Settembre - Associazione Vecchia Alassio

Transcript

Settembre - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIII - N. 9
Giovedì 18 Settembre 2003
Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - Filiale di SAVONA
€ 1,38
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
PIAZZA STALLA
Importante!
All’interno modulo da compilare
per il sondaggio pubblico
La manifestazione di Miss Mostra e libro per i 50 anni
di Miss Muretto
Muretto compie 50 anni
Non è stato facile, anzi tutto
tranne che facile. Ma Alassio
all’alba del 30 agosto ha incoronato la sua cinquantesima Miss.
Si tratta di Sabrina Conti,
ventenne romana già modella e
attrice, assidua frequentatrice
degli studi di Sarabanda è però
aspirante veterinaria, con la
passione del nuoto e della lettura.
Conti, Miss Extrema Hair Melissa Satta e Miss Bonelle Natascia D’Aria. Per loro un contratto come testimonial delle rispettive aziende.
La cinquantesima edizione di
Miss Muretto, organizzata da
Cast Monaco che si è avvalsa
del patrocinio del Comune di
Alassio, della Regione Liguria e
dell’APT Riviera delle Palme, è
Alassio, Ferragosto 2003 - Il tradizionale galà dell’Hotel Diana per assistere
dopo cena dalla terrazza allo spettacolo pirotecnico.
(FOTO SILVIO FASANO)
Un avvenimento importante
per Alassio è stato quest’anno il
cinquantenario di miss Muretto. Per celebrarlo degnamente il
Comune di Alassio e la famiglia
di Mario Berrino hanno organizzato una mostra alla Chiesa anglicana e hanno pubblicato un libro rievocativo.
La mostra è stata inaugurata
il 26 agosto scorso. Il sindaco arch. Marco Melgrati nel discorso
introduttivo ha affermato che:
«Questa è una ricorrenza storica, 50 anni per una manifestazione sono un’eccezione, quando nacque, Alassio era un faro
per il turismo italiano». Ha preso poi la parola Luisella Berrino:
«Ho cercato fotografie e documenti d’epoca per fare un libro
che celebrasse questi 50 anni di
Miss Muretto, di conseguenza
ne è nata la mostra».
L’indomani, sempre nella
Chiesa anglicana, è stato presentato il libro. A Rinaldo Agostini il compito di moderatore
che così si è espresso: «L’iniziativa è di Luisella Berrino, perché
rimanga il ricordo storico di
questa manifestazione. La Liguria in questi ultimi tempi è un
po’ in calo, il cinquantenario deve rappresentare il rilancio non
soltanto di Miss Muretto ma di
tutta la regione».
Luisella: «È il risultato della
passione per Miss Muretto, siamo alla terza generazione: dopo
papà Mario e i suoi fratelli, io e
mio marito, ora mio figlio. Ho interpellato personaggi che hanno vissuto questa avventura, ho
ricevuto scritti lusinghieri, in
particolare da Paolo Occhipinti.
Il Muretto è un bene di Alassio,
di tutti in generale». Ringrazia i
collaboratori e in particolare gli
sponsor.
Mario Berrino poi ricorda gli
anni e i personaggi dei tempi
d’oro: il M° Angelini, Tony Renis, Lucio Flauto, ecc. Racconta
come il Muretto è nato, con l’annunciatrice televisiva Fulvia
Colombo è stata organizzata la
“Gran cagnara” e di conseguenza la Miss.
C.B.
Alassio: festa di San Rocco
Ai tempi di San Rocco, nell’anno 1300, le vie erano costellate
di punti d’appoggio, officine di
sellai, maniscalchi, fabbri, ed
era legata al traffico commerciale anche l’ubicazione delle chiese, spesso dedicate a S. Giacomo, che dal suo santuario di
UNIVERSITÀ
DELLE TRE ETÀ
DI ALASSIO
XXI ANNO ACCADEMICO
Le iscrizioni si aprono, presso
la sede di Via IV Novembre, 2 il
22 settembre p.v. (lunedì, mercoledì, venerdì 15,30-17,30).
Complessivamente saranno
27 i corsi (di cui 5 nuovi: Patchwork e Quilting, Fotografia, Arte
e storia, Canto e Fisioterapia).
Prolusione: sabato 25 ottobre,
Biblioteca civica, ore 16 sul tema: «Emigrazioni liguri in California» (prof. Adele Majello).
A tutti, i «vecchi» e i nuovi
iscritti un buon «arrivederci a
presto».
Compostela è patrono dei viaggiatori. Per confortare i viaggiatori (sulla famosa «via Francigena» la cui mappa fu tracciata nel 1000 dall’Arcivescovo di
Canterbury Sigerico, non si
viaggiava per mero gusto dello
spostamento ma per atto di fede, (veniva esaltato l’aspetto allegorico dell’anima in viaggio
verso Dio) tre erano le mete,
luoghi santi della cristianità,
agognate: Roma, Gerusalemme
e Santiago de Compostela) dai
numerosi disagi, sorsero strutture ricettive e «ospitali» per
viandanti senza merce al seguito (alcune di queste strutture
esistono ancora basta pensare
alla «Commenda di Pré» a Genova dell’Ordine dei Cavalieri
Ospitalieri di San Giovanni, un
ordine militare e ospitaliero che
dopo il 1312 si trasferì a Malta,
da cui l’attuale Ordine di Malta,
e il fabbricato, con unito una
piccola chiesa che, ad Alassio,
posero sotto l’invocazione di
N.S. della Carità. («L’ospedale di
Alassio nel 1310 era capace di 26
letti per poter servire ad un tempo ai propri bisogni e quelli causali dei forestieri») dove, come
si narra, San Rocco si riposò durante il suo pellegrinaggio da
Il C.D. UNITRE
Alassio - Miss Muretto 2003 Sabrina Conti. La serata è stata prodotta da
MediaItalia, con l’organizzazione di Cast Monaco e le riprese di Italia 1.
(MEDIAITALIA)
Finaliste Melissa Satta, cagliaritana, diciassette anni, appassionata di «capoeira», un mix di
danza e arti marziali di origine
brasiliana e Manuela Mazzoni,
quindicenne pratese, amante
della lettura e della danza e che
sogna un futuro di modella.
andata in scena nella notte del
29 agosto al termine di una due
giorni che ha messo a dura prova i nervi di tutti. Per due volte
infatti i tecnici hanno dovuto rimediare ai danni che un vento
impietoso ha arrecato alla
splendida struttura montata
Gli artistici candelabri a due lanterne gialle che illuminano il centro cittadino.
(FOTO SILVIO FASANO)
(continua a pagina 2)
San Bernardo - Alassio
L’Associazione Vecchia Alassio in occasione della riapertura delle lezioni augura un lieto anno scolastico a
tutti gli scolari e gli studenti di Alassio, ai Sigg. Presidi e
Direttori Didattici, ai Sigg. Docenti e ai non docenti della Scuola, alle famiglie per un anno sereno e felice.
Alassio - L’incantevole scenografia di Miss Muretto, formata da 6 quinte a
forma di vela, ricoperte di fibre ottiche.
Pinacoteca Carlo Levi
ORARI DI APERTURA:
venerdì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 18.45
e dalle 19.00 alle 22.00
INGRESSO LIBERO
Nel corso della serata sono
state assegnate anche cinque
fasce legate ai principali sponsor dell’evento: Miss Linea Mediterranea Veronica Munzi,
Miss Only Fitness Solange
Turecek, Miss Magilla Sabrina
sulla spiaggia del porto Luca
Ferrari di Alassio.
Accanto all’emozione di vivere un compleanno così importante, Miss Muretto, ha avuto in
(continua a pagina 2)
Nonostante il cielo minacciasse pioggia e lampi e tuoni in lontananza annunciassero un temporale, numerosa è stata la partecipazione dei fedeli che sono
sinceramente affezionati alla
tradizione ed hanno festeggiato
partecipando con molta devozione alla S. Messa celebrata da
Don Luciano Massaferro Parroco di San Vincenzo il quale
nell’omelia ha spiegato con molta chiarezza le Letture ed il Vangelo. Ha avuto inoltre parole di
incoraggiamento per i membri
del Comitato di San Bernardo.
La S. Messa è stata allietata con
il canto degli inni dalla corale
Dott. Giacomo Natale della
Chiesa di San Giovanni.
Carlo Cavedini a nome del
Comitato ha comunicato che la
pratica di donazione della fascia
e ruderi della Chiesa va avanti
con determinazione, infatti vi è
una lettera del Comune firmata
dal Sindaco che assicura dell’
avvenuto contatto con la Signo(continua a pagina 2)
2
«L'ALASSINO»
Giovedì 18 Settembre 2003
MISS MURETTO (segue dalla prima pagina)
BRIDGE CLUB ALASSIO
questa edizione 2003 il suo battesimo televisivo. MediaItalia, società
di produzioni televisive, ha infatti
realizzato la serata finale del concorso che è stata trasmessa da
Italia Uno in differita domenica 31
agosto alle ore 20.30.
Al timone della trasmissione televisiva che i due autori, Dario
Baudini e Luca Colocucci, e lo stesso regista Rinaldo Gaspari, avevano preannunciato come assai divertente e spettacolare, una coppia di showmen davvero inedita:
Filippo Nardi e Claudio Lippi. Due
veri estimatori della bellezza femminile, che per storia e tradizione
simboleggiano due generazioni diverse, e due diversi modi di fare
TV. Li abbiamo visti alle prese con
gag esilaranti e situazioni originali,
un autentico contrasto di stile che
è stato il «leit motiv» della manifestazione
La loro simpatia e la freschezza
delle ragazze la chiave vincente di
una serata che ha lasciato tutti con
il fiato sospeso fino all’ultimo,
nell’incertezza di riuscire o meno a
mandare in porto lo spettacolo.
Del resto il sipario si è aperto
«solo» all’1.30 della notte davanti a
un parterre comunque gremito in
ogni ordine di posti e che, impavido, ha seguito le varie fasi della serata fino alla fine, quasi all’alba.
L’attesa che nelle ultime settimane ha circondato l’evento, infatti, crescente giorno dopo giorno,
era infatti altissima e aveva raggiunto il suo culmine la sera precedente quando il vento aveva impedito il regolare svolgimento della
manifestazione, ma non quello della festa, organizzata presso l’attigua discoteca «Alporto» e cui han-
Anche quest’anno il Bridge
Club Alassio ha organizzato il
Torneo di coppie libere Memorial
«Lino De Michelis» egregiamente
programmato e curato dalla presidente Gagliolo Mirella coadiuvata da Soci ed amici, giunto ormai alla tredicesima edizione.
La sede è stata spostata nei
giardini della Chiesa Anglicana,
scelta che si è dimostrata indovinata sia per la parte coreografica
che per combattere il caldo intenso di questa estate in modo
che i giocatori giunti numerosi
hanno potuto godere di una piacevole serata.
Il Torneo, cui ha partecipato un
centinaio di giocatori è stato vinto da una simpatica coppia di
Signore di Savona, Lombardi
Patrizia e Scavolini Sonia, seguita
a ruota da una coppia di Alassini
DOC, Bonifai/ Mauri, che hanno
difeso i colori di casa.
La direzione del Bridge Club
no preso parte i protagonisti della
serata: con Claudio Lippi e Filippo
Nardi, mattatori per eccellenza
c’erano infatti Alba Parietti, Mario
Cipollini, Anna Gigli Molinari, Kimberly Greene, Claudio Brachino,
Elisa Triani e Walter Nudo.
Una serata comunque di grande
festa, con immancabile taglio della
torta del cinquantenario, splendida sia all’occhio che al gusto, realizzata per l’occasione da «Poldo» il
pasticcere genovese campione del
mondo della categoria.
E per i fotografi è stata una vera
e propria parata di vip, che si è
conclusa con un ulteriore, inatteso
festeggiamento, quello del compleanno di Kimberly Greene.
Una parata di vip, dicevamo, che
lo slittamento del programma ha
sensibilmente modificato: la giuria
ai nastri di partenza della serata finale era infatti presieduta dal vicedirettore di Studio Aperto, Claudio
Brachino, affiancato nel difficile
compito di selezionare le concorrenti da Anna Gigli Molinari, Miss
Muretto 2000, Ginta Campana,
Miss Muretto 2002, Fulvia Rinaldi e
Karin Zayeswki, Miss Muretto rispettivamente nel 61 e nel 75, e dal
«Signore degli Anelli» Yuri Chechi.
Nel parterre accanto al prof.
Stefano Zecchi, ordinario di estetica all’Università Statale di Milano,
anche il cantante Maverick, l’artista interprete dell’unica riedizione
della mitica «Volare» autorizzata
dalla famiglia Modugno, e Benedetta Massola, la nuova annunciatrice
di Rete 4.
Alassio, 30 agosto 2003
M.R. - A.I.
FESTA DI SAN ROCCO (segue dalla prima pagina)
Montpellier a Roma. Aveva solo 28
anni, si dice, e il suo pellegrinaggio
caritativo non era ancora finito.
Dopo la sua morte avvenuta il 16
agosto del 1327, acclamato Santo
dal popolo, il suo culto si propagò
rapidamente per tutto il mondo conosciuto dove, ancor oggi, è tra i
più venerati. Durante il suo pellegrinaggio si pose a curare i poveri
tua del Santo, che, anche quest’anno, al termine della messa solenne
celebrata nella Chiesetta sul
«Poggio» è stata portata in Processione attraverso la strada del piccolo «contorno» e nel viale attorniato da alberi sempreverdi, con
prati e piante ornamentali adibito
a giardino pubblico. Numerosissimi i fedeli accorsi dalle parrocchie
16 AGOSTO 2003 - FESTA DI SAN ROCCO
La statua del santo portata a spalla seguita dalla folla dei fedeli sta per entrare nella chiesetta dove verrà celebrata la S. Messa solenne.
colpiti dalla peste, operando innumerevoli guarigioni per questo, oggi, San Rocco è il Santo protettore
degli ammalati. Ad Alassio fu eletto contitolare dell’oratorio della
Madonna della Consolazione sul
Poggio (attualmente Regione San
Rocco) dove, come ogni anno, il 16
agosto 2003 si è celebrata la sua festa.Nella piccola chiesetta, completamente restaurata per volontà
dell’attuale Prevosto Mons. Angelo De Canis, dove con intervento
fattivo, dettato da somma pietà, i
fedeli della piccola borgata, solo
l’anno scorso, hanno voluto la sta-
di Alassio e dintorni. Erano presenti: la Banda «Città di Alassio» diretta dal maestro G. Puerari, la
Confraternita di Santa Caterina
con il bellissimo «Cristo ornato» e
il suo priore P. Torre. Tra i molti
alassini significativa è stata la presenza del Presidente e del vice
Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio Carlo Cavedini e Antonio Bruzzone. Al termine magnificamente organizzato dalla «Comunità Sanrocchina» si è svolto un
momento conviviale, nel piazzale
adiacente la piccola chiesa, allietato dai canti «nostrani» dei, famosi,
«Rebattabastiui» al secolo Santino
Bruno Pezzuolo e Luciano Raita. Il
Poeta S.B. Pezzuolo come da tradizione, ha letto, invitato da Mons.
Angelo de Canis una lode al Santo,
in dialetto alassino, appositamente composta. La bellissima atmosfera di entusiasmo e gioia che ha
caratterizzato l’intera manifestazione e la vicinanza dell’oasi verde
del parco più bello di Alassio ha entusiasmato a tal punto tutti i numerosissimi presenti, da far scordare i disagi del gran caldo d’agosto. Sono state donate in beneficenza un gran numero di torte appositamente confezionate (da tanti devoti di San Rocco) per la Festa
ed è stata effettuato un’ apposita
«pesca» con significativi premi tra
cui un quadro offerto dal pittore
Amedeo Bianco. Si ringraziano tutti i membri della Comunità di San
Rocco per l’attività che hanno
svolto e il materiale fornito per dar
vita a questa importante manifestazione religiosa in onore del
Santo.
«Rocco santo glorioso e pellegrino, guarda il popolo alassino, da
ogni male contagioso».
Dante Schivo
Alassio soddisfatta per la riuscita
della manifestazione porge ringraziamenti al Comune di Alassio
per la collaborazione gentilmente
concessa ed al Sig. Filippo
Molinari per l’aiuto prezioso in
fase organizzativa.
Si ringrazia altresì «L’Alassino» per la consueta ospitalità
concessaci, segnalando che in
data 21 p.v. il Bridge Club Alassio
organizzerà un altro Torneo in
collaborazione con «Alassio
Village», sempre per offrire ai nostri ospiti possibilità di svago e
divertimento.
Sperando per il futuro di poter
continuare nell’azione di propaganda nel campo del Bridge che
può offrire a molti motivo di divertimento e di impiego la direzione del Bridge Club Alassio, tramite «L’Alassino», porge a tutti gli
amici saluti ed auguroni per il futuro.
Laureano Mauri
INFORMAZIONE E… PLAUSO
In una calda giornata di fine
agosto, Gianni Plinio, vice presidente della Regione Liguria nonché assessore regionale al turismo, è arrivato ad Alassio per inaugurare il nuovo ufficio di informazioni dell’Apt nel centralissimo viale Gibb. Dal palazzo del
Comune, infatti, lo Iat si è spostato di qualche metro in uno spazio
più funzionale. Insieme allo sportello per le informazioni turistiche è stato sistemato un altro importante sportello, quello dell’Associazione Albergatori. In un uni-
co spazio i turisti potranno così
avere tutte le informazioni di cui
hanno bisogno, da quelle relative
a escursioni, spettacoli e curiosità fino alla disponibilità alberghiera. Un ottimo investimento
che segna un importante passo
avanti nel settore turistico, come
quello appunto di unire le forze
del pubblico e del privato per migliorare la qualità dei servizi offerti. E ancora una volta Alassio è
una delle prime località nelle quali si attiva un discorso di questo
tipo.
Barbara Testa
U CUNDUMINIU
Giorni or sono andando a trovare
mio figlio ho visto, affisso nella bacheca all’entrata del condominio un
singolare avviso. Scritto a pennarello viola a grandi caratteri il foglio avvertiva gli abitanti della casa con
queste testuali parole:
«Gentili signori Condomini, la sera del 26 corrente mese regalerò
una serenata alla mia futura mogliettina. La serenata terminerà alle
ore 23,00. Mi scuso anticipatamente
per il disturbo. Davide».
Nel mondo anche troppo spesso
litigioso, talvolta meschino, quale è
quello che è rappresentato dalla casa di condominio, un avviso del genere non poteva passare inosservato. Questo Davide possiede indubbiamente gran rispetto per la libertà
altrui, se arriva al punto di sentirsi in
dovere di chiedere in anticipo scusa
per il disturbo che il suo atto di innamorato potrà arrecare al condominio! La sera in cui una cascata di
note si riverserà sullo stabile della fidanzata, probabilmente non incontrerà il consenso di tutti, ma di sicuro Davide potrà contare sulla tacita
approvazione della maggioranza dei
condomini, compresi forse anche
quelli più difficili e mugugnoni.
E a proposito di condominio mi
viene a memoria quanto mi raccontava mio padre; mi diceva di un
grosso caseggiato esistente in
Alassio molti anni fa… una scala in
nu suttan, nella quale si aprivano gli
usci di tanti mezài . Gli abitanti erano così numerosi che l’arguto quanto impertinente popolino aveva battezzato quel sito come a scòra di sentu cù!
La coabitazione di così tante persone non poteva non crare problemi seri di convivenza e pertanto
penso ( e ne sono certo) che i «saggi» abitanti di quella scala si fossero
dati delle regole per una reciproca
tolleranza. Primo esempio di… moderno condominio?
E accadde una volta che un Tizio,
aperte le «gelosie» ed affacciatosi
sul caruggiu, si rivolgesse con sonanti epiteti tipo: «Feniai! Scòrmi de
galéra! Che u tròn u ve scùre!... Andé
a zigò ciù’là!» indirizzandosi ai mattetti che rumoreggiavano nel vicolo.
«Che ve ne vagghi a demurove au
bastiun!» diceva il buonuomo perché i bambini andassero a giocare
altrove salvaguardando il riposo degli abitanti di quella scala.
Quale gioia infine – sempre in
quella scala – quando un nuovo abitante si affacciava alla finestra della
vita!.. Era una processione continua
per fare visita alla… puerpera e per
vedere il neonato. La gente si spintonava, scusandosi e respingendosi
in un crescente invescèndu dolce
ed affettuoso. «U l’è tale quale so pàre!… E mìra che bèllu mattéttu! T’hài
vistu quanti cavéggi cu g‘hà zà!»
Era la partecipazione corale alla
vita della piccola comunità, quella
che faceva e fa la differenza abissale
fra un condominio di allora e quello
dei giorni nostri, dove spesso ci si
conosce e ci si incontra soltanto una
volta all’anno alla convocazione
dell’amministratore.
La convivenza è sempre assai
problematica in condominio, e chi
non lo sa? Tuttavia, se la maggioranza dei condomini fosse della pasta del giovane Davide, che abbiamo conosciuto all’inizio di questa
storia, sarebbe più facile l’andare
tutti d’accordo… o quasi!
Vincenzo Moirano
Alassio, 14/8/03 - Il calciatore dell’Inter Cordoba, dopo l’infortunio, si riposa
ad Alassio con la famiglia, la moglie Maria e la bambina Paloma. Carlo
Tomagnini e Mimmo Airaldi (quest’ultimo pres. dei «Matetti dell’Inter
Alassio» lo hanno festeggiato donandogli i «baci di Alassio» e consegnandogli la tessera onoraria di «matetto dell’Inter».
(FOTO SILVIO FASANO)
FESTA DI SAN BERNARDO (segue dalla prima pagina)
ra Proprietaria dei terreni, l’iter
burocratico è seguito dall’Ufficio competente ed il geom. Maglietti venerdì 22 agosto u.sc. ha
contattato e confermato la volontà della proprietaria di eseguire l’operazione.
Entro pochi mesi si spera di
sistemare tutto.
Sono stati ricordati tutti i defunti, in modo speciale Berto
Vezzoso e Giacomo Natale benemeriti del Comitato. Ricordati con tristezza Carlo Cassiano,
Aldo Armato e Sergio Bisello defunti prematuramente quest’anno. Piccola, ma significativa la
presenza di alcuni membri della
confraternita di Santa Caterina.
È seguito un abbondante e gra-
dito rinfresco con un buon vino
e poche ma ottime specialità. La
festa è proseguita allietata da
canzoni liguri cantate dai «Cantalassio» (Mario Berretta, Ninetto Pellirone e con la partecipazione straordinaria di Giovanni
Sassi con le sue canzoni dello
studio Zeta) accompagnati con
la chitarra da Luciano Raita e da
Andrea Ghigliazza; parecchie le
persone che hanno partecipato
al canto. Purtroppo sul più bello si è dovuto interrompere per
colpa di una pioggia molto forte,
in ogni caso l’allegria e l’amicizia non sono mancate e tutti si
sono dati appuntamento per il
prossimo anno.
c.c.
FUTUROLOGIA, OVVERO
«FA CHE TI N’ABBI»
Che ci sarà? Che accadrà nel
tempo a venire? Chi ci sarà?: «Fa
che ti n’abbi».
Ricordo i primi tempi quando
arrivando negli Usa, solitamente
Norfolk o Newportnew (Virginia)
finito l’ormeggio in quelle squallide banchine di palafitte, nere di
polvere di carbone, passati ormai,
i deprimenti esami dell’«Immigration» ci precipitavamo, con il «land
Permit» in mano, sul pulmino del
«Greco» (Harry’s) che, a turno ci
avrebbe portato nello «store» del
porto con la frenesia di liberarci di
quei dieci dollari che avevamo
preso in acconto a bordo. Squallido e dire poco; di triste e misera
apparenza senz’altro, ma anche
sordido, povero e triste era l’ambiente dentro quel grande capannone stipato di ogni cosa inutile e
di poco prezzo ma che, a noi italiani che ci eravamo lasciati il dopoguerra alle spalle, sembrava un
settore del paese dei Balocchi. E
allora dai: l’immancabile «Colgate», la saponetta puzzolente «Palmolive» che ci sarebbe stata utile
dopo «Suez», nel mar Rosso e in
Golfo Persico, quando ormai razionata, dovevamo vivere con un
bugliolo d’acqua al giorno. Poi
gomma da masticare, caramelle
con il buco, cioccolato e il dopo
barba «old spice» nel famoso flaconcino spry con il veliero disegnato. Poi bevuto un «Milk shake»
al bancone e dopo aver depositato il piccolo »biglietto verde da 10»
nella manona nera di Harry e avergli sussurrato «See you next time»,
il ritorno a bordo. Forse… forse
saremo scesi ancora alla sera per
andare al «troiaio» che in America
chiamavano «Burlesque»; ma non
era ancora certo. Era in quel tempo che imparavo l’Americano
slang leggendo i fumetti di Hanna
e Barbera in Europa ancora sconosciuti. «Hello folk! Hello Fred… I
have a new “vision data” Barney»
Vision data ? Cos’è una vision data? Impossibile trovare questa parola sul mio vocabolarietto scolastico; ne scoprii il suo significato
italiano molto più tardi, parlandone per caso, allora ero Secondo
Ufficiale, con l’unico pilota italiano del Canale di Suez. E fu una scoperta che non mi lasciò indifferente. Mi è venuto in mente, questo
quadretto non ancora divorato
dall’oblio, durante l’ultimo «Consilio Comunale» al quale ho assistito
da telespettatore e li concetto «vision data» l’avrei voluto suggerire
al Sindaco quando, in occasione
del dibattito per il nuovo parcheggio di Piazza Stalla, cercava di riproporre la visione stravolta
dall’ODIERNA realtà, della mancanza di strategia che i politici e
amministratori alassini degli anni
50/60 (e un po’ prima e un po’ dopo) quando Alassio, sicuramente
era ancora UNO DEI PAESI PIÙ
BELLI DEL MONDO, che aveva
permesso la «rapalizzazione» selvaggia, occupando, a scapito del
verde e della «natura» un giardino
che si estendeva fino al mare.
«Sono stati costruiti alloggi, anche
interrati (forse non sono le parole
esatte ma sicuramente lo è il senso)» così diceva il nostro Primo
Cittadino, «ma nessuno ha pensato a predisporre parcheggi e posti
macchina adeguati». Forse è mancata agli amministratori di quei
tempi una corretta «VISION DATA»
tutto qui; ma quale è stato (e qual
è) il prezzo che gli Alassini hanno
dovuto pagare (e stanno pagando)! (Ho letto che in Italia ci sono
103 macchine per ogni chilometro
di strada, contro le 65 della Germania, le 57 del Regno unito e le 29
della Francia). Si è sbagliato… e
pagheremo come se fosse colpa
nostra. Ma è colpa nostra? Ci viene da riflettere! Anche oggi, davanti ai «cambiamenti», in atto, del
clima siamo sicuri che non sia
giunto il momento di pensare ad
una nuova strategia per non commettere gli stessi errori irreparabili che,nella nostra contrada ex
«da sogno», potrebbero avere effetti peggiori di quelli che oggi cerchiamo… di riparare? Siamo sicuri di attuare una più esatta politica
pubblica con un ottica di medio
periodo al riguardo? Non so; probabilmente penso ancora da
Comandante, ma, in mare, per poter far sì che l’impresa commerciale che la nave rappresenta sia
redditizia e che la vita a bordo sia
accettabile, è bene, prima di iniziare una traversata, scegliere tra
una rotta lossodromica e, preventivare di navigare con tempo buono due giorni di più, anziché puntare ortodromicamente per la
strada più breve (due giorni sono
tanti…) fidando più sulla «buona
sorte che sulla ragione» e sperare
in Dio. Questa è l’arte del Comandare. Nessuno è in grado aiutare,
suggerire, confortare. Se all’inizio
del viaggio il Comandante prospettasse il suo dilemma al suo
Armatore (il quale è colui che
spende ma e anche colui che guadagna): «…se non si prende cattivo tempo, se non si perde parte
del carico, se non si perde la nave,
se non si perde la vita… “possiamo” arrivare due giorni prima; se
invece tiriamo dritti arriviamo “sicuramente” ma… due giorni dopo…» sapete la risposta che ascolterebbe: «Faccia come vuole: è pagato per questo». Il mio ragionamento è ancora distorto ma penso
che oggi chiedere ai politici di avere quella che gli americani chiamano una «vision data», un quadro
coerente e credibile del futuro del
Paese condiviso dagli elettori non
sia una pretesa ma una richiesta di
armonia. Un vecchio alassino, pescatore di rete, soleva usare uno
strano termine lessicale, tutte le
volte che sentiva qualcuno che diceva: «aù i ne dan …aù i ne fan»
con riferimento diretto ai gestori
della cosa pubblica: «Fa che ti n’abbi». Ma questo, oggi, non è il senso
del mio pensare.
Dante Schivo
Giovedì 18 Settembre 2003
3
«L'ALASSINO»
CRONACA DI ANDATE: MESE DI SETTEMBRE 2003
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
Da sinistra in basso: Taverna Danilo, Baudoino Giovanni, ?, ?, ?, Salvestrini Flavio, Cau Gianfranco,
Mandato Antonio, Sacchi Carlo.
Da sinistra seconda fila: ?, ?, ?, Avogadro Roberto, Russo Giordano, Spalla Carlo, Briatore Luciano,
Formichella Franco, Baudoino Anacleto, ?, Moricourt Gianfranco, Santommaso Roberto, ?.
IL «BACIO D’ARGENTO»
AL COM.TE LUZI
Con la consueta ufficialità e il
fasto d’ogni volta la storica e ormai centenaria Pasticceria
Balzola ha conseguito quest’anno, il 7 Settembre u.sc., il “bacio
d’argento” al Comandante dei
Carabinieri della Provincia di
Savona, il Colonello. Teo Luzi
Il Cav. Balzola consegna il «Bacio
d’argento» al Col. Luzi.
(FOTO CICCIONI)
che lascia, per più alti e impegnativi incarichi, il servizio sempre appropriato e lodevole svolto nella nostra Provincia.
In una cornice fastosa e raffinata, alla presenza di tutti i
Comandanti delle Stazioni dei
Carabinieri della Provincia, del
Sig. Sindaco arch. Marco Melgrati di numerose alte Autorità, del
Pres. A.V.A.,
Carlo Cavedini e di amici, Il
Cav. Pasquale Balzola, con parole semplici e toccanti, ha consegnato l’alto riconoscimento. Ha
“guidato” la giornata il “Cerimoniere” per antonomasia, il Grand
Ufficiale Lino Vena che ha offerto, a nome dei Commercianti, un
dono particolare al festeggiato.
Hanno porto il loro cordiale e
commosso saluto, oltre il Sindaco, anche il Sig. Procuratore generale di Savona, dott. Scolastico, il Presidente della Confcommercio provinciale, dott. Bertino e l’ex Procuratore della Repubblica dott. Michele Russo.
Sono stati festeggiati anche
(per trasferimento ad altri incarichi) il Capitano Di Fonzo e il
Ten. Pisciotta. Una cerimonia
semplice con un rinfresco dovizioso, ben riuscita in tutti i particolari che fanno onore alla prestigiosa Pasticceria “storica”
alassina, alla famiglia Balzola e
all’intera città, a nome della quale è stato più volte salutato con
riconoscenza l’alto ufficiale che
ha ricambiato i saluti, affermando che non dimenticherà la gente di Liguria e gli anni ivi trascorsi, augurandosi di poter tornare ancora come “turista” capace di apprezzare i pregi della
nostra regione e della nostra
gente.
A.V.A.
CASTELLI DI SABBIA 2003
1° premio assoluto Alassio Bimbi: Bagni Helios - n° 12
Sant’Anna resiste al fuoco
LAUREE
In data 24 luglio u.sc. presso
l’Università degli Studi di
Genova si è laureato dottore in
ingegneria meccanica
Alessandro Bogliolo
con la seguente tesi: «Analisi di
flussi tridimensionali in configurazioni plurischiera di turbine assiali».
Relatore il ch.mo Dott. Ing.
CARLO CRAVERO.
Dall’AVA felicitazioni vivissime!
•••
Il 17 lugio u.s. si è laureata
presso la Facoltà di Architettura di Genova - disegno industriale a pieni voti (110/110 e
lode) la nostra concittadina
Alessandra Braida
figlia del nostro socio, rag.
commercialista Gianni.
Tesi discussa: «Bar in Progress - Ricerca e progettazione
di un prodotto innovativo». Relatori i Ch.mi prof. Arch. C. Vannicola e E. Piazza.
Rallegramenti vivissimi anche da parte dell’Associazione
Vecchia Alassio.
NON VENITE A DIRLO A ME!
Probabilmente è ancora troppo presto per tentare un bilancio
della stagione estiva che sta lentamente scomparendo, ma credo che alcune cose si possano e
si debbano già notare: nel quotidiano regionale «Il millennio passato» del giorno 31 agosto il presidente provinciale degli albergatori ha tracciato un quadro non
troppo positivo del turismo estivo, lamentando il calo visibile dei
Tedeschi, la riduzione dei giorni
medi delle presenze in albergo,
passati da una ventina di qualche
anno fa ai quattro di questo anno,
ecc. ecc. Io vorrei aggiungere
qualcosa per quanto riguarda
Andate, e butto lì le osservazioni
alla rinfusa, così come mi vengono alla mente, senza ordine di importanza.
1) Non parlo delle acque del
lago perché mi sembra di ricordare che siano state definite da
un ente importante «fra le più
pulite d’Italia». Taccio, pensando soltanto a come devono essere le acque marine o lacustri
delle altre località turistiche
prese in esame, alle quali va
tutta la mia umana solidarietà e
vanno anche le mie condoglianze.
2) Problema del conferimento
e della raccolta dell’immondizia.
È una questione sotto gli occhi
di tutti. Di tutti quelli che non
hanno bisogno dell’oculista, voglio dire. Chi transita verso sera
nei pressi dei «siluri» (così io de-
finisco quelle specie di boccaporti dove si dovrebbero inserire i sacchetti dell’immondizia
per lasciarli poi cadere nei contenitori situati nel sottosuolo)
potrà confermare cosa si vede:
sacchetti e sacconi troppo grandi per passare dal buco dei siluri, abbandonati quindi nelle
adiacenze,cassette di legno e di
plastica dappertutto, e, insomma, tutto un disordine che non
fa onore ad una cittadina elegante come la nostra.
Vedano i responsabili chi è il
colpevole, se chi «conferisce»
l’immondizia malamente o in
modo maleducato o chi la dovrebbe raccogliere magari con
maggiore frequenza e miglior
metodo. Ma non credo che si
possa andare avanti così.
3) Traffico automobilistico e
parcheggi: Qui da noi si continua, imperterritamente, nella
scelta incomprensibile di costruire box privati, come si vede
anche dal poco ecologico piano
di piazza Rimessa. Inutile ripetere che i box privati non risolvono il problema del parcheggio
del turista e giovano soltanto a
chi li costruisce o a chi tenta di
specularci (con la Borsa in ribasso è comprensibile che si
trovino forme ritenute alternative di investimento) comprandone un certo numero ancora «sulla carta» per poi sperare di rivenderseli con un lauto guadagno. I box non servono perché:
a) Se chi li compra è uno delle
seconde case, resteranno vuoti
per 250 giorni all’anno.
b) Se chi li compra è di
Alassio, nel novanta per cento
dei casi dovrà usare l’auto e lasciarla in giro, salvo seppellirla
nel box solo di notte. Io sono stato, in giorni cruciali del mese di
agosto, a Varagine e a Cereali.
Non ho dovuto comprarmi un
box per parcheggiare, ma ho trovato due comode piazze centrali con parcheggi vuoti e gratuiti.
Si, gratuiti. Il fatto è che non si
vuol prendere atto che, per la
sua conformazione geografica,
Andate risulta «piena» di auto
anche in inverno, quindi figuriamoci nella «stagione».E i box interrati risolvono i problemi a chi
li costruisce, magari a chi li compra in tempo, ma non quelli del
«turismo comune» che è quello
che, finora, interessa ancora.
Concludo osservando che un
lettore, nell’ultimo numero del
vostro giornale, chiosando anche positivamente certe mie osservazioni, mi ricorda che
Andate è bella. E a me lo viene a
dire? A me che quando sono solo a Tramontenga mi chiedo già
se ho in tasca il passaporto? È
così bella, Andate, che non sono
riusciti a rovinarla neppure alcuni amministratori degli ultimi
trent’anni. Però alcuni si sono
impegnati bene nel tentativo!
Luca Caravella
Le vacanze? All’oratorio per un estate senza fine
È stato aperto dal 16 giugno al 2
agosto, dalle ore 8 alle ore 19 circa, presso l’Istituto Maria Ausiliatrice - c. A. Diaz, Alassio.
Il segreto della riuscita? L’animazione nel gioco in spiaggia, in
cortile, in piscina.
Giochi individuali e di squadra
che hanno aiutato i ragazzi ad accettare le regole e ad essere responsabili verso gli altri, superando i limiti dei propri capricci.
Le cinque giornate delle gite
hanno contribuito a far scoprire
le bellezze della natura (visita alle
Grotte di Borgio Verezzi e al
Bosco di Rezzo); le altre gite hanno favorito la conoscenza di ambienti nuovi e diversi (Cowboyland, Campo Ligure con il castello
e Pinocchio meccanizzato,
Mornese). È stato curato anche il
momento dell’attività didattica
(«compiti delle vacanze») e
dell’attività libera («bricolage»).
Con la formazione individuale e
di gruppo (da «burattini a bambini» per una «vita senza fili») i ragazzi hanno riscoperto nella sto-
ria di Pinocchio, i valori dell’amicizia in un ambiente in cui si possono proporre riferimenti ai valori cristiani.
vera gioia trovare animatori e animatrici, volontari ed exallieve,
educatori professionisti integrati
nella comunità educativa dell’isti-
Molti i giovani partecipanti.
E non è stato difficile far pregare i ragazzi insieme: è bastato proporre alcuni gesti simbolici preghiere che lodano il creato e invitano alla pace, all’attenzione agli
altri, ai valori umani. È stata una
tuto:con la loro continuità e competenza hanno dato il loro valido
apporto alla realizzazione di questo servizio.
La comunità educativa
Istituto Maria Ausiliatrice
IL CANTO E LA FEDE L’errante canto alassino
«Tra i fiori e il cielo» è stato
questo il titolo dello spettacolo
musicale dello scorso 21 agosto
organizzato dall’assessorato
all’Associazionismo e Volontariato. Presente in piazza della
Libertà anche Don Giosy Cento,
prete cantautore. Vicino a lui si
è formato un gruppo di musicisti, «I Parsifal» che hanno sposato la missione di andare sulle
piazze d’Italia e d’Europa, nei
Teatri, nei Palazzetti dello Sport,
negli Stadi, per annunciare «Il
Vangelo in un mondo che cambia». Tutti insieme fanno parte
dell’Associazione Nazionale di
cantautori, autori editori e artisti cristiani «Il mio Dio canta giovane». Il gruppo, insieme al
Sacerdote, ha proposto anche
con canzoni di altri autori, alcuni brani che, per il contenuto dei
testi, si avvicinano al messaggio
cristiano che Don Giosy vuole
trasmettere ai giovani e alla gente. E ci è riuscito perfettamente.
La piazza gremita ha risposto
cantando e applaudendo fino alla fine dello spettacolo. Era presente anche il gruppo di spettacolo di ispirazione cristiana
«Mt.5,13» composto, attualmente, da circa 35 elementi tra cantautori, autori, cantanti, coristi,
ballerine, musicisti e tecnici, tutti originari della Liguria e della
Toscana del Nord-Est, arrivato
ad Alassio in una formazione ridotta. Coordinatore di questo
gruppo, con trent’anni di esperienza nel settore, è il cantautore Piergiorgio Bussani. Il gruppo, come alcuni dei suoi storici
componenti da molti anni, appartiene alla Sezione Ligure
dell’Associazione Nazionale
Cantautori, Autori, Editori ed
Artisti Cristiani O.n.l.u.s.
Ci segnalano che il canto in
Alassino dei Ribattabastïui ha
recentemente portato più volte la sua voce in manifestazioni
svoltesi fuori della sua città. In
data 23 e 25 luglio u.sc., alla sagra «du michettin» di Albenga,
presenti più di 2000 spettatori,
il «Duo» di Pezzuolo e Raita, fra
gli applausi ha presentato le
sue singolari composizioni in
dialetto alassino.
In data 7 agosto, su iniziativa
della poetessa Ines Gastaldi
Carretto, sulla piazza del Duomo, per conto della Pro Loco di
Bardineto, con presentazione
del prof. Gianni Ballabio, ha in
serata tenuto un brioso spettacolo a un folto pubblico di resi-
denti e villeggianti che ha applaudito anche a scena aperta.
In occasione dei festeggiamenti di San Rocco in Alassio il
«Duo» ha, nel pomeriggio del 16
agosto, dopo la cerimonia religiosa, rallegrato i «tanti» venuti al Santuario.
L’altro brioso complesso,
quello dei «Cantalassio» di
Mario Berretta, Luciano Raita e
Lino Pellirone, con la collaborazione del regista Sassi Giovanni di «Radio Z» in data 24
agosto sulla Colla di San Bernardo, nei festeggiamenti al
Santo, in attesa della pioggia,
ha offerto ai pellegrini le sue
gioiose note.
Un pellegrino
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
Giovedì 18 Settembre 2003
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
EX MATTATOIO…
PAROLE, PAROLE, PAROLE
sogno di scrivere chi sono; poi riquanto avessimo ascoltato
VERRÀ LA VOLTA BUONA? gliPerastrologi
manendo in tema, ho già messo
e le loro previsioni,
Egregio Signor Sindaco
e spett.le Amministrazione
Comunale
Comune di Alassio
Spett.le Redazione
de «L’Alassino»
Rivolgiamo a Voi questa interpellanza per saperne di più sulla situazione del vecchio mattatoio lasciato all’abbandono dopo i primi
lavori, senza nessuna conclusione.
I cittadini della Fenarina si doman-
meritato riposo all’ombra la condizione di abbandono che gli si presenta lo allontana. Quindi è probabile che a Voi amministratori non
importi nulla della periferia, parlano sempre di turismo, ma i turisti
che transitano in questa zona vedono uno scandalo del genere, una
cosa vergognosa. Questa è la città
del «Muretto». Non dovete abbellire solo il centro, anche perché le
tasse le pagano anche i cittadini
della periferia. Inoltre i cittadini di
nella notte di San Lorenzo, in
molti abbiamo puntato lo sguardo verso il firmamento. Tra sospiri, illusioni, speranze vane, si
poteva notare che la gente anziana più che i giovani, ostinatamente fissava il cielo. La TV e
quant’altri mezzi d’informazione
ci dicono che il caldo anomalo di
questa estate colpisce particolarmente la memoria degli anziani. Da un po’ di tempo ho notato
questo fenomeno, sentendo il bi-
nelle tasche di tutti gli abiti il mio
indirizzo di casa! Fortunatamente, tantissimi giovani, con costanza, abnegazione e sacrificio,
vanno incontro ai bisognosi; peccato che, a tanti giovani meritevoli di elogi, ne corrispondano
molti altri che con tanta disinvolta retorica, riescono a defraudare, a fare false testimonianze, a
dimenticare troppo facilmente il
bene ricevuto.
Fernanda
STRADA FANTASMA
Egregio Direttore
dell’Alassino,
dano: cosa faranno di un edificio incominciato e abbandonato? Ci sarà
una continuazione? Con una propria e vera palude piena di zanzare
e rane che formano una vera orchestra durante la notte.
Quale avvenire ci sarà per questo tipo di costruzione? E cosa ne
pensate Voi amministratori? Non
solo, si era costruito anche un ga-
questa zona continuano a sperare
ma non si vive di sola speranza; anche le strade vengono rotte per lavori e poi vengono rattoppate alla
bella meglio lasciando dei buchi
che sono pericolosi sia per gli automobilisti che per i motociclisti e
anche per i pedoni, pericoli con responsabilità sempre del Comune.
Chi inizia i lavori ha il dovere di fi-
trascorro le mie vacanze ad
Alassio e l’altro giorno sono stato invitato da alcuni amici di
Solva che abitano proprio vicino
alla casa di Stefano Zecchi.
Guardando Alassio dall’alto si
vede un paesaggio meraviglioso,
un piacere immenso per gli occhi: è una cosa che ti prende il
cuore.
Guardando il mare e la Punta di
Capo Mele, girando lo sguardo
verso destra, ho abbracciato tutto il golfo, il bel verde della Villa
Pergola ed i grandi uliveti tutto
intorno; poi improvvisamente,
una grande ferita sulla collina.
Sceso ad Alassio mi sono voluto informare e ho saputo che detta ferita è una strada abusiva
(cioè senza alcun permesso) fatta due mesi fa.
Ma possibile che i Verdi, Italia
Nostra, ma soprattutto il Comune, e per lui l’Ufficio Tecnico, non
abbiano detto niente per qualcosa che deturpa così orrendamente la collina di Alassio?
Grazie Direttore. Mi perdoni
per questo sfogo ma forse è per il
troppo bene che noi vogliamo alla nostra cara Alassio.
Distintamente
William Fouruilles
PROBLEMA IMMONDIZIA
Vi invio in allegato alla presente lettera, una fotografia scattata
in un giorno normale estivo (era
il 22 agosto) al deposito di immondizia di Piazza Stalla, alle ore
20: non saprei di chi è la maggior
colpa dell’indegno spettacolo, se
di chi abbandona l’immondizia
fuori dei contenitori, o della ditta
appaltatrice che non spiega a alberghi, negozi e quant’altro che i
sacchi grandi non passano dalla
feritoia apposita, e bisogna quindi usare sacchi più piccoli. L’importante è segnalare che questo
spettacolo non è degno di una
città turistica come Alassio.
Lettera firmata
Sporcizia sotto gli alberi, desolazione ed abbandono totale.
binetto pubblico che adesso è
chiuso, anch’esso senza avvenire;
una piazzetta con alberi di diversi
tipi e alcune panchine, anch’esse
abbandonate a se stesse. Il Comune di Alassio si fa desiderare, non
ha cantonieri per curare la pulizia
degli alberi e per un modesto servizio pubblico? Se qualche turista o
pensionato volesse godere di un
nirli bene e il Comune deve controllare queste ditte che non lavorano come dovrebbero e quindi
non pensano all’incolumità dei cittadini. Ci sarebbero tantissime cose da segnalare ma fermiamoci qui
sperando che qualcuno ci ascolti.
I cittadini della zona
Seguono molte firme
(Le foto sono di Ermanno Carenzo)
POCO PLURALISMO
Quest’anno festeggio il mio 40°
compleanno da turista ad Alassio:
era l’agosto del ’64 ed io ero
un’adolescente sfociata in una sede di vacanza sconosciuta che un
po’ incute timore. Ma fu amore a
prima vista e ritornai anno dopo
anno, fanciulla che scopre le emozioni del cuore, e poi sposa e poi
madre, e l’attaccamento ad Alassio
finì per comportare anche l’acquisto di una casa, e perciò tante occasioni in più per tornarci durante
l’anno. Non mi ha deluso mai questo tratto di mare un po’ scostante,
un po’ «nicchia», che però sa accogliere chi apprezza la bellezza e
non la deturpa. Però quest’anno
una delusione ha intaccato il mio
entusiasmo: tanto tempo libero
per me, con i figli ormai grandi e un
marito sempre in giro per il mondo,
mi hanno permesso di trovare alternative alla spiaggia e al passeg-
gio, perciò sono approdata nella
splendida «Biblioteca sul mare»,
che certo costituisce un vanto per
Alassio, luogo di incontro per e con
la cultura, occasione godibilissima
per un’immersione nella lettura. E
la caffetteria, poi, un gioiellino dove, davanti ad un ottimo caffè, leggere i quotidiani, ed è un piacere a
cui non rinuncio neppure in città
quello di informarmi, nel modo più
ampio possibile, non solo degli avvenimenti concreti, ma anche delle
opinioni più disparate. Ma qui alla
caffetteria, non si può: «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «Il Secolo XIX» e «Il Giornale». Questa non è
una panoramica pluralistica, è
chiaro che manca il rovescio della
medaglia. Qualcuno vuol spiegare
perché a questa vecchia turista incredula?
Cordialmente
Carmen Scarzella
Immagine indecorosa dell’estate alassina.
STAZIONE F.S. DI ALASSIO
Plaudo all’articolo del Signor
Giorgio Nattero sull’Alassino del
15/7/ 2003, approvandone in pieno la proposta come da progetto
De Feo. Pur nella sua vetustà, la
STAZIONE F.S. di Alassio nel cuore della città, introduce il passeggero nel salotto verde, tanto apprezzato dal turista e dagli Alassini. Il treno diverrà il mezzo più
usato dal turista e soprattutto dai
proprietari di seconda casa, date
le enormi difficoltà di transito
sull’Aurelia ed altrettante di parcheggio macchine.
Ed in qualità di proprietario di
2a casa chiedo ai responsabili della città di interpellare anche noi
su una qualsiasi soluzione proposta.
Credo che i pendolari, gli studenti e i turisti non amino affatto
arrivare in luogo da cui sarà d’obbligo l’uso di un mezzo per raggiungere la città, già intasata di
per sé.
Un breve cenno poi alla differenza di costo tra la costruzione
di una mini galleria pedonale che
giunga ai binari e l’abbattimento
di costruzioni esistenti e la loro ricostruzione altrove.
Con questo atto di amore per la
città di Alassio, invito gli interes-
sati al problema, ad una riunione
REFERENDARIA. Via Gastaldi e
Corso A. Diaz, sono già oggi strade quasi sature di traffico veicolare affluente nelle piene dell’Aurelia. Il semaforo posizionato al
quadrivio che le unisce, nelle
giornate di sabato, giorno di mercato settimanale, crea notevoli
ingorghi urbani di automezzi
spesso fermi o che si muovono a
passo d’uomo.
Sono frequenti gli interventi di
uno o due vigili urbani per smaltire le processionarie dei motorizzati.
Il programma per gli anni 20102050 ecc. di convogliare altro traffico veicolare nelle predette Vie
GASTALDI E DIAZ, proveniente
dalle previste: AURELIA-BIS E
NUOVA STAZIONE F.S. - FENARINA oppure LECA DI ALBENGA;
sarà l’innesco di conseguenza già
oggi intuibili.
Fa pensare ad un corto circuito
stradale, ripetibile giornalmente.
Problemi poi, che non saranno
più risolvibili dagli addetti al traffico urbano, ma solo dalle filosofie locali di accettazione…
Alassio 5 Agosto 2003
Dino Marchiano
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario
deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
BUDELLO: BASTA CON
QUESTO BUDELLO
E basta con questo budello! In
nessun’altra parte della Liguria,
né di Monaco, né di Nizza, né
della Corsica si sente parlare di
organi intestinali quando si dice o scrive di caruggi. Solo
Alassio ha adottato (sicuramente per cortigianeria) tale dispregiativo neologismo viario
impostole prima degli anni ’50
dalla calata dei cosiddetti foresti, commercianti e clienti. Alle
numerose rimostranze degli
Alassini, a suo tempo, il sindaco
Avogadro saggiamente aveva
fatto abbattere gli idioti e irriverenti cartelli che indicavano
con l’enterico termine «BUDELLO» l’ubicazione dell’antica
strada centrale del Paese. A distanza di anni, tuttavia, ancora
si insiste e si continua a sentire
parlare di intestino! Quello che
è intollerabile è che tale orribile epiteto continua a circolare,
proposto e supportato addirittura non solo dall’attuale Sindaco e dai suoi Assessori, ma
quel che è peggio, dai collaboratori de «L’ALASSINO». Ci riferiamo all’uscita del mese di agosto; nella prima pagina del giornale si parla della festa del
Borgo Barusso e il pubblicista
aggrega orgogliosamente l’avvenimento al... «nostro budello». Udite:
- Sabato 26 luglio, dalle ore 21,
il nostro budello, nella parte di
ponente è stato invaso da una folla innumerevole, da una lunga
teoria di fedeli…».
Ogni genere di commento lo
lasciamo agli Alassini di Alassio!
gibba
Giovani che si fanno onore
Ha solo 29 anni, ma Andrea
Iannuzzi, giornalista, nativo di
Alassio, classe 1974, ha saputo
sfoderare la grinta e la tenacia di
chi ha tanta voglia di arrivare, e
alla fine ce la fa. Nasce nel 1989 la
sua passione per il mondo dei
media, ed è proprio «L’Alassino»
a pubblicare il suo primo articolo, intitolato «La protesta di un
giovane», in cui Iannuzzi lamentava l’assenza di attività ricreative destinate alla gioventù locale.
Oggi Andrea Iannuzzi, seguendo
un percorso costellato da molte
esperienze nel mondo dello spettacolo e della televisione, è diventato il responsabile dell’ufficio stampa nonché funzionario
di produzione di MediaItalia, la
società che si occupa di programmi per il piccolo schermo
che ha da poco permesso a Miss
Muretto di approdare in prima
serata su Italia 1. Ed è proprio
Iannuzzi ad aver convinto i dirigenti dell’azienda ad investire sul
celebre concorso di bellezza
femminile alassino. Iannuzzi, da quel lontano 1989
di cose ne ha fatte parecchie… «Più di quanto immaginassi. Quando scrissi il
mio primo articolo per voi,
mi sembrava un sogno. E
pensare che il giornalismo
non era una professione per
me molto affascinante. Ero
più attratto dall’arte, dalla
fotografia e meno dalla comunicazione». Se lei dovesse elencare le sue tappe più
importanti, quali citerebbe? «Sono state tutte importanti, ma credo che i momenti più belli e più vissuti
intensamente siano stati tre.
Fra le mansioni che ho svolto nel giornalismo, c’è stata
anche la fotografia. Quando
nel 1995 ho avuto la possibilità di fotografare Madonna
a Sanremo, credo di aver
provato un brivido indescrivibile. Era il mio idolo da
teen ager, e riuscire ad avvicinarmi ad un metro e mezzo da lei credo sia stato un sogno
diventato realtà. Un’altra emozione del genere me l’ha trasmessa la principessa Carolina di
Monaco, durante il Ballo della
Croce Rossa di Monaco del 1998.
Appena arrivata all’ingresso dello Sporting, probabilmente per
caso mi ha lanciato un’occhiata
di quelle che ti tolgono il fiato.
Bellissima, mi tremavano le gambe e non riuscivo più a fotografarla da come ero incantato. È un
piccolo ricordo, ma che mi ha lasciato un segno indelebile, ce
l’ho del G8 di Genova. Ho fatto anche cronaca, e quell’esperienza
credo abbia cambiato il mio modo di ragionare e di considerare
certi aspetti della vita, nel bene e
nel male. Sono rimasto talmente
scioccato, che ancora oggi, spessissimo, trascorro notti insonni a
pensarci». E poi è arrivata la
TV… «Beh quella c’era già prima.
Sono più di 13 anni che faccio
questo mestiere, e non conto più
i Sanremo, i Festival di Venezia,
di Cannes a cui ho preso parte.
Senza contare trasmissioni, manifestazioni e la moda, in cui ho
avuto modo anche di lavorare
come addetto stampa. Armando
Siri, che è il presidente di
MediaItalia, la società per cui lavoro, mi ha proposto di collaborare in seguito allo studio di un
format che avevo proposto e che
oggi, fortunatamente, è diventato un evento di successo.
Inizialmente ero solo un ufficio
stampa, oggi invece mi occupo
anche degli aspetti autorali dei
programmi che facciamo e di
quelli artistici». Perché Miss
Muretto? «Per amore, forse.
Nell’edizione del 2000, che io avevo seguito per il settimanale
Stop, mi innamorai perdutamente proprio mentre lavoravo a
Miss Muretto. Quando io e Siri
presentammo “Cartoonata”, lo
special dei cartoni animati che
MediaItalia ha girato ad Alassio a
giugno e che andrà in onda fra poco su Raidue, la Commissione
Turismo ci aveva chiesto di interessarci per permettere a Miss
Muretto di approdare in TV.
Detto fatto. Non è stato facile
convincere i miei colleghi a prendere in esame il progetto, però alla fine l’ho spuntata e oggi Italia 1
ha coronato l’ambizione che
Alassio aveva di vedersi comodamente piazzata in una prima
serata. L’auspicio più grande è di
continuare il mio cammino, e di
portare il nome di Alassio molto,
molto lontano».
AVA
L’AVA grida: «Hurrà» al giovane giornalista.
Giovedì 18 Settembre 2003
5
«L'ALASSINO»
INCONTRI CON L'AUTORE La legge di Semiramide Alassio città turistica
Alessandra Appiano:
Fernanda Pivano:
da almeno 500 anni
«AMICHE DI SALVATAGGIO»
«C’ERA UNA VOLTA UN BEAT»
Ed. Sperling & Kupfer
Ed. Frassinelli
Piemontese, vive a Milano e ha
stretti legami con Alassio. Alessandra Appiano, giovane e avvenente giornalista, autrice di programmi televisivi come “Passaparola” e “Il trucco c’è”, ha già
pubblicato libri umoristici. «Amiche di salvataggio» è il suo primo
romanzo col quale ha vinto il
“Premio Bancarella” 2003, assegnato dai librai pontremolesi, i
quali scelgono il libro che piace al
pubblico, che vende: infatti il libro della Appiano in pochi mesi
ha venduto oltre 30.000 copie,
per l’Italia un traguardo eccezionale.
Il 18 agosto scorso, nell’auditorium della Biblioteca civica alla
presenza dell’assessore alla
Cultura del Comune di Alassio dott.
Monica Zioni (che aveva celebrato
le nozze dell’Appiano), il prof.
Franco Gallea ha presentato il romanzo e intervistato l’autrice. «Il titolo è appropriato: tre compagne
di classe che vivono lontane l’una
dall’altra, ma mantengono stretti
contatti, si raccontano le loro vicende, si consigliano, si aiutano. A
questo terzetto se ne aggiungono
poi altre due… Romanzo di ambiente, psicologico e sociale, narrato con linguaggio originale».
Ed ecco le risposte (in sintesi)
dell’autrice a Gallea. «Sono autrice
di programmi televisivi, i libri sono
venuti dopo. Il libro è una scelta stilistica, ho fatto uno studio sul linguaggio attuale. La televisione è un
mondo tutto particolare: il fatto
che volessi fare la scrittrice era visto come una bizzarria. Il mio è un
romanzo di donne, non femminista. La conclusione del libro è
“aperta” perché ho voluto evidenziare la solidarietà fra donne; non è
cinico: anche nelle difficoltà i personaggi sanno cavarsela egregiamente, vi si respira la contemporaneità».
“Americanista” genovese, Fernanda Pivano è nota per avere tradotto e fatto conoscere in Italia i
maggiori scrittori americani del XX°
secolo, molti dei quali ha conosciuto personalmente. È anche scrittrice e saggista. Il 30 agosto scorso ha
proposto nell’auditorium della
Biblioteca civica ad un pubblico numerosissimo, questo suo recente
volume, riedizione di una prima versione pubblicata nel 1976. È una raccolta di fotografie e testimonianze
di un periodo e di un movimento
“che ha cambiato il mondo”, nato
negli Stati Uniti e subito diffuso
ovunque, qui visto soprattutto nel
suo sviluppo europeo.
Al giornalista Romano Strizioli il
compito di presentare ed intervistare l’autrice. «È una divulgatrice della cultura americana - dice Strizioli il libro comprende un periodo abbastanza lungo della storia italiana
ed è frutto di dieci anni di ricerca,
può servire per la consultazione; il
titolo è un “furto”». Poi l’intervista,
intercalata dalla lettura di alcuni
brani del libro.
Ecco alcune risposte della Pivano
che condisce con sano umorismo e
vanno oltre l’argomento “beat”. «Mi
hanno definito in molti modi. I giovani mi capiscono. Kerouac diceva
che beat significa beatitudine. I poeti e gli scrittori della generazione
beat sono idealisti e tormentati.
Hemingway ha cambiato il modo di
scrivere in tutto il mondo, era un uomo affascinante, mi emozionavo
quando mi faceva i complimenti per
le traduzioni in italiano dei suoi romanzi. Fabrizio De André è stato il
più grande poeta (poeta, non cantautore) italiano degli ultimi cento
anni; era un anarchico pacifista, venivamo tutt’e due da famiglie borghesi, eravamo molto amici. I giovani continuano a vivere nella pace,
nel candore, nella speranza».
Carlo Bertolino
Agosto 2003 su La Stampa
«fioccano le prime multe nei
Comuni della Riviera per chi va
in centro con il costume». È la
scoperta dell’acqua calda; infatti
dieci anni fa nel 1993 l’ordinanza
n° 64 del sindaco di Alassio
Avogadro aveva già affrontato e
risolto questo problema e non
solo perché facendo pressione
su vigili urbani, polizia e carabinieri aveva anche eliminato la
piaga dei saccopelisti: e della
marmaglia che arrivava con i treni a insozzare arenile e giardini e
strade, dormendo sulle panchine. Dopo poche multe sparirono
anche i torsonudisti che si credono «fusti» ma sono solo vecchie damigiane o giovani fiaschetti; cosi i giocatori di pallone
stradali e quant’altro di incivile
c’era e c’è. Oggi però, absit iniuria verbis, l’ordinanza di
Avogadro è nel dimenticatoio, e
vige la Legge di Semiramide colei
«che Libito fé licito in sua Legge»
e ne faccio qualche esempio limitandomi al mio circondario: via
Cavour dovrebbe essere a senso
unico e non percorribile dopo le
10 del mattino, non dovrebbero
sostare né auto né moto, invece i
cartelli segnaletici e di divieto
non sono rispettati da nessuno.
Io ho contato fino a 17 moto parcheggiate sul marciapiede, lungo
la villa Ferrero, dei giovani frequentatori la birreria, e solo una
volta ho visto la Polizia far sgomberare l’area pedonale. Attorno
all’isola ecologica di via Dante i
contenitori di plastica e vetro sono strapieni (esistono molte pizzerie, ristoranti, e venditori nei
dintorni) per cui, specie la domenica, traboccano stracolmi. Non
sarebbe opportuno farli svuotare più spesso? Idem per i cartoni
accatastati che ingombrano persino il marciapiede. I giardini del
monumento ai caduti sono meta
dei raduni degli extracomunitari
e sovente le panchine sono Loro
tutte riservate, a volte anche da
dormienti, clienti dell’hotel della
Luna; le siepi del muretto sono
piene di lattine, cartoni di pizza e
cartacce varie. Il budello è poi un
bazar, una Kasbah piena di venditori ambulanti di giocattoli,
borsette, orologi, nastri fluorescenti, chincaglieria e altre cose;
ovviamente esentasse.
E poi che dire dei suonatori di
pianole, trombe fisarmoniche,
orchestrine vaganti, che stanno
(anche ore a strimpellare sotto le
finestre di chi vorrebbe riposare
nel pomeriggio?)
E i cartomanti e maghi? Un’ultima penosa osservazione è per
quei giovani Leoni che si riempiono di birra e poi (m’è capitato
di sentirli) la notte fonda urlano a
squarciagola bestemmie contro
Dio e la Madonna, e indirizzano
frasi oscene non ripetibili a donne anziane, o a chi li rimprovera.
Che non ci sia più educazione né
ritegno purtroppo è un fatto ma
almeno si può ovviare a tante
manchevolezze con un ripristino
di quella ordinanza del 1993, facendo ristampare i cartelli e riproponendoli al pubblico, almeno a fianco di quelli esposti in
gran numero per vietare ai poveri cani di fare i loro bisogni (che i
padroni per bene raccolgono solerti). Sorvolo sull’estendersi a
macchia d’olio dei dehors, ma
forse è meglio così per non ricordare le sciocchezze della giunta
Arduini che a suo tempo invece
gli aveva ultra limitati, segnando
con una riga gialla le concessioni
e multando chi metteva la gamba
di una sedia fuori della riga!
Per finire sarebbe bene anche
pensare al caos dei ciclisti e motociclisti che vanno contromano
in Via Dante o no?
P.S. A quando il vigile di quartiere?
Silvio Viglietti
•••
Federico Genova - Fabrizio Gioberti:
«VOGLIO LA FACCIA BLU!» - Ed. Bacchetta - Albenga
RECENSIONE
Il palcoscenico in piazza della
Libertà (Giardini del Comune) è stato scelto per presentare un simpatico libricino per bambini e ragazzi:
«Voglio la faccia blu! - Delta e
Puzzetta extraterrestri ma non troppo». Gli autori sono due alassini:
Federico Genova per i testi e
Fabrizio Gioberti per le illustrazioni.
Il compito di proporre il libro ai numerosissimi bambini e ai loro genitori presenti è stato affidato alla
compagnia teatrale alassina «I
Senzatetto» diretta da Nello
Simoncini: sono stati letti alcuni
brani e sceneggiate con encomiabile bravura le più significative avventure dei due protagonisti.
Redatto in forma epistolare (in
realtà messaggi «telepatici»), il libretto narra con molta fantasia ciò
che due extraterrestri trasmettono
al loro arrivo sulla Terra: problemi e
vicende che loro hanno già superato e ne suggeriscono i rimedi ai terrestri. Con molta delicatezza si parla di ecologia, guerra, inquinamento, consumismo, troppa televisione,
razzismo, differenze sociali e religiose: tutti argomenti trattati a misura di bambino, in forma didattica,
certo, ma non esplicita, nascosta
«fra le righe». Originali le illustrazioni, Fabrizio Gioberti (figlio del nostro consigliere Lino e titolare di un
prestigioso studio di design) ha
creato dei meravigliosi personaggi,
espressivi e di immediata percezione. Un libro educativo e divertente
che fa onore agli autori e all’editore.
«Voglio la faccia blu!» verrà riproposto nelle scuole all’inizio del prossimo anno scolastico.
C.B.
UN AMICO…
Un vero amico val bene un tesoro,
ma vedi di non fare confusione
considerando tale un conoscente
occasionale od un qualche parente
o compagno di studi o d’opinione
politica o sportiva; anche se loro
dicon d’esserti amici per la pelle.
L’Amicizia per sé non è pelosa,
non si deve legare all’interesse
o esistere finché a qualcun piacesse
ottenere da te una “certa cosa”
È chiaro comunque: il vero amico
“in re incerta” devi valutare;
per lui anche lontan sarai presente
dentro il suo cuore ed entro la sua mente;
e di Lui sempre ti potrai fidare
perché con te sarà sempre sincero.
Silvio Viglietti
Premi «Alassio 100 libri» - «Un editore per l’Europa»
alla Casa Editrice «Il Saggiatore»
•••
Premio Letterario Nazionale
«Un autore per l’Europa» alla scrittrice
Simonetta Agnello Hornby
per il romanzo «La mennulara» - Ed. Feltrinelli
Articolo e foto nel prossimo numero
(segue dal numero di agosto)
“+ MDLVIII, indictione prima, die
XXIIII marcii. Un nomine Domini
amen. Reverendus presbiter Antonius Bronda de Vendono sponte et
pro sui et se solemniter obligavit versus venerebilem presbiterum Guillelmum Nicolarium rectorem parrochialis ecclesie loci Cixani in dicta ecclesia nomine dicti presbiteri
Guillelmi in divinis deservire et in eadem curam animarum loci exercere
per annum unum secuturum a die prima aprilis proximo venturo … Et e
contra dictus presbiterus Guillelmus
aceptando predicta e converso presbitero Antonio dare, solvere et exbursare promisit libras ducentas monete Albingane, solvendo in tribus pagis videlicet de quoatuor in quatuor
mensibus tertia parte in pace et acto
et pacto etc. Quod si finito dicto anno
dictus presbiterus Antonius discedere
voluit a dicta cura, teneatur ante mensem unun dicere dicto presbitero
Guillelmo quod dicte ecclesie de alio
provideatur presbitero … [seguono
diverse formule giuridiche abbreviate di cautela tra le parti che si tralasciano per brevità]. Actum in sala
episcopalis palatii presentibus venerabilibus presbiteris Iohanne
Baptista Anfoso et Iacobo Borla vocatis”. Come acconto Don Antonio
Bronda ricevette subito dieci lire di
genovini, come attesta la relativa ricevuta: “+ Die ea, loco et testibus.
Supradictus presbiter Antonius habet
et recepit in presentia notarii et testium a dicto presbitero Guillelmo
presenti libras decem de monete infra solucionem predicte monete”.
Di sicuro Don Guglielmo Niccolari non rientrò più in Cisano restandosene a vivere in quel di Alassio,
dove, come abbiamo già detto, risiedeva ormai da un certo tempo, e
dove molto probabilmente morì
qualche tempo prima del 1562, dato
che in data 20 novembre di quell’anno gli subentrò, sempre su nomina
abbaziale, il nipote Don Giulio Niccolari Gastaldi, probabile figlio di
una sorella Don Guglielmo Niccolari
che aveva sposato un esponente
della nobile famiglia dei Gastaldi di
Zuccarello, un cui ramo si trasferì
stabilmente in Cisano al seguito del
suddetto Don Giulio Niccolari Gastaldi, mantenendo poi il solo cognome Gastaldi.
Di Don Giulio Niccolari Gastaldi,
ultimo esponente della famiglia
Niccolari alla testa della Parrocchia
di S. Calocero di Cisano non sappiamo molto, a parte il fatto che, in
seguito, nell’ottobre del 1585 venne
mortalmente percosso in chiesa,
proprio mentre celebrava la Santa
Messa, da un cisanese, tale Giuseppe Siffredi di Tommaso, che agì in
preda ad un vero e proprio raptus
omicida essendo probabilmente accecato da gravi motivi di gelosia, il
quale venne poi processato e condannato (come risulta da documento coevo sempre conservato in
nell’Archivio della Curia Vescovile
di Albenga, Faldone Cisano 104, olim
259).
A seguito di tale fattaccio intervenne direttamente papa Sisto V
Peretti che nel 1586 nominò rettore
di Cisano un giurista di sua fiducia,
tale Don Bernardo Lamberti, iuris
utriusque doctor e doctor decretorum,
originario di Ceriale, con bolle datate Roma, 1586, idibus ianuarii (per
cui vedi in Archivio Storico Ingauno,
Archivio Del Sarretto di Balestrino,
Scansia 4, Casa 2, Vol. 9, dal titolo
“Memorie di affari antichi diversi”,
carte 45 recto - 47 verso), scavalcando nella nomina l’allora abate
commendatario della Gallinaria,
Pier Francesco Costa e ponendo così fine alla sciagurata dinastia dei
Niccolari alla testa della chiesa cisanese.
In proposito c’è da dire che
all’epoca anche la Parrocchia di
Sant’Ambrogio di Alassio dipendeva ancora dall’abate della Gallinaria
per quanto riguarda la nomina del
parroco titolare e ciò in ricordo
dell’antica dipendenza di Alassio
dal monastero di Santa Maria e San
Martino della Gallinaria, così come
era stato un tempo anche il caso di
Cisano e del suo territorio fino a
Leca compresa.
Franco Noberasco
Misciùn o mesté?
DATTE A-A PULITICA
Perché ti séi cuscì muccu e avvilìu
cumme l’auxellu ch’i gh’han ruttu u nïu
e ti te metti sèmpre in te’n recantu
cua vuxe toa bèn bassa e sènsa vantu?
S’i te van mò i affari e storta a mira
e ti hai quarcòsa drentu ch’u nu gira
manda per l’aria tüttu, agguanta a critica,
pïa u curù ciu bon datte a-a pulitica.
I finiran pe ti i ciü brütti stènti
e lingeradde, i longhi patimènti;
a tò ganascia a giascerà du bòn
cun l’innu de l’idea ch’u l’ha du sòn.
U muru tou u l’aggie quattru faccie,
u to deré u nu muscie tante maccie
e u tò parlò u seccie drîtu in scöra
da invexèndò cun de pisciate föra.
E allura u scangerà tüttu in ta vitta.
L’ommu u rispètta chi u nu fa ‘na gritta.
In ti cungrèssi da-a mattin a-a sèra
I te porteràn a spassiu cu-a bandèra.
Pessö
TRADUZIONE
Missione o mestiere? Datti alla politica
Perché sei così triste ed avvilito/ come l’uccello che gli hanno rotto il nido/
e ti metti sempre da parte/Con voce bassa che non ha di canto?
Se ti vanno male gli affari/ e storta la mira/ e hai qualcosa/ dentro che non
gira/ manda tutto per l’aria, dotati di critica/Scegli il partito più idoneo. Datti
alla politica./ Finiranno per te i più brutti stenti/ le tirare di cinghia,/ i lunghi
patimenti/ la tua ganascia masticherà del buono/ con l’inno dell’idea del dritto suono./ Abbia il tuo sembiante quattro faccie/ il tuo deretano non mostri
le sue macchie/ e il tuo parlare sia dritto in scuola// da confondere con frasi a più senso./ E allora tutto cambierà nella tua vita./ L’uomo rispetta chi
non lavora e comanda./ Nei congressi da mane a sera/ti porteranno a passeggio con la bandiera.
Concerto della
«Camerata Musicale Ligure»
Josè Scanu è chitarrista di fama
internazionale. Spesso suona in duo
col violinista Mario Trabucco, custode del «cannone» di Niccolò
Paganini, ed è fondatore e Maestro
Concertatore della Camerata Musicale Ligure, composta da altri tre
giovani musicisti: il violinista Giovanni Sardo, il flautista Marco Moro e il chitarrista Simone Mazzone,
tutti imperiesi.
Eseguono musiche molto impegnative, più per orchestra composta da numerosi elementi che per
quartetto: in particolare le sinfonie
di Gioacchino Rossini, adattate già
ai primi dell’ ‘800 per questi complessi dal napoletano Ferdinando
Carulli. Recentemente hanno pubblicato un C.D. intitolato appunto
«Rossiniana», in parte registrato nel
chiostro dell’Istituto Salesiano di
Alassio l’anno scorso, dove quest’
anno è stato presentato dall’asses-
sore alla Cultura dott. Monica Zioni,
in occasione del concerto tenuto il
20 agosto. Sono state eseguite, oltre
a quattro sinfonie (o «Ouverture») di
Rossini, musiche di Antonio Vivaldi
e Astor Piazzolla. In più è stata inserita nel programma (e questa è una
novità), in omaggio alla Scuola genovese, una fantasia di canzoni di
cantautori liguri: Umberto Bindi,
Paolo Conte, Fabrizio De André,
Bruno Lauzi, Gino Paoli e Luigi
Tenco; l’iniziativa è nata dalla collaborazione di Scanu con Gino Paoli.
Clamoroso il successo: come bis
è stato eseguito un originale brano
di Luigi Boccherini «Ritirata militare» con l’effetto di una banda che
lentamente si allontana. Pubblico
strabocchevole che ha tributato calorosissimi applausi e complimenti
personali ai musicisti.
C.B.
6
«L'ALASSINO»
Giovedì 18 Settembre 2003
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
GIORGIO BERNARDINELLI
E LA RESURREZIONE
Lelio Menozzi. Assiduo ospite
estivo della Sala Carletti (ha esposto la prima quindicina di agosto), Lelio Menozzi, pavese, riscuote anno dopo anno un meritato successo, non soltanto per
l’originalità della sua pittura, ma
perché sa rinnovarsi. Anche se i
suoi motivi “metafisici” (ombrelli, palloni e nastri multicolori)
spesso permangono nelle sue
composizioni, vengono ricollocati in maniera diversa, particolarmente sulla spiaggia di Alassio,
insieme alle grandi poltrone di vimini. E la “palazzata” con le sue
facciate coloratissime, vista dal
molo, acquista una nuova atmosfera nella piena luminosità del
sole alassino. Nei dipinti che non
hanno Alassio come soggetto, abbiamo notato un viottolo nel bosco al tramonto, percorso da un
nonno col nipotino da una mano
e con l’ombrello “arcobaleno”
dall’altra (questa volta in funzione utilitaristica), in una stupenda
luce dorata filtrante fra i rami degli alberi. Altra personale innovazione è la pittura che travalica la
tela e si spinge sulla cornice: il
quadro diviene “integrale”.
Chi ha una certa consuetudine con i lavori di Giorgio
Bernardinelli sa di trovarsi di
fronte, ogni volta, alla continuazione di un racconto per
immagini, accadimenti del nostro tempo, universi di cose,
uomini, animali tratti dalla ressa dei ricordi, che fecondati e
quasi redenti alla lieve libertà
di simboli, danno principio
all’alchimia segreta dell’arte:
quando un’opera è terminata,
non finisce, anzi vibra di una
potenzialità latente, di un gioco infinito d’interpretazioni e
di scambi di cui lo stesso autore è inconsapevole, perché
trabocca della fervida pienezza della vita contenuta nell’attimo eterno che l’ha messa al
mondo.
Così la rappresentazione
della guerra in Iraq e l’attentato dell’11 settembre non nascono dal desiderio di non
mancare ad un appuntamento
di opinione, ma da quello di
porre sulle mani e sul cuore
tutto il peso della paura e
dell’angoscia, della follia di distruzione cui ci trascina la passione per la vita: il colore appare stranito e carico, ha l’immobilità allucinata del male; le
domande più terribili levano
ora, dal fumo e dal sangue, i loro volti gocciolanti. L’uomo e
la donna cercano, disperatamente, di scavarsi un attimo di
felicità al crocevia del sesso,
ma il tentativo di afferrare,
nell’unione dei corpi, qualcosa
di sé tra la vita e la morte, qualcosa ormai lontano dalla loro
carne impaurita e ardente, si
vanifica nell’odore del sangue
e s’impregna dell’esalazione di
veleni mortiferi. Tutti i misteri
dell’essere sono frugati e
sconvolti, i gesti tradiscono
frenesia e impotenza: soldati
giacciono nella polvere e i loro
caschi, appesi ai rami di un albero inaridito, dondolando accusano il vento; i prigionieri
hanno l’inerzia pesante delle
cose, i figli che nascono sono
ancora paura da sciogliere, dolore da consolare.
Creando attorno a sé lo sterminio, nello scompiglio di uomini e cose, sembra si voglia
costringere tutto a cercare;
mentre si lordano di sangue, le
stesse mani, nell’oscurità,
brancolano verso il pane: oltre
il lontano fragore della vita, il
corpo del santo è come un sole che nasce, la sua luce dilaga
dappertutto; egli ha accolto
nella sua carne innocente il mistero del male e il peccato, lo
ha trasformato in una forza misteriosa per cui anche la sofferenza è buona e ogni peso è peso di maternità. Quasi un angelo amico che ci dona le ali e
ci porta a volare oltre le domande che incalzano una verità introvabile, dove le parole
si assottigliano e diventano
musica. Forse per questo Dio
ha bisogno del povero, per riconoscere la sua creatura, co-
me la volle all’inizio del tempo,
in grado di accogliere questa
forza misteriosa; e Dio ascolta
e risponde al suo grido muto,
nelle ore dell’attesa, della rinuncia e del dubbio, squarcia
il cielo e lo costringe a piegar-
si in un sentiero di stelle che si
raccoglie come un grappolo di
luce nelle sue mani vuote. È
l’alba dell’essere- Di un nuovo
essere.
Luciana Oliveri
CONSEGNA PREMI «FEDELTÀ ALASSIO»
FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 20 - DIALETTO O NON DIALETTO?
Nel capitolo precedente ci è
capitato di dover «scomodare»
il dialetto e ci pare, dunque, interessante fermarci un poco, in
mezzo a questi «frammenti» di
storia nostrana a trattarne, così... perché se ne parla spesso
e... spesso a sproposito.
Intanto prima del Rinascimento (il ’500) non si
può parlare, almeno
in Liguria, di dialetti.
Esisteva un volgarizzamento del latino,
cioè una specie di
lingua latina popolare infarcita di molti
elementi locali. Basti
pensare
che
a
Genova il primo documento in volgare
risale alla seconda
metà del secolo XII
ed è un testamento
in latino, con dettagli
«locali» e ce n’è un altro con mistura di latino, italiano e dialetto (anche perché a
monte dell’invenzione della stampa tutti
i documenti conservati sono manoscritti e con gergo dialettale).
Per la nostra zona in particolare il più antico documento è
di Albenga (1384) in una lingua
volgare dialettizzata, documento di cui io avevo già parlato molti anni fa. È un capitolato
di appalto per un campanile e
vi si legge fra l’altro... «che la
cassina sea bona e grassa e cun
mezu maùn». Altri documenti
dell’epoca si sono trovati a
Pieve di Teco. Comunque una
prima svolta notevole si ebbe
nella seconda metà del ’500,
quando i Genovesi affidarono a
Paolo Foglietta l’incarico di
tradurre dal latino la «Storia di
Genova» del più famoso fratello Uberto. Cominciarono i guai,
perché non fu tradotta in italiano, ma in dialetto e se ne dovette scrivere un’altra.
Nei secoli seguenti la situazione ligure rimase statica e
ciò sino alla Rivoluzione
Francese. Un secondo momen-
to importante si ebbe all’epoca
dell’ unità d’Italia (dopo il
1860) con l’insegnamento obbligatorio dell’Italiano nelle
scuole. Nonostante ciò, sino alla seconda guerra mondiale
circa (specie fuori dei grandi
centri) si continuò a scrivere e
a parlare in dialetto. La con-
Fino alla seconda guerra mondiale esistette spesso il bilinguismo (italiano e dialetto).
Oggi c’è, qua o là, una specie di
«revival» nel teatro dialettale
(è vero, Gianni Croce?) o si
pensa di insegnare il dialetto
nelle scuole, ma questo è un
esercizio esasperato e negati-
resta mai ferma. I bambini la
imitano, la imparano dai genitori o dai compagni, ma ogni
generazione parla sempre un
po’ diversamente da quelle che
l’hanno preceduta.
Occorre essere coevi ai propri tempi: lo studio, la cura,
l’amore, la fedeltà alle proprie
origini... va bene, ma fermare il
tempo non si può e pensare di
poter tornare indietro a un
passato più o meno lontano sarebbe pura follia. Ciò nonostante è motivo di plauso il fatto che la nostra Associazione
abbia demandato a me a ad altri il computo di scrivere e di
pubblicare un Dizionario (che
è stato molto apprezzato) per
ricordare agli amanti delle origini tutti i vocaboli del nostro
dialetto.
Fiocchi
Rosa
danna vera e propria del dialetto è avvenuta da parte della
Scuola Media dell’obbligo e del
contemporaneo enorme e velocissimo sviluppo dei «massmedia», tanto che oggi parlano
correttamente il dialetto solo
coloro che hanno superato i 60
anni. I motivi? Molti: le numerose immigrazioni interne
(specie dal Sud) e i matrimoni
misti, tanto che i figli non parlano più né il dialetto paterno,
né quello della madre, i «massmedia» già ricordati (giornali,
giornalini, radio, TV, computer
ecc.); i bambini imparano a
scuola in media 1/10 di quanto
imparano davanti al teleschermo; lo snobismo dei genitori
delle nostre generazioni che
pretesero di far imparare ai figli il buon italiano anche in vista dell’età scolare; l’ambiente
di lavoro ha avuto anche una
notevole influenza negativa.
vo. C’è un modo, però, per non
lasciare «morire» il dialetto e la
nostra Associazione si dà fortemente da fare per questo. È
necessario incoraggiarlo, raccogliendo vocaboli e forme
dialettali da ambienti diversi,
da professioni, dall’utensileria, dalle stesse usanze e tradizioni locali, come abbiamo cercato di fare noi (e metto con
me Richero, Pezzuolo, Croce,
Boscione, Piombo, Carossino).
D’altra parte occorre essere
realisti e sinceri: in genere i nostri dialetti si sono formati nel
Medio Evo; sarebbe sciocco
pensare che noi siamo ancora
gli eredi diretti e fortunati dei
primi «Ligures»... dopo tutte le
invasioni più o meno belliche e
pacifiche che si sono succedute nei secoli e nei millenni.
Anche la lingua è una creatura viva e operante e in costante movimento innovatore. Non
Sala Consiliare, 22/8/03 - Continuano i riconoscimenti da parte del Comune
nei riguardi dei turisti che frequentano la nostra città da lungo tempo. Questa
volta il Sindaco ne ha premiati 14, provenienti da diverse città italiane. I fedelissimi nell’occasione sono stati: Clara e Giovanni Tinivella (56 anni di frequenza), Elda e Carlo Pozzi (51 anni), Marinella e Mario Roccato (46), Felicita
Serra (42), Laura ed Emilio Morgano (40), Giovanni Galazzi (40), Maria Laura
ed Egidio Saccani (35), Luigina e Luigi Giordano (35). Foto di Silvio Fasano
26/6/2003 - Signori Ramonda Carlo e Piera. (FOTO CICCIONI)
A Genova il 21 agosto u.sc.è
nata
CLARA
Lo annunciano con gioia la
mamma Paola con il papà Rino
Nicolosi, i nonni Mariella e
Pippo – Angela e Mario Chicca,
gli zii e cuginetti.
Alla neonata ed alla famiglia
gli auguri vivissimi anche dall’
Associazione Vecchia Alassio.
•••
Ad Imperia il 3 Settembre
u.sc. è nata
SARA
Lo annunciano con gioia la
mamma Iolanda ed il papà Giò
Barbera, i nonni Iole e Enzo
Barbera e la nonna Lina Gibelli.
Alla neonata nipote dei nostri
grandi amici e Soci Iole e Enzo
gli auguri di tanta felicità da parte dell'Associazione Vecchia
Alassio.
12/7/2003 - Signori Levetta Lorenzo e Alma, Cervi Aureliano e Gina.
(FOTO CICCIONI)
25/7/2003 - Rosetti Franca e Giuseppe. (FOTO CICCIONI)
Giovedì 18 Settembre 2003
7
«L'ALASSINO»
CASTELLI DI SABBIA 2003
(XXIII EDIZIONE)
Il servizio fotografico è di Foto Ciccioni (Via Mazzini)
1° settore Scogliera Marinetta - 1° premio: Bagni Cariplo n° 9
La Sirenetta
La ventitreesima edizione di «Castelli di sabbia», gara dedicata ai più
piccoli ma che da sempre vede il coinvolgimento dei più grandi, anche
quest’anno ha visto la partecipazione di oltre cento Stabilimenti
Balneari ed ha richiamato sia giornalisti e televisioni nazionali sia frotte di curiosi ed estimatori di queste singolari sculture.
Il programma ha preso il via mercoledì 06 Agosto con le costruzioni sulla spiaggia, dove a farla da padrona è stata la fantasia più sfrenata che ha fatto plasmare la fine rena nelle forge più estrose: copie fedeli d’opere d’arte, castelli e costruzioni ardite, vita marinara, attualità….
Difficile il compito della giuria, tant’è vero che per la prima volta dalla nascita del concorso, il premio assoluto è stato aggiudicato ex aequo al monumentale «Nettuno» dei Bagni Costante ed a «Sabbia poca,
divertimento tanto» dei Bagni Sergio.
Giovedì 08 Agosto, nell’affascinante cornice di Parco San Rocco, durante una grandiosa festa rigorosamente dedicata ai più piccoli, presentata da Rinaldo Agostini, si è svolta la premiazione dei «castellari».
Ai premi per i quattro settori in cui da sempre è diviso il litorale, si sono aggiunti numerosi premi speciali: tra questi merita una citazione,
il premio attualità assegnato ai Bagni Walter con l’opera «i cinquant’anni di Miss Muretto».
La novità di quest’edizione organizzata dall’Assessorato al Turismo
del Comune di Alassio, in collaborazione con numerosi enti pubblici e
privati, tra cui l’Associazione Bagni Marini, è stato l’ampio spazio dedicato ai più piccoli, che si è concretizzato nella consegna di un primo
premio assoluto «Alassio Bimbi» all’opera «Sant’Anna resiste al fuoco»
dei Bagni Helios.
Ma lasciamo che a parlare sia le foto e invitiamo tutti alla prossima
edizione.
2° settore Marinetta Molo - 1° premio: Bagni Lucia - n° 42
Castello
Premi speciali - Migliore soggetto sportivo: Bagni Gino - n° 67
Tennis Club
1° premio assoluto parimerito: Bagni Costante - n° 74
Nettuno
3° settore Molo Torrione - 1° premio Bagni Delfino - n° 55
L’oro di Alassio è la sabbia
Premi speciali - Originalità: Bagni Adelasia n° 95
Castelli di sabbia
4° settore Torrione ex Adelasia - 1° premio: Bagni Franca - n° 85
Questa si che è vita
1° premio assoluto parimerito: Bagni Sergio - n° 40 bis
Sabbia poca, divertimento tanto
Premio qualità: Bagni Lino - n° 71
Cristo si è fermato ai Bagni Lino
Premi speciali - Alassio Bimbi - 1° premio: Bagni Stella n° 93
Alassio
Premi speciali - Alassio Bimbi: Bagni Minerva - n° 76
2° premio: Torrione di Alassio
Premi speciali - Il più spiritoso: Bagni Londra - n° 27
Chi ha paura della vespa?
8
«L'ALASSINO»
Rimme da noscia tèra
Pinocchiu
Pinocchiu
73
76
«E che paise u l’è dunde ti vai
che nu l’ho mai sentiu mensunò…
Ma spieghime ün po’ bèn ‘sta nuvitai,
quandu ‘u s’è là, cuse besogna fò…»
L’amigu u-u mira cùn öggi incantai:
«Nomma demurose sensa stüdiò!»
Ün coru u riva a-u sòn de ‘na trumbetta
Tirau da òsi e ün caretté a cascetta.
Pensai a-a Fata in cà, ch’o-u stà a spèntò!
Doppu e prumesse fai, u züramèntu…
ma quellu, i-u savé, u l’è ün pamparò
ch’u pensa nomma a-u divertimèntu.
Tramènte, passò a nötte a sùn d’andò,
i rivan finarmènte a sarvamèntu
in quellu lögu spèrsu in ta campagna
ch’u l’era u Paise da cuccagna.
74
77
Stu coru u l’era a bù de garsunetti
tütti cuntenti cumme andò a ‘na fera.
U caretté u invitta i dui matetti:
«Muntai… Rangiaive in quarche mainera,
in sci-e stanghe o surva i asenetti…»
Pinucchiu u và! E a nu ghe po’ ancù vera
anche se, de da-u coru cu-u purtova
‘na vuxe triste e röie a ritimova:
De stu paise, dita cumme a l’è
u veru nomme u l’è «de demurette».
I duveresci vegghe cuss’u gh’è
per quelle stradde, i esci, in te ciassette:
giostre… teatri… cinemi… caffè…
bütteghe de ballui e biciclette…
Insumma, quelle cose che vui sai
dàn ai gandulli gran feliçitai.
75
78
«Ah! Disgrassiau… Ah! Poveru meschìn…
T’hai faitu a tò… ti te ne pentirai…
Ti t’èi lasciau piò cu-u succherìn,
propriu ti nu sai quellu che ti fai…
Stanötte u s’è segnau u tò destìn,
e ure belle urmai te sùn cuntai…»
U l’era propriu ün ose a dì cuscì
ragnandu ch’u faxeva intenerì.
Pinocchiu u l’è cuntentu da nu dì,
da mexi urmai u zögga, u sauta, u balla…
Cui autri u nu l’ha ninte da spartì
in te ‘stu postu propriu u se ghe scialla.
Ma ‘sta cuccagna a l’è lì pe fenì,
a veritai a stà venèndu a galla:
Difatti, che surpresa ‘na mattìn
quande u diòvu u gh’à messu u zampìn.
«U dexideriu»
A-u Gran Cuncursu da Feliçitai
l’orbu u l’ha guagnau u primmu premiu.
«Dabbòn e possu avé quellu che vöiu…
Vegghe e bellesse ch’ò inmagginau?…»
Ma autre cose intese, mai mirai
ch’u nu ne cuncepisce a so fassùn
i-u lascian lì, indecisu, ün po’ straniu…
persu in ti soi penscieri, fin ch’u fa:
«Dexideru de cö vegghe ‘stu mundu
ma a pensoghe bèn, propriu e nu sò
se in sci-a fìn e gh’agguognu o e ghe rimettu…
Però nu ghe rinunsiu! Allù e ve pregu
ch’oumancu o-u vegghe cumme e diggu mì…
cui öggi ancù innucenti de’n matettu!»
Gianni Croce
TRADUZIONE
Il desiderio
Al Gran Concorso della Felicità/ il cieco ha vinto il primo premio./
«Davvero posso aver quello che voglio…/ vedere le bellezze che ho
sempre immaginato?»
Ma altre cose sentite, mai vedute/ che non ne concepisce nemmeno
la forma/ lo lasciano lì, indeciso, un po’ perplesso…/ perso nei suoi
pensieri, fin che dice:
«Desidero di cuore, vedere il mondo/ ma pensandoci bene proprio
non so/ se infine ci guadagno o ci rimetto…
Però non rinuncio! Allora vi prego/ che almeno lo veda come dico
io…/ cogli occhi ancora innocenti di un bimbo».
Sturnelli d’amù
Giovedì 18 Settembre 2003
Sciùa de linsöa
vegni in cu mì che l’üga a l’è maüa
Rusina bella, invecce d’andâ a’a scöa…
Sciùa de susena
quandu a te veggu a cantu, Carulina:
sènsa de tì a me vitta a l’è i-na pena!
Sciùa de viuletta
anche se ti sei i-na Cacelotta
a te vöiu ben listessu, Maiétta!
✱ ✱ ✱
Sciùa de laitüga
Carlen, u nòsciu amù sempre u ne liga
anche se a faccia a mùscia quarche rüga…
Sciùa de gazzia
a semmu veggi e stanchi, câu Andrea,
ma a stammu ben, settài sutta a’a sciumbrìa…
Sciùa de pen
Andammu insemme, dénduse de man,
se nu a me perdu, au scüu, Giacumen…
Lucetto Ramella - Oneglia
TRADUZIONE
Stornelli d’amore
Questi stornelli raccontano la storia dell’amore che inizia sui banchi
della scuola e finisce con la vecchietta che dice al compagno:
«andiamo insieme, dandoci la mano, se no mi perdo, al buio…».
Fior di nocciola/ Vieni con me che l’uva è ormai matura/ Rosina
bella, non andare a scuola…/ Fior di verbena/ Quando ti vedo canto,
Carolina./ La vita senza te per me è una pena!/ Fior di violetta/ Anche
se tu sei una Cacelotta/ Ti voglio bene lo stesso, o Marietta!
✱✱✱
Fior di lattuga/ Carlino, il nostro amor sempre ci lega/ anche se il
viso mostra qualche ruga./ Fior di gaggia/ ormai siam vecchi e stanchi, caro Andrea,/ ma stiamo bene seduti sotto il pergolato./ Fiore
di pino/ andiamo insieme, dandoci la mano,/ se no mi perdo, al
buio, Giacomino…
Fiocco
Azzurro
Anna Maria e Gian Carlo Ferrero unitamente a Kate e Steve
Normington annunciano con immensa gioia la nascita del nipotino
THOMAS MATTEO NORMINGTON
avvenuta a Sutton (G.B.) il 23 giugno u.sc. Un felice augurio dallo zio
Luca e dalla zia Penny. Ai novelli genitori Cristina e Spencer gli auguri dei nonni e dell’Associazione Vecchia Alassio.
I ragazzi del garage Fossati
Rivedo ancora quel vasto
cortile, proprio di fianco al cinema Colombo, allorché,
sgombro di macchine, accoglieva i ragazzi del vicinato,
con i loro giochi. Chiaro, altresì, è il ricordo di quei giardinetti davanti alla Stazione ferroviaria, alternativi al garage,
quando lo spiazzo di cui sopra
era pieno di automobili. Giocavamo e i giochi erano quelli
in voga a quel tempo. «Guordia
e laddri», a lippa o «pimpirinella» ed infine le «ballette». Queste ultime biglie di terracotta,
colorate, e di vetro, tolte dalle
bottiglie di gazosa, dette «vedraie» e le «ciumbaie» di acciaio lucente, prese dai cuscinetti
a sfera rottamati magari dallo
stesso garage. Le «ciumbaie» si
adoperavano maggiormente
nel gioco chiamato «pormu e
stecca» o come boccia per tirare «au Pappa».
In quel tempo, in quella zona,
eravamo piuttosto numerosi
ma tutti affiatati; più o meno
coetanei (le differenze d’età
erano minime), dello stesso ceto sociale (i nostri genitori avevano delle attività commerciali nei locali degli stabili che si
affacciavano su quel cortile)
ed andavano tutti al Don Bosco. Del gruppo faceva parte
anche una ragazza, ma lei studiava dalle Suore di san Vincenzo.
Avevamo un sacco di amici
sempre in quei paraggi. I garzoni della panetteria all’angolo, che portavano il pane inforcando nere biciclette da donna
fornite di capiente cesta di vimini. I facchini della Stazione
che, pesanti e massicci, trattavano le ingombranti valige dei
viaggiatori come fossero fuscelli di paglia; gli stessi che, la
domenica sera, a dispetto della loro mole, volteggiavano come libellule negli interminabili
valzer, interpretati mirabilmente dall’orchestra del Circolo Ferroviario poco distante.
E poi i nerboruti uomini del
«ciarabàn» quel lungo carro a
quattro ruote con il quale si
trasportavano le merci dallo
Scalo ferroviario a domicilio,
comunemente detto «u coru du
dumiciliu». Ed infine i carrozzieri che, con i loro pazienti
animali, attendevano o l’arrivo
dei treni per portare in carrozzella i «furesti» agli Alberghi o
alle Ville. Tra una corsa e l’al-
tra, guidavano i cavalli ad una
fontanella che gorgogliava di
fronte al ponte della Ferrovia,
là dove si dipartono le strade
per Moglio e per san Rocco.
Accadeva allora che, a turno, ci
facessero salire in «scerpa» e
talvolta persino schioccare la
frusta! Dai giardinetti si vedevano le finestre con i vetri opachi sino a metà, dello Studio
dentistico. E d’estate, quando
rimanevano socchiuse, potevano sentire pur se in lontananza il fruscio metallico del
trapano a pedale… e, al pensiero, ci assaliva di continuo
un senso impotente di paura.
A mezzogiorno poi, dalla
Trattoria a conduzione familiare, giungeva intenso il profumo
del fritto misto unitamente
all’inconfondibile odore del
basilico per il pesto. Più tardi,
dai tavolini posti sotto la tenda
a fare da dehor sul marciapiede, si sentiva timido, rotolante,
l’acciottolio dei piatti in lavaggio nella attigua cucina.
Indimenticabili quelle sere
d’estate quando, stanchi del
gioco, ci fermavamo a riprendere fiato.
Sotto il cielo di insolita bellezza che pareva un tetto tempestato di brillanti, seduti sui
logori trapuntini di altrettanto
logore automobili, oramai in disuso, restavamo ore a parlare.
Davamo libero sfogo ai nostri
pensieri di fanciulli. Facevamo
progetti per il futuro: sognavamo. Talvolta senza bisogno di
parlare, perché ciò che provavamo non avremmo potuto
compiutamente esprimerlo a
parole. Era il momento in cui,
dall’alto dei giardini di Villa
Bice, scendevano a sciami le
«bassebassette»: attraversavano i binari ed invadevano dolcemente il «nostro» grande spiazzo buio… le loro lucette tremule parevano altrettanti lumini di
un immenso albero di Natale!
Gli anni sono passati veloci,
e molti di quei ragazzi del «cortile di Fossati» non ci sono più.
I ricordi si stanno lentamente
riempiendo di nebbia. Tuttavia
ogni volta che passo da quelle
parti, rivedo il cortile del garage, risento le voci di quei ragazzi e le riconosco dal tono
una per una. Allora il cuore mi
si riempie di malinconia e mi
viene voglia di piangere.
Vincenzo Moirano
XVII TORNEO
DI SCOPONE SCIENTIFICO
I vincitori del torneo e le gentili Signore Teresa e Nuccia.
Estate torrida, calura opprimente, afa insopportabile, temperature record, caldo africano,
canicola, solleone, incendi: da
dimenticare. Da ricordare invece il XVII torneo di scopone
scientifico «Memorial dott. Pio e
Libia Benetti» organizzato con
passione dalla Sig.ra Nuccia dei
Bagni Carlo di Alassio nello
scorso mese di agosto.
Madidi di sudore, ma pieni di
ardore agonistico, sulla sabbia
rovente si sono disputati gli incontri fra le coppie sorteggiate
ma abbastanza equilibrate.
Alla fine il successo è arriso
alla coppia ben affiatata BONINO Alfredo (Mondovì) - ing.
VOZZOLA Nicola (Torino) che
nella finale ha avuto la meglio su
MARCHISIO Domenico (Mondovì) - PASQUARIELLO Carmelo
(Saronno); terzi classificati REMUS Francesco (Mortara) - MUSAZZI Luigi (Monza).
In generale il gioco ha avuto
fasi alterne creando emozioni a
non finire. Bravura, errori, fortuna sono stati gli ingredienti
principali. A proposito della
Dea Bendata, fuori gara un giocatore per quindici partite consecutive non ha avuto il settebello e le gentili signore Carmen
e Silvia hanno sconfitto i campioni del 2002.
La premiazione, seguita dal
tradizionale rinfresco, ha visto
riuniti tutti i partecipanti al torneo nel ricordo degli amici di
spiaggia scomparsi negli anni
passati. Comunque, bellissimi i
premi per i classificati e graditissimi i souvenir per gli altri.
Il desiderio più grande per il
prossimo anno? Ritrovarsi tutti
e assaporare momento per momento il piacere della vita come
scriveva il poeta Orazio due millenni fa: «Carpe diem!» (cogli il
giorno fuggente), che purtroppo il clima impietoso di questi
mesi ci ha in parte negato.
Giovedì 18 Settembre 2003
9
«L'ALASSINO»
L’ANGELO SCOLARO
Pinocchiu
70
E u l’è stau de parolla, finarmènte!
Tantu che a-a fìn de l’annu, a prumussiùn.
Pe premiu u averà següramente
a gioia de scangiò a cundissiùn.
Parolla de Fata! Ricunuscènte
lei u se cügna in quella illuxiùn:
«Dumàn e nu sarò ciù ün mainettu
ma cumme tütti, ün veru matettu».
71
Pe st’uccaxiùn, cumme i poi bèn pensò
besogna fò ‘na festa da nu dì…
Cuntentu i soi amixi u và a invittò
ma Lucignulu u nu vö dì de scì.
«T’aspèntu dumàn… nu statte a fò pregò…
dimme u perché ti nu ghe vöi vegnì…»
«Sùn de partensa, amigu» e u l’ha’n surrisu
«vaggu in te’n lögu ch’u l’è ‘n paradisu».
72
A stu sentì, Pinocchiu mancu a dilu
de corpu to-u za lì ‘n sci-u chivalà:
«Ti porti?» e u cumensa a desberilu
pe fose dise aumancu dund’u và.
U l’è curiusu, u vö descruvilu,
u frizze, e’n ta pelle ciù u nu stà…
«Dimme a destinassiùn: in Fransa?… In Spagna?…»
«E vaggu in tu Paise da cuccagna!»
Agenzia ALPTUR Viaggi Albenga
con la collaborazione del Diacono GianCarlo
organizza
Roma
25° Pontificato di Sua Santità Giovanni Paolo II
Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta
Da giovedì 16 a lunedì 20 ottobre 2003
Giovedì 16
Partenza da Alassio ore 6:30. Albenga 6:45. Loano 7:00. Colazione libera in autostrada. Pranzo al Motel Apogeo★★★★ stelle verso le ore 12:00.
Proseguimento per Civitavecchia, presso la chiesa dove la Madonna ha
lacrimato. S. Messa, proseguimento per l’albergo «Centro Nazaret - oasi di Pace», assegnazione delle camere, cena e pernottamento.
Venerdì 17
Colazione. Visita ai Musei Vaticani e Basilica di San Pietro. Cupolone e
tombe dei Papi con sosta di preghiera presso il Beato Giovanni XXIII.
Pranzo. Nel pomeriggio visita a piazza Navona, pantheon, palazzo di
Montecitorio, palazzo Chigi, Fontana di Trevi, Quirinale, Piazza di
Spagna, Trinità dei Monti, Basilica Santa Maria Maggiore con celebrazione della S. Messa. Cena e pernottamento.
Sabato 18
Colazione. Visita al parco di Villa Borghese con suggestiva veduta di
Roma. San Paolo Fuori Le Mura. Pranzo. Nel pomeriggio visita a San
Pietro in Vincoli dove potremo ammirare il Mosè di Michelangelo.
Visita al Colosseo, Altare della Patria, Campidoglio. Cena. Preghiera per
il Santo padre e per la Nuova Beata. Santa Messa in cappella.
Pernottamento.
Domenica 19
Colazione. Partenza alle ore 5:30 per piazza San Pietro per festeggiare
il Santo Padre per il suo 25° di Pontificato e Glorificando Dio per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Pranzo verso le ore 14:00. Nel
pomeriggio; visita della chiesa di santa Croce in Gerusalemme dove sono contenute le S.S. reliquie della S. Croce di Cristo, visita a San
Giovanni in Laterano. Cena e pernottamento. Preparazione delle valigie.
Lunedì 20
Colazione. Visita alle Catacombe di San Sebastiano. Pranzo presso il
Ristorante Storico «Ulpia», locale prestigioso di alta categoria; uno tra
i più esclusivi della città di Roma. Partenza per il rientro a casa, arrivo
previsto in tarda serata.
Aura u s’allestisce ‘na gussetta
pe passò u mò, çercote a cian de là.
Imborchite in sci-a schina e in mattinò
‘stu pover’ommu te farò incuntrò.
PICCOLI… BAGNINI!
«Papà ti salvo io»
Due giornate per imparare a conoscere il mare, per non temerlo
ma anche per sapere come comportarsi dentro e fuori dall’acqua.
Con questi principi si è svolta la seconda edizione di «Papà ti salvo io»
l’iniziativa realizzata dalla Società
Nazionale di Salvamento di
Alassio, dal Circolo Nautico, dal
colazione, hanno potuto visitare
gli uffici della Guardia Costiera di
Alassio in compagnia del
Comandante Marco Nobile. Il pomeriggio del 14, poi, tutti insieme
sul molo per il gioco dell’oca studiato appositamente per l’occasione, dove al posto delle solite caselle si trovavano tante utili informa-
Iscrizione entro il 25 settembre 2003 versando acconto del 25%
329/22.66.059 - 0182/64.48.22 oppure 0182/50.620
In base alle condizioni generali di contratto di viaggio, le penalità verranno
applicate come segue: recesso da 20 a 11 giorni prima della partenza 30% Recesso da 10 a 3 giorni prima della partenza 70% - Oltre tali termini 100%.
rassicura la Madre. «Non è per
questo motivo che gli adulti non
hanno più le loro ali!»
«Vuoi forse dirmi che non si sono drogati, non rubano e non bestemmiano?»
«Ma noo, stai tranquillo, se così fosse, te ne saresti accorto,
stanne certo, molto di più che
non vedere le loro ali!»
«Oh... Mamma, come sono felice! Puoi dirmi però perché gli
adulti non hanno più le ali?»
«Hanno ancora le ali, solo che
noi non le vediamo più come le
tue o quelle dei tuoi piccoli amici.» «Perché, Mamma, capita questo?»
«Devi sapere, mio caro bimbo,
che ognuno di noi ha accanto a sé
un Angelo Custode... Forte, presente e visibile quando si è bambini; pronto a intervenire se si
presenta la necessità, un imminente pericolo. Man mano che si
cresce e le marachelle e i pericoli diminuiscono, l’Angelo Custode diventa più discreto e invisibile, ma comunque rimane sempre
accanto a noi, ad aiutarci, confortarci e, quando noi siamo allegri,
anche loro lo sono. Le tue ali,
bimbo mio, sono quelle del tuo
piccolo caro Angelo Custode.
Angioletto era rimasto a bocca
aperta, meravigliato dalle parole
della Mamma. Corse a prendere
la cartella… E via felice per la
stradina, non voleva certo perdersi il primo giorno di scuola!
«Ciao, Angelo Custode!» gli disse prima di entrare in classe. Le
sue ali sbatacchiarono felici e
Angioletto sorrise compiaciuto.
Gli auguri di un buon anno scolastico desidero porgere a tutti i
giovani di Alassio in età scolare,
con un racconto tratto da un mio
libro: «Siete tutti nel mio cuore»
Ciao Ragazzi! Da Caterina Columbu scrittrice di narrativa per
i giovani.
RICETTA del MESE
(a cura di Luciana Grollero)
Tonno alla ligure
Ingredienti: (per quattro persone)
4 tranci di tonno fresco, 20 gr. di funghi secchi, 3 acciughe
sotto sale, 2 spicchi d’aglio, olio di oliva, vino bianco, farina, sale, pepe, prezzemolo, 50 gr. di burro, succo di un
limone.
Fare rinvenire i funghi in acqua tiepida, lavate, diliscate e asciugatele acciughe. In un mortaio pestate i funghi, le acciughe, prezzemolo e aglio. Unite al composto
un cucchiaio di farina e mettete a rosolare in una teglia
con un pochino di olio. Aggiungete 2 bicchieri di vino
bianco e portate ad ebollizione. Adagiate nella
teglia le fette di tonno, salate, pepate e coprite.
Lasciate cuocere per 5 minuti su due lati,
quindi mettete la teglia in forno per 20 minuti.
Quando saranno cotte, toglietele e unite al sugo
di cottura il succo del limone e il burro, fate
sciogliere e versate sopra il tonno.
€ 435,00 Minimo 40 partecipanti
La quota comprende:
- Viaggio in comodo Autopullman gran turismo
- Assicurazione sanitaria e bagaglio, Elvia
- Pensione completa dal pranzo del primo al pranzo dell’ultimo giorno
- Accompagnatore tecnico e spirituale
La quota non comprende:
- Mance, ingressi ed extra in genere
- Camera singola supplemento euro 80
- Bevande dei pranzi di giovedì, venerdì e lunedì
- Tutto quanto non specificato in «la quota comprende».
Quando canta il gallo, Angioletto è già in piedi! Oggi è il suo
primo giorno di scuola; non vuole certo arrivare in ritardo! Si lava
con cura e si pettina i capelli, la
Mamma finisce di preparargli il
vestitino. L’ora è corsa via veloce... Angioletto fa colazione, un
bacio alla Mamma e con la cartella in mano si avvia per la stradina
della Scuola.
Lungo il sentiero incontra tanti bambini e adulti che cordialmente lo salutano; Angioletto risponde cortesemente e continua
per la sua strada. Dovrebbe essere felice d’affacciarsi nel Mondo,
ma purtroppo non è cosi; il bimbo appare afflitto e malinconico e
vien più buio e triste ogni qualvolta incrocia un adulto. Giunge
adesso verso di lui un gruppo di
persone adulte.
Alla vista, Angioletto proprio
non regge più. Scoppia in un fragoroso pianto correndo a gambe
levate in direzione della casa
Materna.
La Madre l’accoglie nel suo
grembo, gli asciuga i lacrimoni
dal visetto, lo culla un po’ sulle ginocchia e poi, quando è ben calmo e i sussulti singhiozzi sono
chetati, domanda al suo Angioletto: «Dimmi, bimbo caro. Perché sei corso a Casa piangendo?»
«Mamma, il Mondo è perduto.»
«Che dici mai, figlio mio?»!
«Mamma... Ho veduto un Mondo
di Adulti senza ali!»!
La Madre rassicurata sorride e
il bimbo continua:
«Mamma, tu stessa m’hai detto: “Stai attento, Angioletto, a
quel che fai nella vita. Non devi
rubare, non devi drogarti, non
devi maledire né bestemmiare,
devi accudire la tua persona ed
essere educato con il tuo prossimo”. Mamma, gli adulti hanno
perso le loro ali perché hanno
commesso tutte queste brutte
cattiverie!!»
«Ma no, Angioletto mio!», lo
I giovani partecipanti seguono con attenzione le lezioni.
Comune con la collaborazione della Società Marina di Alassio, e che
ha visto il patrocinio del Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti, del
Comando Generale delle Capitanerie di Porto, della Guardia Costiera
e della Protezione Civile. I quasi
cento bambini che hanno partecipato alla manifestazione hanno
vissuto due intense giornate. Le
mattine del 13 e 14 agosto, a gruppi, i partecipanti, dopo una ricca
zioni e domande sulla vita in mare.
Al termine, a tutti i ragazzi è stato
consegnato un kit speciale con maglietta e cappellino. Il 17 agosto
grande festa con premiazione e
consegna di un diploma di partecipazione per tutti i «piccoli bagnini»
che hanno partecipato alla manifestazione, dimostrando intelligenza
e anche curiosità verso questo importante lavoro.
Barbara Testa
10
«L'ALASSINO»
La piscina di Alassio riapre
con le nuove proposte
per la stagione sportiva 2003/2004
Dopo la pausa estiva, la Piscina
di Alassio, riaprirà la nuova stagione sportiva lunedì 22 settembre con alcune importanti novità.
Dottori Pediatri che saranno a disposizione dei genitori per rispondere a domande e richieste
di informazioni, dopo aver illu-
Giovedì 18 Settembre 2003
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
E DEI TRASPORTI
Ufficio Circondariale Marittimo - Alassio
L’ordinanza N° 38/2003 riquardante la disciplina delle
attività subacquee è in visione presso la nostra Sede.
UNIONE CICLISTICA ALASSIO
SEMPRE IN BELLA EVIDENZA
Nella foto di gruppo al termine
dei Campionati Liguri della pista
svoltisi allo stadio Carlini di Genova, vediamo il gruppo dei dieci
«pistard» con il Dir. Sp. G.B. Briano e gli accompagnatori Strappetti, Bruzzone e Vittorio Novaretti.
La principale è quella di aver
aggiunto altri corsi specifici di
Aquagym, diversificando le varie
attività. Infatti ai corsi classici affianchiamo corsi di potenziamento muscolare, corsi riservati allo
stretching e corsi di kick boxing
acquatico: ogni partecipante potrà scegliere il suo corso, combinando a suo piacimento le varie
proposte, consigliate dalle insegnanti, per ottenere maggiori benefici.
Oltre all’Aquagym, la Piscina ha
potenziato le offerte di Attività
Motoria per la Terza Età, incrementando le ore dei corsi presso
la palestrina del Palazzetto dello
Sport e lasciando - inalterate le
ore dei corsi presso l’impianto natatorio, ma offrendo la possibilità
di avere a disposizione più insegnanti durante l’orario delle lezioni, così da soddisfare una più vasta clientela.
I baby, tenuto conto dell’attuale incremento delle nascite, saranno seguiti da insegnanti esperti tutti i martedì e giovedì pomeriggio e sabato mattina. A questo
proposito, a metà novembre la
GE.S.CO. S.p.A. ha in programma
un laboratorio acquatico, dove
tutti i bambini di età inferiore ad
un anno potranno «ambientarsi»
insieme ai genitori nella Piscina
grande opportunamente riscaldata. Interverranno al laboratorio
strato i benefici dell’acqua nei
bambini così piccoli.
Per i più «grandicelli» la scuola
nuoto pomeridiana inizierà lunedì
22 settembre mantenendo gli
stessi orari della passata stagione. Per la scuola nuoto sono già
state programmate le feste di fine
corsi (la prima si effettuerà il 20 dicembre), dove sarà consegnata
ad ogni partecipante, la scheda di
valutazione che servirà alla fine
della stagione per redigere il diploma di merito. Infine, dopo i lusinghieri successi ottenuti a
Catania in occasione dei Campionati Nazionali di nuoto del Centro
Sportivo Italiano, i componenti la
squadra preagonistica faranno da
«apripista» per le nuove leve che
già si sono distinte la scorsa stagione. A loro è riservato un benvenuto particolare perché spetta
loro l’arduo compito di difendere
gli onori e il prestigio che la squadra dei veterani ha ottenuto durante le passate stagioni.
Allora Vi aspettiamo numerosi
e comunque per ogni informazione ed iscrizioni ai corsi la piscina
apre dal 15 settembre dalle ore
9.00 fino alle ore 13.00. Da lunedì
22 settembre sarà in vigore l’orario definitivo invernale con apertura al pubblico e alla libera balneazione alle ore 12.30. A presto!
Graziella Danio
GE.S.CO. Spa
giungono le varie sedi di gara in
Liguria ed in Piemonte per disputare le tante corse del calendario,
in varie occasioni riescono anche ad aggiudicarsi il Trofeo per
la migliore classifica di squadra.
Recentemente si sono anche disputati i campionati Liguri di gim-
Il Panathlon della
Gallinara consegna la
«Barca della solidarietà»
Nell’edizione di agosto de «L’Alassino» abbiamo pubblicato alcune foto raffiguranti la manifestazione organizzata dal Panathlon della Gallinara in merito al «service» del Club
internazionale. Per problemi tecnici
non è stato pubblicato l’articolo che
riferiva dell’importante meeting,
cronaca che ora vi proponiamo:
Il sogno è uscito dal cassetto dopo neppure due anni di lavoro. Così
la «barca della solidarietà», sotto i
colori del Panathlon Club della
Gallinara, è stata varata il 14 luglio
scorso ad Alassio.
Una grande festa in piazza della
Libertà, davanti al Comune, per portare il Panathlon «fuori dalle mura»
ristrette della sede sociale e far conoscere alla gente le finalità di
un’organizzazione mondiale.
La «barca della solidarietà»,
un’imbarcazione a vela della classe
«2.4» è stata donata dal «Gallinara»
all’unico istruttore disabile di vela
della Fiv, Silvano Malagugini. La barca è stata affidata allo Yacht Club
Italiano di Genova, uno dei più prestigiosi circoli nautici d’Italia, tra
l’altro promotore e organizzatore di
una scuola del diversamente abili.
«Le finalità sono evidenti. Il dono
della barca è frutto del nostro service 2003. Il mondo dei disabili ci sta
particolarmente a cuore e mi auguro che il Club della Gallinara prosegua anche negli anni futuri sulla linea intrapresa in sintonia con l’organismo internazionale». Daniele La
Corte, presidente del Panathlon della Gallinara dal dicembre 2002, ha
messo in evidenza le finalità dell’iniziativa che ha visto, sulla piazza del
comune di Alassio, gremita da oltre
1500 persone, la consegna ufficiale
dell’imbarcazione alla presenza del
responsabile del Panathlon International per i problemi dei disabili,
Giancarlo Barberis, e di numerosi
panathleti giunti in rappresentanza
dei diversi Club del Piemonte e della Liguria, tra i quali Alba, Asti,
Alessandria, Savona, Sanremo e La
Spezia. Testimonial della serata è
stato Gianni Rivera, ex golden boy
del calcio italiano. Con lui i campioni italiani di vela classe Laser, Star, e
«Benetou 25», l’equipaggio di voga
della «Salvamento» di Alassio, il presidente nazionale della Fiv, Sergio
Gaibisso. Ma la serata non è stata solo velistica perché oltre a Gianni
Rivera era anche presente Mauro
Tassotti, vice allenatore del Milan, e
il vice presidente della Federazione
italiana sport equestri, Flaminio
Richeri. E per ricordare le gesta indimenticabili del Campionissimo
per antonomasia sul percorso della
Milano-Sanremo era presente alla
consegna della barca del Panathlon
della Gallinara, anche Faustino
Coppi. La cerimonia si è svolta alla
presenza di numerose autorità tra
cui il sindaco di Alassio, quello di
Alessandria, di Novi Ligure e del vice presidente dell’amministrazione
provinciale di Alessandria che hanno dato così vita a una sorta di gemellaggio tra Alassio e il Basso
Piemonte all’insegna della solidarietà attraverso lo sport.
La manifestazione organizzata
dal Panathlon della Gallinara ha raccolto la collaborazione di molte associazioni e enti oltre a quella di
semplici cittadini che con entusiasmo hanno lavorato in nome della
solidarietà e della fratellanza. Tra gli
enti collaboratori il Comune di
Alassio, la federazione Italiana della
Vela, il Circolo Nautico Al Mare, la
Società Nazionale di Salvamento di
Alassio, la «Marina di Alassio».
A.V.A.
BRIDGE CLUB ALASSIO
Anche il Torneo del 21 agosto, organizzato dal Bridge Club Alassio,
ha avuto un gradimento ed un buon
successo con la partecipazione di
ventisette coppie che hanno sportivamente gareggiato con impegno e
divertimento.
Ha vinto la coppia Penna SergioFlorio Renato non nuova a tanti successi. I partecipanti hanno ricevuto
tutti un premio anche per i generosi
omaggi offerti dai Bagni Marini dalla
pasticceria «Burro e marmellata» e
delle altre ditte segnalate in calce
all’articolo.
Il Bridge Club, tramite la sempre
attivissima presidente Gagliolo
Mirella, ha curato l’organizzazione
come sempre ottima, e coglie l’occasione per ringraziare il Comune di
Alassio che dà sempre valido appoggio.
L’organizzazione «Alassio Village» ha contribuito con premi e
soprattutto con l’adesione cortese e
fattiva alla iniziativa che si spera
possa venire continuata ed ampliata in avvenire.
Si ringrazia «L’Alassino» per la
sempre cortese ospitalità e si porgono auguroni a tutti i lettori ed amici che avranno occasione di leggere
queste due righe.
(Pasticceria S. Lorenzo, Pasticceria Boazzo, Ristorante Liguria e
Testa Marino).
UOMINI DIVERSI 9
a cura di Dante Schivo
Tra di loro, vestiti con la maglia
bianco rossa dei colori della
Liguria i campioni regionali Fabio
Strappetti (velocità allievi), Erika
Brunetto (Individuale donne
esordienti), Silvia Bovero, (individuale donne junior).
L’Unione Ciclistica Alassio, anche per merito di altri atleti presenti nella foto (Luca Bovero,
Giuseppe Gianni, Felice Tomati)
che con i loro piazzamenti sul podio delle varie specialità hanno
contribuito a ragranellare un bel
gruzzolo di punti, si è piazzata al
secondo posto tra tutti i club liguri in occasione dei suddetti
campionati, mentre mantiene
saldamente il primato in classifica nelle prove della Challenge
Liguria della pista, davanti alla
Ciclistica Arma Taggia.
Prosegue intanto costellata di
tanti successi l’attività dei giovanissimi che ogni domenica rag-
cana e di strada, nei quali i punteggi conseguiti hanno qualificato le sei migliori società liguri che
potranno disputare i campionati
italiani che si svolgeranno a fine
stagione a Bari.
L’Unione Ciclistica Alassio, anche tra i giovanissimi, malgrado
l’inferiorità numerica rispetto a
tanti altri club, si è agevolmente
qualificata per la finale barese alla quale parteciperemo in una
lunga e festosa trasferta per la tre
giorni di gare nel capoluogo pugliese. Anche in questa occasione, a Pontedecimo, per i campionati Liguri giovanissimi di fronte
ad oltre duecento piccoli atleti, si
sono laureati campioni liguri: Nicholas Maiorella (G/1 gincana),
Marco Tomati (G/1 strada) Sara
Rinaldi (G/3 femminile) che ha riportato un doppio successo sia
nella gara strada che in gincana.
Per la U.C. Alassio A.G.
Il viaggio in Liguria di Dante che
per «l’alta via», attraverso un percorso pittoresco per selvaggia bellezza, lo porta fino a Vado e Noli e di
lì ai Balzi Rossi, avvenne presumibilmente fra il 1311 ed il 1313 e certo
fu tra i meno esaltanti della sua vita
di eterno fuggiasco. Probabilmente
aveva già deciso di mettere Branca
d’Oria, ancor vivo (morì nel 1325),
nel suo «Inferno» come traditore del
suocero e d’inveire contro i Liguri
chiamandoli: «Uomini diversi». (Il
d’Oria era nella stessa condizione di
peccato di Alberigo dei Manfredi:
faentino ma Dante «perché lontani
da ogni buona usanza» inveisce solo
contro i Genovesi). Non riusciva ancora a fidarsi; tra precipizi e baratri,
ma immerso in una bellezza struggente nel cammino in quella terra
singolare e unica in certi suoi aspetti com’erano (e come sono) «unici e
singolari» gli uomini che l’abitavano, si sentiva in un certo qual modo
lui stesso «sperso». Forse non riu-
sciva a capire questi uomini tenaci,
poco portati al riso ma pieni di speranza; o forse fu la vista dall’alto del
mare, di quell’elemento ignoto che
tanto aveva attirato i fratelli Vivaldi
e altri giovani Liguri. Forse non condivideva, in quel momento, il «Folle
volo» del suo «Ulisse». La modernità
di pensiero di quegli autentici cercatori di futuro che vivevano in un
luogo così bello ma così pericoloso
e faticoso davanti ad un mare sempre aperto che consideravano come
un ponte disposto verso un nuovo
mondo, anche per un personaggio
grande, eccelso e sommo come lui,
era difficile da capire. La più semplice delle invenzioni dell’umanità, la
ruota, ha impiegato millenni per farsi apprezzare in Liguria. L’orografia
(da Lerici alla Turbie) arzigogolata
della regione non aveva mai favorito lo sviluppo delle strade carrabili,
(continua a pagina 11)
Giovedì 18 Settembre 2003
UOMINI DIVERSI (segue da pagina 10)
piuttosto quello dei sentieri, «creuse» urbane o vie del sale extraurbane che fossero utili a collegare la
costa con le terre oltregiogo e le diverse valli una dall’altra; il mestiere
del conduttore di muli fu per secoli
secondo per importanza a quello
del marinaio. Per primi i Liguri avevano afferrato le ragioni fisiche (minor consumo di energia motrice,
maggiore velocità) che fanno del
mare la miglior via di comunicazione commerciale tra i diversi luoghi
della loro contrada e del mondo. La
storia del Ligure (potremmo dire la
storia dell’Uomo moderno?) è stata
fatta quasi sull’acqua che sulla terra. Inoltre la comodità del cabotaggio supplì sempre egregiamente al
decadimento della già scarsa viabi-
11
«L'ALASSINO»
lità romana. Ci volle Napoleone con
la sua visione politica degna del miglior impero romano, per iniziare i
Liguri al piacere del trasporto su
ruota. La stessa Genova, la capitale, fu dotata di una strada carrozzabile solo nel 1773, quando il doge
Giovanni Battista Cambiaso fece
costruire la via del Polcevera per
raggiungere la propria villa di Cremeno. Se no era la feluca, piccola e
agile imbarcazione a vela o a remi il
mezzo più sicuro per muoversi da
Antibes a Genova, facendo scalo a
Sanremo, Alassio, Noli e Savona.
Una dozzina di uomini di equipaggio, otto o dieci passeggeri, bauli,
casse merci e la «posta». Durante
l’epoca romana le notizie (la posta…) viaggiavano con molta più
velocità perché le strade erano più
sicure e anche perché i Romani
avevano avuto la semplicissima
idea di conquistarsi il Mondo per
questo i Liguri (ecco la loro grande
modernità) cercavano di rendere
sicuro il «loro» mare, agibili i loro
porti e possibile, in termini tecnici,
la navigazione delle loro navi. Era
una questione commerciale. Appena i Liguri si accorsero che per avere un loro spazio fra le società europee che si andavano sviluppando, dovevano commerciare e navigare s’impegnarono per unificare le
due attività creando una nuova
classe sociale di commercianti naviganti e navigatori mercanti. I
membri di questa nuova classe
comprendeva nobili che non esitavano ad intraprendere attività mercantili e gente di umile origine che
cercavano di elevarsi socialmente
e il termine «mercator» non compare nelle definizioni professionali
del tempo; è superfluo perché lo
erano tutti. La mescolanza di genti
diverse per cultura e provenienza,
ma unite dalla comune attività
commerciale, fa sì che a Genova ed
in Liguria venisse sviluppata al meglio quella cultura internazionale
del commercio che diverrà, in breve tempo, patrimonio comune
dell’Europa: l’assegno, la cambiale,
la girata e altre pratiche bancarie,
pur non essendo, forse, nate in
Liguria, qui vengono perfezionate.
A Genova e in Liguria già nel
Trecento vi sono Banche capaci di
compiere quasi tutte le operazioni
tipiche di un istituto di credito moderno. L’11 agosto 1590 si ebbe a
Genova la prima dichiarazione di
«Portus immunis» (ovvero il moderno Porto Franco) ossia si istitui-
scono benefici in termini di dazi e
pagamenti. A metà Seicento vi erano nel «portofranco» un centinaio
di «case», l’equivalente dei moderni
Spedizionieri, variamente specializzate nei diversi rami dell’«import-export». Case liguri e straniere, invitati ad installare attività
commerciali purché garantissero
stabilità economica, rispetto delle
leggi locali ed estraneità alla vita
politica. Giunsero Francesi, Olandesi, Inglesi ed Ebrei. Per la prima
volta si sente parlare comunemente, nella valutazione del locale interno della nave, di una nuova misura: la tonnellata di stazza (prima
«Colonna») pari a cento piedi cubi
inglesi. Nel contempo si diffuse la
pratica di assicurare le merci trasportate per via marittima. A tutto
ciò contribuì la presenza degli stranieri e degli ebrei in particolare. È
stato notato che una delle prime
forme di contratto commerciale genovese, la «commenda», fosse molto simile ad un’analoga istituzione
ebraica, la «izqà». Ma questo moderno stato commerciale era in atto, comunemente in tutte le due
Riviere come dimostra un decreto
del Comune di Albenga del 1759
che appunto solleva i commercianti via Mare da ogni tipo di gabelle o
canone facilitando il commercio a
costi più bassi, che si caratterizzavano sia all’acquisto che alla vendita (come si può vedere dal «Libro
della raggione», ossia società di negozio fondata ad Albenga il 5 settembre del 1759 fra Giovanni Antonio Rollandi, Giovanni Stefano Brogliano e Giovanni Boggiero (Mercatores e «patronus» armatore).
(Uomini diversi – Continua)
LUTTI CITTADINI E NECROLOGI
coloro che ebbero il piacere di conoscerla. Anche l’A.V.A. si associa
al dolore della figlia, del genero e
parenti tutti e porge loro sentite
condoglianze.
BRUNO FRACCAROLI
1920-2003
LUIGIA GUIDO
(LUISA)
Ciao Bruno, papà buono, ci hai
lasciato in silenzio per ritornare
dalla tua e nostra amata Anita.
Rimarrai per sempre nei nostri
cuori e nel nostro pensiero. Il tuo
insegnamento di bontà e onestà
non andrà perduto.
I tuoi figli
bile al dialogo; intrattenere conversazione con lei era un vero piacere. Addio Luisita, ci mancherai
tanto.
Alla figlia Rosamaria col marito
prof. Alberto Lehmann, al figlio
ing. Franco, nostri soci, e signora,
ai parenti tutti le più sentite condoglianze dell’ A.V.A.
MAURO SENATI
1999-2003
Emanuele e Maria Grazia
L’A.V.A. porge le più sentite
condoglianze alla figlia Maria
Grazia ed a Emanuele, nostro
Socio, le più sentite condoglianze.
Nowo Kalitwa, (Fronte Russo del
Don) 12-18 Dicembre 1942
Iniziò il calvario della ritirata.
Percorrendo a piedi, con temperature intorno a meno 30°, 1500
chilometri, con estremo coraggio
e tanta volontà, impiegando ogni
mezzo di fortuna e infondendo
sempre fiducia ebbe il merito di riportare in Italia tutti i suoi «ragazzi» scampati alle cruente battaglie
sostenute.
È con orgoglio e tanto amore
che Tua figlia Dina, Tuo genero
Aldo, gli adorati nipoti Umberto e
Stefano i piccoli pronipoti che tanto avresti amato, ricordano a
quanti Ti conobbero questa parte
della Tua vita, Alassio, «il più bel
paese del mondo» come sempre
dicevi Tu, oggi Ti ricorda. Ciao
nonno Nino «cuore alassino».
GIOVANNINA ROVERE
IN MERELLO (NINNA)
Il 9 agosto u.s. è mancata in
Alassio Luigia (Luisa) Guido, appartenente ad una delle più note
famiglie della «vecchia» Alassio.
La notizia ha colpito molti amici e
conoscenti che si uniscono
all’Associazione Vecchia Alassio
nel porgere le loro condoglianze
alla figlia Liliana e famiglia.
EBE CORIO
VEDOVA BOTTIROLI
Anniversari
Cara Mamma
il tuo valore
il tuo coraggio
il tuo amore
la tua bontà
la tua onestà
la tua spiritualità
ci sono stati d’esempio
e ci saranno di guida.
Rosanna, Carlo, Giuliana
Dopo una lunga malattia è venuta a mancare il 12 agosto la nostra cara «Ninna du Carettu».
Noi ce la ricorderemo oggi in
quello scorcio di Alassio in fondo
a Via Torino, allegra e sorridente
mentre chiacchiera con i bagnanti che dal suo carretto compravano ortaggi, frutta e fiori coltivati
con tanta pazienza e fatica insieme al suo Mimin in quel della
Fenarina. Grazie Nonna, per tutto
quello che hai fatto per noi.
Ciao
I tuoi famigliari
Al marito Matteo (Mimin) alle figlie Anna, Bruna e Vera ed a tutti i
famigliari giungano le più sentite
condoglianze dell’A.V.A.
L’A.V.A. partecipa al dolore dei famigliari.
LUISITA RAZZELLI
VED. FERRANDO
Il 9 agosto scorso Luisita ci ha
lasciati all’età di 89 anni. Nata a
Oneglia, ma residente ad Alassio
fin dall’infanzia, da giovane conduceva il negozio da elettricista
del padre in corso Dante. Poi si
sposò col geometra Gino Ferrando, che allora aveva un negozio da fotografo in piazza san
Francesco. In seguito fece il costruttore edile e fu Consigliere comunale e Sindaco di Alassio. Lei si
dedicò completamente alla famiglia. In età matura partecipò attivamente alla vita associativa alassina, nel Circolo Amici della
Musica «Primo Campana» e
nell’Unitre, dove frequentò con
passione alcuni corsi. Era sempre
gentile, di buon umore e disponi-
ANTONINA BELLINI
(NINA) DE PALMA
Il 3 agosto u.sc. è mancata nella sua adorata Alassio, dove trascorreva diversi mesi all’anno
ANTONINA BELLINI (Nina) DE
PALMA.
La figlia Mariolina la ricorda,
sempre bella ed elegante, a tutti
STEFANO AICARDI
(NINO)
CLASSE 1908
Che il tuo eterno riposo sia allietato dagli Angeli custodi fatti di
luce e di stelle, e con le stelle ti invio un bacio e una carezza nel ricordo del IV Anniversario della
tua scomparsa.
Vanda
IN RICORDO DI
LUIGI MADERNA
SETTEMBRE 2002-2003
Sono già passati 25 anni dalla
Tua dipartita ma ci sembra ancora di vederti sul tuo gozzetto a pescare i «luassi» o a bordeggiare sul
tuo «dinghy», Uomo tranquillo e
riservato hai saputo dimostrare il
Tuo valore in occasione della
Spedizione Italiana in Russia:
Capitano di Complemento,
Comandante Quinta Compagnia II Battaglione - 89° Reggimento di
Fanteria - Divisione «COSSERIA».
Partito da Ventimiglia per il
Fronte Russo il 23 Settembre
1942, dopo un interminabile viaggio a metà Novembre la Quinta
Compagnia era schierata sul Don
in prossimità del paese di
Jamodurowka. Il 12 Dicembre iniziò l’offensiva dell’esercito Russo
che il 18 Dicembre sfondò la posizione eroicamente difesa dalla
Quinta Compagnia.
Trascriviamo la motivazione
della Croce di Guerra:
Comandante di Compagnia
Fucilieri, durante 7 giorni di continui duri combattimenti, impiegava
il proprio reparto in modo encomiabile, opponendo con l’esempio
di serena fiducia e di sprezzo del
pericolo il massimo rendimento
dei dipendenti.
Siamo alcuni clienti affezionati
del Signor Luigi che per tanti anni
ha gestito l’hotel San Carlo.
Abbiamo saputo quest’anno della
Sua morte, e la tristezza ha preso
il sopravvento… Quante estati
passati da Lui in quella Pensione
così familiare… I suoi risotti, il pesto, le lasagne, sempre indaffarato tra i fornelli nella sua bella cucina vicino alla scala di marmo
che portava alle camere; quella
casa così antica, ma così curata
con tutti quei quadri, le piante…
Raramente lasciava il lavoro…
«Il mangiare va curato»… Aveva
un sorriso per tutti! E quando poteva insegnava a pescare ai nostri
bimbi o raccontava di quando
Alassio… Che bello la sera seduti
nella veranda nel verde: mangiavamo l’anguria e raccontavamo
barzellette! Ci manca la Pensione
San Carlo. Ci manchi tu caro
Luigi…
Alassio oggi va verso un altro
turismo fatto di appartamenti, di
fine settimana veloci… ma i tuoi
clienti amici non ti scorderanno
mai. Mai! Ciao Luigi un caro saluto
ai tuoi familiari.
Seguono molte firme
AGOSTO 2003
ARNALDI Eraldo
AVERAME Maria
CAMMARATA Michele
CORIO Ebe
anni 67
anni 83
anni 81
anni 90
DE PAOLI Giuseppina
FRACCAROLI Bruno
GUIDO Luigia
MAMINO Roberto
MEDAGLIA Ondina
MONTAGUTI Imer
MORA Maria
PARIS Clara
PATRONE Caterina
PELLE Ida
RAZZELLI Luigia
ROBALDO Regolo
ROVERE Giovannina
SANSEVERINO Umberto
SCHIAVINO Nella
STERI Davide
TAMBUSSO Angiolina
ZANCANARO Angela
anni 94
anni 82
anni 82
anni 89
anni 80
anni 75
anni 91
anni 82
anni 87
anni 80
anni 89
anni 93
anni 86
anni 90
anni 76
anni 66
anni 80
anni 93
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
12
«L'ALASSINO»
Al lettore
Terminata la pubblicazione delle preziose fotografie ornitologiche
che Franco Iebole ci aveva consegnato per la rubrica «Fauna di
Alassio» con questo numero ne iniziamo una nuova che in tema «ittiologico» tratta più specie di pesci che vivono nel nostro mare.
Questa ricerca è stata curata dal socio Santino Bruno Pezzuolo autore del libro: «Il pescatore di canna dal litorale marino di Liguria»
ed è illustrata con disegni della figlia Patrizia.
Per gli appassionati di pesca con canna l’opera dà qualche utile
consiglio tecnico.
Giovedì 18 Settembre 2003
Associazione Nazionale Alpini
Gruppo di Alassio
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
AGOSTO 2003
La Redazione
Specie ittiche della
Baia del Sole
Sarago o Sargo
La consegna del “crest” A.N.A. al gruppo di Alassio. Da sin. Remo Forneris
(Cons. Prov. Cuneo) – Silvio Gervasoni (capo gruppo di Alassio e Cons. Prov.
di Savona) - Beppe Parazzini (Pres. Naz. A.N.A.) - Elio Lunghi (Capo gruppo
di Andora e Cons.Prov. di Savona) - Paolo Pezzolo, Alpino e rappresentante S.O.M.S. Alassio.
(Diplodus sargo - Saragu)
SARAGO REALE
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Corpo largo e ovale e capo arrotondato, pinne di colore scuro.
Ha otto fasce verticali bruno nere sul tronco e sulla coda una
macchia nera tonda. Pinna codale e anale scura. Peso massimo anche 2 kg. Carne ottima.
Pratica le scogliere e le rive sabbiose. Simile a questo c’è il
«puntazzo» o «sarago pinzuto» o
«spisso» con 10/11 fasce verticali, il capo concavo e il muso appuntito con dentini in bocca. Si
pesca con tutti i tipi di canna.
Meteorologia
Alassina
Lunedì 18 agosto u.sc. presso la
Sede della SOMS di Alassio (g.c.) si
è svolta una simpatica riunione di
Alpini in congedo, presieduta dal
Presidente Nazionale dott. Beppe
Parazzini che dal 1957 frequenta
regolarmente la nostra città di cui
si dichiara grande amico: il Presidente del Gruppo di Alassio Sig.
Silvio Gervasoni ha informato e
messo in evidenza quanto realizzato in questi ultimi tempi: raccolta di generi alimentari per i bisognosi e la pulizia di alcuni sentieri
collinari, ricevendo il plauso e l’incoraggiamento del dr. Parazzini
che a sua volta ha posto in evidenza come gli Alpini, ovunque
siano, danno il buon esempio, sia
sul lavoro che nel volontariato al
quale partecipano numerosi.
Diversi gli ospiti presenti alla
riunione, fra cui il Generale Giacomo Verda ed i rappresentanti
dei gruppi di Demonte e Aisone
(Prov. di Cuneo), il Pres. Sezionale
di Monza Sig. Osvaldo Penati. Il
Sig. Gervasoni ha informato i Soci
che nel 2004 il gruppo di Alassio
compie 80 anni di fondazione e
che con la collaborazione di tutti
si augura di poterlo festeggiare degnamente.
La serata si è conclusa con un
gradito rinfresco e l’augurio di
avere altri incontri a breve termine.
c.c.
Esca: tutte - Armatura: a/f
Amo: 6/14 - Filo del fondo di lenza: 012/025
Subito un dato molto eloquente sul «caldo»
del mese in questione: nella prima decade,
sette giorni su dieci hanno mai fatto registrare una temperatura minima inferiore ai 30°C; la temperatura
media della decade: 31,1°C!
Se la temperatura minima non scende sotto i 30°C, le speranze di riposare «al fresco» scompaiono completamente.
Subito tutti gli altri valori registrati nella nostra Torretta (non
dimentichiamo che tutti gli strumenti sono in locali posti tra i
35 e i 42 metri dal suolo, non influenzati quindi da strutture o da
costruzioni di ogni genere in grado di alterare le temperature,
la direzione di provenienza dei venti o anche di altri fenomeni
registrati).
Temperatura media mensile: 29,5°C (basta pensare che la
temperatura media registrata lo scorso anno è 24,8°C!). Gli altri
valori decadali (oltre la prima decade già presentata): 29,3°C
nella seconda; 28,3°C nella terza. La temperatura minima assoluta del mese è del giorno 31 alle ore 7 con 25,6°C!
Questo ci dice che per tutto il mese di agosto la temperatura
ha oscillato - e di giorno e di notte - tra i 25,6°C (la minima) e i
34,0°C (la massima registrata alle ore 15 del 5 agosto).
Pressione media mensile: 759,2 mmHg; medie decadali:
761,1 mmHg nella prima decade; 760,4 mmHg nella seconda;
756,4 mmHg nella terza.
Umidità media mensile: 63%. Giorno più umido il 27 con 86%;
più secco il primo del mese con 31%; valori massimi registrati
il giorno 11 alle ore 21 con 94% e il giorno 29 alle ore 3 con 93%;
valori più bassi: 26% alle ore 13 del giorno 5 e 36% alle ore 17 di
sabato 30.
Precipitazioni: 5,0 millimetri nell’ultima decade.
Giorni sereni: 25; non vi sono giorni coperti.
I giorni con minore presenza del sole limpido sono stati il
giorno 8 con 7,4 ore; il giorno 14 con 6,4 ore; il giorno 24 con 6,7
ore di sole.
Eliofania: ore si sole limpido nell’arco del mese: 334,8 con
una media di 10,8 ore al giorno, permettendo ai turisti la più invidiabile abbronzatura!
Concludo questa rassegna di aridi numeri riportando qualche dato registrato nel mese di agosto del 2002; il confronto per chi lo vorrà fare - sarà più eloquente di qualunque commento.
Agosto 2002: temperatura media mensile: 24,8°C;
umidità media mensile: 71%.
precipitazioni totali: 19,4 mm.
giorni sereni: 21
eliofania totale: 280,6 ore
media giornaliera: 9,1 ore
Credo proprio che l’estate 2003 non potrà mai essere dimenticata.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Strane terapie dei nonni
Fiocco Rosa
Le fasi lunari
e la crescita dei capelli
Ancora oggi c’è qualcuno
all’antica convinto che i capelli
tagliati durante le fasi di luna
crescente (1° e 2° quarto) hanno una crescita più rapida di
quelli tosati negli ultimi due
quarti.
Allora i nonni erano convinti
che il taglio effettuato nel primo quarto lunare anticipava la
crescita di questi di quattro o
cinque giorni. Di conseguenza
ritenevano che andare dal parrucchiere nei giorni di luna decrescente era per loro conveniente.
Mio nonno che era un barbiere (barbé) negli anni della mia
gioventù più volte al ritorno dal
lavoro nei giorni di luna nuova,
per far capire che i suoi incassi
della giornata non erano bril-
Mi chiamo MARTINA ZUFFINETTI sono nata il 12 agosto u.sc. alle ore 7.00, per la felicità di Mamma Nadia e papà Dario, per la gioia
dei nonni: Nelly e Filippo Grollero - Clara e Antonio, e per ricevere
le coccole di zie-zii e del cugino Mirko.
lanti, entrando in casa canticchiava questo stornello:
Se cürti i cavéggi ti vöi cunsèrvò
de lüna veggia valli a taiò.
(Se vuoi conservarti corti i capelli/ valli a tagliare di luna vecchia).
L’Associazio
ne
Vecchia
Alassio augura
a te e famiglia
una vita lunga e
serena.
Non tanti anni fa in una chiacchierata fatta con un anziano,
ancora fedele alla campagna e
alle vecchie usanze agricole,
parlando della crescita del
cuoio capelluto, ebbe a dirmi
che i capelli sono come il prezzemolo che se è seminato nei
due quarti di luna crescente
(nuova) fiorisce subito e ben
poco rende.
Sarà vero? Il mondo è bello
perché è vario.
Pessö
Gli articoli e le lettere
devono pervenire alla
Redazione entro la
fine di ogni mese per la
pubblicazione ne
«L'Alassino»
del mese successivo.
A.V.A.
Le opinioni espresse
negli articoli firmati impegnano unicamente
la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva
la facoltà di pubblicare
o meno gli articoli che
le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi,
firmati o non firmati;
nessun manoscritto si
restituisce.
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Fausto Buffarello
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Studio Gioberti
Associato all'USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana