La leggenda del Rutor

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La leggenda del Rutor
LEGGENDE DI LA THUILE
La leggenda del Ruitor
Dove ora c’è il grande ghiacciaio del Ruitor, tanti e tanti secoli fa c’erano verdi pascoli e alberi fioriti. Da La
Thuile si vedeva tutto verde, anche da Valgrisenche. Lassù viveva un signore che aveva molte mucche. Un
giorno un povero andò a picchiare alla porta di questo signore, che in quel momento stava riempiendo una
enorme caldaia di latte, con due aiutanti. Il povero gli chiese umilmente: “Per favore mi dai un po’ di latte
per intingere il mio pane duro?” Ma il signore rispose in malo modo “Vattene! Non vedi che togli la luce?
Piuttosto che dare a te una scodella di latte, lo rovescerò tutto per i prati”. E così dicendo ordinò ai due
servi di rovesciare la caldaia nel prato. I servi non avrebbero voluto buttare via così tutto quel latte, ma vi
furono obbligati. Il mendicante guardò il latte che colava e disse: “Ahimè. Come i prati si imbiancano
lontano”. Poi alzò gli occhi e disse ancora: “Ecco, arrivano i nembi del cielo”. Allora anche il padrone guardò
in alto e vide molte grandi nuvole scure che cominciavano a coprire il sole. Poi una fitta nebbia si abbassò e
avvolse ogni cosa. Il mendicante sparì e cominciò a nevicare. Nevicò tutta la notte e il giorno dopo e così
per ancora tante notti e per tanti giorni. Il padrone ripensò alle parole del vecchio mendicante e le sentiva
anzi continuamente risuonare nella tormenta. Alla fine tutto fu coperto da uno spesso strato di neve che
non si sciolse mai più. Così è nato il grande ghiacciaio del Ruitor dove adesso possono andare solo gli
sciatori.
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