49 - Anafi
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DAL XVII CONVEGNO SEMENITALY GLOBALIZZAZIONE E NUOVE TECNOLOGIE RUOLO DELL’ALLEVATORE E DELLA SELEZIONE FEMMINILE di Guido Oitana allevatore della provincia di Torino HO ACCETTATO con piacere l’invito a parlare e confrontarmi su un argomento così importante, davanti ad una platea così qualificata. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, ovvero la produzione in vitro degli embrioni, sessaggio degli stessi e ovviamente l’Embryo Transfer in azienda, in Italia abbiamo la fortuna di avere un ottimo laboratorio, ed uno dei migliori gruppi di tecnici del mondo. Il mio parere è che in Italia stiamo sfruttando poco queste opportunità, mentre invece la tecnica dell’Embryo Transfer e dell’ovum pick-up offre le uniche opportunità a noi allevatori, di sfruttare appieno le potenzialità sia tecniche che economiche della genetica femminile da noi detenuta. È un fatto acquisito che in Italia l’Embryo Transfer ha avuto uno sviluppo relativo, e il ricorso al laboratorio di Porcellasco è stato inizialmente promosso e determinato dall’attività dei Centri di F.A. e a loro va l’indubbio merito della promozione di questa iniziativa. La scarsa diffusione tra noi allevatori è dovuta a diversi fattori, tra i quali un elemento culturale. Noi siamo fondamentalmente agricoltori, inoltre il nostro obiettivo principale, e fino a poco tempo fa il più redditizio, è stata la produzione di latte. Inoltre i costi sono anche più elevati rispetto ad altri paesi. Rimane comunque il fatto che per un allevatore che vuole produrre genetica, il massimo progresso si ottiene impiantando embrioni degli ani- Con le relazioni della terza ed ultima sezione, dedicata a «Le nuove frontiere del miglioramento genetico nel mondo», concludiamo la pubblicazione dei lavori presentati lo scorso novembre al XVII Convegno Semenitaly di Modena. mali migliori, sia manze che vacche, sulle restanti vacche dell’allevamento, ovviando così al problema cronico della mancanza di riceventi. La mia esperienza personale è che per fare questo bisogna cambiare la strategia aziendale per quanto riguarda l’alimentazione: l’obiettivo non è più la massima produzione di latte, bensì la massima fertilità della mandria. Parlerò dell’impostazione data al nostro allevamento. Inoltre devo rilevare che un ritorno economico è possibile solo grazie ad un attento marketing dei prodotti ottenuti, embrioni o animali vivi, ed alla disponibilità da parte dell’allevatore di vendere i suoi prodotti: il ritorno economico può esserci solamente se l’obiettivo è il mercato, non il proprio allevamento. E quindi arriviamo ad un punto fondamentale, ovvero il peso che può avere la selezione femminile portato avanti dal singolo allevatore, e quindi il lavoro di valutazione e di scelta delle femmine sulle quali lavorare. Una realtà, io credo indiscutibile, è la superiorità per quanto riguarda l’attendibilità degli indici dei tori rispetto a quello delle vacche e sappiamo tutti che l’uso dei valori fenotipici, cioè la lattazione della singola vacca in un programma di selezione, non è di nessuna utilità per il progresso genetico. Quindi nella valutazione delle femmine affinché sia corretta, ci affideremo agli indici, ed al concetto di famiglia. L’importanza di una famiglia è data anche dagli indici di eventuali maschi provati, dal numero e dai risultati degli stessi, informazione che già rientra nel calcolo dell’IGV. Ma questa informazione può essere completata da dati provenienti dall’estero o da eventuali maschi provenienti da un ramo di questa famiglia. E da qui l’enorme contributo della globalizzazione, cioè dello scambio e della conoscenza di quanto esiste fuori dai nostri confini nazionali. È dunque importante la nostra apertura mentale, la disponibilità e capacità di fare riferimento anche ad informazioni, indici e dati non tradizionali, ma è altresì importante l’accessibilità di questi dati, il fatto che siano disponibili e comprensibili. Ed è questo un campo dove c’è molto lavoro da fare. Per concludere, da una parte l’essenziale lavoro dei centri di F.A., dall’altra vorrei rimarcare il contributo che dà il singolo allevatore con la sua fantasia, passione e fortuna, aumentando con le sue scelte la variabilità all’interno della popolazione. SIAMO AL CENTRO di un periodo in BIANCO NERO . FEBBRAIO ’99 K Y C M - p. 49 49 NUOVE METODICHE DI SELEZIONE «CR DELTA: AFFRONTARE IL FUTURO» di Jacob Chardon direttore esecutivo di Holland Genetics cui si stanno attuando grandi cambiamenti. Le economie in estremo Oriente, Sud America e Russia sono in grosse difficoltà. L’agricoltura in Europa sta lottando, con i prezzi dei suini e della carne che non sono mai stati così bassi prima d’ora in diversi Paesi. Nella selezione del bestiame da latte dobbiamo pensare avanti di 6-10 anni. È quindi d’importanza vitale fare le giuste discussioni ora ed essere pronti per i cambiamenti futuri. Nel seguente articolo ci presentiamo a voi, con la nostra visione del futuro (2013) in azienda, nella selezione e nelle industrie del settore. Guardando al futuro si dovrebbe tuttavia pure tenere in considerazione il passato antecedente al 1983. SULLA TENDENZA DELL’AZIENDA Prima del 1983 le quote latte erano sconosciute. Gli allevatori potevano produrre tanto quanto volevano e il numero di vacche per l’Europa era in costante aumento. I livelli di produzione per vacca erano meno rilevanti e gli allevatori mettevano più enfasi sul bell’aspetto morfologico delle vacche. L’introduzione delle quote ha costretto gli allevatori ad incrementare la produzione per vacca e questo inizialmente ha portato alla diminuzione del numero di vacche per azienda. Tuttavia al fine di avere abbastanza flusso finanziario per essere in grado di affrontare gli impellenti investimenti per il settore e garantirsi un futuro, gli allevatori si dovevano espandere acquistando quote latte. In futuro possiamo aspettarci un ulteriore aumento della media di produzione e della dimensione dell’azienda. Un ulteriore impulso alla efficienza produttiva e spese generali più basse sarà lo sforzo principale che guiderà le scelte. La salute della vacca e il costo del lavoro elevato, spingeranno all’introduzione dei robot di mungitura e di altre macchine spettacolari in azienda. Pressioni dell’opinione pubblica costringeranno gli allevatori a prestare più attenzione al benessere della vacca e quindi agli strumenti di selezione che possono o potranno accrescere la salute della vacca. I METODI DI SELEZIONE NEL TEMPO La selezione nel periodo pre-quota era dominata da osservazioni soggettive. I tori erano spesso scelti su fotografie o su fattori emozionali. Questa selezione fenotipica si risolveva relativamente in più pressione sulla morfologia. Gli allevatori basavano l’uso di un toro secondo quanto vedevano nelle mostre di tori o nelle visite ai Centri di F.A. Gli anni ’80 e ’90 vedono l’introduzione di valutazioni statistiche del valore genetico (breeding value) sia per la morfologia che per la produzione. I termini come ereditabilità, correlazione genetica e intervallo di generazione BIANCO NERO . FEBBRAIO ’99 K Y C M - p. 50 50 diventano parole sempre più in uso. La selezione basata su fatti e un gran numero di dati, piuttosto che su fattori emozionali, che portavano ad aumentare specialmente la produzione di latte, dovuta a una alta ereditabilità valutabile di questi caratteri. Durante questo periodo le prove di progenie di tori diventarono standard e gli allevatori spesso basavano le loro decisioni sui gruppi di tori in progenie. Nel prossimo millennio l’allevamento sarà dominato dalla genetica molecolare. I genetisti baseranno le loro discussioni sui tori aventi i giusti marker del DNA per certi tratti. Il valore genetico reale potrà essere valutato senza avere informazioni sulla produzione, il che diminuirà l’intervallo di generazione. Questi nuovi metodi significheranno anche che può essere posta più enfasi sui tratti con bassa ereditabilità come fertilità, mastite e altri tratti sanitari. Le organizzazioni necessiteranno di avere nuclei di allevamento che forniscano loro informazioni riguardo la loro genetica e che gli diano pieno controllo sulla loro genetica. La nuova organizzazione Membri (39.000) 273 in rappresentanza di 36 distretti Assemblea Generale (110) 110 in rappresentanza di 9 circoli Consiglio Consiglio principale di supervisore allevatori (6) (10) Delta Coöperatie Rundveeverbetering Delta HOLLAND GENETICS PROVE DI PROGENIE E MERCATO DEL SEME DI TORI Negli anni ’60 e ’70, le prove di progenie venivano effettuate dalle organizzazioni locali che provavano qualche toro da fornire ai loro clienti locali. In tutto il mondo circa 3.500 tori venivano provati attraverso Centri di F.A. I tori erano principalmente di origine nazionale. In pochi paesi erano allora di origine internazionale. Gli anni ’80 e ’90 hanno visto un’esplosione della distribuzione della genetica a livello globale. Attraverso la comunicazione intensiva la maggior parte dei paesi si approvvigiona di genetica in tutto il mondo e ogni paese che si rispetti ha la propria organizzazione per l’esportazione. Il potenziale risultante per le vendite mondiali di seme ha creato un aumento del numero di tori provati in tutto il mondo. Venivano creati programmi di selezione, allargati i programmi di prova progenie e si formavano nuove organizzazioni. Oggi viene messo in prova annualmente un numero di tori tra 4.000 e 5.000. Il futuro delle prove di progenie è meno promettente. Sempre più Centri stanno sperimentando gli alti costi assunti per rincorrere un programma di selezione accurato e affidabile. La maggiore disponibilità di tori internazionali classificati al top ha fatto sì che la domanda dei clienti fosse per una qualità migliore a un prezzo più alto. Le diminuzioni di entrate, e la necessità di utilizzare sistemi di selezione più costosi (nucleo di selezione, MAS) obbligheranno le organizzazioni a lavorare insieme non soltanto all’interno dei Paesi, ma anche fra Paesi. Nel 2013 prevediamo che ci saranno soltanto 3 organizzazioni globali. Prima della situazione quote il numero di vacche aumentava e le organizzazioni di servizio vedevano incrementare le loro entrate.A quel tempo erano attivi nei Paesi Bassi 30 Centri di F.A., 80 organizzazioni di servizio e controllo della produzione e 2 associazioni del Libro Genealogico. La diminuzione del numero delle vacche, i costi più elevati e la richiesta di servizi migliori hanno portato a cambiamenti significativi nelle organizzazioni di selezio- STRUTTURE ORGANIZZATIVE Regioni del nord Regioni dell’est Regioni sud-ovest ne olandesi. Durante gli anni ’80 e ’90 siamo passati da tutte queste piccole organizzazioni a un’unica struttura con 9 coops regionali, 2 associazioni del Libro Genealogico e 4 Centri di F.A. Recentemente (1o settembre ’98) il Libro Genealogico Nazionale (NRS) si è unito con il Centro di F.A. (Holland Genetics) e le Coops Regionali formando la «CR Delta». Il ridimensionamento del mercato nazionale e i costi più elevati delle spese generali costringeranno le organizzazioni ad attraversare i confini. I Centri di F.A. avranno necessità di poter accedere ed organizzazioni di servizio e base dati più ampie, per effettuare un servizio completo rivolto ai clienti esteri. Questo aumenterà ulteriormente la necessità di reti globali! LA «CR DELTA» È PRONTA PER AFFRONTARE IL FUTURO Con la partenza della «CR Delta» ci sentiamo pronti ad affrontare il futuro con fiducia. Questa organizzazione con i suoi 38.000 membri, 1.000 lavoratori dipendenti e un giro di 50 milioni di dollari è pronta a fornire agli allevatori di tutto il mondo la migliore genetica da latte al mondo. La fornitura di tori di livello mondiale come il n. 1 negli Usa, Etazon Celsius, sarà garantita grazie a: – messa in prova di 500 tori all’anno nelle condizioni di testaggio più affidabili del mondo; – utilizzo di marcatori genetici e altre tecnologie nel nostro programma nucleo; – grossi investimenti annuali di 1 milione e mezzo di dollari in ricerca e sviluppo per i marcatori genetici, nelle tecnologie per gli embrioni e per il seme; – accesso diretto alla base dati NRS e altri servizi; – valori genetici per diversi tratti sanitari (mastite, intervallo di parto) che permettono così agli allevatori di scegliere in base a quei tratti quando usano i tori. BIANCO NERO . FEBBRAIO ’99 KC M - p. 51 51 LA GLOBALIZZAZIONE DEGLI SCAMBI GENETICI NELLA RAZZA HOLSTEIN di Henry Guittard direttore generale Uneco - Francia LA GLOBALIZZAZIONE della genetica Holstein è un processo permanente che ha conosciuto dei periodi di accelerazione da una quarantina d’anni e più particolarmente durante l’ultimo decennio; la Holstein è sicuramente la prima razza da latte mondiale ripartita sui 5 continenti fornendo quasi la metà del consumo mondiale di latte. zione (tabella 1). È vero per altro che la messa a punto di programmi di selezione, basati su un forte utilizzo di manze, è più facilitata sul nostro paese. Ma il fattore determinante che ha accelerato i processi di scambio e anche favorito le ristrutturazioni, fu la pubblicazione della classifica dei migliori tori mondiali. Con 34 paesi membri, di cui 22 aventi fornito i loro dati nazionali per queste valutazioni, Interbull ha ribaltato le carte della genetica Holstein. Così i paragoni divenivano possibili, su delle basi scientifiche e accessibili a tutti. È così che l’ultima classifica nel valore d’Inel (agosto ’98) fornisce i seguenti risultati (sui 100 tori migliori): Usa 30, NL 29, FR 26, IT 4, D 3, NZL 3, CAN 2, DNK 2, EST 1. Appare chiaramente che per la produzione 3 paesi dominano sulla scacchiera della genetica Holstein. La prima conseguenza è stato il riconoscimento della genetica europea negli Usa e in Canada. È così che, dopo un secolo d’isolamento, l’America del Nord ha cominciato ad introdurre i geni venuti dall’Europa; ciò ha valorizzato un dibattito intenso sull’apertura dei Libri Genealogici nelle Associazioni Holstein di questi paesi. Un’altra conseguenza è una certa uniformità nell’orientamento della selezione, verso il valore della proteina. Questa uniformità si traduce anche nella scelta dei padri di tori che non è senza problemi a lungo termine circa la variabilità genetica della nostra razza. Infine, Interbull è stato un reale catalizzatore degli scambi commerciali di seme, soprattutto per i nuovi arrivati come l’Olanda, la Francia, e in minor misura, l’Italia e la Germania, di fronte alle leadership degli Usa e del Canada. Nuove offerte confrontate con un patrimonio bovino in regressione (in Europa –25% per le quote latte, –15% in 10 anni negli Usa) vanno a provocare una guerra dei prezzi con margini di profitto sempre più stretti. Da ciò la necessità di ristrutturazioni o di collaborazioni divenute indispensabili per la creazione o il mantenimento delle reti commerciali e la conquista di nuovi mercati. EVOLUZIONE La prima tappa ha preso il via durante gli anni ’50 e ’60, quando, delusi dalle performances della Frisona europea, gli italiani e gli inglesi, seguiti alcuni anni più tardi dai tedeschi e dai francesi, si rivolsero al Canada e agli Stati Uniti per importare i primi riproduttori nord-americani. Dopo un periodo d’osservazione, ci fu un investimento massiccio che è stato realizzato dagli europei. Questo periodo ha visto l’avvio del congelamento del seme e ha permesso la messa a punto del testaggio sulla discendenza. Così, durante gli anni ’70 e ’80, l’utilizzo del seme di tori nord-americani ha conosciuto una forte progressione nella maggior parte dei paesi europei, in particolare la Germania, l’Italia e più tardi l’Olanda. La Francia, da parte sua, fu un importatore più modesto di seme nordamericano, limitandosi essenzialmente ai migliori tori e preferendo investire nel testaggio dei giovani tori importati prima dal Canada e dagli Usa in seguito. È così che in 30 anni, 1.200 giovani tori importati dal Canada e quasi 6.000 dagli Stati Uniti (2.650 tori vivi prima del 1984, 3.250 tori prodotti dagli embrioni in seguito) sono stati importati e testati in Francia. Nessun altro paese, ad ec- SITUAZIONE COMMERCIALE ATTUALE Sui 130 miliocezione degli Usa, ha realizzato un tale investimento du- ni di dollari che costituiscono il mercato mondiale degli scambi di seme, le dosi di razza Holstein rappresentano rante questi ultimi 30 anni. Il miglioramento della tecnica di congelamento degli da sole quasi 100 milioni di dollari. embrioni ha permesso agli europei, dopo l’applicazione Le zone esportatrici sono le seguenti: Usa 53%, Canada delle quote latte nel 1984 e l’arresto dell’importazione di 17%, Olanda 11%, Francia 11%, Italia 2,5%, Germania animali vivi dagli Usa, di proseguire l’acquisto della gene- 2,5%, altre 3%. tica nord-americana con una carta supplementare: la coLe zone importatrici sono stimate nel seguente modo: stituzione di una base femminile di alto livello che sarà Unione Europea 45% (di cui il 20% per il solo Regno Unimolto presto demoltiplicata, in particolare in Olanda e in to),America del Sud 18%, Oceania 10%,America del Nord 8%, Europa dell’Est 6%, Asia 6%, AfriFrancia. Per quel che riguarda la ca 4%, Medio Oriente 3%. Francia, 1.500 embrioni provenienti Tabella 1 - Confronto degli indici Questa situazione non è il riflesso dalle migliori vacche nord-americadei tori nati nel 1992 delle potenzialità genetiche dei prinne sono stati introdotti annualmente secondo l’origine geografica cipali Paesi ma il frutto della storia, delle loro madri (fonte Inra) da una quindicina d’anni. Questo del dinamismo commerciale e delmescolamento della miglior genetica Usa Francia Canada l’immagine che certi paesi si sono prodotta dai due continenti (AmeriN. tori 272 261 25 creati. L’Europa, da lungo tempo zoca/Europa), unito a una grande affiLatte 407 409 294 na d’importazione della genetica sta dabilità del testaggio, costituisce una Proteine +0,1 +0,3 +0,1 progressivamente divenendo esporcarta indiscutibile per il progresso Grasso –0,9 –0,5 –0,8 tatrice anche se le delusioni dovute genetico. Inel 16 19 12 alla BSE rallentano momentaneamenÈ così che i tori nati nel 1992 e Morfologia 0,23 0,18 0,43 te questa evoluzione. generati da vacche francesi mostraIsu 116 120 115 A fronte di questa concorrenza no dei risultati paragonabili in crescente senza sosta, un costo semmorfologia e superiori nella produBIANCO NERO . FEBBRAIO ’99 K Y C M - p. 52 52 pre più elevato dei programmi di selezione (1/10 toro rientrato in servizio nel 1980, 1/20 oggi, potrebbe essere 1/30 fra 10 anni), e l’investimento nelle biotecnologie, delle unità di circa 300 tori da mettere in prova, si costituiscono. D’altra parte, al fine di adattarsi alle svariate necessità dei clienti, numerose società provano i tori in più Paesi o passano attraverso accordi di collaborazione. Così si constata che il 90% dei flussi commerciali fra i paesi sono realizzati da 6 società, due di tipo privato, quattro di struttura cooperativa. Se le strutture cooperative sono rimaste soprattutto di copertura nazionale, le società private hanno sorpassato le frontiere fra i paesi (tabella 2). Alta Pon è una buona illustrazione di questa evoluzione. CONCLUSIONI La mondializzazione è in cammino e si sta ancora intensificando attraverso: – aumento della circolazione di informazioni (fax, internet, ...); – 4 pubblicazione di Interbull all’anno; – pubblicazione dei caratteri morfologici e dei caratteri funzionali (cellule, fertilità, longevità, ...); – diversificazione genetica. L’Europa ha molte carte per fronteggiare questa sfida: – il suo potenziale di testaggio con più di 2.000 tori Holstein messi in prova all’anno (contro 1.500 per l’America del nord); – il rigore del testaggio e la capacità di raccogliere le informazioni nuove (caratteri funzionali), si appoggiano su sistemi d’identificazione efficaci del patrimonio bovino; – la messa a punto di programmi di selezione, l’otti- mizzazione dei marcatori genetici in un prossimo futuro all’interno di nuclei di selezione aperti e ben impostati; – la variabilità genetica dall’importazione di geni importati da altri paesi. Bisognerà che l’Europa, o perlomeno un certo numero di Paesi europei, si organizzino per far fronte alla concorrenza internazionale. Tabella 2 - Sei organizzazioni gestiscono il 90% dei flussi commerciali di seme Tori provati/anno % di mercato mondiale (escluse vendite nazionali) Rete di vendita internazionale ABS (privato) 200 (USA) 30 (CD) 70 (EUR) 19% Filiali nei paesi strategici ALTA (privato) 150 (USA) 35 (CD) 35 (EUR) 10% 2 poli America/Europa distributori WWS 700 (USA) (Cooperativa) 30 (FR) 24% Agenti SEMEX 350 (CD) (Cooperativa) 40 (USA) 20 (EUR) 17% Filiali nei paesi strategici HOLLAND 300 (NL) GENETICS 80 (UK) (Cooperativa) 30 (NZ) 11% Partners e distributori SERSIA 550 (FR) FRANCE 15 (CD) (Cooperativa) 9% Partners e distributori Società BIANCO NERO . FEBBRAIO ’99 K Y C M - p. 53 53