Il libro III dell`Eneide

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Il libro III dell`Eneide
Il libro III dell’Eneide
Viaggi e incontri drammatici
IL TRADIMENTO DEL RE
TRACIO
• Polimestore, alleato di Priamo, tradisce l’ospite
Polidoro e lo uccide quando si avvede che i Danai
stanno per trionfare.
• Egli s’impadronisce anche dei beni che Polidoro
aveva portato con sé da Troia.
• Virgilio modifica la leggenda (Polidoro sarebbe
stato fatto precipitare dalle mura della città), per
introdurre questo splendido e fantastico episodio. Era
consentito ai poeti introdurre varianti a miti meno
noti, per rivitalizzarli o per sottolineare aspetti diversi
della vicenda.
Il mirto che sanguina e geme
Infatti dall'arbusto strappo un ramo;
ma, spezzate le radici, colano gocce di nero sangue
e macchiano la terra di putredine. Un freddo brivido
mi scuote le membra, e il sangue si gela per il terrore.
Di nuovo insisto a strappare il flessibile ramo
d'un altro, e a cercare a fondo le cause nascoste.
Anche dalla corteccia dell'altro sgorga nero sangue;
Ma dopo che afferro con maggiore slancio la terza
verga, puntando le ginocchia contro la sabbia
- devo parlare o tacere? -, s'ode un lacrimoso gemito
dalla base del cumulo, e una voce uscendone
raggiunge gli orecchi:
"Perché laceri uno sventurato, o Enea? Risparmia un
cadavere;
risparmia di profanare le pie mani. Troia mi ha generato
non estraneo a te, e il sangue che vedi
non sgorga dal legno.
E’ un episodio drammatico, ma positivo
I rami sono nati dalle frecce
e dalle lance che hanno
ucciso Polidoro, il quale
ancora vive come
fantasma e sanguina
perché lascato insepolto
Il prodigio orrendo non
impedisce a Enea di
ripetere per tre volte il
gesto (topos epico per
sottolineare emozione,
incredulità)
Le parole spiegano il
prodigio e mettono in
guardia Enea dal
tradimento di
Polimestore
La selva dantesca:
un locus horridus
Io sentia d'ogne parte trarre guai,
e non vedea persona che 'l facesse;
per ch'io tutto smarrito m'arrestai.
27 Cred'ïo ch'ei credette ch'io credesse
che tante voci uscisser, tra quei bronchi,
da gente che per noi si nascondesse.
30 Però disse 'l maestro: "Se tu tronchi
qualche fraschetta d'una d'este piante,
li pensier c'hai si faran tutti monchi".
33 Allor porsi la mano un poco avante,
e colsi un ramicel da un gran pruno;
e 'l tronco suo gridò: "Perché mi schiante?".
36 Da che fatto fu poi di sangue bruno,
ricominciò a dir: "Perché mi scerpi?
non hai tu spirto di pietade alcuno?
39 Uomini fummo, e or siam fatti sterpi:
ben dovrebb'esser la tua man più pia,
se state fossimo anime di serpi".
Confronto Dante - Virgilio
Virgilio sottolinea:
• La drammaticità incredibile
del prodigio
• è un incontro con un
fantasma, che si rivela
però propizio a Enea
• (come l’incontro con
Creusa)
• Prevale un tono elegiaco
(pianto e offerte su una
tomba)
• L’episodio si risolve
rapidamente
Dante sottolinea:
• Il fenomeno contro natura
e contro il volere di Dio
(anime chiuse in vegetali)
• L’angoscia dell’ignoto
espressa in stile tragico
• Il tema della mutilazione
tramite vocaboli della
stessa famiglia
• Più forte è il senso di
suspense e l’episodio si
protrae e si dirama
• Omaggio a Virgilio è la
presenza delle arpie
L’approdo a deLo: L’isoLa
deLL’oracoLo di apoLLo
• Virgilio riporta la leggenda dell’isola
galleggiante
• L’oracolo e un prodigio impediscono ai
Troiani di stanziarvisi
L’APPRODO A CRETA
• Enea e i suoi iniziano ad erigere una città,
tentano di riprendere la vita pacifica
• Vengono colpiti da una pestilenza:
l’ennesimo presagio divino che li costringe
a ripartire
In pochi versi Virgilio comunica il desiderio
di pace e tranquillità insito nei cuori umani
Il sogno profetico chiarisce finalmente la
meta: ESPERIA o ENOTRIA o ITALIA
UNA PAUSA ETIMOLOGICA
• ESPERIA: terra dell’occidente e della sera
(hespera=sera)
• ENOTRIA: terra del vino (oinos=vino)
• ITALIA: terra dei vitelli (vitulus>vitalìa>Italia)
Se il primo nome indica la localizzazione (a Ovest della
Grecia), gli altri due ne indicano la ricchezza come terra
di agricoltori, ben maggiore della terra ellenica
Gli antichi padri
NEL MITO
• Teucro, da Creta, fu il primo re della Troade e diede
sua figlia in sposa a Dardano
• Dardano, dall’Italia, dalla città etrusca di Corito o
Tarquinia, costruì la città e le mura di Troia
NELLA STORIA
• Dal dio etrusco Tarhui deriverebbero il nome sia di
Troia sia di Tarquinia sia quello di una città Hittita
Le mitiche isole Strofadi
•
La tempesca che dura tre giorni, come
nell’Odissea, segna il passaggio dal mondo
reale a quello mitico
•
Le arpie sono mostri metà uccello metà
donna, che insozzano gli stranieri con i loro
escrementi. Si sottolinea l’alterità disgustosa
della mescolanza tra caratteristiche di uccelli
e di mammiferi
Dante le descrive così:
• Quivi le brutte (sporche )Arpie lor nidi
fanno,
che cacciar de le Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno.
Ali hanno late (ampie), e colli e visi umani,
piè con artigli, e pennuto 'l gran ventre;
fanno lamenti in su li alberi strani.
Una nuova profezia: la fame
• “Dovrete patire immani sofferenze e costretti
dalla fame dovrete divorare anche le mense”
• La profezia di Celeno atterrisce i Troiani, ma ne
conferma la meta finale.
• Le mense erano le piadine su cui si servivano i
cibi a mo’ di piatti: venivano solo sbocconcellate,
ma (se si aveva ancora fame alla fine del pasto)
potevano essere mangiate completamente.
Questo gesto era però segno di povertà.
La citazione encomiastica di Azio
• Virgilio cita il sito della battaglia navale
(31 a. C.) che pose fine alle guerre civili e
segnò l’ascesa al potere di Augusto.
• E’ un omaggio encomiastico (elogiativo)
al suo protettore
La terra dei Feaci
• Richiamo all’Odissea: la citazione della
terra dei Feaci, dove Ulisse trovò rifugio in
seguito all’ultimo naufragio
• Qui Ulisse aveva incontrato Nausicaa,
giovane principessa, qui pianse al canto di
Demodoco che rievocava la caduta di
Troia
Il mito di Eleno
• In Epiro Enea incontra un altro sopravvissuto: ELENO
(altro figlio di Priamo), che, dopo aver liberato
ANDROMACA dalla schiavitù, la sposa e fonda un nuovo
regno che conoscerà un futuro di gloria.
• Enea incontra Andromaca intenta a sacrifici funebri in
onore del suo primo marito, ETTORE.
• L’incontro è doloroso
e drammatico. La
donna atterrita crede di
vedere un fantasma, poi
prevale l’angoscia della
rievocazione: la morte
di Ettore, la schiavitù
con Pirro, la lontananza
dalla patria, il ricordo dei lutti.
Una nuova Troia
• All’arrivo di Eleno, Enea viene portato a visitare la
città, che rievoca con i nomi antichi la patria
perduta. Il tono muta e diviene più lieto
• Un banchetto festeggia l’incontro (tema conviviale)
• Alla partenza, Enea chiede nuovamente ad Eleno,
che è anch’egli indovino, presagi sul futuro: egli
rivela alcuni degli incontri futuri, alcuni dolori, ma
anche il premio per la sua fedeltà agli dei. Gli
consiglia di evitare la Sicilia, abitata da Greci ostili
IL MITO DI SCILLA E CARIDDI
• Eleno mette in guardia dal pericoloso stretto di
Messina, abitato da due mostri: SCILLA, che crea un
gorgo pericolosissimo, e CARIDDI, che divora le
navi con i suoi denti fatti di scogli
• la faccia, il collo e 'l petto
ha di donna e di vergine; il restante,
d'una pistrice immane, che simíli
a' delfini ha le code, ai lupi il ventre.
• Pistrice= mostro marino
a forma di serpe
Preannunzio dell’incontro
con la Sibilla Cumana
• Eleno raccomanda ad
Enea di incontrare la
Sibilla, ma di non
lasciarsi fuorviare da
lei: dovrà pronunciare
l’oracolo, non
scriverlo sulle foglie,
che il vento disperde
e scompiglia,
ingannando i mortali.
I DONI OSPITALI: GLI XENIA
• Eleno ricolma di doni Enea, Anchise e i
Troiani: oggetti d’oro e d’avorio, armi
elaborate, una lorica dorata, cavalli, remi
nuovi ed armi
• Sono gli XENIA, i doni ospitali, che si
scambiavano gli ospiti al momento degli
addii
• L’ospitalità è pratica virtuosa sacra a Zeus.
• Montale intitola così la raccolta di liriche
dedicate alla morte della moglie
Patetico incontro
tra Andromaca e Iulo
• Andromaca saluta Iulo come suo stesso
figlio, immagine fraterna e vivente del suo
piccolo Astianatte.
• Il figlio Astianatte era stato ucciso su
suggerimento di Ulisse dopo la presa
della città, per non lasciare vivo un
discendente diretto di Priamo.
• Andromaca resta dunque, anche nel felice
episodio, inconsolabile e disperata.
L’avvistamento delle coste italiane
• L’avvistamento delle coste italiane suscita
entusiasmo
• Anchise innalza una preghiera di
ringraziamento agli dei
• Sulla riva trovano due cavalli: Anchise
interpreta il fatto come presagio di guerra
• Si celebra un sacrificio a Giunone, come
suggerito da Eleno, e a Pallade Atena.
Dopo Taranto, la Sicilia
• D'Etna il monte vedemmo, e lunge udimmo
il fremito, il muggito, i tuoni orrendi
che facean ne' suoi liti e 'ntorno a' sassi
e dentro a le caverne i flutti e i fuochi,
al ciel ruttando insieme il mare e 'l monte
fiamme, fumo, faville, arene e schiuma.
• L’Etna è uno spettacolo possente e terrorizzante
UNA TERRA ASPRA E SELVAGGIA
• La descrizione
dell’Etna esalta la
potenza distruttiva e
terrorizzante della
natura
• L’Etna è sede di
mostri e di giganti,
oltre che dell’officina
di Vulcano
L’incontro con Polifemo
• Ennesima citazione dell’Odissea,
Virgilio descrive l’incontro con il
Ciclope più famoso e il salvataggio di
un compagno di Ulisse, abbandonato
nell’isola
dal suo comandante
• Mostro orrendo, difforme e smisurato,
che aveva come una grotta oscura in fronte
invece d'occhio, e per bastone un pino, con
cui camminava brancolando.
• L’urlo del Ciclope terrorizza tutta l’isola
fino all’Italia
Il Ciclope di Odilon Redon 1890
L’INCONTRO CON UN
COMPAGNO DI ULISSE
• Achemènide
chiede pietà e
Anchise la concede
• Confessa di essere
stato a Troia come
compagno di
Ulisse
• Descrive il
mostruoso
Polifemo e le sue
pratiche
antropofaghe
• Racconta
l’episodio
dell’accecamento
(libro 9
dell’Odissea)
• Ecco dal bosco ci si fa
incontro un tizio non
mai visto altrove
di strana e miserabile
sembianza,
scarno, smunto e
distrutto:
• una figura piú di
mummia che d'uomo.
Avea la barba lunga,
le chiome incolte,
indosso un manto
ricucito di spini: orrido
tutto,
e squallido e difforme,
con le mani
verso il lito distese, a
lento passo
veniva chiedendo
pietà.
Ad Ortigia: il mito dell’Alfeo e
di Aretusa
• L’isola di Ortigia, dove sorgerà Siracusa, offre un
prodigio: la fonte Aretusa quasi sulla riva del mare
• Il mito la personifica in una ninfa, amata dal dio del fiume
Alfeo (presso la città dorica), che per sentieri sotterranei
unisce le sue acque con quelle della fonte, in una sorta di
matrimonio
Fonte Aretusa
famosa per i papiri,
come le fonti Ciane
L’erudizione geografica
• In questo libro sono molti i luoghi reali della Magna
Grecia o del Mediterraneo che Virgilio nomina e
descrive
• Si tratta di un topos tradizionale: quello di inserire
descrizioni geografiche che dimostrino la cultura del
poeta
• In un mondo dove era difficile e pericoloso viaggiare e
dove le immagini di luoghi famosi non erano
disponibili, l’erudizione geografica assunse carattere
importante e prezioso, gradito al pubblico.
• Molti grandi poeti se ne servirono, da Dante a
Manzoni
Il finale del libro
• Il finale coincide
con l’inizio del
poema: la
tempesta che ha
gettato le navi
sulle coste
africane.
• Il ricordo del
drammatico evento
vena di
angoscioso dolore
gli ultimi versi.