Settembre - Associazione Vecchia Alassio
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Settembre - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIII - N. 9 Giovedì 18 Settembre 2003 Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - Filiale di SAVONA € 1,38 Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] PIAZZA STALLA Importante! All’interno modulo da compilare per il sondaggio pubblico La manifestazione di Miss Mostra e libro per i 50 anni di Miss Muretto Muretto compie 50 anni Non è stato facile, anzi tutto tranne che facile. Ma Alassio all’alba del 30 agosto ha incoronato la sua cinquantesima Miss. Si tratta di Sabrina Conti, ventenne romana già modella e attrice, assidua frequentatrice degli studi di Sarabanda è però aspirante veterinaria, con la passione del nuoto e della lettura. Conti, Miss Extrema Hair Melissa Satta e Miss Bonelle Natascia D’Aria. Per loro un contratto come testimonial delle rispettive aziende. La cinquantesima edizione di Miss Muretto, organizzata da Cast Monaco che si è avvalsa del patrocinio del Comune di Alassio, della Regione Liguria e dell’APT Riviera delle Palme, è Alassio, Ferragosto 2003 - Il tradizionale galà dell’Hotel Diana per assistere dopo cena dalla terrazza allo spettacolo pirotecnico. (FOTO SILVIO FASANO) Un avvenimento importante per Alassio è stato quest’anno il cinquantenario di miss Muretto. Per celebrarlo degnamente il Comune di Alassio e la famiglia di Mario Berrino hanno organizzato una mostra alla Chiesa anglicana e hanno pubblicato un libro rievocativo. La mostra è stata inaugurata il 26 agosto scorso. Il sindaco arch. Marco Melgrati nel discorso introduttivo ha affermato che: «Questa è una ricorrenza storica, 50 anni per una manifestazione sono un’eccezione, quando nacque, Alassio era un faro per il turismo italiano». Ha preso poi la parola Luisella Berrino: «Ho cercato fotografie e documenti d’epoca per fare un libro che celebrasse questi 50 anni di Miss Muretto, di conseguenza ne è nata la mostra». L’indomani, sempre nella Chiesa anglicana, è stato presentato il libro. A Rinaldo Agostini il compito di moderatore che così si è espresso: «L’iniziativa è di Luisella Berrino, perché rimanga il ricordo storico di questa manifestazione. La Liguria in questi ultimi tempi è un po’ in calo, il cinquantenario deve rappresentare il rilancio non soltanto di Miss Muretto ma di tutta la regione». Luisella: «È il risultato della passione per Miss Muretto, siamo alla terza generazione: dopo papà Mario e i suoi fratelli, io e mio marito, ora mio figlio. Ho interpellato personaggi che hanno vissuto questa avventura, ho ricevuto scritti lusinghieri, in particolare da Paolo Occhipinti. Il Muretto è un bene di Alassio, di tutti in generale». Ringrazia i collaboratori e in particolare gli sponsor. Mario Berrino poi ricorda gli anni e i personaggi dei tempi d’oro: il M° Angelini, Tony Renis, Lucio Flauto, ecc. Racconta come il Muretto è nato, con l’annunciatrice televisiva Fulvia Colombo è stata organizzata la “Gran cagnara” e di conseguenza la Miss. C.B. Alassio: festa di San Rocco Ai tempi di San Rocco, nell’anno 1300, le vie erano costellate di punti d’appoggio, officine di sellai, maniscalchi, fabbri, ed era legata al traffico commerciale anche l’ubicazione delle chiese, spesso dedicate a S. Giacomo, che dal suo santuario di UNIVERSITÀ DELLE TRE ETÀ DI ALASSIO XXI ANNO ACCADEMICO Le iscrizioni si aprono, presso la sede di Via IV Novembre, 2 il 22 settembre p.v. (lunedì, mercoledì, venerdì 15,30-17,30). Complessivamente saranno 27 i corsi (di cui 5 nuovi: Patchwork e Quilting, Fotografia, Arte e storia, Canto e Fisioterapia). Prolusione: sabato 25 ottobre, Biblioteca civica, ore 16 sul tema: «Emigrazioni liguri in California» (prof. Adele Majello). A tutti, i «vecchi» e i nuovi iscritti un buon «arrivederci a presto». Compostela è patrono dei viaggiatori. Per confortare i viaggiatori (sulla famosa «via Francigena» la cui mappa fu tracciata nel 1000 dall’Arcivescovo di Canterbury Sigerico, non si viaggiava per mero gusto dello spostamento ma per atto di fede, (veniva esaltato l’aspetto allegorico dell’anima in viaggio verso Dio) tre erano le mete, luoghi santi della cristianità, agognate: Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela) dai numerosi disagi, sorsero strutture ricettive e «ospitali» per viandanti senza merce al seguito (alcune di queste strutture esistono ancora basta pensare alla «Commenda di Pré» a Genova dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, un ordine militare e ospitaliero che dopo il 1312 si trasferì a Malta, da cui l’attuale Ordine di Malta, e il fabbricato, con unito una piccola chiesa che, ad Alassio, posero sotto l’invocazione di N.S. della Carità. («L’ospedale di Alassio nel 1310 era capace di 26 letti per poter servire ad un tempo ai propri bisogni e quelli causali dei forestieri») dove, come si narra, San Rocco si riposò durante il suo pellegrinaggio da Il C.D. UNITRE Alassio - Miss Muretto 2003 Sabrina Conti. La serata è stata prodotta da MediaItalia, con l’organizzazione di Cast Monaco e le riprese di Italia 1. (MEDIAITALIA) Finaliste Melissa Satta, cagliaritana, diciassette anni, appassionata di «capoeira», un mix di danza e arti marziali di origine brasiliana e Manuela Mazzoni, quindicenne pratese, amante della lettura e della danza e che sogna un futuro di modella. andata in scena nella notte del 29 agosto al termine di una due giorni che ha messo a dura prova i nervi di tutti. Per due volte infatti i tecnici hanno dovuto rimediare ai danni che un vento impietoso ha arrecato alla splendida struttura montata Gli artistici candelabri a due lanterne gialle che illuminano il centro cittadino. (FOTO SILVIO FASANO) (continua a pagina 2) San Bernardo - Alassio L’Associazione Vecchia Alassio in occasione della riapertura delle lezioni augura un lieto anno scolastico a tutti gli scolari e gli studenti di Alassio, ai Sigg. Presidi e Direttori Didattici, ai Sigg. Docenti e ai non docenti della Scuola, alle famiglie per un anno sereno e felice. Alassio - L’incantevole scenografia di Miss Muretto, formata da 6 quinte a forma di vela, ricoperte di fibre ottiche. Pinacoteca Carlo Levi ORARI DI APERTURA: venerdì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 18.45 e dalle 19.00 alle 22.00 INGRESSO LIBERO Nel corso della serata sono state assegnate anche cinque fasce legate ai principali sponsor dell’evento: Miss Linea Mediterranea Veronica Munzi, Miss Only Fitness Solange Turecek, Miss Magilla Sabrina sulla spiaggia del porto Luca Ferrari di Alassio. Accanto all’emozione di vivere un compleanno così importante, Miss Muretto, ha avuto in (continua a pagina 2) Nonostante il cielo minacciasse pioggia e lampi e tuoni in lontananza annunciassero un temporale, numerosa è stata la partecipazione dei fedeli che sono sinceramente affezionati alla tradizione ed hanno festeggiato partecipando con molta devozione alla S. Messa celebrata da Don Luciano Massaferro Parroco di San Vincenzo il quale nell’omelia ha spiegato con molta chiarezza le Letture ed il Vangelo. Ha avuto inoltre parole di incoraggiamento per i membri del Comitato di San Bernardo. La S. Messa è stata allietata con il canto degli inni dalla corale Dott. Giacomo Natale della Chiesa di San Giovanni. Carlo Cavedini a nome del Comitato ha comunicato che la pratica di donazione della fascia e ruderi della Chiesa va avanti con determinazione, infatti vi è una lettera del Comune firmata dal Sindaco che assicura dell’ avvenuto contatto con la Signo(continua a pagina 2) 2 «L'ALASSINO» Giovedì 18 Settembre 2003 MISS MURETTO (segue dalla prima pagina) BRIDGE CLUB ALASSIO questa edizione 2003 il suo battesimo televisivo. MediaItalia, società di produzioni televisive, ha infatti realizzato la serata finale del concorso che è stata trasmessa da Italia Uno in differita domenica 31 agosto alle ore 20.30. Al timone della trasmissione televisiva che i due autori, Dario Baudini e Luca Colocucci, e lo stesso regista Rinaldo Gaspari, avevano preannunciato come assai divertente e spettacolare, una coppia di showmen davvero inedita: Filippo Nardi e Claudio Lippi. Due veri estimatori della bellezza femminile, che per storia e tradizione simboleggiano due generazioni diverse, e due diversi modi di fare TV. Li abbiamo visti alle prese con gag esilaranti e situazioni originali, un autentico contrasto di stile che è stato il «leit motiv» della manifestazione La loro simpatia e la freschezza delle ragazze la chiave vincente di una serata che ha lasciato tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo, nell’incertezza di riuscire o meno a mandare in porto lo spettacolo. Del resto il sipario si è aperto «solo» all’1.30 della notte davanti a un parterre comunque gremito in ogni ordine di posti e che, impavido, ha seguito le varie fasi della serata fino alla fine, quasi all’alba. L’attesa che nelle ultime settimane ha circondato l’evento, infatti, crescente giorno dopo giorno, era infatti altissima e aveva raggiunto il suo culmine la sera precedente quando il vento aveva impedito il regolare svolgimento della manifestazione, ma non quello della festa, organizzata presso l’attigua discoteca «Alporto» e cui han- Anche quest’anno il Bridge Club Alassio ha organizzato il Torneo di coppie libere Memorial «Lino De Michelis» egregiamente programmato e curato dalla presidente Gagliolo Mirella coadiuvata da Soci ed amici, giunto ormai alla tredicesima edizione. La sede è stata spostata nei giardini della Chiesa Anglicana, scelta che si è dimostrata indovinata sia per la parte coreografica che per combattere il caldo intenso di questa estate in modo che i giocatori giunti numerosi hanno potuto godere di una piacevole serata. Il Torneo, cui ha partecipato un centinaio di giocatori è stato vinto da una simpatica coppia di Signore di Savona, Lombardi Patrizia e Scavolini Sonia, seguita a ruota da una coppia di Alassini DOC, Bonifai/ Mauri, che hanno difeso i colori di casa. La direzione del Bridge Club no preso parte i protagonisti della serata: con Claudio Lippi e Filippo Nardi, mattatori per eccellenza c’erano infatti Alba Parietti, Mario Cipollini, Anna Gigli Molinari, Kimberly Greene, Claudio Brachino, Elisa Triani e Walter Nudo. Una serata comunque di grande festa, con immancabile taglio della torta del cinquantenario, splendida sia all’occhio che al gusto, realizzata per l’occasione da «Poldo» il pasticcere genovese campione del mondo della categoria. E per i fotografi è stata una vera e propria parata di vip, che si è conclusa con un ulteriore, inatteso festeggiamento, quello del compleanno di Kimberly Greene. Una parata di vip, dicevamo, che lo slittamento del programma ha sensibilmente modificato: la giuria ai nastri di partenza della serata finale era infatti presieduta dal vicedirettore di Studio Aperto, Claudio Brachino, affiancato nel difficile compito di selezionare le concorrenti da Anna Gigli Molinari, Miss Muretto 2000, Ginta Campana, Miss Muretto 2002, Fulvia Rinaldi e Karin Zayeswki, Miss Muretto rispettivamente nel 61 e nel 75, e dal «Signore degli Anelli» Yuri Chechi. Nel parterre accanto al prof. Stefano Zecchi, ordinario di estetica all’Università Statale di Milano, anche il cantante Maverick, l’artista interprete dell’unica riedizione della mitica «Volare» autorizzata dalla famiglia Modugno, e Benedetta Massola, la nuova annunciatrice di Rete 4. Alassio, 30 agosto 2003 M.R. - A.I. FESTA DI SAN ROCCO (segue dalla prima pagina) Montpellier a Roma. Aveva solo 28 anni, si dice, e il suo pellegrinaggio caritativo non era ancora finito. Dopo la sua morte avvenuta il 16 agosto del 1327, acclamato Santo dal popolo, il suo culto si propagò rapidamente per tutto il mondo conosciuto dove, ancor oggi, è tra i più venerati. Durante il suo pellegrinaggio si pose a curare i poveri tua del Santo, che, anche quest’anno, al termine della messa solenne celebrata nella Chiesetta sul «Poggio» è stata portata in Processione attraverso la strada del piccolo «contorno» e nel viale attorniato da alberi sempreverdi, con prati e piante ornamentali adibito a giardino pubblico. Numerosissimi i fedeli accorsi dalle parrocchie 16 AGOSTO 2003 - FESTA DI SAN ROCCO La statua del santo portata a spalla seguita dalla folla dei fedeli sta per entrare nella chiesetta dove verrà celebrata la S. Messa solenne. colpiti dalla peste, operando innumerevoli guarigioni per questo, oggi, San Rocco è il Santo protettore degli ammalati. Ad Alassio fu eletto contitolare dell’oratorio della Madonna della Consolazione sul Poggio (attualmente Regione San Rocco) dove, come ogni anno, il 16 agosto 2003 si è celebrata la sua festa.Nella piccola chiesetta, completamente restaurata per volontà dell’attuale Prevosto Mons. Angelo De Canis, dove con intervento fattivo, dettato da somma pietà, i fedeli della piccola borgata, solo l’anno scorso, hanno voluto la sta- di Alassio e dintorni. Erano presenti: la Banda «Città di Alassio» diretta dal maestro G. Puerari, la Confraternita di Santa Caterina con il bellissimo «Cristo ornato» e il suo priore P. Torre. Tra i molti alassini significativa è stata la presenza del Presidente e del vice Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio Carlo Cavedini e Antonio Bruzzone. Al termine magnificamente organizzato dalla «Comunità Sanrocchina» si è svolto un momento conviviale, nel piazzale adiacente la piccola chiesa, allietato dai canti «nostrani» dei, famosi, «Rebattabastiui» al secolo Santino Bruno Pezzuolo e Luciano Raita. Il Poeta S.B. Pezzuolo come da tradizione, ha letto, invitato da Mons. Angelo de Canis una lode al Santo, in dialetto alassino, appositamente composta. La bellissima atmosfera di entusiasmo e gioia che ha caratterizzato l’intera manifestazione e la vicinanza dell’oasi verde del parco più bello di Alassio ha entusiasmato a tal punto tutti i numerosissimi presenti, da far scordare i disagi del gran caldo d’agosto. Sono state donate in beneficenza un gran numero di torte appositamente confezionate (da tanti devoti di San Rocco) per la Festa ed è stata effettuato un’ apposita «pesca» con significativi premi tra cui un quadro offerto dal pittore Amedeo Bianco. Si ringraziano tutti i membri della Comunità di San Rocco per l’attività che hanno svolto e il materiale fornito per dar vita a questa importante manifestazione religiosa in onore del Santo. «Rocco santo glorioso e pellegrino, guarda il popolo alassino, da ogni male contagioso». Dante Schivo Alassio soddisfatta per la riuscita della manifestazione porge ringraziamenti al Comune di Alassio per la collaborazione gentilmente concessa ed al Sig. Filippo Molinari per l’aiuto prezioso in fase organizzativa. Si ringrazia altresì «L’Alassino» per la consueta ospitalità concessaci, segnalando che in data 21 p.v. il Bridge Club Alassio organizzerà un altro Torneo in collaborazione con «Alassio Village», sempre per offrire ai nostri ospiti possibilità di svago e divertimento. Sperando per il futuro di poter continuare nell’azione di propaganda nel campo del Bridge che può offrire a molti motivo di divertimento e di impiego la direzione del Bridge Club Alassio, tramite «L’Alassino», porge a tutti gli amici saluti ed auguroni per il futuro. Laureano Mauri INFORMAZIONE E… PLAUSO In una calda giornata di fine agosto, Gianni Plinio, vice presidente della Regione Liguria nonché assessore regionale al turismo, è arrivato ad Alassio per inaugurare il nuovo ufficio di informazioni dell’Apt nel centralissimo viale Gibb. Dal palazzo del Comune, infatti, lo Iat si è spostato di qualche metro in uno spazio più funzionale. Insieme allo sportello per le informazioni turistiche è stato sistemato un altro importante sportello, quello dell’Associazione Albergatori. In un uni- co spazio i turisti potranno così avere tutte le informazioni di cui hanno bisogno, da quelle relative a escursioni, spettacoli e curiosità fino alla disponibilità alberghiera. Un ottimo investimento che segna un importante passo avanti nel settore turistico, come quello appunto di unire le forze del pubblico e del privato per migliorare la qualità dei servizi offerti. E ancora una volta Alassio è una delle prime località nelle quali si attiva un discorso di questo tipo. Barbara Testa U CUNDUMINIU Giorni or sono andando a trovare mio figlio ho visto, affisso nella bacheca all’entrata del condominio un singolare avviso. Scritto a pennarello viola a grandi caratteri il foglio avvertiva gli abitanti della casa con queste testuali parole: «Gentili signori Condomini, la sera del 26 corrente mese regalerò una serenata alla mia futura mogliettina. La serenata terminerà alle ore 23,00. Mi scuso anticipatamente per il disturbo. Davide». Nel mondo anche troppo spesso litigioso, talvolta meschino, quale è quello che è rappresentato dalla casa di condominio, un avviso del genere non poteva passare inosservato. Questo Davide possiede indubbiamente gran rispetto per la libertà altrui, se arriva al punto di sentirsi in dovere di chiedere in anticipo scusa per il disturbo che il suo atto di innamorato potrà arrecare al condominio! La sera in cui una cascata di note si riverserà sullo stabile della fidanzata, probabilmente non incontrerà il consenso di tutti, ma di sicuro Davide potrà contare sulla tacita approvazione della maggioranza dei condomini, compresi forse anche quelli più difficili e mugugnoni. E a proposito di condominio mi viene a memoria quanto mi raccontava mio padre; mi diceva di un grosso caseggiato esistente in Alassio molti anni fa… una scala in nu suttan, nella quale si aprivano gli usci di tanti mezài . Gli abitanti erano così numerosi che l’arguto quanto impertinente popolino aveva battezzato quel sito come a scòra di sentu cù! La coabitazione di così tante persone non poteva non crare problemi seri di convivenza e pertanto penso ( e ne sono certo) che i «saggi» abitanti di quella scala si fossero dati delle regole per una reciproca tolleranza. Primo esempio di… moderno condominio? E accadde una volta che un Tizio, aperte le «gelosie» ed affacciatosi sul caruggiu, si rivolgesse con sonanti epiteti tipo: «Feniai! Scòrmi de galéra! Che u tròn u ve scùre!... Andé a zigò ciù’là!» indirizzandosi ai mattetti che rumoreggiavano nel vicolo. «Che ve ne vagghi a demurove au bastiun!» diceva il buonuomo perché i bambini andassero a giocare altrove salvaguardando il riposo degli abitanti di quella scala. Quale gioia infine – sempre in quella scala – quando un nuovo abitante si affacciava alla finestra della vita!.. Era una processione continua per fare visita alla… puerpera e per vedere il neonato. La gente si spintonava, scusandosi e respingendosi in un crescente invescèndu dolce ed affettuoso. «U l’è tale quale so pàre!… E mìra che bèllu mattéttu! T’hài vistu quanti cavéggi cu g‘hà zà!» Era la partecipazione corale alla vita della piccola comunità, quella che faceva e fa la differenza abissale fra un condominio di allora e quello dei giorni nostri, dove spesso ci si conosce e ci si incontra soltanto una volta all’anno alla convocazione dell’amministratore. La convivenza è sempre assai problematica in condominio, e chi non lo sa? Tuttavia, se la maggioranza dei condomini fosse della pasta del giovane Davide, che abbiamo conosciuto all’inizio di questa storia, sarebbe più facile l’andare tutti d’accordo… o quasi! Vincenzo Moirano Alassio, 14/8/03 - Il calciatore dell’Inter Cordoba, dopo l’infortunio, si riposa ad Alassio con la famiglia, la moglie Maria e la bambina Paloma. Carlo Tomagnini e Mimmo Airaldi (quest’ultimo pres. dei «Matetti dell’Inter Alassio» lo hanno festeggiato donandogli i «baci di Alassio» e consegnandogli la tessera onoraria di «matetto dell’Inter». (FOTO SILVIO FASANO) FESTA DI SAN BERNARDO (segue dalla prima pagina) ra Proprietaria dei terreni, l’iter burocratico è seguito dall’Ufficio competente ed il geom. Maglietti venerdì 22 agosto u.sc. ha contattato e confermato la volontà della proprietaria di eseguire l’operazione. Entro pochi mesi si spera di sistemare tutto. Sono stati ricordati tutti i defunti, in modo speciale Berto Vezzoso e Giacomo Natale benemeriti del Comitato. Ricordati con tristezza Carlo Cassiano, Aldo Armato e Sergio Bisello defunti prematuramente quest’anno. Piccola, ma significativa la presenza di alcuni membri della confraternita di Santa Caterina. È seguito un abbondante e gra- dito rinfresco con un buon vino e poche ma ottime specialità. La festa è proseguita allietata da canzoni liguri cantate dai «Cantalassio» (Mario Berretta, Ninetto Pellirone e con la partecipazione straordinaria di Giovanni Sassi con le sue canzoni dello studio Zeta) accompagnati con la chitarra da Luciano Raita e da Andrea Ghigliazza; parecchie le persone che hanno partecipato al canto. Purtroppo sul più bello si è dovuto interrompere per colpa di una pioggia molto forte, in ogni caso l’allegria e l’amicizia non sono mancate e tutti si sono dati appuntamento per il prossimo anno. c.c. FUTUROLOGIA, OVVERO «FA CHE TI N’ABBI» Che ci sarà? Che accadrà nel tempo a venire? Chi ci sarà?: «Fa che ti n’abbi». Ricordo i primi tempi quando arrivando negli Usa, solitamente Norfolk o Newportnew (Virginia) finito l’ormeggio in quelle squallide banchine di palafitte, nere di polvere di carbone, passati ormai, i deprimenti esami dell’«Immigration» ci precipitavamo, con il «land Permit» in mano, sul pulmino del «Greco» (Harry’s) che, a turno ci avrebbe portato nello «store» del porto con la frenesia di liberarci di quei dieci dollari che avevamo preso in acconto a bordo. Squallido e dire poco; di triste e misera apparenza senz’altro, ma anche sordido, povero e triste era l’ambiente dentro quel grande capannone stipato di ogni cosa inutile e di poco prezzo ma che, a noi italiani che ci eravamo lasciati il dopoguerra alle spalle, sembrava un settore del paese dei Balocchi. E allora dai: l’immancabile «Colgate», la saponetta puzzolente «Palmolive» che ci sarebbe stata utile dopo «Suez», nel mar Rosso e in Golfo Persico, quando ormai razionata, dovevamo vivere con un bugliolo d’acqua al giorno. Poi gomma da masticare, caramelle con il buco, cioccolato e il dopo barba «old spice» nel famoso flaconcino spry con il veliero disegnato. Poi bevuto un «Milk shake» al bancone e dopo aver depositato il piccolo »biglietto verde da 10» nella manona nera di Harry e avergli sussurrato «See you next time», il ritorno a bordo. Forse… forse saremo scesi ancora alla sera per andare al «troiaio» che in America chiamavano «Burlesque»; ma non era ancora certo. Era in quel tempo che imparavo l’Americano slang leggendo i fumetti di Hanna e Barbera in Europa ancora sconosciuti. «Hello folk! Hello Fred… I have a new “vision data” Barney» Vision data ? Cos’è una vision data? Impossibile trovare questa parola sul mio vocabolarietto scolastico; ne scoprii il suo significato italiano molto più tardi, parlandone per caso, allora ero Secondo Ufficiale, con l’unico pilota italiano del Canale di Suez. E fu una scoperta che non mi lasciò indifferente. Mi è venuto in mente, questo quadretto non ancora divorato dall’oblio, durante l’ultimo «Consilio Comunale» al quale ho assistito da telespettatore e li concetto «vision data» l’avrei voluto suggerire al Sindaco quando, in occasione del dibattito per il nuovo parcheggio di Piazza Stalla, cercava di riproporre la visione stravolta dall’ODIERNA realtà, della mancanza di strategia che i politici e amministratori alassini degli anni 50/60 (e un po’ prima e un po’ dopo) quando Alassio, sicuramente era ancora UNO DEI PAESI PIÙ BELLI DEL MONDO, che aveva permesso la «rapalizzazione» selvaggia, occupando, a scapito del verde e della «natura» un giardino che si estendeva fino al mare. «Sono stati costruiti alloggi, anche interrati (forse non sono le parole esatte ma sicuramente lo è il senso)» così diceva il nostro Primo Cittadino, «ma nessuno ha pensato a predisporre parcheggi e posti macchina adeguati». Forse è mancata agli amministratori di quei tempi una corretta «VISION DATA» tutto qui; ma quale è stato (e qual è) il prezzo che gli Alassini hanno dovuto pagare (e stanno pagando)! (Ho letto che in Italia ci sono 103 macchine per ogni chilometro di strada, contro le 65 della Germania, le 57 del Regno unito e le 29 della Francia). Si è sbagliato… e pagheremo come se fosse colpa nostra. Ma è colpa nostra? Ci viene da riflettere! Anche oggi, davanti ai «cambiamenti», in atto, del clima siamo sicuri che non sia giunto il momento di pensare ad una nuova strategia per non commettere gli stessi errori irreparabili che,nella nostra contrada ex «da sogno», potrebbero avere effetti peggiori di quelli che oggi cerchiamo… di riparare? Siamo sicuri di attuare una più esatta politica pubblica con un ottica di medio periodo al riguardo? Non so; probabilmente penso ancora da Comandante, ma, in mare, per poter far sì che l’impresa commerciale che la nave rappresenta sia redditizia e che la vita a bordo sia accettabile, è bene, prima di iniziare una traversata, scegliere tra una rotta lossodromica e, preventivare di navigare con tempo buono due giorni di più, anziché puntare ortodromicamente per la strada più breve (due giorni sono tanti…) fidando più sulla «buona sorte che sulla ragione» e sperare in Dio. Questa è l’arte del Comandare. Nessuno è in grado aiutare, suggerire, confortare. Se all’inizio del viaggio il Comandante prospettasse il suo dilemma al suo Armatore (il quale è colui che spende ma e anche colui che guadagna): «…se non si prende cattivo tempo, se non si perde parte del carico, se non si perde la nave, se non si perde la vita… “possiamo” arrivare due giorni prima; se invece tiriamo dritti arriviamo “sicuramente” ma… due giorni dopo…» sapete la risposta che ascolterebbe: «Faccia come vuole: è pagato per questo». Il mio ragionamento è ancora distorto ma penso che oggi chiedere ai politici di avere quella che gli americani chiamano una «vision data», un quadro coerente e credibile del futuro del Paese condiviso dagli elettori non sia una pretesa ma una richiesta di armonia. Un vecchio alassino, pescatore di rete, soleva usare uno strano termine lessicale, tutte le volte che sentiva qualcuno che diceva: «aù i ne dan …aù i ne fan» con riferimento diretto ai gestori della cosa pubblica: «Fa che ti n’abbi». Ma questo, oggi, non è il senso del mio pensare. Dante Schivo Giovedì 18 Settembre 2003 3 «L'ALASSINO» CRONACA DI ANDATE: MESE DI SETTEMBRE 2003 Rubrichetta mensile Un ricordo per... Da sinistra in basso: Taverna Danilo, Baudoino Giovanni, ?, ?, ?, Salvestrini Flavio, Cau Gianfranco, Mandato Antonio, Sacchi Carlo. Da sinistra seconda fila: ?, ?, ?, Avogadro Roberto, Russo Giordano, Spalla Carlo, Briatore Luciano, Formichella Franco, Baudoino Anacleto, ?, Moricourt Gianfranco, Santommaso Roberto, ?. IL «BACIO D’ARGENTO» AL COM.TE LUZI Con la consueta ufficialità e il fasto d’ogni volta la storica e ormai centenaria Pasticceria Balzola ha conseguito quest’anno, il 7 Settembre u.sc., il “bacio d’argento” al Comandante dei Carabinieri della Provincia di Savona, il Colonello. Teo Luzi Il Cav. Balzola consegna il «Bacio d’argento» al Col. Luzi. (FOTO CICCIONI) che lascia, per più alti e impegnativi incarichi, il servizio sempre appropriato e lodevole svolto nella nostra Provincia. In una cornice fastosa e raffinata, alla presenza di tutti i Comandanti delle Stazioni dei Carabinieri della Provincia, del Sig. Sindaco arch. Marco Melgrati di numerose alte Autorità, del Pres. A.V.A., Carlo Cavedini e di amici, Il Cav. Pasquale Balzola, con parole semplici e toccanti, ha consegnato l’alto riconoscimento. Ha “guidato” la giornata il “Cerimoniere” per antonomasia, il Grand Ufficiale Lino Vena che ha offerto, a nome dei Commercianti, un dono particolare al festeggiato. Hanno porto il loro cordiale e commosso saluto, oltre il Sindaco, anche il Sig. Procuratore generale di Savona, dott. Scolastico, il Presidente della Confcommercio provinciale, dott. Bertino e l’ex Procuratore della Repubblica dott. Michele Russo. Sono stati festeggiati anche (per trasferimento ad altri incarichi) il Capitano Di Fonzo e il Ten. Pisciotta. Una cerimonia semplice con un rinfresco dovizioso, ben riuscita in tutti i particolari che fanno onore alla prestigiosa Pasticceria “storica” alassina, alla famiglia Balzola e all’intera città, a nome della quale è stato più volte salutato con riconoscenza l’alto ufficiale che ha ricambiato i saluti, affermando che non dimenticherà la gente di Liguria e gli anni ivi trascorsi, augurandosi di poter tornare ancora come “turista” capace di apprezzare i pregi della nostra regione e della nostra gente. A.V.A. CASTELLI DI SABBIA 2003 1° premio assoluto Alassio Bimbi: Bagni Helios - n° 12 Sant’Anna resiste al fuoco LAUREE In data 24 luglio u.sc. presso l’Università degli Studi di Genova si è laureato dottore in ingegneria meccanica Alessandro Bogliolo con la seguente tesi: «Analisi di flussi tridimensionali in configurazioni plurischiera di turbine assiali». Relatore il ch.mo Dott. Ing. CARLO CRAVERO. Dall’AVA felicitazioni vivissime! ••• Il 17 lugio u.s. si è laureata presso la Facoltà di Architettura di Genova - disegno industriale a pieni voti (110/110 e lode) la nostra concittadina Alessandra Braida figlia del nostro socio, rag. commercialista Gianni. Tesi discussa: «Bar in Progress - Ricerca e progettazione di un prodotto innovativo». Relatori i Ch.mi prof. Arch. C. Vannicola e E. Piazza. Rallegramenti vivissimi anche da parte dell’Associazione Vecchia Alassio. NON VENITE A DIRLO A ME! Probabilmente è ancora troppo presto per tentare un bilancio della stagione estiva che sta lentamente scomparendo, ma credo che alcune cose si possano e si debbano già notare: nel quotidiano regionale «Il millennio passato» del giorno 31 agosto il presidente provinciale degli albergatori ha tracciato un quadro non troppo positivo del turismo estivo, lamentando il calo visibile dei Tedeschi, la riduzione dei giorni medi delle presenze in albergo, passati da una ventina di qualche anno fa ai quattro di questo anno, ecc. ecc. Io vorrei aggiungere qualcosa per quanto riguarda Andate, e butto lì le osservazioni alla rinfusa, così come mi vengono alla mente, senza ordine di importanza. 1) Non parlo delle acque del lago perché mi sembra di ricordare che siano state definite da un ente importante «fra le più pulite d’Italia». Taccio, pensando soltanto a come devono essere le acque marine o lacustri delle altre località turistiche prese in esame, alle quali va tutta la mia umana solidarietà e vanno anche le mie condoglianze. 2) Problema del conferimento e della raccolta dell’immondizia. È una questione sotto gli occhi di tutti. Di tutti quelli che non hanno bisogno dell’oculista, voglio dire. Chi transita verso sera nei pressi dei «siluri» (così io de- finisco quelle specie di boccaporti dove si dovrebbero inserire i sacchetti dell’immondizia per lasciarli poi cadere nei contenitori situati nel sottosuolo) potrà confermare cosa si vede: sacchetti e sacconi troppo grandi per passare dal buco dei siluri, abbandonati quindi nelle adiacenze,cassette di legno e di plastica dappertutto, e, insomma, tutto un disordine che non fa onore ad una cittadina elegante come la nostra. Vedano i responsabili chi è il colpevole, se chi «conferisce» l’immondizia malamente o in modo maleducato o chi la dovrebbe raccogliere magari con maggiore frequenza e miglior metodo. Ma non credo che si possa andare avanti così. 3) Traffico automobilistico e parcheggi: Qui da noi si continua, imperterritamente, nella scelta incomprensibile di costruire box privati, come si vede anche dal poco ecologico piano di piazza Rimessa. Inutile ripetere che i box privati non risolvono il problema del parcheggio del turista e giovano soltanto a chi li costruisce o a chi tenta di specularci (con la Borsa in ribasso è comprensibile che si trovino forme ritenute alternative di investimento) comprandone un certo numero ancora «sulla carta» per poi sperare di rivenderseli con un lauto guadagno. I box non servono perché: a) Se chi li compra è uno delle seconde case, resteranno vuoti per 250 giorni all’anno. b) Se chi li compra è di Alassio, nel novanta per cento dei casi dovrà usare l’auto e lasciarla in giro, salvo seppellirla nel box solo di notte. Io sono stato, in giorni cruciali del mese di agosto, a Varagine e a Cereali. Non ho dovuto comprarmi un box per parcheggiare, ma ho trovato due comode piazze centrali con parcheggi vuoti e gratuiti. Si, gratuiti. Il fatto è che non si vuol prendere atto che, per la sua conformazione geografica, Andate risulta «piena» di auto anche in inverno, quindi figuriamoci nella «stagione».E i box interrati risolvono i problemi a chi li costruisce, magari a chi li compra in tempo, ma non quelli del «turismo comune» che è quello che, finora, interessa ancora. Concludo osservando che un lettore, nell’ultimo numero del vostro giornale, chiosando anche positivamente certe mie osservazioni, mi ricorda che Andate è bella. E a me lo viene a dire? A me che quando sono solo a Tramontenga mi chiedo già se ho in tasca il passaporto? È così bella, Andate, che non sono riusciti a rovinarla neppure alcuni amministratori degli ultimi trent’anni. Però alcuni si sono impegnati bene nel tentativo! Luca Caravella Le vacanze? All’oratorio per un estate senza fine È stato aperto dal 16 giugno al 2 agosto, dalle ore 8 alle ore 19 circa, presso l’Istituto Maria Ausiliatrice - c. A. Diaz, Alassio. Il segreto della riuscita? L’animazione nel gioco in spiaggia, in cortile, in piscina. Giochi individuali e di squadra che hanno aiutato i ragazzi ad accettare le regole e ad essere responsabili verso gli altri, superando i limiti dei propri capricci. Le cinque giornate delle gite hanno contribuito a far scoprire le bellezze della natura (visita alle Grotte di Borgio Verezzi e al Bosco di Rezzo); le altre gite hanno favorito la conoscenza di ambienti nuovi e diversi (Cowboyland, Campo Ligure con il castello e Pinocchio meccanizzato, Mornese). È stato curato anche il momento dell’attività didattica («compiti delle vacanze») e dell’attività libera («bricolage»). Con la formazione individuale e di gruppo (da «burattini a bambini» per una «vita senza fili») i ragazzi hanno riscoperto nella sto- ria di Pinocchio, i valori dell’amicizia in un ambiente in cui si possono proporre riferimenti ai valori cristiani. vera gioia trovare animatori e animatrici, volontari ed exallieve, educatori professionisti integrati nella comunità educativa dell’isti- Molti i giovani partecipanti. E non è stato difficile far pregare i ragazzi insieme: è bastato proporre alcuni gesti simbolici preghiere che lodano il creato e invitano alla pace, all’attenzione agli altri, ai valori umani. È stata una tuto:con la loro continuità e competenza hanno dato il loro valido apporto alla realizzazione di questo servizio. La comunità educativa Istituto Maria Ausiliatrice IL CANTO E LA FEDE L’errante canto alassino «Tra i fiori e il cielo» è stato questo il titolo dello spettacolo musicale dello scorso 21 agosto organizzato dall’assessorato all’Associazionismo e Volontariato. Presente in piazza della Libertà anche Don Giosy Cento, prete cantautore. Vicino a lui si è formato un gruppo di musicisti, «I Parsifal» che hanno sposato la missione di andare sulle piazze d’Italia e d’Europa, nei Teatri, nei Palazzetti dello Sport, negli Stadi, per annunciare «Il Vangelo in un mondo che cambia». Tutti insieme fanno parte dell’Associazione Nazionale di cantautori, autori editori e artisti cristiani «Il mio Dio canta giovane». Il gruppo, insieme al Sacerdote, ha proposto anche con canzoni di altri autori, alcuni brani che, per il contenuto dei testi, si avvicinano al messaggio cristiano che Don Giosy vuole trasmettere ai giovani e alla gente. E ci è riuscito perfettamente. La piazza gremita ha risposto cantando e applaudendo fino alla fine dello spettacolo. Era presente anche il gruppo di spettacolo di ispirazione cristiana «Mt.5,13» composto, attualmente, da circa 35 elementi tra cantautori, autori, cantanti, coristi, ballerine, musicisti e tecnici, tutti originari della Liguria e della Toscana del Nord-Est, arrivato ad Alassio in una formazione ridotta. Coordinatore di questo gruppo, con trent’anni di esperienza nel settore, è il cantautore Piergiorgio Bussani. Il gruppo, come alcuni dei suoi storici componenti da molti anni, appartiene alla Sezione Ligure dell’Associazione Nazionale Cantautori, Autori, Editori ed Artisti Cristiani O.n.l.u.s. Ci segnalano che il canto in Alassino dei Ribattabastïui ha recentemente portato più volte la sua voce in manifestazioni svoltesi fuori della sua città. In data 23 e 25 luglio u.sc., alla sagra «du michettin» di Albenga, presenti più di 2000 spettatori, il «Duo» di Pezzuolo e Raita, fra gli applausi ha presentato le sue singolari composizioni in dialetto alassino. In data 7 agosto, su iniziativa della poetessa Ines Gastaldi Carretto, sulla piazza del Duomo, per conto della Pro Loco di Bardineto, con presentazione del prof. Gianni Ballabio, ha in serata tenuto un brioso spettacolo a un folto pubblico di resi- denti e villeggianti che ha applaudito anche a scena aperta. In occasione dei festeggiamenti di San Rocco in Alassio il «Duo» ha, nel pomeriggio del 16 agosto, dopo la cerimonia religiosa, rallegrato i «tanti» venuti al Santuario. L’altro brioso complesso, quello dei «Cantalassio» di Mario Berretta, Luciano Raita e Lino Pellirone, con la collaborazione del regista Sassi Giovanni di «Radio Z» in data 24 agosto sulla Colla di San Bernardo, nei festeggiamenti al Santo, in attesa della pioggia, ha offerto ai pellegrini le sue gioiose note. Un pellegrino 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico Giovedì 18 Settembre 2003 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) EX MATTATOIO… PAROLE, PAROLE, PAROLE sogno di scrivere chi sono; poi riquanto avessimo ascoltato VERRÀ LA VOLTA BUONA? gliPerastrologi manendo in tema, ho già messo e le loro previsioni, Egregio Signor Sindaco e spett.le Amministrazione Comunale Comune di Alassio Spett.le Redazione de «L’Alassino» Rivolgiamo a Voi questa interpellanza per saperne di più sulla situazione del vecchio mattatoio lasciato all’abbandono dopo i primi lavori, senza nessuna conclusione. I cittadini della Fenarina si doman- meritato riposo all’ombra la condizione di abbandono che gli si presenta lo allontana. Quindi è probabile che a Voi amministratori non importi nulla della periferia, parlano sempre di turismo, ma i turisti che transitano in questa zona vedono uno scandalo del genere, una cosa vergognosa. Questa è la città del «Muretto». Non dovete abbellire solo il centro, anche perché le tasse le pagano anche i cittadini della periferia. Inoltre i cittadini di nella notte di San Lorenzo, in molti abbiamo puntato lo sguardo verso il firmamento. Tra sospiri, illusioni, speranze vane, si poteva notare che la gente anziana più che i giovani, ostinatamente fissava il cielo. La TV e quant’altri mezzi d’informazione ci dicono che il caldo anomalo di questa estate colpisce particolarmente la memoria degli anziani. Da un po’ di tempo ho notato questo fenomeno, sentendo il bi- nelle tasche di tutti gli abiti il mio indirizzo di casa! Fortunatamente, tantissimi giovani, con costanza, abnegazione e sacrificio, vanno incontro ai bisognosi; peccato che, a tanti giovani meritevoli di elogi, ne corrispondano molti altri che con tanta disinvolta retorica, riescono a defraudare, a fare false testimonianze, a dimenticare troppo facilmente il bene ricevuto. Fernanda STRADA FANTASMA Egregio Direttore dell’Alassino, dano: cosa faranno di un edificio incominciato e abbandonato? Ci sarà una continuazione? Con una propria e vera palude piena di zanzare e rane che formano una vera orchestra durante la notte. Quale avvenire ci sarà per questo tipo di costruzione? E cosa ne pensate Voi amministratori? Non solo, si era costruito anche un ga- questa zona continuano a sperare ma non si vive di sola speranza; anche le strade vengono rotte per lavori e poi vengono rattoppate alla bella meglio lasciando dei buchi che sono pericolosi sia per gli automobilisti che per i motociclisti e anche per i pedoni, pericoli con responsabilità sempre del Comune. Chi inizia i lavori ha il dovere di fi- trascorro le mie vacanze ad Alassio e l’altro giorno sono stato invitato da alcuni amici di Solva che abitano proprio vicino alla casa di Stefano Zecchi. Guardando Alassio dall’alto si vede un paesaggio meraviglioso, un piacere immenso per gli occhi: è una cosa che ti prende il cuore. Guardando il mare e la Punta di Capo Mele, girando lo sguardo verso destra, ho abbracciato tutto il golfo, il bel verde della Villa Pergola ed i grandi uliveti tutto intorno; poi improvvisamente, una grande ferita sulla collina. Sceso ad Alassio mi sono voluto informare e ho saputo che detta ferita è una strada abusiva (cioè senza alcun permesso) fatta due mesi fa. Ma possibile che i Verdi, Italia Nostra, ma soprattutto il Comune, e per lui l’Ufficio Tecnico, non abbiano detto niente per qualcosa che deturpa così orrendamente la collina di Alassio? Grazie Direttore. Mi perdoni per questo sfogo ma forse è per il troppo bene che noi vogliamo alla nostra cara Alassio. Distintamente William Fouruilles PROBLEMA IMMONDIZIA Vi invio in allegato alla presente lettera, una fotografia scattata in un giorno normale estivo (era il 22 agosto) al deposito di immondizia di Piazza Stalla, alle ore 20: non saprei di chi è la maggior colpa dell’indegno spettacolo, se di chi abbandona l’immondizia fuori dei contenitori, o della ditta appaltatrice che non spiega a alberghi, negozi e quant’altro che i sacchi grandi non passano dalla feritoia apposita, e bisogna quindi usare sacchi più piccoli. L’importante è segnalare che questo spettacolo non è degno di una città turistica come Alassio. Lettera firmata Sporcizia sotto gli alberi, desolazione ed abbandono totale. binetto pubblico che adesso è chiuso, anch’esso senza avvenire; una piazzetta con alberi di diversi tipi e alcune panchine, anch’esse abbandonate a se stesse. Il Comune di Alassio si fa desiderare, non ha cantonieri per curare la pulizia degli alberi e per un modesto servizio pubblico? Se qualche turista o pensionato volesse godere di un nirli bene e il Comune deve controllare queste ditte che non lavorano come dovrebbero e quindi non pensano all’incolumità dei cittadini. Ci sarebbero tantissime cose da segnalare ma fermiamoci qui sperando che qualcuno ci ascolti. I cittadini della zona Seguono molte firme (Le foto sono di Ermanno Carenzo) POCO PLURALISMO Quest’anno festeggio il mio 40° compleanno da turista ad Alassio: era l’agosto del ’64 ed io ero un’adolescente sfociata in una sede di vacanza sconosciuta che un po’ incute timore. Ma fu amore a prima vista e ritornai anno dopo anno, fanciulla che scopre le emozioni del cuore, e poi sposa e poi madre, e l’attaccamento ad Alassio finì per comportare anche l’acquisto di una casa, e perciò tante occasioni in più per tornarci durante l’anno. Non mi ha deluso mai questo tratto di mare un po’ scostante, un po’ «nicchia», che però sa accogliere chi apprezza la bellezza e non la deturpa. Però quest’anno una delusione ha intaccato il mio entusiasmo: tanto tempo libero per me, con i figli ormai grandi e un marito sempre in giro per il mondo, mi hanno permesso di trovare alternative alla spiaggia e al passeg- gio, perciò sono approdata nella splendida «Biblioteca sul mare», che certo costituisce un vanto per Alassio, luogo di incontro per e con la cultura, occasione godibilissima per un’immersione nella lettura. E la caffetteria, poi, un gioiellino dove, davanti ad un ottimo caffè, leggere i quotidiani, ed è un piacere a cui non rinuncio neppure in città quello di informarmi, nel modo più ampio possibile, non solo degli avvenimenti concreti, ma anche delle opinioni più disparate. Ma qui alla caffetteria, non si può: «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «Il Secolo XIX» e «Il Giornale». Questa non è una panoramica pluralistica, è chiaro che manca il rovescio della medaglia. Qualcuno vuol spiegare perché a questa vecchia turista incredula? Cordialmente Carmen Scarzella Immagine indecorosa dell’estate alassina. STAZIONE F.S. DI ALASSIO Plaudo all’articolo del Signor Giorgio Nattero sull’Alassino del 15/7/ 2003, approvandone in pieno la proposta come da progetto De Feo. Pur nella sua vetustà, la STAZIONE F.S. di Alassio nel cuore della città, introduce il passeggero nel salotto verde, tanto apprezzato dal turista e dagli Alassini. Il treno diverrà il mezzo più usato dal turista e soprattutto dai proprietari di seconda casa, date le enormi difficoltà di transito sull’Aurelia ed altrettante di parcheggio macchine. Ed in qualità di proprietario di 2a casa chiedo ai responsabili della città di interpellare anche noi su una qualsiasi soluzione proposta. Credo che i pendolari, gli studenti e i turisti non amino affatto arrivare in luogo da cui sarà d’obbligo l’uso di un mezzo per raggiungere la città, già intasata di per sé. Un breve cenno poi alla differenza di costo tra la costruzione di una mini galleria pedonale che giunga ai binari e l’abbattimento di costruzioni esistenti e la loro ricostruzione altrove. Con questo atto di amore per la città di Alassio, invito gli interes- sati al problema, ad una riunione REFERENDARIA. Via Gastaldi e Corso A. Diaz, sono già oggi strade quasi sature di traffico veicolare affluente nelle piene dell’Aurelia. Il semaforo posizionato al quadrivio che le unisce, nelle giornate di sabato, giorno di mercato settimanale, crea notevoli ingorghi urbani di automezzi spesso fermi o che si muovono a passo d’uomo. Sono frequenti gli interventi di uno o due vigili urbani per smaltire le processionarie dei motorizzati. Il programma per gli anni 20102050 ecc. di convogliare altro traffico veicolare nelle predette Vie GASTALDI E DIAZ, proveniente dalle previste: AURELIA-BIS E NUOVA STAZIONE F.S. - FENARINA oppure LECA DI ALBENGA; sarà l’innesco di conseguenza già oggi intuibili. Fa pensare ad un corto circuito stradale, ripetibile giornalmente. Problemi poi, che non saranno più risolvibili dagli addetti al traffico urbano, ma solo dalle filosofie locali di accettazione… Alassio 5 Agosto 2003 Dino Marchiano In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. BUDELLO: BASTA CON QUESTO BUDELLO E basta con questo budello! In nessun’altra parte della Liguria, né di Monaco, né di Nizza, né della Corsica si sente parlare di organi intestinali quando si dice o scrive di caruggi. Solo Alassio ha adottato (sicuramente per cortigianeria) tale dispregiativo neologismo viario impostole prima degli anni ’50 dalla calata dei cosiddetti foresti, commercianti e clienti. Alle numerose rimostranze degli Alassini, a suo tempo, il sindaco Avogadro saggiamente aveva fatto abbattere gli idioti e irriverenti cartelli che indicavano con l’enterico termine «BUDELLO» l’ubicazione dell’antica strada centrale del Paese. A distanza di anni, tuttavia, ancora si insiste e si continua a sentire parlare di intestino! Quello che è intollerabile è che tale orribile epiteto continua a circolare, proposto e supportato addirittura non solo dall’attuale Sindaco e dai suoi Assessori, ma quel che è peggio, dai collaboratori de «L’ALASSINO». Ci riferiamo all’uscita del mese di agosto; nella prima pagina del giornale si parla della festa del Borgo Barusso e il pubblicista aggrega orgogliosamente l’avvenimento al... «nostro budello». Udite: - Sabato 26 luglio, dalle ore 21, il nostro budello, nella parte di ponente è stato invaso da una folla innumerevole, da una lunga teoria di fedeli…». Ogni genere di commento lo lasciamo agli Alassini di Alassio! gibba Giovani che si fanno onore Ha solo 29 anni, ma Andrea Iannuzzi, giornalista, nativo di Alassio, classe 1974, ha saputo sfoderare la grinta e la tenacia di chi ha tanta voglia di arrivare, e alla fine ce la fa. Nasce nel 1989 la sua passione per il mondo dei media, ed è proprio «L’Alassino» a pubblicare il suo primo articolo, intitolato «La protesta di un giovane», in cui Iannuzzi lamentava l’assenza di attività ricreative destinate alla gioventù locale. Oggi Andrea Iannuzzi, seguendo un percorso costellato da molte esperienze nel mondo dello spettacolo e della televisione, è diventato il responsabile dell’ufficio stampa nonché funzionario di produzione di MediaItalia, la società che si occupa di programmi per il piccolo schermo che ha da poco permesso a Miss Muretto di approdare in prima serata su Italia 1. Ed è proprio Iannuzzi ad aver convinto i dirigenti dell’azienda ad investire sul celebre concorso di bellezza femminile alassino. Iannuzzi, da quel lontano 1989 di cose ne ha fatte parecchie… «Più di quanto immaginassi. Quando scrissi il mio primo articolo per voi, mi sembrava un sogno. E pensare che il giornalismo non era una professione per me molto affascinante. Ero più attratto dall’arte, dalla fotografia e meno dalla comunicazione». Se lei dovesse elencare le sue tappe più importanti, quali citerebbe? «Sono state tutte importanti, ma credo che i momenti più belli e più vissuti intensamente siano stati tre. Fra le mansioni che ho svolto nel giornalismo, c’è stata anche la fotografia. Quando nel 1995 ho avuto la possibilità di fotografare Madonna a Sanremo, credo di aver provato un brivido indescrivibile. Era il mio idolo da teen ager, e riuscire ad avvicinarmi ad un metro e mezzo da lei credo sia stato un sogno diventato realtà. Un’altra emozione del genere me l’ha trasmessa la principessa Carolina di Monaco, durante il Ballo della Croce Rossa di Monaco del 1998. Appena arrivata all’ingresso dello Sporting, probabilmente per caso mi ha lanciato un’occhiata di quelle che ti tolgono il fiato. Bellissima, mi tremavano le gambe e non riuscivo più a fotografarla da come ero incantato. È un piccolo ricordo, ma che mi ha lasciato un segno indelebile, ce l’ho del G8 di Genova. Ho fatto anche cronaca, e quell’esperienza credo abbia cambiato il mio modo di ragionare e di considerare certi aspetti della vita, nel bene e nel male. Sono rimasto talmente scioccato, che ancora oggi, spessissimo, trascorro notti insonni a pensarci». E poi è arrivata la TV… «Beh quella c’era già prima. Sono più di 13 anni che faccio questo mestiere, e non conto più i Sanremo, i Festival di Venezia, di Cannes a cui ho preso parte. Senza contare trasmissioni, manifestazioni e la moda, in cui ho avuto modo anche di lavorare come addetto stampa. Armando Siri, che è il presidente di MediaItalia, la società per cui lavoro, mi ha proposto di collaborare in seguito allo studio di un format che avevo proposto e che oggi, fortunatamente, è diventato un evento di successo. Inizialmente ero solo un ufficio stampa, oggi invece mi occupo anche degli aspetti autorali dei programmi che facciamo e di quelli artistici». Perché Miss Muretto? «Per amore, forse. Nell’edizione del 2000, che io avevo seguito per il settimanale Stop, mi innamorai perdutamente proprio mentre lavoravo a Miss Muretto. Quando io e Siri presentammo “Cartoonata”, lo special dei cartoni animati che MediaItalia ha girato ad Alassio a giugno e che andrà in onda fra poco su Raidue, la Commissione Turismo ci aveva chiesto di interessarci per permettere a Miss Muretto di approdare in TV. Detto fatto. Non è stato facile convincere i miei colleghi a prendere in esame il progetto, però alla fine l’ho spuntata e oggi Italia 1 ha coronato l’ambizione che Alassio aveva di vedersi comodamente piazzata in una prima serata. L’auspicio più grande è di continuare il mio cammino, e di portare il nome di Alassio molto, molto lontano». AVA L’AVA grida: «Hurrà» al giovane giornalista. Giovedì 18 Settembre 2003 5 «L'ALASSINO» INCONTRI CON L'AUTORE La legge di Semiramide Alassio città turistica Alessandra Appiano: Fernanda Pivano: da almeno 500 anni «AMICHE DI SALVATAGGIO» «C’ERA UNA VOLTA UN BEAT» Ed. Sperling & Kupfer Ed. Frassinelli Piemontese, vive a Milano e ha stretti legami con Alassio. Alessandra Appiano, giovane e avvenente giornalista, autrice di programmi televisivi come “Passaparola” e “Il trucco c’è”, ha già pubblicato libri umoristici. «Amiche di salvataggio» è il suo primo romanzo col quale ha vinto il “Premio Bancarella” 2003, assegnato dai librai pontremolesi, i quali scelgono il libro che piace al pubblico, che vende: infatti il libro della Appiano in pochi mesi ha venduto oltre 30.000 copie, per l’Italia un traguardo eccezionale. Il 18 agosto scorso, nell’auditorium della Biblioteca civica alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni (che aveva celebrato le nozze dell’Appiano), il prof. Franco Gallea ha presentato il romanzo e intervistato l’autrice. «Il titolo è appropriato: tre compagne di classe che vivono lontane l’una dall’altra, ma mantengono stretti contatti, si raccontano le loro vicende, si consigliano, si aiutano. A questo terzetto se ne aggiungono poi altre due… Romanzo di ambiente, psicologico e sociale, narrato con linguaggio originale». Ed ecco le risposte (in sintesi) dell’autrice a Gallea. «Sono autrice di programmi televisivi, i libri sono venuti dopo. Il libro è una scelta stilistica, ho fatto uno studio sul linguaggio attuale. La televisione è un mondo tutto particolare: il fatto che volessi fare la scrittrice era visto come una bizzarria. Il mio è un romanzo di donne, non femminista. La conclusione del libro è “aperta” perché ho voluto evidenziare la solidarietà fra donne; non è cinico: anche nelle difficoltà i personaggi sanno cavarsela egregiamente, vi si respira la contemporaneità». “Americanista” genovese, Fernanda Pivano è nota per avere tradotto e fatto conoscere in Italia i maggiori scrittori americani del XX° secolo, molti dei quali ha conosciuto personalmente. È anche scrittrice e saggista. Il 30 agosto scorso ha proposto nell’auditorium della Biblioteca civica ad un pubblico numerosissimo, questo suo recente volume, riedizione di una prima versione pubblicata nel 1976. È una raccolta di fotografie e testimonianze di un periodo e di un movimento “che ha cambiato il mondo”, nato negli Stati Uniti e subito diffuso ovunque, qui visto soprattutto nel suo sviluppo europeo. Al giornalista Romano Strizioli il compito di presentare ed intervistare l’autrice. «È una divulgatrice della cultura americana - dice Strizioli il libro comprende un periodo abbastanza lungo della storia italiana ed è frutto di dieci anni di ricerca, può servire per la consultazione; il titolo è un “furto”». Poi l’intervista, intercalata dalla lettura di alcuni brani del libro. Ecco alcune risposte della Pivano che condisce con sano umorismo e vanno oltre l’argomento “beat”. «Mi hanno definito in molti modi. I giovani mi capiscono. Kerouac diceva che beat significa beatitudine. I poeti e gli scrittori della generazione beat sono idealisti e tormentati. Hemingway ha cambiato il modo di scrivere in tutto il mondo, era un uomo affascinante, mi emozionavo quando mi faceva i complimenti per le traduzioni in italiano dei suoi romanzi. Fabrizio De André è stato il più grande poeta (poeta, non cantautore) italiano degli ultimi cento anni; era un anarchico pacifista, venivamo tutt’e due da famiglie borghesi, eravamo molto amici. I giovani continuano a vivere nella pace, nel candore, nella speranza». Carlo Bertolino Agosto 2003 su La Stampa «fioccano le prime multe nei Comuni della Riviera per chi va in centro con il costume». È la scoperta dell’acqua calda; infatti dieci anni fa nel 1993 l’ordinanza n° 64 del sindaco di Alassio Avogadro aveva già affrontato e risolto questo problema e non solo perché facendo pressione su vigili urbani, polizia e carabinieri aveva anche eliminato la piaga dei saccopelisti: e della marmaglia che arrivava con i treni a insozzare arenile e giardini e strade, dormendo sulle panchine. Dopo poche multe sparirono anche i torsonudisti che si credono «fusti» ma sono solo vecchie damigiane o giovani fiaschetti; cosi i giocatori di pallone stradali e quant’altro di incivile c’era e c’è. Oggi però, absit iniuria verbis, l’ordinanza di Avogadro è nel dimenticatoio, e vige la Legge di Semiramide colei «che Libito fé licito in sua Legge» e ne faccio qualche esempio limitandomi al mio circondario: via Cavour dovrebbe essere a senso unico e non percorribile dopo le 10 del mattino, non dovrebbero sostare né auto né moto, invece i cartelli segnaletici e di divieto non sono rispettati da nessuno. Io ho contato fino a 17 moto parcheggiate sul marciapiede, lungo la villa Ferrero, dei giovani frequentatori la birreria, e solo una volta ho visto la Polizia far sgomberare l’area pedonale. Attorno all’isola ecologica di via Dante i contenitori di plastica e vetro sono strapieni (esistono molte pizzerie, ristoranti, e venditori nei dintorni) per cui, specie la domenica, traboccano stracolmi. Non sarebbe opportuno farli svuotare più spesso? Idem per i cartoni accatastati che ingombrano persino il marciapiede. I giardini del monumento ai caduti sono meta dei raduni degli extracomunitari e sovente le panchine sono Loro tutte riservate, a volte anche da dormienti, clienti dell’hotel della Luna; le siepi del muretto sono piene di lattine, cartoni di pizza e cartacce varie. Il budello è poi un bazar, una Kasbah piena di venditori ambulanti di giocattoli, borsette, orologi, nastri fluorescenti, chincaglieria e altre cose; ovviamente esentasse. E poi che dire dei suonatori di pianole, trombe fisarmoniche, orchestrine vaganti, che stanno (anche ore a strimpellare sotto le finestre di chi vorrebbe riposare nel pomeriggio?) E i cartomanti e maghi? Un’ultima penosa osservazione è per quei giovani Leoni che si riempiono di birra e poi (m’è capitato di sentirli) la notte fonda urlano a squarciagola bestemmie contro Dio e la Madonna, e indirizzano frasi oscene non ripetibili a donne anziane, o a chi li rimprovera. Che non ci sia più educazione né ritegno purtroppo è un fatto ma almeno si può ovviare a tante manchevolezze con un ripristino di quella ordinanza del 1993, facendo ristampare i cartelli e riproponendoli al pubblico, almeno a fianco di quelli esposti in gran numero per vietare ai poveri cani di fare i loro bisogni (che i padroni per bene raccolgono solerti). Sorvolo sull’estendersi a macchia d’olio dei dehors, ma forse è meglio così per non ricordare le sciocchezze della giunta Arduini che a suo tempo invece gli aveva ultra limitati, segnando con una riga gialla le concessioni e multando chi metteva la gamba di una sedia fuori della riga! Per finire sarebbe bene anche pensare al caos dei ciclisti e motociclisti che vanno contromano in Via Dante o no? P.S. A quando il vigile di quartiere? Silvio Viglietti ••• Federico Genova - Fabrizio Gioberti: «VOGLIO LA FACCIA BLU!» - Ed. Bacchetta - Albenga RECENSIONE Il palcoscenico in piazza della Libertà (Giardini del Comune) è stato scelto per presentare un simpatico libricino per bambini e ragazzi: «Voglio la faccia blu! - Delta e Puzzetta extraterrestri ma non troppo». Gli autori sono due alassini: Federico Genova per i testi e Fabrizio Gioberti per le illustrazioni. Il compito di proporre il libro ai numerosissimi bambini e ai loro genitori presenti è stato affidato alla compagnia teatrale alassina «I Senzatetto» diretta da Nello Simoncini: sono stati letti alcuni brani e sceneggiate con encomiabile bravura le più significative avventure dei due protagonisti. Redatto in forma epistolare (in realtà messaggi «telepatici»), il libretto narra con molta fantasia ciò che due extraterrestri trasmettono al loro arrivo sulla Terra: problemi e vicende che loro hanno già superato e ne suggeriscono i rimedi ai terrestri. Con molta delicatezza si parla di ecologia, guerra, inquinamento, consumismo, troppa televisione, razzismo, differenze sociali e religiose: tutti argomenti trattati a misura di bambino, in forma didattica, certo, ma non esplicita, nascosta «fra le righe». Originali le illustrazioni, Fabrizio Gioberti (figlio del nostro consigliere Lino e titolare di un prestigioso studio di design) ha creato dei meravigliosi personaggi, espressivi e di immediata percezione. Un libro educativo e divertente che fa onore agli autori e all’editore. «Voglio la faccia blu!» verrà riproposto nelle scuole all’inizio del prossimo anno scolastico. C.B. UN AMICO… Un vero amico val bene un tesoro, ma vedi di non fare confusione considerando tale un conoscente occasionale od un qualche parente o compagno di studi o d’opinione politica o sportiva; anche se loro dicon d’esserti amici per la pelle. L’Amicizia per sé non è pelosa, non si deve legare all’interesse o esistere finché a qualcun piacesse ottenere da te una “certa cosa” È chiaro comunque: il vero amico “in re incerta” devi valutare; per lui anche lontan sarai presente dentro il suo cuore ed entro la sua mente; e di Lui sempre ti potrai fidare perché con te sarà sempre sincero. Silvio Viglietti Premi «Alassio 100 libri» - «Un editore per l’Europa» alla Casa Editrice «Il Saggiatore» ••• Premio Letterario Nazionale «Un autore per l’Europa» alla scrittrice Simonetta Agnello Hornby per il romanzo «La mennulara» - Ed. Feltrinelli Articolo e foto nel prossimo numero (segue dal numero di agosto) “+ MDLVIII, indictione prima, die XXIIII marcii. Un nomine Domini amen. Reverendus presbiter Antonius Bronda de Vendono sponte et pro sui et se solemniter obligavit versus venerebilem presbiterum Guillelmum Nicolarium rectorem parrochialis ecclesie loci Cixani in dicta ecclesia nomine dicti presbiteri Guillelmi in divinis deservire et in eadem curam animarum loci exercere per annum unum secuturum a die prima aprilis proximo venturo … Et e contra dictus presbiterus Guillelmus aceptando predicta e converso presbitero Antonio dare, solvere et exbursare promisit libras ducentas monete Albingane, solvendo in tribus pagis videlicet de quoatuor in quatuor mensibus tertia parte in pace et acto et pacto etc. Quod si finito dicto anno dictus presbiterus Antonius discedere voluit a dicta cura, teneatur ante mensem unun dicere dicto presbitero Guillelmo quod dicte ecclesie de alio provideatur presbitero … [seguono diverse formule giuridiche abbreviate di cautela tra le parti che si tralasciano per brevità]. Actum in sala episcopalis palatii presentibus venerabilibus presbiteris Iohanne Baptista Anfoso et Iacobo Borla vocatis”. Come acconto Don Antonio Bronda ricevette subito dieci lire di genovini, come attesta la relativa ricevuta: “+ Die ea, loco et testibus. Supradictus presbiter Antonius habet et recepit in presentia notarii et testium a dicto presbitero Guillelmo presenti libras decem de monete infra solucionem predicte monete”. Di sicuro Don Guglielmo Niccolari non rientrò più in Cisano restandosene a vivere in quel di Alassio, dove, come abbiamo già detto, risiedeva ormai da un certo tempo, e dove molto probabilmente morì qualche tempo prima del 1562, dato che in data 20 novembre di quell’anno gli subentrò, sempre su nomina abbaziale, il nipote Don Giulio Niccolari Gastaldi, probabile figlio di una sorella Don Guglielmo Niccolari che aveva sposato un esponente della nobile famiglia dei Gastaldi di Zuccarello, un cui ramo si trasferì stabilmente in Cisano al seguito del suddetto Don Giulio Niccolari Gastaldi, mantenendo poi il solo cognome Gastaldi. Di Don Giulio Niccolari Gastaldi, ultimo esponente della famiglia Niccolari alla testa della Parrocchia di S. Calocero di Cisano non sappiamo molto, a parte il fatto che, in seguito, nell’ottobre del 1585 venne mortalmente percosso in chiesa, proprio mentre celebrava la Santa Messa, da un cisanese, tale Giuseppe Siffredi di Tommaso, che agì in preda ad un vero e proprio raptus omicida essendo probabilmente accecato da gravi motivi di gelosia, il quale venne poi processato e condannato (come risulta da documento coevo sempre conservato in nell’Archivio della Curia Vescovile di Albenga, Faldone Cisano 104, olim 259). A seguito di tale fattaccio intervenne direttamente papa Sisto V Peretti che nel 1586 nominò rettore di Cisano un giurista di sua fiducia, tale Don Bernardo Lamberti, iuris utriusque doctor e doctor decretorum, originario di Ceriale, con bolle datate Roma, 1586, idibus ianuarii (per cui vedi in Archivio Storico Ingauno, Archivio Del Sarretto di Balestrino, Scansia 4, Casa 2, Vol. 9, dal titolo “Memorie di affari antichi diversi”, carte 45 recto - 47 verso), scavalcando nella nomina l’allora abate commendatario della Gallinaria, Pier Francesco Costa e ponendo così fine alla sciagurata dinastia dei Niccolari alla testa della chiesa cisanese. In proposito c’è da dire che all’epoca anche la Parrocchia di Sant’Ambrogio di Alassio dipendeva ancora dall’abate della Gallinaria per quanto riguarda la nomina del parroco titolare e ciò in ricordo dell’antica dipendenza di Alassio dal monastero di Santa Maria e San Martino della Gallinaria, così come era stato un tempo anche il caso di Cisano e del suo territorio fino a Leca compresa. Franco Noberasco Misciùn o mesté? DATTE A-A PULITICA Perché ti séi cuscì muccu e avvilìu cumme l’auxellu ch’i gh’han ruttu u nïu e ti te metti sèmpre in te’n recantu cua vuxe toa bèn bassa e sènsa vantu? S’i te van mò i affari e storta a mira e ti hai quarcòsa drentu ch’u nu gira manda per l’aria tüttu, agguanta a critica, pïa u curù ciu bon datte a-a pulitica. I finiran pe ti i ciü brütti stènti e lingeradde, i longhi patimènti; a tò ganascia a giascerà du bòn cun l’innu de l’idea ch’u l’ha du sòn. U muru tou u l’aggie quattru faccie, u to deré u nu muscie tante maccie e u tò parlò u seccie drîtu in scöra da invexèndò cun de pisciate föra. E allura u scangerà tüttu in ta vitta. L’ommu u rispètta chi u nu fa ‘na gritta. In ti cungrèssi da-a mattin a-a sèra I te porteràn a spassiu cu-a bandèra. Pessö TRADUZIONE Missione o mestiere? Datti alla politica Perché sei così triste ed avvilito/ come l’uccello che gli hanno rotto il nido/ e ti metti sempre da parte/Con voce bassa che non ha di canto? Se ti vanno male gli affari/ e storta la mira/ e hai qualcosa/ dentro che non gira/ manda tutto per l’aria, dotati di critica/Scegli il partito più idoneo. Datti alla politica./ Finiranno per te i più brutti stenti/ le tirare di cinghia,/ i lunghi patimenti/ la tua ganascia masticherà del buono/ con l’inno dell’idea del dritto suono./ Abbia il tuo sembiante quattro faccie/ il tuo deretano non mostri le sue macchie/ e il tuo parlare sia dritto in scuola// da confondere con frasi a più senso./ E allora tutto cambierà nella tua vita./ L’uomo rispetta chi non lavora e comanda./ Nei congressi da mane a sera/ti porteranno a passeggio con la bandiera. Concerto della «Camerata Musicale Ligure» Josè Scanu è chitarrista di fama internazionale. Spesso suona in duo col violinista Mario Trabucco, custode del «cannone» di Niccolò Paganini, ed è fondatore e Maestro Concertatore della Camerata Musicale Ligure, composta da altri tre giovani musicisti: il violinista Giovanni Sardo, il flautista Marco Moro e il chitarrista Simone Mazzone, tutti imperiesi. Eseguono musiche molto impegnative, più per orchestra composta da numerosi elementi che per quartetto: in particolare le sinfonie di Gioacchino Rossini, adattate già ai primi dell’ ‘800 per questi complessi dal napoletano Ferdinando Carulli. Recentemente hanno pubblicato un C.D. intitolato appunto «Rossiniana», in parte registrato nel chiostro dell’Istituto Salesiano di Alassio l’anno scorso, dove quest’ anno è stato presentato dall’asses- sore alla Cultura dott. Monica Zioni, in occasione del concerto tenuto il 20 agosto. Sono state eseguite, oltre a quattro sinfonie (o «Ouverture») di Rossini, musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla. In più è stata inserita nel programma (e questa è una novità), in omaggio alla Scuola genovese, una fantasia di canzoni di cantautori liguri: Umberto Bindi, Paolo Conte, Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli e Luigi Tenco; l’iniziativa è nata dalla collaborazione di Scanu con Gino Paoli. Clamoroso il successo: come bis è stato eseguito un originale brano di Luigi Boccherini «Ritirata militare» con l’effetto di una banda che lentamente si allontana. Pubblico strabocchevole che ha tributato calorosissimi applausi e complimenti personali ai musicisti. C.B. 6 «L'ALASSINO» Giovedì 18 Settembre 2003 MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) GIORGIO BERNARDINELLI E LA RESURREZIONE Lelio Menozzi. Assiduo ospite estivo della Sala Carletti (ha esposto la prima quindicina di agosto), Lelio Menozzi, pavese, riscuote anno dopo anno un meritato successo, non soltanto per l’originalità della sua pittura, ma perché sa rinnovarsi. Anche se i suoi motivi “metafisici” (ombrelli, palloni e nastri multicolori) spesso permangono nelle sue composizioni, vengono ricollocati in maniera diversa, particolarmente sulla spiaggia di Alassio, insieme alle grandi poltrone di vimini. E la “palazzata” con le sue facciate coloratissime, vista dal molo, acquista una nuova atmosfera nella piena luminosità del sole alassino. Nei dipinti che non hanno Alassio come soggetto, abbiamo notato un viottolo nel bosco al tramonto, percorso da un nonno col nipotino da una mano e con l’ombrello “arcobaleno” dall’altra (questa volta in funzione utilitaristica), in una stupenda luce dorata filtrante fra i rami degli alberi. Altra personale innovazione è la pittura che travalica la tela e si spinge sulla cornice: il quadro diviene “integrale”. Chi ha una certa consuetudine con i lavori di Giorgio Bernardinelli sa di trovarsi di fronte, ogni volta, alla continuazione di un racconto per immagini, accadimenti del nostro tempo, universi di cose, uomini, animali tratti dalla ressa dei ricordi, che fecondati e quasi redenti alla lieve libertà di simboli, danno principio all’alchimia segreta dell’arte: quando un’opera è terminata, non finisce, anzi vibra di una potenzialità latente, di un gioco infinito d’interpretazioni e di scambi di cui lo stesso autore è inconsapevole, perché trabocca della fervida pienezza della vita contenuta nell’attimo eterno che l’ha messa al mondo. Così la rappresentazione della guerra in Iraq e l’attentato dell’11 settembre non nascono dal desiderio di non mancare ad un appuntamento di opinione, ma da quello di porre sulle mani e sul cuore tutto il peso della paura e dell’angoscia, della follia di distruzione cui ci trascina la passione per la vita: il colore appare stranito e carico, ha l’immobilità allucinata del male; le domande più terribili levano ora, dal fumo e dal sangue, i loro volti gocciolanti. L’uomo e la donna cercano, disperatamente, di scavarsi un attimo di felicità al crocevia del sesso, ma il tentativo di afferrare, nell’unione dei corpi, qualcosa di sé tra la vita e la morte, qualcosa ormai lontano dalla loro carne impaurita e ardente, si vanifica nell’odore del sangue e s’impregna dell’esalazione di veleni mortiferi. Tutti i misteri dell’essere sono frugati e sconvolti, i gesti tradiscono frenesia e impotenza: soldati giacciono nella polvere e i loro caschi, appesi ai rami di un albero inaridito, dondolando accusano il vento; i prigionieri hanno l’inerzia pesante delle cose, i figli che nascono sono ancora paura da sciogliere, dolore da consolare. Creando attorno a sé lo sterminio, nello scompiglio di uomini e cose, sembra si voglia costringere tutto a cercare; mentre si lordano di sangue, le stesse mani, nell’oscurità, brancolano verso il pane: oltre il lontano fragore della vita, il corpo del santo è come un sole che nasce, la sua luce dilaga dappertutto; egli ha accolto nella sua carne innocente il mistero del male e il peccato, lo ha trasformato in una forza misteriosa per cui anche la sofferenza è buona e ogni peso è peso di maternità. Quasi un angelo amico che ci dona le ali e ci porta a volare oltre le domande che incalzano una verità introvabile, dove le parole si assottigliano e diventano musica. Forse per questo Dio ha bisogno del povero, per riconoscere la sua creatura, co- me la volle all’inizio del tempo, in grado di accogliere questa forza misteriosa; e Dio ascolta e risponde al suo grido muto, nelle ore dell’attesa, della rinuncia e del dubbio, squarcia il cielo e lo costringe a piegar- si in un sentiero di stelle che si raccoglie come un grappolo di luce nelle sue mani vuote. È l’alba dell’essere- Di un nuovo essere. Luciana Oliveri CONSEGNA PREMI «FEDELTÀ ALASSIO» FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA (a cura di Tommaso Schivo) CAP. 20 - DIALETTO O NON DIALETTO? Nel capitolo precedente ci è capitato di dover «scomodare» il dialetto e ci pare, dunque, interessante fermarci un poco, in mezzo a questi «frammenti» di storia nostrana a trattarne, così... perché se ne parla spesso e... spesso a sproposito. Intanto prima del Rinascimento (il ’500) non si può parlare, almeno in Liguria, di dialetti. Esisteva un volgarizzamento del latino, cioè una specie di lingua latina popolare infarcita di molti elementi locali. Basti pensare che a Genova il primo documento in volgare risale alla seconda metà del secolo XII ed è un testamento in latino, con dettagli «locali» e ce n’è un altro con mistura di latino, italiano e dialetto (anche perché a monte dell’invenzione della stampa tutti i documenti conservati sono manoscritti e con gergo dialettale). Per la nostra zona in particolare il più antico documento è di Albenga (1384) in una lingua volgare dialettizzata, documento di cui io avevo già parlato molti anni fa. È un capitolato di appalto per un campanile e vi si legge fra l’altro... «che la cassina sea bona e grassa e cun mezu maùn». Altri documenti dell’epoca si sono trovati a Pieve di Teco. Comunque una prima svolta notevole si ebbe nella seconda metà del ’500, quando i Genovesi affidarono a Paolo Foglietta l’incarico di tradurre dal latino la «Storia di Genova» del più famoso fratello Uberto. Cominciarono i guai, perché non fu tradotta in italiano, ma in dialetto e se ne dovette scrivere un’altra. Nei secoli seguenti la situazione ligure rimase statica e ciò sino alla Rivoluzione Francese. Un secondo momen- to importante si ebbe all’epoca dell’ unità d’Italia (dopo il 1860) con l’insegnamento obbligatorio dell’Italiano nelle scuole. Nonostante ciò, sino alla seconda guerra mondiale circa (specie fuori dei grandi centri) si continuò a scrivere e a parlare in dialetto. La con- Fino alla seconda guerra mondiale esistette spesso il bilinguismo (italiano e dialetto). Oggi c’è, qua o là, una specie di «revival» nel teatro dialettale (è vero, Gianni Croce?) o si pensa di insegnare il dialetto nelle scuole, ma questo è un esercizio esasperato e negati- resta mai ferma. I bambini la imitano, la imparano dai genitori o dai compagni, ma ogni generazione parla sempre un po’ diversamente da quelle che l’hanno preceduta. Occorre essere coevi ai propri tempi: lo studio, la cura, l’amore, la fedeltà alle proprie origini... va bene, ma fermare il tempo non si può e pensare di poter tornare indietro a un passato più o meno lontano sarebbe pura follia. Ciò nonostante è motivo di plauso il fatto che la nostra Associazione abbia demandato a me a ad altri il computo di scrivere e di pubblicare un Dizionario (che è stato molto apprezzato) per ricordare agli amanti delle origini tutti i vocaboli del nostro dialetto. Fiocchi Rosa danna vera e propria del dialetto è avvenuta da parte della Scuola Media dell’obbligo e del contemporaneo enorme e velocissimo sviluppo dei «massmedia», tanto che oggi parlano correttamente il dialetto solo coloro che hanno superato i 60 anni. I motivi? Molti: le numerose immigrazioni interne (specie dal Sud) e i matrimoni misti, tanto che i figli non parlano più né il dialetto paterno, né quello della madre, i «massmedia» già ricordati (giornali, giornalini, radio, TV, computer ecc.); i bambini imparano a scuola in media 1/10 di quanto imparano davanti al teleschermo; lo snobismo dei genitori delle nostre generazioni che pretesero di far imparare ai figli il buon italiano anche in vista dell’età scolare; l’ambiente di lavoro ha avuto anche una notevole influenza negativa. vo. C’è un modo, però, per non lasciare «morire» il dialetto e la nostra Associazione si dà fortemente da fare per questo. È necessario incoraggiarlo, raccogliendo vocaboli e forme dialettali da ambienti diversi, da professioni, dall’utensileria, dalle stesse usanze e tradizioni locali, come abbiamo cercato di fare noi (e metto con me Richero, Pezzuolo, Croce, Boscione, Piombo, Carossino). D’altra parte occorre essere realisti e sinceri: in genere i nostri dialetti si sono formati nel Medio Evo; sarebbe sciocco pensare che noi siamo ancora gli eredi diretti e fortunati dei primi «Ligures»... dopo tutte le invasioni più o meno belliche e pacifiche che si sono succedute nei secoli e nei millenni. Anche la lingua è una creatura viva e operante e in costante movimento innovatore. Non Sala Consiliare, 22/8/03 - Continuano i riconoscimenti da parte del Comune nei riguardi dei turisti che frequentano la nostra città da lungo tempo. Questa volta il Sindaco ne ha premiati 14, provenienti da diverse città italiane. I fedelissimi nell’occasione sono stati: Clara e Giovanni Tinivella (56 anni di frequenza), Elda e Carlo Pozzi (51 anni), Marinella e Mario Roccato (46), Felicita Serra (42), Laura ed Emilio Morgano (40), Giovanni Galazzi (40), Maria Laura ed Egidio Saccani (35), Luigina e Luigi Giordano (35). Foto di Silvio Fasano 26/6/2003 - Signori Ramonda Carlo e Piera. (FOTO CICCIONI) A Genova il 21 agosto u.sc.è nata CLARA Lo annunciano con gioia la mamma Paola con il papà Rino Nicolosi, i nonni Mariella e Pippo – Angela e Mario Chicca, gli zii e cuginetti. Alla neonata ed alla famiglia gli auguri vivissimi anche dall’ Associazione Vecchia Alassio. ••• Ad Imperia il 3 Settembre u.sc. è nata SARA Lo annunciano con gioia la mamma Iolanda ed il papà Giò Barbera, i nonni Iole e Enzo Barbera e la nonna Lina Gibelli. Alla neonata nipote dei nostri grandi amici e Soci Iole e Enzo gli auguri di tanta felicità da parte dell'Associazione Vecchia Alassio. 12/7/2003 - Signori Levetta Lorenzo e Alma, Cervi Aureliano e Gina. (FOTO CICCIONI) 25/7/2003 - Rosetti Franca e Giuseppe. (FOTO CICCIONI) Giovedì 18 Settembre 2003 7 «L'ALASSINO» CASTELLI DI SABBIA 2003 (XXIII EDIZIONE) Il servizio fotografico è di Foto Ciccioni (Via Mazzini) 1° settore Scogliera Marinetta - 1° premio: Bagni Cariplo n° 9 La Sirenetta La ventitreesima edizione di «Castelli di sabbia», gara dedicata ai più piccoli ma che da sempre vede il coinvolgimento dei più grandi, anche quest’anno ha visto la partecipazione di oltre cento Stabilimenti Balneari ed ha richiamato sia giornalisti e televisioni nazionali sia frotte di curiosi ed estimatori di queste singolari sculture. Il programma ha preso il via mercoledì 06 Agosto con le costruzioni sulla spiaggia, dove a farla da padrona è stata la fantasia più sfrenata che ha fatto plasmare la fine rena nelle forge più estrose: copie fedeli d’opere d’arte, castelli e costruzioni ardite, vita marinara, attualità…. Difficile il compito della giuria, tant’è vero che per la prima volta dalla nascita del concorso, il premio assoluto è stato aggiudicato ex aequo al monumentale «Nettuno» dei Bagni Costante ed a «Sabbia poca, divertimento tanto» dei Bagni Sergio. Giovedì 08 Agosto, nell’affascinante cornice di Parco San Rocco, durante una grandiosa festa rigorosamente dedicata ai più piccoli, presentata da Rinaldo Agostini, si è svolta la premiazione dei «castellari». Ai premi per i quattro settori in cui da sempre è diviso il litorale, si sono aggiunti numerosi premi speciali: tra questi merita una citazione, il premio attualità assegnato ai Bagni Walter con l’opera «i cinquant’anni di Miss Muretto». La novità di quest’edizione organizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Alassio, in collaborazione con numerosi enti pubblici e privati, tra cui l’Associazione Bagni Marini, è stato l’ampio spazio dedicato ai più piccoli, che si è concretizzato nella consegna di un primo premio assoluto «Alassio Bimbi» all’opera «Sant’Anna resiste al fuoco» dei Bagni Helios. Ma lasciamo che a parlare sia le foto e invitiamo tutti alla prossima edizione. 2° settore Marinetta Molo - 1° premio: Bagni Lucia - n° 42 Castello Premi speciali - Migliore soggetto sportivo: Bagni Gino - n° 67 Tennis Club 1° premio assoluto parimerito: Bagni Costante - n° 74 Nettuno 3° settore Molo Torrione - 1° premio Bagni Delfino - n° 55 L’oro di Alassio è la sabbia Premi speciali - Originalità: Bagni Adelasia n° 95 Castelli di sabbia 4° settore Torrione ex Adelasia - 1° premio: Bagni Franca - n° 85 Questa si che è vita 1° premio assoluto parimerito: Bagni Sergio - n° 40 bis Sabbia poca, divertimento tanto Premio qualità: Bagni Lino - n° 71 Cristo si è fermato ai Bagni Lino Premi speciali - Alassio Bimbi - 1° premio: Bagni Stella n° 93 Alassio Premi speciali - Alassio Bimbi: Bagni Minerva - n° 76 2° premio: Torrione di Alassio Premi speciali - Il più spiritoso: Bagni Londra - n° 27 Chi ha paura della vespa? 8 «L'ALASSINO» Rimme da noscia tèra Pinocchiu Pinocchiu 73 76 «E che paise u l’è dunde ti vai che nu l’ho mai sentiu mensunò… Ma spieghime ün po’ bèn ‘sta nuvitai, quandu ‘u s’è là, cuse besogna fò…» L’amigu u-u mira cùn öggi incantai: «Nomma demurose sensa stüdiò!» Ün coru u riva a-u sòn de ‘na trumbetta Tirau da òsi e ün caretté a cascetta. Pensai a-a Fata in cà, ch’o-u stà a spèntò! Doppu e prumesse fai, u züramèntu… ma quellu, i-u savé, u l’è ün pamparò ch’u pensa nomma a-u divertimèntu. Tramènte, passò a nötte a sùn d’andò, i rivan finarmènte a sarvamèntu in quellu lögu spèrsu in ta campagna ch’u l’era u Paise da cuccagna. 74 77 Stu coru u l’era a bù de garsunetti tütti cuntenti cumme andò a ‘na fera. U caretté u invitta i dui matetti: «Muntai… Rangiaive in quarche mainera, in sci-e stanghe o surva i asenetti…» Pinucchiu u và! E a nu ghe po’ ancù vera anche se, de da-u coru cu-u purtova ‘na vuxe triste e röie a ritimova: De stu paise, dita cumme a l’è u veru nomme u l’è «de demurette». I duveresci vegghe cuss’u gh’è per quelle stradde, i esci, in te ciassette: giostre… teatri… cinemi… caffè… bütteghe de ballui e biciclette… Insumma, quelle cose che vui sai dàn ai gandulli gran feliçitai. 75 78 «Ah! Disgrassiau… Ah! Poveru meschìn… T’hai faitu a tò… ti te ne pentirai… Ti t’èi lasciau piò cu-u succherìn, propriu ti nu sai quellu che ti fai… Stanötte u s’è segnau u tò destìn, e ure belle urmai te sùn cuntai…» U l’era propriu ün ose a dì cuscì ragnandu ch’u faxeva intenerì. Pinocchiu u l’è cuntentu da nu dì, da mexi urmai u zögga, u sauta, u balla… Cui autri u nu l’ha ninte da spartì in te ‘stu postu propriu u se ghe scialla. Ma ‘sta cuccagna a l’è lì pe fenì, a veritai a stà venèndu a galla: Difatti, che surpresa ‘na mattìn quande u diòvu u gh’à messu u zampìn. «U dexideriu» A-u Gran Cuncursu da Feliçitai l’orbu u l’ha guagnau u primmu premiu. «Dabbòn e possu avé quellu che vöiu… Vegghe e bellesse ch’ò inmagginau?…» Ma autre cose intese, mai mirai ch’u nu ne cuncepisce a so fassùn i-u lascian lì, indecisu, ün po’ straniu… persu in ti soi penscieri, fin ch’u fa: «Dexideru de cö vegghe ‘stu mundu ma a pensoghe bèn, propriu e nu sò se in sci-a fìn e gh’agguognu o e ghe rimettu… Però nu ghe rinunsiu! Allù e ve pregu ch’oumancu o-u vegghe cumme e diggu mì… cui öggi ancù innucenti de’n matettu!» Gianni Croce TRADUZIONE Il desiderio Al Gran Concorso della Felicità/ il cieco ha vinto il primo premio./ «Davvero posso aver quello che voglio…/ vedere le bellezze che ho sempre immaginato?» Ma altre cose sentite, mai vedute/ che non ne concepisce nemmeno la forma/ lo lasciano lì, indeciso, un po’ perplesso…/ perso nei suoi pensieri, fin che dice: «Desidero di cuore, vedere il mondo/ ma pensandoci bene proprio non so/ se infine ci guadagno o ci rimetto… Però non rinuncio! Allora vi prego/ che almeno lo veda come dico io…/ cogli occhi ancora innocenti di un bimbo». Sturnelli d’amù Giovedì 18 Settembre 2003 Sciùa de linsöa vegni in cu mì che l’üga a l’è maüa Rusina bella, invecce d’andâ a’a scöa… Sciùa de susena quandu a te veggu a cantu, Carulina: sènsa de tì a me vitta a l’è i-na pena! Sciùa de viuletta anche se ti sei i-na Cacelotta a te vöiu ben listessu, Maiétta! ✱ ✱ ✱ Sciùa de laitüga Carlen, u nòsciu amù sempre u ne liga anche se a faccia a mùscia quarche rüga… Sciùa de gazzia a semmu veggi e stanchi, câu Andrea, ma a stammu ben, settài sutta a’a sciumbrìa… Sciùa de pen Andammu insemme, dénduse de man, se nu a me perdu, au scüu, Giacumen… Lucetto Ramella - Oneglia TRADUZIONE Stornelli d’amore Questi stornelli raccontano la storia dell’amore che inizia sui banchi della scuola e finisce con la vecchietta che dice al compagno: «andiamo insieme, dandoci la mano, se no mi perdo, al buio…». Fior di nocciola/ Vieni con me che l’uva è ormai matura/ Rosina bella, non andare a scuola…/ Fior di verbena/ Quando ti vedo canto, Carolina./ La vita senza te per me è una pena!/ Fior di violetta/ Anche se tu sei una Cacelotta/ Ti voglio bene lo stesso, o Marietta! ✱✱✱ Fior di lattuga/ Carlino, il nostro amor sempre ci lega/ anche se il viso mostra qualche ruga./ Fior di gaggia/ ormai siam vecchi e stanchi, caro Andrea,/ ma stiamo bene seduti sotto il pergolato./ Fiore di pino/ andiamo insieme, dandoci la mano,/ se no mi perdo, al buio, Giacomino… Fiocco Azzurro Anna Maria e Gian Carlo Ferrero unitamente a Kate e Steve Normington annunciano con immensa gioia la nascita del nipotino THOMAS MATTEO NORMINGTON avvenuta a Sutton (G.B.) il 23 giugno u.sc. Un felice augurio dallo zio Luca e dalla zia Penny. Ai novelli genitori Cristina e Spencer gli auguri dei nonni e dell’Associazione Vecchia Alassio. I ragazzi del garage Fossati Rivedo ancora quel vasto cortile, proprio di fianco al cinema Colombo, allorché, sgombro di macchine, accoglieva i ragazzi del vicinato, con i loro giochi. Chiaro, altresì, è il ricordo di quei giardinetti davanti alla Stazione ferroviaria, alternativi al garage, quando lo spiazzo di cui sopra era pieno di automobili. Giocavamo e i giochi erano quelli in voga a quel tempo. «Guordia e laddri», a lippa o «pimpirinella» ed infine le «ballette». Queste ultime biglie di terracotta, colorate, e di vetro, tolte dalle bottiglie di gazosa, dette «vedraie» e le «ciumbaie» di acciaio lucente, prese dai cuscinetti a sfera rottamati magari dallo stesso garage. Le «ciumbaie» si adoperavano maggiormente nel gioco chiamato «pormu e stecca» o come boccia per tirare «au Pappa». In quel tempo, in quella zona, eravamo piuttosto numerosi ma tutti affiatati; più o meno coetanei (le differenze d’età erano minime), dello stesso ceto sociale (i nostri genitori avevano delle attività commerciali nei locali degli stabili che si affacciavano su quel cortile) ed andavano tutti al Don Bosco. Del gruppo faceva parte anche una ragazza, ma lei studiava dalle Suore di san Vincenzo. Avevamo un sacco di amici sempre in quei paraggi. I garzoni della panetteria all’angolo, che portavano il pane inforcando nere biciclette da donna fornite di capiente cesta di vimini. I facchini della Stazione che, pesanti e massicci, trattavano le ingombranti valige dei viaggiatori come fossero fuscelli di paglia; gli stessi che, la domenica sera, a dispetto della loro mole, volteggiavano come libellule negli interminabili valzer, interpretati mirabilmente dall’orchestra del Circolo Ferroviario poco distante. E poi i nerboruti uomini del «ciarabàn» quel lungo carro a quattro ruote con il quale si trasportavano le merci dallo Scalo ferroviario a domicilio, comunemente detto «u coru du dumiciliu». Ed infine i carrozzieri che, con i loro pazienti animali, attendevano o l’arrivo dei treni per portare in carrozzella i «furesti» agli Alberghi o alle Ville. Tra una corsa e l’al- tra, guidavano i cavalli ad una fontanella che gorgogliava di fronte al ponte della Ferrovia, là dove si dipartono le strade per Moglio e per san Rocco. Accadeva allora che, a turno, ci facessero salire in «scerpa» e talvolta persino schioccare la frusta! Dai giardinetti si vedevano le finestre con i vetri opachi sino a metà, dello Studio dentistico. E d’estate, quando rimanevano socchiuse, potevano sentire pur se in lontananza il fruscio metallico del trapano a pedale… e, al pensiero, ci assaliva di continuo un senso impotente di paura. A mezzogiorno poi, dalla Trattoria a conduzione familiare, giungeva intenso il profumo del fritto misto unitamente all’inconfondibile odore del basilico per il pesto. Più tardi, dai tavolini posti sotto la tenda a fare da dehor sul marciapiede, si sentiva timido, rotolante, l’acciottolio dei piatti in lavaggio nella attigua cucina. Indimenticabili quelle sere d’estate quando, stanchi del gioco, ci fermavamo a riprendere fiato. Sotto il cielo di insolita bellezza che pareva un tetto tempestato di brillanti, seduti sui logori trapuntini di altrettanto logore automobili, oramai in disuso, restavamo ore a parlare. Davamo libero sfogo ai nostri pensieri di fanciulli. Facevamo progetti per il futuro: sognavamo. Talvolta senza bisogno di parlare, perché ciò che provavamo non avremmo potuto compiutamente esprimerlo a parole. Era il momento in cui, dall’alto dei giardini di Villa Bice, scendevano a sciami le «bassebassette»: attraversavano i binari ed invadevano dolcemente il «nostro» grande spiazzo buio… le loro lucette tremule parevano altrettanti lumini di un immenso albero di Natale! Gli anni sono passati veloci, e molti di quei ragazzi del «cortile di Fossati» non ci sono più. I ricordi si stanno lentamente riempiendo di nebbia. Tuttavia ogni volta che passo da quelle parti, rivedo il cortile del garage, risento le voci di quei ragazzi e le riconosco dal tono una per una. Allora il cuore mi si riempie di malinconia e mi viene voglia di piangere. Vincenzo Moirano XVII TORNEO DI SCOPONE SCIENTIFICO I vincitori del torneo e le gentili Signore Teresa e Nuccia. Estate torrida, calura opprimente, afa insopportabile, temperature record, caldo africano, canicola, solleone, incendi: da dimenticare. Da ricordare invece il XVII torneo di scopone scientifico «Memorial dott. Pio e Libia Benetti» organizzato con passione dalla Sig.ra Nuccia dei Bagni Carlo di Alassio nello scorso mese di agosto. Madidi di sudore, ma pieni di ardore agonistico, sulla sabbia rovente si sono disputati gli incontri fra le coppie sorteggiate ma abbastanza equilibrate. Alla fine il successo è arriso alla coppia ben affiatata BONINO Alfredo (Mondovì) - ing. VOZZOLA Nicola (Torino) che nella finale ha avuto la meglio su MARCHISIO Domenico (Mondovì) - PASQUARIELLO Carmelo (Saronno); terzi classificati REMUS Francesco (Mortara) - MUSAZZI Luigi (Monza). In generale il gioco ha avuto fasi alterne creando emozioni a non finire. Bravura, errori, fortuna sono stati gli ingredienti principali. A proposito della Dea Bendata, fuori gara un giocatore per quindici partite consecutive non ha avuto il settebello e le gentili signore Carmen e Silvia hanno sconfitto i campioni del 2002. La premiazione, seguita dal tradizionale rinfresco, ha visto riuniti tutti i partecipanti al torneo nel ricordo degli amici di spiaggia scomparsi negli anni passati. Comunque, bellissimi i premi per i classificati e graditissimi i souvenir per gli altri. Il desiderio più grande per il prossimo anno? Ritrovarsi tutti e assaporare momento per momento il piacere della vita come scriveva il poeta Orazio due millenni fa: «Carpe diem!» (cogli il giorno fuggente), che purtroppo il clima impietoso di questi mesi ci ha in parte negato. Giovedì 18 Settembre 2003 9 «L'ALASSINO» L’ANGELO SCOLARO Pinocchiu 70 E u l’è stau de parolla, finarmènte! Tantu che a-a fìn de l’annu, a prumussiùn. Pe premiu u averà següramente a gioia de scangiò a cundissiùn. Parolla de Fata! Ricunuscènte lei u se cügna in quella illuxiùn: «Dumàn e nu sarò ciù ün mainettu ma cumme tütti, ün veru matettu». 71 Pe st’uccaxiùn, cumme i poi bèn pensò besogna fò ‘na festa da nu dì… Cuntentu i soi amixi u và a invittò ma Lucignulu u nu vö dì de scì. «T’aspèntu dumàn… nu statte a fò pregò… dimme u perché ti nu ghe vöi vegnì…» «Sùn de partensa, amigu» e u l’ha’n surrisu «vaggu in te’n lögu ch’u l’è ‘n paradisu». 72 A stu sentì, Pinocchiu mancu a dilu de corpu to-u za lì ‘n sci-u chivalà: «Ti porti?» e u cumensa a desberilu pe fose dise aumancu dund’u và. U l’è curiusu, u vö descruvilu, u frizze, e’n ta pelle ciù u nu stà… «Dimme a destinassiùn: in Fransa?… In Spagna?…» «E vaggu in tu Paise da cuccagna!» Agenzia ALPTUR Viaggi Albenga con la collaborazione del Diacono GianCarlo organizza Roma 25° Pontificato di Sua Santità Giovanni Paolo II Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta Da giovedì 16 a lunedì 20 ottobre 2003 Giovedì 16 Partenza da Alassio ore 6:30. Albenga 6:45. Loano 7:00. Colazione libera in autostrada. Pranzo al Motel Apogeo★★★★ stelle verso le ore 12:00. Proseguimento per Civitavecchia, presso la chiesa dove la Madonna ha lacrimato. S. Messa, proseguimento per l’albergo «Centro Nazaret - oasi di Pace», assegnazione delle camere, cena e pernottamento. Venerdì 17 Colazione. Visita ai Musei Vaticani e Basilica di San Pietro. Cupolone e tombe dei Papi con sosta di preghiera presso il Beato Giovanni XXIII. Pranzo. Nel pomeriggio visita a piazza Navona, pantheon, palazzo di Montecitorio, palazzo Chigi, Fontana di Trevi, Quirinale, Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Basilica Santa Maria Maggiore con celebrazione della S. Messa. Cena e pernottamento. Sabato 18 Colazione. Visita al parco di Villa Borghese con suggestiva veduta di Roma. San Paolo Fuori Le Mura. Pranzo. Nel pomeriggio visita a San Pietro in Vincoli dove potremo ammirare il Mosè di Michelangelo. Visita al Colosseo, Altare della Patria, Campidoglio. Cena. Preghiera per il Santo padre e per la Nuova Beata. Santa Messa in cappella. Pernottamento. Domenica 19 Colazione. Partenza alle ore 5:30 per piazza San Pietro per festeggiare il Santo Padre per il suo 25° di Pontificato e Glorificando Dio per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Pranzo verso le ore 14:00. Nel pomeriggio; visita della chiesa di santa Croce in Gerusalemme dove sono contenute le S.S. reliquie della S. Croce di Cristo, visita a San Giovanni in Laterano. Cena e pernottamento. Preparazione delle valigie. Lunedì 20 Colazione. Visita alle Catacombe di San Sebastiano. Pranzo presso il Ristorante Storico «Ulpia», locale prestigioso di alta categoria; uno tra i più esclusivi della città di Roma. Partenza per il rientro a casa, arrivo previsto in tarda serata. Aura u s’allestisce ‘na gussetta pe passò u mò, çercote a cian de là. Imborchite in sci-a schina e in mattinò ‘stu pover’ommu te farò incuntrò. PICCOLI… BAGNINI! «Papà ti salvo io» Due giornate per imparare a conoscere il mare, per non temerlo ma anche per sapere come comportarsi dentro e fuori dall’acqua. Con questi principi si è svolta la seconda edizione di «Papà ti salvo io» l’iniziativa realizzata dalla Società Nazionale di Salvamento di Alassio, dal Circolo Nautico, dal colazione, hanno potuto visitare gli uffici della Guardia Costiera di Alassio in compagnia del Comandante Marco Nobile. Il pomeriggio del 14, poi, tutti insieme sul molo per il gioco dell’oca studiato appositamente per l’occasione, dove al posto delle solite caselle si trovavano tante utili informa- Iscrizione entro il 25 settembre 2003 versando acconto del 25% 329/22.66.059 - 0182/64.48.22 oppure 0182/50.620 In base alle condizioni generali di contratto di viaggio, le penalità verranno applicate come segue: recesso da 20 a 11 giorni prima della partenza 30% Recesso da 10 a 3 giorni prima della partenza 70% - Oltre tali termini 100%. rassicura la Madre. «Non è per questo motivo che gli adulti non hanno più le loro ali!» «Vuoi forse dirmi che non si sono drogati, non rubano e non bestemmiano?» «Ma noo, stai tranquillo, se così fosse, te ne saresti accorto, stanne certo, molto di più che non vedere le loro ali!» «Oh... Mamma, come sono felice! Puoi dirmi però perché gli adulti non hanno più le ali?» «Hanno ancora le ali, solo che noi non le vediamo più come le tue o quelle dei tuoi piccoli amici.» «Perché, Mamma, capita questo?» «Devi sapere, mio caro bimbo, che ognuno di noi ha accanto a sé un Angelo Custode... Forte, presente e visibile quando si è bambini; pronto a intervenire se si presenta la necessità, un imminente pericolo. Man mano che si cresce e le marachelle e i pericoli diminuiscono, l’Angelo Custode diventa più discreto e invisibile, ma comunque rimane sempre accanto a noi, ad aiutarci, confortarci e, quando noi siamo allegri, anche loro lo sono. Le tue ali, bimbo mio, sono quelle del tuo piccolo caro Angelo Custode. Angioletto era rimasto a bocca aperta, meravigliato dalle parole della Mamma. Corse a prendere la cartella… E via felice per la stradina, non voleva certo perdersi il primo giorno di scuola! «Ciao, Angelo Custode!» gli disse prima di entrare in classe. Le sue ali sbatacchiarono felici e Angioletto sorrise compiaciuto. Gli auguri di un buon anno scolastico desidero porgere a tutti i giovani di Alassio in età scolare, con un racconto tratto da un mio libro: «Siete tutti nel mio cuore» Ciao Ragazzi! Da Caterina Columbu scrittrice di narrativa per i giovani. RICETTA del MESE (a cura di Luciana Grollero) Tonno alla ligure Ingredienti: (per quattro persone) 4 tranci di tonno fresco, 20 gr. di funghi secchi, 3 acciughe sotto sale, 2 spicchi d’aglio, olio di oliva, vino bianco, farina, sale, pepe, prezzemolo, 50 gr. di burro, succo di un limone. Fare rinvenire i funghi in acqua tiepida, lavate, diliscate e asciugatele acciughe. In un mortaio pestate i funghi, le acciughe, prezzemolo e aglio. Unite al composto un cucchiaio di farina e mettete a rosolare in una teglia con un pochino di olio. Aggiungete 2 bicchieri di vino bianco e portate ad ebollizione. Adagiate nella teglia le fette di tonno, salate, pepate e coprite. Lasciate cuocere per 5 minuti su due lati, quindi mettete la teglia in forno per 20 minuti. Quando saranno cotte, toglietele e unite al sugo di cottura il succo del limone e il burro, fate sciogliere e versate sopra il tonno. € 435,00 Minimo 40 partecipanti La quota comprende: - Viaggio in comodo Autopullman gran turismo - Assicurazione sanitaria e bagaglio, Elvia - Pensione completa dal pranzo del primo al pranzo dell’ultimo giorno - Accompagnatore tecnico e spirituale La quota non comprende: - Mance, ingressi ed extra in genere - Camera singola supplemento euro 80 - Bevande dei pranzi di giovedì, venerdì e lunedì - Tutto quanto non specificato in «la quota comprende». Quando canta il gallo, Angioletto è già in piedi! Oggi è il suo primo giorno di scuola; non vuole certo arrivare in ritardo! Si lava con cura e si pettina i capelli, la Mamma finisce di preparargli il vestitino. L’ora è corsa via veloce... Angioletto fa colazione, un bacio alla Mamma e con la cartella in mano si avvia per la stradina della Scuola. Lungo il sentiero incontra tanti bambini e adulti che cordialmente lo salutano; Angioletto risponde cortesemente e continua per la sua strada. Dovrebbe essere felice d’affacciarsi nel Mondo, ma purtroppo non è cosi; il bimbo appare afflitto e malinconico e vien più buio e triste ogni qualvolta incrocia un adulto. Giunge adesso verso di lui un gruppo di persone adulte. Alla vista, Angioletto proprio non regge più. Scoppia in un fragoroso pianto correndo a gambe levate in direzione della casa Materna. La Madre l’accoglie nel suo grembo, gli asciuga i lacrimoni dal visetto, lo culla un po’ sulle ginocchia e poi, quando è ben calmo e i sussulti singhiozzi sono chetati, domanda al suo Angioletto: «Dimmi, bimbo caro. Perché sei corso a Casa piangendo?» «Mamma, il Mondo è perduto.» «Che dici mai, figlio mio?»! «Mamma... Ho veduto un Mondo di Adulti senza ali!»! La Madre rassicurata sorride e il bimbo continua: «Mamma, tu stessa m’hai detto: “Stai attento, Angioletto, a quel che fai nella vita. Non devi rubare, non devi drogarti, non devi maledire né bestemmiare, devi accudire la tua persona ed essere educato con il tuo prossimo”. Mamma, gli adulti hanno perso le loro ali perché hanno commesso tutte queste brutte cattiverie!!» «Ma no, Angioletto mio!», lo I giovani partecipanti seguono con attenzione le lezioni. Comune con la collaborazione della Società Marina di Alassio, e che ha visto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, della Guardia Costiera e della Protezione Civile. I quasi cento bambini che hanno partecipato alla manifestazione hanno vissuto due intense giornate. Le mattine del 13 e 14 agosto, a gruppi, i partecipanti, dopo una ricca zioni e domande sulla vita in mare. Al termine, a tutti i ragazzi è stato consegnato un kit speciale con maglietta e cappellino. Il 17 agosto grande festa con premiazione e consegna di un diploma di partecipazione per tutti i «piccoli bagnini» che hanno partecipato alla manifestazione, dimostrando intelligenza e anche curiosità verso questo importante lavoro. Barbara Testa 10 «L'ALASSINO» La piscina di Alassio riapre con le nuove proposte per la stagione sportiva 2003/2004 Dopo la pausa estiva, la Piscina di Alassio, riaprirà la nuova stagione sportiva lunedì 22 settembre con alcune importanti novità. Dottori Pediatri che saranno a disposizione dei genitori per rispondere a domande e richieste di informazioni, dopo aver illu- Giovedì 18 Settembre 2003 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Ufficio Circondariale Marittimo - Alassio L’ordinanza N° 38/2003 riquardante la disciplina delle attività subacquee è in visione presso la nostra Sede. UNIONE CICLISTICA ALASSIO SEMPRE IN BELLA EVIDENZA Nella foto di gruppo al termine dei Campionati Liguri della pista svoltisi allo stadio Carlini di Genova, vediamo il gruppo dei dieci «pistard» con il Dir. Sp. G.B. Briano e gli accompagnatori Strappetti, Bruzzone e Vittorio Novaretti. La principale è quella di aver aggiunto altri corsi specifici di Aquagym, diversificando le varie attività. Infatti ai corsi classici affianchiamo corsi di potenziamento muscolare, corsi riservati allo stretching e corsi di kick boxing acquatico: ogni partecipante potrà scegliere il suo corso, combinando a suo piacimento le varie proposte, consigliate dalle insegnanti, per ottenere maggiori benefici. Oltre all’Aquagym, la Piscina ha potenziato le offerte di Attività Motoria per la Terza Età, incrementando le ore dei corsi presso la palestrina del Palazzetto dello Sport e lasciando - inalterate le ore dei corsi presso l’impianto natatorio, ma offrendo la possibilità di avere a disposizione più insegnanti durante l’orario delle lezioni, così da soddisfare una più vasta clientela. I baby, tenuto conto dell’attuale incremento delle nascite, saranno seguiti da insegnanti esperti tutti i martedì e giovedì pomeriggio e sabato mattina. A questo proposito, a metà novembre la GE.S.CO. S.p.A. ha in programma un laboratorio acquatico, dove tutti i bambini di età inferiore ad un anno potranno «ambientarsi» insieme ai genitori nella Piscina grande opportunamente riscaldata. Interverranno al laboratorio strato i benefici dell’acqua nei bambini così piccoli. Per i più «grandicelli» la scuola nuoto pomeridiana inizierà lunedì 22 settembre mantenendo gli stessi orari della passata stagione. Per la scuola nuoto sono già state programmate le feste di fine corsi (la prima si effettuerà il 20 dicembre), dove sarà consegnata ad ogni partecipante, la scheda di valutazione che servirà alla fine della stagione per redigere il diploma di merito. Infine, dopo i lusinghieri successi ottenuti a Catania in occasione dei Campionati Nazionali di nuoto del Centro Sportivo Italiano, i componenti la squadra preagonistica faranno da «apripista» per le nuove leve che già si sono distinte la scorsa stagione. A loro è riservato un benvenuto particolare perché spetta loro l’arduo compito di difendere gli onori e il prestigio che la squadra dei veterani ha ottenuto durante le passate stagioni. Allora Vi aspettiamo numerosi e comunque per ogni informazione ed iscrizioni ai corsi la piscina apre dal 15 settembre dalle ore 9.00 fino alle ore 13.00. Da lunedì 22 settembre sarà in vigore l’orario definitivo invernale con apertura al pubblico e alla libera balneazione alle ore 12.30. A presto! Graziella Danio GE.S.CO. Spa giungono le varie sedi di gara in Liguria ed in Piemonte per disputare le tante corse del calendario, in varie occasioni riescono anche ad aggiudicarsi il Trofeo per la migliore classifica di squadra. Recentemente si sono anche disputati i campionati Liguri di gim- Il Panathlon della Gallinara consegna la «Barca della solidarietà» Nell’edizione di agosto de «L’Alassino» abbiamo pubblicato alcune foto raffiguranti la manifestazione organizzata dal Panathlon della Gallinara in merito al «service» del Club internazionale. Per problemi tecnici non è stato pubblicato l’articolo che riferiva dell’importante meeting, cronaca che ora vi proponiamo: Il sogno è uscito dal cassetto dopo neppure due anni di lavoro. Così la «barca della solidarietà», sotto i colori del Panathlon Club della Gallinara, è stata varata il 14 luglio scorso ad Alassio. Una grande festa in piazza della Libertà, davanti al Comune, per portare il Panathlon «fuori dalle mura» ristrette della sede sociale e far conoscere alla gente le finalità di un’organizzazione mondiale. La «barca della solidarietà», un’imbarcazione a vela della classe «2.4» è stata donata dal «Gallinara» all’unico istruttore disabile di vela della Fiv, Silvano Malagugini. La barca è stata affidata allo Yacht Club Italiano di Genova, uno dei più prestigiosi circoli nautici d’Italia, tra l’altro promotore e organizzatore di una scuola del diversamente abili. «Le finalità sono evidenti. Il dono della barca è frutto del nostro service 2003. Il mondo dei disabili ci sta particolarmente a cuore e mi auguro che il Club della Gallinara prosegua anche negli anni futuri sulla linea intrapresa in sintonia con l’organismo internazionale». Daniele La Corte, presidente del Panathlon della Gallinara dal dicembre 2002, ha messo in evidenza le finalità dell’iniziativa che ha visto, sulla piazza del comune di Alassio, gremita da oltre 1500 persone, la consegna ufficiale dell’imbarcazione alla presenza del responsabile del Panathlon International per i problemi dei disabili, Giancarlo Barberis, e di numerosi panathleti giunti in rappresentanza dei diversi Club del Piemonte e della Liguria, tra i quali Alba, Asti, Alessandria, Savona, Sanremo e La Spezia. Testimonial della serata è stato Gianni Rivera, ex golden boy del calcio italiano. Con lui i campioni italiani di vela classe Laser, Star, e «Benetou 25», l’equipaggio di voga della «Salvamento» di Alassio, il presidente nazionale della Fiv, Sergio Gaibisso. Ma la serata non è stata solo velistica perché oltre a Gianni Rivera era anche presente Mauro Tassotti, vice allenatore del Milan, e il vice presidente della Federazione italiana sport equestri, Flaminio Richeri. E per ricordare le gesta indimenticabili del Campionissimo per antonomasia sul percorso della Milano-Sanremo era presente alla consegna della barca del Panathlon della Gallinara, anche Faustino Coppi. La cerimonia si è svolta alla presenza di numerose autorità tra cui il sindaco di Alassio, quello di Alessandria, di Novi Ligure e del vice presidente dell’amministrazione provinciale di Alessandria che hanno dato così vita a una sorta di gemellaggio tra Alassio e il Basso Piemonte all’insegna della solidarietà attraverso lo sport. La manifestazione organizzata dal Panathlon della Gallinara ha raccolto la collaborazione di molte associazioni e enti oltre a quella di semplici cittadini che con entusiasmo hanno lavorato in nome della solidarietà e della fratellanza. Tra gli enti collaboratori il Comune di Alassio, la federazione Italiana della Vela, il Circolo Nautico Al Mare, la Società Nazionale di Salvamento di Alassio, la «Marina di Alassio». A.V.A. BRIDGE CLUB ALASSIO Anche il Torneo del 21 agosto, organizzato dal Bridge Club Alassio, ha avuto un gradimento ed un buon successo con la partecipazione di ventisette coppie che hanno sportivamente gareggiato con impegno e divertimento. Ha vinto la coppia Penna SergioFlorio Renato non nuova a tanti successi. I partecipanti hanno ricevuto tutti un premio anche per i generosi omaggi offerti dai Bagni Marini dalla pasticceria «Burro e marmellata» e delle altre ditte segnalate in calce all’articolo. Il Bridge Club, tramite la sempre attivissima presidente Gagliolo Mirella, ha curato l’organizzazione come sempre ottima, e coglie l’occasione per ringraziare il Comune di Alassio che dà sempre valido appoggio. L’organizzazione «Alassio Village» ha contribuito con premi e soprattutto con l’adesione cortese e fattiva alla iniziativa che si spera possa venire continuata ed ampliata in avvenire. Si ringrazia «L’Alassino» per la sempre cortese ospitalità e si porgono auguroni a tutti i lettori ed amici che avranno occasione di leggere queste due righe. (Pasticceria S. Lorenzo, Pasticceria Boazzo, Ristorante Liguria e Testa Marino). UOMINI DIVERSI 9 a cura di Dante Schivo Tra di loro, vestiti con la maglia bianco rossa dei colori della Liguria i campioni regionali Fabio Strappetti (velocità allievi), Erika Brunetto (Individuale donne esordienti), Silvia Bovero, (individuale donne junior). L’Unione Ciclistica Alassio, anche per merito di altri atleti presenti nella foto (Luca Bovero, Giuseppe Gianni, Felice Tomati) che con i loro piazzamenti sul podio delle varie specialità hanno contribuito a ragranellare un bel gruzzolo di punti, si è piazzata al secondo posto tra tutti i club liguri in occasione dei suddetti campionati, mentre mantiene saldamente il primato in classifica nelle prove della Challenge Liguria della pista, davanti alla Ciclistica Arma Taggia. Prosegue intanto costellata di tanti successi l’attività dei giovanissimi che ogni domenica rag- cana e di strada, nei quali i punteggi conseguiti hanno qualificato le sei migliori società liguri che potranno disputare i campionati italiani che si svolgeranno a fine stagione a Bari. L’Unione Ciclistica Alassio, anche tra i giovanissimi, malgrado l’inferiorità numerica rispetto a tanti altri club, si è agevolmente qualificata per la finale barese alla quale parteciperemo in una lunga e festosa trasferta per la tre giorni di gare nel capoluogo pugliese. Anche in questa occasione, a Pontedecimo, per i campionati Liguri giovanissimi di fronte ad oltre duecento piccoli atleti, si sono laureati campioni liguri: Nicholas Maiorella (G/1 gincana), Marco Tomati (G/1 strada) Sara Rinaldi (G/3 femminile) che ha riportato un doppio successo sia nella gara strada che in gincana. Per la U.C. Alassio A.G. Il viaggio in Liguria di Dante che per «l’alta via», attraverso un percorso pittoresco per selvaggia bellezza, lo porta fino a Vado e Noli e di lì ai Balzi Rossi, avvenne presumibilmente fra il 1311 ed il 1313 e certo fu tra i meno esaltanti della sua vita di eterno fuggiasco. Probabilmente aveva già deciso di mettere Branca d’Oria, ancor vivo (morì nel 1325), nel suo «Inferno» come traditore del suocero e d’inveire contro i Liguri chiamandoli: «Uomini diversi». (Il d’Oria era nella stessa condizione di peccato di Alberigo dei Manfredi: faentino ma Dante «perché lontani da ogni buona usanza» inveisce solo contro i Genovesi). Non riusciva ancora a fidarsi; tra precipizi e baratri, ma immerso in una bellezza struggente nel cammino in quella terra singolare e unica in certi suoi aspetti com’erano (e come sono) «unici e singolari» gli uomini che l’abitavano, si sentiva in un certo qual modo lui stesso «sperso». Forse non riu- sciva a capire questi uomini tenaci, poco portati al riso ma pieni di speranza; o forse fu la vista dall’alto del mare, di quell’elemento ignoto che tanto aveva attirato i fratelli Vivaldi e altri giovani Liguri. Forse non condivideva, in quel momento, il «Folle volo» del suo «Ulisse». La modernità di pensiero di quegli autentici cercatori di futuro che vivevano in un luogo così bello ma così pericoloso e faticoso davanti ad un mare sempre aperto che consideravano come un ponte disposto verso un nuovo mondo, anche per un personaggio grande, eccelso e sommo come lui, era difficile da capire. La più semplice delle invenzioni dell’umanità, la ruota, ha impiegato millenni per farsi apprezzare in Liguria. L’orografia (da Lerici alla Turbie) arzigogolata della regione non aveva mai favorito lo sviluppo delle strade carrabili, (continua a pagina 11) Giovedì 18 Settembre 2003 UOMINI DIVERSI (segue da pagina 10) piuttosto quello dei sentieri, «creuse» urbane o vie del sale extraurbane che fossero utili a collegare la costa con le terre oltregiogo e le diverse valli una dall’altra; il mestiere del conduttore di muli fu per secoli secondo per importanza a quello del marinaio. Per primi i Liguri avevano afferrato le ragioni fisiche (minor consumo di energia motrice, maggiore velocità) che fanno del mare la miglior via di comunicazione commerciale tra i diversi luoghi della loro contrada e del mondo. La storia del Ligure (potremmo dire la storia dell’Uomo moderno?) è stata fatta quasi sull’acqua che sulla terra. Inoltre la comodità del cabotaggio supplì sempre egregiamente al decadimento della già scarsa viabi- 11 «L'ALASSINO» lità romana. Ci volle Napoleone con la sua visione politica degna del miglior impero romano, per iniziare i Liguri al piacere del trasporto su ruota. La stessa Genova, la capitale, fu dotata di una strada carrozzabile solo nel 1773, quando il doge Giovanni Battista Cambiaso fece costruire la via del Polcevera per raggiungere la propria villa di Cremeno. Se no era la feluca, piccola e agile imbarcazione a vela o a remi il mezzo più sicuro per muoversi da Antibes a Genova, facendo scalo a Sanremo, Alassio, Noli e Savona. Una dozzina di uomini di equipaggio, otto o dieci passeggeri, bauli, casse merci e la «posta». Durante l’epoca romana le notizie (la posta…) viaggiavano con molta più velocità perché le strade erano più sicure e anche perché i Romani avevano avuto la semplicissima idea di conquistarsi il Mondo per questo i Liguri (ecco la loro grande modernità) cercavano di rendere sicuro il «loro» mare, agibili i loro porti e possibile, in termini tecnici, la navigazione delle loro navi. Era una questione commerciale. Appena i Liguri si accorsero che per avere un loro spazio fra le società europee che si andavano sviluppando, dovevano commerciare e navigare s’impegnarono per unificare le due attività creando una nuova classe sociale di commercianti naviganti e navigatori mercanti. I membri di questa nuova classe comprendeva nobili che non esitavano ad intraprendere attività mercantili e gente di umile origine che cercavano di elevarsi socialmente e il termine «mercator» non compare nelle definizioni professionali del tempo; è superfluo perché lo erano tutti. La mescolanza di genti diverse per cultura e provenienza, ma unite dalla comune attività commerciale, fa sì che a Genova ed in Liguria venisse sviluppata al meglio quella cultura internazionale del commercio che diverrà, in breve tempo, patrimonio comune dell’Europa: l’assegno, la cambiale, la girata e altre pratiche bancarie, pur non essendo, forse, nate in Liguria, qui vengono perfezionate. A Genova e in Liguria già nel Trecento vi sono Banche capaci di compiere quasi tutte le operazioni tipiche di un istituto di credito moderno. L’11 agosto 1590 si ebbe a Genova la prima dichiarazione di «Portus immunis» (ovvero il moderno Porto Franco) ossia si istitui- scono benefici in termini di dazi e pagamenti. A metà Seicento vi erano nel «portofranco» un centinaio di «case», l’equivalente dei moderni Spedizionieri, variamente specializzate nei diversi rami dell’«import-export». Case liguri e straniere, invitati ad installare attività commerciali purché garantissero stabilità economica, rispetto delle leggi locali ed estraneità alla vita politica. Giunsero Francesi, Olandesi, Inglesi ed Ebrei. Per la prima volta si sente parlare comunemente, nella valutazione del locale interno della nave, di una nuova misura: la tonnellata di stazza (prima «Colonna») pari a cento piedi cubi inglesi. Nel contempo si diffuse la pratica di assicurare le merci trasportate per via marittima. A tutto ciò contribuì la presenza degli stranieri e degli ebrei in particolare. È stato notato che una delle prime forme di contratto commerciale genovese, la «commenda», fosse molto simile ad un’analoga istituzione ebraica, la «izqà». Ma questo moderno stato commerciale era in atto, comunemente in tutte le due Riviere come dimostra un decreto del Comune di Albenga del 1759 che appunto solleva i commercianti via Mare da ogni tipo di gabelle o canone facilitando il commercio a costi più bassi, che si caratterizzavano sia all’acquisto che alla vendita (come si può vedere dal «Libro della raggione», ossia società di negozio fondata ad Albenga il 5 settembre del 1759 fra Giovanni Antonio Rollandi, Giovanni Stefano Brogliano e Giovanni Boggiero (Mercatores e «patronus» armatore). (Uomini diversi – Continua) LUTTI CITTADINI E NECROLOGI coloro che ebbero il piacere di conoscerla. Anche l’A.V.A. si associa al dolore della figlia, del genero e parenti tutti e porge loro sentite condoglianze. BRUNO FRACCAROLI 1920-2003 LUIGIA GUIDO (LUISA) Ciao Bruno, papà buono, ci hai lasciato in silenzio per ritornare dalla tua e nostra amata Anita. Rimarrai per sempre nei nostri cuori e nel nostro pensiero. Il tuo insegnamento di bontà e onestà non andrà perduto. I tuoi figli bile al dialogo; intrattenere conversazione con lei era un vero piacere. Addio Luisita, ci mancherai tanto. Alla figlia Rosamaria col marito prof. Alberto Lehmann, al figlio ing. Franco, nostri soci, e signora, ai parenti tutti le più sentite condoglianze dell’ A.V.A. MAURO SENATI 1999-2003 Emanuele e Maria Grazia L’A.V.A. porge le più sentite condoglianze alla figlia Maria Grazia ed a Emanuele, nostro Socio, le più sentite condoglianze. Nowo Kalitwa, (Fronte Russo del Don) 12-18 Dicembre 1942 Iniziò il calvario della ritirata. Percorrendo a piedi, con temperature intorno a meno 30°, 1500 chilometri, con estremo coraggio e tanta volontà, impiegando ogni mezzo di fortuna e infondendo sempre fiducia ebbe il merito di riportare in Italia tutti i suoi «ragazzi» scampati alle cruente battaglie sostenute. È con orgoglio e tanto amore che Tua figlia Dina, Tuo genero Aldo, gli adorati nipoti Umberto e Stefano i piccoli pronipoti che tanto avresti amato, ricordano a quanti Ti conobbero questa parte della Tua vita, Alassio, «il più bel paese del mondo» come sempre dicevi Tu, oggi Ti ricorda. Ciao nonno Nino «cuore alassino». GIOVANNINA ROVERE IN MERELLO (NINNA) Il 9 agosto u.s. è mancata in Alassio Luigia (Luisa) Guido, appartenente ad una delle più note famiglie della «vecchia» Alassio. La notizia ha colpito molti amici e conoscenti che si uniscono all’Associazione Vecchia Alassio nel porgere le loro condoglianze alla figlia Liliana e famiglia. EBE CORIO VEDOVA BOTTIROLI Anniversari Cara Mamma il tuo valore il tuo coraggio il tuo amore la tua bontà la tua onestà la tua spiritualità ci sono stati d’esempio e ci saranno di guida. Rosanna, Carlo, Giuliana Dopo una lunga malattia è venuta a mancare il 12 agosto la nostra cara «Ninna du Carettu». Noi ce la ricorderemo oggi in quello scorcio di Alassio in fondo a Via Torino, allegra e sorridente mentre chiacchiera con i bagnanti che dal suo carretto compravano ortaggi, frutta e fiori coltivati con tanta pazienza e fatica insieme al suo Mimin in quel della Fenarina. Grazie Nonna, per tutto quello che hai fatto per noi. Ciao I tuoi famigliari Al marito Matteo (Mimin) alle figlie Anna, Bruna e Vera ed a tutti i famigliari giungano le più sentite condoglianze dell’A.V.A. L’A.V.A. partecipa al dolore dei famigliari. LUISITA RAZZELLI VED. FERRANDO Il 9 agosto scorso Luisita ci ha lasciati all’età di 89 anni. Nata a Oneglia, ma residente ad Alassio fin dall’infanzia, da giovane conduceva il negozio da elettricista del padre in corso Dante. Poi si sposò col geometra Gino Ferrando, che allora aveva un negozio da fotografo in piazza san Francesco. In seguito fece il costruttore edile e fu Consigliere comunale e Sindaco di Alassio. Lei si dedicò completamente alla famiglia. In età matura partecipò attivamente alla vita associativa alassina, nel Circolo Amici della Musica «Primo Campana» e nell’Unitre, dove frequentò con passione alcuni corsi. Era sempre gentile, di buon umore e disponi- ANTONINA BELLINI (NINA) DE PALMA Il 3 agosto u.sc. è mancata nella sua adorata Alassio, dove trascorreva diversi mesi all’anno ANTONINA BELLINI (Nina) DE PALMA. La figlia Mariolina la ricorda, sempre bella ed elegante, a tutti STEFANO AICARDI (NINO) CLASSE 1908 Che il tuo eterno riposo sia allietato dagli Angeli custodi fatti di luce e di stelle, e con le stelle ti invio un bacio e una carezza nel ricordo del IV Anniversario della tua scomparsa. Vanda IN RICORDO DI LUIGI MADERNA SETTEMBRE 2002-2003 Sono già passati 25 anni dalla Tua dipartita ma ci sembra ancora di vederti sul tuo gozzetto a pescare i «luassi» o a bordeggiare sul tuo «dinghy», Uomo tranquillo e riservato hai saputo dimostrare il Tuo valore in occasione della Spedizione Italiana in Russia: Capitano di Complemento, Comandante Quinta Compagnia II Battaglione - 89° Reggimento di Fanteria - Divisione «COSSERIA». Partito da Ventimiglia per il Fronte Russo il 23 Settembre 1942, dopo un interminabile viaggio a metà Novembre la Quinta Compagnia era schierata sul Don in prossimità del paese di Jamodurowka. Il 12 Dicembre iniziò l’offensiva dell’esercito Russo che il 18 Dicembre sfondò la posizione eroicamente difesa dalla Quinta Compagnia. Trascriviamo la motivazione della Croce di Guerra: Comandante di Compagnia Fucilieri, durante 7 giorni di continui duri combattimenti, impiegava il proprio reparto in modo encomiabile, opponendo con l’esempio di serena fiducia e di sprezzo del pericolo il massimo rendimento dei dipendenti. Siamo alcuni clienti affezionati del Signor Luigi che per tanti anni ha gestito l’hotel San Carlo. Abbiamo saputo quest’anno della Sua morte, e la tristezza ha preso il sopravvento… Quante estati passati da Lui in quella Pensione così familiare… I suoi risotti, il pesto, le lasagne, sempre indaffarato tra i fornelli nella sua bella cucina vicino alla scala di marmo che portava alle camere; quella casa così antica, ma così curata con tutti quei quadri, le piante… Raramente lasciava il lavoro… «Il mangiare va curato»… Aveva un sorriso per tutti! E quando poteva insegnava a pescare ai nostri bimbi o raccontava di quando Alassio… Che bello la sera seduti nella veranda nel verde: mangiavamo l’anguria e raccontavamo barzellette! Ci manca la Pensione San Carlo. Ci manchi tu caro Luigi… Alassio oggi va verso un altro turismo fatto di appartamenti, di fine settimana veloci… ma i tuoi clienti amici non ti scorderanno mai. Mai! Ciao Luigi un caro saluto ai tuoi familiari. Seguono molte firme AGOSTO 2003 ARNALDI Eraldo AVERAME Maria CAMMARATA Michele CORIO Ebe anni 67 anni 83 anni 81 anni 90 DE PAOLI Giuseppina FRACCAROLI Bruno GUIDO Luigia MAMINO Roberto MEDAGLIA Ondina MONTAGUTI Imer MORA Maria PARIS Clara PATRONE Caterina PELLE Ida RAZZELLI Luigia ROBALDO Regolo ROVERE Giovannina SANSEVERINO Umberto SCHIAVINO Nella STERI Davide TAMBUSSO Angiolina ZANCANARO Angela anni 94 anni 82 anni 82 anni 89 anni 80 anni 75 anni 91 anni 82 anni 87 anni 80 anni 89 anni 93 anni 86 anni 90 anni 76 anni 66 anni 80 anni 93 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. 12 «L'ALASSINO» Al lettore Terminata la pubblicazione delle preziose fotografie ornitologiche che Franco Iebole ci aveva consegnato per la rubrica «Fauna di Alassio» con questo numero ne iniziamo una nuova che in tema «ittiologico» tratta più specie di pesci che vivono nel nostro mare. Questa ricerca è stata curata dal socio Santino Bruno Pezzuolo autore del libro: «Il pescatore di canna dal litorale marino di Liguria» ed è illustrata con disegni della figlia Patrizia. Per gli appassionati di pesca con canna l’opera dà qualche utile consiglio tecnico. Giovedì 18 Settembre 2003 Associazione Nazionale Alpini Gruppo di Alassio a cura dell'Osservatorio Don Bosco AGOSTO 2003 La Redazione Specie ittiche della Baia del Sole Sarago o Sargo La consegna del “crest” A.N.A. al gruppo di Alassio. Da sin. Remo Forneris (Cons. Prov. Cuneo) – Silvio Gervasoni (capo gruppo di Alassio e Cons. Prov. di Savona) - Beppe Parazzini (Pres. Naz. A.N.A.) - Elio Lunghi (Capo gruppo di Andora e Cons.Prov. di Savona) - Paolo Pezzolo, Alpino e rappresentante S.O.M.S. Alassio. (Diplodus sargo - Saragu) SARAGO REALE DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO Corpo largo e ovale e capo arrotondato, pinne di colore scuro. Ha otto fasce verticali bruno nere sul tronco e sulla coda una macchia nera tonda. Pinna codale e anale scura. Peso massimo anche 2 kg. Carne ottima. Pratica le scogliere e le rive sabbiose. Simile a questo c’è il «puntazzo» o «sarago pinzuto» o «spisso» con 10/11 fasce verticali, il capo concavo e il muso appuntito con dentini in bocca. Si pesca con tutti i tipi di canna. Meteorologia Alassina Lunedì 18 agosto u.sc. presso la Sede della SOMS di Alassio (g.c.) si è svolta una simpatica riunione di Alpini in congedo, presieduta dal Presidente Nazionale dott. Beppe Parazzini che dal 1957 frequenta regolarmente la nostra città di cui si dichiara grande amico: il Presidente del Gruppo di Alassio Sig. Silvio Gervasoni ha informato e messo in evidenza quanto realizzato in questi ultimi tempi: raccolta di generi alimentari per i bisognosi e la pulizia di alcuni sentieri collinari, ricevendo il plauso e l’incoraggiamento del dr. Parazzini che a sua volta ha posto in evidenza come gli Alpini, ovunque siano, danno il buon esempio, sia sul lavoro che nel volontariato al quale partecipano numerosi. Diversi gli ospiti presenti alla riunione, fra cui il Generale Giacomo Verda ed i rappresentanti dei gruppi di Demonte e Aisone (Prov. di Cuneo), il Pres. Sezionale di Monza Sig. Osvaldo Penati. Il Sig. Gervasoni ha informato i Soci che nel 2004 il gruppo di Alassio compie 80 anni di fondazione e che con la collaborazione di tutti si augura di poterlo festeggiare degnamente. La serata si è conclusa con un gradito rinfresco e l’augurio di avere altri incontri a breve termine. c.c. Esca: tutte - Armatura: a/f Amo: 6/14 - Filo del fondo di lenza: 012/025 Subito un dato molto eloquente sul «caldo» del mese in questione: nella prima decade, sette giorni su dieci hanno mai fatto registrare una temperatura minima inferiore ai 30°C; la temperatura media della decade: 31,1°C! Se la temperatura minima non scende sotto i 30°C, le speranze di riposare «al fresco» scompaiono completamente. Subito tutti gli altri valori registrati nella nostra Torretta (non dimentichiamo che tutti gli strumenti sono in locali posti tra i 35 e i 42 metri dal suolo, non influenzati quindi da strutture o da costruzioni di ogni genere in grado di alterare le temperature, la direzione di provenienza dei venti o anche di altri fenomeni registrati). Temperatura media mensile: 29,5°C (basta pensare che la temperatura media registrata lo scorso anno è 24,8°C!). Gli altri valori decadali (oltre la prima decade già presentata): 29,3°C nella seconda; 28,3°C nella terza. La temperatura minima assoluta del mese è del giorno 31 alle ore 7 con 25,6°C! Questo ci dice che per tutto il mese di agosto la temperatura ha oscillato - e di giorno e di notte - tra i 25,6°C (la minima) e i 34,0°C (la massima registrata alle ore 15 del 5 agosto). Pressione media mensile: 759,2 mmHg; medie decadali: 761,1 mmHg nella prima decade; 760,4 mmHg nella seconda; 756,4 mmHg nella terza. Umidità media mensile: 63%. Giorno più umido il 27 con 86%; più secco il primo del mese con 31%; valori massimi registrati il giorno 11 alle ore 21 con 94% e il giorno 29 alle ore 3 con 93%; valori più bassi: 26% alle ore 13 del giorno 5 e 36% alle ore 17 di sabato 30. Precipitazioni: 5,0 millimetri nell’ultima decade. Giorni sereni: 25; non vi sono giorni coperti. I giorni con minore presenza del sole limpido sono stati il giorno 8 con 7,4 ore; il giorno 14 con 6,4 ore; il giorno 24 con 6,7 ore di sole. Eliofania: ore si sole limpido nell’arco del mese: 334,8 con una media di 10,8 ore al giorno, permettendo ai turisti la più invidiabile abbronzatura! Concludo questa rassegna di aridi numeri riportando qualche dato registrato nel mese di agosto del 2002; il confronto per chi lo vorrà fare - sarà più eloquente di qualunque commento. Agosto 2002: temperatura media mensile: 24,8°C; umidità media mensile: 71%. precipitazioni totali: 19,4 mm. giorni sereni: 21 eliofania totale: 280,6 ore media giornaliera: 9,1 ore Credo proprio che l’estate 2003 non potrà mai essere dimenticata. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Strane terapie dei nonni Fiocco Rosa Le fasi lunari e la crescita dei capelli Ancora oggi c’è qualcuno all’antica convinto che i capelli tagliati durante le fasi di luna crescente (1° e 2° quarto) hanno una crescita più rapida di quelli tosati negli ultimi due quarti. Allora i nonni erano convinti che il taglio effettuato nel primo quarto lunare anticipava la crescita di questi di quattro o cinque giorni. Di conseguenza ritenevano che andare dal parrucchiere nei giorni di luna decrescente era per loro conveniente. Mio nonno che era un barbiere (barbé) negli anni della mia gioventù più volte al ritorno dal lavoro nei giorni di luna nuova, per far capire che i suoi incassi della giornata non erano bril- Mi chiamo MARTINA ZUFFINETTI sono nata il 12 agosto u.sc. alle ore 7.00, per la felicità di Mamma Nadia e papà Dario, per la gioia dei nonni: Nelly e Filippo Grollero - Clara e Antonio, e per ricevere le coccole di zie-zii e del cugino Mirko. lanti, entrando in casa canticchiava questo stornello: Se cürti i cavéggi ti vöi cunsèrvò de lüna veggia valli a taiò. (Se vuoi conservarti corti i capelli/ valli a tagliare di luna vecchia). L’Associazio ne Vecchia Alassio augura a te e famiglia una vita lunga e serena. Non tanti anni fa in una chiacchierata fatta con un anziano, ancora fedele alla campagna e alle vecchie usanze agricole, parlando della crescita del cuoio capelluto, ebbe a dirmi che i capelli sono come il prezzemolo che se è seminato nei due quarti di luna crescente (nuova) fiorisce subito e ben poco rende. Sarà vero? Il mondo è bello perché è vario. Pessö Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L'Alassino» del mese successivo. A.V.A. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Fausto Buffarello EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Studio Gioberti Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana