Festa della donna... non solo mimose... Pronto... ti ascolto
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Festa della donna... non solo mimose... Pronto... ti ascolto
Festa della donna... non solo mimose... Pronto... ti ascolto Un trillo al telefono! Un attimo di esitazione... alzo la cornetta e mi metto all’ascolto, annullando i miei pensieri e mettendomi completamente a disposizione della donna che so, con certezza, ha urgente bisogno di aiuto. Questo aiuto ha il coraggio di esternarlo solo dopo molte lacrime, molta sofferenza, molta solitudine. L’esitazione e la titubanza trionfano perché la violenza subita nell’ambito domestico, dove ci si dovrebbe sentire amati e protetti, stordisce il pensiero e annulla la volontà. Tristezza, dolore e paura vivono nel cuore di queste donne che, essendo maltrattate e violentate da coloro che fanno parte della loro famiglia, perdono la fiducia in se stesse e l’entusiasmo per la vita. È proprio con il nostro "Pronto" iniziale che ci impegniamo, come volontarie dell’Associazione Aiuto Donna, ad accompagnare ogni donna che ci chiama, a ritrovarsi attraverso un percorso lungo e doloroso e ad avere ancora il desiderio di vivere e di ritrovare la fiducia negli altri. UNA VOLONTARIA Il tema della violenza nei confronti della donna è un fenomeno spesso sommerso che sta assumendo negli ultimi anni dimensioni sempre più allarmanti. La violenza quotidiana psicologica, fisica, sessuale, è purtroppo un fenomeno che colpisce donne di tutte le classi sociali, di tutte le età, di tutte le confessioni, di tutte le razze. Nella maggior parte dei casi la vittima è incapace di rivelare la violenza e di chiedere aiuto all’esterno, quando trova il coraggio di farlo, spesso non incontra interlocutori in grado di darle un aiuto reale e concreto. Ogni donna ha il diritto di essere ascoltata, rispettata, creduta, stimata per le proprie qualità, libera dalla violenza in tutte le sue forme. Questo desiderio trova spesso ostacoli in ogni forma di maltrattamento e violenza e nella cultura dominante non tesa alla reale qualità della vita di ogni singola persona. Questo problema può essere superato attraverso il lavoro di gruppo, grazie al quale ogni donna maltrattata può ripensare in termini nuovi la sua esperienza, desiderare di trasformare la sofferenza in un progetto reale di uscita dalla violenza, per diventare interprete unica del suo percorso di libertà. L’associazione Aiuto Donna è un centro di aiuto per le donne che subisco- no violenza e maltrattamenti in ambito familiare dove esse possono trovare ascolto, rispetto, stima, non giudizio, ma solidarietà, attenzione e competenza. L’ associazione è presente sul territorio da oltre dieci anni e collabora con le istituzioni locali e con le associazioni che hanno il medesimo fine. FIAMMA COLUCCI Aiuto Donna Aiuto alle donne a uscire dalla violenza Via San Lazzaro, 3 - Bergamo Tel. 035 212933 www.aiutodonna.it Attivo dal lunedì al venerdì 13 ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI 8 marzo: una festa inutile Odio la cosiddetta "festa delle donne", o meglio, odio quello che è diventata: una festa commerciale a pro dei fioristi e dei venditori ambulanti di mimose, ma ancora peggio degli spogliarellisti che si esibiscono di fronte e per il “piacere” di donne con la lettera minuscola, di donne evidentemente insoddisfatte e con poca autostima. Nata per non dimenticare la violenza subita da una lavoratrice solo per il semplice fatto di essere donna, ormai questa festa ha perso del tutto il suo significato primario. Per una Donna non reputo sia necessario festeggiare in un giorno ricorrente la propria femminilità. È anche inutile continuare a decantare cosa può fare la donna, proviamo invece a capire cosa è la donna. Una Donna può essere l’essenza completa e perfetta del proprio essere: ha forza mentale, ha coordinazione, ha organizzazione, ha cuore, ha spirito, ha carattere, ha dolcezza, insomma ha femminilità. È sbagliato generalizzare, in quanto non reputo che tutte le donne siano abbastanza intelligenti da capire di poter avere tutto questo e anche di più. Purtroppo vedo molte donne che sono egoiste, crudeli, scortesi e sfruttano la propria femminilità e la definizione di "gentil sesso" solo a loro vantaggio. Vedo donne povere nel proprio essere, donne che pretendono e decantano la 14 parità dei sessi, che cercano di ottenerla tradendo il proprio credo e trattando l’uomo come un suo sottoposto o un essere inferiore, non abbastanza “uomo” per loro. Non è così la Donna che intendo io, la Donna che secondo me può essere definita tale, ha la capacità di amare incondizionatamente, di capire che la felicità non é nel materiale ma nell’essere, nell’anima, e dimostra al sesso forte che la gentilezza e la delicatezza non sono sinonimo di debolezza. Riesce a rendere felice il proprio uomo conferendogli i ruoli e l’importanza che desidera, sforzandosi di rendere felice prima lui di se stessa, in tal modo non solo è felice perché brilla di luce propria, gode anche della luce riflessa della felicità altrui. La Donna non ha bisogno di una festa per ricordare al mondo che è in grado di pensare, che la materia grigia concessa ad un essere umano non discrimina tra un sesso o un altro. Una donna che conosce se stessa e ha autostima annulla automaticamente la differenza fisica tra uomo e donna. La mia Donna sa che l’uomo è contemporaneamente forza e dolcezza, importanza e dipendenza, spontaneità e semplicità. La mia Donna non reputa l’uomo egoista, stupido e volgare. La mia Donna sa che non è necessario denigrare l’uomo per esaltare se stessa. Se ogni donna potesse riuscire ad im- parare dall’uomo la spontaneità e la semplicità, a volte il difficile diventa facile e l’ansia si trasforma in serenità. La Donna ha le capacità di intuire tutto questo, può! Sono d’accordo nell’affermare che un grande uomo è tale se ha una grande donna al suo fianco, ma sono anche convinta, e vorrei anche sentir dire, che una grande donna è tale se ha un grande uomo al suo fianco. L’uomo e la donna hanno due ruoli diversi in tutto, e la diversità non è sinonimo di disparità, semplicemente di differenza. È inutile pretendere la parità dei sessi, ideologicamente quella già esiste, ma fisicamente non ci sarà mai, pertanto la vittoria di ognuno di noi non è trionfare sull’altro sesso, ma cercare di essere al meglio di se stessi nel proprio ruolo e nel proprio spazio: l’uomo per la sua forza e mascolinità e la Donna esaltando la propria femminilità. La differenza è essenziale, è perfetta. Il nostro corpo è diverso, i nostri desideri sono diversi, siamo stati creati diversi: la donna, con sbalzi ormonali che involontariamente la rendono “lunatica”, ma bella perché vive ogni giorno con emozioni nuove, e l’uomo, al contrario, con una regolarità ormonale e quindi di umore che lo rendono stabile e rassicurante. Siamo diversi e sempre lo saremo, non è così difficile da capire e da esaltare. Se differenza c’è, evidenziamola al posto di soffocarla. Basterebbe porre alla base di tutto il rispetto di se stessi e dell’altro, per capire che siamo diversi e complementari, siamo due metà, l’una non è migliore dell’altra, anche perché da sola è inutile; dobbiamo unirci per capire che il totale, il completo è il vero traguardo, il vero motivo di festeggiamento. Sono Donna e felice di esserlo, perché posso avere al mio fianco un Uomo. ALESSANDRA LOCATELLI