista, a chi viaggia con ogni comodità, non è possibile conoscere, e utilizza il percorso della conoscenza reciproca, itinerario rispettoso del contesto e corretto verso usi e costumi e verso l’altro. E’ una porta aperta, una grande possibilità verso il processo continuo, perseverante, determinato della pace. Servas (in esperanto significa io servo) nasce dall’idea di Bob Luitweiler, che ancora a 87 anni era felice di avere ospiti nella sua casa di San Francisco. Un’idea spiazzante nella sua semplicità, nata dall’orrore suscitato dai lunghi anni della guerra: se le persone dei più disparati Paesi si incontrassero si accorgerebbero che, contingenze ambientali e culturali a parte, siamo tutti uguali; smetterebbero di considerarsi potenziali nemici; si rifiuterebbero di partecipare ad altri conflitti. E dove potrebbero incontrarsi tutte queste persone? Nel posto più ovvio: nelle loro case, ospitando e/o essendo ospitati. Le parole viaggiano e comunicano cose anche molto diverse da quelle che ci propinano gli indottrinamenti cui siamo esposti. Affittare una stanza comporta una semplice strisciata della carta di credito, costruire una relazione con chi si incontra sul proprio cammino fa “spendere” molte più energie, disponibilità, tempo e neuroni eppure è questa la chiave di tutto. La filosofia Servas non è quella di avere la stanza per l’ospite nella propria villa di 500 mq, ma quella di avere lo spazio mentale ed emotivo per l’ospite nella propria vita spesso così strapiena di impegni, impicci e problemi da affrontare sempre di corsa. Né pensiamo che questo prodigarsi, al contrario, sia solo un’uscita nel bilancio della vita. Esperienze, incontri, rapporti che si intrecciano spontaneamente sono l’unica ricchezza veramente scevra da ogni implicazione economica, una moneta di scambio universale che non ha quotazioni in Borsa e che sfugge alle valutazioni degli speculatori. Il solo fatto di uscire da questo gioco globale, dalle logiche del mercato che vuole monetizzare tutto, dalla concezione del viaggio come mero consumo compulsivo da svolgersi in luoghi che sono i cloni del nostro anonimato quotidiano è una soddisfazione impagabile. Ed è anche un gesto concreto e profondamente rivoluzionario alla portata di tutti. Giuliana Cupi – Servas Piemonte e Valle d’Aosta CIRCUSBANDANDO Il Teatro del Clown - Volterra “Siamo tutti fratelli” n uno dei miei vagabondaggi, vengo a trovarmi a Volterra. Bagnato fradicio per un temporale, arrabbiato per una gara andata male, ho la fortuna di essere ospitato dalla famiglia Vaira, in una cascina a qualche chilometro dalla cittadina toscana, in località Saline. Iniziano subito le sorprese, come spesso succede con Servas. Più che una famiglia scopro che i Vaira sono una compagnia teatrale e musicale, una specie di “band”. Il babbo è il capobanda, insegnante di musica e attore stile “one show man”. Ma anche tutti gli altri membri giocano dei ruoli: la moglie cura i costumi, contribuisce ai testi e a volte gioca anche il ruolo del clown, i figli suonano diversi strumenti, soprattutto le percussioni. In so- I servas marzo 2008 15 30 06 2008 9:27 Pagina 15 Pace - Bacheca stanza si respira nella casa un’atmosfera artistica, colorata, ritmica. Mi viene così offerta l’opportunità unica di vivere un’esperienza nuova, aiutando Pasquale a montare le attrezzature in una sala polivalente per un recital che si sarebbe svolto il giorno successivo per i bimbi delle scuole della zona. Ho così la possibilità di dare una mano e di conoscere così il background di uno spettacolo. Posso quindi testimoniare per esperienza diretta quanto lavoro c’è prima di uno spettacolo di Circusbandando (così si chiama la “compagnia”) e quanta professionalità risulta in gioco. Al ritorno a casa, sul camioncino con la scritta Circusbandando che ci riportava a casa, ho ascoltato per la prima volta la canzone “Siamo tutti fratelli”, in una versione ancora provvisoria, un ritmo orecchiabile, con la frase del titolo tradotta in molte lingue del mondo, da quelle più diffuse, ad altre minoritarie ma non meno importanti. Qualche tempo dopo, ecco che la stessa canzone è diventato un cd “serio”, bello e professionale, colorato sin dalla copertina, ma soprattutto colorato “dentro”. Si affrontano per un pubblico che è soprattutto di bambini, ma non solo. Temi importanti (la pace, la guerra, la diversità) accan- to a temi più vicini all’esperienza diretta (dalla scoperta del sesso all’alimentazione, dall’igiene all’educazione stradale). Sempre però c’è uno stile comunicativo diretto, simpatico, in cui si capisce quanto è stata importante l’esperienza diretta delle rappresentazioni fatte CON i bambini più che PER i bambini. E si sa quanto i bambini siano un pubblico molto esigente. Si ascolta il cd e si comincia subito a battere il ritmo, poi si balla, magari mentre si prepara da mangiare. E’ impossibile restare fermi, impossibile non essere coinvolti, mentre magari viene affrontata una tematica importante come il rispetto fra le religioni (Dio, Allah, Shiva, Buddha e Manitù. Si rivive così grazie al Cd l’atmosfera degli spettacoli di Circusbandando. Si ridiventa un po’ bambini. Si (ri)scopre una maniera diversa di vivere la musica. Per quelli della mia generazione si ripensa alle filastrocche, a Gianni Rodari, alle esperienze della “animazione”, alla cultura popolare nei suoi spettacoli di strada, al circo… Sembrerebbe che all’epoca di Internet questa dimensione sia passata di moda, invece… Proviamo a cercare su Google Circusbandando. Proviamo a circusbandare anche noi. Proviamo a Servasbandare… Bruno Manfredi È nata Angela! Abbiamo una nuova socia Servas, figlia di Silvia e Antonio Prodomo, nuovo responsabile del notiziario. Auguri da tutti i soci e in particolare dal comitato di redazione! Ciao a tutti, sono Lorenzo, scooterista convinto, e propongo agli amanti delle due ruote un giro d’Italia in scooter o moto, da svolgersi nel mese di agosto con percorso tutto da inventare. A me piacerebbe girare il centro e possibilmente toccare anche il sud, ma sono aperto a qualsiasi meta. Aspetto proposte e vi saluto Lorenzo Lazzari di Como Vorrei segnalare la città di Stavanger, che (insieme a Liverpool, ma pochi lo sanno) è la capitale europea della cultura 2008. Mi ha colpito molto sapere che è la città più vicina ai pozzi petroliferi norvegesi, e che la Norvegia è il 3° produttore mondiale di petrolio dopo Arabia e Russia, ed il paese europeo dove gli stipendi hanno il maggior potere d’acquisto (proprio come l’Italia insomma). Sigh! ecco perché se ne stanno fuori dalla UE!!! Per gli interessati: ho visto che a Stavanger ci sono soci Servas :-) www.stavanger-web.com Silvia Montevecchi Nuovo coordinatore della Lombardia. L’11 maggio i soci lombardi si sono ritrovati in assemblea a Caglio, piacevole paese situato nel triangolo lariano in cui - secondo una tradizione ormai consolidata - ci riuniamo quando occorre eleggere il nuovo coordinatore regionale. E’ stato eletto Roberto Alberini, che sostituisce Marco Tufari, il quale ha completato i suoi cinque anni di mandato. Auguri a Roberto e un grande grazie aMarco! Mario Arosio Pedali Servas Ottomila chilometri in bicicletta dal Mediterraneo al Baltico per scoprire i paesi della nuova Europa e altri tredicimila intorno al Mediterraneo: questi i numeri delle avventurose performance di Matteo Scarabelli, giornalista-ciclista-scrittore milanese e caro amico Servas che ha condensato in due bei volumi le sue esperienze, che -tra l’altro- hanno toccato anche numerose “porte aperte” Servas nelle diverse nazioni attraversate. “Europa Europa!” e “C’è di mezzo il mare”, entrambi editi da Ediciclo Editore, sono due libri che si leggono d’un fiato. “Un mosaico di incontri, tè alla menta, cani arrabbiati, donne bellissime...una piccola odissea dell’anima”. E poi l’altra “Europa, delle sue strade inesplorate e dei suoi villaggi invisibili”...”bussando alla porta di tante famiglie per chiedere ospitalità”. “Dal Mediterraneo al Baltico in bicicletta, “un mezzo di trasporto dal tocco umano” per inseguire un sogno: un futuro di serenità e pace.” Europa e Mediterraneo raccontati dal vivo, come vivi e indimenticabili sono i volti di uomini e donne incontrati in questo straordinario peregrinare a passo lento, per conoscere e capire, per sognare un mondo nuovo partendo dalla sua multietnica e multiculturale antica culla. EUROPA EUROPA! dal Mediterraneo al Baltico in bicicletta, pp.396, 16,00 € C’E’ DI MEZZO IL MARE Viaggio in bicicletta intorno al Mediterraneo, pp 302, 16,50 € - Ediciclo Editore Luigi Uslenghi servas marzo 2008 30 06 2008 9:27 Pagina 16 Bacheca INTO THE WILD Genere: Drammatico Titolo originale: Into the wild (Nelle terre selvagge) Nazione: Stati Uniti - Anno: 2007 - Durata: 148 - Regia: Sean Penn Produzione: Paramount Distribuzione: Bim Il film racconta la vera storia di Christopher McCandless, detto Alex Supertramp. Dopo aver conseguito la laurea nel 1992, Christopher decide di abbandonare ogni cosa per andare a vivere tra i ghiacci dell'Alaska. Mi ha colpito perché tocca al cuore delle persone: parla di integrità, onestà, con se stessi prima di tutto. Into the wild e' un concetto fortissimo, e' cercare di vivere nella propria parte più "selvaggia" chiunque lo può fare e scoprire se stesso. Un film spirituale, profondo e toccante. Proposto da Barbara Tomasella (Servas Dublino, Irlanda) SITI UTILI Avrei voluto presentarvi dei link a vari siti che si occupano di pace e donne. Ho sempre sostenuto che il genere definisca profondamente l’essenza di una persona, anche nella maniera di vivere la pace o semplicemente di viaggiare o accogliere un ospite nella propria casa. Essere Servas è diverso per ognuno di noi e sicuramente il nostro genere è una componente fondamentale delle esperienze che la nostra associazione ci porta a fare. Ma solo due dei siti che ho visitato mi sono sembrati degni di essere pubblicati in questo momento. Quando mi è arrivata la notizia di quello che era successo a Pippa presa dalla rabbia mi sono chiesta cosa le fosse saltato in testa, cosa voleva provare vestendosi da sposa e partendo in autostop per la Turchia. I rischi erano chiarissimi, avrebbe dovuto tutelarsi, non avrebbe dovuto permettere che le succedesse. Per un momento ho pensato che proteggersi all’interno di quattro mura fosse la risposta alla violenza. Per un momento ho consentito che la violenza fatta a Pippa agisse anche su di me. Mi sono fatta rinchiudere in una casa in cui non si può pensare né sognare, per paura. Perché questo è il messaggio, la punizione inflitta a una donna che porta avanti un sogno di pace: dovevi stare a casa. E invece no, non si può accettare. Perché una donna non è come un uomo ma ha proprio lo stesso diritto di agire, pensare, fare autostop, avere fiducia in un mondo che può avere rispetto dei suoi sogni. Non è meraviglioso pensare di poter fare autostop vestita da sposa? E’ un sogno bellissimo, ironico, intelligente, che deve far sorridere e far venir voglia di metterselo tutti quel vestito e andare in comitiva in giro per il mondo in autostop. Questi sono due link che raccontano la sua storia e i suoi sogni. Per continuare a viaggiare e a credere nel mondo. www.pippabacca.it bridesontour.fotoup.net Maria Gloria Borsa Siti presenti nei vari articoli del notiziario: www.iubilantes.it www.pontidiluce.org www.ecoistitutoticino.org www.yap.it www.avventurasoratte.com www.stavanger-web.com www.fort-mariechristine.com SERVAS è una parola in esperanto che significa servizio; è un’associazione pacifista senza fini di lucro. Si occupa di costruire un ambiente di pace attraverso l'ospitalità e l’accoglienza e il servizio che consentono agli individui di condividere nella quotidianità le rispettive culture e idee. Per maggiori informazioni visita www.servas.it alla pagina Contattaci, dove troverai i contatti locali a te più vicini. Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte - Anno XXIII - numero 2 Giugno 2008 Direttore responsabile Massimo Sechi - Proprietario: Luigi Uslenghi Responsabile dell'informazione: Antonio Prodomo email: [email protected] Grafica: GrafColor - Stampato su carta riciclata Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985 In caso di mancato recapito inviare a: CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI In questo periodo sono circolate sul sito web e attraverso e-mail personalizzate e e-mail collettive (ai vari gruppi operativi dell’associazione ed anche sistematicamente a tutti) alcune dichiarazioni che criticavano, a volte pesantemente, l’operato di singoli soci e del CE. Per fare chiarezza e stimolare uno spirito costruttivo, il CE di Servas Italia nell’incontro in teleconferenza del 1° Maggio, ha deciso di chiedere ai Collegio dei Probiviri, in quanto organismo preposto a questi compiti, di: - Valutare la legittimità e la coerenza allo spirito dell’Associazione dei modi e delle scelte operate dal Comitato Esecutivo rispetto alle critiche ed accuse fatte dai soci in questione; - Valutare quanto i modi e comportamenti di questi soci siano in conformità o in contrasto con i principi istituzionali, il bisogno di dialettica interna e il proprio essere associazione nonviolenta. Consigliare i provvedimenti da adottare perché questi fatti spiacevoli non possano più ripetersi e per ricondurre le divergenze d’opinione alle forme di confronto coerenti allo spirito dell’associazione. Per un confronto interno che dia una maggiore conoscenza e acquisire le capacità di confronto costruttivo tra tutti i soci, il Comitato Esecutivo ha deciso anche di aprire un forum all’interno del sito web, dove confrontarsi, esprimere le proprie opinioni, elaborare proposte per arricchire la vita dell’associazione con valutazioni, contenuti e proposte. Al più presto possibile contiamo di avviarlo. Per questo forum abbiamo chiesto la collaborazione di Luigi Uslenghi, che ha accettato di svolgere la funzione di moderatore. Lo ringraziamo fin d’ora per la sua ulteriore disponibilità sempre al servizio dell’Associazione. Per Il Comitato esecutivo, il Presidente: Vito Fortezza 16