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RENATO BABALU‘SOBRAL SEGUIL‘ ESCLUSI VO TOURI TALI ANO Sabat o4maggi o-semi nar i oPavi a Peri nf o:Mat t eoPi r an( t ext eo@vi r gi l i o. i t )t el .331. 6291999 Sabat o4maggi o-ospi t ealgal àMi l anoI nTheCage Domeni ca5maggi o-semi nar i oMi l ano Peri nf o:Fi l i ppoSt abi l e( st abi l emma@l i ber o. i t )t el .333. 8203731 Mer col edì8ogi ovedì9maggi o-semi nar i oaRoma Ri ser vat oagl iat l et iappar t enent ialci r cui t odelmaest r oDavi deFer r et t i Sabat o11maggi o-semi nar i oaRomaaper t oat ut t i Peri nf o:Mar coBi anchi( babal u@mmamani a. i t )t el .333. 3284443 MMA Renato da Cunha Sobral Viaggio nella carriera di Babalù Con una carriera professionistica iniziata nel lontano 1997, Renato da Cunha Sobral, conosciuto anche come “Babalù” è sicuramente uno degli atleti di MMA più rappresentativi degli anni Duemila. Con un record di 37-10, il trentasettenne brasiliano, cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu, vanta nella sua carriera il titolo dei pesi massimi-leggeri della Strikeforce e vittorie su avversari molto quotati quali Chael Sonnen, Mauricio “Shogun” Rua, Robbie Lawler, Jeremy Horn e Cyrille Diabate solo per nominarne alcuni. Abbiamo avuto modo di incontrare l’atleta brasiliano per fargli alcune domande e questo è quanto uscito dalla nostra intervista. Ciao Babalù e benvenuto nelle nostre pagine. Come hai iniziato a combattere nelle MMA? Nel 1994, mentre ero nell’esercito, vidi per la prima volta un incontro di Royce Gracie. A quel tempo avevo già fatto alcuni incontri di Muay Thai e così decisi di provare ad allenarmi in questa nuova disciplina. Il mio primo combattimento lo feci nel 1997. Nella tua carriera di fighter c’è qualche obiettivo che avresti voluto raggiungere e non ci sei riuscito? Come credo la maggior parte degli atleti agonisti volevo diventare il campione del mondo, il più forte di tutti. Sono stato campione del mondo di StrikeForce nella categoria dei massimileggeri e ho combattuto per il titolo mondiale UFC sempre nella categoria dei massimi-leggeri. Poi sono stato finalista del King of the Kings e ho vinto un torneo di otto fighters svoltosi tutto in una notte per la IFC. Ora traggo tutte le mie soddisfazioni dall’insegnamento e spero molto di riuscire a creare il prossimo campione del mondo. Qual è stato l’incontro più duro della tua carriera? Credo di poter dire che il mio incontro più 4 Budo International MMA duro sia stato quello contro Chuck Liddell. Chuck portava dei colpi molto più forti di tutti gli altri avversari che avevo avuto fino ad allora. Per me è stato davvero difficile. Quale è l’avversario più duro contro il quale hai combattuto? Credo di poter dire con certezza che l’avversario più duro sia stato Fedor Emilianenko. Fedor era davvero molto forte. Durante il tuo incontro a UFC 74 hai trattenuto il tuo avversario con un’anaconda choke anche se aveva battuto e l’arbitro Mazzagatti ti intimava di mollarlo. Questo episodio ha determinato la tua uscita dalla UFC. Hai dei rimpianti in merito? Non ho alcun rimpianto per ciò che ho fatto in quell’incontro. Sono un combattente e ho sempre combattuto mettendoci il cuore e la passione. Anche quella volta ho combattuto e quelli della UFC hanno fatto quello che si sono sentiti di fare. No, non ho assolutamente nessun rimpianto. Quale è l’origine del tuo soprannome “Babalù”? Babalù è una gomma da masticare e io crescendo sono sempre stato un ragazzino grasso. Diciamo che ero grosso e tondo come a una Bubble gum. Tu sei una cintura nera del maestro Carlos Gracie Junior. Quanto il Brazilian Jiu Jitsu ha influenzato la tua carriera nelle MMA? Il Brazilian Jiu Jitsu ha influenzato molto la mia tecnica. Penso che il BJJ sia il modo più intelligente per concludere un incontro perché, oltre a essere molto efficace, spesso lascia pochissimi danni all’avversario. Sei contento di venire in Italia per dei seminari? Cosa ti aspetti di vedere e di trovare nel nostro paese? Ho sempre sognato di fare un viaggio in Italia e ora, grazie a Grips Athletics, questo sogni si sta per avverare. È un’occasione perfetta perché grazie ai miei seminari potrò visitare uno dei pochi posti al mondo che non ho ancora visto. Non vedo l’ora! Come sei entrato in contatto con Grips? Conosco Tom Atencio da moltissimo tempo, ci siamo allenati insieme con Marco Ruas. Successivamente, quando Tom era in Affliction, era diventato il mio sponsor e avevo combattuto per lui. Ora è entrato a far parte della squadra di Grips e così mi ha portato con sé nella sua nuova casa. Cosa pensi dei loro prodotti? Il GI penso sia attualmente il migliore sul mercato per design, qualità dei materiali, cura dei dettagli e funzionalità. Inoltre sono davvero impressionato dai pantaloncini e dalla giacca da allenamento. Loro sono italiani e tutti conoscono la vostra bravura nel fare abbigliamento. Hai qualche altro combattimento in programma con Bellator? Non ne sono sicuro, ma credo che combatterò ancora tra aprile e giungo 2013. Prima o poi tutti si ritirano. Cosa ti piacerebbe che il pubblico si ricordasse della tua carriera agonistica? Spero tanto di essere ricordato come un fighter che tutte le volte che ha combattuto ci ha messo il cuore e la passione. Budo International 5