Villa Bagatti Valsecchi.

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Villa Bagatti Valsecchi.
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grazie
la vera
bellezza
all’ingegno un
giocattolo
di varedo.
DIVENTA
Tutti a Varedo amiamo villa Bagatti
Valsecchi come fosse nostra. E tutti,
nei vari ruoli che rivestiamo, ci siamo
impegnati a fondo per restituire al
capolavoro architettonico il fascino di un tempo. Non è un caso se
oggi si parla di bellezza in un luogo prezioso come la nostra villa. La
bellezza di una città nasce anche
dai suoi beni storici e architettonici
e non sono molte le amministrazioni
che possono vantare una struttura
e un parco come quelli racchiusi tra
le mura di villa Bagatti Valsecchi. È
un nostro obbligo andare avanti in
questo percorso di comune condivisione. Fondazione, volontari, amministrazione comunale, cittadini devono
cooperare insieme, perché l’obiettivo di una dimora risanata non è impossibile se tutti proseguiamo nella
stessa direzione. È un obiettivo che
dobbiamo raggiungere nell’interesse della città, perché i cittadini di
Varedo da tempo vivono con entusiasmo tutte le iniziative promosse
dalla Fondazione LA VERSIERA 1718
e ben conoscono il valore culturale
del possedere nella propria “comunità” un bene di così grande pregio.
Opera d’arte.
Barbie rappresenta ancora oggi
un’icona dei tempi moderni.
Queste bambole sono state, per
lungo tempo, lo specchio della
moda e dell’evoluzione dello stile
femminile. Oggetti che nel passato
hanno riempito l’infanzia di molte
bambine e che continuano, da
sempre, a essere un regalo molto
desiderato.
Grazie all’ingegno e alla creatività
dell’artista ROCK&ROUGE, un giocattolo di grande successo riconosciuto in tutto il mondo, si trasforma
in un’opera d’arte, meritevole di una
esposizione dedicata.
Grazie al contributo di Fondazione
La Versiera 1718 e dei volontari,
villa Bagatti Valsecchi ha l’opportunità di ospitare questa importante
mostra, che rappresenta un percorso espositivo originale e di grande
attualità.
Villa
Bagatti Valsecchi.
Villa Bagatti Valsecchi fu voluta
dai fratelli e architetti Giuseppe
e Fausto Bagatti Valsecchi nel
1878 sulla pianta di una cascina
risalente al 1721. La costruzione
si sviluppa all’interno di un parco
di circa 64.000 mq.
Il corpo centrale a un solo piano
venne ampliato dai Bagatti con
la costruzione di due ali laterali e
il rialzo di un piano. Quest’ultimo
è sovrastato da una loggia realizzata dai due fratelli nel 1882,
utilizzando le colonnine recuperate dalla torre campanaria del
chiostro milanese di San Erasmo di
epoca quattrocentesca.
L’edificio, ampio circa 800 mq, ha
corpo compatto e regolare, senza ali laterali e con andamento a
“strati” salienti e sovrapposti.
A est è unito tramite un loggiato
aperto a una dépendance, all’epoca adibita a uso foresteria, a
sua volta collegata da un lungo
camminamento porticato alle scuderie e alle rimesse. Queste confinano con la portineria e quindi
con le case coloniche e le serre.
Nei loro interventi i fratelli Bagatti
si sono mantenuti fedeli a un’immagine di barocco / barocchetto lombardo che si esprime con
compostezza e parsimonia negli
esterni, ma si dispiega invece con
maggior agio e importanza negli
ambienti interni.
Villa Bagatti Valsecchi
Via Vittorio Emanuele II, 48
20814 – Varedo (MB)
www.villabagattivalsecchi.it
Il Presidente della Fondazione
LA VERSIERA 1718
Maurizio Riva
Il Sindaco di Varedo
Diego Marzorati
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restauro,
conservazione,
valorizzazione
difende
i valori
storici e
culturali
di varedo.
del patrimonio di varedo.
- restaurare, conservare, valorizzare
e gestire il patrimonio storico cittadino;
- promuovere i rapporti tra enti pubblici, scuole professionali, università e
mondo produttivo;
- organizzare attività di formazione
e aggiornamento a favore di amministratori e dipendenti di enti pubblici e privati;
- organizzare iniziative d’interesse
culturale;
- promuovere la raccolta di fondi
da destinare alle attività dell’Ente.
Il 20 dicembre 2011 è stata costituita la Fondazione di diritto pubblico
“LA VERSIERA 1718” avente come socio unico il Comune di Varedo (MB).
Questo, attraverso l’atto costitutivo,
ha trasferito alla Fondazione la proprietà del patrimonio storico, artistico, architettonico della città comprendente la villa Bagatti Valsecchi
e la villa Gaetana Agnesi.
Scopo della Fondazione, che non
ha fini di lucro, è il restauro architettonico, la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore
storiche al fine di restituire al territorio e ai cittadini di Varedo questi
spazi d’inestimabile valore culturale,
sociale e ambientale.
Per il perseguimento dello scopo la
Fondazione può:
- acquisire edifici e patrimoni di
particolare pregio storico, civico e
ambientale;
Per informazioni
Fondazione LA VERSIERA 1718
Via Vittorio Emanuele II, 1
20814 – Varedo (MB)
Tel. 0362/587312
Fax: 0362/544540
fondazione.versiera1718@comune.
varedo.mb.it
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promozione del patrimonio storico
della città
- proporsi come luogo d’incontro e
aggregazione nel nome di interessi
comuni, assolvendo quindi anche a
una importante funzione sociale in
quanto favorisce nei cittadini il senso di appartenenza ai valori storici
e culturali di Varedo.
Abbiamo però bisogno di aiuto,
perché c’è tanto da fare. Sarebbe
davvero bello che un numero ancora maggiore di varedesi e non, si
sentisse componente attivo di questa squadra.
Aderire a V.V.V. e dedicare un po’
del proprio tempo alle sue attività
non richiede un impegno gravoso e
permette di integrarsi in un progetto
che può dare grandi soddisfazioni
personali.
Recuperare, conservare, valorizzare, rendere disponibile al pubblico
il patrimonio storico e artistico di
Varedo: ecco la grande sfida che
l’Associazione V.V.V. – Volontari Versiera Varedo ha raccolto con entusiasmo, senso di responsabilità e
spirito di squadra.
Costituita nel mese di marzo 2012,
V.V.V. collabora in maniera attiva
e concreta con la Fondazione “La
Versiera 1718”, proprietaria e gestore delle ville storiche di Varedo.
Senza alcuno scopo di lucro, V.V.V. si
propone come associazione libera
di fatto, apartitica e apolitica con i
seguenti obiettivi:
- aggregare la professionalità e
la disponibilità di tempo degli associati per svolgere tutte le attività necessarie a restituire il meritato
decoro alle ville storiche di Varedo;
- proporre, promuovere e supportare
iniziative ed eventi che contribuiscano ad aumentare, anche su scala
provinciale e regionale, la conoscenza e il sempre più esteso utilizzo
degli spazi di Villa Bagatti Valsecchi
- favorire la raccolta di fondi da
destinare totalmente alla cura e alla
Per informazioni
V.V.V. Volontari Versiera Varedo
Via Umberto I, 102
20814 – Varedo (MB)
telefono: 335/5712549
[email protected]
Facebook: V.V.V. Volontari Versiera
Varedo
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Questa è la
Come scriveva l’acuta osservatrice del costume, Natalia Aspesi,
il passaggio, miracoloso o diabolico, da semplice giocattolo
a perfetta rappresentante delle
mode di ieri e di oggi è stato immediato e travolgente tanto che
ancora oggi il suo messaggio è
intimamente culturale.
La mostra non intende dare alcun giudizio di valore sul personaggio Barbie perché tutti
gli oggetti hanno un’anima. Non
propria, ma “costruita”, giorno
mostra
definitiva.
La Collezione Rock&Rouge è
composta da oltre 550 bambole, di cui la maggior parte provenienti dalla produzione originale
Mattel e oltre cinquanta pezzi
creati, con la cura per ogni minimo dettaglio, da Rock&Rouge e
per questo unici e d’inestimabile
valore.
Grazie a questi abiti allegorici in cui si riflette la storia del
costume, ai capi griffati creati da importanti stilisti di moda,
ai costumi che richiamano film
entrati nella leggenda o favole
indimenticabili, la Barbie da col-
dopo giorno, dall’uso che ne
fanno le persone. È banale dirlo,
ma un giocattolo, una bambola,
serve per giocare. Barbie ha da
sempre concentrato nel mondo
dei piccoli, i riti e le mode dei
grandi. Di conseguenza, l’anima
di Barbie è il risultato di una sedimentazione di oltre 50 anni di
giochi, di sogni, di desideri.
Barbie è sempre stata la materializzazione di un forte desiderio di benessere materiale e oggi
nella sua evoluzione stilistica e
quantitativa possiamo leggere il
mondo, la storia e lo stile “ideale” delle generazioni che l’hanno
posseduta e usata.
Descrivere Barbie significa riflettere su un’identità attraverso la
“leggerezza” di un giocattolo.
Una cosa che può aiutare a capire meglio noi stessi, soprattutto
in questo mondo disorientato da
una inesorabile crisi.
Barbie è quindi molto più di una
bambola.
lezione si conferma icona della
storia contemporanea.
La mostra Rock&Rouge, la collezione esposta nelle sale della
villa Bagatti Valsecchi, è una
rappresentazione brillante e
giocosa dell’oggetto Barbie, ma
allo stesso tempo veicola informazioni proprie della natura
umana. Moda, eleganza, bellezza, salute sono solo alcuni degli aspetti storico/culturali che
esplorano le contraddizioni, e a
volte l’ambiguità, dei modelli e
dei comportamenti sociali.
Percorrere le sale di Villa Bagatti
Valsecchi durante la manifestazione permette di ripercorrere
le innumerevoli trasformazioni di
Barbie e del gusto occidentale
dell’ultimo sessantennio.
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“Barbie è la
sedimentazione
di 50 anni
di giochi,
di sogni,
di desideri.“
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una collezione
Chi è
nel mondo dei collectors. Amplia via via la sua collezione con altre figure, spesso
maschili, accrescendo il numero di etnie presenti nel suo
mondo parallelo, sempre alla
ricerca di una completezza
che vada al di là del brand
più famoso.
Nel 2010 espone per la prima volta la sua collezione ottenendo un successo di pubblico e un’eco mediatica oltre
ogni aspettativa.
In seguito ha messo a disposizione le sue opere e la collezione in eventi dedicati alla
raccolta di fondi destinati a
opere d’ambito culturale e
sociale.
caratterizzata
da visioni
storiche,
oniriche
e incantate.
rOCK &
rOUGE.
Rock&Rouge è una pagina
nell’ambizioso progetto creativo di un artista poliedrico.
Spirito critico e indagatore,
respira fin da piccolo la
bellezza e lo stile osservando
la madre, première di sartoria,
da cui apprende i segreti dei
tessuti più preziosi. Conseguito il diploma accademico,
raggiunge l’eccellenza come
docente nelle scuole professionali a indirizzo artistico di
Milano e Como.
Durante la sua carriera ha
sempre sentito il bisogno di
cimentarsi con progetti nuovi,
così negli Anni 90 ha iniziato
a delineare la sua collezione
artistica di abiti, caratterizzata da visioni storiche, oniriche
e incantate. Grazie al suo
eclettismo, alla passione per
lo spettacolo in tutte le sue
forme (dall’opera lirica alla
televisione, dal balletto classico al cinema e alla moda)
collabora con le modelle più
famose del mondo. Nel 1999
trasforma il suo progetto, che
all’epoca comprende 30 abiti scenografici, in un vero e
proprio spettacolo teatrale.
A tutt’oggi la sua galleria di
pezzi unici conta 50 favolose
creazioni che presto saranno
raccolte in un libro.
Le Barbie di Rock&Rouge.
Durante il suo primo viaggio
a New York l’artista fu folgorato quando entrò nel più
famoso negozio di giocattoli della Quinta Strada dove,
davanti allo spettacolo delle
“Barbie da collezione” (un
mondo semisconosciuto in
Italia) colse, al di là dell’as-
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petto ludico molte similitudini con il suo estro creativo.
Cominciò così la sua collezione, privilegiando le Brunettes
e le Afroamericane, le Barbie
dedicate ai maggiori stilisti
e quelle vestite dal grande
Bob Mackie, il costumista dei
più bei musical prodotti negli
USA. Tornato in Italia, l’artista
ha saputo unire la sua passione per New York, centro
creativo del mondo, con la
storia del costume italiano.
Inizia così, con gli “avanzi”
delle stoffe delle sue creazioni,
a vestire alcune Barbie come
corollario della sua attività
principale, non limitandosi ad
abbigliarle, ma creando anche make up e acconciatura.
Realizza così dei pezzi unici, a volte anticipando personaggi ancora non presenti
Damiano
Donghi
Art Director, unisce doti pragmatiche a capacità creative. Segue
Rock&Rouge dal 1999, curandone
l’allestimento dei progetti artistici
sempre seguendo le linee guida
del suo mentore. Si deve a lui il
progetto di allestimento di questa
mostra Barbie Style di cui ha realizzato ogni elemento decorativo e
strutturale. È il portavoce ufficiale di
Rock&Rouge.
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Esclusivo!
la vera
storia
di Barbie.
La prima idea di Barbie nasce
nel 1938, quando Ruth ed Elliot
Handler si trasferiscono a Los Angeles. Lì, nel 1945, nasce il nome
“Mattel”, dove “Matt” sta per
Mattson (Hardol, amico di Elliot)
ed “el” per Elliot.
Ruth collabora con le sue idee
alla società e, rientrata da un
viaggio in Germania con alcune
bambole di produzione tedesca, induce la Mattel nel 1956 a
produrre una versione americanizzata di quei prodotti. Ancora
una volta il nome è deciso in famiglia: la figlia di Hardol si chiama infatti Barbara. Ma il personaggio ha anche un secondo
nome e un cognome che pochi
conoscono, Millicent Roberts, e
anche una data di nascita, il 9
marzo 1959, giorno in cui fu presentata al Salone del Giocattolo
di New York. Solo nel primo anno
di produzione vengono vendute
oltre 350.000 Barbie al prezzo
di 3 dollari l’una.
Il trionfo si deve in gran parte
alla geniale intuizione di Ruth
Handler e cioè commercializzare una bambola con un infinito
guardaroba fatto di abiti e accessori venduti separatamente. Dal 1963 a oggi sono stati
creati oltre 4800 accessori per
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una bambola
con un
infinito
guardaroba
fatto di abiti
e accessori
venduti
separatamente.
Barbie: abiti per ogni occasione, pellicce, completi di lingerie
e di biancheria da notte, scarpe, borse, anelli, collane, diademi,
corone, parrucche, occhiali da
sole, orologi, case di città, ville di
campagna, mobili di ogni stile e
genere, camper, roulotte, tende,
auto sportive, fuoristrada, yacht,
piscine, cavalli, limousine e tanto
altro ancora.
In Italia la “Venere tascabile” arriva nel 1964. Il successo è immediato, enorme, incontenibile.
Barbie è una vera star mondiale,
non più soltanto un oggetto, ma
ua celebrità affermata e un business d’oro.
Oltre 50 anni dopo, Barbie è diventata un’icona di bellezza e
stile internazionale per la quale
i più importanti stilisti hanno creato splendidi capi di alta moda.
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Elio Fiorucci
Barbie
è la vera
“ragazza
Fiorucci”?
Stilista, imprenditore, comunicatore, designer e tanto
altro ancora. Elio Fiorucci è più di uno stilista, più di
un artista poiché egli studia, ricerca, osserva, elabora,
crea e riversa il suo impeto geniale nella produzione di
capi e accessori, complementi d’arredo e campagne
pubblicitarie.
Eclettico, trasgressivo e innovativo, Elio Fiorucci è l’uomo
che in questi decenni ha avuto il coraggio di osare, irrompendo nelle abitudini tradizionali di abbigliamento.
Sin da quando i giovani di tutto il mondo, di qualsiasi
estrazione politica, sociale, culturale hanno fatto proprio lo stile Fiorucci che ha sempre anticipato i cambiamenti.
Non è certo un caso se è stato proprio Elio Fiorucci
ad aver portato in Italia lo stile inedito della Swinging
London e, dopo, della New York di Andy Warhol, Keith
Haring e Jean-Michel Basquiat. E oggi il suo talento è
premiato dalla stima che il mondo gli riconosce, tanto
che il prototipo della shopping-bag utilizzata nei suoi
store è esposto permanentemente presso l’Albert and
Victoria Museum di Londra.
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Quanta Barbie c’è nella “ragazza - Fiorucci”?
Io ho sempre cercato di liberare la creatività che
c’è in ognuno di noi, per cui non posso condividere uno stile codificato come quello di Barbie.
Barbie è davvero una rappresentazione negativa della donna o è invece un personaggio
intelligente che sa godersi la vita?
Può essere un personaggio intelligente se non
fa la Barbie tutti i giorni. A me è simpatica una
ragazza che sa “anche” fare la Barbie.
Esagerata, colorata, spesso pacchiana come
solo le americane sanno fare. Per Elio Fiorucci
Barbie è elegante o ha molto da imparare?
Barbie ha molto da insegnare, perché il suo stile
può anche essere esagerato e divertente. Infatti a
una ragazza vestita come una bambola si dice:
“Mi sembri una Barbie…”
Cos’hanno imparato da Barbie le generazioni
che hanno giocato con lei tra Anni 70 e 80?
Hanno avuto l’opportunità di giocare con una
bambola che poteva provocare molte e diverse
emozioni. Un personaggio che aveva come tema
un continuo ricercare nel guardaroba. Barbie ha
cambiato e stimolato nell’inconscio delle bambine
l’idea del piacere, del cambiamento ben lontano
dalla staticità della moda adulta.
Abbiamo visto di tutto: da Madonna a Lady
Gaga. C’è ancora posto per l’icona di Barbie?
Sicuramente sì. Non sarebbe una cattiva idea ideare una collezione Barbie per le nuove generazioni che vogliono e devono provare a cambiare.
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“Quando i
capelli
vestono
il viso”.
Nel cuore della nuova Milano è stato da poco inaugurato ARVI’S, un
salone concept-store dedicato a
tutti gli aspetti della moda e della
bellezza. Qui si trovano i trattamenti più all’avanguardia per i capelli
e per la cute, le soluzioni stilistiche
sempre al passo con le tendenze, le
colorazioni create su misura, suggerimenti e prodotti per realizzare il
proprio look personalizzato.
Le vetrine di ARVI’S si affacciano su
un suggestivo giardino interno che
regala momenti di autentico relax a
chi si affida alle cure del nostro personale. Dai capelli al trucco, dalla
cura delle unghie a un servizio di
personal shopping.
In più, ARVI’S ospita la prima Framesi
Boutique dove si possono trovare
tutte le formulazioni professionali che
consentono di mantenere a lungo i
risultati ottenuti in salone con pochi
semplici gesti.
Framesi, fondata nel 1945, è la più
importante azienda italiana interamente dedicata agli acconciatori.
È specializzata nella colorazione
cosmetica e offre ai suoi clienti tutti gli strumenti per fare dei capelli
il primo e fondamentale elemento
della bellezza. Ricerca costante e
qualità certificata sono alla base di
quel successo internazionale che lo
ha reso bandiera del made in Italy
nella tricologia cosmetica.
Oltre a essere sponsor di Barbie
Style, ARVI’S ha organizzato un incontro proprio nei giorni dell’esposizione. Mercoledì 3 dicembre, alle
21, i saloni di Villa Bagatti Valsecchi
accoglieranno una serata dal titolo:
Quando i capelli vestono il viso,
un incontro con la tricologa Patrizia
Cara, una delle figure di spicco del
nuovo negozio Arvi’s.
•Quanta importanza diamo al
nostro abbigliamento?
•Rivolgiamo la stessa attenzione al
nostro corpo e ai nostri capelli?
•Possiamo dire che è più gratificante fare shopping piuttosto che
dedicare la giusta attenzione alla
cura dei nostri capelli?
A queste domande risponderà Patrizia Cara con tutta l’esperienza
acquisita nel settore dell’acconciatura, non solo intesa come lavoro in
salone, ma anche su set fotografici,
nel cinema, nella televisione e come
docente in accademie professionali.
Arvi’s • Framesi Boutique
Viale Montegrappa, 16 • Milano
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La Chiocciola Srl è nata nel 1977 e nel tempo si è specializzata nella
vendita di articoli per l’infanzia. Il punto vendita di Varedo si estende su
oltre 1000 m di spazio e propone oltre 10.000 articoli di 100 marche. Esiste
inoltre un sito di e-commerce per consentire a mamme e papà di scegliere e
acquistare da casa i migliori prodotti ai migliori prezzi con la stessa garanzia che si trova presso il punto vendita.
La Chiocciola
Via Circonvallazione, 16
20814 Varedo (MB)
Telefono +39 0362.554368
[email protected]
Da oltre 50 anni, l’Ottica Sordi opera con competenza e professionalità.
Oggi come ieri resta un punto di riferimento per centinaia di clienti alla
ricerca di professionalità e soluzioni all’avanguardia nel campo dell’ottica.
Ottica Sordi
Via Umberto I ,98
20814 Varedo (MB)
Telefono 0362 - 580470
www.otticasordi.it
Sono oltre 100 anni che Sordi Gioielli regala emozioni, anzi “scintille di passione”.
Oggi, dopo più di un secolo, nel nuovo negozio, i brand prestigiosi e
le possibilità di scelta sono ancora di più.
Sordi Gioielli
Via Umberto I, 28
20814 Varedo (MB)
Telefono 0362 – 580071
www.sordigioielli.com
PARVIN BEVERLY HILLS DESIGN
Le creazioni di Parvin per Beverly Hills Design sono esclusive e preziose
sperimentazioni che hanno permesso di realizzare pezzi unici. Onice, rubini,
agata e topazi caratterizzano la collezione autunno-inverno 2014/15
all’insegna dello stile e dell’eleganza.
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