Convocazione dell`assemblea di Primavera Messaggi
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Convocazione dell`assemblea di Primavera Messaggi
Anno XXII n.1 Febbraio 2007 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari Convocazione dell'assemblea di Primavera Ai sensi dell'articolo 9 dello Statuto e' convocata l' Assemblea di Primavera di Servas Italia i giorni di sabato 28 Aprile 2007 alle ore 7:00 in 1^ convocazione e, qualora mancasse il numero legale, in 2^ convocazione, Domenica 29 Aprile alle ore 9,30, sempre presso l'aula magna della scuola elementare dell'Istituto Comprensivo Statale "G.Carissimi" in Via Cairoli n°10 (vicino all'Ostello) a Marino (Roma). Si discuteranno i seguenti punti all'ordine del giorno: 1. Presentazione ed approvazione del rendiconto consuntivo 2006 2. Condivisione dei risultati dei laboratori e dei gruppi di discussione 3. Considerazioni e linee di sviluppo del 2007 4. Iniziative nazionali e internazionali per il 2007 5. Varie ed eventuali Il Presidente di Servas Italia Vito Fortezza Messaggi del Comitato esecutivo Carissime/i, vorremmo condividere con voi alcuni aspetti della realtà gestionale dell'associazione, anche per sollecitare la vostra collaborazione. Questo primo trimestre di Comitato Esecutivo è stato per noi una iniziale presa di visione dei compiti che ci siamo assegnati per gestirli al meglio possibile e rendere funzionale l'associazione a perseguire i propri scopi sociali: la diffusione della pace attraverso una rete internazionale di ospiti e viaggiatori.(segue a pag.3) Laboratorio sulla gestione dei conflitti Caltanissetta, 3-5 gennaio 2007 Se ero lì, pronta a salire su quella barca, ci sarà stato un motivo. Su quella barca senza vele, da noi tutti guidata, spinta di volta in volta in lidi diversi dalle esperienze individuali, con più o meno forza. E dopo avere attraversato i territori altrui con reticenza, emozione, tenendoci per mano, concedendoci e lasciandoci andare, siamo tornati al punto di partenza. Ci siamo lasciati portandoci dentro ognuno quello che è riuscito ad accogliere. (segue a pag.3) Al castello di Albiano con il tepore delle antiche “veglie” Il calore di un incontro Servas Coro bajolese all'incontro al castello di Albiano Rubriche Servas in Italia Dove e come Pace Viaggi Bacheca Siti utili pag. 2 pag. 7 pag. 7 pag.10 pag.15 pag.16 Avete presente un incontro Servas? Avete sperimentato che cos’è? Chi ha la ventura -o la sventura- di passare con me un po’ del proprio tempo, sa che amo condividere soprattutto tre cose: una bella camminata, il calore di una tavola imbandita -con intorno vecchi amici e volti nuovi da scoprire-, e il canto, sempre e ovunque. Ecco: il mio quasi perfetto incontro Servas è fatto un po’ con tutte queste caratteristiche messe insieme. Se poi si aggiunge un pizzico di “sale” in più per la serie “incontrare-conoscere-capire” -e cioè, scoprire e capire anche un territorio, quello che ci ospita in quel momento, cercare di capire la sua gente- che cosa si può desiderare di più? (segue a pag.6) 2 Assemblea di primavera a Marino C arissime/i, Vito Fortezza (Presidente Servas Italia), Vittoria Giardi (Coordinatrice del Lazio), Anna Flammini (Local help di Roma), Anna Maria Piervitali (local help di Roma) Rossana Nicolò (local Help di Roma) hanno il piacere di comunicarvi i dati relativi all'Assemblea di Primavera che si terrà a Marino (Roma) nei giorni di sabato 28 e domenica 29 aprile 2007. Fino a domenica saremo presso “Il chiostro” un antico convento trasformato in ostello in Piazza Giuseppe Garibaldi, nel centro di Marino, cittadina dei famosi castelli di Roma; in questo posto mangeremo e faremo i laboratori. Se le adesioni saranno molte, alcuni soci potranno alloggiare presso l’Ostello “Casale dei Monaci” di Ciampino, a dieci minuti di distanza (col treno o in auto); per chi non ha auto propria sarà comunque assicurato un servizio navetta da parte del “Chiostro”. Anche per questi soci i pasti e le attività si svolgeranno insieme agli altri aderenti. Le assemblee plenarie di sabato sera e domenica mattina saranno tenute presso l’aula magna della attigua scuola elementare pubblica. I prezzi (validi anche per chi volesse arrivare prima o fermarsi dopo l'assemblea) sono: - Pensione Completa in camera doppia, tripla , quadrupla e sestupla per persona al giorno Euro 37,00 - Bambini fino a 10 anni in camera con genitori: sc. 50% - Pasto Extra: Euro 10,00 pranzo Euro 12,00 cena Di seguito troverete alcune indicazioni per arrivare. Vi invitiamo ad organizzarvi tra voi per un viaggio solidale ed economico. In treno Dalla stazione FS di Roma Termini: Treno delle Ferrovie Laziali per Albano Laziale , scendere alla fermata di Marino ed andare verso Piazza Verdi, a circa 100m; per gli orari aggiornati connettersi al sito di In Auto Autostrada A1 - uscita Monteporzio Catone Da Roma: uscita del G.R.A. 23 (Appia) Direzione Ciampino In autobus Da Roma – Linea Co.tral dal capolinea di Roma Laurentina oppure dalla stazione Anagnina; per ulteriori informazioni visitare il sito della Co.tral. Il programma e l'organizzazione sono ancora in itinere e la versione definitiva sarà disponibile sul sito www.servas.it, presso i coordinatori regionali e divulgata tramite posta elettronica. Nel frattempo vi comunichiamo che più o meno l'Assemblea si svolgerà così: Programma Sabato mattina ore 9 - Visita guidata a cura dei soci di Roma e dintorni Ore 13 -pranzo presso l'hotel Sabato pomeriggio ore 15 Laboratori: essi sono ancora da definire; invitiamo a mettersi in contatto con Vito Fortezza: chi si sente di condurre un gruppo di discussione e/o ha un argomento da proporre di riflessione, modalità di organizzazione per agevolare il confronto sui principi ideali del Servas, sul suo possibile sviluppo futuro anche nell'organizzazione interna; chi si sente di gestire un laboratorio su aspetti che riguardino l'espressione e la comunicazione artistica, la relazione con sé stessi, con gli altri, la gestione dei conflitti. Dopocena Condivisione dei vissuti dei singoli laboratori, di esperienze, musiche, danze, e qualsiasi altra cosa che ci faccia stare bene insieme in modo significativo e appassionato. Anche per questo momento abbiamo bisogno del contributo in idee ed azioni da parte di voi soci! Domenica mattina ore 9,30 - Assemblea Plenaria con presentazione, discussione sul bilancio consuntivo annuale; le linee vecchie e nuove da perseguire, relazioni e discussioni su quanto è emerso nei gruppi di lavoro, ecc...; Ore 13 - Pranzo Ore 15 - Saluti e partenze. ISCRIZIONE (da effettuarsi entro e non oltre il 27 marzo 2007): Sul sito sarà disponibile una finestra (cliccare SERVIZI, INCONTRI, Assemblea di Marino) che vi permetterà di iscrivervi; vi invitiamo fortemente a farlo, ciò rende più veloce e precisa la raccolta dei dati e la vostra organizzazione: potrete sapere chi, della vostra zona, viene all'assemblea e con che disponibilità di mezzi e posti. Affrettatevi! In alternativa, a pag.3 trovate la scheda da inviare per posta o email a Vittoria Giardi Via Nadina Helbig n. 30 00152 Roma e-mail: [email protected] oppure a Rossana Nicolò – Via Beato Battista Spagnoli n. 15, 00144 Roma e-mail [email protected] 3 Nome Cognome ________________________________ Sesso M F Data di nascita _____________________________luogo Indirizzo____________________________ Prov. ____ Tel./Cell. ___________________ ________________ Partecipa con me anche: Nome Cognome____________________________Età____________ Sesso M F N. persone adulte _____ + n. bambini __ età___ Prevedo di arrivare il ________, alle ore ________ e di partire il ________ alle ore _____ Con mezzi propri ___ con il treno _________ Per il sabato mattina partecipo alla gita SI__ NO___ Sono vegetariano SI__ NO___ Necessità particolari: ________________________________________ Necessito babysitting (dietro piccolo rimborso) (Se Sì indicare il n° dei bambini/e e l'età) – durante il pomeriggio di Sabato Sì__ No__ Età ____ – durante l’assemblea della Domenica Sì___ No__ Età ____ Mi impegno a comunicare eventuali variazioni, consapevole che, in caso di rinuncia non comunicata una settimana prima, mi impegno a pagare la penale del 50% dell’importo dovuto per i due giorni di assemblea. Data _____________________ Firma _____________________________________ Vi ringraziamo per la disponibilità che mostrerete nel costruire insieme la nostra assemblea. Un gruppo, (I seminatori di Pace) già sta lavorando per raccogliere e organizzare i contributi che sono arrivati e aspetta di riceverne altri, per ottimizzare i vari momenti di incontro. Vi aspettiamo presto, con tanta voglia di condividere il piacere e la vitalità regalati dallo stare tutti insieme. Vito, Vittoria, Anna, Annamaria, Rossana Messaggi dal nuovo C.E. C arissime/i, vorremmo condividere con voi alcuni aspetti della realtà gestionale dell'associazione, anche per sollecitare la vostra collaborazione. Questo primo trimestre di Comitato Esecutivo è stato per noi una iniziale presa di visione dei compiti che ci siamo assegnati per gestirli al meglio possibile e rendere funzionale l'associazione a perseguire i propri scopi sociali: la diffusione della pace attraverso una rete internazionale di ospiti e viaggiatori. Purtroppo, come può succedere nei gruppi di lavoro “giovani”, non sempre si riesce ad affrontare e risolvere le difficoltà comunicative ed organizzative tra tutti e questo ha portato alle dimissioni di Giuliana. Ciò è stato un limite e un fallimento per noi tutti e speriamo di trovare insieme a Giuliana altre occasioni di collaborazione. Per ora i ruoli attuali sono questi: Presidente e Segretario per la Pace: Vito Fortezza Segretario Uwe Federer Tesoriere Lavinia Cozzi Coordinatrice dei coordinatori Nella Ramella Responsabile liste straniere Andrea Careddu Responsabile informazione Maria Gloria Borsa In queste pagine potrete trovare le informazioni sulle loro attività istituzionali già avviate o programmate. Il lavoro comune del Comitato si sta organizzando anche nelle direzioni elaborate dai gruppi di lavoro durante l'ultima Assemblea Nazionale a Perugia e che ci siamo impegnati a sviluppare. Alcune possono essere gestite dai membri del Comitato, eventualmente con l'aiuto di altri volontari, altre hanno bisogno di una elaborazione e una partecipazione più ampia di soci; in particolare propongo la costituzione di un GRUPPO NAZIONALE SULLA PACE. Sto pensando alle tematiche uscite dall'assemblea di Perugia, come la valorizzazione delle esperienze locali già avviate, l'adesione alla Tavola della Pace, la formazione e l'informazione sulla nonviolenza, la connessione con le altre associazioni pacifiste, o la realizzazione della “Intelligent Road Map” che vi presento in un altro spazio. Questo gruppo di lavoro avrà il compito di 1. Elaborare un metodo di espressione, confronto, elaborazione di scelte consensuali (penso che sarà la cosa più difficile perché nuova: sarà una palestra per addestrarci ai metodi cooperativi con uno strumento , le email, che è molto problematico da usare bene...) 2. Individuare, selezionare ed avviare progetti da proporre alla prossima Assemblea Nazionale di Primavera. Necessariamente i componenti dovranno comunicare attraverso Internet . Chi si sente di aderire a questo gruppo mi contatti direttamente all'indirizzo: [email protected] Vito Fortezza presidente e segretario per la pace 4 Messaggio dalla Coordinatrice dei Coordinatori I l mio primo incontro con i coordinatori l’ho avuto a Bologna il 15 e 16 Dicembre a casa di Fernanda Abiuso. E’ stato un incontro volutamente informale basato sul dialogo e sulla cordialità, senza uno specifico carattere tecnico. Il mio desiderio è quello di conoscere i coordinatori di tutte le regioni e con loro capire quali sono le difficoltà che vivono nella loro regione e il loro rapporto con i local help. A Bologna, insieme a Uwe Federer, con i coordinatori di Umbria, Lazio, Friuli, Toscana e Emilia Romagna s’è parlato di promozione dell’Associazione, approvazione dei viaggiatori e delle porte aperte, rimborsi, riscossione e versamento quote. Per quanto riguarda Servas Giovani, non avendo informazioni sufficienti non ho potuto trattare l’argomento. Ora, grazie a Bruno Manfredi ho le indicazioni giuste per portare avanti questa iniziativa. E’ rimasta in sospeso Il “vostro” notiziario Come negli ultimi tre anni il notiziario continuerà a essere la nostra finestra su Servas: sia all’interno dell’associazione, riportando appuntamenti e assemblee nazionali, ma anche suggerimenti, idee, riflessioni dei soci; e all’esterno, su quello che ci succede accanto e nel resto del mondo, sulle nuove idee, sui movimenti e su tutto quanto è crescita e costruzione di pace. Le rubriche sono sempre In Italia, Nel Mondo, Pace, Viaggi, Dove e Come, Bacheca, Siti Utili e tutte richiedono la vostra partecipazione! Finora la quantità e qualità delle collaborazioni è stata incredibile e siamo certi che sarà così anche per i prossimi tre anni! Niente di nuovo dunque? Invece una novità c’è: da quest’anno cominceremo una serie di laboratori residenziali annuali del Comitato di redazione, che si svolgeranno nella tarda primavera o all’inizio dell’estate, della durata di un fine settimana, durante i quali i soci che fanno parte del Comitato e chi vorrà unirsi a loro potranno discutere le esigenze associative sullo sviluppo del notiziario, le varie proposte e anche le modalità pratiche di realizzazione del formato cartaceo e del digitale. Per partecipare è solo necessaria tanta energia, senso pratico ma soprattutto un’invincibile curiosità! L’incontro sperimentale di la richiesta di un coordinatore su come sbarazzarsi delle vecchie liste. Uwe ha dedicato un paio d’ore per spiegare in particolare ai nuovi coordinatori l’uso del sistema informatico e in modo molto simpatico s’è messo a disposizione interpretando la parte del viaggiatore con aspetti che ne rendono difficile l’approvazione in un gioco di ruolo a cui tutti abbiamo partecipato. La coordinatrice dell’Umbria ha proposto di mandare un messaggio a tutti i soci per comunicare la disponibilità dei soci umbri ad ospitare i viaggiatori Servas che partecipano alla marcia della Pace Perugia – Assisi. Certamente ci sono ancora diverse cose che devo considerare come, ad esempio, rivedere il kit dei coordinatori, vedrò di farlo con l’aiuto di Uwe e Francesca Guarato. La collaborazione del CE e dei coordinatori sarà per me preziosa. Il prossimo incontro si terrà a Brescia a casa di Marco Tufari il 20 e 21 Gennaio e l’ultimo a Napoli a casa della coordinatrice della Campania: Beatrice Boccardi. Un cordiale saluto a tutti. Nella Ramella Coordinatrice dei coordinatori questo primo anno sarà il 30 giugno e il 1 luglio a Sassari. La partecipazione sarà limitata a circa 1520 persone. Le tematiche saranno le seguenti: Quale informazione per Servas? Partecipazione e responsabilità. Pace e dintorni. Aspetti tecnico-pratici della redazione del notiziario. Chi volesse partecipare invii una mail a: [email protected]. O eventualmente, se volete fare una chiacchierata, mandate un sms al 3387590093 con un numero di fisso a cui vi possa richiamare (come sapete sono in Texas, ma appena posso vi richiamo! Alcuni soci lo hanno fatto e siamo riusciti a sentirci senza problemi!). Non abbiamo scadenze particolari, ma, poiché l’alloggio sarà presso le famiglie Servas, è gradito un certo anticipo nell’iscrizione al laboratorio. Chi volesse poi partecipare con commenti, proposte e suggerimenti ma non potesse venire in Sardegna, ce li scriva! Saranno un materiale prezioso sul quale basare le nostre discussioni. A prestissimo! Maria Gloria Borsa Responsabile per l’Informazione (la scadenza per l'invio di articoli e materiale per il prossimo notiziario è il 15 maggio) Le dimissioni della Vicepresidente Agli amici che mi hanno espresso fiducia, stima e affetto concedendomi il loro voto a Perugia, e agli amici che non l’hanno fatto ma che non per questo considero meno vicini, sento il dovere di comunicare la mia decisione irrevocabile di rassegnare le dimissioni dal Comitato esecutivo. Forse ho peccato di superficialità o di presunzione candidandomi, e mi scuso di questa che può sembrare una scelta di disimpegno. Vi prego di credere che la mia risoluzione nasce dalla ponderazione molto accurata di condizioni che si sono create dopo la mia elezione, e dall’onesta ammissione che in presenza di tali condizioni non sarò in grado di fare cose buone per l’associazione. La mia ‘defezione’ non è una fuga ma la presa d’atto della impossibilità di lavorare efficacemente, di soddisfare le aspettative di chi mi ha eletta e le mie stesse attese, nelle condizioni attuali. Rimango una socia entusiasta del meraviglioso incontro avuto con Servas, e pronta a fare la sua parte, quando sarà il caso. Auguro ai miei compagni di viaggio del comitato di procedere serenamente e proficuamente nel loro lavoro, e garantisco a loro, se la vorranno, la mia più totale e aperta collaborazione. Vi abbraccio con tutto il cuore. Giuliana Pellizzari 5 Per fare crescere la Pace (e Servas): l'Intelligent Road Map Pochi giorni fa ho avuto una piacevolissima sorpresa: mi è venuto a trovare Gary Sealy, il presidente di Servas International, in Italia per un incontro col Gruppo informatico Internazionale. Aveva saputo del progetto della “Road Map for Peace”, un' idea di Claudio Pacchiega che vogliamo rilanciare e di cui voleva parlare direttamente. Abbiamo condiviso esperienze e considerazioni sulla nonviolenza, sul futuro del nostro pianeta, sulla storia del Servas, dalla splendida intuizione di Bob Luitweiler, della crisi qualitativa e quantitativa a livello internazionale che sta attraversando l'Associazione e della anomalia italiana che invece sta diventando un positivo esempio anche per gli altri Paesi. Abbiamo anche considerato che la realtà globale planetaria sta peggiorando sempre più per gli squilibri dell'ambiente, nello sviluppo economico, nei consumi energetici, nelle tensioni di carattere religioso, sociale e politico. E che i tempi di evoluzione dei problemi hanno una velocità senza pari nella storia umana. Anche i movimenti di opinione che vorrebbero indirizzare lo sviluppo planetario verso un futuro migliore, spesso in direzione opposta ai fortissimi interessi economici e politici, hanno per ora una influenza limitata, data anche da una elaborazione ideale (la “vision”, direbbe Luitweiler) settoriale che li porta ad un isolamento frustrante e inefficace. L'immagine che si ha è quella di una galassia di esperienze positive, soprattutto sul territorio, ma comunicanti con difficoltà (quando non sono isolate). In Italia e nel mondo sono tantissimi Gruppi di Animazione sociale, Gruppi di Acquisto solidale, Banche del tempo, condomini solidali, gruppi di sostegno a portatori di disagio, per i diritti umani, per la giustizia sociale ed economica globale, per la salvaguardia della natura, botteghe di equo-commercio...Quale Laboratorio sulla gestione dei conflitti Caltanissetta, (segue dalla prima pagina) La sensibilità di Luciana, le sue parole tanto accorate da lasciarsi tradurre in poesia, sono senz’altro la migliore sintesi delle sensazioni che queste giornate nissene hanno lasciato nelle nostre esperienze individuali, assieme a tanta nostalgia, perché se pure è vero che un bel gioco dura poco, quando è bello davvero si vorrebbe che durasse, almeno, un po’ di più... Questa considerazione, partendo dal trovarsi, dallo star bene insieme, dalla predisposizione alla comunicazione, trova riscontro immediato in quello che è stato il “lavoro” del gruppo: il laboratorio sulla valore unificante può raccogliere la splendida diversità che essi rappresentano? Forse la Pace? Penso che sarebbe più idoneo parlare di “relazione nonviolenta”. Intendendo per ciò la tendenza ad instaurare dei rapporti equilibrati, non soverchianti ma cooperativi, partecipati, solidali con se' stessi, con gli altri, tra nazioni, con la natura, sempre attenti affinchè non esistano pratiche o concetti assoluti. Questo modello ideale relazionale può mettere insieme sia chi lotta per uno sviluppo sostenibile che per i diritti umani o contro il disagio psicologico o le dittature e altro. Quale contributo offre Servas per influire sulla realtà attuale? Il Servas è sempre stato in questa ottica: l'ospitare, anche per breve tempo e condividendo qualche momento della propria vita, è una esperienza molto importante e stimolante per tutti; ti fa maturare una “comprensione” del mondo molto più ricca e partecipata. In più, può fare incrementare la conoscenza di esperienze orientate verso la costruzione di un mondo nonviolento. Per questo stiamo elaborando (da un po' di tempo, e altro ne occorrerà) l'idea della “Intelligent Road Map for Peace (itinerario di comprensione per la Pace)”: offrire ai viaggiatori, oltre alla lista attuale, anche una liste di persone (nuovi day host o open-door) che stanno vivendo esperienze significative di promozione sociale dei valori della nonviolenza, città per città, regione per regione. Chi viaggerà con Servas potrà incontrare, oltre alla calorosa ospitalità dei soci, anche testimoni di esperienze sociali stimolanti. Per fare ciò dovremo ricercare più contatti con i gruppi che lavorano sul territorio, in modo da creare/rinforzare una rete di contatti con persone ed esperienze di pace. Questo progetto ha entusiasmato il nostro Presidente Internazionale che vorrebbe che la condividessimo con le altre nazioni attraverso degli appositi gruppi di lavoro. Vedremo. Anche per questo scrivete a: [email protected]. Vito Fortezza gestione dei conflitti, seppure (o proprio perché) condotto in maniera esemplare da Fernanda e Vito, avrebbe richiesto, a parere di molti, maggiori tempi per approfondire le interessanti tematiche personali ed interpersonali che ne sono scaturite. Ritengo utile, su questo punto, una breve autocritica (ed una breve autogiustificazione): ci eravamo imposti un rigido rispetto dei tempi e dei programmi, con buona volontà ma anche con leggerezza, senza tener conto che in Sicilia i tempi – inesorabilmente – si dilatano senza capir come, che argomenti che sembrano conclusi danno stura – improvvisamente – a discussioni che coinvolgono i massimi sistemi filosofici e cosmogonici e che – inaspettatamente – su argomenti tanto delicati, gran parte dei partecipanti ha sentito la necessità di aprire una sua ferita e darla in pasto, fidandosi, al resto del gruppo. Mentre scrivo, continuo a rileggere i feedback inviati dai partecipanti al laboratorio. Leggendo rivedo i volti, rivivo le emozioni e le situazioni che le hanno ingenerate, le consapevolezze acquisite, la presa di coscienza dei propri conflitti, anche quando irrisolti. E mentre rivedo la rabbia di uno, il sorriso sognante di un altro, gli occhi lucidi di un terzo, il groppo in gola di un altro ancora, vado valutando l’efficacia del metodo attraverso i risultati: 1) disposizione a mettersi in gioco fin dal primo giorno – fiducia nel gruppo e nei conduttori; 2) analisi dei traumi infantili e conseguente creazione di automatismi relazionali; 3) esternazione delle proprie paure e condivisione delle altrui; 4) analisi dei traumi dell’età adulta: esternazione del disagio interiore, di conflitti irrisolti; 5) presa di coscienza del sé attraverso il riconoscimento dell’altro; 6) capacità di ascoltare l’interlocutore per (segue a pag.6) 6 stabilire una piattaforma di dialogo non conflittuale. Ancora una volta mi meraviglio, rileggendo, di come tutte questi aspetti relazionali del sé siano venuti fuori in modo spontaneo e naturale, con “leggerezza”, a dispetto della complessità (ed a volte dell’intimità) degli argomenti. Credo di condividere un sentire comune, affermando di aver vissuto l’esperienza come un gioco partecipato, ma anche come una vacanza dell’anima attraverso sé stessa. Non rimane, a questo punto, che cogliere l’occasione per ringraziare di sincero cuore i nostri ospiti, Silvana per l’organizzazione e la disponibilità, Angelo per la logistica, per aver rinunciato a partecipare pur di procurarci i generi di conforto che hanno reso questo laboratorio, oltre che un momento di riflessione, anche una grande occasione di aggregazione e convivialità. A chiudere, mi piace ricordare le parole di Antonella alla fine dell’ultima giornata: “Sarà dura, domani, farne senza…”. Hanno partecipato (o sono stati loro malgrado coinvolti) al laboratorio Servas di Caltanissetta: Agata, Angelo, Antonella, Assunta, Biagio, Camillo, Edoardo, Erica, Ewa, Fernanda, Franca, Giacinto, Gina, Gino, Giusy, Luciana, Marta, Michele, Mirko, Pia, Pippo, Santi, Silvana, Sonia, Tamara, Valerio, Vito, un cane, quattro gatti, un migliaio di storni. Camillo Rizzo Al castello di Albiano con il tepore delle antiche “veglie” Il calore di un incontro Servas (segue dalla prima pagina) Così mi permetto di definire “straordinario” l’incontro di domenica 12 novembre al castello di Albiano di Ivrea, organizzato -oltre che dalla brava coordinatrice di Servas Piemonte, Giuliana Cupi- da quell’incontenibile “forza della natura” che è Nella Ramella, ora chiamata agli impegni del Comitato esecutivo. E’ stata una straordinaria occasione anche per la presenza di Franca Formento, che ha presentato il suo libro “Racconti di viaggio, di incontri, di me” (sublimato poi con sapienti allestimenti multimediali nel successivo partecipatissimo incontro natalizio di Arona) ed è stata un’occasione veramente unica per scoprire il cuore vivo della tradizione canavesana, attraverso il Coro “bajolese”, invitato da Nella, e con Amerigo Vigliermo, il suo direttoreconduttore, ma soprattutto la sua “anima” in tanti anni di attività. Sun sì dëscunsulà ènt üna casina sola quënd gnëralu ‘l mè amur ch’a vèn a cunsulemi .................................. Ricordo ancora vivamente l’unica voce femminile cimentarsi in questo non facile arcaico canto dalla struggente melodia raccolto nelle campagne dell’alto Canavese, intorno a Ivrea. (Sono qui sconsolata / sola in una cascina / quando verrà il mio amore / che viene a consolarmi // ) E ancora: (Ho sentito una voce / attraverso una collina lontana / sarà il mio amore / che viene dalla cascina // Se fosse il mio amore / non verrebbe cantando / ma verrebbe con gli occhi bassi / e sospirando in cuor suo) Una lirica semplice, come tutte quelle raccolte da Amerigo Vigliermo e dai suoi collaboratori in anni di ricerche ed eseguite dal Coro di Bajo Dora, che dedica le sue esecuzioni ai legittimi proprietari dei canti: “ ai contadini e agli operai canavesani che, conservando e ancora cantando questi documenti di cultura, hanno affermato una presenza di civiltà. Da loro il coro ha imparato a cantare e a cantare con rispetto per il mondo popolare”. Contribuire a restituire al mondo popolare questo patrimonio che gli appartiene, quindi, è lo scopo del coro, come viene ribadito nelle note in calce ad uno “storico” LP degli anni ’70, che custodisco a Novara. Canti semplici, come Buna seira filoire, canto rituale di veglia che veniva intonato la sera, a botta e risposta, tra chi chiedeva il consenso di entrare nella stalla (i giovani) e quanti già erano a veglia nel tepore dell’interno (in particolare le ragazze, intente a “filare” -filoire). E’ stato, questo, il canto inaugurale intonato ad Albiano, tanto per rompere “il ghiaccio”, o meglio per smorzare il naturale chiacchiericcio dei numerosi partecipanti all’incontro che venivano un po’ da tutto il Piemonte. Così quel calore, ormai perduto, delle “veglie” ( dette “vioire” o “Martina” ), è stato ricreato qui, tra di noi, con la partecipazione commossa di tutti a questo “revival” di antichi canti: memoria viva della nostra più autentica cultura. Un incontro Servas è fatto anche così. Luigi Uslenghi Servas Lazio: ieri, oggi, domani. Servas Lazio ha, da vari anni, introdotto nei suoi incontri regionali, ma, soprattutto romani, il dibattito su temi di attualità storici, religiosi politici, incentrati sulla presentazione, da parte di giornalisti ed esperti, sia di correnti di pensiero religioso e la pace, sia di attualità politica e la pace, sia delle problematiche emergenti dalle testimonianze poetico-letterarie di autori che rappresentano nelle loro opere una comune, tragica esperienza di lotta di vita e di morte alla ricerca della Pace. Per procedere più analiticamente, a Roma si sono svolti, nel corso degli ultimi anni, incontri con il giornalista Raniero Lavalle sul tema della guerra in Afganisthan, con il giornalista Samir al Kariuti sulla condizione storica e politica dello Stato Palestinese, con la scrivente,Anna Maria Piervitali ed Erica Chibbaro, sul confronto parallelo tra letteratura Israeliana e letteratura Palestinese con lettura di testi di Abraham Yehoshua, Amos Oz, David Grossman, Ghassan Ka n a f a n i , I b r a h i m N a s r a l l a h , E l i a s K h u r i . Nello ieri più remoto ricordo un interessantissimo (segue a pag.6) 7 incontro con Paolo Ricca, pastore della Comunità Valdese, sul tema Religione e Pace, così come sullo stesso tema, in tempi più recenti, la prof. Antonella P i n n e l l i h a p a r l a t o d i B u d d i s m o e Pa c e , successivamente. di Sufismo islamico e Pace ha parlato un docente dell’Università Gregoriana di Roma Oggi, guardando al domani, Servas Lazio intende continuare ad organizzare incontri che siano fonte di dibattito e di riflessione. Esistono progetti per l’anno 2007di incontri con “Medici senza frontiere” al cui intervento può contribuire Pina Giacomazzi assicurando la presenza di esperti quali il prof. Zerbino, incontri con membri di Amnesty Internazionale e di altre consimili associazioni di cui daremo informazione nei prossimi notiziari. Continua a Roma, da parte di alcuni soci Servas,la collaborazione con Amistrada,con la coordinazione di M.Concetta Gubernale. Amistrada è una Ong che si interessa alle ragazze ed ai ragazzi di strada del Guatemala,una associazione che sostiene il lavoro sul campo di Gerard Lutte, fondatore dell’associazione stessa,che insieme a volontari provenienti da vari stati europei, porta avanti il suo progetto di emancipazione e di autorealizzazione delle ragazze e dei ragazzi di strada. Il gruppo romano ha collaborato con Amistrada mediante incontri di carattere informativo e di sensibilizzazione, con mercatini di prodotti di artigianato locale, spesso direttamente provenienti dai laboratori della casa che oggi accoglie i ragazzi, con un concerto di musica da camera tenuto da professori dell’Orchestra di santa Cecilia, con vari concerti del Coro “L’albero del canto”,diretto da Lucilla Galeazzi e con cene di beneficenza a base di piatti della cucina guatemalteca tenute in casa di soci Servas ed una volta nei “prestigiosi”locali del ristorante “Spirito di…vino”,sito in Trastevere, con la gentile collaborazione gratuita dei proprietari del locale, il cui introito è stato c o m p l e t a m e n t e d e v o l u t o a l l ’A s s o c i a z i o n e . Ad una di queste cene intervenne circa tre anni fa un cospicuo gruppo di soci Servas Campania, a conferma della sensibilità e disponibilità di Servas dove sia necessaria una mobilitazione su grandi problematiche umanitarie.. Oggi Servas Lazio ha una nuova coordinatrice nella persona di Vittoria Giardi, che succede ad Anna Flamini, che ha presieduto gloriosamente per sei anni la nostra regione,che ha animato con la sua vitalità e con il suo carisma le riunioni e gli incontri. Vittoria intende continuare questo cammino ed io, che la conosco, sono sicura che lo farà molto bene. Grazie Anna, Auguri Vittoria! Anna Maria Piervitali C ari amici, ho raccolto [email protected] cioè Miriam Garavaglia per Brasile, Palestina, Zimbabwe [email protected] Licia di Segni per Australia e Berlino all'ultima riunione milanese alcuni riferimenti di soci che si potranno contattare per organizzare viaggi. Così rivitializziamo la rubrica "Dove e come" per il prossimo notiziario. [email protected] cioè Totò Lucchesi per Etiopia, Africa occidentale, Medio oriente [email protected] cioè Mario Arosio per Madagascar [email protected] cioè Rosa Calderazzi per Cuba [email protected] cioè Ambrogio Radaelli per Africa occidentale e Medio Oriente [email protected] cioè Franco Pessina per Cina, Asia centrale e Mongolia Abbattere le barriere: resoconto Servas su Israele e la Palestina Ho trovato l’articolo di Dorrie in un vecchio numero del notiziario Servas svizzero. La confusione interiore rispetto alle tematiche del conflitto israelo-palestinese mi è sembrata emblematica di tutta la situazione politica oserei dire non solo di quella parte del mondo. Ho pensato di proporvi la sua lettera, attuale più che mai anche se letta a distanza di due anni. L’articolo è stato abbreviato per questioni di spazio, ma spero di aver lasciato integro il suo significato. Maria Gloria Uno dei miei amici mi ha chiesto perché volevo andare in Israele e Palestina alla Marcia internazionale dei diritti umani per le donne. La domanda non era banale. “La gente visita questi luoghi di questo tipo, vede la miseria, sperimentano la tensione e poi se ne vanno, lasciando il bambino in braccio ai locali”. Quando ho deciso di partecipare a questa marcia, mi sono prefissa un obiettivo: per quanto possibile, avrei riportato il Come potete notare i riferimenti sono interessanti e si riferiscono a molti paesi/aree del mondo. Mario Arosio Si è aggiunta anche Silvia Montevecchi: sul suo sito www.silviamontevecchi.it trovate spunti e notizie sui suoi viaggi (potete poi contattarla via email per avere suggerimenti! bambino con me, per continuare a “lottare per la pace” nel Medio Oriente, accettando le contraddizioni insite in queste parole. (…) Quando è cominciato questo viaggio? Essendo nata in una famiglia ebrea americana, la religione che ho sperimentato da adolescente significava impegnarsi per la giustizia sociale (…): soci della nostra congregazione hanno marciato nel Mississippi per l’integrazione; vivendo a Zurigo, mi sono unita alla Voce Ebrea per la Pace fra Israele e la Palestina. Come gruppo, crediamo che Israele abbia il diritto di esistere in un contesto sicuro e democratico: allo stesso tempo, crediamo al diritto degli Israeliti Palestinesi ad avere il loro stato, con uguali diritti e opportunità, comprendendo il diritto al ritorno, o la riparazione, per quanto possibile. (…) Non riesco realmente a capire, visceralmente, con il mio sangue, cosa significhi vivere in una città che improvvisamente è circondata da un muro, sentirsi imprigionati, dover aspettare per ore a un punto di controllo e poi dovermi assoggettare a un interrogatorio e all’arbitrario permesso di un soldato diciottenne per poter passare. Proprio perché ho visto la costruzione di questo muro e altre azioni del governo di Sharon (segue a pag.8) 8 potenzialmente dannose per la sopravvivenza di Israele, ho deciso di fare qualsiasi cosa in mio potere per abbattere i muri: quelli fisici in cemento e filo spinato e quelli più sottili, delle nostre menti, europei e americani, ebrei e arabi… (…) Principalmente eravamo lì per ascoltare e imparare, silenziosamente, con i cartelli dei diritti umani, camminando in fila indiana… almeno finché non ci hanno raggiunto moltissimi bambini palestinesi e la gente del luogo. (…) Marciavamo attorno al muro, cercavamo di arrampicarci in un punto in cui non era stato finito, osservavamo palestinesi che si arrampicavano nello stesso punto, sapendo che quello che noi stavamo facendo da “attivisti turisti” loro lo facevano come parte della routine quotidiana per raggiungere casa o il lavoro. (…) Dovunque andassimo ascoltavamo storie di palestinesi cui era stata confiscata la terra, uomini e ragazzi uccisi o imprigionati senza processi, case distrutte, chiusure, coprifuochi per periodi lunghissimi a causa dei quali i bambini non potevano andare a scuola per mesi. (…) Molti sentivano che il nuovo muro era solo l’espressione fisica dei muri storici della negazione, contro le percezioni israeliane come la famosa espressione di Herzl che abbracciava Israele come “una terra senza genti per una gente senza terra” (una terra senza genti? C’erano solo circa 800.000 persone nel 1947). (…) Con la parte israeliana non abbiamo avuto dei veri contatti. Tristemente, la marcia, che era stata pubblicizzata su internet come uno sforzo congiunto dei maggiori gruppi pacifisti di entrambi Israele e Palestina, non si è mai “congiunta”. (…) Il movimento di pace palestinese aveva subito infiltrazioni da parte di fundamentalisti radicali: membri di Hamas, del partito della Jihad islamica e da altri gruppi di “giusti”. Si era fatto credere alle attiviste del movimento pacifista palestinese che consentire la partecipazione delle attiviste israeliane alla marcia era collaborare con il nemico. Temevano di perdere il consenso popolare. Abbiamo condiviso la tristezza dei nostri meravigliosi leader israeliani per questa notizia e io mi sentivo quasi sconfitta. Ma Toril Eide, una delle coraggiose norvegesi che avevano organizzato questa e altre marcie, disse semplicemente: “I palestinesi sono assediati. Ricordo quando successe a noi norvegesi. Non eri disposto a compromessi con il nemico. Se avessimo accettato le offerte dei gruppi di pace tedeschi saremmo stati accusati anche noi di collaborazionismo”. Come visitatori internazionali a volte era difficile capire la differenza fra quanto ci veniva detto o mostrato ufficialmente e quanto succedeva a porte chiuse. (…) La questione della solidarietà diventò il mio secondo obiettivo del viaggio. Era possibile sentire solidarietà per i palestinesi, senza vedere Israele come il “nemico”? Sentivo la necessità di una differenziazione. Mentre si saliva sull’autobus sentivo molte parole Il perchè di una persona entra nella tua vita Ho trovato questo articolo su un sito internet; l’autore è sconosciuto. “La tua risposta sarà interessante. Fai attenzione a ciò che leggi. Dopo che hai finito di leggerlo, saprai il motivo per cui ti è stato mandato. Ecco qui: Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita. Quando saprai perché, saprai cosa fare con quella persona. Quando qualcuno è nella tua vita per una RAGIONE, di solito è per soddisfare un bisogno cha hai espresso. Sono venuti per assisterti attraverso una difficoltà, per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente. Possono sembrare come un dono del cielo e lo sono. Loro sono li per il motivo per cui tu hai bisogno che ci siano. pronunciate a riguardo di “ebrei, sionisti, arabi, palestinesi, radicali, fondamentalisti”. Era talmente facile far di tutta l’erba un fascio; neri, bianchi, buoni, cattivi fino ad arrivare all’assenza di una definizione, di un quadro storico, della considerazione del complesso della situazione. Ammettevamo tutte di sapere ben poco della storia di questa gente… eravamo incapaci di giudicare quanto ci veniva detto. Quanto era propaganda e quanto di questa propaganda era giustificato? (…) L’effetto è stato farmi desiderare di sapere di più, di interpretare i media in maniera critica, di scavare nei racconti di entrambe le parti del muro. (…) Prima e durante tutto il viaggio ero rimasta in contatto con Meggi e Uzi, soci Servas poco fuori Tel Aviv, e con Judith, coordinatrice di Gerusalemme. (…) Non avrei potuto chiedere ospiti migliori. (…) Ho trovato un ascolto attento e condivisione: ho trovato “mispocha” e, spero, amici per la vita. Ascoltandoli ho capito che il movimento pacifista in Israele non è perfetto, ma almeno è vivo. (…) Alcune volte ho preso l’autobus in Israele. Ma solo poche volte. Volevo sapere cosa significa dover esaminare ogni volto, decidere in pochi secondi dove scendere. Mi chiedevo cosa significasse per un palestinese essere costantemente considerato un potenziale terrorista. (…) Quando l’esistenza dello stato di Israele venne proclamata, le nazioni arabe circostanti attaccarono nel giro di poche settimane, dichiarando che non avrebbero trovato pace finché Israele non fosse stata gettato nel mare. Alcuni ci stanno ancora provando. I moderati arabi, per non parlare dei liberali, sono una specie in via di estinzione: voglio ricordare cosa significa essere a Qalquilia, circondata totalmente da un muro, ma voglio anche ricordare cosa significa vivere in Israele, storicamente circondato da nemici e ancora adesso circondato da mura d’odio. Mura all’interno delle mura, ghetto nel ghetto, menti che si induriscono come il cemento. (…) Il bambino che mi ero ripromessa di portare a casa con me: ha due facce? Portandolo in braccio, mi costringo all’ipocrisia? No. Quello che devo fare, che tutti dobbiamo fare, è far crescere la nostra testa – più grande. (…) Quanto più le cose sembrano complicate, intricate, tanto più deve crescere la nostra testa, per contenere tutte le contraddizioni. Ma finché non verranno abbattuti tutti i muri, finché tutti i Pinocchio che governano le nazioni non cadranno, dobbiamo raggiungere i muri con le nostre parole, con le mani, con tutti i mezzi che abbiamo. Questo è un compromesso: cercare di raggiungere l’altro, dicendo “questo è quello che possiamo offrirvi, e ci aspettiamo qualcosa in cambio”. (…) Dorrei Iten-Gilden (traduzione e adattamento per il notiziario Servas di Maria Gloria Borsa) Quindi, senza nessuno sbaglio da parte tua o in un momento meno opportuno, questa persona dirà o farà qualcosa per portare la relazione a una fine. Qualche volta loro muoiono. Qualche volta se ne vanno. Qualche volta si comportano male e ti costringono a prendere una decisione. Ciò che dobbiamo capire è che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il nostro desiderio realizzato, il loro lavoro è finito. La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti. Alcune persone vengono nella nostra vita per una STAGIONE, perché è arrivato il tuo momento di condividere, crescere e imparare. Loro ti portano un esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti danno un incredibile quantità di gioia. Credici, è vero. Ma solo per una stagione! Le relazioni che durano TUTTA LA VITA ti insegnano lezioni che durano TUTTA LA VITA, cose che devi (segue a pag.9) 9 costruire al fine di avere delle solide fondamenta emotive. Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le altre relazioni e aree della tua vita. Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è chiaroveggente. Grazie per essere una parte della mia vita, che sia una ragione, una stagione o tutta la vita. Mi chiedo quale sarà il mio...” Cristina Di Fino “Libertà va cercando ch’è sì cara Come sa chi per lei vita rifiuta” (Dante- Purgatorio c. I vv 71-72) Qui Dante coniuga la dimensione storica oggettiva con quella simbolica del personaggio Catone. Infatti il sacrificio di sé per amore della Libertà perduta si trasfigura in Dante come morte dell’anima alla vita per l’acquisizione della libertà totale al di là della contingenza e precarietà della condizione umana e Catone incarna nella sua persona l’idea del risveglio dalle tenebre (dalla religione pagana ad una nuova dimensione) e la possibilità di ogni uomo a una rinascita e a una palingenesi spirituale. A questo ho pensato in questi giorni in cui il caso Welby ha occupato i media prima e dopo la sua morte: la sapienza stoica non avrebbe mai condannato un uomo alla ricerca della liberazione del dolore di vivere, espropriato della sua fisicità e sconfitto nella battaglia con la sua malattia devastante che durata quaranta anni, né Dante, se abbiamo letto in profondità i suoi versi. Ancora a Dante ho pensato nell’esito finale di questa vicenda dolorosa,quando è stato negato a Welby il funerale in Chiesa. Infatti nella Commedia, sempre nel Purgatorio, c’è un altro personaggio che mi ha indotto a riflettere sulla perentoria e intransigente posizione della Chiesa: Manfredi, figlio di Federico II, ferito a morte nella battaglia di Benevento nel 1266 in un memorabile scontro con Carlo d’Angiò, emissario del Papa. Manfredi, scomunicato da Alessandro IV e da Clemente IV in punto di morte aveva chiesto perdono a Dio per i suoi peccati (Per sua stessa ammissione orribili:”Orribili furon li peccati miei”). Egli racconta a Dante la storia delle sue ultime ore e di ciò che avvenne dopo la sua morte. Sepolto dai suoi soldati “in co del ponte presso Benevento”, le sue ossa riposerebbero ancora in quel luogo “sotto la guardia de la grave mora” se non fossero state dissepolte e “trasmutate a lume spento” gettate al di là del Verde,( leggi Liri), fuori dal territorio della Chiesa su ordine del “pastor di Cosenza”. E aggiunge: “Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente allora, avesse in Dio ben letta questa faccia l’ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso Benevento sotto la guardia della grave mora Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor dal regno,quasi lungo ‘l Verde Dov’e’ le trasmutò a lume spento. Il pastore di Cosenza è l’arcivescovo Bartolomeo Pignatelli, che fu mandato dal Papa Clemente IV a disseppellire il corpo di Manfredi perché le leggi della Chiesa non consentivano a Manfredi, quale scomunicato, la sepoltura nei propri confini. Ma il pastore di Cosenza e Clemente IV non seppero leggere la vera faccia di Dio, nelle pagine del Vangelo in cui è detto che la Misericordia di Dio prende chiunque a lei si rivolge. La Pietas cristiana, intesa come Amore di Dio verso le sue creature,non può essere smentita e superata da”regole”, (parola che ho sentito troppo spesso chiamare in causa in questi giorni) che non sono nè di Cristo né del Vangelo e che non tengono conto della inesauribile propensione divina al perdono ,oscurando la “vera faccia di Dio”. Manfredi e Welby, così lontani e così vicini, rimangono, nei miei circuiti mentali danteschi, testimoni e vittime di una ortodossia religiosa e di un rigorismo interpretativo fondati sulla esclusione e sulla privazione, valori antitetici a quelli cristiani di carità e di amore. Anna Maria Piervitali Dante, il caso Catone , il caso Manfredi, il caso Welby PREMESSA Dante e la Commedia hanno sempre costituito per me non solo un punto di riferimento letterario-artistico, ma un testo di vita che, se saputo interrogare, fornisce risposte e “illuminazioni” sul piano profondo etico, morale, spirituale. D’altra parte le frequenti esortazioni di Dante auctor al lettore di guardare “sotto il velame de li versi stani” ci autorizza a cercare nei suoi versi verità ulteriori che, al di là della lettera, divengono allegoria e simbolo, messaggio, valido sempre, assoluto. Per questo vorrei farvi parte dei “corto circuiti” mentali che mi hanno spinto a inediti parallelismi. Catone, detto l’Uticense, da non confondere con Catone il Censore, si tolse la vita a Utica, a poche miglia da Cartagine, nel 43 a.C. alla notizia del trionfo di Cesare a Tapso e della conseguente disfatta dell’armata anticesariana. Strenuo difensore delle libertà repubblicane, vede compromessi i suoi ideali repubblicani dalla vittoria di Cesare. Era uno Stoico e il suicidio nello Stoicismo è un’attestazione di libertà. Il suicidio nella filosofia stoica, dove non sia più possibile vivere la vita nella coerenza e aderenza al proprio progetto della stessa, è una scelta “eroica”che con la morte riabilita l’individuo a riappropriarsi della propria libertà. La storia del suicidio di Catone risponde dunque alla negazione di vivere lui, seguace di Pompeo,accettando la sconfitta della sua ideologia politica. La storia Romana lo ricorda come “exemplum virtutis” Dante, nel Purgatorio, c.I, lo pone come garante dell’espiazione delle anime nel cammino di purificazione cui la montagna del Purgatorio avvia i peccatori dei sette peccati capitali che,a differenza dei peccatori dell’Inferno, hanno avuto nel corso della vita tempo e modo di pentirsi. Come ha potuto Dante porre un suicida, e per giunta pagano, come severo custode delle leggi morali che presiedono al Purgatorio? Il Catone storico, morto suicida all’età di 48 anni, si trasforma nella Commedia, in un “…………..veglio solo Degno di tanta reverenza in vista Che più non dee a padre suo figliolo” Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, a’ suoi capelli somigliante, de’ quai cadeva al petto doppia lista” (Purgatorio, c.I vv 31-36) Dante lo trasfigura fisicamente secondo un’iconografia che è di stampo biblico, tipica dei profeti e dei Patriarchi dell’Antico Testamento, attribuendo così a Catone la stessa saggezza e profondità di pensiero. Sembra un falso storico, ma non lo è. Il sacrificio di Catone è un sacrificio per la libertà. Le parole che Virgilio rivolge a Catone per giustificare la presenza di Dante vivo ai piedi della montagna del Purgatorio lo ribadiscono: “Libertà va cercando ch’è sì cara Come sa chi per lei vita rifiuta. Tu’l sai, chè non ti fu per lei amara In Utica la morte,ove lasciasti La vesta ch’al gran dì sarà si chiara” (Purg. C.I vv 71-75) 10 In bicicletta lungo il Reno tra Francia e Germania (16 – 24 agosto 2006) per questo ci guarda un po’ di traverso. Al mattino decidiamo di visitare il centro storico di Friburgo e il mercato attorno alla cattedrale partecipando al rito collettivo della spesa quotidiana. Verso l’una ci sorprendiamo a masticare un fumante wurstel con senape assieme ai tedeschi. La temuta pioggia ci sorprende in serata, ma è solo un breve temporale, per fortuna, il barbecue previsto per la serata si farà. Tutta la famiglia è riunita in cortile, bistecche, vino fatto in casa dal padre di Uwe e molto altro per una serata indimenticabile. A questo punto dobbiamo dire che il cibo, in Germania, non merita affatto la cattiva fama che lo accompagna in Italia. Al risveglio dobbiamo però lasciare anche questi ospiti, e la Germania, per raggiungere, con un lungo trasferimento in bici e una sosta in hotel, la città di Strasburgo dove ci aspettano Xavier e Ann-Laure e la loro nuova casa. Anche i nostri nuovi ospiti hanno due bambini, a conferma del fatto che le famiglie ‘numerose’ sono la regola a queste latitudini. La sede del parlamento europeo è vivace e ordinata, totalmente a misura di bici. I canali, i mercati, la vertiginosa cattedrale sono stati il nostro percorso di conoscenza del centro cittadino; di seguito optiamo per un visita al Museo D’arte Moderna tanto per rifiatare. È giunto anche il momento si salutare i nostri ultimi ospiti; con una lunga pedalata tra i vigneti della riva francese del Reno e la seconda sosta ‘non-Servas’, a Mulhouse, ci congediamo dalla regione e, purtroppo, dalla vacanza. Un treno ci aspetta a Basilea, per il lungo viaggio a ritroso. Fausto Meirana e Stefania Bosco – Genova Londra cercare Sue... Ragazzini rapper con i pantaloni di 5 taglie più grandi come dame inglesi impomatate... Insomma l'idea che la anima, da come ci ha spiegato, è proprio di creare una comunità di vicini di casa che siano solidali e si arricchiscano delle differenze reciproche! Molto vicino agli ideali di Servas, vero? Abbiamo anche condiviso le abitudini alimentari: io ho trovato il porridge di Sue buonissimo (lei insiste che è facilissimo da fare ma per ora quello che faccio io è una brodaglia insulsa) mentre noi ci siamo cimentati in una carbonara che è venuta dignitosa, per quanto avessimo fatto l'errore di mettere le uova intere e non solo i tuorli. Del resto Sue aveva in casa la salsa Wortchester, che da quel tocco di piccante che si sposa perfettamente con la pancetta. Non centra niente con Servas, ma io e Michele, l'ultimo giorno di Londra, avendo assistito ad una conferenza che trattava anche di alimentazione, abbiamo deciso di diventare vegetariani e sono nove giorni che non mangiamo carne, latticini, uova, quindi si può dire che la carbonara che abbiamo mangiato con Sue sia stato il degno finale della nostra epoca carnivora! L'unico rimpianto consiste nell'esserci dimenticati di fare una foto insieme a Sue per ricordo. Beh, che dire: abbiamo scritto a Sue ringraziandola della sua stupenda ospitalità; siamo grati di aver avuto l'occasione di fare questa bella esperienza. Yuri e Michele Il nostro viaggio cicloturistico sulle rive del Reno comincia con un lungo trasferimento in treno, Genova – Basilea, con tappa a Milano poi Basilea - Friburgo. Tenuto conto delle biciclette che abbiamo dovuto trasferire ogni volta da un treno all’altro, non è stato un viaggio riposante. Arriviamo infine a Friburgo, città universitaria piena di giovani, biciclette e tram che sbucano da ogni strada. Per raggiungere il nostro primo ospite Servas ci perdiamo come al solito, ma, caparbiamente, riusciamo nell’intento. Andreas e Doris ci accolgono con calore, i loro figli scorrazzano per la casa e fuori. Ci dicono che per loro è importante, nell’accogliere gli ospiti, il fatto di condividere almeno una cena; per non offendere ne accetteremo due! Dopo una rilassante passeggiata tra le vigne, con vista panoramica sulla città, giunge infine il meritato riposo. Il giorno dopo , in sella, raggiungiamo Colmar in Francia (circa 45 km più altrettanti per tornare), per una visita alla cittadina piena di case a graticcio di mille colori e i suoi numerosi canali. Con gran piacere, al ritorno, gustiamo gli ‘Spätzle’ preparati da Andreas e Doris. Nella serata del giorno dopo, al ritorno da una lunga ma facile pedalata, facciamo i bagagli per incontrare il nostro secondo ospite a Friburgo, poca fatica, abita di fronte! Anche qui ottima accoglienza da parte di Uwe e Claudia e dei loro tre figli. La cena, si conferma un momento importante per conoscersi meglio e soddisfare le reciproche curiosità. Abbiamo una mansarda tutta per noi, rubata al più piccolo dei figli, che Sue ci ha accolti in casa sua (una casa confortevole e molto english!) lasciandoci completa libertà come se fossimo parenti o amici di vecchia data!Conoscerla è stato veramente interessante perché è una donna apertissima, piena di interessi disparati e molto curiosa. E' attivissima nel sociale: ad esempio organizza tutti gli anni una festa del quartiere nella sua via: a parole non si riesce a far capire, ma ogni tanto alla porta suonava la gente più disparata a 11 La Sicilia di Rosa Non avevo mai visitato la Sicilia (capita che si attraversa l’oceano ma non si guarda sotto casa…) e ho approfittato di un ciclo di cure termali per andarci. Già dal mese di luglio avevo contattato i Servas di Catania (città vicino alle Terme di Acireale) ma in estate naturalmente nessuno di loro era disponibile. Invece a dicembre è stato possibilissimo. Quindi io e una mia amica, recente iscritta e Day Host, siamo volate da Milano a Catania. Scrivo queste note per raccontarvi belle esperienze di ospitalità. Siamo state prima in casa di Vittoria, comoda perché sulla strada delle Terme, e mi sono subito trovata bene con lei, sarà per l’età, per una visione simile della vita, per le stesse origini meridionali… Abbiamo chiacchierato tanto, abbiamo fatto un bel giro fino a Siracusa e siamo andate tanto a cinema (ciò che non mi succede a Milano). Informata da lei, abbiamo partecipato ad un incontro provinciale Servas in una splendida casa di fronte all’Etna. I soci catanesi non hanno l’abitudine di riunirsi mensilmente come noi a Milano, quando lo fanno però sanno sfruttare l’occasione con buon cibo, chiacchierate, ecc. I n Europa centrale Sono una new entry del Servas e, nei mesi di Agosto e Settembre 2006, ho compiuto un lungo viaggio attraverso alcune nazioni dell’Europa Centrale (Germania, Olanda, Polonia, Austria), intervallato da due esperienze di volontariato, entrambe in Germania (la prima a Görlitz, la seconda a Dresda). E’ stata per me una esperienza memorabile e fantastica, non solo perché ho visitato luoghi incantevoli, ma anche perché ho spesso incontrato persone e famiglie magnifiche. Ho quasi sempre toccato con mano che esiste veramente uno spirito Servas, basato sull’amicizia, sulla voglia di stare insieme, sul desiderio di conoscersi e di aprirsi agli altri, sulla solidarietà. Mi piace raccontare un episodio, che attesta quanto detto. Mi sono presentato, una sera di agosto, in una casa nei dintorni di Berlino. Avevo purtroppo sbagliato indirizzo, ma conservavo il numero di telefono della famiglia che mi avrebbe dovuto ospitare. Mi è stato detto che un Servas non può essere abbandonato a se stesso, per cui, dopo una telefonata di controllo, sono stato accompagnato, di notte, presso la famiglia che mi aspettava. E qui vorrei fare un raffronto tra il Servas e altre organizzazioni similari, quali Hospitality Club, di cui conosco alcuni soci. La differenza è sensibile, in quanto il Servas è un’associazione di amici, con interessi e valori in comune; le altre organizzazioni offrono solo un posto letto, ma senza creare veri e propri legami. Quanto ai numerosi posti visitati, sono rimasto veramente entusiasta della Germania. Ho visitato o rivisitato luoghi bellissimi, quali la Foresta Nera, Colonia, Hannover, Berlino, Potsdam, Dresda, la Sassonia, il lago Chiemsee. Ho molto ammirato l’architettura e i colori dei palazzi e delle chiese. Dopo alcuni giorni ci ha ospitato Mimmo di Mascalucia, se possibile ancora più ospitale e simpatico. Con lui, che abita in una villetta fuori città, abbiamo fatto lunghe chiacchierate davanti al camino, belle mangiate, ci ha scarrozzato verso luoghi vicini come Taormina, Agrigento e le falde dell’Etna (chiamata dai catanesi semplicemente la montagna). Insomma si è messo completamente a nostra disposizione. Poi, gli ultimi giorni a casa di Agata, una simpatica trentenne, indaffarata per il lavoro e altre attività ma sempre disponibile a condividere con noi il suo tempo libero. Non so se siamo state fortunate o si tratta della tipica ospitalità meridionale (di cui io, tarantina trapiantata a Milano, ogni tanto sento nostalgia) ma in questi giorni ho sentito davvero lo spirito Servas all’ennesima potenza. Nel piacere ci ha anche aiutato il tempo atmosferico, caldo e soleggiato, e la bellezza dei luoghi, di cui ricordo soprattutto, oltre il quartiere Ortigia di Siracusa, di fronte al mare, e la Valle dei Templi di Agrigento, uno splendido borgo sopra Taormina, fatato di sera, dal cui castello si gode della vista di tutta la baia di Taormina. Cosa potevamo voler di più? Rosa Calderazzi (Porta Aperta di Milano) Ovunque sono stato trattato come una persona di famiglia, presentato agli amici, invitato a tornare. Spesso avevo anche il bagno personale. Mi piace ricordare, nei dintorni di Berlino, una famiglia patriarcale e moderna allo stesso tempo, con sei figli, che vive in una grande casa del ‘600. La Polonia mi ha sorpreso, è un paese in grande sviluppo. Molto forte è l’orgoglio della propria nazionalità e delle proprie radici, e il cattolicesimo ne è parte integrante. Più che altrove si avvertono le differenze tra città e villaggi. Nelle prime le persone sono di mentalità molto aperta, nei secondi la mentalità è molto chiusa e conservatrice. Tutte le persone che ho incontrato sono state incantevoli, a Danzica e a Cracovia ho avuto occasione di spendere molte ore in lunghe conversazioni. A Gdynia, poi, una ragazza gentilissima, di sera, è salita in auto con me e mi ha accompagnato a destinazione. Tra i luoghi visitati, vorrei segnalare Sopot (un’incantevole stazione balneare sul Baltico), Malbork (con il suo bellissimo castello dei cavalieri teutonici), Wroc³aw (con il suo incantevole Rynek), Cracovia (con il fantastico Wawel). Toccante è stata la visita ad Auschiwitz e Birkenau. Unica nota stonata del viaggio è stato il comportamento di alcuni soci Servas austriaci. Volendo visitare Salisburgo, ho telefonato a diversi soci della zona, ma tutti mi hanno risposto di non essere più iscritti all’associazione. Sono dovuto andare, quindi, presso una famiglia della bassa Baviera, e ho avuto così l’occasione di visitare non solo Salisburgo, ma anche il lago Chiemsee, in un’incantevole giornata di sole, con un bellissimo castello (a imitazione di Versailles) costruito su un isolotto. Per concludere, non ho mai avuto particolari problemi di lingua, perché tutte le persone incontrate parlavano discretamente l’inglese, alcune in modo fluente. Filippo Cavalieri 12 Olanda Quest'estate abbiamo deciso di visitare un Paese per noi sconosciuto: l'Olanda, e di farne un viaggio completamente Servas. Abbiamo chiesto disponibilità a tutti i Servas olandesi, consultato una Lonely Planet e... deciso un ricco itinerario che toccasse il maggior numero di posti possibile, anche un po' fuori dai tipici luoghi frequentati dai turisti italiani. Il nostro obiettivo principale era vivere con gli Olandesi. Per la verità il nostro viaggio è partito da Colonia, che abbiamo raggiunto in aereo. Qui siamo stati una notte nella bella casa di Maria e Thomas, soprannominato “Thomas Cook” in quanto ha voluto cucinare per noi. La sera ci hanno fatto provare la tipica birra di Colonia, servita in piccoli bicchieri.. ma tanti, visto che vengono sostituiti a rotazione man mano che si svuotano, finché non dici “basta” ponendo sul bicchiere vuoto un sottobicchiere. Ci siamo mossi sempre in treno, e la nostra prima meta è stata Breda, dove in un giorno di pioggia abbiamo incontrato Albert, Ilse e i loro bellissimi bimbi Kira e Wes. Una città incantevole e una famiglia deliziosa, con cui abbiamo fatto la spesa e avuto il primo impatto col cibo olandese... sicuramente molto nutriente! Abbiamo portato una ventata di italianità preparando una pizza con Kira (4 anni), e abbiamo avuto l'onore di essere stati i loro primi ospiti Servas, come spesso ci è accaduto visto che i Servas olandesi sono moltissimi, e fuori dalle rotte più turistiche hanno poche occasioni di ospitare. Poi è stata la volta di Rotterdam, dove siamo stati ospiti di Harm e Chris, la nostra prima coppia sposata gay, a onore della tollerante Olanda. Chris è un artista, ci ha mostrato il suo lavoro e con entrambi abbiamo parlato a lungo di politica e società, visto che essi fanno molto volontariato nel loro multietnico quartiere. A Delft, cittadina davvero splendida, abbiamo fatto un'incantevole gita in bicicletta fino alla spiaggia de L'Aja (20 km) con due giovani studenti, Florence e Jan, e abbiamo scoperto l'eccezionalità delle piste ciclabili olandesi, che coprono tutta la rete viaria del Paese. È stata poi la volta di Amsterdam, che merita tutta la sua fama. Interessante è stato passare le prime due notti ad Almere, città del futuro costruita solo 30 anni fa su una terra strappata al mare con un eccezionale sistema di trasporti separati per bici, pedoni, auto e bus. Il nostro ospite, Eep, che ha vissuto 25 anni in Giappone, ha soddisfatto ogni IRLANDA ON THE ROAD Finisce con il fischio del motore fuori dal finestrino ed il balletto delle hostess, il 3 settembre 2005 alle ore 16.20, aeroporto di Dublino. Era cominciata con una proposta, l'anno prima, non tanto prima, era dicembre e le colleghe Roberta e nostra curiosità sul Sol Levante. Le altre due notti le abbiamo trascorse con Sharon, signora americana impegnata per l'ambiente e i diritti civili e grandissima viaggiatrice, con la quale abbiamo visitato i dintorni di Amsterdam in autobus e capito qualcosa di più sui problemi sociali della città. Ci siamo quindi spostati a Utrecht, presso la famigliola ecologica di Goutije e dei suoi tre figli, con cui abbiamo condiviso una mattina al fiume, facendo il bagno insieme a 4 bellissimi cavalli incontrati per caso! Il viaggio è proseguito verso est, ai bordi del Parco Nazionale dello Hoge Veluwe, ospiti di Tamara e Arnoud e del loro piccolino Laas. Con le loro bici abbiamo fatto una bellissima gita di 60 km, gli ultimi 30 sotto una pioggia battente. (per fortuna a casa ci aspettava la loro magica sauna). Ad Hattem abbiamo goduto della compagnia di due famiglie olandesi-indonesiane, con cui abbiamo anche condiviso un suggestivo concerto d'organo. A Groningen, Jan e Jitske ci hanno accolto con calore ed entusiasmo, e abbiamo anche potuto visitare il centro per disabili all'avanguardia in cui lavora Jitske. Il ritorno è avvenuto da Hannover, dove il nostro ospite è stato Holger, vegetariano e collezionista di libri e dischi e affetto da ippopotamomania! La serata è trascorsa anche in compagnia di una coppia Servas, Peter e Gisela, che pur vivendo nella stessa città incontravano per la prima volta Holger. Speriamo di aver fatto nascere un'amicizia... cosa ci è rimasto di questo viaggio? Tanti volti, sorrisi, risate, belle serate, calore... e poi la bellezza dell'Olanda, l'acqua, i ponti, i canali, le opere di Van Gogh e Rembrandt, la casa di Anne Frank, la pioggia, le nuvole e l'inaspettato brillare del sole, la birra, gli Hagelslag, le tradizioni di natale, i klompen (zoccoli), i mulini, le case pendenti, il vento e le pesantissime e preziose bici, le finestre senza tende da cui vedi dentro le case, Albert Hejn (catena di supermercati) e la scoperta che “Pattini d'argento” non è letto in Olanda, e il protagonista Hans Brinker è un'attrazione per americani! Cosa possiamo consigliare ai Servas italiani? Visitate l'Olanda, guardatela attraverso gli occhi dei vostri ospiti e.. non fate come noi, state almeno due notti con ogni ospite, perchè è davvero dura lasciarsi tante volte... Anna Pinna e Mauro Scalco Michela si proponevano con le parole di visitare la verde Irlanda. Fin dall'inizio la prima compagna di viaggio è stata la fida guida Lonely Planet ereditata dal fratello e più tardi il quinto componente del gruppo, Simone. Prenotati in primavera aereo ostelli ed automobile, deciso un itinerario di massima, contatto alcuni servas dei luoghi che toccheremo; siamo a giugno. Cerco di contattare Servas della mia età, ma il periodo è quello delle ferie estive e chi risponde è già impegnato. L'unica risposta positiva arriva da padre Bapthist Sugrue, contea di Offaly, quattro persone, due notti. Così partiamo: Io, Enrico, 27, Simone, 26, Roberta, 22, Michela, 21, guida Lonely Planet, 1e1/2. L'auto è una Mitsubishi Lacer, la prima volta che guido a sinistra è quasi la mezzanotte del 24 agosto, l'ora di strada fino al primo ponte sul fiume Liffey abbonda. Lo stesso non si può dire dei nomi delle vie che ci conducono alla Kinlay House. Il primo Dublin-day siamo a Dan Liri (porto vecchio) la mattina, al Trinity College nel lunch time, uno scroscio di pioggia, due foto, fabbrica della Guinness per i tre compagni, la sera quattro fish'n'chips, abbondanti e ridondanti. Dopo cena quattro ragazzi veronesi, tre di noi, due pub in temple bar, la mia (segue a pag.13) 13 serata finisce con un taxi per i sobborghi di Dublino. Venerdì 26 alla conquista dell'ovest attraverso Kilkenny, Waterford, il faro ad Hook Head (Michela: tu lo sai), con la mia mano che è tutt'uno con la leva del tergibrezza; dei bei paesini sulla costa ci introducono a Cork (the best part of Ireland, come ci è stato riferito in seguito). Questa sera e la prossima siamo al pub più vicino all'ostello, frequentato dai locali. La mattina il 27 per le strade di Cork e il pomeriggio ci infiliamo tra le fila di pallidi spettatori (paganti!) di una partita di quartiere di calcio gaelico (come il nostro, solo che a giocare con le mani non si viene espulsi). La sera è Florian, un francese di Lille, che si unisce alla nostra mensa: tempo di registrare un nome e un volto e siamo al pub, dove i nostri compagni di questa sera sono troppo sbronzi perché li possa capire. Il giorno 28 la servas Annette quasi sul Mizen Head ci ospita per il pranzo, ci racconta le sue esperienze in Italia e risponde a qualche mia curiosità sull'educazione e le leggi in Irlanda. La sera a Killarney Mario di Roma baratta alcune dritte sulla contea di Kerry con una cena e più tardi siamo con lui in un pub in città. Il giorno 29 lo dedichiamo al ring of Kerry e il pomeriggio io e Simone facciamo l'americano Charles a cui consigliamo un itinerario per i suoi prossimi cinque giorni in Italia. Il 30 sono le turistiche Cliffs of Moher e il Burren a fare da sfondo alla giornata. La sera al Kinlay House Galway conosciamo Cédric e Matthew, francesi di Toulouse. Passiamo le vie notturne della città ed una piacevole serata al pub. Il giorno seguente siamo nel Connemara ; il pomeriggio al molo di Letterfrack conosciamo un altro francese di Toulouse per poi ritrovarlo, per caso, per via, a Clifden. Passiamo con lui qualche mezz'ora all'aperto di un pub. Il primo settembre ci spingiamo più a nord e ad Achill Island, faccio il mio bagno-più-a-nord nell'oceano (Simone è già al terzo), approfittando dei 20 gradi al sole. Attraversiamo tutta la contea di Mayo: il cielo azzurrino e le nuvole-batuffolo bianchissime ci portano fino a Sligo. Le due notti dal fratello Bapthist diventa una. La sera al pub un gruppo di musicisti per caso suona una (per noi) ottima musica tradizionale, conferma che siamo tra l'Irlanda degli Irlandesi. Il giorno 2 dai finestrini della Lancer, per la prima volta in Irlanda, il solo azzurro è quello sopra la linea d'orizzonte, niente costa né oceano: così arriviamo alla contea di Offaly, ultima del nostro viaggio: . A cena siamo ospiti del servas Brother Bapthist Sugrue. Dopo la doccia ci raggiunge nella living room un fratello di Bapthist e insieme scaldano l'atmosfera con alcune barzellette una delle quali ha come protagonista la contea di Killdare. Intanto padre Bapthist ci offre un liquore rumeno a base di miele. Slonta! si alza il bicchiere alla salute- e del whisky. Il secondo fratello tira fuori dalla tasca un'armonica a bocca e comincia a intonare dei chun (motivetti?) che gli astanti (noi italiani) dobbiamo indovinare (Simone, your glass is empty...secondo bicchierino). Poi il quiz musicale è rivolto alla musica della tradizione (terzo bicchierino) con il padre rosso in viso che dà il meglio di sé. Dalla musica alla lingua latina (quarto) e poi il picture-time. I padri ci ringraziano sinceramente della nostra visita, in particolare apprezzano il fatto che noi siamo così giovani e cordiali. Abbiamo tirato le due e mezza, con padre bapthist che di lì a poche ore avrebbe detto messa...momenti memorabili! Ho fatto tesoro di questo viaggio come spero i miei compagni, e le nostre strade si sono incrociate per un giorno con quelle dei nostri fratelli europei. Dati statistici: 17 contee toccate su 26 (Repubblica d'Irlanda), 2100 km percorsi, 10 giorni. Itinerario: Dublin, Kildare, Carlow, Kilkenny, Wexford, Cork, Kerry, Clare, Galway, Mayo, Sligo, Roscommon, Leitrim, Longford, Westmeath, Offaly, Kildare, Dublin. Enrico Biasiolo Sia io che Bruno Manfredi (il predecessore di Andrea Careddu nella gestione delle liste straniere per il Comitato esecutivo) ci ritroviamo, per motivi diversi, a vivere in questo momento in un paese che non è l’Italia. Sicura che non si trattasse solo di un semplice trasferimento in termini spaziali nemmeno per lui gli ho chiesto di raccontarci il suo viaggio. Come capita quando si hanno tante cose da raccontare il racconto è lunghissimo ma ve lo propongo ugualmente vista l'originalità del tema. Se anche a voi è capitato di partire non solo per una vacanza, ma alla ricerca di qualcosa in più, scriveteci!!!! Maria Gloria Borsa persona ci ha assicurato un paio di alloggi ad Antibes/Cannes, ma in realtà al momento buono, pur essendo presente, non si fa trovare e probabilmente ha promesso gli stessi alloggi ad altri. A fine novembre 2006 è finito un periodo della mia In breve bisogna ricominciare la ricerca da capo. Il vita: i figli sono ormai grandi, lavorano, abitano per progetto entra così nel vivo solo a partire dal primo conto loro, non ho legami lavorativi, finisce anche gennaio: la destinazione è diventata Menton, proprio la mia esperienza di collaborazione con Servas al confine con l'Italia, a qualche chilometro da Italia:7 anni di emozioni, impegni ed esperienze Ventimiglia. importanti… ormai alle spalle. A questo punto sorge spontanea la domanda che Ho l'opportunità di fare quello che Beppe Grillo, in mi hanno fatto in tanti, a partire da mio padre: un contesto diverso, definisce RESET. Chi ha avuto perché la Francia? A mio padre non dico che faccio un computer con un virus senza possibilità di Reset, probabilmente non capirebbe. Cerco di riparazione, capisce di cosa si tratta:tagliare con il rispondere spiegando che ho bisogno di caldo (vero), passato, rompere con il tran tran di sempre, con in Riviera il clima è migliore che a Torino (vero), le abitudini consolidate, cambiare, assumere punti che in Francia i servizi sono migliori (più o meno di vista diversi E' così che a novembre organizzo vero) e che i costi sono minori, in fondo (molto in una festa che sembra simile a tante altre che fondo). In realtà dovrei rispondere a mio padre che abbiamo fatto quando qualcuno di noi arrivava da io sono qui per fare EXPLO e probabilmente di un viaggio o partiva per un altro luogo. Questa volta nuovo non capirebbe. è diverso. Formalmente l'occasione è offerta dal Cosa intendo per Explo? fatto che parto per la Francia, Costa Azzurra, Antibes. E' un insieme di tecniche di viaggio che ho elaborato La data prevista è il primo dicembre. insegnando educazione ambientale ai miei allievi Subito c'è una serie di problemi e difficoltà: il primo (1) e agli insegnanti in attività di aggiornamento,sulla dicembre sto male e invece di partire da solo parto base delle esperienze maturate viaggiando con il due assieme a Lucia. Il momento fisico del Reset Servas sia in Italia che nel mondo. Non si tratta avviene quando in treno sulla linea Cuneo/Nizza solo di spostarsi fisicamente da un luogo all'altro. attraverso il confine nel tunnel di Tenda e passo in Si tratta di VIAGGIARE DENTRO E VIAGGIARE FUORI. territorio francese. (segue a pag. 14) A questo punto si verifica un grosso intoppo: una Explo Torino, explo Menton, explo… 14 Si tratta di vivere dal di dentro un certo ambiente inteso come sistema. Non sono quindi un turista (stile guida Touring), ma neanche un viaggiatore (stile Lonely Placet per intenderci). Sono un EXPLORATORE, appunto. L'explorazione avviene conoscendo l'ambiente dai diversi punti di vista, nei cambiamenti, negli aspetti positivi e negativi (che oltretutto sono assolutamente relativi,dipendendo appunto dai punti di vista). Per fare questo occorre una base (che in questo caso è il monolocale del Parc Imperial di Menton che ho affittato tramite amici Servas),alcuni informatori locali (gli amici Servas della zona e quelli che praticano orienteering, il mio sport), una buona documentazione (appunto le guide tipo Lonely Planet, che servono come valida base di dati, ma vengono ben presto superate). Ecco in sintesi alcuni degli spazi esplorati (o delle fonti di documentazione che a volte è lo stesso): - il giro dell'isolato - l'ufficio del turismo, informagiovani - la biblioteca municipale (e le altre private), le mediateche (splendide qui in Francia) - le chiese dei differenti culti - le stazioni ferroviarie e degli autobus, il porto. l'aeroporto - i vecchi sentieri - i gabinetti - gli spazi culturali (musei, centri di incontro) - l'associazionismo e il volontariato - i centri commerciali, i Mac Donalds ecc. E' fondamentale ovviamente acquisire una cartografia il più possibile precisa: un altro motivo che mi ha fatto scegliere la Francia sono state le mappe dell'IGN). Le mappe possono anche essere datate, ma in questo caso servono per ricostruire i cambiamenti. Diventa fondamentale parlare con le persone per raccogliere informazioni sulla vita, la storia pratica, la geografia materiale. Qui ci sono difficoltà rispetto ad altre zone: ho l'abitudine di salutare chi incontro(come si faceva una volta in montagna) e poi cercare di attaccare bottone: qui è già tanto se ti rispondono. Ma le difficoltà esaltano l'exploratore. Ed ecco come si svolge la giornata tipo. Tutto si svolge innanzitutto con grande calma, senza stress. Alla mattina si scelgono degli obiettivi, in quanto il clima è un fattore fondamentale. Oggi ad esempio è una giornata mite e decido di andare in due paesini dell'interno, Gorbio e St Agnes, da raggiungere con i mezzi pubblici e con un minitrekking. Si parte con uno zainetto contenente un kit di base: bottiglietta d'acqua, coltellino, block notes e trattopen,macchina fotografica digitale, minimo indispensabile per il pic nic (pane nero di cereali autoprodotto, parmigiano, mela). Nel corso della giornata faccio questo percorso, bellissimo, con un sentiero a balconata, con una vista mozzafiato sulla Costa Azzurra, con l'autostrada piccolina laggiù con i piloni che sono enormi, ma che da qui sembrano piccolissimi, come un modellino di un plastico. Al ritorno, dopo la doccia e un po' di relax, si trasporta sul portatile (il mitico iBookG4 di Apple, gentilmente trafugato a mia figlia, lo stesso con cui scrivo questo testo). Si scrivono gli appunti presi, ma soprattutto si fissano a caldo le emozioni vissute. Fine della giornata di lavoro, si comincia a organizzare la giornata di domani con ipotesi diverse se il tempo sarà "bello" oppure"brutto". In questo schema manca un punto che sarebbe fondamentale ed è relativo ad Internet: la giornata si dovrebbe chiudere con la pubblicazione del testo sul BLOG Explo. Però non sono riuscito a risolvere il problema, a causa delle tariffe folli di ricezione di Internet via cellulare, per cui la pubblicazione del blog avviene in differita da qualche biblioteca o internet cafè: qui a Menton è delizioso il Cafè des Arts, ma anche caro, 6 euro all'ora. All'interno di questo modello l'OSPITALITA' è un elemento essenziale: dal punto di vista Servas in questo periodo sono DAY HOST, in quanto il monolocale è proprio piccolino. In ogni caso la persona ospitata offre informazioni essenziali sull'ambiente con punti di vista comunque originali e partecipa attivamente al progetto. La cosa curiosa è che contemporaneamente sono anche "GUEST"di ospiti Servas locali: abbiamo partecipato, io e Lucia, ad un simpatico incontro dei soci provenzali, vicino a Marsiglia, in occasione della "gallette des rois", in pratica la focaccia dei re magi, secondo una tradizione di queste parti, che dura per tutto gennaio. Qual è il bilancio di questa esperienza dopo un mese di attività? Alla fine dell'esperienza scriverò una RELAZIONE DI EXPLO che invierò alla coordinatrice piemontese Giuliana e a Silvie, la sua collega della regione PACA (Provenne, Alpes, Cote d'Azur). Ma già ora si possono fare alcune considerazioni. Ci sono qui dei paradossi insostenibili, a mio parere: ricchezze smisurate accanto alla povertà dei senza fissa dimora che dormono sulla spiaggia nelle tende tipo igloo offerte dall'associazione Figli di Don Chisciotte. Qui si sono impiantate tutte le mafie del mondo: ci sono qui un paio di megaville di Saddam Hussein che cercano acquirente. Eppure ci sono panorami incredibili: basta salire di qualche decina di metri dalla fascia costiera, stravolta dal cemento. E non è un caso che qui già nel paleolitico si erano instaurati i nostri antenati. Qui a gennaio è tutto fiorito, a partire dalle mimose: è chiaro perchè qui sono sopravvissuti! Ma forse l'esperienza più curiosa è la percezione della realtà italiana da qui, dall'estero: ricevo comunque le radio e le tv italiane,sbircio le prime pagine dei quotidiani nelle edicole: come ho detto per Internet ci sono delle difficoltà tecniche. Curioso è il confronto con la realtà politica e sociale francese, con somiglianze e differenze con la situazione italiana. E' un po' difficile dire come si evolverà in futuro questa esperienza di explorazione. Un po'scherzando ho detto ad alcuni che diventerò Porta Aperta in Francia. Questo magari potrà anche succedere. Ci sono ancora alcuni legami forti con Torino,città che io amo tantissimo, a parte appunto il clima invernale e l'inquinamento: la mia in ogni caso NON E' UNA FUGA. Qui in Francia non solo i prezzi sono alle stelle (come da noi del resto), ma la qualità delle case è molto inferiore che da noi. Inoltre ho in breve tempo rotto ogni ponte con le agenzie immobiliari (=mafie) e con il sistema bancario (=ladri), per cui una sistemazione fissa da queste parti a questo punto mi sembra poco probabile. Però il modello di explo non solo mi sembra valido, ma almeno fin quando la salute mi sostiene, non posso proprio farne a meno…Dunque? Una possibilità probabilmente è quella di ripetere questa esperienza in un'altra area del mondo, disposta ad accogliermi. Chissà, cari lettori, che mi avete seguito fin qui in questo testo: magari proprio la zona dove voi vivete ha le caratteristiche adatte ad un explo… Oppure può darsi che abbiate dei consigli da darmi.Ad esempio all'incontro Servas di Marsiglia, mi hanno detto: "Devi assolutamente venire a Sisteron (2), noi siamo molto più simpatici di quelli della CostaAzzurra" . In questo momento mi vengono in mente alcune località ben precise eadatte al progetto, ma sono pronto a discutere con chiunque abbia delle idee costruttive in proposito. A livello operativo, si può consultare il blog http://explo.splinder.com che contiene un parte dei testi http://manfree.blogspot.com che contiene alcune delle foto Oppure si può inviare un messaggio a [email protected] L'altra possibilità è che qualcun altro sia tentato di fare reset e di diventare explo. Una possibilità è quella di venire a Torino, ospite nostro e di utilizzare un bel po' di materiale e di esperienze già maturate. Buone explorazioni a tutti, comunque! Bruno Manfredi 15 BASSANO DEL GRAPPA, 29 OTTOBRE 2006 Bassano ci ha accolti con una splendida giornata di sole calda, in particolare noi patavini: quando vivi in mezzo alla nebbia fitta che dura tutta la giornata ti sembra impossibile che solo a qualche decine di chilometri possa splendere un sole così caldo ed energizzante. Ritrovo alle 9.00 presso i Padri Scalabrini, una struttura enorme a due passi dal centro e dal fiume. Tra saluti, abbracci e presentazioni prepariamo la stanza che ci è stata riservata per il pranzo, sistemando i tavoli e le vettovaglie. L’appuntamento con la guida è alle 9.30 presso il ponte degli Alpini, e da qui inizia la visita-lampo alla città, con interessanti ed esaurienti spiegazioni. Pur non avendo molto tempo a disposizione riusciamo ad assaporare la storia della città, i luoghi caratteristici e suggestivi, supportati dal racconto di Daniela, la nostra guida: il lungobrenta, i ponti, le piazze, il castello – primo nucleo abitato –, il Viale dei Martiri con punto panoramico, la Grande Guerra, i Remondini e la stampa, la ceramica, e infine la grappa. Il racconto della città si è concluso presso il Museo della Grappa Poli, un piccolo museo aziendale dove sono raccolti antichi strumenti per la distillazione e un po’ di storia, con degustazione di vari tipi di grappa. Il rientro alla base per il pranzo si è svolto in piccoli gruppi per varie e diverse vie, lungo il Brenta o tra le piazze strategicamente animate da punti enogastronomici. Il pranzo comunitario è stato organizzato e distribuito da Carmine e Susete, preziosi collaboratori per la buona riuscita dell’intera giornata. Viene salutata una nuova socia: Ada, 16 mesi, figlia dei trevigiani Michela e Adriano. Leonardo di 2 anni è già “veretano” al gruppo, sempre presente con papà Ferruccio. In quattro e quattr’otto la sala ritorna come l’abbiamo trovata e ci spostiamo in un’aula ai piani superiori approntata per la nostra assemblea. Patrizia Dal Zotto (Per questioni di spazio non pubblichiamo normalmente i verbali delle riunioni regionali, ma se ci fate pervenire un breve articolo e delle foto ci farà piacere inserirvi!! Maria Gloria) Alpe Adria 2007 Quest’anno Alpe Adria si svolgerà il17-18-19 Agosto in Baviera, a 40 km est di Norinberga e 240 km nord di Monaco di Baviera. La scadenza ultima per le iscrizioni è il 12 marzo (in realtà era il 12 di febbraio ma abbiamo chiesto che spostassero un po’ la data per consentire le iscrizioni di chi legge il notiziario). Il prezzo è di 70 euro per il fine settimana. Per ulteriori informazioni e per prenotarsi conttattate: Alma Nimis [email protected] tel. 0432 790 061 cell. 340 6879261 PAROLE PER UN AMICO SERVAS TIGULLIO, I Circoli del Cinema LA CONTESSA BERTA e il FOOD IN FILM FESTIVAL, LAMACA GIOCONDA e CIMAMERICHE FILM FESTIVAL salutano GIANFRANCO Gradiva le differenza, per questo viaggiò tanto , cita J.L.Borges, il grande scrittore argentino. Il primo giorno dell’anno alle 9.30, Gianfranco Ornato, socio, amico, promotore e sostenitore da sempre di SERVAS , ha dato il buon giorno al 2007 ed ha iniziato il suo viaggio più lungo e misterioso. Con lui abbiamo condiviso il grande amore per i viaggi, la natura, il gusto, il cinema, l’America Latina. E pensando a lui, ci vengono in mente le figure dei grandi pionieri e del viaggiatore, colui che non appartiene ad alcun luogo, che si sposta e snoda i suoi percorsi a 360°, lentamente nel passare degli anni, risolvendosi e liberandosi nel movimento continuo: fisico, di idee, umano. Colui che vede e ode cose che al turista, a chi viaggia con ogni comodità, non è possibile conoscere, e che utilizza il percorso della conoscenza reciproca, itinerario rispettoso del contesto e corretto verso usi e costumi e verso l'altro. Gianfranco è stato e resterà in noi e nel nostro percorso una porta aperta, una grande possibilità verso il processo continuo, perseverante, determinato della pace. E ringraziamo Mariola e Clizia che ci regaleranno la continuità della sua presenza. Ci piace pensarlo, come sempre, in movimento, mentre dall’alto della collina ligure di Santa Giulia scruterà il mare, prima di dirigersi verso un’altra ennesima Samarcanda. Lodovica Marini I l socio Franco Pessina ([email protected]) cerca compagni per le seguenti iniziative di viaggio: 1) Tour a Cuba per conoscere meglio la loro musica, partecipando alle attività dei gruppi locali, e visitando i luoghi Hemingwayani. Periodo da stabilire. 2) tour con fuoristrada,con qualche breve trek, in Cile/Bolivia per visitare le zone vulcaniche, le lagune ed i deserti (es. Atacama, salares) e cittadine ad architetture ispaniche: durata min. 3 settimane. Cari saluti a tutti, Mario Arosio 16 90 minuti. Produzione Francia 2006. (Il regista è lo stesso creatore di Kirikù e la strega Karabà.) Azur ha gli occhi azzurri e Asmar neri, due fratelli di vita. Un meravigliosa fiaba, delicata e profonda sull’incontro tra le diversità che provocano pregiudizi ma anche sorprese. L’incanto dei colori si mescola al richiamo delle fiabe da quelle di Grimm a Mille e Una Notte. Una produzione che è stata al tempo stesso incontro tra almeno persone di dieci paesi diversi. Una fiaba immortale come il Piccolo Principe che a qualsiasi età regala significati sempre nuovi. Un messaggio di speranza per il futuro. Cristina di Fino Ci farebbe molto piacere leggere sul giornalino Servas l’annuncio dell’arrivo delle nostre due gemelline Elena e Giulia nate a Trieste l’11 maggio 2006. Elisabetta Liva Auguri ai nuovissimi soci friulani: Dominique, arrivato a casa di Siria, Stephanie Cervesato e Nicola ZanusMichei ad Aviano e a Chiara Silvia, nata a casa di Albina, Annalisa e Vanni Tissino a Porcia. Alma Nimis stampato su carta riciclata C ari amici, Voglio proporvi una serie di siti web che ho trovato e che credo siano un’utile fonte di riflessione, quando se ne condividono I principi e le iniziative e anche quando no. www.addiopizzo.org è il sito di un’associazione di cui mi ha parlato Vito Fortezza; si tratta di un’associazione per il consumo critico il cui motto è “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Quelli che seguono sono siti per il turismo sostenibile (www.turisos.net, in spagnolo, ma comprensibilissimo…), internet per i diritti umani e lo sviluppo sostenibile (www.unimondo.org, www.utopie.it), Solidarietà e Cooperazione (www.asoc.it). Interessante è www.homoturisticus.com, sito di Duccio Canestrini, antropologo e scrittore, che illustra la sua antropologia del, viaggio, del turismo e dell’incontro. Si occupano invece di diritto all’alloggio dei senza tetto in Francia i “Figli di Don Chisciotte” su www.lesenfantsdedonquichotte.com. Guerra e interessi che muovono l’industria bellica www.bloodforoil.org. Gary Sealy ha inviato un link alla collezione storica del notiziario internazionale, che Uwe Federer sta scannerizzando con cura una a una: la trovate su www.servas.org/siexco/index.php/Historical_Editions_SI_News. Questi i siti che vi propongo per quest’edizione; aspetto i vostri suggerimenti e i siti che vi hanno appassionato e fatto pensare! Inviateli a [email protected] Maria Gloria Borsa Q uesto è il sito web di una viaggiatrice che ha Su questo sito trovate indirizzi e profili di ONG che si per obiettivo “viaggiare per l’Europa seguendo occupano di povertà. l’alfabeto, visitando 26 luoghi di 26 paesi. Ogni paese comincia con una diversa lettera dell’alfabeto”. Visitatelo! Le lettere dell’alfabeto non sono l’unica particolarità del viaggio! www.OnAnAlphabet.com Renato Contillo Q uesta è una rassegna di film prodotti nel mediterraneo (anche in coproduzione) sul tema identità e lavoro, più attuale e dialogo di così… www.medfilmfestival.it Propongo anche il sito www.reteambiente.it un sito sull'ambiente, su temi ecologisti-ambientali fatto veramente bene. Cristina Di Fino www.propoor.org Alessandra L’Abate ([email protected]) U n sito interessante www.nairobi2007.it da segnalare secondo me: Mauro Scalco www.museocineseparma.org è un bel museo, che punta all'educazione interculturale, al dialogo tra i popoli, che è anche la meta di Servas; è poco conosciuto e merita la nostra pubblicità; ha ospitato l'incontro regionale Servas in autunno. Silvia Montevecchi A tutti i soci Servas che vanno all’università, ho un sito da raccomandare: www.studiln.it. E’ una community online che permette agli studenti italiani di conoscersi al di là della propria facoltà e università, fino a crearsi una rete di conoscenze internazionale per informarsi su tematiche che riguardano il mondo universitario. Sul sito si possono ricercare in tempo reale materiale ed informazioni utili. Ogni utente ha un proprio profilo, nel quale si possono inserire i propri dati (foto, contatti, corsi frequentati, interessi, hobby); c’è inoltre una funzione di messaggeria e blog e migliaia di gruppi di discussione suddivisi in gruppi tematici. Sono stata studentessa per molti anni e so quanto sia importante condividere informazioni, esperienze e dubbi con persone che si trovano sulla stessa barca... Spero il sito vi piaccia. Laura Leoncini – Servas Roma ([email protected]) Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte Anno XXII numero 1 Febbraio 2007 Direttore responsabile Massimo Sechi Proprietario: Luigi Uslenghi Responsabile dell'informazione: Maria Gloria Borsa Redazione Largo Budapest 9/c 07100 Sassari email: [email protected] Stampa Stampacolor s.r.l. Grafico Editoriale Zona Industriale Cap.3 Muros tel. 079 345999 Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985 In caso di mancato recapito inviare a: CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI Azur e Asmar Un film di Mihel Ocelot. Genere Animazione, colore,