Storia di Anna la Pazza

Transcript

Storia di Anna la Pazza
L’Associazione Culturale I Guastafeste
Presenta
Storia di Anna la Pazza
Di e con Marco Valeri
“Storia di Anna la Pazza” è una storia di pura invenzione che trae ispirazione dalla
terra e indaga gli aspetti della vita rurale e contadina. Lo fa in modo delicato e
favolistico, senza realismi o antropologìa; lo fa parlando di come l’amore per i luoghi
dove viviamo ci cresce dentro e a nostra insaputa a volte ci lega per sempre.
La storia parla di una bambina che si chiama Anna. Parla di una bambina e di tanti
personaggi che nel racconto quasi sembrano veri. Parla di una comunità in cui le
figure che incontriamo nella vicenda è come se le conoscessimo da sempre, e ciò
permette un incontro fra narratore e pubblico, in cui ognuno dei presenti diventa
scrittore di alcune parti della vicenda, se non di tutta la storia.
Abbiamo il taccagno, il frate, il padrone che è padrone di ogni cosa, e quelle persone
semplici poi, i contadini che dialogano col mondo, col cielo, coll’acqua, i frutti ecc..
La comunità insomma, all’interno della quale si stabiliscono legami importanti,
anche se spesso contrastati e sofferti, e all’interno della quale può avvenire anche il
ribaltamento di valori che sembrano da sempre accettati da tutti.
L’intreccio è stato creato mescolando aspetti che riguardano la cultura popolare ad
altri aspetti rubati dalla vita facendo in modo che l’immaginario popolare accarezzasse
l’immaginifico senza mai scostarsi troppo da avvenimenti realmente accaduti.
Questa storia parla di una terra che non ha un confine preciso, infatti la collocazione
approssimativa dei luoghi viene data dalla lingua parlata dai personaggi…
Lo spettacolo prende spunto dalla scomparsa di una persona cara, e il racconto prende
vita nel momento in cui parenti ed amici salutano per l’ultima volta tale persona,
e si trovano insieme a condividere tale emozione. L’attore narratore immette lo
spettatore-parente all’interno di questa atmosfera senza mai esplicitare l’avvenimento
in questione. L’attore in scena nella sincerità del contatto con chi ha di fronte, nel qui
e ora crea un’atmosfera attraverso la rievocazione, il racconto di quei ricordi che ci
rendono presenti coloro che non ci sono più.
La realtà e la fantasia si danno la mano attraverso i ricordi, e creano una tela
multitonale: ci si trova di fronte ad un quadro colorato e colorante, dove tutto sembra
possibile perché proprio in quel sistema prende forma e vita.
La narrazione permette un incontro molto speciale, un legame che si stabilisce durante
tutto il flusso di parole, di gesti, immagini, suoni. Poi c’è la voce, gli occhi, l’ascolto,
la voglia e il piacere, se il miracolo riesce, di stare tutti, nello stesso momento,
all’interno della stessa impensabile storia. Se tacessimo per un attimo, sentiremmo che
stiamo respirando all’unisono……….