Intervista a - Budointernational.it

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MMA
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In
FILIPPO
BUDO: Raccontaci come ti sei avvicinato
allo sport e in particolare agli sport da
combattimento.
Filippo: Mi sono avvicinato allo sport fin
dall’adolescenza; mi piaceva praticare
qualsiasi disciplina, atletica leggera, calcio,
baseball, nuoto; ero molto predisposto
all’attività fisica e contento di conoscere
cose nuove. In quel periodo ci fu il mito
dei film di Bruce Lee e fu lì che incominciai
ad avere il primo approccio con le arti
marziali. Incominciai a praticare Kung
Fu poi la mia curiosità mi ha portato a
praticare in diverse palestre specialità quali
lotta libera, full contact, ju jitsu, sambo,
kalì, ecc…Nel 1992, quando è iniziata la
mia carriera militare, ho avuto la possibilità
di allenarmi molto con altri colleghi che
praticavano altre arti marziali ed insieme
facevamo sparring mischiando il tutto in
un free fight un po’ confuso ma realistico.
La svolta ci fu nel luglio del 1992, grazie
a dei nostri colleghi paracadutisti francesi
con la stessa passione per le arti marziali
che ci parlarono del vale tudo (MMA
in brasiliano) e del brazilian Jiu Jitsu e
dei tornei interstile che si svolgevano in
Brasile. Stavano organizzando uno stage
con due maestri brasiliani e ci chiesero
se volevamo partecipare. Andammo in
Francia e quando vidi all’opera questi due
maestri che si destreggiavano dominando
con facilità persone molto più grosse di
loro, con grande fluidità, con tecniche di
brazilian Jiu Jitsu e lottando di vale tudo,
mi innamorai subito di questo stile. Da quel
momento cercai qualsiasi video, maestro
o accademia che mi potessero insegnare
quello stile di combattimento. La certezza
(anche se non c’era bisogno) la ebbi nel
‘93, quando vidi all’opera al 1° UFC uno
dei figli della mitica famiglia Gracie di cui
avevo sentito parlare. Lo vidi sconfiggere
tutti i suoi avversari, anche più grossi di lui,
con grande tecnica e questo non fece altro
che aumentare la mia passione per questo
nuovo mondo. Da allora non mi sono più
fermato e ho girato il mondo alla ricerca di
continui aggiornamenti e approfondimenti
delle tecniche di combattimento. Oggi sono
maestro di MMA e grappling, cintura nera
di brazilian Jiu Jitsu, sambo, istruttore di
muay thai, istruttore militare di educazione
fisica e istruttore militare di difesa personale
e tecnica del disarmo, in quanto ho
ricoperto, oltre a quello operativo, anche
il ruolo di capo istruttore corpo a corpo e
preparazione atletica di unità speciale.
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Budo: Che rapporto hai avuto con i tuoi
Maestri?
Filippo: Ho avuto diversi maestri nel mio
percorso e tutti mi hanno sempre dato
qualcosa da mettere nel mio bagaglio
personale. Per me sono stati dei maestri
anche quelli con cui mi ci sono allenato anche
solo una volta ma son riusciti a trasmettermi
anche solo un dettaglio, una strategia o un
loro modo di interpretare la lotta. Ho avuto
il piacere di allenarmi con diversi atleti dell’
UFC, PRIDE, DREAMS, ADCC, IBJJF, ecc,
per cui ho sempre avuto modo di vedere in
maniera reale l’efficacia delle tecniche che
apprendevo. Sono una persona che si vuol
sentire libera e nel mio percorso non mi sono
voluto mai legare particolarmente a nessun
maestro o accademia; mi è sempre piaciuto
decidere con chi allenarmi e rendermi conto
di persona se gli insegnamenti che ricevo
sono utili con l’evoluzione del mio continuo
apprendimento.
Budo: Parlaci delle tue esperienze
internazionali
Filippo: Ho vinto tre dei primi tornei di
MMA che si sono svolti in Europa, quando
era ancora in vigore la formula a torneo e
senza categorie di peso; venivano utilizzati
nomi come free fight, shoot fighting,
freestyle fight, per indicare questi tornei di
arti marziali miste. Ho vinto diversi tornei
europei di grappling e BJJ, un campionato
europeo di submission wrestling, un torneo
internazionale di combat sambo, il luta livre
submission wrestling, no gi world bjj senior;
poi alcuni secondi e terzi posti in tornei
internazionali di grappling e bjj e diversi
tornei italiani di grappling e bjj. Ho girato e
continuo a girare il mondo per mantenermi
in allenamento ed aggiornarmi, lottando con
alcuni dei migliori team e maestri al mondo
nel settore MMA, grappling e bjj.
Budo: Cosa rappresentano per te le MMA?
F: Per me rappresentano uno stile di vita,
il benessere del corpo, della mente, dello
spirito, un qualcosa che va oltre la semplice
definizione di sport o un mix di arti marziali.
La continua ricerca di apprendere e di
mantenersi aggiornati, dalle tecniche alla
preparazione atletica, il mantenere uno
stile di vita equilibrato e pieno di energie
positive, rendono l’MMA un vero e proprio
stile di vita rigenerante per qualsiasi atleta.
Vedo spesso i miei allievi che, stanchi
dopo un’intensa giornata di lavoro ed ore
di traffico, finire la lezione sudati e ancora
più stanchi ma col sorriso e contenti di aver
appreso o migliorato qualche aspetto della
MMA
STABILE
lotta. Fisicamente e mentalmente l’MMA
è una disciplina dura e di contatto, ma
non è violenta o un aggregazione di cattivi
picchiatori da strada come molte persone
vogliono far credere. È uno sport praticato
da atleti straordinari, con grande coraggio,
onore e rispetto dell’avversario .Nell’ MMA
non si può fingere come nel calcio che se
ti sfiorano con una mano si fanno scenate
come se li avesse colpiti hulk; vi è una
mentalità diversa.
Budo : Appartieni ad un organizzazione?
Che scopi ha?
Filippo: attualmente faccio parte della
neonata federazione italiana grappling &
mixed martial arts dove sono maestro e
formatore di istruttori per il grappling ed MMA
combat grappling. Quest’ultima disciplina
è in sostanza una versione dilettantistica
delle MMA pro, molto utile per poter
diffondere e far avvicinare gli appassionati
alle MMA e dare loro la possibilità di potersi
confrontare con maggiore sicurezza. È
inoltre propedeutica, per chi ne avrà le
qualità, per il passaggio alle MMA pro.
Per quanto riguarda il brazilian Jiu Jitsu
appartengo alla League Jiu Jitsu Italy. Lo
scopo di entrambe le federazioni è quello di
diffondere con serietà l’MMA, il grappling ed
il brazilian Jiu Jitsu attraverso la formazione
di allenatori ed istruttori su tutto il territorio
italiano e diffondere la pratica ed i loro
benefici psicofisici a persone di tutte le età.
Budo: Sei un maestro e un formatore,
parlaci dei tuoi progetti
Filippo:Il mio progetto è semplice:
continuare a diffondere la mia passione con
serietà e grande professionalità come ho
sempre fatto. Oggi i nuovi praticanti hanno
la fortuna di avere federazioni, competizioni
e istruttori preparati; tutte cose che molti anni
fa non c’erano. Il mio scopo come formatore
e maestro è quello di poter trasmettere il più
possibile tutto quello che so sia ai miei allievi
sia ai futuri allenatori e maestri, con metodo,
pazienza e professionalità.
Budo: Raccontaci qualche episodio
Filippo: Episodi ce ne sono stati tanti, positivi
e divertenti ma anche negativi come gli
infortuni ed i problemi familiari. Quello che
voglio raccontare ai giovani sono i sacrifici
che ho fatto per imparare a fare MMA in
un periodo dove non esisteva internet,
maestri o video istruttivi; di quante volte
sono andato all’estero a combattere da solo
senza nessuno all’angolo. Dico questo per
far capire quanto siano fortunati adesso
quelli che vogliono avvicinarsi alle MMA, che
possono apprendere tutto con maggiore
comodità e facilità.
Budo: Chi sono i migliori atleti di MMA nel
mondo?
Filippo: Ce ne sono tanti e di eccellenti
qualità. I bacini migliori sono sicuramente
negli Stati Uniti in Brasile, poi vengono
Giappone, Canada, Russia e parte
dell’Europa. Le MMA sono in continua
evoluzione che anche il formarsi di nuovi
campioni ed atleti straordinari permette di
scegliere il proprio preferito. A me piacciono
gli atleti che sanno combinare bene il
brazilian Jiu Jitsu, lotta libera, muay thai e
boxe come George Saint Pierre, Anderson
Silva, Bj Penn.
Budo: E in Italia?
Filippo: In Italia gli atleti di livello si contano
sulle dita di una mano. Purtroppo ci si deve
scontrare con una realtà ancora difficile
anche se piano piano le MMA si stanno
diffondendo sempre di più. La questione
principale è che mancano gli sparring di
livello, i maestri, il contatto e la continuità
con eventi pro , la mentalità di alcuni atleti
a gestire il proprio piano di allenamento.
Molti si allenano per fatti loro, senza
mettersi a confronto con altri, non seguono i
consigli di maestri più esperti e insistono su
allenamenti che non fanno innalzare il loro
livello tecnico. Per essere un lottatore pro di
MMA il processo è lungo e faticoso; un atleta
che vuol diventare bravo deve investire su
se stesso, deve girare il mondo e fare lezioni
private per apprendere il più velocemente
possibile le tecniche per stare al passo
con i tempi. Il migliore italiano in attività è
sicuramente l’UFC fighter Alessio Sakara
che ha alle spalle un team straordinario
come ATT.
Budo: Sei disponibile per stage e seminari ?
Filippo:si potete contattarmi al sito www.
stabileteam.com
Budo: Parlaci dei tuoi allenamenti
Filippo:Senza andare troppo nello specifico
vi illustro un piano di allenamento secondo
il mio metodo. Questo è un programma di
mantenimento.
Lunedì mattina: lavoro esplosivo con i pesi
stacchi e girate, snatch, clean & push, poi
circuito 3-5 round da 5’; lunedì sera: 1 ora
di grappling ed 1ora di MMA;
martedì mattina: scatti 5 serie da 20-20;
martedì sera: circuito al sacco di 30’ poi
1ora di boxe; mercoledì mattina:
circuito cardio-pesi mercoledì sera: 2 ore
grappling, 1ora solo lotta in piedi ed 1ora
bjj no gi; giovedì mattina: 1 ora di circuito
sacco-pao di thai boxe, giovedì sera: 1
ora grappling 1 ora MMA; venerdì mattina:
circuito cardio-pesi; venerdì sera: 2 ore
MMA; sabato: 45’ grappling, 45’stand up,
45’ MMA, domenica riposo. Tenete presente
che il tutto deve essere fatto sotto la guida
di persone preparate e qualificate. Di solito
quando si avvicina la data di un match,
l’allenamento dell’atleta verrà amplificato
circa due mesi prima della lotta.
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