BARBIE STYLE La storia del costume interpretata dalla collezione

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BARBIE STYLE La storia del costume interpretata dalla collezione
La Fondazione La Versiera 1718 è lieta di presentare:
BARBIE STYLE
La storia del costume interpretata dalla collezione ROCK&ROUGE
Villa Bagatti Valsecchi - Varedo (MB)
Dal 28 Novembre al 14 Dicembre 2014
Presentazione alla Stampa e Inaugurazione
Venerdì, 28 novembre 2014 - Ore 16.30
Dibattito: ”La lunga e faticosa giornata di Barbie”
Venerdì, 28 novembre 2014 - Ore 18.30
Interverranno:
- Elio Fiorucci, stilista e designer di fama internazionale
- Tommaso Labranca, scrittore, autore televisivo, storico del costume, conduttore radiofonico ed
editore italiano
- Luciano Grella, stilista, presidente dell’Associazione nazionale sarti e stilisti di Confartigianato
- Marta Cagnola, giornalista di Radio24
- Elisa Messina, scrittrice e giornalista di IoDonna
- Alessandra Gavazzi, giornalista del settimanale Gente
- Antonio Moscogiuri, giovane fashion communicator
Apertura al pubblico
Sabato, 29 novembre 2014 - Ore 11.00
segue aperitivo
La mostra BARBIE STYLE-La storia del costume interpretata dalla collezione ROCK&ROUGE,
si articola in un percorso iconografico che, attraverso l’esposizione di una collezione privata,
ripercorre l’evoluzione degli ultimi sessant’anni dei concetti di moda, eleganza e bellezza.
La Collezione
Rock&Rouge è composta da oltre cinquecentocinquanta bambole, di cui la maggior parte
provenienti dalla produzione originale Mattel e oltre cinquanta pezzi creati, con la cura di ogni
minimo dettaglio, da Rock&Rouge e per questo unici e d’inestimabile valore.
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Vestendo abiti allegorici rappresentanti la storia del costume, abiti griffati creati da importanti
stilisti di moda e costumisti teatrali, interpretando film indimenticabili a modo di sensuale attrice o
come incantata protagonista delle favole più familiari, la Barbie da collezione rappresenta ancora
oggi un’icona della storia contemporanea.
La Mostra
Gli oggetti, tutti gli oggetti, hanno un’anima.
Non propria, ma “costruita”, giorno dopo giorno, dall’uso che ne fanno le persone. E’ banale
dirlo, ma un giocattolo, una bambola, serve per giocare.
La Barbie, è servita a liofilizzare nel mondo dei piccoli, il rito e le mode dei grandi. Di
conseguenza, l’anima della Barbie è scaturita dalle generazioni di ragazze che in un cinquantennio
hanno fatto della “bambolina” la proiezione dei propri sogni, citando Cenerentola “desideri in
fondo al cuor”.
Il giocattolo Barbie è, dunque, una materializzazione del desiderio sociale e oggi, come con gli
anelli in un tronco, nell’evoluzione stilistica e quantitativa degli oggetti che ne sono stati corredo
possiamo leggere il mondo, la storia e lo stile ”ideale” delle generazioni che l’hanno posseduta ed
usata.
Barbie è in grado di descriverci tutta la storia di questi decenni a cavallo del millennio.. Le
stagioni calde e fredde, materialistiche e ideali. I giorni ricchi, quelli consumistici e quelli della
crisi.
La “bambolina” è un oggetto toccato dalla magia (benigna o maligna) dell’uomo e permette una
riflessione su ciò che siamo stati, e siamo. Tutto sommato, descrivere Barbie è il film della nostra
società e, riflettere su una identità attraverso la "leggerezza" di un giocattolo può aiutare, specie in
questo mondo disorientato da una inesorabile crisi .
Barbie: molto più di un giocattolo, dunque
Partendo dall’importante collezione Rock&Rouge la mostra nelle sale della villa Bagatti Valsecchi,
è sì, una rappresentazione brillante e giocosa dell’oggetto Barbie, ma allo stesso tempo espone
concetti antropologici della natura umana. Moda, eleganza, bellezza, salute sono solo alcuni degli
aspetti storico/culturali che esplorano le contraddizioni, e a volte l’ambiguità, dei modelli e
comportamenti sociali.
Percorrere le sale di Villa Bagatti Valsecchi durante la manifestazione scoprendo le innumerevoli
trasformazioni della Barbie riproduce un modo “coreografico” ed essenziale per leggere
l'evoluzione del gusto occidentale dell'ultimo sessantennio, rappresentando inoltre chi ancora
partecipa con il proprio contributo professionale, all’innovazione di tali tendenze.
Il passaggio, miracoloso o diabolico, da semplice giocattolo a perfetta rappresentante delle mode di
ieri e di oggi, per quanto insondabile e misterioso, come scriveva un’acuta osservatrice del costume,
Natalia Aspesi, è stato immediato e travolgente tanto che ancora oggi il suo messaggio collettivo è
intimamente legato ad un messaggio culturale.
La mostra non intende veicolare nessuna immagine educativa o diseducativa dell’oggetto, non
compete a noi dare risposte a domande su cui, ancora oggi, psicologi e sociologi dibattono.
Resta la certezza che il fenomeno della Barbie è di vastissime dimensioni e che questa “bambolina”
dal 1959, accompagna l' infanzia di generazioni di bambine e adolescenti.
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Barbie: la storia
Il progetto Barbie inizia nel 1938, quando Ruth ed Elliot Handler, vanno a vivere a Los Angeles. Le
varie vicende professionali che coinvolgono la coppia portano, nel 1945, alla nascita del nome
"Mattel" dove "Matt" sta per Mattson (Hardol, amico di Elliot) ed "el" per Elliot.
Ruth collabora attraverso le sue idee, avviando la Mattel verso una produzione rivolta al mondo dei
giocattoli e alle bambole in particolare. Rientrata da un viaggio in Germania con tre bambole di
produzione tedesca, induce la Mattel nel 1956, dopo aver rielaborato i tratti del viso e del corpo, a
mettere in produzione una bambola molto simile a quella trovata in Europa. L’azienda decide di
usare il vinile come materiale di produzione, il nome è suggerito da quello della figlia degli
Handler, Barbara. Il 9 Marzo del 1959, presentata al Salone del Giocattolo di New York, debutta la
prima Barbara Millicent Roberts: nome completo di Barbie. Durante il primo anno di produzione
vengono vendute più di 350 mila Barbie al prezzo di 3 dollari ciascuna.
Il trionfo si deve in gran parte alla geniale intuizione di Ruth Handler, e cioè commercializzare una
bambola con un infinito guardaroba fatto di abiti e accessori venduti separatamente. Dal 1963 ad
oggi per lei sono stati creati oltre 4800 accessori: abiti per ogni occasione, pellicce, completi di
lingerie e di biancheria da notte, scarpe, borse, gioielli, parrucche, case di città, ville di campagna,
mobili, camper, tende, auto sportive, motociclette, piscine e tanto altro ancora.
E’ il 1964 quando questa piccola venere di circa 30 cm dal corpo sinuoso e un make-up dell' epoca,
approda in Italia. Inutile dire che il suo successo fu enorme e dalla prima versione con un costumino
da bagno a righe, se ne aggiunsero altre con gli abiti ispirati al guardaroba delle star.
Destinata al gioco o collezionata, Barbie rappresenta un mondo vasto e incantato che ogni anno si
arricchisce di nuovi elementi; alcuni tra i più importanti stilisti internazionali hanno creato splendidi
capi di alta moda appositamente per lei da sfoggiare a serate di gala o cocktail-party: Moschino,
Givenchy, Yves Saint Laurent, Armani, Valentino, Christian Dior, Kenzo, Prada , Versace e
Balenciaga, sono solo alcuni nomi che hanno messo a disposizione le proprie abilità sartoriali per
dar vita ai più sofisticati abiti indossati da Barbie.
Elio Fiorucci
Stilista, imprenditore, comunicatore, designer e tanto altro ancora. La carriera di Elio Fiorucci parte
da una professionalità multidisciplinare. E’ più di uno stilista, più di un artista poiché egli studia,
ricerca, osserva, elabora, crea e riversa il suo impeto geniale , nella produzione di capi e accessori,
ma anche di complementi d’arredo e campagne pubblicitarie.
Eclettico, trasgressivo e innovativo, Elio Fiorucci è l'uomo che in questi anni ha avuto il coraggio di
osare, irrompendo nelle abitudini tradizionali di abbigliamento; i giovani, di qualsiasi estrazione
politica, sociale, culturale, di qualsiasi paese del mondo, fanno proprio lo stile Fiorucci, segnando
così una svolta nella storia della moda giovanile in particolare, cogliendo in anticipo il mondo delle
contestazioni.
Oltre al talento, lo rinforza la sua innata curiosità, generosità umana, voglia di confrontarsi con
mondi diversi e ricerca di materie prime innovative, ed è proprio per questo motivo che la sua moda
è da sempre legata ad una continua evoluzione e metamorfosi.
Dal jeans alla maglietta di cotone, dalla borsa al bracciale, dagli occhiali agli abiti, dalle lampade ai
profumi, dalle scarpe al make-up, lo stilista segna il consolidamento di un look che continua a fare
tendenza e a stupire.
Non è certo casuale l’aver portato in Italia e rielaborato gli stili emergenti della Swinging London e
della New York di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat e che, i musei di Arte contemporanea
americani ed inglesi, collezionano e raccolgano "pezzi" firmati Fiorucci. (il prototipo della
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shopping-bag utilizzata per la vendita al pubblico è esposto presso l'Albert and Victoria Museum di
Londra).
Sponsor che hanno aderito all’evento:
- ARVI’S - Framesi Boutique - Milano
- OTTICA SORDI - Varedo
- LA CHIOCCIOLA - Varedo
- MAR.GA - Limbiate
- SORDI GIOIELLI di Luca e Stefano Sordi - Varedo
- BEVERL Y HILLS DESIGN By Parvin - Gioielli.
- ARFLEX - Mobili di design - Giussano
Contatti:
- Fondazione LA VERSIERA 1718
Via Vittorio Emanuele II, 1
20814 Varedo (MB)
[email protected]
www.villabagattivalsecchi.it
arch. Isabella Maffeis
339 8722381
[email protected]
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