Uno scheletro a "Comba Chorda"

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Uno scheletro a "Comba Chorda"
LEGGENDE DI LA THUILE
Uno scheletro a “Comba Chorda”
Nella seconda metà del secolo scorso viveva a La Thuile un giovane pastore, come tanti altri. Si chiamava
Elia Collomb ed era nato nel 1866. I suoi genitori lavoravano in Francia e lui fin da piccolo era stato preso,
ora da una famiglia, ora da un’altra, a fare il pastorello. Aveva ormai 19-20 anni verso “Comba Chorda”.
Ritornò alla sera con alcune pecore in meno e disse che gli erano scappate. Fu sgridato dal padrone e fu
subito rimandato indietro a cercarle. Egli andò ma nessuno lo vide più. Quando il padrone capì che doveva
essergli capitata una disgrazia mandò altra gente a cercarlo. Nei giorni che seguirono andarono a cercarlo
anche delle pattuglie di soldati, ma nessuno ritrovò più né lui né le pecore. Passarono più di 40 anni. Nel
1928 o nel 1929 due cacciatori batterono la zona di “Comba Chorda” alla ricerca di camosci. Ad un certo
punto si fermarono per riposarsi. Stavano per sedersi, in un posto dal quale avrebbero potuto anche tener
d’occhio il paggio dei camosci, quando, sotto una “barma” scorsero uno scheletro. Era disteso, con la testa
appoggiata ad un sasso ed un bastone ancora stretto nella mano. Furono molto sorpresi, lo guardarono, ma
non lo toccarono. Capirono che per essere in quella posizione doveva essere stato preso dal “mal di
montagna”. Questo male è una grande sonnolenza che prende a volte sopra i duemila metri. Se uno non
reagisce e non beve qualcosa di forte, ma invece si mette a dormire, rischia di non svegliarsi più, perché
diventa sempre più debole e muore. I due cacciatori portarono la notizia in paese, dove pochi, all’infuori
della famiglia, si ricordavano ancora di Elia Collomb. Una sorella, accompagnata dai due cacciatori e da altra
gente, salì fino al luogo del ritrovamento e riconobbe un pezzo di stoffa dei pantaloni ed il bastone di suo
fratello. Lo scheletro allora fu rimosso e portato in paese dove gli fecero i funerali. E fu in occasione dei
funerali che la sorella rivelò un fatto strano accaduto il giorno della morte del fratello. A quel tempo lei era
a Morgex, presso una famiglia e faceva da balia ad un bambino. Proprio quel giorno il padre era sceso a
Morgex con alcuni amici ed era passato a trovarla. Erano in quattro e bevevano del vino bianco. La prima
volta riempirono i bicchieri e nessuno notò nulla. La seconda volta i bicchieri non erano proprio pieni ed il
padre notò che il suo vino aveva cambiato gusto, era diventato dolce. Lo disse agli amici.
Consorzio Operatori Turistici La Thuile - Via M. Collomb, 36 - 11016 La Thuile (AO) - Tel. +39 0165 88 30 49 - Fax +39 0165 88 51 96
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Tutti assaggiarono il suo vino e poterono constatare che era diverso, era molto dolce, mentre quello degli
altri bicchieri aveva il solito gusto. – Il va m’arriver un maleur ! – disse il padre di Elia Collomb e uscì da
quella casa molto turbato. Gli amici cercarono di distrarlo ma lui ripeteva: - C’est un signe… c’est un signe…
- ed era sempre più spaventato. Quella notte dormì a Morgex ed il giorno dopo, quando tornò a La Thuile,
seppe della disgrazia accaduta a suo figlio. Ne ebbe un gran dolore e morì prima che suo figlio potesse
essere ritrovato.
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