Redatto a cura di UNISIN Banca Montepaschi Milano
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UNITÀ SINDACALE FALCRI SILCEA Viale Liegi 48/B 00198 – ROMA Tel. 068416336 - Fax 068416343 www.unisin.it 8 Marzo 2013 Non una “Festa”, ma un’occasione di riflessione e di lotta. Donne belle, donne piene di vitalità e di voglia di fare, donne di successo e realizzate. Ma anche, ancora oggi, donne sfruttate, donne violentate, donne mutilate, donne sottomesse, donndiscriminate, e perfino donne assassinate dagli uomini a loro vicini: compagni, padri, fidanzati… Delitti e maltrattamenti spesso imputati a raptus, ma che d’inaspettato e improvviso hanno ben poco. Orrori che si consumano tra le mura domestiche, violenza che avviene in un silenzio terribilmente assordante. Nel mondo sono 603 milioni le donne che vivono in nazioni dove la violenza di genere non è considerata un crimine, neanche se gli abusi sono compiuti sulle minori. Secondo l’OMS, a livello globale, sono almeno 150 milioni le ragazze che hanno subito violenze sessuali. Inoltre, ci sono 88 milioni di piccole schiave, 10 milioni di ragazzine sono costrette a sposarsi prima della maggiore età e 16 milioni di teenagers partoriscono mettendo a rischio la propria salute. Ma anche l’ Italia non può sentirsi superiore, visto che nel 2011, l’82% di tutte le vittime di stupro erano bambine e adolescenti. Sempre nel 2011 sono morte ben 137 donne, praticamente una ogni tre giorni. Nel 2012 hanno perso la vita 124 donne per mano dei loro compagni, e 47 sono rimaste ferite, talvolta anche gravemente. Dall’inizio del 2013 se ne contano già quasi 10. Il fatto che quattro donne su dieci – un dato sicuramente sottostimato perché non sempre il quadro del reato è chiaro fin dal primo momento – abbiano subìto abusi prima di venire assassinate, spinge a pensare che sia possibile fermare la violenza prima dell'irreparabile. Ma VIOLENZA NON è SOLO QUELLA FISICA, VIOLENZA E’ ANCHE LA DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO, NELLA FAMIGLIA, SUGLI AUTOBUS, NELLE SCUOLE…. VIOLENZA E’ QUALSIASI COSA CHE IMPEDISCA AD UN ESSERE UMANO DI ESPRIMERSI, DI CRESCERE, DI REALIZZARE I SUOI OBIETTIVI E DI COLTIVARE LA PROPRIA UMANITA’. E’ necessario che TUTTI, uomini e donne insieme, avviino un percorso di riflessione e di “riparazione” delle ingiustizie cui sono sottoposte le donne nella famiglia, sul lavoro e nella società in generale. La “Festa” della Donna può quindi oggi costituire l’occasione per questo riscatto morale e culturale di tutte le donne e di tutti gli uomini di “buona volontà”! Le origini della festa dell'8 Marzo Risalgono al 1908, quando un gruppo di operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terrificanti condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l' 8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, stanco della mancata produttività e soprattutto per non voler riconoscere i diritti rivendicati dalle lavoratrici, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire loro di uscire. Un grosso incendio divampò all'interno della fabbrica e le operaie, prigioniere, ne furono travolte: ben 129 di loro morirono arse dalle fiamme. In seguito questa data fu proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Questo triste accadimento ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che, i primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. In seguito, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell' 8 Marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Redatto a cura di UNISIN Banca Montepaschi Milano