Convocazione dell`assemblea di Primavera Messaggi

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Convocazione dell`assemblea di Primavera Messaggi
Anno XXII n.1 Febbraio 2007 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari
Convocazione
dell'assemblea di
Primavera
Ai sensi dell'articolo 9 dello Statuto e' convocata
l' Assemblea di Primavera di Servas Italia
i giorni di sabato 28 Aprile 2007 alle ore 7:00
in 1^ convocazione e, qualora mancasse il
numero legale, in 2^ convocazione,
Domenica 29 Aprile alle ore 9,30, sempre
presso l'aula magna della scuola elementare
dell'Istituto Comprensivo Statale "G.Carissimi"
in Via Cairoli n°10 (vicino all'Ostello) a Marino
(Roma).
Si discuteranno i seguenti punti all'ordine del
giorno:
1. Presentazione ed approvazione del rendiconto
consuntivo 2006
2. Condivisione dei risultati dei laboratori e dei
gruppi di discussione
3. Considerazioni e linee di sviluppo del 2007
4. Iniziative nazionali e internazionali per il
2007
5. Varie ed eventuali
Il Presidente di Servas Italia
Vito Fortezza
Messaggi del
Comitato esecutivo
Carissime/i,
vorremmo condividere con voi alcuni aspetti della
realtà gestionale dell'associazione, anche per
sollecitare la vostra collaborazione.
Questo primo trimestre di Comitato Esecutivo è
stato per noi una iniziale presa di visione dei compiti
che ci siamo assegnati per gestirli al meglio possibile
e rendere funzionale l'associazione a perseguire i
propri scopi sociali: la diffusione della pace attraverso
una rete internazionale di ospiti e viaggiatori.(segue
a pag.3)
Laboratorio sulla gestione
dei conflitti
Caltanissetta, 3-5 gennaio
2007
Se ero lì, pronta a salire su quella barca,
ci sarà stato un motivo.
Su quella barca senza vele,
da noi tutti guidata, spinta di volta in volta
in lidi diversi dalle esperienze individuali,
con più o meno forza.
E dopo avere attraversato i territori altrui
con reticenza, emozione, tenendoci per mano,
concedendoci e lasciandoci andare,
siamo tornati al punto di partenza.
Ci siamo lasciati portandoci dentro
ognuno
quello che è riuscito ad accogliere.
(segue a pag.3)
Al castello di Albiano con il tepore delle antiche
“veglie”
Il calore di un incontro
Servas
Coro bajolese all'incontro al castello di Albiano
Rubriche
Servas in Italia
Dove e come
Pace
Viaggi
Bacheca
Siti utili
pag. 2
pag. 7
pag. 7
pag.10
pag.15
pag.16
Avete presente un incontro Servas? Avete
sperimentato che cos’è?
Chi ha la ventura -o la sventura- di passare con
me un po’ del proprio tempo, sa che amo condividere
soprattutto tre cose: una bella camminata, il calore
di una tavola imbandita -con intorno vecchi amici
e volti nuovi da scoprire-, e il canto, sempre e
ovunque.
Ecco: il mio quasi perfetto incontro Servas è fatto
un po’ con tutte queste caratteristiche messe insieme.
Se poi si aggiunge un pizzico di “sale” in più per la
serie “incontrare-conoscere-capire” -e cioè, scoprire
e capire anche un territorio, quello che ci ospita in
quel momento, cercare di capire la sua gente- che
cosa si può desiderare di più?
(segue a pag.6)
2
Assemblea di primavera a Marino
C
arissime/i,
Vito Fortezza
(Presidente Servas Italia), Vittoria
Giardi (Coordinatrice del Lazio), Anna Flammini
(Local help di Roma), Anna Maria Piervitali (local
help di Roma) Rossana Nicolò (local Help di Roma)
hanno il piacere di comunicarvi i dati relativi
all'Assemblea di Primavera che si terrà a Marino
(Roma) nei giorni di sabato 28 e domenica 29
aprile 2007.
Fino a domenica saremo presso “Il chiostro” un
antico convento trasformato in ostello in Piazza
Giuseppe Garibaldi, nel centro di Marino, cittadina
dei famosi castelli di Roma; in questo posto
mangeremo e faremo i laboratori.
Se le adesioni saranno molte, alcuni soci potranno
alloggiare presso l’Ostello “Casale dei Monaci” di
Ciampino, a dieci minuti di distanza (col treno o in
auto); per chi non ha auto propria sarà comunque
assicurato un servizio navetta da parte del “Chiostro”.
Anche per questi soci i pasti e le attività si svolgeranno
insieme agli altri aderenti.
Le assemblee plenarie di sabato sera e domenica
mattina saranno tenute presso l’aula magna della
attigua scuola elementare pubblica.
I prezzi (validi anche per chi volesse arrivare prima
o fermarsi dopo l'assemblea) sono:
- Pensione Completa in camera doppia, tripla ,
quadrupla e sestupla per persona al giorno
Euro 37,00 - Bambini fino a 10 anni in camera con genitori: sc.
50%
- Pasto Extra: Euro 10,00 pranzo
Euro
12,00 cena
Di seguito troverete alcune indicazioni per arrivare.
Vi invitiamo ad organizzarvi tra voi per un viaggio
solidale ed economico.
In treno
Dalla stazione FS di Roma Termini: Treno delle
Ferrovie Laziali per Albano Laziale , scendere
alla fermata di Marino ed andare verso Piazza
Verdi, a circa 100m;
per gli orari aggiornati connettersi al sito di
In Auto
Autostrada A1 - uscita Monteporzio Catone
Da Roma: uscita del G.R.A. 23 (Appia) Direzione
Ciampino
In autobus
Da Roma – Linea Co.tral dal capolinea di Roma
Laurentina oppure dalla stazione Anagnina; per
ulteriori informazioni visitare il sito della Co.tral.
Il programma e l'organizzazione sono ancora in itinere
e la versione definitiva sarà disponibile sul sito
www.servas.it, presso i coordinatori regionali e
divulgata tramite posta elettronica.
Nel frattempo vi comunichiamo che più o meno
l'Assemblea si svolgerà così:
Programma
Sabato mattina
ore 9 - Visita guidata a cura dei soci di Roma e
dintorni
Ore 13 -pranzo presso l'hotel
Sabato pomeriggio
ore 15 Laboratori: essi sono ancora da definire;
invitiamo a mettersi in contatto con Vito Fortezza:
chi si sente di condurre un gruppo di discussione e/o
ha un argomento da proporre di riflessione, modalità
di organizzazione per agevolare il confronto sui principi
ideali del Servas, sul suo possibile sviluppo futuro
anche nell'organizzazione interna;
chi si sente di gestire un laboratorio su aspetti che
riguardino l'espressione e la comunicazione artistica,
la relazione con sé stessi, con gli altri, la gestione
dei conflitti.
Dopocena
Condivisione dei vissuti dei singoli laboratori, di
esperienze, musiche, danze, e qualsiasi altra cosa
che ci faccia stare bene insieme in modo significativo
e appassionato. Anche per questo momento abbiamo
bisogno del contributo in idee ed azioni da parte di
voi soci!
Domenica mattina
ore 9,30 - Assemblea Plenaria con presentazione,
discussione sul bilancio consuntivo annuale; le linee
vecchie e nuove da perseguire, relazioni e discussioni
su quanto è emerso nei gruppi di lavoro, ecc...;
Ore 13 - Pranzo
Ore 15 - Saluti e partenze.
ISCRIZIONE (da effettuarsi entro e non oltre il
27 marzo 2007):
Sul sito sarà disponibile una finestra (cliccare SERVIZI,
INCONTRI, Assemblea di Marino) che vi permetterà
di iscrivervi; vi invitiamo fortemente a farlo, ciò rende
più veloce e precisa la raccolta dei dati e la vostra
organizzazione: potrete sapere chi, della vostra zona,
viene all'assemblea e con che disponibilità di mezzi
e posti. Affrettatevi!
In alternativa, a pag.3 trovate la scheda da
inviare per posta o email a Vittoria Giardi
Via Nadina Helbig n. 30 00152
Roma
e-mail:
[email protected] oppure a
Rossana Nicolò – Via Beato Battista Spagnoli n.
15, 00144 Roma
e-mail [email protected]
3
Nome Cognome ________________________________
Sesso
M
F
Data di nascita _____________________________luogo
Indirizzo____________________________ Prov. ____
Tel./Cell. ___________________
________________
Partecipa con me anche:
Nome Cognome____________________________Età____________ Sesso
M
F
N. persone adulte _____
+ n. bambini __ età___
Prevedo di arrivare il ________, alle ore ________ e di partire il ________ alle ore _____
Con mezzi propri
___
con il treno
_________
Per il sabato mattina partecipo alla gita
SI__
NO___
Sono vegetariano
SI__
NO___
Necessità particolari: ________________________________________
Necessito babysitting (dietro piccolo rimborso) (Se Sì indicare il n° dei bambini/e e l'età)
–
durante il pomeriggio di Sabato
Sì__ No__ Età ____
–
durante l’assemblea della Domenica Sì___ No__ Età ____
Mi impegno a comunicare eventuali variazioni, consapevole che, in caso di rinuncia non comunicata
una settimana prima, mi impegno a pagare la penale del 50% dell’importo dovuto per i due
giorni di assemblea.
Data _____________________
Firma _____________________________________
Vi ringraziamo per la disponibilità che mostrerete nel costruire insieme la nostra assemblea. Un gruppo, (I
seminatori di Pace) già sta lavorando per raccogliere e organizzare i contributi che sono arrivati e aspetta
di riceverne altri, per ottimizzare i vari momenti di incontro.
Vi aspettiamo presto, con tanta voglia di condividere il piacere e la vitalità regalati dallo stare tutti insieme.
Vito, Vittoria, Anna, Annamaria, Rossana
Messaggi dal nuovo C.E.
C
arissime/i,
vorremmo condividere con voi alcuni aspetti
della realtà gestionale dell'associazione, anche
per sollecitare la vostra collaborazione.
Questo primo trimestre di Comitato Esecutivo
è stato per noi una iniziale presa di visione dei
compiti che ci siamo assegnati per gestirli al
meglio possibile e rendere funzionale
l'associazione a perseguire i propri scopi sociali:
la diffusione della pace attraverso una rete
internazionale di ospiti e viaggiatori.
Purtroppo, come può succedere nei gruppi di
lavoro “giovani”, non sempre si riesce ad
affrontare e risolvere le difficoltà comunicative
ed organizzative tra tutti e questo ha portato
alle dimissioni di Giuliana. Ciò è stato un limite
e un fallimento per noi tutti e speriamo di
trovare insieme a Giuliana altre occasioni di
collaborazione.
Per ora i ruoli attuali sono questi:
Presidente e Segretario per la Pace: Vito Fortezza
Segretario Uwe Federer
Tesoriere Lavinia Cozzi
Coordinatrice dei coordinatori Nella Ramella
Responsabile liste straniere Andrea Careddu
Responsabile informazione Maria Gloria Borsa
In queste pagine potrete trovare le informazioni
sulle loro attività istituzionali già avviate o
programmate.
Il lavoro comune del Comitato si sta organizzando
anche nelle direzioni elaborate dai gruppi di
lavoro durante l'ultima Assemblea Nazionale a
Perugia e che ci siamo impegnati a sviluppare.
Alcune possono essere gestite dai membri del
Comitato, eventualmente con l'aiuto di altri
volontari, altre hanno bisogno di una
elaborazione e una partecipazione più ampia di
soci; in particolare propongo la costituzione di
un GRUPPO NAZIONALE SULLA PACE.
Sto pensando alle tematiche uscite
dall'assemblea di Perugia, come la valorizzazione
delle esperienze locali già avviate, l'adesione
alla Tavola della Pace, la formazione e
l'informazione sulla nonviolenza, la connessione
con le altre associazioni pacifiste, o la
realizzazione della “Intelligent Road Map” che
vi presento in un altro spazio.
Questo gruppo di lavoro avrà il compito di
1.
Elaborare un metodo di espressione,
confronto, elaborazione di scelte consensuali
(penso che sarà la cosa più difficile perché
nuova: sarà una palestra per addestrarci ai
metodi cooperativi con uno strumento , le email, che è molto problematico da usare bene...)
2.
Individuare, selezionare ed avviare
progetti da proporre alla prossima Assemblea
Nazionale di Primavera.
Necessariamente i componenti dovranno
comunicare attraverso Internet .
Chi si sente di aderire a questo gruppo mi
contatti direttamente all'indirizzo:
[email protected]
Vito Fortezza
presidente e segretario per la pace
4
Messaggio dalla
Coordinatrice dei
Coordinatori
I
l mio primo incontro con i coordinatori l’ho avuto
a Bologna il 15 e 16 Dicembre a casa di Fernanda
Abiuso. E’ stato un incontro volutamente informale
basato sul dialogo e sulla cordialità, senza uno
specifico carattere tecnico. Il mio desiderio è quello
di conoscere i coordinatori di tutte le regioni e con
loro capire quali sono le difficoltà che vivono nella
loro regione e il loro rapporto con i local help. A
Bologna, insieme a Uwe Federer, con i coordinatori
di Umbria, Lazio, Friuli, Toscana e Emilia Romagna
s’è parlato di promozione dell’Associazione,
approvazione dei viaggiatori e delle porte aperte,
rimborsi, riscossione e versamento quote. Per quanto
riguarda Servas Giovani, non avendo informazioni
sufficienti non ho potuto trattare l’argomento. Ora,
grazie a Bruno Manfredi ho le indicazioni giuste per
portare avanti questa iniziativa. E’ rimasta in sospeso
Il “vostro” notiziario
Come negli ultimi tre anni il notiziario continuerà
a essere la nostra finestra su Servas: sia all’interno
dell’associazione, riportando appuntamenti e
assemblee nazionali, ma anche suggerimenti, idee,
riflessioni dei soci; e all’esterno, su quello che ci
succede accanto e nel resto del mondo, sulle nuove
idee, sui movimenti e su tutto quanto è crescita e
costruzione di pace. Le rubriche sono sempre In Italia,
Nel Mondo, Pace, Viaggi, Dove e Come, Bacheca, Siti
Utili e tutte richiedono la vostra partecipazione! Finora
la quantità e qualità delle collaborazioni è stata
incredibile e siamo certi che sarà così anche per i
prossimi tre anni!
Niente di nuovo dunque? Invece una novità c’è: da
quest’anno cominceremo una serie di laboratori
residenziali annuali del Comitato di redazione, che si
svolgeranno nella tarda primavera o all’inizio
dell’estate, della durata di un fine settimana, durante
i quali i soci che fanno parte del Comitato e chi vorrà
unirsi a loro potranno discutere le esigenze associative
sullo sviluppo del notiziario, le varie proposte e anche
le modalità pratiche di realizzazione del formato
cartaceo e del digitale. Per partecipare è solo
necessaria tanta energia, senso pratico ma soprattutto
un’invincibile curiosità! L’incontro sperimentale di
la richiesta di un coordinatore su come sbarazzarsi
delle vecchie liste. Uwe ha dedicato un paio d’ore
per spiegare in particolare ai nuovi coordinatori l’uso
del sistema informatico e in modo molto simpatico
s’è messo a disposizione interpretando la parte del
viaggiatore con aspetti che ne rendono difficile
l’approvazione in un gioco di ruolo a cui tutti abbiamo
partecipato.
La coordinatrice dell’Umbria ha proposto di mandare
un messaggio a tutti i soci per comunicare la
disponibilità dei soci umbri ad ospitare i viaggiatori
Servas che partecipano alla marcia della Pace Perugia
– Assisi. Certamente ci sono ancora diverse cose che
devo considerare come, ad esempio, rivedere il kit
dei coordinatori, vedrò di farlo con l’aiuto di Uwe e
Francesca Guarato. La collaborazione del CE e dei
coordinatori sarà per me preziosa.
Il prossimo incontro si terrà a Brescia a casa di Marco
Tufari il 20 e 21 Gennaio e l’ultimo a Napoli a casa
della coordinatrice della Campania: Beatrice Boccardi.
Un cordiale saluto a tutti.
Nella Ramella
Coordinatrice dei coordinatori
questo primo anno sarà il 30 giugno e il 1 luglio
a Sassari. La partecipazione sarà limitata a circa 1520 persone.
Le tematiche saranno le seguenti:
Quale informazione per Servas?
Partecipazione e responsabilità.
Pace e dintorni.
Aspetti tecnico-pratici della redazione del
notiziario.
Chi volesse partecipare invii una mail a:
[email protected]. O eventualmente,
se volete fare una chiacchierata, mandate un sms al
3387590093 con un numero di fisso a cui vi possa
richiamare (come sapete sono in Texas, ma appena
posso vi richiamo! Alcuni soci lo hanno fatto e siamo
riusciti a sentirci senza problemi!).
Non abbiamo scadenze particolari, ma, poiché l’alloggio
sarà presso le famiglie Servas, è gradito un certo
anticipo nell’iscrizione al laboratorio.
Chi volesse poi partecipare con commenti, proposte
e suggerimenti ma non potesse venire in Sardegna,
ce li scriva! Saranno un materiale prezioso sul quale
basare le nostre discussioni. A prestissimo!
Maria Gloria Borsa
Responsabile per l’Informazione
(la scadenza per l'invio di articoli e materiale
per il prossimo notiziario è il 15 maggio)
Le dimissioni della Vicepresidente
Agli amici che mi hanno espresso fiducia, stima e affetto concedendomi il loro voto a Perugia, e agli amici
che non l’hanno fatto ma che non per questo considero meno vicini, sento il dovere di comunicare la mia
decisione irrevocabile di rassegnare le dimissioni dal Comitato esecutivo.
Forse ho peccato di superficialità o di presunzione candidandomi, e mi scuso di questa che può sembrare
una scelta di disimpegno. Vi prego di credere che la mia risoluzione nasce dalla ponderazione molto accurata
di condizioni che si sono create dopo la mia elezione, e dall’onesta ammissione che in presenza di tali
condizioni non sarò in grado di fare cose buone per l’associazione. La mia ‘defezione’ non è una fuga ma
la presa d’atto della impossibilità di lavorare efficacemente, di soddisfare le aspettative di chi mi ha eletta
e le mie stesse attese, nelle condizioni attuali. Rimango una socia entusiasta del meraviglioso incontro avuto
con Servas, e pronta a fare la sua parte, quando sarà il caso.
Auguro ai miei compagni di viaggio del comitato di procedere serenamente e proficuamente nel loro lavoro,
e garantisco a loro, se la vorranno, la mia più totale e aperta collaborazione.
Vi abbraccio con tutto il cuore.
Giuliana Pellizzari
5
Per fare crescere la Pace
(e Servas):
l'Intelligent Road Map
Pochi giorni fa ho avuto una piacevolissima sorpresa:
mi è venuto a trovare Gary Sealy, il presidente di
Servas International, in Italia per un incontro col
Gruppo informatico Internazionale. Aveva saputo del
progetto della “Road Map for Peace”, un' idea di
Claudio Pacchiega che vogliamo rilanciare e di cui
voleva parlare direttamente. Abbiamo condiviso
esperienze e considerazioni sulla nonviolenza, sul
futuro del nostro pianeta, sulla storia del Servas, dalla
splendida intuizione di Bob Luitweiler, della crisi
qualitativa e quantitativa a livello internazionale che
sta attraversando l'Associazione e della anomalia
italiana che invece sta diventando un positivo esempio
anche per gli altri Paesi. Abbiamo anche considerato
che la realtà globale planetaria sta peggiorando sempre
più per gli squilibri dell'ambiente, nello sviluppo
economico, nei consumi energetici, nelle tensioni di
carattere religioso, sociale e politico. E che i tempi di
evoluzione dei problemi hanno una velocità senza pari
nella storia umana. Anche i movimenti di opinione che
vorrebbero indirizzare lo sviluppo planetario verso un
futuro migliore, spesso in direzione opposta ai fortissimi
interessi economici e politici, hanno per ora una
influenza limitata, data anche da una elaborazione
ideale (la “vision”, direbbe Luitweiler) settoriale che
li porta ad un isolamento frustrante e inefficace.
L'immagine che si ha è quella di una galassia di
esperienze positive, soprattutto sul territorio, ma
comunicanti con difficoltà (quando non sono isolate).
In Italia e nel mondo sono tantissimi Gruppi di
Animazione sociale, Gruppi di Acquisto solidale, Banche
del tempo, condomini solidali, gruppi di sostegno a
portatori di disagio, per i diritti umani, per la giustizia
sociale ed economica globale, per la salvaguardia
della natura, botteghe di equo-commercio...Quale
Laboratorio sulla
gestione dei conflitti
Caltanissetta,
(segue dalla prima pagina)
La sensibilità di Luciana, le sue parole tanto accorate
da lasciarsi tradurre in poesia, sono senz’altro la
migliore sintesi delle sensazioni che queste giornate
nissene hanno lasciato nelle nostre esperienze
individuali, assieme a tanta nostalgia, perché se pure
è vero che un bel gioco dura poco, quando è bello
davvero si vorrebbe che durasse, almeno, un po’ di
più...
Questa considerazione, partendo dal trovarsi, dallo
star bene insieme, dalla predisposizione alla
comunicazione, trova riscontro immediato in quello
che è stato il “lavoro” del gruppo: il laboratorio sulla
valore unificante può raccogliere la splendida diversità
che essi rappresentano?
Forse la Pace? Penso che sarebbe più idoneo parlare
di “relazione nonviolenta”. Intendendo per ciò la
tendenza ad instaurare dei rapporti equilibrati, non
soverchianti ma cooperativi, partecipati, solidali con
se' stessi, con gli altri, tra nazioni, con la natura,
sempre attenti affinchè non esistano pratiche o
concetti assoluti. Questo modello ideale relazionale
può mettere insieme sia chi lotta per uno sviluppo
sostenibile che per i diritti umani o contro il disagio
psicologico o le dittature e altro. Quale contributo offre
Servas per influire sulla realtà attuale? Il Servas è
sempre stato in questa ottica: l'ospitare, anche per
breve tempo e condividendo qualche momento della
propria vita, è una esperienza molto importante e
stimolante per tutti; ti fa maturare una “comprensione”
del mondo molto più ricca e partecipata. In più, può
fare incrementare la conoscenza di esperienze orientate
verso la costruzione di un mondo nonviolento. Per
questo stiamo elaborando (da un po' di tempo, e altro
ne occorrerà) l'idea della “Intelligent Road Map for
Peace (itinerario di comprensione per la Pace)”:
offrire ai viaggiatori, oltre alla lista attuale, anche una
liste di persone (nuovi day host o open-door) che
stanno vivendo esperienze significative di promozione
sociale dei valori della nonviolenza, città per città,
regione per regione. Chi viaggerà con Servas potrà
incontrare, oltre alla calorosa ospitalità dei soci, anche
testimoni di esperienze sociali stimolanti. Per fare ciò
dovremo ricercare più contatti con i gruppi che
lavorano sul territorio, in modo da creare/rinforzare
una rete di contatti con persone ed esperienze di
pace. Questo progetto ha entusiasmato il nostro
Presidente Internazionale che vorrebbe che la
condividessimo con le altre nazioni attraverso degli
appositi gruppi di lavoro. Vedremo. Anche per questo
scrivete a: [email protected].
Vito Fortezza
gestione dei conflitti, seppure (o proprio perché)
condotto in maniera esemplare da Fernanda e Vito,
avrebbe richiesto, a parere di molti, maggiori tempi
per approfondire le interessanti tematiche personali
ed interpersonali che ne sono scaturite.
Ritengo utile, su questo punto, una breve autocritica
(ed una breve autogiustificazione): ci eravamo imposti
un rigido rispetto dei tempi e dei programmi, con
buona volontà ma anche con leggerezza, senza tener
conto che in Sicilia i tempi – inesorabilmente – si
dilatano senza capir come, che argomenti che
sembrano conclusi danno stura – improvvisamente
– a discussioni che coinvolgono i massimi sistemi
filosofici e cosmogonici e che – inaspettatamente –
su argomenti tanto delicati, gran parte dei partecipanti
ha sentito la necessità di aprire una sua ferita e darla
in pasto, fidandosi, al resto del gruppo.
Mentre scrivo, continuo a rileggere i feedback inviati
dai partecipanti al laboratorio. Leggendo rivedo i volti,
rivivo le emozioni e le situazioni che le hanno
ingenerate, le consapevolezze acquisite, la presa di
coscienza dei propri conflitti, anche quando irrisolti.
E mentre rivedo la rabbia di uno, il sorriso sognante
di un altro, gli occhi lucidi di un terzo, il groppo in
gola di un altro ancora, vado valutando l’efficacia del
metodo attraverso i risultati:
1) disposizione a mettersi in gioco fin dal primo giorno
– fiducia nel gruppo e nei conduttori;
2) analisi dei traumi infantili e conseguente creazione
di automatismi relazionali;
3) esternazione delle proprie paure e condivisione
delle altrui;
4) analisi dei traumi dell’età adulta: esternazione del
disagio interiore, di conflitti irrisolti;
5) presa di coscienza del sé attraverso il riconoscimento
dell’altro;
6) capacità di ascoltare l’interlocutore per
(segue a pag.6)
6
stabilire una piattaforma di dialogo non conflittuale.
Ancora una volta mi meraviglio, rileggendo, di come
tutte questi aspetti relazionali del sé siano venuti
fuori in modo spontaneo e naturale, con “leggerezza”,
a dispetto della complessità (ed a volte dell’intimità)
degli argomenti. Credo di condividere un sentire
comune, affermando di aver vissuto l’esperienza come
un gioco partecipato, ma anche come una vacanza
dell’anima attraverso sé stessa.
Non rimane, a questo punto, che cogliere l’occasione
per ringraziare di sincero cuore i nostri ospiti, Silvana
per l’organizzazione e la disponibilità, Angelo per la
logistica, per aver rinunciato a partecipare pur di
procurarci i generi di conforto che hanno reso questo
laboratorio, oltre che un momento di riflessione,
anche una grande occasione di aggregazione e
convivialità.
A chiudere, mi piace ricordare le parole di Antonella
alla fine dell’ultima giornata: “Sarà dura, domani,
farne senza…”.
Hanno partecipato (o sono stati loro malgrado coinvolti)
al laboratorio Servas di Caltanissetta:
Agata, Angelo, Antonella, Assunta, Biagio, Camillo,
Edoardo, Erica, Ewa, Fernanda, Franca, Giacinto,
Gina, Gino, Giusy, Luciana, Marta, Michele, Mirko,
Pia, Pippo, Santi, Silvana, Sonia, Tamara, Valerio,
Vito, un cane, quattro gatti, un migliaio di storni.
Camillo Rizzo
Al castello di Albiano con il tepore delle antiche “veglie”
Il
calore di un incontro Servas
(segue dalla prima pagina)
Così mi permetto di definire “straordinario” l’incontro di domenica 12 novembre al castello di Albiano di Ivrea,
organizzato -oltre che dalla brava coordinatrice di Servas Piemonte, Giuliana Cupi- da quell’incontenibile
“forza della natura” che è Nella Ramella, ora chiamata agli impegni del Comitato esecutivo. E’ stata una
straordinaria occasione anche per la presenza di Franca Formento, che ha presentato il suo libro “Racconti
di viaggio, di incontri, di me” (sublimato poi con sapienti allestimenti multimediali nel successivo partecipatissimo
incontro natalizio di Arona) ed è stata un’occasione veramente unica per scoprire il cuore vivo della tradizione
canavesana, attraverso il Coro “bajolese”, invitato da Nella, e con Amerigo Vigliermo, il suo direttoreconduttore, ma soprattutto la sua “anima” in tanti anni di attività.
Sun sì dëscunsulà
ènt üna casina sola
quënd gnëralu ‘l mè amur
ch’a vèn a cunsulemi
..................................
Ricordo ancora vivamente l’unica voce femminile cimentarsi in questo non facile arcaico canto dalla struggente
melodia raccolto nelle campagne dell’alto Canavese, intorno a Ivrea.
(Sono qui sconsolata / sola in una cascina / quando verrà il mio amore / che viene a consolarmi // )
E ancora:
(Ho sentito una voce / attraverso una collina lontana / sarà il mio amore / che viene dalla cascina // Se fosse
il mio amore / non verrebbe cantando / ma verrebbe con gli occhi bassi / e sospirando in cuor suo)
Una lirica semplice, come tutte quelle raccolte da Amerigo Vigliermo e dai suoi collaboratori in anni di ricerche
ed eseguite dal Coro di Bajo Dora, che dedica le sue esecuzioni ai legittimi proprietari dei canti: “ ai contadini
e agli operai canavesani che, conservando e ancora cantando questi documenti di cultura, hanno affermato
una presenza di civiltà. Da loro il coro ha imparato a cantare e a cantare con rispetto per il mondo popolare”.
Contribuire a restituire al mondo popolare questo patrimonio che gli appartiene, quindi, è lo scopo del coro,
come viene ribadito nelle note in calce ad uno “storico” LP degli anni ’70, che custodisco a Novara.
Canti semplici, come Buna seira filoire, canto rituale di veglia che veniva intonato la sera, a botta e risposta,
tra chi chiedeva il consenso di entrare nella stalla (i giovani) e quanti già erano a veglia nel tepore dell’interno
(in particolare le ragazze, intente a “filare” -filoire). E’ stato, questo, il canto inaugurale intonato ad Albiano,
tanto per rompere “il ghiaccio”, o meglio per smorzare il naturale chiacchiericcio dei numerosi partecipanti
all’incontro che venivano un po’ da tutto il Piemonte.
Così quel calore, ormai perduto, delle “veglie” ( dette “vioire” o “Martina” ), è stato ricreato qui, tra di noi,
con la partecipazione commossa di tutti a questo “revival” di antichi canti: memoria viva della nostra più
autentica cultura.
Un incontro Servas è fatto anche così.
Luigi Uslenghi
Servas Lazio: ieri, oggi,
domani.
Servas Lazio ha, da vari anni, introdotto nei suoi
incontri regionali, ma, soprattutto romani, il dibattito
su temi di attualità storici, religiosi politici, incentrati
sulla presentazione, da parte di giornalisti ed esperti,
sia di correnti di pensiero religioso e la pace, sia di
attualità politica e la pace, sia delle problematiche
emergenti dalle testimonianze poetico-letterarie di
autori che rappresentano nelle loro opere una comune,
tragica esperienza di lotta di vita e di morte alla
ricerca della Pace.
Per procedere più analiticamente, a Roma si sono
svolti, nel corso degli ultimi anni, incontri con il
giornalista Raniero Lavalle sul tema della guerra in
Afganisthan, con il giornalista Samir al Kariuti sulla
condizione storica e politica dello Stato Palestinese,
con la scrivente,Anna Maria Piervitali ed Erica Chibbaro,
sul confronto parallelo tra letteratura Israeliana e
letteratura Palestinese con lettura di testi di Abraham
Yehoshua, Amos Oz, David Grossman, Ghassan
Ka n a f a n i , I b r a h i m N a s r a l l a h , E l i a s K h u r i .
Nello ieri più remoto ricordo un interessantissimo
(segue a pag.6)
7
incontro con Paolo Ricca, pastore della Comunità
Valdese, sul tema Religione e Pace, così come sullo
stesso tema, in tempi più recenti, la prof. Antonella
P i n n e l l i h a p a r l a t o d i B u d d i s m o e Pa c e ,
successivamente. di Sufismo islamico e Pace ha
parlato un docente dell’Università Gregoriana di Roma
Oggi, guardando al domani, Servas Lazio intende
continuare ad organizzare incontri che siano fonte di
dibattito e di riflessione.
Esistono progetti per l’anno 2007di incontri con “Medici
senza frontiere” al cui intervento può contribuire Pina
Giacomazzi assicurando la presenza di esperti quali
il prof. Zerbino, incontri con membri di Amnesty
Internazionale e di altre consimili associazioni di cui
daremo informazione nei prossimi notiziari.
Continua a Roma, da parte di alcuni soci Servas,la
collaborazione con Amistrada,con la coordinazione
di M.Concetta Gubernale.
Amistrada è una Ong che si interessa alle ragazze ed
ai ragazzi di strada del Guatemala,una associazione
che sostiene il lavoro sul campo di Gerard Lutte,
fondatore dell’associazione stessa,che insieme a
volontari provenienti da vari stati europei, porta avanti
il suo progetto di emancipazione e di autorealizzazione
delle ragazze e dei ragazzi di strada. Il gruppo romano
ha collaborato con Amistrada mediante incontri di
carattere informativo e di sensibilizzazione, con
mercatini di prodotti di artigianato locale, spesso
direttamente provenienti dai laboratori della casa che
oggi accoglie i ragazzi, con un concerto di musica
da camera tenuto da professori dell’Orchestra di santa
Cecilia, con vari concerti del Coro “L’albero del
canto”,diretto da Lucilla Galeazzi e con cene di
beneficenza a base di piatti della cucina guatemalteca
tenute in casa di soci Servas ed una volta nei
“prestigiosi”locali del ristorante “Spirito di…vino”,sito
in Trastevere, con la gentile collaborazione gratuita
dei proprietari del locale, il cui introito è stato
c o m p l e t a m e n t e d e v o l u t o a l l ’A s s o c i a z i o n e .
Ad una di queste cene intervenne circa tre anni fa
un cospicuo gruppo di soci Servas Campania, a
conferma della sensibilità e disponibilità di Servas
dove sia necessaria una mobilitazione su grandi
problematiche umanitarie..
Oggi Servas Lazio ha una nuova coordinatrice nella
persona di Vittoria Giardi, che succede ad Anna
Flamini, che ha presieduto gloriosamente per sei anni
la nostra regione,che ha animato con la sua vitalità
e con il suo carisma le riunioni e gli incontri.
Vittoria intende continuare questo cammino ed io,
che la conosco, sono sicura che lo farà molto bene.
Grazie Anna, Auguri Vittoria!
Anna Maria Piervitali
C
ari amici,
ho raccolto
[email protected] cioè Miriam Garavaglia
per Brasile, Palestina, Zimbabwe
[email protected] Licia di Segni per Australia e
Berlino
all'ultima riunione milanese alcuni
riferimenti di soci che si potranno contattare per
organizzare viaggi. Così rivitializziamo la rubrica
"Dove e come" per il prossimo notiziario.
[email protected] cioè Totò Lucchesi per Etiopia,
Africa occidentale, Medio oriente
[email protected]
cioè Mario Arosio per
Madagascar
[email protected] cioè Rosa Calderazzi per
Cuba
[email protected] cioè Ambrogio
Radaelli per Africa occidentale e Medio Oriente
[email protected] cioè Franco Pessina per
Cina, Asia centrale e Mongolia
Abbattere le barriere:
resoconto Servas su
Israele
e la Palestina
Ho trovato l’articolo di Dorrie in un vecchio numero
del notiziario Servas svizzero. La confusione interiore
rispetto alle tematiche del conflitto israelo-palestinese
mi è sembrata emblematica di tutta la situazione
politica oserei dire non solo di quella parte del mondo.
Ho pensato di proporvi la sua lettera, attuale più che
mai anche se letta a distanza di due anni. L’articolo
è stato abbreviato per questioni di spazio, ma spero
di aver lasciato integro il suo significato.
Maria Gloria
Uno dei miei amici mi ha chiesto perché volevo andare
in Israele e Palestina alla Marcia internazionale dei
diritti umani per le donne. La domanda non era banale.
“La gente visita questi luoghi di questo tipo, vede la
miseria, sperimentano la tensione e poi se ne vanno,
lasciando il bambino in braccio ai locali”. Quando ho
deciso di partecipare a questa marcia, mi sono prefissa
un obiettivo: per quanto possibile, avrei riportato il
Come potete notare i riferimenti sono interessanti e
si riferiscono a molti paesi/aree del mondo.
Mario Arosio
Si è aggiunta anche Silvia Montevecchi: sul suo sito
www.silviamontevecchi.it trovate spunti e notizie
sui suoi viaggi (potete poi contattarla via email per
avere suggerimenti!
bambino con me, per continuare a “lottare per la
pace” nel Medio Oriente, accettando le contraddizioni
insite in queste parole. (…) Quando è cominciato
questo viaggio? Essendo nata in una famiglia ebrea
americana, la religione che ho sperimentato da
adolescente significava impegnarsi per la giustizia
sociale (…): soci della nostra congregazione hanno
marciato nel Mississippi per l’integrazione; vivendo
a Zurigo, mi sono unita alla Voce Ebrea per la Pace
fra Israele e la Palestina. Come gruppo, crediamo che
Israele abbia il diritto di esistere in un contesto sicuro
e democratico: allo stesso tempo, crediamo al diritto
degli Israeliti Palestinesi ad avere il loro stato, con
uguali diritti e opportunità, comprendendo il diritto
al ritorno, o la riparazione, per quanto possibile. (…)
Non riesco realmente a capire, visceralmente, con il
mio sangue, cosa significhi vivere in una città che
improvvisamente è circondata da un muro, sentirsi
imprigionati, dover aspettare per ore a un punto di
controllo e poi dovermi assoggettare a un interrogatorio
e all’arbitrario permesso di un soldato diciottenne per
poter passare. Proprio perché ho visto la costruzione
di questo muro e altre azioni del governo di Sharon
(segue a pag.8)
8
potenzialmente dannose per la sopravvivenza di
Israele, ho deciso di fare qualsiasi cosa in mio potere
per abbattere i muri: quelli fisici in cemento e filo
spinato e quelli più sottili, delle nostre menti, europei
e americani, ebrei e arabi…
(…) Principalmente eravamo lì per ascoltare e imparare,
silenziosamente, con i cartelli dei diritti umani,
camminando in fila indiana… almeno finché non ci
hanno raggiunto moltissimi bambini palestinesi e la
gente del luogo. (…) Marciavamo attorno al muro,
cercavamo di arrampicarci in un punto in cui non era
stato finito, osservavamo palestinesi che si
arrampicavano nello stesso punto, sapendo che quello
che noi stavamo facendo da “attivisti turisti” loro lo
facevano come parte della routine quotidiana per
raggiungere casa o il lavoro.
(…) Dovunque andassimo ascoltavamo storie di
palestinesi cui era stata confiscata la terra, uomini
e ragazzi uccisi o imprigionati senza processi, case
distrutte, chiusure, coprifuochi per periodi lunghissimi
a causa dei quali i bambini non potevano andare a
scuola per mesi. (…) Molti sentivano che il nuovo
muro era solo l’espressione fisica dei muri storici della
negazione, contro le percezioni israeliane come la
famosa espressione di Herzl che abbracciava Israele
come “una terra senza genti per una gente senza
terra” (una terra senza genti? C’erano solo circa
800.000 persone nel 1947).
(…) Con la parte israeliana non abbiamo avuto dei
veri contatti. Tristemente, la marcia, che era stata
pubblicizzata su internet come uno sforzo congiunto
dei maggiori gruppi pacifisti di entrambi Israele e
Palestina, non si è mai “congiunta”. (…) Il movimento
di pace palestinese aveva subito infiltrazioni da parte
di fundamentalisti radicali: membri di Hamas, del
partito della Jihad islamica e da altri gruppi di “giusti”.
Si era fatto credere alle attiviste del movimento
pacifista palestinese che consentire la partecipazione
delle attiviste israeliane alla marcia era collaborare
con il nemico. Temevano di perdere il consenso
popolare. Abbiamo condiviso la tristezza dei nostri
meravigliosi leader israeliani per questa notizia e io
mi sentivo quasi sconfitta. Ma Toril Eide, una delle
coraggiose norvegesi che avevano organizzato questa
e altre marcie, disse semplicemente: “I palestinesi
sono assediati. Ricordo quando successe a noi
norvegesi. Non eri disposto a compromessi con il
nemico. Se avessimo accettato le offerte dei gruppi
di pace tedeschi saremmo stati accusati anche noi di
collaborazionismo”.
Come visitatori internazionali a volte era difficile
capire la differenza fra quanto ci veniva detto o
mostrato ufficialmente e quanto succedeva a porte
chiuse. (…)
La questione della solidarietà diventò il mio secondo
obiettivo del viaggio. Era possibile sentire solidarietà
per i palestinesi, senza vedere Israele come il
“nemico”? Sentivo la necessità di una differenziazione.
Mentre si saliva sull’autobus sentivo molte parole
Il perchè di una persona
entra nella tua vita
Ho trovato questo articolo su un sito internet; l’autore
è sconosciuto.
“La tua risposta sarà interessante. Fai attenzione a
ciò che leggi. Dopo che hai finito di leggerlo, saprai
il motivo per cui ti è stato mandato.
Ecco qui:
Le persone vengono nella tua vita per una ragione,
per una stagione o tutta la vita. Quando saprai perché,
saprai cosa fare con quella persona.
Quando qualcuno è nella tua vita per una RAGIONE,
di solito è per soddisfare un bisogno cha hai espresso.
Sono venuti per assisterti attraverso una difficoltà,
per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente,
emotivamente o spiritualmente. Possono sembrare
come un dono del cielo e lo sono. Loro sono li per il
motivo per cui tu hai bisogno che ci siano.
pronunciate a riguardo di “ebrei, sionisti, arabi,
palestinesi, radicali, fondamentalisti”. Era talmente
facile far di tutta l’erba un fascio; neri, bianchi, buoni,
cattivi fino ad arrivare all’assenza di una definizione,
di un quadro storico, della considerazione del
complesso della situazione. Ammettevamo tutte di
sapere ben poco della storia di questa gente… eravamo
incapaci di giudicare quanto ci veniva detto. Quanto
era propaganda e quanto di questa propaganda era
giustificato? (…) L’effetto è stato farmi desiderare di
sapere di più, di interpretare i media in maniera
critica, di scavare nei racconti di entrambe le parti
del muro. (…) Prima e durante tutto il viaggio ero
rimasta in contatto con Meggi e Uzi, soci Servas poco
fuori Tel Aviv, e con Judith, coordinatrice di
Gerusalemme. (…) Non avrei potuto chiedere ospiti
migliori. (…) Ho trovato un ascolto attento e
condivisione: ho trovato “mispocha” e, spero, amici
per la vita. Ascoltandoli ho capito che il movimento
pacifista in Israele non è perfetto, ma almeno è vivo.
(…) Alcune volte ho preso l’autobus in Israele. Ma
solo poche volte. Volevo sapere cosa significa dover
esaminare ogni volto, decidere in pochi secondi dove
scendere. Mi chiedevo cosa significasse per un
palestinese essere costantemente considerato un
potenziale terrorista. (…) Quando l’esistenza dello
stato di Israele venne proclamata, le nazioni arabe
circostanti attaccarono nel giro di poche settimane,
dichiarando che non avrebbero trovato pace finché
Israele non fosse stata gettato nel mare. Alcuni ci
stanno ancora provando. I moderati arabi, per non
parlare dei liberali, sono una specie in via di estinzione:
voglio ricordare cosa significa essere a Qalquilia,
circondata totalmente da un muro, ma voglio anche
ricordare cosa significa vivere in Israele, storicamente
circondato da nemici e ancora adesso circondato da
mura d’odio. Mura all’interno delle mura, ghetto nel
ghetto, menti che si induriscono come il cemento.
(…) Il bambino che mi ero ripromessa di portare a
casa con me: ha due facce? Portandolo in braccio,
mi costringo all’ipocrisia? No. Quello che devo fare,
che tutti dobbiamo fare, è far crescere la nostra testa
– più grande. (…) Quanto più le cose sembrano
complicate, intricate, tanto più deve crescere la nostra
testa, per contenere tutte le contraddizioni. Ma finché
non verranno abbattuti tutti i muri, finché tutti i
Pinocchio che governano le nazioni non cadranno,
dobbiamo raggiungere i muri con le nostre parole,
con le mani, con tutti i mezzi che abbiamo. Questo
è un compromesso: cercare di raggiungere l’altro,
dicendo “questo è quello che possiamo offrirvi, e ci
aspettiamo qualcosa in cambio”. (…)
Dorrei Iten-Gilden
(traduzione e adattamento per il notiziario
Servas di Maria Gloria Borsa)
Quindi, senza nessuno sbaglio da parte tua o in un
momento meno opportuno, questa persona dirà o farà
qualcosa per portare la relazione a una fine.
Qualche volta loro muoiono. Qualche volta se ne vanno.
Qualche volta si comportano male e ti costringono a
prendere una decisione. Ciò che dobbiamo capire è
che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il nostro
desiderio realizzato, il loro lavoro è finito. La tua
preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento
di andare avanti.
Alcune persone vengono nella nostra vita per una
STAGIONE, perché è arrivato il tuo momento di
condividere, crescere e imparare. Loro ti portano un
esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono insegnarti
qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti danno un
incredibile quantità di gioia.
Credici, è vero. Ma solo per una stagione!
Le relazioni che durano TUTTA LA VITA ti insegnano
lezioni che durano TUTTA LA VITA, cose che devi
(segue a pag.9)
9
costruire al fine di avere delle solide fondamenta
emotive. Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare
la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le
altre relazioni e aree della tua vita.
Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è
chiaroveggente.
Grazie per essere una parte della mia vita, che sia
una ragione, una stagione o tutta la vita.
Mi chiedo quale sarà il mio...”
Cristina Di Fino
“Libertà va cercando
ch’è sì cara
Come sa chi per lei vita
rifiuta”
(Dante- Purgatorio c. I vv 71-72)
Qui Dante coniuga la dimensione storica oggettiva
con quella simbolica del personaggio Catone.
Infatti il sacrificio di sé per amore della Libertà perduta
si trasfigura in Dante come morte dell’anima alla vita
per l’acquisizione della libertà totale al di là della
contingenza e precarietà della condizione umana e
Catone incarna nella sua persona l’idea del risveglio
dalle tenebre (dalla religione pagana ad una nuova
dimensione) e la possibilità di ogni uomo a una
rinascita e a una palingenesi spirituale.
A questo ho pensato in questi giorni in cui il caso
Welby ha occupato i media prima e dopo la sua
morte: la sapienza stoica non avrebbe mai condannato
un uomo alla ricerca della liberazione del dolore di
vivere, espropriato della sua fisicità e sconfitto nella
battaglia con la sua malattia devastante che durata
quaranta anni, né Dante, se abbiamo letto in profondità
i suoi versi.
Ancora a Dante ho pensato nell’esito finale di questa
vicenda dolorosa,quando è stato negato a Welby il
funerale in Chiesa.
Infatti nella Commedia, sempre nel Purgatorio, c’è
un altro personaggio che mi ha indotto a riflettere
sulla perentoria e intransigente posizione della Chiesa:
Manfredi, figlio di Federico II, ferito a morte nella
battaglia di Benevento nel 1266 in un memorabile
scontro con Carlo d’Angiò, emissario del Papa.
Manfredi, scomunicato da Alessandro IV e da Clemente
IV in punto di morte aveva chiesto perdono a Dio
per i suoi peccati (Per sua stessa ammissione
orribili:”Orribili furon li peccati miei”). Egli racconta
a Dante la storia delle sue ultime ore e di ciò che
avvenne dopo la sua morte. Sepolto dai suoi soldati
“in co del ponte presso Benevento”, le sue ossa
riposerebbero ancora in quel luogo “sotto la guardia
de la grave mora” se non fossero state dissepolte e
“trasmutate a lume spento” gettate al di là del Verde,(
leggi Liri), fuori dal territorio della Chiesa su ordine
del “pastor di Cosenza”.
E aggiunge:
“Se il pastor di Cosenza, che alla caccia
Di me fu messo per Clemente allora,
avesse in Dio ben letta questa faccia
l’ossa del corpo mio sarieno ancora
in co del ponte presso Benevento
sotto la guardia della grave mora
Or le bagna la pioggia e move il vento
Di fuor dal regno,quasi lungo ‘l Verde
Dov’e’ le trasmutò a lume spento.
Il pastore di Cosenza è l’arcivescovo Bartolomeo
Pignatelli, che fu mandato dal Papa Clemente IV a
disseppellire il corpo di Manfredi perché le leggi della
Chiesa non consentivano a Manfredi, quale
scomunicato, la sepoltura nei propri confini.
Ma il pastore di Cosenza e Clemente IV non seppero
leggere la vera faccia di Dio, nelle pagine del Vangelo
in cui è detto che la Misericordia di Dio prende
chiunque a lei si rivolge.
La Pietas cristiana, intesa come Amore di Dio verso
le sue creature,non può essere smentita e superata
da”regole”, (parola che ho sentito troppo spesso
chiamare in causa in questi giorni) che non sono nè
di Cristo né del Vangelo e che non tengono conto
della inesauribile propensione divina al perdono
,oscurando la “vera faccia di Dio”.
Manfredi e Welby, così lontani e così vicini, rimangono,
nei miei circuiti mentali danteschi, testimoni e vittime
di una ortodossia religiosa e di un rigorismo
interpretativo fondati sulla esclusione e sulla
privazione, valori antitetici a quelli cristiani di carità
e di amore.
Anna Maria Piervitali
Dante, il caso Catone , il caso Manfredi, il caso Welby
PREMESSA
Dante e la Commedia hanno sempre costituito per
me non solo un punto di riferimento letterario-artistico,
ma un testo di vita che, se saputo interrogare, fornisce
risposte e “illuminazioni” sul piano profondo etico,
morale, spirituale.
D’altra parte le frequenti esortazioni di Dante auctor
al lettore di guardare “sotto il velame de li versi stani”
ci autorizza a cercare nei suoi versi verità ulteriori
che, al di là della lettera, divengono allegoria e
simbolo, messaggio, valido sempre, assoluto.
Per questo vorrei farvi parte dei “corto circuiti” mentali
che mi hanno spinto a inediti parallelismi.
Catone, detto l’Uticense, da non confondere con
Catone il Censore, si tolse la vita a Utica, a poche
miglia da Cartagine, nel 43 a.C. alla notizia del trionfo
di Cesare a Tapso e della conseguente disfatta
dell’armata anticesariana.
Strenuo difensore delle libertà repubblicane, vede
compromessi i suoi ideali repubblicani dalla vittoria
di Cesare.
Era uno Stoico e il suicidio nello Stoicismo è
un’attestazione di libertà.
Il suicidio nella filosofia stoica, dove non sia più
possibile vivere la vita nella coerenza e aderenza al
proprio progetto della stessa, è una scelta “eroica”che
con la morte riabilita l’individuo a riappropriarsi della
propria libertà.
La storia del suicidio di Catone risponde dunque alla
negazione di vivere lui, seguace di Pompeo,accettando
la sconfitta della sua ideologia politica. La storia
Romana lo ricorda come “exemplum virtutis”
Dante, nel Purgatorio, c.I, lo pone come garante
dell’espiazione delle anime nel cammino di
purificazione cui la montagna del Purgatorio avvia i
peccatori dei sette peccati capitali che,a differenza
dei peccatori dell’Inferno, hanno avuto nel corso della
vita tempo e modo di pentirsi.
Come ha potuto Dante porre un suicida, e per giunta
pagano, come severo custode delle leggi morali che
presiedono al Purgatorio?
Il Catone storico, morto suicida all’età di 48 anni, si
trasforma nella Commedia, in un “…………..veglio solo
Degno di tanta reverenza in vista
Che più non dee a padre suo figliolo”
Lunga la barba e di pel bianco mista
Portava, a’ suoi capelli somigliante,
de’ quai cadeva al petto doppia lista”
(Purgatorio, c.I vv 31-36)
Dante lo trasfigura fisicamente secondo un’iconografia
che è di stampo biblico, tipica dei profeti e dei
Patriarchi dell’Antico Testamento, attribuendo così a
Catone la stessa saggezza e profondità di pensiero.
Sembra un falso storico, ma non lo è. Il sacrificio di
Catone è un sacrificio per la libertà. Le parole che
Virgilio rivolge a Catone per giustificare la presenza
di Dante vivo ai piedi della montagna del Purgatorio
lo ribadiscono:
“Libertà va cercando ch’è sì cara
Come sa chi per lei vita rifiuta.
Tu’l sai, chè non ti fu per lei amara
In Utica la morte,ove lasciasti
La vesta ch’al gran dì sarà si chiara”
(Purg. C.I vv 71-75)
10
In bicicletta lungo il
Reno tra Francia e
Germania (16 – 24 agosto 2006)
per questo ci guarda un po’ di traverso. Al
mattino decidiamo di visitare il centro storico
di Friburgo e il mercato attorno alla cattedrale
partecipando al rito collettivo della spesa
quotidiana. Verso l’una ci sorprendiamo a
masticare un fumante wurstel con senape
assieme ai tedeschi. La temuta pioggia ci
sorprende in serata, ma è solo un breve
temporale, per fortuna, il barbecue previsto per
la serata si farà. Tutta la famiglia è riunita in
cortile, bistecche, vino fatto in casa dal padre
di Uwe e molto altro per una serata
indimenticabile. A questo punto dobbiamo dire
che il cibo, in Germania, non merita affatto la
cattiva fama che lo accompagna in Italia. Al
risveglio dobbiamo però lasciare anche questi
ospiti, e la Germania, per raggiungere, con un
lungo trasferimento in bici e una sosta in hotel,
la città di Strasburgo dove ci aspettano Xavier
e Ann-Laure e la loro nuova casa. Anche i nostri
nuovi ospiti hanno due bambini, a conferma del
fatto che le famiglie ‘numerose’ sono la regola
a queste latitudini. La sede del parlamento
europeo è vivace e ordinata, totalmente a misura
di bici. I canali, i mercati, la vertiginosa cattedrale
sono stati il nostro percorso di conoscenza del
centro cittadino; di seguito optiamo per un
visita al Museo D’arte Moderna tanto per rifiatare.
È giunto anche il momento si salutare i nostri
ultimi ospiti; con una lunga pedalata tra i vigneti
della riva francese del Reno e la seconda sosta
‘non-Servas’, a Mulhouse, ci congediamo dalla
regione e, purtroppo, dalla vacanza. Un treno
ci aspetta a Basilea, per il lungo viaggio a ritroso.
Fausto Meirana e Stefania Bosco – Genova
Londra
cercare Sue... Ragazzini rapper con i pantaloni di 5
taglie più grandi come dame inglesi impomatate...
Insomma l'idea che la anima, da come ci ha spiegato,
è proprio di creare una comunità di vicini di casa che
siano solidali e si arricchiscano delle differenze
reciproche! Molto vicino agli ideali di Servas, vero?
Abbiamo anche condiviso le abitudini alimentari: io
ho trovato il porridge di Sue buonissimo (lei insiste
che è facilissimo da fare ma per ora quello che faccio
io è una brodaglia insulsa) mentre noi ci siamo
cimentati in una carbonara che è venuta dignitosa,
per quanto avessimo fatto l'errore di mettere le uova
intere e non solo i tuorli. Del resto Sue aveva in casa
la salsa Wortchester, che da quel tocco di piccante
che si sposa perfettamente con la pancetta. Non
centra niente con Servas, ma io e Michele, l'ultimo
giorno di Londra, avendo assistito ad una conferenza
che trattava anche di alimentazione, abbiamo deciso
di diventare vegetariani e sono nove giorni che non
mangiamo carne, latticini, uova, quindi si può dire
che la carbonara che abbiamo mangiato con Sue sia
stato il degno finale della nostra epoca carnivora!
L'unico rimpianto consiste nell'esserci dimenticati di
fare una foto
insieme a Sue per ricordo. Beh, che dire: abbiamo
scritto a Sue ringraziandola della sua stupenda
ospitalità; siamo grati di aver avuto l'occasione di
fare questa bella esperienza.
Yuri e Michele
Il nostro viaggio cicloturistico sulle rive del Reno
comincia con un lungo trasferimento in treno,
Genova – Basilea, con tappa a Milano poi Basilea
- Friburgo. Tenuto conto delle biciclette che
abbiamo dovuto trasferire ogni volta da un treno
all’altro, non è stato un viaggio riposante.
Arriviamo infine a Friburgo, città universitaria
piena di giovani, biciclette e tram che sbucano
da ogni strada. Per raggiungere il nostro primo
ospite Servas ci perdiamo come al solito, ma,
caparbiamente, riusciamo nell’intento. Andreas
e Doris ci accolgono con calore, i loro figli
scorrazzano per la casa e fuori. Ci dicono che
per loro è importante, nell’accogliere gli ospiti,
il fatto di condividere almeno una cena; per
non offendere ne accetteremo due! Dopo una
rilassante passeggiata tra le vigne, con vista
panoramica sulla città, giunge infine il meritato
riposo. Il giorno dopo , in sella, raggiungiamo
Colmar in Francia (circa 45 km più altrettanti
per tornare), per una visita alla cittadina piena
di case a graticcio di mille colori e i suoi numerosi
canali. Con gran piacere, al ritorno, gustiamo
gli ‘Spätzle’ preparati da Andreas e Doris. Nella
serata del giorno dopo, al ritorno da una lunga
ma facile pedalata, facciamo i bagagli per
incontrare il nostro secondo ospite a Friburgo,
poca fatica, abita di fronte! Anche qui ottima
accoglienza da parte di Uwe e Claudia e dei
loro tre figli. La cena, si conferma un momento
importante per conoscersi meglio e soddisfare
le reciproche curiosità. Abbiamo una mansarda
tutta per noi, rubata al più piccolo dei figli, che
Sue ci ha accolti in casa sua (una casa confortevole
e molto english!) lasciandoci completa libertà come
se fossimo parenti o amici di vecchia data!Conoscerla
è stato veramente interessante perché è una donna
apertissima, piena di interessi disparati e molto
curiosa. E' attivissima nel sociale: ad esempio
organizza tutti gli anni una festa del quartiere nella
sua via: a parole non si riesce a far capire, ma ogni
tanto alla porta suonava la gente più disparata a
11
La Sicilia di Rosa
Non avevo mai visitato la Sicilia (capita che si
attraversa l’oceano ma non si guarda sotto casa…)
e ho approfittato di un ciclo di cure termali per
andarci. Già dal mese di luglio avevo contattato i
Servas di Catania (città vicino alle Terme di Acireale)
ma in estate naturalmente nessuno di loro era
disponibile.
Invece a dicembre è stato possibilissimo. Quindi io
e una mia amica, recente iscritta e Day Host, siamo
volate da Milano a Catania. Scrivo queste note per
raccontarvi belle esperienze di ospitalità.
Siamo state prima in casa di Vittoria, comoda perché
sulla strada delle Terme, e mi sono subito trovata
bene con lei, sarà per l’età, per una visione simile
della vita, per le stesse origini meridionali… Abbiamo
chiacchierato tanto, abbiamo fatto un bel giro fino
a Siracusa e siamo andate tanto a cinema (ciò che
non mi succede a Milano). Informata da lei, abbiamo
partecipato ad un incontro provinciale Servas in una
splendida casa di fronte all’Etna. I soci catanesi non
hanno l’abitudine di riunirsi mensilmente come noi
a Milano, quando lo fanno però sanno sfruttare
l’occasione con buon cibo, chiacchierate, ecc.
I
n Europa centrale
Sono una new entry del Servas e, nei mesi di Agosto
e Settembre 2006, ho compiuto un lungo viaggio
attraverso alcune nazioni dell’Europa Centrale
(Germania, Olanda, Polonia, Austria), intervallato da
due esperienze di volontariato, entrambe in Germania
(la prima a Görlitz, la seconda a Dresda).
E’ stata per me una esperienza memorabile e
fantastica, non solo perché ho visitato luoghi
incantevoli, ma anche perché ho spesso incontrato
persone e famiglie magnifiche. Ho quasi sempre
toccato con mano che esiste veramente uno spirito
Servas, basato sull’amicizia, sulla voglia di stare
insieme, sul desiderio di conoscersi e di aprirsi agli
altri, sulla solidarietà.
Mi piace raccontare un episodio, che attesta quanto
detto. Mi sono presentato, una sera di agosto, in una
casa nei dintorni di Berlino. Avevo purtroppo sbagliato
indirizzo, ma conservavo il numero di telefono della
famiglia che mi avrebbe dovuto ospitare. Mi è stato
detto che un Servas non può essere abbandonato a
se stesso, per cui, dopo una telefonata di controllo,
sono stato accompagnato, di notte, presso la famiglia
che mi aspettava.
E qui vorrei fare un raffronto tra il Servas e altre
organizzazioni similari, quali Hospitality Club, di cui
conosco alcuni soci. La differenza è sensibile, in quanto
il Servas è un’associazione di amici, con interessi e
valori in comune; le altre organizzazioni offrono solo
un posto letto, ma senza creare veri e propri legami.
Quanto ai numerosi posti visitati, sono rimasto
veramente entusiasta della Germania. Ho visitato o
rivisitato luoghi bellissimi, quali la Foresta Nera,
Colonia, Hannover, Berlino, Potsdam, Dresda, la
Sassonia, il lago Chiemsee. Ho molto ammirato
l’architettura e i colori dei palazzi e delle chiese.
Dopo alcuni giorni ci ha ospitato Mimmo di Mascalucia,
se possibile ancora più ospitale e simpatico. Con lui,
che abita in una villetta fuori città, abbiamo fatto
lunghe chiacchierate davanti al camino, belle
mangiate, ci ha scarrozzato verso luoghi vicini come
Taormina, Agrigento e le falde dell’Etna (chiamata
dai catanesi semplicemente la montagna). Insomma
si è messo completamente a nostra disposizione.
Poi, gli ultimi giorni a casa di Agata, una simpatica
trentenne, indaffarata per il lavoro e altre attività
ma sempre disponibile a condividere con noi il suo
tempo libero.
Non so se siamo state fortunate o si tratta della tipica
ospitalità meridionale (di cui io, tarantina trapiantata
a Milano, ogni tanto sento nostalgia) ma in questi
giorni ho sentito davvero lo spirito Servas all’ennesima
potenza. Nel piacere ci ha anche aiutato il tempo
atmosferico, caldo e soleggiato, e la bellezza dei
luoghi, di cui ricordo soprattutto, oltre il quartiere
Ortigia di Siracusa, di fronte al mare, e la Valle dei
Templi di Agrigento, uno splendido borgo sopra
Taormina, fatato di sera, dal cui castello si gode della
vista di tutta la baia di Taormina. Cosa potevamo
voler di più?
Rosa Calderazzi (Porta Aperta di Milano)
Ovunque sono stato trattato come una persona di
famiglia, presentato agli amici, invitato a tornare.
Spesso avevo anche il bagno personale. Mi piace
ricordare, nei dintorni di Berlino, una famiglia
patriarcale e moderna allo stesso tempo, con sei figli,
che vive in una grande casa del ‘600.
La Polonia mi ha sorpreso, è un paese in grande
sviluppo. Molto forte è l’orgoglio della propria
nazionalità e delle proprie radici, e il cattolicesimo ne
è parte integrante. Più che altrove si avvertono le
differenze tra città e villaggi. Nelle prime le persone
sono di mentalità molto aperta, nei secondi la mentalità
è molto chiusa e conservatrice. Tutte le persone che
ho incontrato sono state incantevoli, a Danzica e a
Cracovia ho avuto occasione di spendere molte ore
in lunghe conversazioni. A Gdynia, poi, una ragazza
gentilissima, di sera, è salita in auto con me e mi ha
accompagnato a destinazione. Tra i luoghi visitati,
vorrei segnalare Sopot (un’incantevole stazione
balneare sul Baltico), Malbork (con il suo bellissimo
castello dei cavalieri teutonici), Wroc³aw (con il suo
incantevole Rynek), Cracovia (con il fantastico Wawel).
Toccante è stata la visita ad Auschiwitz e Birkenau.
Unica nota stonata del viaggio è stato il comportamento
di alcuni soci Servas austriaci. Volendo visitare
Salisburgo, ho telefonato a diversi soci della zona,
ma tutti mi hanno risposto di non essere più iscritti
all’associazione. Sono dovuto andare, quindi, presso
una famiglia della bassa Baviera, e ho avuto così
l’occasione di visitare non solo Salisburgo, ma anche
il lago Chiemsee, in un’incantevole giornata di sole,
con un bellissimo castello (a imitazione di Versailles)
costruito su un isolotto.
Per concludere, non ho mai avuto particolari problemi
di lingua, perché tutte le persone incontrate parlavano
discretamente l’inglese, alcune in modo fluente.
Filippo Cavalieri
12
Olanda
Quest'estate abbiamo deciso di visitare un Paese
per
noi sconosciuto: l'Olanda, e di farne un viaggio
completamente Servas. Abbiamo chiesto disponibilità
a tutti i Servas olandesi, consultato una Lonely Planet
e... deciso un ricco itinerario che toccasse il maggior
numero di posti possibile, anche un po' fuori dai
tipici luoghi frequentati dai turisti italiani. Il nostro
obiettivo principale era vivere con gli Olandesi.
Per la verità il nostro viaggio è partito da Colonia,
che abbiamo raggiunto in aereo. Qui siamo stati una
notte nella bella casa di Maria e Thomas,
soprannominato “Thomas Cook” in quanto ha voluto
cucinare per noi. La sera ci hanno fatto provare la
tipica birra di Colonia, servita in piccoli bicchieri.. ma
tanti, visto che vengono sostituiti a rotazione man
mano che si svuotano, finché non dici “basta” ponendo
sul bicchiere vuoto un sottobicchiere.
Ci siamo mossi sempre in treno, e la nostra prima
meta è stata Breda, dove in un giorno di pioggia
abbiamo incontrato Albert, Ilse e i loro bellissimi
bimbi Kira e Wes. Una città incantevole e una famiglia
deliziosa, con cui abbiamo fatto la spesa e avuto il
primo impatto col cibo olandese... sicuramente molto
nutriente! Abbiamo portato una ventata di italianità
preparando una pizza con Kira (4 anni), e abbiamo
avuto l'onore di essere stati i loro primi ospiti Servas,
come spesso ci è accaduto visto che i Servas olandesi
sono moltissimi, e fuori dalle rotte più turistiche
hanno poche occasioni di ospitare.
Poi è stata la volta di Rotterdam, dove siamo stati
ospiti di Harm e Chris, la nostra prima coppia sposata
gay, a onore della tollerante Olanda. Chris è un
artista, ci ha mostrato il suo lavoro e con entrambi
abbiamo parlato a lungo di politica e società, visto
che essi fanno molto volontariato nel loro multietnico
quartiere.
A Delft, cittadina davvero splendida, abbiamo fatto
un'incantevole gita in bicicletta fino alla spiaggia de
L'Aja (20 km) con due giovani studenti, Florence e
Jan, e abbiamo scoperto l'eccezionalità delle piste
ciclabili olandesi, che coprono tutta la rete viaria del
Paese.
È stata poi la volta di Amsterdam, che merita tutta
la sua fama. Interessante è stato passare le prime
due notti ad Almere, città del futuro costruita solo
30 anni fa su una terra strappata al mare con un
eccezionale sistema di trasporti separati per bici,
pedoni, auto e bus. Il nostro ospite, Eep, che ha
vissuto 25 anni in Giappone, ha soddisfatto ogni
IRLANDA ON THE ROAD
Finisce con il fischio del motore fuori dal finestrino
ed il balletto delle hostess, il 3 settembre 2005 alle
ore 16.20, aeroporto di Dublino.
Era cominciata con una proposta, l'anno prima, non
tanto prima, era dicembre e le colleghe Roberta e
nostra curiosità sul Sol Levante. Le altre due notti le
abbiamo trascorse con Sharon, signora americana
impegnata per l'ambiente e i diritti civili e grandissima
viaggiatrice, con la quale abbiamo visitato i dintorni
di Amsterdam in autobus e capito qualcosa di più sui
problemi sociali della città.
Ci siamo quindi spostati a Utrecht, presso la famigliola
ecologica di Goutije e dei suoi tre figli, con cui abbiamo
condiviso una mattina al fiume, facendo il bagno
insieme a 4 bellissimi cavalli incontrati per caso!
Il viaggio è proseguito verso est, ai bordi del Parco
Nazionale dello Hoge Veluwe, ospiti di Tamara e
Arnoud e del loro piccolino Laas. Con le loro bici
abbiamo fatto una bellissima gita di 60 km, gli ultimi
30 sotto una pioggia battente. (per fortuna a casa
ci aspettava la loro magica sauna).
Ad Hattem abbiamo goduto della compagnia di due
famiglie olandesi-indonesiane, con cui abbiamo anche
condiviso un suggestivo concerto d'organo.
A Groningen, Jan e Jitske ci hanno accolto con calore
ed entusiasmo, e abbiamo anche potuto visitare il
centro per disabili all'avanguardia in cui lavora Jitske.
Il ritorno è avvenuto da Hannover, dove il nostro
ospite è stato Holger, vegetariano e collezionista di
libri e dischi e affetto da ippopotamomania! La serata
è trascorsa anche in compagnia di una coppia Servas,
Peter e Gisela, che pur vivendo nella stessa città
incontravano per la prima volta Holger. Speriamo di
aver fatto nascere un'amicizia...
cosa ci è rimasto di questo viaggio? Tanti volti, sorrisi,
risate, belle serate, calore... e poi la bellezza
dell'Olanda, l'acqua, i ponti, i canali, le opere di Van
Gogh e Rembrandt, la casa di Anne Frank, la pioggia,
le nuvole e l'inaspettato brillare del sole, la birra, gli
Hagelslag, le tradizioni di natale, i klompen (zoccoli),
i mulini, le case pendenti, il vento e le pesantissime
e preziose bici, le finestre senza tende da cui vedi
dentro le case, Albert Hejn (catena di supermercati)
e la scoperta che “Pattini d'argento” non è letto in
Olanda, e il protagonista Hans Brinker è un'attrazione
per americani!
Cosa possiamo consigliare ai Servas italiani? Visitate
l'Olanda, guardatela attraverso gli occhi dei vostri
ospiti e.. non fate come noi, state almeno due notti
con ogni ospite, perchè è davvero dura lasciarsi tante
volte...
Anna Pinna e Mauro Scalco
Michela si proponevano con le parole di visitare la
verde Irlanda.
Fin dall'inizio la prima compagna di viaggio è stata
la fida guida Lonely Planet ereditata dal fratello e più
tardi il quinto componente del gruppo, Simone.
Prenotati in primavera aereo ostelli ed automobile,
deciso un itinerario di massima, contatto alcuni servas
dei luoghi che toccheremo; siamo a giugno. Cerco
di contattare Servas della mia età, ma il periodo è
quello delle ferie estive e chi risponde è già impegnato.
L'unica risposta positiva arriva da padre Bapthist
Sugrue, contea di Offaly, quattro persone, due notti.
Così partiamo: Io, Enrico, 27, Simone, 26, Roberta,
22, Michela, 21, guida Lonely Planet, 1e1/2. L'auto
è una Mitsubishi Lacer, la prima volta che guido a
sinistra è quasi la mezzanotte del 24 agosto, l'ora di
strada fino al primo ponte sul fiume Liffey abbonda.
Lo stesso non si può dire dei nomi delle vie che ci
conducono alla Kinlay House.
Il primo Dublin-day siamo a Dan Liri (porto vecchio)
la mattina, al Trinity College nel lunch time, uno
scroscio di pioggia, due foto, fabbrica della Guinness
per i tre compagni, la sera quattro fish'n'chips,
abbondanti e ridondanti. Dopo cena quattro ragazzi
veronesi, tre di noi, due pub in temple bar, la mia
(segue a pag.13)
13
serata finisce con un taxi per i sobborghi di Dublino.
Venerdì 26 alla conquista dell'ovest attraverso
Kilkenny, Waterford, il faro ad Hook Head (Michela:
tu lo sai), con la mia mano che è tutt'uno con la
leva del tergibrezza; dei bei paesini sulla costa ci
introducono a Cork (the best part of Ireland, come
ci è stato riferito in seguito). Questa sera e la
prossima siamo al pub più vicino all'ostello,
frequentato dai locali. La mattina il 27 per le strade
di Cork e il pomeriggio ci infiliamo tra le fila di pallidi
spettatori (paganti!) di una partita di quartiere di
calcio gaelico (come il nostro, solo che a giocare
con le mani non si viene espulsi).
La sera è Florian, un francese di Lille, che si unisce
alla nostra mensa: tempo di registrare un nome e
un volto e siamo al pub, dove i nostri compagni di
questa sera sono troppo sbronzi perché li possa
capire. Il giorno 28 la servas Annette quasi sul Mizen
Head ci ospita per il pranzo, ci racconta le sue
esperienze in Italia e risponde a qualche mia curiosità
sull'educazione e le leggi in Irlanda. La sera a
Killarney Mario di Roma baratta alcune dritte sulla
contea di Kerry con una cena e più tardi siamo con
lui in un pub in città. Il giorno 29 lo dedichiamo al
ring of Kerry e il pomeriggio io e Simone facciamo
l'americano Charles a cui consigliamo un itinerario
per i suoi prossimi cinque giorni in Italia. Il 30 sono
le turistiche Cliffs of Moher e il Burren a fare da
sfondo alla giornata. La sera al Kinlay House Galway
conosciamo Cédric e Matthew, francesi di Toulouse.
Passiamo le vie notturne della città ed una piacevole
serata al pub. Il giorno seguente siamo nel
Connemara ; il pomeriggio al molo di Letterfrack
conosciamo un altro francese di Toulouse per poi
ritrovarlo, per caso, per via, a Clifden. Passiamo
con lui qualche mezz'ora all'aperto di un pub. Il
primo settembre ci spingiamo più a nord e ad Achill
Island, faccio il mio bagno-più-a-nord nell'oceano
(Simone è già al terzo), approfittando dei 20 gradi
al sole. Attraversiamo tutta la contea di Mayo: il
cielo azzurrino e le nuvole-batuffolo bianchissime
ci portano fino a Sligo. Le due notti dal fratello
Bapthist diventa una. La sera al pub un gruppo di
musicisti per caso suona una (per noi) ottima musica
tradizionale, conferma che siamo tra l'Irlanda degli
Irlandesi.
Il giorno 2 dai finestrini della Lancer, per la prima
volta in Irlanda, il solo azzurro è quello sopra la
linea d'orizzonte, niente costa né oceano: così
arriviamo alla contea di Offaly, ultima del nostro
viaggio: .
A cena siamo ospiti del servas Brother Bapthist
Sugrue. Dopo la doccia ci raggiunge nella living
room un fratello di Bapthist e insieme scaldano
l'atmosfera con alcune barzellette una delle quali
ha come protagonista la contea di Killdare. Intanto
padre Bapthist ci offre un liquore rumeno a base di
miele. Slonta! si alza il bicchiere alla salute- e del
whisky. Il secondo fratello tira fuori dalla tasca
un'armonica a bocca e comincia a intonare dei chun
(motivetti?) che gli astanti (noi italiani) dobbiamo
indovinare (Simone, your glass is empty...secondo
bicchierino). Poi il quiz musicale è rivolto alla musica
della tradizione (terzo bicchierino) con il padre rosso
in viso che dà il meglio di sé. Dalla musica alla
lingua latina (quarto) e poi il picture-time. I padri
ci ringraziano sinceramente della nostra visita, in
particolare apprezzano il fatto che noi siamo così
giovani e cordiali. Abbiamo tirato le due e mezza,
con padre bapthist che di lì a poche ore avrebbe
detto messa...momenti memorabili!
Ho fatto tesoro di questo viaggio come spero i miei
compagni, e le nostre strade si sono incrociate per
un giorno con quelle dei nostri fratelli europei.
Dati statistici: 17 contee toccate su 26 (Repubblica
d'Irlanda), 2100 km percorsi, 10 giorni.
Itinerario: Dublin, Kildare, Carlow, Kilkenny, Wexford,
Cork, Kerry, Clare, Galway, Mayo, Sligo, Roscommon,
Leitrim, Longford, Westmeath, Offaly, Kildare, Dublin.
Enrico Biasiolo
Sia io che Bruno Manfredi (il predecessore di Andrea Careddu nella gestione delle liste straniere per il
Comitato esecutivo) ci ritroviamo, per motivi diversi, a vivere in questo momento in un paese che non è
l’Italia. Sicura che non si trattasse solo di un semplice trasferimento in termini spaziali nemmeno per lui
gli ho chiesto di raccontarci il suo viaggio. Come capita quando si hanno tante cose da raccontare il racconto
è lunghissimo ma ve lo propongo ugualmente vista l'originalità del tema.
Se anche a voi è capitato di partire non solo per una vacanza, ma alla ricerca di qualcosa in più, scriveteci!!!!
Maria Gloria Borsa
persona ci ha assicurato un paio di alloggi ad
Antibes/Cannes, ma in realtà al momento buono,
pur essendo presente, non si fa trovare e
probabilmente ha promesso gli stessi alloggi ad altri.
A fine novembre 2006 è finito un periodo della mia
In breve bisogna ricominciare la ricerca da capo. Il
vita: i figli sono ormai grandi, lavorano, abitano per
progetto entra così nel vivo solo a partire dal primo
conto loro, non ho legami lavorativi, finisce anche
gennaio: la destinazione è diventata Menton, proprio
la mia esperienza di collaborazione con Servas
al confine con l'Italia, a qualche chilometro da
Italia:7 anni di emozioni, impegni ed esperienze
Ventimiglia.
importanti… ormai alle spalle.
A questo punto sorge spontanea la domanda che
Ho l'opportunità di fare quello che Beppe Grillo, in
mi hanno fatto in tanti, a partire da mio padre:
un contesto diverso, definisce RESET. Chi ha avuto
perché la Francia? A mio padre non dico che faccio
un computer con un virus senza possibilità di
Reset, probabilmente non capirebbe. Cerco di
riparazione, capisce di cosa si tratta:tagliare con il
rispondere spiegando che ho bisogno di caldo (vero),
passato, rompere con il tran tran di sempre, con
in Riviera il clima è migliore che a Torino (vero),
le abitudini consolidate, cambiare, assumere punti
che in Francia i servizi sono migliori (più o meno
di vista diversi E' così che a novembre organizzo
vero) e che i costi sono minori, in fondo (molto in
una festa che sembra simile a tante altre che
fondo). In realtà dovrei rispondere a mio padre che
abbiamo fatto quando qualcuno di noi arrivava da
io sono qui per fare EXPLO e probabilmente di
un viaggio o partiva per un altro luogo. Questa volta
nuovo non capirebbe.
è diverso. Formalmente l'occasione è offerta dal
Cosa intendo per Explo?
fatto che parto per la Francia, Costa Azzurra, Antibes.
E' un insieme di tecniche di viaggio che ho elaborato
La data prevista è il primo dicembre.
insegnando educazione ambientale ai miei allievi
Subito c'è una serie di problemi e difficoltà: il primo
(1) e agli insegnanti in attività di aggiornamento,sulla
dicembre sto male e invece di partire da solo parto
base delle esperienze maturate viaggiando con
il due assieme a Lucia. Il momento fisico del Reset
Servas sia in Italia che nel mondo. Non si tratta
avviene quando in treno sulla linea Cuneo/Nizza
solo di spostarsi fisicamente da un luogo all'altro.
attraverso il confine nel tunnel di Tenda e passo in
Si tratta di VIAGGIARE DENTRO E VIAGGIARE FUORI.
territorio francese.
(segue a pag. 14)
A questo punto si verifica un grosso intoppo: una
Explo Torino, explo
Menton, explo…
14
Si tratta di vivere dal di dentro un certo ambiente
inteso come sistema. Non sono quindi un turista (stile
guida Touring), ma neanche un viaggiatore (stile Lonely
Placet per intenderci). Sono un EXPLORATORE, appunto.
L'explorazione avviene conoscendo l'ambiente dai
diversi punti di vista, nei cambiamenti, negli aspetti
positivi e negativi (che oltretutto sono assolutamente
relativi,dipendendo appunto dai punti di vista).
Per fare questo occorre una base (che in questo caso
è il monolocale del Parc Imperial di Menton che ho
affittato tramite amici Servas),alcuni informatori locali
(gli amici Servas della zona e quelli che praticano
orienteering, il mio sport), una buona documentazione
(appunto le guide tipo Lonely Planet, che servono
come valida base di dati, ma vengono ben presto
superate).
Ecco in sintesi alcuni degli spazi esplorati (o delle
fonti di documentazione che a volte è lo stesso):
- il giro dell'isolato
- l'ufficio del turismo, informagiovani
- la biblioteca municipale (e le altre private), le
mediateche (splendide qui in Francia)
- le chiese dei differenti culti
- le stazioni ferroviarie e degli autobus, il porto.
l'aeroporto
- i vecchi sentieri
- i gabinetti
- gli spazi culturali (musei, centri di incontro)
- l'associazionismo e il volontariato
- i centri commerciali, i Mac Donalds ecc.
E' fondamentale ovviamente acquisire una cartografia
il più possibile precisa: un altro motivo che mi ha fatto
scegliere la Francia sono state le mappe dell'IGN).
Le mappe possono anche essere datate, ma in questo
caso servono per ricostruire i cambiamenti.
Diventa fondamentale parlare con le persone per
raccogliere informazioni sulla vita, la storia pratica, la
geografia materiale. Qui ci sono difficoltà rispetto ad
altre zone: ho l'abitudine di salutare chi incontro(come
si faceva una volta in montagna) e poi cercare di
attaccare bottone: qui è già tanto se ti rispondono.
Ma le difficoltà esaltano l'exploratore.
Ed ecco come si svolge la giornata tipo. Tutto si svolge
innanzitutto con grande calma, senza stress. Alla
mattina si scelgono degli obiettivi, in quanto il clima
è un fattore fondamentale. Oggi ad esempio è una
giornata mite e decido di andare in due paesini
dell'interno, Gorbio e St Agnes, da raggiungere con i
mezzi pubblici e con un minitrekking. Si parte con
uno zainetto contenente un kit di base: bottiglietta
d'acqua, coltellino, block notes e trattopen,macchina
fotografica digitale, minimo indispensabile per il pic
nic (pane nero di cereali autoprodotto, parmigiano,
mela). Nel corso della giornata faccio questo percorso,
bellissimo, con un sentiero a balconata, con una vista
mozzafiato sulla Costa Azzurra, con l'autostrada
piccolina laggiù con i piloni che sono enormi, ma che
da qui sembrano piccolissimi, come un modellino di
un plastico. Al ritorno, dopo la doccia e un po' di relax,
si trasporta sul portatile (il mitico iBookG4 di Apple,
gentilmente trafugato a mia figlia, lo stesso con cui
scrivo questo testo). Si scrivono gli appunti presi, ma
soprattutto si fissano a caldo le emozioni vissute. Fine
della giornata di lavoro, si comincia a organizzare la
giornata di domani con ipotesi diverse se il tempo
sarà "bello" oppure"brutto".
In questo schema manca un punto che sarebbe
fondamentale ed è relativo ad Internet: la giornata si
dovrebbe chiudere con la pubblicazione del testo sul
BLOG Explo. Però non sono riuscito a risolvere il
problema, a causa delle tariffe folli di ricezione di
Internet via cellulare, per cui la pubblicazione del blog
avviene in differita da qualche biblioteca o internet
cafè: qui a Menton è delizioso il Cafè des Arts, ma
anche caro, 6 euro all'ora.
All'interno di questo modello l'OSPITALITA' è un
elemento essenziale: dal punto di vista Servas in
questo periodo sono DAY HOST, in quanto il monolocale
è proprio piccolino. In ogni caso la persona ospitata
offre informazioni essenziali sull'ambiente con punti
di vista comunque originali e partecipa attivamente
al progetto.
La cosa curiosa è che contemporaneamente sono
anche "GUEST"di ospiti Servas locali: abbiamo
partecipato, io e Lucia, ad un simpatico incontro dei
soci provenzali, vicino a Marsiglia, in occasione della
"gallette des rois", in pratica la focaccia dei re magi,
secondo una tradizione di queste parti, che dura per
tutto gennaio.
Qual è il bilancio di questa esperienza dopo un mese
di attività?
Alla fine dell'esperienza scriverò una RELAZIONE DI
EXPLO che invierò alla coordinatrice piemontese
Giuliana e a Silvie, la sua collega della regione PACA
(Provenne, Alpes, Cote d'Azur). Ma già ora si possono
fare alcune considerazioni. Ci sono qui dei paradossi
insostenibili, a mio parere: ricchezze smisurate accanto
alla povertà dei senza fissa dimora che dormono sulla
spiaggia nelle tende tipo igloo offerte dall'associazione
Figli di Don Chisciotte. Qui si sono impiantate tutte le
mafie del mondo: ci sono qui un paio di megaville di
Saddam Hussein che cercano acquirente. Eppure ci
sono panorami incredibili: basta salire di qualche
decina di metri dalla fascia costiera, stravolta dal
cemento. E non è un caso che qui già nel paleolitico
si erano instaurati i nostri antenati. Qui a gennaio è
tutto fiorito, a partire dalle mimose: è chiaro perchè
qui sono sopravvissuti!
Ma forse l'esperienza più curiosa è la percezione della
realtà italiana da qui, dall'estero: ricevo comunque le
radio e le tv italiane,sbircio le prime pagine dei quotidiani
nelle edicole: come ho detto per Internet ci sono delle
difficoltà tecniche. Curioso è il confronto con la realtà
politica e sociale francese, con somiglianze e differenze
con la situazione italiana.
E' un po' difficile dire come si evolverà in futuro questa
esperienza di explorazione.
Un po'scherzando ho detto ad alcuni che diventerò
Porta Aperta in Francia. Questo magari potrà anche
succedere. Ci sono ancora alcuni legami forti con
Torino,città che io amo tantissimo, a parte appunto il
clima invernale e l'inquinamento: la mia in ogni caso
NON E' UNA FUGA. Qui in Francia non solo i prezzi
sono alle stelle (come da noi del resto), ma la qualità
delle case è molto inferiore che da noi. Inoltre ho in
breve tempo rotto ogni ponte con le agenzie immobiliari
(=mafie) e con il sistema bancario (=ladri), per cui
una sistemazione fissa da queste parti a questo punto
mi sembra poco probabile. Però il modello di explo
non solo mi sembra valido, ma almeno fin quando la
salute mi sostiene, non posso proprio farne a
meno…Dunque?
Una possibilità probabilmente è quella di ripetere
questa esperienza in un'altra area del mondo, disposta
ad accogliermi. Chissà, cari lettori, che mi avete seguito
fin qui in questo testo: magari proprio la zona dove
voi vivete ha le caratteristiche adatte ad un explo…
Oppure può darsi che abbiate dei consigli da darmi.Ad
esempio all'incontro Servas di Marsiglia, mi hanno
detto: "Devi assolutamente venire a Sisteron (2), noi
siamo molto più simpatici di quelli della CostaAzzurra"
. In questo momento mi vengono in mente alcune
località ben precise eadatte al progetto, ma sono
pronto a discutere con chiunque abbia delle idee
costruttive in proposito.
A livello operativo, si può consultare il blog
http://explo.splinder.com che contiene un parte
dei testi
http://manfree.blogspot.com che contiene alcune
delle foto
Oppure si può inviare un messaggio a
[email protected]
L'altra possibilità è che qualcun altro sia tentato di
fare reset e di diventare explo. Una possibilità è quella
di venire a Torino, ospite nostro e di utilizzare un bel
po' di materiale e di esperienze già maturate.
Buone explorazioni a tutti, comunque!
Bruno Manfredi
15
BASSANO DEL GRAPPA,
29 OTTOBRE 2006
Bassano ci ha accolti con una splendida giornata di
sole calda, in particolare noi patavini: quando vivi in
mezzo alla nebbia fitta che dura tutta la giornata ti
sembra impossibile che solo a qualche decine di
chilometri possa splendere un sole così caldo ed
energizzante.
Ritrovo alle 9.00 presso i Padri Scalabrini, una struttura
enorme a due passi dal centro e dal fiume. Tra saluti,
abbracci e presentazioni prepariamo la stanza che ci
è stata riservata per il pranzo, sistemando i tavoli e
le vettovaglie. L’appuntamento con la guida è alle
9.30 presso il ponte degli Alpini, e da qui inizia la
visita-lampo alla città, con interessanti ed esaurienti
spiegazioni. Pur non avendo molto tempo a disposizione
riusciamo ad assaporare la storia della città, i luoghi
caratteristici e suggestivi, supportati dal racconto di
Daniela, la nostra guida: il lungobrenta, i ponti, le
piazze, il castello – primo nucleo abitato –, il Viale
dei Martiri con punto panoramico, la Grande Guerra,
i Remondini e la stampa, la ceramica, e infine la
grappa. Il racconto della città si è concluso presso il
Museo della Grappa Poli, un piccolo museo aziendale
dove sono raccolti antichi strumenti per la distillazione
e un po’ di storia, con degustazione di vari tipi di
grappa.
Il rientro alla base per il pranzo si è svolto in piccoli
gruppi per varie e diverse vie, lungo il Brenta o tra
le piazze strategicamente animate da punti
enogastronomici. Il pranzo comunitario è stato
organizzato e distribuito da Carmine e Susete, preziosi
collaboratori per la buona riuscita dell’intera giornata.
Viene salutata una nuova socia: Ada, 16 mesi, figlia
dei trevigiani Michela e Adriano. Leonardo di 2 anni
è già “veretano” al gruppo, sempre presente con
papà Ferruccio. In quattro e quattr’otto la sala ritorna
come l’abbiamo trovata e ci spostiamo in un’aula ai
piani superiori approntata per la nostra assemblea.
Patrizia Dal Zotto
(Per questioni di spazio non pubblichiamo normalmente i verbali delle riunioni regionali, ma se ci fate pervenire
un breve articolo e delle foto ci farà piacere inserirvi!! Maria Gloria)
Alpe
Adria 2007
Quest’anno
Alpe Adria si svolgerà il17-18-19 Agosto in
Baviera, a 40 km est di Norinberga e 240 km nord di
Monaco di Baviera. La scadenza ultima per le iscrizioni è
il 12 marzo (in realtà era il 12 di febbraio ma abbiamo
chiesto che spostassero un po’ la data per consentire le
iscrizioni di chi legge il notiziario).
Il prezzo è di 70 euro per il fine settimana.
Per ulteriori informazioni e per prenotarsi conttattate:
Alma Nimis
[email protected]
tel. 0432 790 061
cell. 340 6879261
PAROLE PER UN AMICO
SERVAS TIGULLIO, I Circoli del Cinema LA
CONTESSA BERTA e il FOOD IN FILM FESTIVAL,
LAMACA GIOCONDA e CIMAMERICHE FILM
FESTIVAL salutano GIANFRANCO
Gradiva le differenza, per questo viaggiò tanto , cita
J.L.Borges, il grande scrittore argentino. Il primo
giorno dell’anno alle 9.30, Gianfranco Ornato, socio,
amico, promotore e sostenitore da sempre di SERVAS
, ha dato il buon giorno al 2007 ed ha iniziato il suo
viaggio più lungo e misterioso. Con lui abbiamo
condiviso il grande amore per i viaggi, la natura, il
gusto, il cinema, l’America Latina. E pensando a lui,
ci vengono in mente le figure dei grandi pionieri e del
viaggiatore, colui che non appartiene ad alcun luogo,
che si sposta e snoda i suoi percorsi a 360°, lentamente
nel passare degli anni, risolvendosi e liberandosi nel
movimento continuo: fisico, di idee, umano. Colui
che vede e ode cose che al turista, a chi viaggia con
ogni comodità, non è possibile conoscere, e che utilizza
il percorso della conoscenza reciproca, itinerario
rispettoso del contesto e corretto verso usi e costumi
e verso l'altro. Gianfranco è stato e resterà in noi e
nel nostro percorso una porta aperta, una grande
possibilità verso il processo continuo, perseverante,
determinato della pace. E ringraziamo Mariola e
Clizia che ci regaleranno la continuità della sua
presenza. Ci piace pensarlo, come sempre, in
movimento, mentre dall’alto della collina ligure di
Santa Giulia scruterà il mare, prima di dirigersi verso
un’altra ennesima Samarcanda.
Lodovica Marini
I
l socio Franco Pessina ([email protected]) cerca compagni per le seguenti iniziative di viaggio:
1) Tour a Cuba per conoscere meglio la loro musica, partecipando alle attività dei gruppi locali,
e visitando i luoghi Hemingwayani. Periodo da stabilire.
2) tour con fuoristrada,con qualche breve trek, in Cile/Bolivia per visitare le zone vulcaniche, le
lagune ed i deserti (es. Atacama, salares) e cittadine ad architetture ispaniche: durata min. 3
settimane.
Cari saluti a tutti, Mario Arosio
16
90 minuti. Produzione Francia 2006.
(Il regista è lo stesso creatore di Kirikù e la strega
Karabà.)
Azur ha gli occhi azzurri e Asmar neri, due fratelli di
vita. Un meravigliosa fiaba, delicata e profonda
sull’incontro tra le diversità che provocano pregiudizi
ma anche sorprese. L’incanto dei colori si mescola al
richiamo delle fiabe da quelle di Grimm a Mille e Una
Notte. Una produzione che è stata al tempo stesso
incontro tra almeno persone di dieci paesi diversi. Una
fiaba immortale come il Piccolo Principe che a qualsiasi
età regala significati sempre nuovi. Un messaggio di
speranza per il futuro.
Cristina di Fino
Ci farebbe molto piacere leggere sul giornalino Servas l’annuncio dell’arrivo delle nostre due gemelline Elena
e Giulia nate a Trieste l’11 maggio 2006.
Elisabetta Liva
Auguri ai nuovissimi soci friulani: Dominique, arrivato a casa di Siria, Stephanie Cervesato e Nicola ZanusMichei ad Aviano e a Chiara Silvia, nata a casa di Albina, Annalisa e Vanni Tissino a Porcia.
Alma Nimis
stampato su carta riciclata
C
ari amici,
Voglio proporvi una serie di siti web che ho trovato e che credo siano un’utile fonte di riflessione, quando se
ne condividono I principi e le iniziative e anche quando no. www.addiopizzo.org è il sito di un’associazione
di cui mi ha parlato Vito Fortezza; si tratta di un’associazione per il consumo critico il cui motto è “Un intero
popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Quelli che seguono sono siti per il turismo sostenibile
(www.turisos.net, in spagnolo, ma comprensibilissimo…), internet per i diritti umani e lo sviluppo sostenibile
(www.unimondo.org, www.utopie.it), Solidarietà e Cooperazione (www.asoc.it).
Interessante è www.homoturisticus.com, sito di Duccio Canestrini, antropologo e scrittore, che illustra la
sua antropologia del, viaggio, del turismo e dell’incontro.
Si occupano invece di diritto all’alloggio dei senza tetto in Francia i “Figli di Don Chisciotte” su
www.lesenfantsdedonquichotte.com. Guerra e interessi che muovono l’industria bellica www.bloodforoil.org.
Gary Sealy ha inviato un link alla collezione storica del notiziario internazionale, che Uwe Federer sta
scannerizzando
con
cura
una
a
una:
la
trovate
su
www.servas.org/siexco/index.php/Historical_Editions_SI_News.
Questi i siti che vi propongo per quest’edizione; aspetto i vostri suggerimenti e i siti che vi hanno appassionato
e fatto pensare!
Inviateli a [email protected]
Maria Gloria Borsa
Q
uesto è il sito web di una viaggiatrice che ha Su questo sito trovate indirizzi e profili di ONG che si
per obiettivo “viaggiare per l’Europa seguendo occupano di povertà.
l’alfabeto, visitando 26 luoghi di 26 paesi. Ogni
paese comincia con una diversa lettera
dell’alfabeto”. Visitatelo! Le lettere dell’alfabeto
non sono l’unica particolarità del viaggio!
www.OnAnAlphabet.com
Renato Contillo
Q
uesta è una rassegna di film prodotti nel
mediterraneo (anche in coproduzione) sul tema
identità e lavoro, più attuale e dialogo di così…
www.medfilmfestival.it
Propongo anche il sito www.reteambiente.it un
sito sull'ambiente, su temi ecologisti-ambientali
fatto veramente bene.
Cristina Di Fino
www.propoor.org
Alessandra L’Abate ([email protected])
U
n sito interessante
www.nairobi2007.it
da segnalare secondo me:
Mauro Scalco
www.museocineseparma.org è un bel museo, che punta
all'educazione interculturale, al dialogo tra i popoli, che è
anche la meta di Servas; è poco conosciuto e merita la
nostra pubblicità; ha ospitato l'incontro regionale Servas in
autunno.
Silvia Montevecchi
A
tutti i soci Servas che vanno all’università, ho un sito da raccomandare: www.studiln.it. E’ una community
online che permette agli studenti italiani di conoscersi al di là
della propria facoltà e università, fino a crearsi
una rete di conoscenze internazionale per informarsi su tematiche che riguardano il mondo universitario. Sul
sito si possono ricercare in tempo reale materiale ed informazioni utili. Ogni utente ha un proprio profilo, nel
quale si possono inserire i propri dati (foto, contatti, corsi frequentati, interessi, hobby); c’è inoltre una funzione
di messaggeria e blog e migliaia di gruppi di discussione suddivisi in gruppi tematici. Sono stata studentessa
per molti anni e so quanto sia importante condividere informazioni, esperienze e dubbi con persone che si
trovano sulla stessa barca...
Spero il sito vi piaccia.
Laura Leoncini – Servas Roma ([email protected])
Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte Anno XXII numero 1 Febbraio 2007
Direttore responsabile Massimo Sechi
Proprietario: Luigi Uslenghi Responsabile dell'informazione: Maria Gloria Borsa Redazione Largo Budapest 9/c 07100 Sassari
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Azur
e Asmar
Un film di Mihel Ocelot. Genere Animazione, colore,