Christina Pensa_Megapolitan-It

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Christina Pensa, Aree Megapolitane: una geografia per capire la crescita
futura, Research Review (ICS), n. 2, 2006; Titolo originale: Megapolitans:
A Geography for Understanding Future Growth – Scelto e tradotto per
eddyburg_Mall da Fabrizio Bottini
[In varie parti del globo e in tutti gli Stati Uniti, le grandi aree metropolitane
della medesima regione crescono l’una verso l’altra a formare – quando
non hanno già formato enormi “megalopoli” o aree “megapolitane”. Esse
sono l’elemento chiave dello sviluppo futuro]
“Le aree megapolitane sono il futuro della crescita del nostro paese” ha
dichiarato Marshall Vest, direttore dell’Economic and Business Research
Center dell’Università dell’Arizona 1 . Ma cos’è esattamente un’area
“megapolitana” e perché sarà probabilmente il motore della crescita
futura?
Il concetto originario
Il geografo francese Jean Gottmann (1915–1994) fu uno dei primi ad
esplorare il concetto della “città molto grande”: la soprannominò
“megalopoli” e i ricercatori in seguito la chiamarono “megapoli”. Nel suo
libro del 1961, Gottmann individua il corridoio Boston-Washington, D.C.
come primo esempio di area ultraregionale che condivide un’economia
comune ed è legata da trasporti e comunicazioni. Gottmann scrive:
“Dobbiamo abbandonare l’idea della città come unità insediamento e
organizzazione fitta dove persone, attività e ricchezze stanno affollate
entro un’area molto piccolo separate dal suo circondario non-urbano. Ogni
città in questa regione si diffonde su una vasta area attorno al proprio
nucleo originario; cresce entro una mescolanza irregolare colloidale di
ambienti suburbani e rurali; si fonde su larghi fronti con alter mescolanze,
a tessuto in qualche modo simile anche se differente, appartenenti alle
fasce suburbane di altre città.” 2
Ma naturalmente dai tempi di questo studio originario la rete dei trasporti e
delle comunicazioni , nel paese e nel mondo si sono rafforzate, dando
origine a più megapoli.
Anche se questo concetto non si limita agli Stati Uniti – ad esempio si cita
spesso il polo dell’area megapolitana di Tokyo-Nagoya-Osaka in
Giappone – la presente esposizione si concentra sugli studi recenti a
proposito delle aree megapolitane U.S.A. e sul loro significato.
Il concetto evoluto
Il professor Robert E. Lang del Virginia Polytechnic Institute and State
University oggi è il principale esponente della geografia megapolitana. In
quanto direttore del Metropolitan Institute al Virginia Tech, Lang ha svolto
1
Reagor, Catherine. “When Phoenix, Tucson Merge,” azcentral.com, The Arizona Republic, Apr. 9, 2006.
Gottmann, Jean. Megalopolis: The Urbanized Northeastern Seaboard of the United States. New York: The
Twentieth Century Fund, 1961, p. 5.
2
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ricerche di avanguardia per definire aree geografiche misurabili che
comprendano due o più sistemi metropolitani spazialmente e
funzionalmente connessi, e che mostrino un flusso urbano di beni e
servizi 3 . Anche se i criteri di determinazione delle megaregioni sono
ancora in fase evolutiva, Lang guarda alle principali autostrade, alle
densità dell’area, alla connettività economica 4 e ad altri fattori, come un
clima comune, sistemi culturali e flussi migratori, per individuare queste
regioni. Sulla base di queste line guida, il Metropolitan Institute ha
costruito una mappa di 11 aree megapolitane negli Stati Uniti, così come
elencate nella Tabella – ciascuna con una denominazione regionale
comune – e mostrate nell’immagine.
Importanza
Lang calcola che le aree megapolitane contano oltre il 70% dell’intera
popolazione U.S.A. al 2004 e osserva qui una crescita più rapida che nel
paese complessivamente (5,0% contro il 4,4%, come mostrato in tabella).
Inoltre, le proiezioni di crescita futura per i prossimi 25 anni indicano che
le megapolitane continueranno ad avere la parte del leone nella crescita
demografica.
Riflessioni conclusive
La convergenza delle aree metropolitane ha importanti implicazioni per quanto
riguarda la comprensione e la risposta agli sviluppi futuri. Inoltre le città, gli stati
e le regioni devono interagire in modo più coeso per rispondere in modo flessibile
e mantenere un livello competitivo in un’economia sempre più globalizzata.
In un’epoca di prodotti extralarge, pare che le città non facciano eccezione. Una
porzione gigante di patatine, e di città, grazie!
3
4
Castells, Manuel. 1996. The Rise of Network Society. London: Blackwell.
The term connectivity refers to both the business networks and commuter streams.
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Area
Megapolitana
Popolazione
al 2004
(milioni di
persone)
5,0
Tasso di
crescita 200004
Settore
caratterizzante
Autostrade
Intestate
Phoenix12,6%
Edilizia
I-10
Tucson
residenziale
(“Arizona Sun
Corridor”)
Seattle7,6
5,5
Aerospaziale
I-5
Portland
(“Cascadia”)
Miami-Orlando
14,9
9,2
Turismo
I-4, I-95, I-75
(“Florida
Peninsula”)
Denver3,9
6,6
Commercio
I-25
Colorado
Springs (“Front
Range”)
Chicago40,6
1,9
Industria
I-80, I-70
Detroit (“Great
Lakes
Crescent”)
Houston-New
9,9
5,8
Energia
I-10
Orleans (“Gulf
Coast“)
Dallas15,5
7,4 Telecomunicazioni
I-35
Oklahoma City
(“I-35
Corridor”)
Boston54,5
3,1
Finanza
I-95
Washington,
D.C.
(“Northeast
Corridor”)
San Francisco15,1
4,6
Tecnologie
I-5, I-80
Sacramento
avanzate
(“NorCal”)
Atlanta19,3
6,7
Credito
I-85
Charlotte
(“Piedmont“)
Los Angeles22,5
7,5
Intrattenimento
I-10, I-15
Las Vegas
(“SoCal”)
Megapolitan
208,8
5,0
Total
United States
293,7
4,4
Total
Fonti: Census Bureau e Robert E. Lang, “America’s Emerging Megapolitan Areas,”
presentazione 6 aprile 2006
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