ita. MONTALE _1_ sintesi

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EUGENIO MONTALE
Nasce a Genova nel 1896 da un’agiata famiglia borghese di commercianti. Trascorre l’infanzia e
l’adolescenza tra Genova e la villa familiare a Monterosso (nelle Cinque Terre). Iscritto alle scuole dei
barnabiti, è costretto da problemi di salute ad interrompere gli studi regolari, diplomandosi ragionieri
studiando privatamente. Appassionato di musica inizia a studiare canto (come baritono) con l’ex baritono
Eugenio Sivori. Tra il 1914 e il 1917 si dedica intensamente alla lettura e scrive un quaderno di appunti
intitolato Quaderno genovese che viene pubblicato postumo. Nel 1917, svolge il corso di allievi ufficiali a
Parma (qui conosce Sergio Solmi) e partecipa alla 1^G.M., combattendo in Trentino. Nel 1920, congedato,
rientra a Genova e riprende la vita da borghese: nessun lavoro fisso, le vacanze estive a Monterosso, la
frequentazione degli ambienti letterari e artistici genovesi, qualche articolo pubblicato in rivista. Entra in
contatto con gli intellettuali torinesi, ad esempio Piero Gobetti.
A Monterosso conosce Anna degli Uberti che canterà in seguito nelle sue poesie con il nome/lo pseudonomo
di Annetta o Arletta.
Nel 1922 fa il suo esordio come poeta pubblicando nella rivista “Primo Tempo” diretta sa Solmi e da
Debenedetti, i sette componimenti di Accordi e la poesia Riviere.
Nel 1923 conosce il triestino Roberto Bazlen, grande conoscitore delle letterature europee, che è il primo a
parlargli del romanziere Italo Svevo: convinto della modernità dello scrittore, Montale è tra i primi a parlare
di Svevo in Italia, pubblicando un articolo intitolato Omaggio a Italo Svevo (1925). Nel 1925 pubblica grazie
a Gobetti e Solmi la prima raccolta di poesie con il titolo di Ossi di seppia (1925) che viene accolta dalla
critica con grande favore.
Sempre nel 1925 è tra i firmatari del MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI ANTIFASCISTI promosso
dal filosofo Benedetto Croce.
Nel 1927 il poeta si trasferisce a Firenze, dove lavora dapprima presso la casa editrice Bemporad e poi
diventa direttore del gabinetto scientifico-letterario “Vieusseux” e della sua biblioteca; ma nel 1938 viene
licenziato perché non iscritto al Partito fascista, così vive facendo il traduttore e collaborando con alcuni
giornali, fino al suo trasferimento a Milano come redattore del “Corriere della Sera”.
Nel 1933 conosce la studiosa americana Irma Brandeis, la Clizia di alcune sue poesie. La relazione d’amore
dura qualche anno, finché la donna non torna negli Usa. Ad Irma Brandeis (Clizia) il poeta dedica la sua
seconda raccolta Le occasioni (1939) presso Einaudi.
Conosce la poetessa Maria Luisa Spaziani (detta la Volpe), ma dal 1939 inizia a convivere con Drusilla
Tanzi (chiamata il nomignolo di “Mosca”) che sposerà solo nel 1962.
Nel 1943 pubblica Finisterre con un intervento del critico Gianfranco Contini, poesie che confluiranno nella
raccolta La bufera e altro (1956).
Durante la 2^G.M. il poeta vive a Firenze, dove ospita diversi amici costretti alla clandestinità: Carlo Levi e
Umberto Saba, perseguitati per motivi razziali.
Nel 1945 si iscrive al PARTITO D’AZIONE e con alcuni intellettuali fonda la rivista “Il Mondo”. Nel 1948
si trasferisce a Milano, dove viene assunto come redattore dal “Corriere della Sera”, per il quale lavora fino
al 1973. In questi anni si dedica al giornalismo ed interrompe la propria attività poetica con un periodo di
“silenzio poetico” che durerà circa dieci anni. Scrive però articoli, saggi ecc: nel 1956 pubblica La farfalla di
Dinard (= prosa narrativa), Aut da fè (1966), Fuori di casa (1969), Sulla poesia (1976).
Nel 1963 muore la moglie Drusilla Tanzi e il poeta ricomincia a scrivere versi (Xenia = opera dedicata alla
moglie).
Nel 1971 pubblica Satura (Satura I-II, Xenia I-II) .
Nel 1967 riceve la laurea honoris causa a Cambridge e la nomina di Senatore a vita, aderendo al gruppo
liberale.
Nel 1973 pubblica Diario del ’71 e del ’72.
Nel 1975 riceve il Premio Nobel per la Letteratura.
Nel 1977 pubblica Quaderno dei quattro anni.
Nel 1980 viene pubblicata l’edizione critica della produzione montaliana.
Nel 1981 muore a Milano e viene seppellito nel cimitero di San Felice a Ema, alle porte di Firenze.

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