Oltre il figlio unico? Vincoli e opportunità in Francia e in Italia
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Oltre il figlio unico? Vincoli e opportunità in Francia e in Italia
Valeria Solesin Dottoranda in Demografia [email protected] Institut National d’Etudes Démographiques Université Paris 1 Panthéon Sorbonne CRIDUP / CNAF / INED Oltre il figlio unico? Vincoli e opportunità in Francia e in Italia Tema: fecondità Introduzione La Francia e l’Italia condividono qualche somiglianza in relazione ad alcuni indicatori demografici. Ad esempio, in entrambi i paesi, il posticipo della prima nascita ha profondamente modificato la cadenza della fecondità: l’età media al parto è di circa 30 anni in Francia (INSEE, 2014) e 31 anni in Italia nel 2012 (ISTAT, 2014). Inoltre, nei due paesi, il modello della famiglia a due figli è preponderante in termine di intenzioni (Testa e Grilli, 2006; Vignoli e Régnier-Loilier, 2009). Ció nonostante, il livello di fecondità nei due paesi sembra opporsi. La Francia infatti ha un tasso di fecondità di 2 figli per donna, mentre in Italia esso si limita a soli 1,4 figli per donna nel 2012 (EUROSTAT, 2014). Alla luce di tali dati, in questo scritto si propone di analizzare, a partire dal dopoguerra, l’evoluzione della fecondità e della formazione delle famiglie in Francia ed in Italia allo scopo di coglierne somiglianze e differenze. Problematica e obiettivi Innumerevoli studi mettono in evidenza la difficoltà dei giovani adulti a realizzare le proprie intenzioni di fecondità. Tale difficoltà sembra dovuta a diversi fattori tra i quali: l’ingresso tardivo nel mercato del lavoro, la difficoltà a disporre di una abitazione propria, la percezione dell’insicurezza economica (Brachet, Letablier e Salles, 2010). Tuttavia, mentre l’arrivo di un primo figlio sembra caratterizzare sia la vita degli/delle italiani/e che quella dei/delle francesi, l’arrivo di un secondo sembra più raro in Italia (Régnier-Loilier e Vignoli, 2011). La percentuale di famiglie composte da un solo figlio aumenta infatti in Italia dal 1998 (ISTAT, 2011), mentre in Francia questa si mantiene relativamente stabile e attorno al 20% (Daguet, 2002). In Francia, inoltre, non solo le famiglie di un solo figlio sono poco numerose, ma tale modello familiare non sembra essere considerato in modo positivo (Breton et Prioux, 2009). Sebbene alcuni elementi di contesto possono in parte spiegare le differenze di fecondità tra Francia e Italia (ad esempio in Italie l’offerta di servizi per l’infanzia è debole, e non esistono misure universali in direzione delle famiglie), è tuttavia importante comprendere i meccanismi in gioco di tale fenomeno ed interessarsi alle diverse transizioni nel ciclo di vita. In anni recenti infatti, si assiste a una moltiplicazione delle forme familiari e delle traiettorie personali. Se si considera il passaggio dal primo al secondo figlio come una fase di transizione nel ciclo di vita, è necessario interessarsi ai fattori che favoriscono o, al contrario, sfavoriscono l’arrivo di un secondo figlio. In principio, sarà dunque indispensabile interessarsi alla prima unione: una prima convivenza in età avanzata può infatti spiegare la realizzazione di una discendenza finale meno numerosa. In seguito, si proporrà lo studio della formazione delle famiglie (arrivo di un primo figlio e passaggio eventuale- al secondo). Metodologia Questo contributo ha l’ambizione di essere comparativo (Francia vs Italia). Si tratterà dunque di svolgere un’analisi secondaria di dati quantitativi che permettano di cogliere le difference macro-nazionali (tra la Francia e l’Italia) e tra gruppi d’individui (a seconda della generazione, del livello di studio, della categoria professionale, della provenienza geografica) rispetto alla fecondità. Benché altre ricerche sulla Francia e l’Italia si siano interessate all’analisi delle intenzioni di fecondità e al loro grado di realizzazione (Vignoli e Régnier-Loilier, 2009; Régnier-Loilier e Vignoli, 2011), non esiste attualmente alcuna ricerca che abbia comparato in modo sistematico l’evoluzione della fecondità (in termini d’intensità, cadenza, e intervalli tra le nascite) delle donne francesi e italiane. A questo scopo, sarà calcolata l’età media all’uscita dal nucleo familiare, la durata tra il matrimonio/la convivenza e l’arrivo del primo figlio, nonché le probabilità di accresciemento della prole (a1). Saranno inoltre calcolati gli intervalli tra le nascite. Infine, la realizzazione di un modello di regressione potrà rendere conto più finemente delle differenze tra Francia e Italia. L’uso delle indagini “Enquête des Relations Familiales et Intergenerationnelles” (2005) per la Francia e “Famiglia e Soggetti Sociali” (2009) per l’Italia consentirà di rispondere a questi obiettivi. I questionari delle due indagini hanno infatti molteplici variabili in comune. Inoltre, i campioni di entrambe le indagini sono sufficientemente numerosi da poter da luogo a delle analisi precise per generazioni e per contemporanei. Parole chiave: Francia, Italia, comparazione, differenze di fecondità. Biografia Breton D., Prioux F., 2009, The one-child family: France in the European context, in “Demographic research”, volume 20, art. 27, 9 June 2009, p. 657-692. Brachet S., Letablier M.T., Salles A., 2010, Devenir parents en France et en Allemagne : normes, valeurs représentations, in “Politiques sociales et familiales”, n° 100, p. 79-92. Daguet F., 2002, Un siècle de fécondité française: caractéristiques et évolution de la fécondité de 1901 à 1999, Ministère de l'économie, des finances et de l'industrie, Institut national de la statistique et des études économiques, Paris, INSEE. Eurostat, Fertility Statistics : http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Fertility_statistics INSEE, 2014, Bilan démographique 2013, in “Insee Première”, n° 1482 - janvier 2014. ISTAT, 2011, Statistiche repot: infanzia e vita quotidiana, www.istat.it ISTAT, 2012, Noi Italia, 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo, www.istat.it Régnier-Loilier A., Vignoli D., 2011, Fertility Intentions and Obstacles to their Realization in France and Italy, in “Population”, Volume 66, n°2, p. 401-432. Testa M.R.,Grilli L., 2006, L’influence des différences de fécondité dans les régions européennes sur la taille idéale de la famille, in “Population”, Volume. 61, n°1, p. 107137. Vignoli D., Régnier-Loilier A., 2009, Chi non desidera avere due figli? Uno studio comparativo tra Francia e Italia, in “Rivista di studi familiari”, n°1, p.19-39.